[2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: domenica 14 maggio 2023, 18:33 Comunque secondo me se uno si diverte e ha l'obiettivo di fare giri lunghi i soldi per il biomeccanico sono sempre ben spesi, prima o poi proverò a farmi aggiustare anch'io.
Se non hai problemi e stai bene in bici così come sei messo adesso lascia perdere.
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EugeRambler
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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herbie ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 7:09 non è doping, ma è la logica del doping: prendo qualcosa che in natura non c'è per andare più forte, possibilmente sempre qualcosa in più dell'avversario.
Matteo, però se uno segue il tuo discorso, allora non bisognerebbe nemmeno mangiare. Ma a questo punto mi spingo oltre: bisognerebbe non mangiare non solo in bici, ma nemmeno prima e dopo. Gli spaghetti, la vacca o il suino macellati, il panino con la frittata non esistono in natura.

Se metto dello zucchero nella borraccia va bene e se prendo il gel in una bustina di plastica no?
Io in bici mangio le barrette ai cereali e cereali e cioccolato, non sono gel, ma non esistono in natura nemmeno loro. Sono dopato?

Se faccio un esercizio che richiede un dispendio calorico maggiore di quello che posso ottenere con il solo serbatoio glicogeno (ed eventualmente lipidico, a patto di avere ancora glicogeno per scomporli) sono costretto a mangiare. Se non sono allenato per fare un giro da 200km salto per aria lo stesso, anche prendendo un gel ogni 20km. Siamo umani, non un motore termico.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: venerdì 19 maggio 2023, 22:02
herbie ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 7:09 non è doping, ma è la logica del doping: prendo qualcosa che in natura non c'è per andare più forte, possibilmente sempre qualcosa in più dell'avversario.
Matteo, però se uno segue il tuo discorso, allora non bisognerebbe nemmeno mangiare. Ma a questo punto mi spingo oltre: bisognerebbe non mangiare non solo in bici, ma nemmeno prima e dopo. Gli spaghetti, la vacca o il suino macellati, il panino con la frittata non esistono in natura.

Se metto dello zucchero nella borraccia va bene e se prendo il gel in una bustina di plastica no?
Io in bici mangio le barrette ai cereali e cereali e cioccolato, non sono gel, ma non esistono in natura nemmeno loro. Sono dopato?

Se faccio un esercizio che richiede un dispendio calorico maggiore di quello che posso ottenere con il solo serbatoio glicogeno (ed eventualmente lipidico, a patto di avere ancora glicogeno per scomporli) sono costretto a mangiare. Se non sono allenato per fare un giro da 200km salto per aria lo stesso, anche prendendo un gel ogni 20km. Siamo umani, non un motore termico.
c'è una differenza:
non esiste in natura un cibo che in dieci minuti a chiunque dà una botta energetica pari a due gel.
In natura esiste del cibo, che un fisico adatto a sforzi importanti riesce a digerire in tempi relativamente brevi, un'ora, due, ed assimilare anche durante lo sforzo.
Cibo che puoi assumere, ma non in continuazione, come i gel. Mangi la pasta: dopo due ore hai un "ritorno" di energia...ma non puoi mangiare quattro etti di pasta o tre panini uno di seguito all'altro , mentre pedali, e pensare di digerirli e assimilarli...
E' questa la differenza con i gel.


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pacho
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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non c'entra ma c'entra.
Ero fuori dal giro da un po', quindi mi rendo conto di essere praticamente un dinosauro per quanto riguarda alimentazione e nuove metodologie di allenamento. Ovviamente da quando ho ripreso mi son rifiutato ideologicamente di adeguarmi ai tempi. :D quindi niente misuratore di potenza. In gara anche senza cardio.
E ho notato un paio di cose: il giorno prima della corsa domenica scorsa di 180 km con notevole dislivello, ho mangiato come una betoniera ovviamente, specie la sera. Quelli che han fatto la corsa che erano al tavolo con me, mi guardavano tra lo schifato e la strafottenza...specie al terzo piatto di pasta. quando ho detto che il mattino avrei mangiato ancora un altro piatto credevano fossi matto. Alcuni di loro, in quanto inglesi e tedeschi (tutti col preparatore personale...), mancava solo che dicessero mangiaspaghetti baffi neri. :bll:
Solo un giovane un po' strano mi ha fatto compagnia nella mia abbuffata.
Il giorno dopo, in corsa, vedevo gente che apriva gel dopo un'ora di corsa, mentre iniziavo a mangiare qualche paninetto con prosciutto e qualche altro con marmellata avvolti nel domopack :diavoletto: Ho preso un gel per gli ultimi 40 km quando dovevo raschiare il barile solo e col vento contro.
Morale. Alla prima salita di 20 km andavano tutti come treni, e dopo i 100 km parevano dei cadaveri. Ah, si allenano molto piu di me, che riesco a fare al massimo 45-50 km al giorno tra mille sacrifici. A fine corsa, arriva il giovane anticonformista della sera prima e mi fa: oh ma lo sai che dopo 3 anni di gf è la prima volta che arrivo intero, senza la sensazione di essere sfinito..agli ultimi km spingevo ancora!
Per quanto riguarda l'allenamento, inoltre, ho notato che molti sono fissati con la media da esibire su strava.. addirittura il sabato prima della corsa c era gente che si è fatta 800 mt di dislivello! cioe si trascura, e di molto, il recupero.
infine sembra che il fondo medio sia una perdita di tempo, salvo poi riscoprire l'acqua calda chiamandolo z2 (credo) e facendolo anche male.
Non so. mi pare, ma potrei sbagliarmi che nuova alimentazione e allenamento aiutino ad esprimere picchi di potenze maggiori. ma a parità di benzina (OT ...) non vai molto lontano.


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herbie ha scritto: sabato 20 maggio 2023, 0:54
EugeRambler ha scritto: venerdì 19 maggio 2023, 22:02
herbie ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 7:09 non è doping, ma è la logica del doping: prendo qualcosa che in natura non c'è per andare più forte, possibilmente sempre qualcosa in più dell'avversario.
Matteo, però se uno segue il tuo discorso, allora non bisognerebbe nemmeno mangiare. Ma a questo punto mi spingo oltre: bisognerebbe non mangiare non solo in bici, ma nemmeno prima e dopo. Gli spaghetti, la vacca o il suino macellati, il panino con la frittata non esistono in natura.

Se metto dello zucchero nella borraccia va bene e se prendo il gel in una bustina di plastica no?
Io in bici mangio le barrette ai cereali e cereali e cioccolato, non sono gel, ma non esistono in natura nemmeno loro. Sono dopato?

Se faccio un esercizio che richiede un dispendio calorico maggiore di quello che posso ottenere con il solo serbatoio glicogeno (ed eventualmente lipidico, a patto di avere ancora glicogeno per scomporli) sono costretto a mangiare. Se non sono allenato per fare un giro da 200km salto per aria lo stesso, anche prendendo un gel ogni 20km. Siamo umani, non un motore termico.
c'è una differenza:
non esiste in natura un cibo che in dieci minuti a chiunque dà una botta energetica pari a due gel.
In natura esiste del cibo, che un fisico adatto a sforzi importanti riesce a digerire in tempi relativamente brevi, un'ora, due, ed assimilare anche durante lo sforzo.
Cibo che puoi assumere, ma non in continuazione, come i gel. Mangi la pasta: dopo due ore hai un "ritorno" di energia...ma non puoi mangiare quattro etti di pasta o tre panini uno di seguito all'altro , mentre pedali, e pensare di digerirli e assimilarli...
E' questa la differenza con i gel.

Esiste, si chiama miele: 100gr di miele contengono circa 80gr di carboidrati, principalmente fruttosio e glucosio, una percentuale simile a quella dei gel industriali che contengono la stessa tipologia di zuccheri (bilanciata per migliorare l'assimilazione da parte dell'organismo). La "botta" energetica è semplicemente data dallo zucchero, la darebbe il miele stesso in più o meno gli stessi tempi. Entrambi comunque hanno il vantaggio di minimizzare il processo digestivo e massimizzare l'efficienza dell'organismo.
Sono altresi d'accordo con pacho sul mangiare come una "betoniera" i giorni prima di un importante sforzo combinando ciò con un corretto recupero/riposo.


