Come dici nella parte finale del tuo post, non sappiamo davvero chi abbia detto cosa, se è stato Remco ad 'interpretarla' in modo così aggressivo o se l'ordine di fare quel tipo di corsa è invece venuto da Sven Vanthourenhout (diamolo finalmente un nome al ct belga ). Se lo stesso Remco ha detto (non ho sentito/letto quello che ha dichiarato precisamente) che l'ordine era "segui gli uomini pericolosi ma non colloborare", beh allora possiamo dire che non ha rispettato le consegne se non nel tratto finale in cui ha tirato come un mulo, sacrificandosi alla causa di WvA.Tommeke92 ha scritto: ↑giovedì 30 settembre 2021, 17:29Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 30 settembre 2021, 17:18Walter_White ha scritto: ↑giovedì 30 settembre 2021, 16:38
Sono d'accordo. La gara di domenica è stata deludente e confusa su tutti i punti di vista, Remco ha fatto esattamente quello che gli han detto di fare, e a posteriori fa bene a dire che potevano giocarsela diversamente. Mandarlo all'attacco ai meno 180 e farlo tirare alla morte da dopo lo Smeyesberg in poi sono state 2 mosse assurde, se Wout avesse deciso di aspettare il gruppo dietro (con altri 3 belgi), Alaphilippe non sarebbe mai andato alla fine.
Mi sa che la voglia di vincere assolutamente gli ha annebbiato un pò il cervello stavolta (e in generale ultimamente subisce troppo la corsa, anche per domenica non ho un buon presentimento, aspetta sempre troppo gli altri più che provare in prima persona).
Certo, Remco se non migliora allo sprint avrà bisogno di tracciati selettivi, altrimenti la vedo grigia perchè qualcuno in giornata che ti sta a ruota (vedasi Colbrelli a Trento) lo trovi sempre.
Entrambi però dovrebbero chiarirsi faccia a faccia più che nelle interviste, o nei prossimi anni rischiano di far male alla loro nazionale e basta.
Mi trovi perfettamente d'accordo sulle questioni tattiche. Domenica il Belgio s'è reso protagonista di alcune scelte semplicemente folli. Mandare Remco al macello ai -180 è stata la prima cazzata, poi bruciarlo dai -55 fino all'ingresso nel circuito di Lovanio è stato ancora peggio. Andava aspettato il gruppo dietro, tanto ormai i velocisti erano tutti staccati e ritirati. Dietro avevano ancora Campenaerts, Lampaert, Teuns e Benoot che potevano tenere la corsa fino all'ultimo km. Invece si sono dannati l'anima per creare una selezione di cui lo stesso WvA è stato poi vittima.
Remco però adesso non deve andare dai giornalisti a dire che aveva la gamba per vincere, lo trovo di cattivo gusto visto che alla vigilia s'era messo a disposizione dei compagni. Volendo essere malizioso, potrei pure dire che c'ha preso gusto alla sconfitta di Van Aert. O sposi la causa al 100%, oppure declini la convocazione.
Quanto a Van Aert sono d'accordo ancora una volta. La voglia di vincere certe volte lo rende troppo poco lucido, subisce la corsa e domenica ha subito, come sempre, anche la presenza di Mathieu. Certo, non aveva una gran gamba, ma con un'atteggiamento tattico diverso...
Tutto vero però dalla stessa intervista di Remco si evince che si era messo a disposizione nei giorni precedenti a parole, mentre cercava a più riprese di convincere il ct di lasciargli carta bianca. Che è legittimo però è già diverso come atteggiamento. Ma la cosa che rimane più rilevante secondo me è che lui stesso dice che ha rispettato le consegne che erano quelle di entrare in tutti i tentativi con uomini pericolosi per fermarli ma è esattamente il contrario di quello che ha fatto. Lui è stato il principale promotore di quei tentativi.
Se poi lo ha fatto per propria scelta o per indicazioni del ct o di van aert stesso non lo so onestamente.
Che poi lui avesse delle possibilità di vittoria correndo in proprio non lo nego eh, ma quello è un altro discorso.
Di cose fatte male però quel giorno il Belgio ne ha sfornate parecchie. Come dice Walter, l'errore più grosso è stato commesso intorno ai -55, quando Remco ha preso la testa del drappello che era uscito in testa dal circuito fiammingo. In quel momento avrebbero dovuto aspettare il gruppo, che ormai era ridotto a qualche decina d'unità e che comprendeva, se non sbaglio, Teuns, Benoot, Campenaerts e Lampaert (3 di loro sicuramente). Il gruppo di testa era infatti fin troppo ricco di corridori di prima fascia. C'erano: Alaphilippe con Madouas e Senechal (anch'egli molto pericoloso), Colbrelli con Nizzolo e Bagioli, Van der Poel con Van Baarle, Stybar, Valgren, Pidcock e Mohoric. Insomma quasi tutti i favoriti della vigilia. Finchè Evenepoel è rimasto in testa non si è mosso nessuno, ma era chiaro che una volta terminato il lavoro di Remco, sarebbe iniziata la rumba anche perchè Francia e Italia si sarebbero ritrovate pure in superiorità numerica. A quel punto o sacrifichi anche Stuyven alla causa del capitano, oppure rischi di ritrovarti esposto ad attacchi da tutti i fronti anche perchè sei circondato da avversari fortissimi. E così è stato. Quei 25 km sono stati il vero suicidio tattico del Belgio.