Winter ha scritto:
3) Be se un ciclista attuale è stressato..
Chiedilo a chi lavora in proprio (commerciante , artigiano..) , ogni giorno salta fuori qualche normativa nuova oltre alla crisi economica
e non ha dietro uno staff di 40 persone ma si arrangia da solo
A parte che questo è benaltrismo allo stato puro...
Si giudica così pesantemente ogni artigiano che fa degli errori a livello amministrativo o nella dichiarazione del reddito? Non credo. Paga il suo fio, e amen.
Per quanto riguarda Reda, la faccenda è molto meno lineare.
Reda viene sospeso a metà aprile (o almeno, a metà aprile arriva la dichiarazione...ma non correva da inizio marzo).
Torna e corre sempre all'estero, dichiarando di avere i campionati italiani come obiettivo. Non partecipa al campionato italiano. Il giorno dopo la prova, l'UCI inoltra una richiesta di procedimento alla Federazione Italiana nei confronti dell'atleta per omesso controllo. Reda dichiara che non si tratta di omesso controllo, ma ad una gara i commissari si sono presentati a un controllo fuori competizione poco prima della prova. Reda effettua il controllo del sangue, ma non delle urine, invita i commissari a restare per effettuare il controllo a fine gara, ma ovviamente e giustamente i commissari non considerano questa ipotesi e tornano a casa.
A luglio Reda viene interrogato dalla procura antidoping italiana.
A settembre l'UCI impone all'Androni di tornare a far correre Reda.
Ora, di questa vicenda ne capisco pochissimo anch'io. Se è come la racconta Reda, i commissari sono stati un po' infelici nella scelta del momento, ma anche l'atleta è stato particolarmente ingenuo, omettendo volutamente una parte del controllo (che credo sia giuridicamente diverso dal mancato controllo).
L'unica cosa abbastanza evidente è che i rapporti tra Reda e Androni non sono idilliaci, evidentemente in casa Androni hanno qualche motivo per dubitare della veridicità di ciò che dice l'atleta. Ricordiamo inoltre che i corridori dell'Androni hanno un passaporto biologico interno, e spesso in passato ha sospeso qualche suo atleta (senza dichiararlo pubblicamente, come invece è avvenuto in questo caso). Quindi Savio sa bene se l'atleta è a rischio di sanzioni o meno.