raccontare una propria esperienza in bici

Per raccontare le proprie avventure in bici, le uscite, gli allenamenti, le gare amatoriali e le gran fondo
Luca90
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raccontare una propria esperienza in bici

Messaggio da leggere da Luca90 »

qualche mese fa feci il colloquio per una testata nazionale di ciclismo... il colloquio sembrava essere andato bene, mi chiesero un pezzo in cui raccontavo una mia esperienza in bici... poi decisero "o meglio così mi dissero" di rinviare le assunzioni... ( non ho la laurea in giornalismo ma in scienze statistiche)...

QUESTO ERA IL MIO PEZZO...

DAL MARE ALLA BELLEZZA DEI CASTELLI ROMANI

Per chi vive sul litorale romano c’è una vasta scelta di itinerari da scoprire in bicicletta e tra i più affascinanti ci sono i Castelli Romani: tra Albano, Ariccia, Frascati, Genzano, Lanuvio o Nemi c’è l’imbarazzo della scelta.
Arrivare in queste località non è facile dal punto di vista sia planimetrico che altimetrico ma quando ci si trova davanti a posti così belli la fatica passa in un istante.
Partendo da Anzio i primi 16km che portano ad Aprilia si percorrono sulla strada statale Nettunense ed è un lungo falsopiano rettilineo che tende a salire dove purtroppo il problema maggiore è costituito dal grande traffico; superata Aprilia il percorso diventa più vario e curvilineo con la strada che tende sempre a salire costantemente fino ad arrivare all’incrocio con via di Campoleone scalo.
Questo è il primo bivio importante: infatti girando a destra si sale in direzione Lanuvio per circa 6km. Nei primi 3 km si alternano numerosi mangia e bevi, poi superato il ponte inizia il tratto duro della salita. Una fontanella sulla destra dove poter rabboccare la borraccia e rifiatare segnala l’inizio del duro strappo finale di 3km su strada stretta che presenta l’ultimo chilometro e mezzo con una pendenza media dell’8% con punte al 12-13% . Qui il senso di libertà che si prova mentre si pedala entra in contrasto con la fatica e l’acido lattico nelle gambe; se prevale il primo si spinge in piedi sui pedali godendosi la bicicletta al massimo mentre se lo sforzo è troppo impegnativo mestamente si alleggerisce il rapporto stringendo i denti fino all’arrivo. Si arriva così nella piazza principale della cittadina laziale dopo uno sforzo circa di 20 minuti, fattibile anche senza un allenamento specifico se si riescono a gestire bene le forze.
Un’alternativa a Lanuvio è Genzano, ma in questo caso il tragitto da percorrere è più lungo e duro; al bivio invece di girare a destra si va dritto in direzione Cecchina per alcuni chilometri prima di svoltare a destra sulla strada provinciale Monte Giove. Qui ci si trova di fronte a una salita vera infatti sono 6,2 km al 4,4% medio ma con punte al 9% tra il quarto e il quinto chilometro. La strada abbastanza larga fa sembrare la salita più semplice di quello che in realtà è per le gambe; arrivati in cima si svolta a sinistra con la strada che continua a salire fino ad arrivare al centro cittadino.
Il secondo percorso è più duro rispetto al primo però Genzano merita quei chilometri in più percorsi: quando si arriva dopo una intensa pedalata si può ammirare la bellezza del Parco Togliatti, di Piazza S. Sebastiano o ,se si capita nel periodo di giugno, della famosa infiorata.
Se dopo una pedalata, magari preferibilmente in compagnia con gli amici, si fosse affamati la migliore idea è riscendere dalla provinciale Monte Giove, girare a destra e pedalare per circa 5/6 km in direzione Ariccia, la cittadina famosa per le sue fraschette dove poter degustare un buon vino e mangiare la famosa porchetta o un tagliere di formaggi; dopo questa sosta si torna a casa anche più felici.