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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi il primo giro valtellinese dell'anno con 4 salite che non avevo ancora mai fatto. Sono partito da Tresenda, prima parte sulla statale di Aprica e poi deviazione verso Santa Cristina, che è una salita veramente tosta, specie l'ultimo tratto senza più tornanti. Dal passo la breve discesa verso Aprica e poi quella lunga verso Edolo, da dove ho ricominciato a salire verso Monno e poi verso il Mortirolo. Devo dire che questo versante è veramente "facile", ci sono due rampe durissime (all'uscita di Monno e alla fine) ma per il resto è una salita facile, i numeri dicono 12 km al 7,8%, però penso che la maggior parte della salita sia tra il 6% e il 7%. Diversissimo dal versante di Mazzo. Dalla cima comunque ho preso la strada in quota verso Trivigno e poi sono sceso di nuovo dal Santa Cristina, deviando stavolta sull'altra strada che si stacca dalla statale di Aprica e che va verso la salita di Trivigno. Questa è proprio una stradina di montagna, stretta e deserta, con la chiara impressione che chi l'ha costruita se n'è fregato altamente delle pendenze, infatti ci sono tratti assassini sia in salita che in discesa. Strava mi segna un tratto di 1,55 km al 13,9% medio. Mi sembra un po' esagerato ma più o meno rende l'idea. Poi invece rientri sulla strada normale e la salita diventa molto regolare (comunque tra il 7% e l'8%). A questo punto sono sceso ad Aprica e tornato a valle passando non dalla statale ma dalla strada che è appoggiata sulle Orobie (da riprovare in salita). Quindi per finire un passaggio a Teglio. Mi sarebbe piaciuto avere le gambe per arrivare a Prato Valentino ma già così ero a 4.250 metri di dislivello quindi non ho provato ad andare oltre


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Beppugrillo ha scritto: domenica 21 maggio 2023, 20:01 Oggi il primo giro valtellinese dell'anno con 4 salite che non avevo ancora mai fatto. Sono partito da Tresenda, prima parte sulla statale di Aprica e poi deviazione verso Santa Cristina, che è una salita veramente tosta, specie l'ultimo tratto senza più tornanti. Dal passo la breve discesa verso Aprica e poi quella lunga verso Edolo, da dove ho ricominciato a salire verso Monno e poi verso il Mortirolo. Devo dire che questo versante è veramente "facile", ci sono due rampe durissime (all'uscita di Monno e alla fine) ma per il resto è una salita facile, i numeri dicono 12 km al 7,8%, però penso che la maggior parte della salita sia tra il 6% e il 7%. Diversissimo dal versante di Mazzo. Dalla cima comunque ho preso la strada in quota verso Trivigno e poi sono sceso di nuovo dal Santa Cristina, deviando stavolta sull'altra strada che si stacca dalla statale di Aprica e che va verso la salita di Trivigno. Questa è proprio una stradina di montagna, stretta e deserta, con la chiara impressione che chi l'ha costruita se n'è fregato altamente delle pendenze, infatti ci sono tratti assassini sia in salita che in discesa. Strava mi segna un tratto di 1,55 km al 13,9% medio. Mi sembra un po' esagerato ma più o meno rende l'idea. Poi invece rientri sulla strada normale e la salita diventa molto regolare (comunque tra il 7% e l'8%). A questo punto sono sceso ad Aprica e tornato a valle passando non dalla statale ma dalla strada che è appoggiata sulle Orobie (da riprovare in salita). Quindi per finire un passaggio a Teglio. Mi sarebbe piaciuto avere le gambe per arrivare a Prato Valentino ma già così ero a 4.250 metri di dislivello quindi non ho provato ad andare oltre
Mizzega...e dimmici niente..complimenti.Curiosità in questi giri quante pause fai? E quanto durano in totale? (in pratica ti sto chiedendo tempo in movimento e tempo trascorso :D )


herbie
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Beppugrillo ha scritto: domenica 21 maggio 2023, 20:01 Oggi il primo giro valtellinese dell'anno con 4 salite che non avevo ancora mai fatto. Sono partito da Tresenda, prima parte sulla statale di Aprica e poi deviazione verso Santa Cristina, che è una salita veramente tosta, specie l'ultimo tratto senza più tornanti. Dal passo la breve discesa verso Aprica e poi quella lunga verso Edolo, da dove ho ricominciato a salire verso Monno e poi verso il Mortirolo. Devo dire che questo versante è veramente "facile", ci sono due rampe durissime (all'uscita di Monno e alla fine) ma per il resto è una salita facile, i numeri dicono 12 km al 7,8%, però penso che la maggior parte della salita sia tra il 6% e il 7%. Diversissimo dal versante di Mazzo. Dalla cima comunque ho preso la strada in quota verso Trivigno e poi sono sceso di nuovo dal Santa Cristina, deviando stavolta sull'altra strada che si stacca dalla statale di Aprica e che va verso la salita di Trivigno. Questa è proprio una stradina di montagna, stretta e deserta, con la chiara impressione che chi l'ha costruita se n'è fregato altamente delle pendenze, infatti ci sono tratti assassini sia in salita che in discesa. Strava mi segna un tratto di 1,55 km al 13,9% medio. Mi sembra un po' esagerato ma più o meno rende l'idea. Poi invece rientri sulla strada normale e la salita diventa molto regolare (comunque tra il 7% e l'8%). A questo punto sono sceso ad Aprica e tornato a valle passando non dalla statale ma dalla strada che è appoggiata sulle Orobie (da riprovare in salita). Quindi per finire un passaggio a Teglio. Mi sarebbe piaciuto avere le gambe per arrivare a Prato Valentino ma già così ero a 4.250 metri di dislivello quindi non ho provato ad andare oltre
ti mancava solo la recta Contador nel versante da Monno...ottimamente asfaltata. La salita "appoggiata alle Orobie" è molto difficile da beccare lungo la strada dell'Aprica: io non ho visto segnalazioni ed è proprio piccola. In salita niente di che .
Invece è molto dura la salita di Teglio dal versante fatto al Giro d'Italia l'anno scorso.


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Beppugrillo
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herbie ha scritto: domenica 21 maggio 2023, 22:41 ti mancava solo la recta Contador nel versante da Monno...ottimamente asfaltata. La salita "appoggiata alle Orobie" è molto difficile da beccare lungo la strada dell'Aprica: io non ho visto segnalazioni ed è proprio piccola. In salita niente di che .
Invece è molto dura la salita di Teglio dal versante fatto al Giro d'Italia l'anno scorso.
Non avevo idea dell'esistenza della Recta Contaodr, però ora che me la segnali e che ho cercato ho capito dove si prendeva. A vederla da Street View promette malissimo come pendenza, felice di averla evitata.
La deviazione scendendo da Aprica è difficilissimo da prendere in discesa perché ovviamente è sull'altra corsia e si stacca tangenzialmente sul verso della salita, quindi devi fare proprio un'inversione a U in un tratto in cui le auto che vengono dalla tua parte non ti vedono e vanno a 90-100 km/h. C'è un cartello che indica la diga.
Fiammingo ha scritto: domenica 21 maggio 2023, 22:25 Mizzega...e dimmici niente..complimenti.Curiosità in questi giri quante pause fai? E quanto durano in totale? (in pratica ti sto chiedendo tempo in movimento e tempo trascorso :D )
Come velocità media sono molto lento, le prime salite le prendo in assoluta tranquillità e sulle ultime sono morto quindi non ce n'è neanche una che faccio forte. Inoltre sono lentissimo e costantemente terrorizzato in discesa nonostante ormai sono al quarto anno di bici da corsa. Ieri 16,4 km/h che vuol dire 8h44 in movimento. Ho fatto 13 minuti di pausa, nessuna proprio per riposarmi, solo per mettere/smettere la mantellina e riempire la borraccia. Però di solito ne faccio un po' di più, in effetti in fondo mi sono detto che se fossi stato un po' più lungimirante che le pause magari sarei riuscito a salire a Prato Valentino. Ovviamente mi piacerebbe andare un po' più forte, non fosse altro che se faccio 2-3 km/h in più poi nello stesso tempo riesco a fare 20 km in più e di salite da fare e posti da vedere ce ne sono un sacco. Però non ci riesco e anche solo provarci su percorsi più facili mi mette abbastanza a disagio, perché alla fine mi piace quella fatica che ti lascia senza gambe, non quella che ti lascia senza fiato. Ho fatto una volta una granfondo perché mi passava sotto casa, ho provato a farla al massimo che potevo, rilanciando in curva, spingendo su tutte le salite, forzando i rapporti. La classica esperienza che va fatta per capire che non è una cosa che ti piace


