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Se Mieli ha scelto lui sapendo della tesi riguardante l'assenza di prove documentali sull'aiuto di Bartali agli ebrei e non gliel'ha contestata in trasmissione, significa che anche lo stesso Mieli ha il dubbio.maglianera ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:24 parlando di un canale rai diverso dai soliti, stasera ho visto su RAI STORIA (canale 54) parte della trasmissione condotta da Paolo Mieli, oggi dedicata alla storia del Giro d'Italia. Ospite principale era un tal professor Pivato, che credo abbia scritto un libro o sulla storia del Giro o del ciclismo, non ho capito bene. Costui, sprofondato su una poltrona e con aria saccente, ha riferito una serie di inesattezze e cose superficiali: ha detto che non c'è nessuna prova che Bartali abbia salvato degli ebrei (e allora sono stati così superficiali gli israeliani ad assegnargli il riconoscimento postumo di Giusto senza avere compiuto accertamenti?); che la storia dell'attentato a Togliatti non è legata all'impresa di Bartali al Tour, perché il Tour lo vinse il 25 luglio e l'attentato era il 14 (ma non sa neppure che Bartali vinse quel Tour proprio per l'impresa sulle Alpi che ribaltò la classifica subito dopo l'attentato a Togliatti, non l'ultimo giorno del Tour); che fino a pochi anni fa il ciclismo era solo Italia e Francia; che quello di Merckx nel '68 fu il primo caso di doping. Mieli ha definito gli anni 30 come quelli dell'avvento di Coppi e Bartali (Coppi è diventato professionista nel 1940). Un servizio filmato ha introdotto Gimondi nel ciclismo nel 1967 (peccato che prima di allora avesse già vinto un Tour e una Roubaix). Rai disinformazione.
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ricordo una puntata di Smartcycling con lo scrittore Nino di Paolo, e un altro personaggio che sosteneva questa tesi, di cui però non ricordo il nome: sarà forse lo stesso?nino58 ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:44Se Mieli ha scelto lui sapendo della tesi riguardante l'assenza di prove documentali sull'aiuto di Bartali agli ebrei e non gliel'ha contestata in trasmissione, significa che anche lo stesso Mieli ha il dubbio.maglianera ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:24 parlando di un canale rai diverso dai soliti, stasera ho visto su RAI STORIA (canale 54) parte della trasmissione condotta da Paolo Mieli, oggi dedicata alla storia del Giro d'Italia. Ospite principale era un tal professor Pivato, che credo abbia scritto un libro o sulla storia del Giro o del ciclismo, non ho capito bene. Costui, sprofondato su una poltrona e con aria saccente, ha riferito una serie di inesattezze e cose superficiali: ha detto che non c'è nessuna prova che Bartali abbia salvato degli ebrei (e allora sono stati così superficiali gli israeliani ad assegnargli il riconoscimento postumo di Giusto senza avere compiuto accertamenti?); che la storia dell'attentato a Togliatti non è legata all'impresa di Bartali al Tour, perché il Tour lo vinse il 25 luglio e l'attentato era il 14 (ma non sa neppure che Bartali vinse quel Tour proprio per l'impresa sulle Alpi che ribaltò la classifica subito dopo l'attentato a Togliatti, non l'ultimo giorno del Tour); che fino a pochi anni fa il ciclismo era solo Italia e Francia; che quello di Merckx nel '68 fu il primo caso di doping. Mieli ha definito gli anni 30 come quelli dell'avvento di Coppi e Bartali (Coppi è diventato professionista nel 1940). Un servizio filmato ha introdotto Gimondi nel ciclismo nel 1967 (peccato che prima di allora avesse già vinto un Tour e una Roubaix). Rai disinformazione.
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Ciò non significa che Bartali non l'abbia fatto; ci sono testimonianze ma non documenti, tutto lì.