Se qualcuno vuole esprimere un'opinione e/o farmi notare qualche errore :cincin:


2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
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Fiammingo
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Re: raccontare una propria esperienza in bici

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Luca90 ha scritto: sabato 24 dicembre 2022, 18:27 qualche mese fa feci il colloquio per una testata nazionale di ciclismo... il colloquio sembrava essere andato bene, mi chiesero un pezzo in cui raccontavo una mia esperienza in bici... poi decisero "o meglio così mi dissero" di rinviare le assunzioni... ( non ho la laurea in giornalismo ma in scienze statistiche)...
...
Se hai scritto a Bicisport, l'errore è stato quello :)


Luca90
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Re: raccontare una propria esperienza in bici

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Fiammingo ha scritto: sabato 24 dicembre 2022, 21:46
Luca90 ha scritto: sabato 24 dicembre 2022, 18:27 qualche mese fa feci il colloquio per una testata nazionale di ciclismo... il colloquio sembrava essere andato bene, mi chiesero un pezzo in cui raccontavo una mia esperienza in bici... poi decisero "o meglio così mi dissero" di rinviare le assunzioni... ( non ho la laurea in giornalismo ma in scienze statistiche)...
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Se hai scritto a Bicisport, l'errore è stato quello :)
avevano messo un annuncio in cui cercavano e ho pensato perchè non provarci visto che il ciclismo è una mia passione e le corse me le vedo... come gestione della cosa mi è sembrata da giornaletto di paese purtroppo a posteriori...


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Gimbatbu
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Re: raccontare una propria esperienza in bici

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Luca90 ha scritto: sabato 24 dicembre 2022, 18:27 qualche mese fa feci il colloquio per una testata nazionale di ciclismo... il colloquio sembrava essere andato bene, mi chiesero un pezzo in cui raccontavo una mia esperienza in bici... poi decisero "o meglio così mi dissero" di rinviare le assunzioni... ( non ho la laurea in giornalismo ma in scienze statistiche)...

QUESTO ERA IL MIO PEZZO...

DAL MARE ALLA BELLEZZA DEI CASTELLI ROMANI

Per chi vive sul litorale romano c’è una vasta scelta di itinerari da scoprire in bicicletta e tra i più affascinanti ci sono i Castelli Romani: tra Albano, Ariccia, Frascati, Genzano, Lanuvio o Nemi c’è l’imbarazzo della scelta.
Arrivare in queste località non è facile dal punto di vista sia planimetrico che altimetrico ma quando ci si trova davanti a posti così belli la fatica passa in un istante.
Partendo da Anzio i primi 16km che portano ad Aprilia si percorrono sulla strada statale Nettunense ed è un lungo falsopiano rettilineo che tende a salire dove purtroppo il problema maggiore è costituito dal grande traffico; superata Aprilia il percorso diventa più vario e curvilineo con la strada che tende sempre a salire costantemente fino ad arrivare all’incrocio con via di Campoleone scalo.
Questo è il primo bivio importante: infatti girando a destra si sale in direzione Lanuvio per circa 6km. Nei primi 3 km si alternano numerosi mangia e bevi, poi superato il ponte inizia il tratto duro della salita. Una fontanella sulla destra dove poter rabboccare la borraccia e rifiatare segnala l’inizio del duro strappo finale di 3km su strada stretta che presenta l’ultimo chilometro e mezzo con una pendenza media dell’8% con punte al 12-13% . Qui il senso di libertà che si prova mentre si pedala entra in contrasto con la fatica e l’acido lattico nelle gambe; se prevale il primo si spinge in piedi sui pedali godendosi la bicicletta al massimo mentre se lo sforzo è troppo impegnativo mestamente si alleggerisce il rapporto stringendo i denti fino all’arrivo. Si arriva così nella piazza principale della cittadina laziale dopo uno sforzo circa di 20 minuti, fattibile anche senza un allenamento specifico se si riescono a gestire bene le forze.
Un’alternativa a Lanuvio è Genzano, ma in questo caso il tragitto da percorrere è più lungo e duro; al bivio invece di girare a destra si va dritto in direzione Cecchina per alcuni chilometri prima di svoltare a destra sulla strada provinciale Monte Giove. Qui ci si trova di fronte a una salita vera infatti sono 6,2 km al 4,4% medio ma con punte al 9% tra il quarto e il quinto chilometro. La strada abbastanza larga fa sembrare la salita più semplice di quello che in realtà è per le gambe; arrivati in cima si svolta a sinistra con la strada che continua a salire fino ad arrivare al centro cittadino.
Il secondo percorso è più duro rispetto al primo però Genzano merita quei chilometri in più percorsi: quando si arriva dopo una intensa pedalata si può ammirare la bellezza del Parco Togliatti, di Piazza S. Sebastiano o ,se si capita nel periodo di giugno, della famosa infiorata.
Se dopo una pedalata, magari preferibilmente in compagnia con gli amici, si fosse affamati la migliore idea è riscendere dalla provinciale Monte Giove, girare a destra e pedalare per circa 5/6 km in direzione Ariccia, la cittadina famosa per le sue fraschette dove poter degustare un buon vino e mangiare la famosa porchetta o un tagliere di formaggi; dopo questa sosta si torna a casa anche più felici.