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 maggio 2023, 6:45
Fiammingo ha scritto: domenica 21 maggio 2023, 22:25 Mizzega...e dimmici niente..complimenti.Curiosità in questi giri quante pause fai? E quanto durano in totale? (in pratica ti sto chiedendo tempo in movimento e tempo trascorso :D )
Come velocità media sono molto lento, le prime salite le prendo in assoluta tranquillità e sulle ultime sono morto quindi non ce n'è neanche una che faccio forte. Inoltre sono lentissimo e costantemente terrorizzato in discesa nonostante ormai sono al quarto anno di bici da corsa. Ieri 16,4 km/h che vuol dire 8h44 in movimento. Ho fatto 13 minuti di pausa, nessuna proprio per riposarmi, solo per mettere/smettere la mantellina e riempire la borraccia. Però di solito ne faccio un po' di più, in effetti in fondo mi sono detto che se fossi stato un po' più lungimirante che le pause magari sarei riuscito a salire a Prato Valentino. Ovviamente mi piacerebbe andare un po' più forte, non fosse altro che se faccio 2-3 km/h in più poi nello stesso tempo riesco a fare 20 km in più e di salite da fare e posti da vedere ce ne sono un sacco. Però non ci riesco e anche solo provarci su percorsi più facili mi mette abbastanza a disagio, perché alla fine mi piace quella fatica che ti lascia senza gambe, non quella che ti lascia senza fiato. Ho fatto una volta una granfondo perché mi passava sotto casa, ho provato a farla al massimo che potevo, rilanciando in curva, spingendo su tutte le salite, forzando i rapporti. La classica esperienza che va fatta per capire che non è una cosa che ti piace
Ah complimenti, pensavo ci mettessi una pausa lunga tipo un pranzo da un'ora in mezzo...
Ma ne viene comunque da qualche altro sport prima della bici?
Io ho il problema opposto, non so se deriva dal fatto che ho corso nelle categorie giovanili, ma sono smepre in modalita "fuga al giro d'italia", e sopra le 3h30 con lo stato di forma attuale non riesco ad andare senza patire poi (mi paice arrivare bello stanco ma ancora in spinta, non trascinandomi). Mi sono prefissato pero dei giri lunghi cosi, cercando di partire bello calmo..vedremo se riusciro...


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Fiammingo ha scritto: lunedì 22 maggio 2023, 11:48
Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 maggio 2023, 6:45
Fiammingo ha scritto: domenica 21 maggio 2023, 22:25 Mizzega...e dimmici niente..complimenti.Curiosità in questi giri quante pause fai? E quanto durano in totale? (in pratica ti sto chiedendo tempo in movimento e tempo trascorso :D )
Come velocità media sono molto lento, le prime salite le prendo in assoluta tranquillità e sulle ultime sono morto quindi non ce n'è neanche una che faccio forte. Inoltre sono lentissimo e costantemente terrorizzato in discesa nonostante ormai sono al quarto anno di bici da corsa. Ieri 16,4 km/h che vuol dire 8h44 in movimento. Ho fatto 13 minuti di pausa, nessuna proprio per riposarmi, solo per mettere/smettere la mantellina e riempire la borraccia. Però di solito ne faccio un po' di più, in effetti in fondo mi sono detto che se fossi stato un po' più lungimirante che le pause magari sarei riuscito a salire a Prato Valentino. Ovviamente mi piacerebbe andare un po' più forte, non fosse altro che se faccio 2-3 km/h in più poi nello stesso tempo riesco a fare 20 km in più e di salite da fare e posti da vedere ce ne sono un sacco. Però non ci riesco e anche solo provarci su percorsi più facili mi mette abbastanza a disagio, perché alla fine mi piace quella fatica che ti lascia senza gambe, non quella che ti lascia senza fiato. Ho fatto una volta una granfondo perché mi passava sotto casa, ho provato a farla al massimo che potevo, rilanciando in curva, spingendo su tutte le salite, forzando i rapporti. La classica esperienza che va fatta per capire che non è una cosa che ti piace
Ah complimenti, pensavo ci mettessi una pausa lunga tipo un pranzo da un'ora in mezzo...
Ma ne viene comunque da qualche altro sport prima della bici?
Io ho il problema opposto, non so se deriva dal fatto che ho corso nelle categorie giovanili, ma sono smepre in modalita "fuga al giro d'italia", e sopra le 3h30 con lo stato di forma attuale non riesco ad andare senza patire poi (mi paice arrivare bello stanco ma ancora in spinta, non trascinandomi). Mi sono prefissato pero dei giri lunghi cosi, cercando di partire bello calmo..vedremo se riusciro...
il pranzo da un'ora e mezzo mai...ti appesantisci inutilmente , perdi un sacco di tempo, e devi comunque calcolare un giro più corto o mettere in conto di tornare alla sera in un orario che non ti fa stare del tutto tranquillo, specie per via dei temporali pomeridiani/serali in montagna...va bene se vai a fare piatto, salita, pranzo al rifugio e poi di nuovo piatto al ritorno. Ma anche così poi alla ripartenza sei assai ingolfato e inoltre nel pranzare seriamente quando hai ancora tanti chilometri da fare per tornare, non te la godi, te la gusti anche meno. Mangiare a mezzo giro giusto per nutrirsi sempre meglio panini.
Il vero edonismo è fermarsi a mangiare e bere quando sei quasi arrivato: è come "accorciare" il giro perchè poi rifocillato e felice della mezz'ora che ti manca manco ti accorgi e te la godi pienamente perchè ormai sostanzialmente il giro è nel sacco.
Comunque il bello di questi giri è appuntonon arrivare mai a "trascinarsi" avanti e se vai sempre con riserva in salita nutrendoti discretamente va veramente così. Ma devi salire veramente sempre con un margine che con gli anni riesci bene a capire quanto sia sufficientemente largo. VIceversa ne vedo troppi secondo me su certe salite lunghe che si trascinano in cima con una fatica immane, facendo cose un poco oltre il "loro"...secondo me così non è più divertente.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Io sinceramente mi sono sempre trascinato e "fare oltre il mio" è sempre stata la mia filosofia. Non so se lo consiglierei perché credo di essere in questo molto diverso da tutti o almeno dalla maggior parte, però io lo trovo bellissimo. Arrivare in fondo e non avere più niente nelle gambe mi appaga, mi fa mangiare e dormire con molto più piacere. Poi il rischio è di esagerare e mi è capitato spesso di andare troppo oltre, dover affrontare l'ultimo tratto in piena agonia (ricorderò sempre la salita di Polaveno da Iseo fatta con 4-5 pause, per non parlare del Fedaia fatto in coda a un giro con 5.500 metri di dislivello) però ormai ho imparato abbastanza a evitare quel problema. Sicuramente è insano e contronatura però seguire questo istinto è una delle cose che mi piace di più della bicicletta. Penso che il modo in cui la mente inconsciamente ragiona attorno a questo tema sia legato all'idea di aver fatto il massimo possibile: ho un giorno alla settimana, la vita è breve, voglio passare più tempo possibile facendo quello che mi piace, se arrivo in fondo che ho ancora energia vuol dire che non sono riuscito a farlo e mi rimane il rimpianto, se invece sono finito vuol dire che di più non potevo fare e sono soddisfatto


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 maggio 2023, 19:00 Io sinceramente mi sono sempre trascinato e "fare oltre il mio" è sempre stata la mia filosofia. Non so se lo consiglierei perché credo di essere in questo molto diverso da tutti o almeno dalla maggior parte, però io lo trovo bellissimo. Arrivare in fondo e non avere più niente nelle gambe mi appaga, mi fa mangiare e dormire con molto più piacere. Poi il rischio è di esagerare e mi è capitato spesso di andare troppo oltre, dover affrontare l'ultimo tratto in piena agonia (ricorderò sempre la salita di Polaveno da Iseo fatta con 4-5 pause, per non parlare del Fedaia fatto in coda a un giro con 5.500 metri di dislivello) però ormai ho imparato abbastanza a evitare quel problema. Sicuramente è insano e contronatura però seguire questo istinto è una delle cose che mi piace di più della bicicletta. Penso che il modo in cui la mente inconsciamente ragiona attorno a questo tema sia legato all'idea di aver fatto il massimo possibile: ho un giorno alla settimana, la vita è breve, voglio passare più tempo possibile facendo quello che mi piace, se arrivo in fondo che ho ancora energia vuol dire che non sono riuscito a farlo e mi rimane il rimpianto, se invece sono finito vuol dire che di più non potevo fare e sono soddisfatto
GRande, ognuno ha la sua filosofia ed è giusto che la segua! Non ti dico un giorno se vuoi fare un giro insieme sull'appenino genovese, perche mi immagino la fatica svuota-corpo :D io per dirti sono all'opposto, quello che cerco nei miei giri ogni tanto è la sgasata bruciante. Per dirti che i concetti di fatica sono molteplici, del mio passato la fatica piu pesante che ricordo è quella dell'inseeguimento (3km da junior, 4 da under, sforzi di qualche minuto), eppure ho fatto tappe dure al val d'aosta under23..che andavano piu verso il concetto di fatica svuota gambe che dici tu. Ancora complimenti e buona esplorazione!