Ho appena visto anch'io la puntata (sono un aficionado) e volevo consigliarla caldamente. Ha diverse chicche interessanti (es.: la trasmissione in cui i gregari criticavano gli stipendi dei capitani, già negli anni di Adorni; l'ipotesi del professore secondo cui fu la commozione per la tragedia del grande Torino a dare il la al sorpasso del calcio sul ciclismo in termini di popolarità; gli stessi dubbi espressi su Bartali: quoto quanto già detto da Nino).herbie ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 0:58ricordo una puntata di Smartcycling con lo scrittore Nino di Paolo, e un altro personaggio che sosteneva questa tesi, di cui però non ricordo il nome: sarà forse lo stesso?nino58 ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:44Se Mieli ha scelto lui sapendo della tesi riguardante l'assenza di prove documentali sull'aiuto di Bartali agli ebrei e non gliel'ha contestata in trasmissione, significa che anche lo stesso Mieli ha il dubbio.maglianera ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:24 parlando di un canale rai diverso dai soliti, stasera ho visto su RAI STORIA (canale 54) parte della trasmissione condotta da Paolo Mieli, oggi dedicata alla storia del Giro d'Italia. Ospite principale era un tal professor Pivato, che credo abbia scritto un libro o sulla storia del Giro o del ciclismo, non ho capito bene. Costui, sprofondato su una poltrona e con aria saccente, ha riferito una serie di inesattezze e cose superficiali: ha detto che non c'è nessuna prova che Bartali abbia salvato degli ebrei (e allora sono stati così superficiali gli israeliani ad assegnargli il riconoscimento postumo di Giusto senza avere compiuto accertamenti?); che la storia dell'attentato a Togliatti non è legata all'impresa di Bartali al Tour, perché il Tour lo vinse il 25 luglio e l'attentato era il 14 (ma non sa neppure che Bartali vinse quel Tour proprio per l'impresa sulle Alpi che ribaltò la classifica subito dopo l'attentato a Togliatti, non l'ultimo giorno del Tour); che fino a pochi anni fa il ciclismo era solo Italia e Francia; che quello di Merckx nel '68 fu il primo caso di doping. Mieli ha definito gli anni 30 come quelli dell'avvento di Coppi e Bartali (Coppi è diventato professionista nel 1940). Un servizio filmato ha introdotto Gimondi nel ciclismo nel 1967 (peccato che prima di allora avesse già vinto un Tour e una Roubaix). Rai disinformazione.
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Ciò non significa che Bartali non l'abbia fatto; ci sono testimonianze ma non documenti, tutto lì.
Tesi di per sè interessante, ma soprattutto per il fatto che lo stesso Bartali non amasse parlare di questo argomento. La ragione di questo si annida tra le pieghe del cuore dell'uomo, evidentemente.
Si
da queste parti abbiamo una quota vaccinati molto alta, probabilmente disturba il segnale Rai.
Come darti torto...ieri ci siamo beccati anche la disquisizione sul Tonno Ponomar.peek ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:06 Ieri mi sono rivisto l'ultima mezz'ora sulla rai con la replica replay. Il confronto con ES è imbarazzante.
La rai avrà i suoi problemi, non dico di no, ma almeno ti raccontano la corsa, su ES c'era una lunga disquisizione su chi sia "campione", chi "fuoriclasse", chi "mezzo corridore" ecc. E intanto erano iniziate le colline, c'erano corridori in difficoltà che si staccavano, i riferimenti sulle caratteristiche delle salite venivano dati in modo molto sommario ecc. Ho come l'impressione che i due telecronisti a un certo punto siano stanchi e la tappa la guardino distrattamente, cosa ben comprensibile visto che si fanno 5 ore di diretta, però alla fine non ti trasmettono la tensione della corsa, né sono in grado di restituirne la complessità.
In una tappa come quella di ieri con un centinaio di km piatto, hai tutto il tempo per divagare con le ricette del magro, gli aneddoti ecc. però devi sapere che a un certo punto ti devi fermare, entrare nella diretta perché altrimenti diventa tutto ancora più noioso.
