

L’attitudine può essere varia: c’è chi si iscrive per caso e poi, abbandona subito dopo, qualcuno solo per leggere (magari scrivere poche volte) e altri che …
A me interessavano certi argomenti (ciclistici e no) e dal 2005 (mi pare) non ho smesso di occuparmene.
I temi principali sono cambiati, perché il ciclismo e i c.d. sport non sono per niente gli stessi di prima, così come l’approccio degli atleti, ma il mio penso sia mutato poco.
Ho sempre scritto quel che pensavo in quel momento, senza particolari freni, anzi lasciando andare il più possibile le emozioni e poi vedere, dalle risposte, se tutto ciò stava in piedi, oppure erano solo emerite stupidaggini (o ciò che può stare nel mezzo).

Devo aggiungere che di solito scrivo rispondendo a qualcuno, mi è più congeniale replicare che partire per primo (come nella cronometro, è utile conoscere i tempi degli altri


Che sia il metodo, le opinioni o entrambi, a qualcuno deve essere andato di traverso, per esempio al mio “amico” El Condor (uso il termine perché lo rispetto come uomo di cultura, anche se, secondo me, di ciclismo e di calcio non se ne intende, perché sarà un caso, ma non c'indovina quasi mai nei giudizi che dai sui corridori e per allenatori elogia Sarri




Un capitolo a parte meritano i "silenziosi"che di solito sono anche ridondanti, vale a dire tutte le volte, nei pochi interventi, sottolineano che lo fanno di rado, quando il numero dei commenti (come per tutti) appare proprio sotto al nome e c'è anche da fare un po' di tara (come all'altezza dei corridori/giocatori, che è misurata con le scarpe



Un discorso a parte, s.m. merita chi vuole insegnare come ci si deve comportare nel dibattito e ti dice, senza tema di smentita, che si possono deridere i politici, ma non i ciclisti, perché questi ultimi durano fatica! A me pare un'affermazione piuttosto singolare e in genere voler imporre a tutti il proprio pensiero mi sembra richiami l'atteggiamento della Chiesa, Santa Cattolica Apostolica o di un tal chierico georgiano: Iosif Vissarionovič Džugašvili (detto Stalin).





Non sono laureato in filosofia, ma da quel che ho sentito ultimamente da Carlo Sini, essa consiste nel chiedere il perché e la risposta dell'altro non può essere: "Perché lo so io!"

Purtroppo l'età ha portato alla fuga rovinosa di una miriade di neutroni e mi dimentico di tante cose, per esempio, secondo alcuni le enormi imprese di un Bassino, Bagnino o di un Gobbonero e quindi i miei sono pensieri velleitari contro una tracontanza/bugiardezza che non esiste e alla fine dovrei comunque scusarmi e proporre un sano rispetto anche per chi fa rima, dico a caso, con m....ino ed evitare un facile sarcasmo da scuole elementari!

Chiudo con una nota lieta: per fortuna esistono tanti Amici, che quasi sempre mi fanno pensare al mondo in diversa guisa: non abitato solo da gente come il berluska, salvini, bagnino, bussolotto, papero e ... ma lasciamo stare i defunti, anche se questo non mi fa certo cambiare idea su di loro.