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 maggio 2023, 19:00 Io sinceramente mi sono sempre trascinato e "fare oltre il mio" è sempre stata la mia filosofia. Non so se lo consiglierei perché credo di essere in questo molto diverso da tutti o almeno dalla maggior parte, però io lo trovo bellissimo. Arrivare in fondo e non avere più niente nelle gambe mi appaga, mi fa mangiare e dormire con molto più piacere. Poi il rischio è di esagerare e mi è capitato spesso di andare troppo oltre, dover affrontare l'ultimo tratto in piena agonia (ricorderò sempre la salita di Polaveno da Iseo fatta con 4-5 pause, per non parlare del Fedaia fatto in coda a un giro con 5.500 metri di dislivello) però ormai ho imparato abbastanza a evitare quel problema. Sicuramente è insano e contronatura però seguire questo istinto è una delle cose che mi piace di più della bicicletta. Penso che il modo in cui la mente inconsciamente ragiona attorno a questo tema sia legato all'idea di aver fatto il massimo possibile: ho un giorno alla settimana, la vita è breve, voglio passare più tempo possibile facendo quello che mi piace, se arrivo in fondo che ho ancora energia vuol dire che non sono riuscito a farlo e mi rimane il rimpianto, se invece sono finito vuol dire che di più non potevo fare e sono soddisfatto
Capisco. Soprattutto perchè ero anche io un po' così. Voler ottimizzare il tempo a disposizione è una cosa con cui ho sempre convissuto. Poi però ho cominciato a preferire il piacere di pedalare all'obiettivo da raggiungere, il viaggio più della meta....
l'unica cosa che mi differenziava da te è che se facevo troppa fatica sull'ultima salita non ero soddisfatto, non so bene il perchè, forse perchè il giro programmato aveva avuto la meglio su di me, qualcosa del genere.


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pacho
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Ragazzi la vera fatica non è il giro in bici in sè. È quando si torna a casa con la moglie che aspetta giustamente sull'uscio di casa già vestita e pronta per il trekking pomeridiano in zone della città ancora da esplorare.
Domenica scorsa partenza in bici alle 5.30 am, legnate della madonna per 4 ore con un gruppo di scalmanati, rientro prima della 10 ed immediatamente gita fuoriporta con km e km di camminata. Secondo me lo fa apposta. Allora mi vendico sul bambino :diavoletto:
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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi sofferenza spaventosa perché sono partito che non stavo bene. Ieri malissimo quindi ho rimandato a oggi, rinunciando ad andare fuori, ma già dopo 1 km mi sono reso conto che ero comunque tutto indolenzito e non riuscivo a controllare la fatica come al solito. In teoria avevo tracciato un percorso da 4.800 metri di dislivello, ma non sarei stato in grado di farlo, così ho deviato dal Brallo, però non sono ancora così consapevole dei percorso qui intorno, così per non voler tornare subito indietro mi sono andato a incartare sulla strada che porta dal Passo del Mercatello al Passo di Santa Barbara, che oltre a essere molto più lunga di quanto ricordassi ha anche delle pendenze notevoli. Quindi mi sono totalmente bruciato quel poco che avevo. Ovviamente il Penice in conclusione (da Bobbio) mi ha steso. Alla fine sono venuti 3.800 metri di dislivello, avevo pianificato a mente che sarebbero stati circa 3.000 (quando ne avevo già fatti 1.800, che vuol dire che ho sbagliato quasi del 100%...)


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pacho
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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incredibile quasi 4000mt di dislivello in condizioni precarie...
ieri ho fatto 1900 mt di dislivello ma praticamente concentrati nei 45 km centrali (ho ripetuto una salitella al 10 percento di 2.5 km x 8 volte) , con temperatura attorno ai 35 gradi. in tutto son venuti fuori 90 km.
l'ho pagata cara. uno di quegli allenamenti che ti stendono ma se non seghi la bici in 2 una volta arrivato a casa, poi senti la differenza.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Ragazzi l'avete scritto già mille volte, ma così al volo,
ho scaricato il simulatore Bkool, prima di fare l'abbonamento, come e cosa devo fare "tecnicamente" per cimentarmi sui suoi percorsi

Comprare i rulli interattivi

Poi?


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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi solito giro cuneese che una volta l'anno va fatto. Partenza da Valgrana, Colle di Esischie, Colle Sampeyre dal Vallone, Santuario di Valmala e Montemale. La discesa dell'Esischie su Ponte Marmora confermo che è tanto più pericolosa di qualsiasi altra discesa che ho fatto. Strada strettissima, asfalto a tratti disastroso, pendenze estreme in alcuni punti, in più oggi sulla sede stradale scendeva tantissima acqua e in alto un tratto era bloccato dalla neve. Pericolosa anche la strada del Vallone, un sacco di pietre in strada, buche in galleria, sono pure quasi caduto appena fuori da una galleria. Poi a Elva ho preso pure un po' di grandine. Il Sampeyre come al solito mi ha distrutto, fare Valmala e Montemale è stato un massacro. Da Valmala non ero ancora mai passato, mi aspettavo una salita lunga ma semplice, invece è lunga e pure dura, credo sia tranquillamente intorno all'8% come pendenza media. Montemale invece credo sia una salita molto divertente, però due volte che l'ho fatta e due volte che ero completamente finito. Però l'anno scorso mi ero dovuto fermare due volte in 4 km, quest'anno ho mantenuto un minimo di dignità


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Io finalmente sono riuscito a fare il Colle della Dieta :bici: per un motivo o per l'altro non ero mai riuscito a passarci. Giro cominciato con Passo della Croce da Lanzo, salita facile, strada in ottimo stato. Discesa verso Ceres (primi km pessimi, sporchi, buche ogni 2 metri, stretta) e poi via a Mezzenile per iniziare il Colle della Dieta, ben segnalato, con le indicazioni kilometriche poste ogni km di salita con quota e pendenza prossimo km. Ultimi km duri impestati, rampe fino al 15% con fondo stradale rugosissimo. Poi giù a Viù e col Del Lys, salita divisa in due, primi 7km regolari al 6% circa e ultimi 7 in falsopiano. Le gambe forse c'erano per allungare di 20km e fare anche il Braida, la batteria del Garmin no :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:


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il_panta
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: venerdì 2 giugno 2023, 20:44 Oggi solito giro cuneese che una volta l'anno va fatto. Partenza da Valgrana, Colle di Esischie, Colle Sampeyre dal Vallone, Santuario di Valmala e Montemale. La discesa dell'Esischie su Ponte Marmora confermo che è tanto più pericolosa di qualsiasi altra discesa che ho fatto. Strada strettissima, asfalto a tratti disastroso, pendenze estreme in alcuni punti, in più oggi sulla sede stradale scendeva tantissima acqua e in alto un tratto era bloccato dalla neve. Pericolosa anche la strada del Vallone, un sacco di pietre in strada, buche in galleria, sono pure quasi caduto appena fuori da una galleria. Poi a Elva ho preso pure un po' di grandine. Il Sampeyre come al solito mi ha distrutto, fare Valmala e Montemale è stato un massacro. Da Valmala non ero ancora mai passato, mi aspettavo una salita lunga ma semplice, invece è lunga e pure dura, credo sia tranquillamente intorno all'8% come pendenza media. Montemale invece credo sia una salita molto divertente, però due volte che l'ho fatta e due volte che ero completamente finito. Però l'anno scorso mi ero dovuto fermare due volte in 4 km, quest'anno ho mantenuto un minimo di dignità
Mitico! Probabile che ci siamo anche incontrati, io ho fatto il Fauniera da Marmora e sono sceso dallo stesso lato. Discesa già tornata vicina ai livelli ore 2022.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: venerdì 2 giugno 2023, 20:44 Oggi solito giro cuneese che una volta l'anno va fatto. Partenza da Valgrana, Colle di Esischie, Colle Sampeyre dal Vallone, Santuario di Valmala e Montemale. La discesa dell'Esischie su Ponte Marmora confermo che è tanto più pericolosa di qualsiasi altra discesa che ho fatto. Strada strettissima, asfalto a tratti disastroso, pendenze estreme in alcuni punti, in più oggi sulla sede stradale scendeva tantissima acqua e in alto un tratto era bloccato dalla neve. Pericolosa anche la strada del Vallone, un sacco di pietre in strada, buche in galleria, sono pure quasi caduto appena fuori da una galleria. Poi a Elva ho preso pure un po' di grandine. Il Sampeyre come al solito mi ha distrutto, fare Valmala e Montemale è stato un massacro. Da Valmala non ero ancora mai passato, mi aspettavo una salita lunga ma semplice, invece è lunga e pure dura, credo sia tranquillamente intorno all'8% come pendenza media. Montemale invece credo sia una salita molto divertente, però due volte che l'ho fatta e due volte che ero completamente finito. Però l'anno scorso mi ero dovuto fermare due volte in 4 km, quest'anno ho mantenuto un minimo di dignità
purtroppo sono anni che lo dico...quella zona sarebbe meravigliosa per la bici, ma le lunghe discese sono veramente disaastrate un po' dovunque.
Per dire, recentemente sono stato nell'Oltrepò (giro su gruppo cicloweb di Strava) e le strade per lo più non sono curate. Però sempre meglio di quella zona.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Sul versante nord del Sampeyre (quello di Sampeyre, per intenderci) hanno fatto una serie di interventi di ripristino dell'asfalto che fanno tutta la differenza del mondo, ora in discesa quel versante è godibilissimo. Anche la discesa del Fauniera di Demonte io sinceramente la ricordo non troppo messa male, idem la Lombarda. Valmala e Montemale sono perfette, anche il Colletto credo, non ricordo bene. Solo quel cavolo di versante di Ponte Marmora è veramente brutto. Oltre ovviamente alla strada del vallone (che in realtà sarebbe chiusa in effetti)


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Consigli per una Susa-Val d'Isere-Susa? Vale la pena? Il percorso è obbligato o c'è qualche strada secondaria che vale la pena scoprire?


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 14:26 Consigli per una Susa-Val d'Isere-Susa? Vale la pena? Il percorso è obbligato o c'è qualche strada secondaria che vale la pena scoprire?
Moncenisio-Iseran-Moncenisio. Nessuna alternativa, se non una piccolissima scorciatoia per Lanslevillard che ti fa tagliare fuori Lanslebourg. Puoi solo decidere se partire da Susa o da Bussoleno (io consiglio Bussoleno per fare quei 7-8 km di riscaldamento e non partire in salita all'8% dopo 200 metri).

Per il resto giro davvero bellissimo, te lo consiglio. Anzi, se mi dici quando vuoi farlo magari mi aggrego!


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Sono in ritiro spirituale nel mio eremo di Morfasso (Piacenza) e, finora, su 6 giorni ne ho beccati 4 di pioggia.
Ieri finalmente una buona giornata che mi ha permesso di fare un po' di valli qui intorno.
Sensazioni terribili in partenza dopo le abbondanti bevute con gli altri "eremiti" il pomeriggio/sera prima :D
Nonostante abbondante colazione nelle prime 3 ore avevo costantemente fame. Fino alle 5 ore riesco a tenerla a bada mangiando le mie solite barrette di cereali e cioccolato, dopodiché nelle ultime 3-4 ore finalmente mi sveglio e inizio a pedalare bene.

Beppu, se vuoi prendi spunto a piene mani!

Partenza dalla Val d'Arda e subito salita al mio Passo Pellizzone e discesa su Bardi in Val Ceno, salita al Passo Santa Donna (regolare e non eccezionale paesaggisticamente, l'altro versante è più bello e discesa su Borgo Taro, risalita della valle fino a Bedonia, Passo Montevacà riattraversamento del Ceno e risalita verso Pione e Passo Pianazze , discesa verso Farini in Val Nure, salita a Groppallo e Monte Santa Franca, breve discesa verso il Passo dei Guselli. Da qui ero indeciso se tornare a casa, ma poi mi sono fatto prendere la mano e allora risalita al Parco Provinciale del Monte Moria, Val Chero piccola valle laterale dell'Arda (un posto incantato, da provare assolutamente!), discesa su Lugagnano, salita a Vernasca e su ancora, ridiscesa verso il Lago di Mignano e di nuovo verso Morfasso e casa, con qualche km per arrotondare a 200 km, per poco più di 4.000 m di dislivello.

https://www.strava.com/activities/9213937918


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 20:23
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 14:26 Consigli per una Susa-Val d'Isere-Susa? Vale la pena? Il percorso è obbligato o c'è qualche strada secondaria che vale la pena scoprire?
Moncenisio-Iseran-Moncenisio. Nessuna alternativa, se non una piccolissima scorciatoia per Lanslevillard che ti fa tagliare fuori Lanslebourg. Puoi solo decidere se partire da Susa o da Bussoleno (io consiglio Bussoleno per fare quei 7-8 km di riscaldamento e non partire in salita all'8% dopo 200 metri).

Per il resto giro davvero bellissimo, te lo consiglio. Anzi, se mi dici quando vuoi farlo magari mi aggrego!
Del Moncenisio darei per scontata la strada vecchia che passa da Novalesa, giusto? Almeno in salita.
Se il meteo è favorevole magari vado già questo sabato o domenica, però sinceramente sono uno che preferisce pedalare da solo perché dover costringere un altro ad adattare il proprio ritmo al mio (il contrario non è mai successo :diavoletto: ) mi stressa, anche perché in fondo a questi giri vado sempre in crisi totale.

Invece del giro appenninico che hai postato ho già fatto il Passo delle Pianazze e la salita che hai fatto partendo da Farini (ma sono rimasto sulla strada principale, che in alto è bella perché forma una specie di teatro naturale. Più a est di Bardi non mi sono ancora mai spinto, magari capiterà nelle prossime mezze stagioni (anche se in realtà mi sono licenziato ed è improbabile che dopo l'estate mi trovi ancora da queste parti...)


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 20:23
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 14:26 Consigli per una Susa-Val d'Isere-Susa? Vale la pena? Il percorso è obbligato o c'è qualche strada secondaria che vale la pena scoprire?
Moncenisio-Iseran-Moncenisio. Nessuna alternativa, se non una piccolissima scorciatoia per Lanslevillard che ti fa tagliare fuori Lanslebourg. Puoi solo decidere se partire da Susa o da Bussoleno (io consiglio Bussoleno per fare quei 7-8 km di riscaldamento e non partire in salita all'8% dopo 200 metri).

Per il resto giro davvero bellissimo, te lo consiglio. Anzi, se mi dici quando vuoi farlo magari mi aggrego!
Quel giro ho provato a farlo l'anno scorso, ma sul col de la madelaine dopo lanslevillard ho dovuto abdicare. Infatti il rientro del Moncenisio dal lato Francese è stato un'agonia (Però la discesa a cannone :diavoletto: :diavoletto: )

Approvo appieno la partenza da Bussoleno, partito anche io da la sia per fare il Finestre sia per il Moncenisio.