Come dico sempre, ormai sembrano due sul divano che dicono tutto quello che gli passa per la mente. Ormai, dal mio punto di vista, non si capisce nemmeno perché dovrebbero ricevere uno stipendio.UribeZubia ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:20Come darti torto...ieri ci siamo beccati anche la disquisizione sul Tonno Ponomar.![]()
vista anch'io e Pivato non ha fatto una gran bella figura, effettivamente. Avevo già letto un suo precedente libro su canto e politica nella storia d'Italia e anche lì m'è parso abbastanza superficiale.nino58 ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:44Se Mieli ha scelto lui sapendo della tesi riguardante l'assenza di prove documentali sull'aiuto di Bartali agli ebrei e non gliel'ha contestata in trasmissione, significa che anche lo stesso Mieli ha il dubbio.maglianera ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:24 parlando di un canale rai diverso dai soliti, stasera ho visto su RAI STORIA (canale 54) parte della trasmissione condotta da Paolo Mieli, oggi dedicata alla storia del Giro d'Italia. Ospite principale era un tal professor Pivato, che credo abbia scritto un libro o sulla storia del Giro o del ciclismo, non ho capito bene. Costui, sprofondato su una poltrona e con aria saccente, ha riferito una serie di inesattezze e cose superficiali: ha detto che non c'è nessuna prova che Bartali abbia salvato degli ebrei (e allora sono stati così superficiali gli israeliani ad assegnargli il riconoscimento postumo di Giusto senza avere compiuto accertamenti?); che la storia dell'attentato a Togliatti non è legata all'impresa di Bartali al Tour, perché il Tour lo vinse il 25 luglio e l'attentato era il 14 (ma non sa neppure che Bartali vinse quel Tour proprio per l'impresa sulle Alpi che ribaltò la classifica subito dopo l'attentato a Togliatti, non l'ultimo giorno del Tour); che fino a pochi anni fa il ciclismo era solo Italia e Francia; che quello di Merckx nel '68 fu il primo caso di doping. Mieli ha definito gli anni 30 come quelli dell'avvento di Coppi e Bartali (Coppi è diventato professionista nel 1940). Un servizio filmato ha introdotto Gimondi nel ciclismo nel 1967 (peccato che prima di allora avesse già vinto un Tour e una Roubaix). Rai disinformazione.
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Ciò non significa che Bartali non l'abbia fatto; ci sono testimonianze ma non documenti, tutto lì.
Pivato è stato ospite di Grassi a SmartCycling qualche settimana fa,e ha parlato proprio del libro su Bartali. Non mi è sembrato nè saccente nè tanto meno superficiale.mdm52 ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:30vista anch'io e Pivato non ha fatto una gran bella figura, effettivamente. Avevo già letto un suo precedente libro su canto e politica nella storia d'Italia e anche lì m'è parso abbastanza superficiale.nino58 ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:44Se Mieli ha scelto lui sapendo della tesi riguardante l'assenza di prove documentali sull'aiuto di Bartali agli ebrei e non gliel'ha contestata in trasmissione, significa che anche lo stesso Mieli ha il dubbio.maglianera ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:24 parlando di un canale rai diverso dai soliti, stasera ho visto su RAI STORIA (canale 54) parte della trasmissione condotta da Paolo Mieli, oggi dedicata alla storia del Giro d'Italia. Ospite principale era un tal professor Pivato, che credo abbia scritto un libro o sulla storia del Giro o del ciclismo, non ho capito bene. Costui, sprofondato su una poltrona e con aria saccente, ha riferito una serie di inesattezze e cose superficiali: ha detto che non c'è nessuna prova che Bartali abbia salvato degli ebrei (e allora sono stati così superficiali gli israeliani ad assegnargli il riconoscimento postumo di Giusto senza avere compiuto accertamenti?); che la storia dell'attentato a Togliatti non è legata all'impresa di Bartali al Tour, perché il Tour lo vinse il 25 luglio e l'attentato era il 14 (ma non sa neppure che Bartali vinse quel Tour proprio per l'impresa sulle Alpi che ribaltò la classifica subito dopo l'attentato a Togliatti, non l'ultimo giorno del Tour); che fino a pochi anni fa il ciclismo era solo Italia e Francia; che quello di Merckx nel '68 fu il primo caso di doping. Mieli ha definito gli anni 30 come quelli dell'avvento di Coppi e Bartali (Coppi è diventato professionista nel 1940). Un servizio filmato ha introdotto Gimondi nel ciclismo nel 1967 (peccato che prima di allora avesse già vinto un Tour e una Roubaix). Rai disinformazione.
