(segue) ... Finito il giro di ricognizione ufficiale, è il momento della partenza. Il mio lavoro inizia subito, come concordato coi fratelli kazaki, parto subito all'attacco, quest'anno non c'è Dancelli quindi non corro il rischio di cazziatoni
La strada tende sempre a scendere ed io spingo a fondo per cercare di avvantaggiarmi da solo o portare via un gruppetto, lo scopo era quello di lasciare il capitano Robby tranquillo in gruppo e costringere gli altri ad inseguire.
Nel giro di pochi metri rientrano su di me Nievole, Bitossi, ed Herbie, molto bravo nel cogliere al volo l'occasione per trovarci in fuga in superiorità numerica. La fuga prende subito piede, corroborata da generose trenate da parte di tutti i componenti. Da parte mia, cerco di dare tutto quello che ho per riuscire a scavare tra noi ed il gruppo il maggior divario possibile, probabilmente mi spremo anche troppo ma so che è la cosa più utile che posso fare, non credo che la fuga possa andare in porto ma dietro dovranno almeno sudare parecchio per riprenderci e Robby ed Euge avranno la possibilità di giocare di rimessa senza spendere energie preziose per il finale.
All'inizio della salita restiamo in tre, Bitossi, dopo aver dato un prezioso contributo in pianura, perde terreno, il comprensivo Herbie propone di farlo rientrare ma il darwiniano Nievole sentenzia "ormai è andato". Percorriamo insieme gli ultimi km in salita, io provo a dare ancora qualche cambio ma inizio a sentire la fatica per uno sforzo molto intenso ma soprattutto prematuro per me. Alla fine della salita ho un attimo di appannamento, cerco di rifiatare, perdo quei pochi metri che mi saranno fatali, Herbie cerca di rallentare ma l'agente gestapo Nievole non si impietosisce e spinge a fondo per darmi il colpo di grazia. Restano solo due fuggitivi, il vantaggio è buono, la fuga potrebbe anche andare.
Sedotto ed abbandonato dai sogni di fuga, mi ritrovo a navigare solitario per tutto il secondo giro, decido così di rallentare il ritmo aspettando il rientro del gruppo e sperando di avere ancora energie per dare una mano agli altri fratelli kazaki.
All'altezza della rotatoria sento alzarsi un forte vento, mi chiedo cosa stesse accadendo, neanche il tempo di realizzare e vengo travolto da una scia bianco-blu, è il miracolato Plata, che, dopo aver allungato il giro verso Csestokova, decolla all'attacco cercando di conquistare un posto sul podio. Mentre mi svernicia mi chiede anche qualcosa ma francamente non capisco, sono troppo impegnato a capire perché dal suo lato la strada è in discesa mentre dal mio continua a salire!
Dopo aver affittato una cabina negli stabilimenti balneari di "Bagno Maria", finalmente un gruppetto rientra su di me, si tratta di Robby, Bob Fats ed un soprendente Alcyon, la cui forza me lo rende, almeno per qualche minuto, meno simpatico del solito.
Proseguiamo di comune accordo per tutto l'ultimo giro, da parte mia inizio a sentire le gambe finalmente rodate e cerco di dare tutto per portare Robby nelle migliori condizioni possibili per ottenere un buon piazzamento, ormai è chiaro che la vittoria se la giocheranno i due fuggitivo o al massimo Plata.
Nel rettilineo in discesa riusciamo anche ad imbatterci in un chiassoso raduno di amanti della vespa, la loro presenza è così nefasta da farmi venir voglia di andare a comprare un bidone di ddt ma non c'è tempo, il traguardo si avvicina, rallentato da uno scooterista, non riesco a fare nemmeno la volata per il piazzamento e così mi devo accontentare del settimo posto, pur soddisfatto della mia prestazione, di più proprio non potevo.
Arrivato al traguardo apprendo che quel criminale da tribunale dell' Aja di Nievole è riuscito ad aggirare il pio Herbie con un inverecondo numero del Bambino calvo di Nottingham, disgustorama! Sarà pure simpatico, avrà pure meritato, avrà pure speso cifre astronomiche per riparare la bici che in ogni occasione riesce a spaccare, ma questa "guapperia" proprio non doveva farla ... se qualche notte di sveglia con una testa di cinghiale toscano nel letto non se la prenda coi kazaki!
Smaltita ogni velleità agonistica e dopo una bella lavata a "componenti separati" nel lavandino dei bagni della splendida struttura messaci a disposizione dal comune di Givoletto, bisogna dimostrarsi competitivi anche sul terreno più difficile, quello del pic nic. Tutto meravigliosamente preparato da Cristina ed Elisamorbidona, con un impagabile Uffa già impegnato a farci capire come mai i dinosauri si siano improvvisamente estinti.
Faccio ammenda con gli altri partecipanti per non aver aspettato che tutti arrivassero al traguardo, sono stato un po' cafone, è che più invecchio più ho la smania di rimettere le cose in ordine, così il criceto nel cervello mi imponeva di sistemare subito bici ed armamentario ciclistico in macchina, in futuro cercherò di evitarlo.
La cosa che meno mi piace della Kobram è il momento dei saluti, vorrei non arrivasse mai, poi, la festa finisce, gli amici vanno via, e si ricomincia a fantasticare sulla prossima edizione che, come ogni anno, sarà sempre più fantastica della precedente.
Grazie a tutti, W CICLOWEB, W LA KOBRAM .... W I KAZAKI (non abbiamo vinto ma simm semp 'e megl!)
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