Mi unirei volentieri alla spedizione se dite quando comunque 8-)


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 22:30
EugeRambler ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 20:23
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 14:26 Consigli per una Susa-Val d'Isere-Susa? Vale la pena? Il percorso è obbligato o c'è qualche strada secondaria che vale la pena scoprire?
Moncenisio-Iseran-Moncenisio. Nessuna alternativa, se non una piccolissima scorciatoia per Lanslevillard che ti fa tagliare fuori Lanslebourg. Puoi solo decidere se partire da Susa o da Bussoleno (io consiglio Bussoleno per fare quei 7-8 km di riscaldamento e non partire in salita all'8% dopo 200 metri).

Per il resto giro davvero bellissimo, te lo consiglio. Anzi, se mi dici quando vuoi farlo magari mi aggrego!
Del Moncenisio darei per scontata la strada vecchia che passa da Novalesa, giusto? Almeno in salita.
Se il meteo è favorevole magari vado già questo sabato o domenica, però sinceramente sono uno che preferisce pedalare da solo perché dover costringere un altro ad adattare il proprio ritmo al mio (il contrario non è mai successo :diavoletto: ) mi stressa, anche perché in fondo a questi giri vado sempre in crisi totale.
Io non amo questo giro, però sicuramente suggerirei di salire da Novalesa. Inoltre ti segnalo che il 25 giugno l'Iseran è chiuso al traffico automobilistico fino alle 12, però forse le 12 arrivano troppo presto. Io sono stato invitato da un amico a fare il 24 Moncenisio e Plan du Lac, notte a Lanslebourg e pedalata fino ad Aosta il 25 tramite Iseran e Piccolo San Bernardo, magari con un salto a Tignes.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 22:30
EugeRambler ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 20:23
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 14:26 Consigli per una Susa-Val d'Isere-Susa? Vale la pena? Il percorso è obbligato o c'è qualche strada secondaria che vale la pena scoprire?
Moncenisio-Iseran-Moncenisio. Nessuna alternativa, se non una piccolissima scorciatoia per Lanslevillard che ti fa tagliare fuori Lanslebourg. Puoi solo decidere se partire da Susa o da Bussoleno (io consiglio Bussoleno per fare quei 7-8 km di riscaldamento e non partire in salita all'8% dopo 200 metri).

Per il resto giro davvero bellissimo, te lo consiglio. Anzi, se mi dici quando vuoi farlo magari mi aggrego!
Del Moncenisio darei per scontata la strada vecchia che passa da Novalesa, giusto? Almeno in salita.
Se il meteo è favorevole magari vado già questo sabato o domenica, però sinceramente sono uno che preferisce pedalare da solo perché dover costringere un altro ad adattare il proprio ritmo al mio (il contrario non è mai successo :diavoletto: ) mi stressa, anche perché in fondo a questi giri vado sempre in crisi totale.

Invece del giro appenninico che hai postato ho già fatto il Passo delle Pianazze e la salita che hai fatto partendo da Farini (ma sono rimasto sulla strada principale, che in alto è bella perché forma una specie di teatro naturale. Più a est di Bardi non mi sono ancora mai spinto, magari capiterà nelle prossime mezze stagioni (anche se in realtà mi sono licenziato ed è improbabile che dopo l'estate mi trovi ancora da queste parti...)
Io per Moncenisio do sempre per scontata la magnifica statale :D
La strada vecchia l'ho fatta una volta ed è stata un'agonia (per pendenze e temperatura).

Da dopo Groppallo la strada che passa da Passo Linguadà è veramente bella, peccato la discesa verso Bardi faccia schifo come asfalto. Tu eri salito da Farini, sceso a Bardi e tornato dalla val Ceno e Passo Pianazze?


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi PELLEGRINAGGIO a Cavriago (Reggio Emilia).
Giro tracciato su Strava perché a parte i primi 25km (da casa a Pellegrino Parmense) e gli ultimi 40 (da Fornovo di Taro a casa) erano tutte strade sconosciute e non avevo veramente idea di dove mi trovavo. Ho attraversato avanti e indietro i vari fiumi (Taro, Baganza, Parma, Enza) passando all'andata dalla bassa, pianura disumana, e al ritorno un po' più a sud dalle colline.
https://www.strava.com/activities/9226540108

Cavriago è il paese dove è nata Orietta Berti.



Un saluto a Pacho!
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Comunque non riesco a capire come fate a fare giri 100km+ ogni giorno :D

Bella flexata la bici comunque :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 22:30 ...(anche se in realtà mi sono licenziato ed è improbabile che dopo l'estate mi trovi ancora da queste parti...)
Ti sei licenziato o ti sei dimesso? :D Great resignation anche tu?


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Fiammingo ha scritto: venerdì 9 giugno 2023, 22:47
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 22:30 ...(anche se in realtà mi sono licenziato ed è improbabile che dopo l'estate mi trovi ancora da queste parti...)
Ti sei licenziato o ti sei dimesso? :D Great resignation anche tu?
No, credo di avere motivazioni diverse (in un certo senso opposte).

Intanto oggi tappone valtellinese che ormai è la mia "classica" visto che l'ho fatto tre volte: partenza da Mazzo per fare subito il Mortirolo dal versante classico (nella prima versione di questo giro al posto del Mortirolo c'era Aprica dalla statale...), discesa su Monno, risalita a Ponte di Legno per prendere il Gavia (Dio benedica chi ha rifatto l'asfalto, è meraviglioso), discesa sulla Valfurva, Bormio, Foscagno, Eira, Forcola e discesa lunghissima su Tirano.
Come epica, durezza, paesaggi credo sia il giro più bello che si possa fare in Italia, più di quelli sulle Dolomiti. Il Mortirolo è devastante e si sa, probabilmente non andrebbe preso a freddo ma ormai mi sono abituato così e non lo soffro (anche perché secondo me farlo senza riscaldamento è un problema se cerchi la prestazione, se devi solo superarlo i suoi primi 2-3 chilometri sono già il riscaldamento). Il Gavia è meraviglioso, oggi guardare in basse dal tratto degli ultimi 3-4 tornanti mi ha fatto venire la pelle d'oca (letteralmente, mai successo prima). Nella seconda parte della salita mi ha superato una ragazza della EF che faceva le ripetute, però non ho idea di chi fosse. C'era in zona tutto il World Tour femminile perché poi a Livigno ne ho incontrate altre (invece stavolta nessun uomo a parte un Q36.5 che veniva su dal Bernina e andava più forte di me che andavo in discesa). Nella parte di Livigno condizioni meteo abbastanza avverse, pioggia in discesa (solo in alto), vento forte contrario come al solito nell'altopiano, ma ne vale sempre la pena. Il Garmin dice 177,4 km e 4.988 metri di dislivello, mancata la cifra tonda per 12 metri(ammetto di esser stato tentato di fare un giro nelle viuzze di Tovo per arrotondare, ma mi sono trattenuto)


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: mercoledì 7 giugno 2023, 20:39 Sono in ritiro spirituale nel mio eremo di Morfasso (Piacenza) e, finora, su 6 giorni ne ho beccati 4 di pioggia.
Ieri finalmente una buona giornata che mi ha permesso di fare un po' di valli qui intorno.
Sensazioni terribili in partenza dopo le abbondanti bevute con gli altri "eremiti" il pomeriggio/sera prima :D
Nonostante abbondante colazione nelle prime 3 ore avevo costantemente fame. Fino alle 5 ore riesco a tenerla a bada mangiando le mie solite barrette di cereali e cioccolato, dopodiché nelle ultime 3-4 ore finalmente mi sveglio e inizio a pedalare bene.

Beppu, se vuoi prendi spunto a piene mani!

Partenza dalla Val d'Arda e subito salita al mio Passo Pellizzone e discesa su Bardi in Val Ceno, salita al Passo Santa Donna (regolare e non eccezionale paesaggisticamente, l'altro versante è più bello e discesa su Borgo Taro, risalita della valle fino a Bedonia, Passo Montevacà riattraversamento del Ceno e risalita verso Pione e Passo Pianazze , discesa verso Farini in Val Nure, salita a Groppallo e Monte Santa Franca, breve discesa verso il Passo dei Guselli. Da qui ero indeciso se tornare a casa, ma poi mi sono fatto prendere la mano e allora risalita al Parco Provinciale del Monte Moria, Val Chero piccola valle laterale dell'Arda (un posto incantato, da provare assolutamente!), discesa su Lugagnano, salita a Vernasca e su ancora, ridiscesa verso il Lago di Mignano e di nuovo verso Morfasso e casa, con qualche km per arrotondare a 200 km, per poco più di 4.000 m di dislivello.