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Ciò non significa che Bartali non l'abbia fatto; ci sono testimonianze ma non documenti, tutto lì.
mai detto che sia saccente; ma se anche nella trasmissione di Grassi ha ripetuto che la vittoria di Bartali a Briancon non servì a distogliere un po' l'attenzione dal ferimento di Togliatti, credo si sbagli di grossoUribeZubia ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:39Pivato è stato ospite di Grassi a SmartCycling qualche settimana fa,e ha parlato proprio del libro su Bartali. Non mi è sembrato nè saccente nè tanto meno superficiale.mdm52 ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:30vista anch'io e Pivato non ha fatto una gran bella figura, effettivamente. Avevo già letto un suo precedente libro su canto e politica nella storia d'Italia e anche lì m'è parso abbastanza superficiale.nino58 ha scritto: ↑lunedì 10 maggio 2021, 23:44
Se Mieli ha scelto lui sapendo della tesi riguardante l'assenza di prove documentali sull'aiuto di Bartali agli ebrei e non gliel'ha contestata in trasmissione, significa che anche lo stesso Mieli ha il dubbio.
Ciò non significa che Bartali non l'abbia fatto; ci sono testimonianze ma non documenti, tutto lì.
Purtroppo hai ragione...ormai mi sono abituato a loro per questioni logistiche della mia casa (la tv della mia camera è senza antenna quindi la uso col web e dunque eurosport), e proprio dal discorso sul campione fuoriclasse ecc mi sono (ri)accorto di quanto divaghino.peek ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:06 Ieri mi sono rivisto l'ultima mezz'ora sulla rai con la replica replay. Il confronto con ES è imbarazzante.
La rai avrà i suoi problemi, non dico di no, ma almeno ti raccontano la corsa, su ES c'era una lunga disquisizione su chi sia "campione", chi "fuoriclasse", chi "mezzo corridore" ecc. E intanto erano iniziate le colline, c'erano corridori in difficoltà che si staccavano, i riferimenti sulle caratteristiche delle salite venivano dati in modo molto sommario ecc. Ho come l'impressione che i due telecronisti a un certo punto siano stanchi e la tappa la guardino distrattamente, cosa ben comprensibile visto che si fanno 5 ore di diretta, però alla fine non ti trasmettono la tensione della corsa, né sono in grado di restituirne la complessità.
In una tappa come quella di ieri con un centinaio di km piatto, hai tutto il tempo per divagare con le ricette del magro, gli aneddoti ecc. però devi sapere che a un certo punto ti devi fermare, entrare nella diretta perché altrimenti diventa tutto ancora più noioso.
Chiudo l'OT con una considerazione che i suoi stessi colleghi padovani hanno fatto in ambito accademico. Esattamente quali prove documentarie si aspetta di trovare da un'attività clandestina fatta in periodo di guerra? E poi almeno una c'è sicuramente: Bartali fu arrestato dopo aver ricevuto una lettera di ringraziamento dal papa. Saccente forse no e nemmeno superficiale. Direi ingenuamente pignolo.mdm52 ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:58mai detto che sia saccente; ma se anche nella trasmissione di Grassi ha ripetuto che la vittoria di Bartali a Briancon non servì a distogliere un po' l'attenzione dal ferimento di Togliatti, credo si sbagli di grossoUribeZubia ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 13:39Pivato è stato ospite di Grassi a SmartCycling qualche settimana fa,e ha parlato proprio del libro su Bartali. Non mi è sembrato nè saccente nè tanto meno superficiale.
Sempre cosìciclistapazzo ha scritto: ↑martedì 11 maggio 2021, 14:37 Ma pensano di tenere un collegamento così orrendo fino all'arrivo? Prima tappa interessante e non si vede nulla per la pioggia, se iniziamo così bisognerà aprire un psicodramma ogni volta che non c'è il sole
A questo punto possono pure mandare in onda un telefilm, tanto comunque non si vede nulla
Quindi nessun aereo sta sorvolando i cieli italiani in questo momento a causa del pericolo ghiaccio nei motori ?