Se qualcuno vuole esprimere un'opinione e/o farmi notare qualche errore :cincin:
Errori non mi sembra proprio. È un buon pezzo che alterna informazioni, tecnicismo e sensazioni che è poi quello che cerca un appassionato di ciclismo che voglia scoprire nuovi itinerari. Il problema forse è più in chi deve giudicare . Il giornalismo ciclistico si divide in due grandi branche. Il rinonegrismo, molto tecnico che poco concede all' iperbole, e il sergionerismo che invece predilige l' aspetto romantico e leggendario del mondo del pedale. Forse con qualche volo pindarico in più sul modello " occhi specchio dell' animo" ecc. ecc. ecc. avresti potuto avere più rispondenza se chi doveva giudicare fosse appartenuto alla seconda categoria. Ma è un genere che nel ciclismo moderno adesso trova applicazione molto più raramente.


Luca90
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Re: raccontare una propria esperienza in bici

Messaggio da leggere da Luca90 »

Gimbatbu ha scritto: lunedì 26 dicembre 2022, 10:53
Luca90 ha scritto: sabato 24 dicembre 2022, 18:27 qualche mese fa feci il colloquio per una testata nazionale di ciclismo... il colloquio sembrava essere andato bene, mi chiesero un pezzo in cui raccontavo una mia esperienza in bici... poi decisero "o meglio così mi dissero" di rinviare le assunzioni... ( non ho la laurea in giornalismo ma in scienze statistiche)...

QUESTO ERA IL MIO PEZZO...