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Quando hai voglia di fare un giro "bello piatto" sopra il Po, fammi un fischio :D

Scherzi a parte, se sabato mattina, tempo permettendo, sei ancora in zona e ti va di vedere "un orso" in bici, forse riesco a venire sul piacentino.
Basta che non mi fai fare robe assurde, perchè son sia fuori allenamento (quest'anno sono alla sesta/settima uscita) che a digiuno di salite :(
Se invece ti va di provare le collinette di San Colombano, te le faccio conoscere tutte (ad andatura "turistica" ovviamente ;) )

A, dall'epoca dela Kobram piemontese son diventato scarso pure in discesa :'(

PS: il "duke" che ti sta facendo richiesta su strava sono io :cincin:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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l'Orso ha scritto: lunedì 12 giugno 2023, 16:03 Quando hai voglia di fare un giro "bello piatto" sopra il Po, fammi un fischio :D

Scherzi a parte, se sabato mattina, tempo permettendo, sei ancora in zona e ti va di vedere "un orso" in bici, forse riesco a venire sul piacentino.
Basta che non mi fai fare robe assurde, perchè son sia fuori allenamento (quest'anno sono alla sesta/settima uscita) che a digiuno di salite :(
Se invece ti va di provare le collinette di San Colombano, te le faccio conoscere tutte (ad andatura "turistica" ovviamente ;) )

A, dall'epoca dela Kobram piemontese son diventato scarso pure in discesa :'(

PS: il "duke" che ti sta facendo richiesta su strava sono io :cincin:
Sabato sono a Torino :(


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Volevo aggiungere a proposito del giro di sabato scorso, per la gioia sadica di Herbie, che il gel che avevo gelosamente custodito in tasca nelle prime 8 ore sperando che avrebbe dato una parvenza di dignità alle ultime 2, al momento dell'apertura, a metà dell'Eira, dove c'è una fontanella, è schizzato quasi per intero sul mio braccio. E sì, l'ho leccato.


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EugeRambler ha scritto: martedì 13 giugno 2023, 18:45
l'Orso ha scritto: lunedì 12 giugno 2023, 16:03 Quando hai voglia di fare un giro "bello piatto" sopra il Po, fammi un fischio :D

Scherzi a parte, se sabato mattina, tempo permettendo, sei ancora in zona e ti va di vedere "un orso" in bici, forse riesco a venire sul piacentino.
Basta che non mi fai fare robe assurde, perchè son sia fuori allenamento (quest'anno sono alla sesta/settima uscita) che a digiuno di salite :(
Se invece ti va di provare le collinette di San Colombano, te le faccio conoscere tutte (ad andatura "turistica" ovviamente ;) )

A, dall'epoca dela Kobram piemontese son diventato scarso pure in discesa :'(

PS: il "duke" che ti sta facendo richiesta su strava sono io :cincin:
Sabato sono a Torino :(
Azz, peccato ...
Anche se vedendo i giri che fai (se non ho visto male, oggi Penice e Brallo :o ) mi sa che con me ti saresti annoiato o mi portavi in braccio :diavoletto:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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l'Orso ha scritto: martedì 13 giugno 2023, 21:28
EugeRambler ha scritto: martedì 13 giugno 2023, 18:45
l'Orso ha scritto: lunedì 12 giugno 2023, 16:03 Quando hai voglia di fare un giro "bello piatto" sopra il Po, fammi un fischio :D

Scherzi a parte, se sabato mattina, tempo permettendo, sei ancora in zona e ti va di vedere "un orso" in bici, forse riesco a venire sul piacentino.
Basta che non mi fai fare robe assurde, perchè son sia fuori allenamento (quest'anno sono alla sesta/settima uscita) che a digiuno di salite :(
Se invece ti va di provare le collinette di San Colombano, te le faccio conoscere tutte (ad andatura "turistica" ovviamente ;) )

A, dall'epoca dela Kobram piemontese son diventato scarso pure in discesa :'(

PS: il "duke" che ti sta facendo richiesta su strava sono io :cincin:
Sabato sono a Torino :(
Azz, peccato ...
Anche se vedendo i giri che fai (se non ho visto male, oggi Penice e Brallo :o ) mi sa che con me ti saresti annoiato o mi portavi in braccio :diavoletto:
Sì, lunedì dovevo tornare a casa, allora ho pensato di fermarmi per strada e fare un giro su strade nuove (l'unico tratto conosciuto era quello tra Bobbio e Marsaglia). Fatto Passo del Carmine, Penice e Brallo. Bellissima la discesa del Penice verso la Val Trebbia!
Dal Brallo a Broni vento in faccia 60km e caldo maledetto.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: mercoledì 14 giugno 2023, 21:35
l'Orso ha scritto: martedì 13 giugno 2023, 21:28
EugeRambler ha scritto: martedì 13 giugno 2023, 18:45

Sabato sono a Torino :(
Azz, peccato ...
Anche se vedendo i giri che fai (se non ho visto male, oggi Penice e Brallo :o ) mi sa che con me ti saresti annoiato o mi portavi in braccio :diavoletto:
Sì, lunedì dovevo tornare a casa, allora ho pensato di fermarmi per strada e fare un giro su strade nuove (l'unico tratto conosciuto era quello tra Bobbio e Marsaglia). Fatto Passo del Carmine, Penice e Brallo. Bellissima la discesa del Penice verso la Val Trebbia!
Dal Brallo a Broni vento in faccia 60km e caldo maledetto.
Hai datto bene :)
Fra Bobbio e Marsaglia han finito i lavori o si viaggia ancora a tratti alterni su una corsia?

Cmq, la discesa del Penice di solito la faccio prima in salita ;) ("di solito", ultimamente equivale a 1 volta l'anno :( ) e fino a 3 anni fa mi divertivo un mondo a farla (la discesa :old: ), invece da quando son diventato peggio di Zakarin la temo quasi quanto la salita. Colpa della bici/cancello in carbonio che ho preso 3 anni fa? La brutta caduta che ho fatto nel 2000? L'età? Bho, sta di fatto che son diventato un paracarro e faccio le curve quadrate, tanto che Lorenzo "bitossi" non mi riconoscerebbe : :D

Un escursus personale fra alcuni ricordi sulle 3 salite:
dalle nostre parti (pedalatori della bassa lodigiana), quando si dice "fare il Pènice" normalmente significa farlo da Bobbio e arrivare su in cima, alla chiesetta: gli ultimi 3 km abbondanti son belli impegnativi, poi su c'è un bel panorama e un barettino che nonostante i prezzi è sempre felicemente frequentato dai pedalatori ;) So che rispetto ai "mostri" che fate voi non è chissà cosa, però ci dobbiamo accontentare ;)

Il Brallo l'ho fatto solo una volta in corsa, venendo da Pavia. Mi son staccato :pomodoro: nell'infinito falsopiano iniziale e son arrivato quando smontavan lo striscione (letteralmente :D ), perlomeno non mi son attaccato alle ammiraglie :diavoletto: e comunque, oltre alla soddisfazione di esser salito con le mie gambe, su mi attendevan i miei compagni di squadra con i miei premi dei due TV vinti nel tratto in pianura :drool:

Il Carmine l'ho fatto più volte nel 2000 ma in auto :diavoletto: , per portare mio figlio a far le ripetute in salita: non potendo andare sul piacentino per via dell'embargo da covid, era l'unica salita "giusta" e non troppo lontana per i suoi test, fra l'altro molto molto buoni. Peccato che poi la sua "squadra" quell'annno gli ha fatto fare una sola corsa ... all'autodromo di Monza :grr:

PS: pensando al Penice mi è venuta nostalgia... e voglia di tornarci. Chissà se quest'anno riusciro a farlo... e nel caso, se mi dovrò fermare al passo (come le ultime due volte :roll: ) o riuscirò a riconquistare ancora una volta la cima :ole: .
Ad ogni modo, la nostalgia mi ha fatto venir voglia di "raccontare" di quel che per me significa la parola "Pènice"... Chissà....
se avrò tempo e non mi passerà la voglia proverò a "tediarvi" con le mie lagne :blabla: :blabla: :blabla: in un TD dedicato ;)


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Il Penice da Bobbio è una salita vera anche fino al valico, figuriamoci fino alle antenne. Pendenza non esagerata ma non molla mai, molto costante e comunque lunga. Delle salite qui intorno continuo a considerarla la più dura, perché la Sella dei Generali lì di fronte ha l'ultimo tratto molto duro ma il resto è abbastanza semplice. Io confesso che al Penice negli ultimi tre anni sono salito almeno una decina di volte ma mai fino in alto, sempre al valico. Non mi ispira, anche perché se lo faccio lo faccio o come prima o come ultima salita. In discesa non mi piace verso Bobbio perché in alto ha delle curve con una geometria e un dislivello insoliti e già sono quadrato di mio, figuriamoci così


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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l'Orso ha scritto: giovedì 15 giugno 2023, 11:05
Fra Bobbio e Marsaglia c'erano ancora uno o due semafori e sensi unici alternati, ma non stavano veramente lavorando, si riusciva a passare dalla carreggiata chiusa volendo.

