lemond ha scritto:cauz. ha scritto:starei pero' attento a distinguere le divergenze di opinione (che sono la ricchezza del confronto) dalle grette provocazioni. e questa è una distinzione che non puo' essere scritta scientificamente, o così o pomì, ma discende soltanto dal buon senso di chi scrive e di chi legge (e di chi modera, talvolta).
A me piacerebbe tu mi facessi qualche esempio di *provocazione*, isoprattutto perché con codesto termine io intendo qualcuno che *scientemente* usa argomenti per "destabilizzare" il forum. Insomma un provocatore per me è una persona con grandi capacità mescolate fra loro, nel senso di, per usare un termine grossolano, "bene/male". Io in questo "forum" ho visto persone più o meno intelligenti, preparate, divertenti o no, e via e via, ma la patente di provocatore non la potrei riconoscere a nessuno.

Carlo, esulando dai massimi sistemi e sull'apporto positivo/negativo di una provocazione, un esempio concreto di provocazione negativa è questa:
viewtopic.php?f=2&t=171&start=600#p111760
Ci rido anch'io e ci scherzo, però ci sono dei limiti, che spesso già il buon gusto da solo riuscirebbe a tracciare.
Se il tuo scopo fosse di convivere (in senso etimologico assoluto) con differenti opinioni e si riscrivessero le stesse cose dozzinali, citate nel link, su di un corridore magari pure con qualche argomentazione, si verrebbe subito confutati ed attaccati (più o meno giustamente), invece al provocatore che la patente se l'è acquisita dopo "anni di duro lavoro sul campo"

tutto viene concesso e lasciato passare per una sorta di assistenza sociale verso lo sfortunato.
Osserva la marea di luoghi comuni che grazie a queste tolleranze onerose sono passati per assodati e che per chi
leggerebbe oggi il forum da novizio sarebbero scontate:
- voi del forum, voi cattivi (tra odio e amore, bene e male), un vero virus che ha contagiato alcuni altri, un vero strumento di profiling lo definirei ormai; il voi serve a partire (dividere), a fare fazione, a distinguersi, a creare virtualmente un modello identitario, forse non possibile nella vita reale: nel "voi" non c'è interesse per l'altrui opinione, confronto curioso, ma ricerca ossessiva di una primazìa altrimenti non raggiungibile, dove anche il riportare la notizia diventa opinione contro (a priori);
- voi del forum (pensiero unico); io e te abbiamo idee, gusti, interessi ciclistici diversissimi, ma le sfumature non esistono più ormai, siamo un partito unico;
- il forum è anti-xxx: in realtà per scherzo si è accettato di essere anti-il suo xxx, ma ciò ormai non si nota più e con chi è nuovo e non conosce le dinamiche di questo piccolo mondo forumistico, sei costretto a spiegare questo innaturale alfabeto; xxx viene ogni giorno annichilito dal fan e la sua personalità svuotata come una mummia egiziana di cervello e viscere, sostituiti di valori ed interessi virtuali ad uso e consumo di The fan;
- se io utente pacifico e distaccato tifoso di Frenko Piripicchio, corridore anni '90, leggessi un tuo post feroce ed argomentato sul Frenko, mai penserei ad un tuo attacco nei miei confronti, ma The Fan ha questo ruolo, questa mission per conto di Dio (la sua psiche dai settori deviati); anzi il "ciclo-falangismo" si evolve, per cui se tu sei contro a YYY, allora io sono per YYY, tu attacchi XXX, io attacco YYY;
due palle, non si può più scrivere ed analizzare il ciclismo anglosassone con distacco e senso critico alla ricerca di sfumature anche fra loro dissonanti, viene meno il gusto analitico scrupoloso che è il portato maggiore di questo forum, che ha sempre aborrito conformismo e politically correct per conservare rispetto umano per persone ed idee diverse (e forse è questa la natura del "Voi", l'idea brillante che la provocazione schizofrenica e fine a sé stessa vorrebbe far venir meno).
Carlo nel confronto linkato trovi esattamente le dinamiche elencate qua sopra, percui all'utente d'opinione viene fatto notare il pelo nell'uovo per vocazione della provocazione (che certamente potrebbe starci) per non aver mai difeso un corridore (se non quando caduto in disgrazia), mentre nel contempo il provocatore (con licenza sudata e master post-licenza) può simpaticamente scrivere ogni cosa. La cagnara successiva dimostra invece come certo agire (senz'altro inevitabilmente originale e diabolicamente affascinante per soggetti plagiabili) faccia più proseliti dell'agire pacato, basato su confronto ed analisi, fatti ed opinioni.