DAL MARE ALLA BELLEZZA DEI CASTELLI ROMANI

Per chi vive sul litorale romano c’è una vasta scelta di itinerari da scoprire in bicicletta e tra i più affascinanti ci sono i Castelli Romani: tra Albano, Ariccia, Frascati, Genzano, Lanuvio o Nemi c’è l’imbarazzo della scelta.
Arrivare in queste località non è facile dal punto di vista sia planimetrico che altimetrico ma quando ci si trova davanti a posti così belli la fatica passa in un istante.
Partendo da Anzio i primi 16km che portano ad Aprilia si percorrono sulla strada statale Nettunense ed è un lungo falsopiano rettilineo che tende a salire dove purtroppo il problema maggiore è costituito dal grande traffico; superata Aprilia il percorso diventa più vario e curvilineo con la strada che tende sempre a salire costantemente fino ad arrivare all’incrocio con via di Campoleone scalo.
Questo è il primo bivio importante: infatti girando a destra si sale in direzione Lanuvio per circa 6km. Nei primi 3 km si alternano numerosi mangia e bevi, poi superato il ponte inizia il tratto duro della salita. Una fontanella sulla destra dove poter rabboccare la borraccia e rifiatare segnala l’inizio del duro strappo finale di 3km su strada stretta che presenta l’ultimo chilometro e mezzo con una pendenza media dell’8% con punte al 12-13% . Qui il senso di libertà che si prova mentre si pedala entra in contrasto con la fatica e l’acido lattico nelle gambe; se prevale il primo si spinge in piedi sui pedali godendosi la bicicletta al massimo mentre se lo sforzo è troppo impegnativo mestamente si alleggerisce il rapporto stringendo i denti fino all’arrivo. Si arriva così nella piazza principale della cittadina laziale dopo uno sforzo circa di 20 minuti, fattibile anche senza un allenamento specifico se si riescono a gestire bene le forze.
Un’alternativa a Lanuvio è Genzano, ma in questo caso il tragitto da percorrere è più lungo e duro; al bivio invece di girare a destra si va dritto in direzione Cecchina per alcuni chilometri prima di svoltare a destra sulla strada provinciale Monte Giove. Qui ci si trova di fronte a una salita vera infatti sono 6,2 km al 4,4% medio ma con punte al 9% tra il quarto e il quinto chilometro. La strada abbastanza larga fa sembrare la salita più semplice di quello che in realtà è per le gambe; arrivati in cima si svolta a sinistra con la strada che continua a salire fino ad arrivare al centro cittadino.
Il secondo percorso è più duro rispetto al primo però Genzano merita quei chilometri in più percorsi: quando si arriva dopo una intensa pedalata si può ammirare la bellezza del Parco Togliatti, di Piazza S. Sebastiano o ,se si capita nel periodo di giugno, della famosa infiorata.
Se dopo una pedalata, magari preferibilmente in compagnia con gli amici, si fosse affamati la migliore idea è riscendere dalla provinciale Monte Giove, girare a destra e pedalare per circa 5/6 km in direzione Ariccia, la cittadina famosa per le sue fraschette dove poter degustare un buon vino e mangiare la famosa porchetta o un tagliere di formaggi; dopo questa sosta si torna a casa anche più felici.



Se qualcuno vuole esprimere un'opinione e/o farmi notare qualche errore :cincin:
Errori non mi sembra proprio. È un buon pezzo che alterna informazioni, tecnicismo e sensazioni che è poi quello che cerca un appassionato di ciclismo che voglia scoprire nuovi itinerari. Il problema forse è più in chi deve giudicare . Il giornalismo ciclistico si divide in due grandi branche. Il rinonegrismo, molto tecnico che poco concede all' iperbole, e il sergionerismo che invece predilige l' aspetto romantico e leggendario del mondo del pedale. Forse con qualche volo pindarico in più sul modello " occhi specchio dell' animo" ecc. ecc. ecc. avresti potuto avere più rispondenza se chi doveva giudicare fosse appartenuto alla seconda categoria. Ma è un genere che nel ciclismo moderno adesso trova applicazione molto più raramente.
Grazie del parere :cincin:

Al colloquio c'erano Sergio Neri e Tony lo schiavo, non so chi poi ha letto e giudicato il mio pezzo (sempre se qualcuno lo ha fatto)...


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Gimbatbu
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Re: raccontare una propria esperienza in bici

Messaggio da leggere da Gimbatbu »

Allora avresti avuto più speranze se parlavi di una salita dalla cui cima, novello Leopardi, potevi abbracciare l' infinito. E infine un piccolo accenno a Gimondi di cui Sergio Neri è sempre stato gran sostenitore. ;)


Luca90
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Re: raccontare una propria esperienza in bici

Messaggio da leggere da Luca90 »

Gimbatbu ha scritto: lunedì 26 dicembre 2022, 13:51 Allora avresti avuto più speranze se parlavi di una salita dalla cui cima, novello Leopardi, potevi abbracciare l' infinito. E infine un piccolo accenno a Gimondi di cui Sergio Neri è sempre stato gran sostenitore. ;)
:sasso:


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