Secondo me le cadute e l'età lasciano il segno molto più delle diverse bici, che prima o poi impari a padroneggiare. Anche io non sono più avventato come negli anni scorsi. Riesco a buttarmi solo su strade ben conosciute e con l'asciutto.

Per Penice intendi il Monte o il passo? Io ho scollinato al passo, non sono salito in cima al monte, arrivavo da una settimana decisamente dura.
Comunque in zona tra Penice e Tomarlo/Zovallo si riesce ad arrivare a buone quote.

Comunque non dovresti vivere di ricordi. Pensa a Bitossi e Dancelli che sono molto più vecchi di te e ancora fanno finta di andare in bici :diavoletto:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: giovedì 15 giugno 2023, 20:57In discesa non mi piace verso Bobbio perché in alto ha delle curve con una geometria e un dislivello insoliti e già sono quadrato di mio, figuriamoci così
Però ha l'asfalto messo veramente bene, cosa insolita per la zona.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi il giro che sono determinato a far rimanere il più folle dell'anno. Sabato ero a Verona per un colloquio di lavoro così ho approfittato per allungare, dormire in Val di Fassa e partire presto, "fresco", in modo da riuscire a fare tanti chilometri e tante salite. Quindi partenza alle 6 da Campitello (tutto sommato abbastanza caldo) e subito Sella e Gardena (inutile dire quanto sia bello il panorama, specie da Sella sulla Marmolada, ma in ogni istante in queste due salite ovunque ti giri rimani sbalordito). Dal Gardena sono sceso in Val Badia fino alla base del Passo delle Erbe, prima salita inedita di giornata. La prima rampa è subito durissima, poi diventa una salita normale fino ad Antermoia dove si scende anche un po'. Dopo questo risciacquo però non molla mai, sempre al 9-10% fino allo scollinamento. La discesa l'ho fatta tutta fino a Chiusa (lunghissima, si perdono 1.500 metri di dislivello, abbastanza stretta, anche relativamente affollata oggi), da lì poi ho deviato su una salita che non se se ha un nome, passa per Gudon e Laion ed è anche questa estremamente dura (sui 5 km e mezzo al 10%). Di nuovo discesa fino all'Autostrada per prendere l'Alpe di Siusi da Ponte Gardena. Prenderla da lì è stata una follia, diventa una salita lunghissima, difficilissima, la prima parte fino a Castelrotto è un massacro e non è neanche bella, ci sono un paio di gallerie lunghe, insomma mi ci sono finito al punto che a Castelrotto ero già distrutto e da lì mancano ancora 9 km, di cui gli ultimi 6 molto duri (complessivamente vengono 17 km all'8%, non so quante salite ci sono in giro con questi numeri). La seconda parte sarebbe anche molto bella, ma ero allo sbaraglio. Già cominciavo a pensare a come riuscire a tornare alla macchina e confesso che in cima ho cercato su Google gli autobus tra Ortisei e Canazei :| . Stessa fatica spaventosa sul Passo Pinei da Castelrotto, nel tracciare il percorso mi sembrava uno strappetto da niente invece mi sono trovato davanti una salita di 4 km abbastanza dura totalmente gratuita che mi ha ulteriormente buttato giù. A questo punto la decisione drastica di provare a ricaricare il serbatoio con tutti i mezzi possibile: nel giro di 20 minuti in Val Gardena ho ingerito un gel, una coca cola, un gelato e un red bull. Non so se hanno funzionato o semplicemente la salita più facile ha cambiato la mia percezione, ma comunque sul Sella sono riuscito a salire dignitosamente. Poi in cima mi sono trovato a dover fare i conti con questo orrendo mix che mi si rinfacciava e la discesa è stata piuttosto difficoltosa. Comunque portati a casa 180 km con 5.700 metri di dislivello, che è il mio nuovo record in un giorno. Sono troppi per godersi il giro, però almeno c'è la soddisfazione statistica


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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:clap: :clap: :clap:
Complimenti, che giro massacrante anche questo, penso che avrei paura solo a pensar di farlo :crazy:

Io ho fatto comunque il mio record di distanza (177) ma solo 2k di dislivello tutti concentrati sul Monviso, partito da Torino arrivato alla foce del Po and back. Da segnalare una ciclabile molto bella da Airasca a Villafranca che recupera il percorso di una vecchia ferrovia che permette di fare un bel pezzo di pianura in sicurezza, senza le macchine che ti fanno il pelo a 100kmh


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pacho
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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AHAHAH vedo adesso il busto di lenin a cavriago, retaggi del socialismo emiliano. meno male avete avuto renzi. :bll:
Allora ho preso il biglietto ieri sera, atterro a milano il 7 luglio mattina. se non sono demolito, mi piacerebbe fare il Penice sabato o domenica anche se lunedi devo essere gia a firenze per lavoro. Sarebbe un sogno che si avvera dopo 20 anni tornare a fare una pedalata nelle mie valli.
vediamo se ci sto dentro coi tempi.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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pacho ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 10:21 AHAHAH vedo adesso il busto di lenin a cavriago, retaggi del socialismo emiliano. meno male avete avuto renzi. :bll:
Allora ho preso il biglietto ieri sera, atterro a milano il 7 luglio mattina. se non sono demolito, mi piacerebbe fare il Penice sabato o domenica anche se lunedi devo essere gia a firenze per lavoro. Sarebbe un sogno che si avvera dopo 20 anni tornare a fare una pedalata nelle mie valli.
vediamo se ci sto dentro coi tempi.
ciclisticamente parlando, io al massimo posso proporti di bere qualcosa a Milano il sabato sera, se non hai già migliore compagnia.


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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi giornata no, avevo tracciato un percorso da Varzi con ben quattro salite (o versanti) "inedite" (che non è banale dopo 3 anni qua in giro), però non andavo avanti. Forse per l'umidità o semplicemente giornata no. Comunque sono riuscito a fare le tre salite (la prima non saprei come chiamarla, si prende da Ottone in Val Trebbia, poi Passo Crociglia passando per Santo Stefano d'Aveto, Mercatello da Casaldonato e infine Brallo passando da Poggio Rondino), però ho tagliato la parte finale. 173 km e 4.150 metri di dislivello, che non è poco ma mi secca tagliare pezzi di percorso che avevo programmato, anche perché volevo arrivare in cima al Penice perché potrebbe essere stata l'ultima occasione


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: sabato 1 luglio 2023, 20:42 Oggi giornata no, avevo tracciato un percorso da Varzi con ben quattro salite (o versanti) "inedite" (che non è banale dopo 3 anni qua in giro), però non andavo avanti. Forse per l'umidità o semplicemente giornata no. Comunque sono riuscito a fare le tre salite (la prima non saprei come chiamarla, si prende da Ottone in Val Trebbia, poi Passo Crociglia passando per Santo Stefano d'Aveto, Mercatello da Casaldonato e infine Brallo passando da Poggio Rondino), però ho tagliato la parte finale. 173 km e 4.150 metri di dislivello, che non è poco ma mi secca tagliare pezzi di percorso che avevo programmato, anche perché volevo arrivare in cima al Penice perché potrebbe essere stata l'ultima occasione
Hai già un idea di dove ti trasferirai per lavoro? Solo per curiosità, darò che seguo sempre con interesse le tue cronache ciclistiche e magari incomincerai a frequentare salite che conosco (nel mio caso, mi divido tra l'Emilia e le Prealpi Venete/Dolomiti). ;)


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