donchisciotte ha scritto:Premesso che spero che prima o poi spero esca una traduzione di queste carte dell’Usada e lasciando perdere il solito moralismo rivolto ai ciclisti che a me appaiono ormai gente che fa veramente una vita di m….anche perché si devono dopare in questo modo mentre gli altri sportivi si possono dopare con più comfort e assistenza perché non sono controllati come i ciclisti, dal poco che ho letto ( quello che è stato tradotto) direi:
- Non è ora che si affronti il problema delle squadre e dei loro medici che sono anni che scoprono con sgomento, ogni volta che un ciclista viene beccato, che i loro dipendenti e assistiti si bombardano come cecchini impazziti?
- Si può ancora parlare di antidoping che abbia a cuore il fatto che non ci si dopi quando si vede la compromissione dell’Uci nel favorire l’ingresso di questa montagna di denaro che Lance rappresentava?
- la particolarità vera del caso Armstrong è il sistema di protezione e copertura e ricerca medica messo in atto e la enorme quantità di soldi in ballo, questa seconda cosa è causa della prima.
- Il fatto palese è che più ci sono soldi più sale il livello di schifezze in campo. Il ciclismo è uno sport come un altro, l’uomo da sempre migliora artificialmente le sue prestazioni e continuerà a farlo, l’ingresso di Lance, i soldi amerikani degli sponsor, delle case farmaceutiche di tutto l’indotto che lo circondava hanno determinato un innalzamento del livello di corruzione e un grande potere di Lance che ha, anche adesso, un enorme potere di ricatto. Lo sport professionistico è questo, piaccia o non piaccia. Ciò non toglie che poi ogni ciclista abbia la sua umanità, bellezza umana, un grande orizzonte dentro di sé. Ma lo sport professionistico è questo qua, come in tutti i campi dove i soldi girano in quantità, illudersi di fare pulizia cacciando un dopato alla volta è un’illusione, appunto. E quando i soldi sono davvero tanti si arriva a questo che ci mostra l’Usada, cioè come il sistema difenda se stesso.
- Riccardino Riccò, chedioloprotegga, era davvero il kamikaze folle del doping o era uno che faceva quello che fanno gli altri solo più sfigato?
- Questo fatto di Bretagnolli che corre dopo l’interrogatorio sarà mai spiegato davvero dal Coni e, quindi, il Coni comincerà a guardare dentro se stesso, finalmente, unitamente all’Uci?
E, infine, per ora, perché si può leggere poco di quanto è uscito non sapendo l’inglese, è pensabile che salti davvero il banco e che si faccia luce sull’intero sport professionistico ( perché il ciclismo è la punta dell’iceberg, ovviamente)? Io direi di no, lo sport professionistico, come disse il PM Spinosa, è un’industria, una delle più redditizie e ha logiche, schifezze, compromissioni che sono quelle di un affare colossale. Ciò non toglie che sia bello. Pure quando mi compro un ipad ( è un esempio, non me lo sono comprato) posso essere affascinata da quanto è bello e dalle cose che posso farci, però dietro ci sono i lavoratori sfruttati alla morte che si suicidano nella fabbrica in Cina. E così dietro a tantissime delle cose che compro e su cui si fonda il capitalismo. Compreso lo sport professionistico.
Ma quello che mi colpisce davvero di più leggendo il rapporto dell'Usada su Lance Armstrong è che in quello stesso periodo in cui accadevano tutte quelle cose ( la storia inizia nel 1999), per tutti, all'unanimità, sommerso di immondizia, il dopato dello sport mondiale era Marco Pantani. E che lui, lui " il campione di improntitudine", " il traditore", quello che non doveva andare a Sydney in quanto vergogna nazionale, lui , in qualche modo,per questo è morto.
Ciao Donchi, piacere di parlare con te per la prima volta
Farò riferimento alla tua frase che ho graficamente evidenziato...
Sulla prima affermazione (protezione) il dossier Usada è abbastanza esplicito: non lascia dubbi al lettore.
Sulla seconda (ricerca medica) a me sembra che dalla “Reasoned Decision” (e dai pochi allegati che ho letto) non emerga nulla di particolarmente “avanzato”; semmai si evidenzia una micidiale organizzazione interna al team per la gestione scientifica, tecnologica e logistica di prodotti e pratiche “vietate” sostanzialmente note e disponibili per tutti i “dopati” dell’epoca. Di avanzato c’è la disponibilità di informazioni “riservate” sui test antidoping e la capacità di qualcuno di trovare subito le contromosse per eluderli.
Dal punto di vista delle dinamiche, se mi concedi un’analogia un po’ azzardata e paradossale, leggere la “Reasoned Decision” è come leggere una versione “ciclistica” (mutatis mutandis, dato che, per fortuna, non stiamo parlando di “delitti efferati”) del “Romanzo criminale” di De Cataldo. C’è una città (il
peloton) dove vige una diffusa illegalità e dove molti agiscono in modo più o meno individuale e abborracciato. Poi arriva un tizio che ha le idee chiare, qualche capacità e una volontà ferrea: crea un gruppo coeso e quasi invincibile. Quel gruppo diviene dominante e costruisce una rete di relazioni con il lato oscuro del “potere”; nessuno in città osa ribellarsi: i pochi che lo fanno (anche se non sono santi) passano un brutto momento. Fine della sinossi
Tu concludi il tuo messaggio con un riferimento alla sincronicità degli eventi indagati dall’Usada con le vicende tristi che colpirono Marco Pantani.
Io ho letto (ad agosto, per essere precisi) tutto ciò che hai scritto in questo forum nel topic “pantani”.
Capisco bene le motivazioni razionali ed emotive di questa tua sottolineatura. Leggo l’esplicito e ho la presunzione di cogliere anche un po’ dell’implicito.
L’
implicito configura una delle domande "pesanti" che aleggiano e per le quali non so se avrai mai una risposta certa
Per il momento, forse, dobbiamo attenerci rigorosamente a queste carte e sperare (da semplici appassionati o da possibili attori) che qualcosa cambi davvero in meglio.
Ti saluto con sincera simpatia!

"Il tempo è un servo, se tu sei il suo padrone. Il tempo è il tuo dio, se tu sei il suo cane. Noi siamo i creatori del tempo, le vittime del tempo e gli assassini del tempo [...] Il tempo è senza tempo..."
(Willem Dafoe/Wim Wenders, 1993)