Insomma Lemond, non sei tu a fare proseliti, ma il gusto schizofrenico della provocazione, il rigorosamente anti-politically correct (conseguenza-effetto dell'ipocrita politically correct).
Il fascino della galera, il fascino del bastardo, il fascino del cattivo e del perverso non li scopriamo da oggi ed il 900 ne insegna anche gli effetti.
Concludendo, ritengo che tu (navigato insegnante ed educatore) abbia gli strumenti intellettivi ed anche un forte interesse da deformazione professionale per gestire criticità di questo genere, ma non puoi chiedere a tutti di imbarcarsi in derive di post ad uso e consumo di argomenti, opinioni, personalità totalmente virtuali.
Il ciclismo è concreto, fisico, fatte di persone in carne ed ossa con loro precise personalità e penso che chi arrivi qua lo faccia per questo, e non per una rappresentazione fumettistica alla mercé di una infanzia non completata. Pertanto non credo sia giusto richiedere anche ad altri di sacrificare una passione per fare assistenza sociale. Uno come Rojo che ha una spiccata passione e conoscenza sportiva e che fa della sintesi la sua cifra comunicativa si rompe a dover replicare al nulla ed alla marcatura asfissiante ad uomo. Ha sommato le sue passioni Spagna+Ciclismo e se ne è andato su un forum spagnolo (che è davvero non male).
Con la psico-virtualità dei personaggi ho terminato, ma c'è un'altra psico-virtualità che si affaccia, che da "pubblicitario" mi interessa, quella delle gare fantasmagoriche del nuovo ciclismo.
Ieri pensavo al perché di gare organizzate "contro". Se funziona con le idee politiche perchè non farlo coi prodotti, attribuendo loro un valore ideale quasi partitico.
Ho riflettuto sul fatto che la pubblicità comparativa (contro per eccellenza) potrebbe divenire una nuova frontiera del marketing ciclistico.
Nel ciclismo non riusciamo ad avere i grandi marchi, i big spender della pubblicità? Tiriamoli dentro per i capelli. Come?
C'era ad esempio il marchio Cedrata Tassoni partner della Carrera anni '90 (il cui
spot televisivo estivo ha una trentina di anni ormai). Riesumiamo la bevanda italica per rilanciare il Giro del Lazio con una sponsorizzazione a costo di favore (per fare case history diremmo).
Auto ufficiali lungo il percorso, gonfiabili nei key-point della gara, magliette indossate da formose o gonfiate hostess, insomma tutti gli spazi pubblicitari recheranno il claim:
Cedrata Tassoni, non fa ruttare come la Coca, gorgoglierai di fiori di cedro!
La Coca Cola riluttante a spendere risorse nel ciclismo sarà costretta a mobilitarsi per rispondere alle "menzogne" della Tassoni. Non è vero che la Coca fa ruttare, provoca solo una leggerissima flatulenza ... diranno i tecnici idrogastrici del famoso brand.
Ma i veri geni della Coke, i guru del marketing organizzeranno social networks per convincere gli appassionati di ciclismo che la Tassoni "fa solo propaganda".
Truppe di fans dei Trolling Stones scatenate dalla Coke e dalla Tassoni sfogheranno sui blog e sui forum la loro rabbia cieca per l'orgoglio ferito della loro bevanda, nel caso della Coke, quella che attiva i loro cicli vitali (assieme al frittatone).
Lungo le strade i fans dei partiti della Tassoni e della Coke si scontreranno per affermare quella che sarà la bibita migliore. Chissenefrega se nel parapiglia i corridori rischieranno per la loro sicurezza, ciò è un male necessario per portare viralmente in strada e materializzare i fans della Coke e della Tassoni e misurarli.
Ma soprattutto ora tutti assoceranno mentalmente la piccola bevanda verde alla mondialmente grande Coke.
Fu così che Coke, la bevanda marrone come le foglie morte divenne main sponsor de Il Lombardia riportato finalmente nel triste affascinante ottobre delle Prealpi lombarde. E il ciclismo fu salvo, anche senza la politica (quella con la P maiuscola e sportiva in particolare) e i Jalisse torneranno a cantare "Fiumi di ... denaro"
NEL BENE O NEL MALE L'IMPORTANTE E' PARLARNE (vale per la politica, per i prodotti e per alcuni forumisti ANTI-VOI).
Ps. Ad ogni modo markettaramente trovo che il perfetto abbinamento sarebbe Coke-Padania, perchè la prima fa ruttare e la seconda fa ... insomma avremmo un ciclo completo
