Gimbatbu ha scritto: ↑venerdì 3 marzo 2023, 8:52
Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 2 marzo 2023, 21:50
nurseryman ha scritto: ↑giovedì 2 marzo 2023, 21:45
ma guarda che sono uomini mica macchine
se uno vince UAE, tirreno, strade bianche, scatta sul poggio è a tutta alla ronde e rischia pure di vincerla poi è ovvio che la forma cali
una sosta è fisiologica
poi fa il tour , il mondiale e alfine vince il lombardia
avercene corridori che tentano giri e classiche in questo periodo di specialisti
poi, merkxs le corse faceva tutte e le vinceva tutte
ma mica tutti sono merkxs
Il bello è che poi winter è pure uno dei paladini del ciclismo pulito. Pretende che corrano 200 giorni all'anno, sempre al massimo e senza aiuti.
Il punto è proprio questo, Merckx (Merckx), correva 200 giorni l' anno, ma anche Gimondi, Poulidor, Ocana, Bitossi, Dancelli ecc. ecc. E vincevano pure loro, arrivavano secondi, terzi e via di seguito. È chiaro che fare una corsa al mese ingenera più dubbi. Vingegaard ha fatto una corsetta a febbraio, farà la PN a marzo, i baschi ad aprile e poi lo rivediamo a giugno. Un corridore che va in salita e sul passo come lui non fa Liegi e Amstel? Non esiste, diventa più o meno lo stesso discorso di Armstrong e compagnia.
Vero ed era bellissimo, ma son passati 50 anni e il contesto è totalmente cambiato. Fare i paragoni con quel ciclismo è un esercizio inutile e fuorviante per tanti motivi di cui possiamo discutere per ore. C'erano ciclisti Italiani, Francesi, Belgi, Olandesi, Spagnoli e poco altro. Oggi è cambiato molto.
Ora, possiamo passare il tempo a dire che prima era meglio e a rimpiagere quello che era il ciclismo dei tempi di nonno. Io invece mi godo quello che abbiamo oggi che è già molto molto meglio rispetto a quello che avevamo fino ad appena 5-10 anni fa quando l'iperspecializzazione era decisamente più spinta.
Personalmente mi ero quasi rassegnato ai corridori che vedevi al topo poche volte all'anno: alcuni solo sul pavè, altri che facevano solo il Giro o solo il Tour, velocisti puri e via dicendo.
Diamine, dopo anni in cui abbiamo dovuto sorbrire un ciclismo ingessato e noioso, oggi ti ritrovi dei diavoli che fanno di tutto e di più:
Mathieu fa MTB, Cross e Strada, il tutto a livelli altissimi. Una cosa impensabile ai tempi di Sven Nys (cioè fino a 10 anni fa);
Wout te lo ritrovi a battagliare per la vittoria in tutte le classiche (dalla Strade Bianche alla Liegi è salito sul podio ovunque, ad esclusione della Freccia), al Tour vince in volata, a crono e pure in salita. Il tutto dopo aver vinto 10 gare di cross;
Pogacar vince corse a tappe di 7 giorni, Tour, Lombardia, Liegi e a momenti pure il Fiandre;
Remco vince Liegi, San Sebastian, Vuelta e Mondiale nel giro di 6 mesi;
lo stesso Vingegaard, che pure è un passo indietro agli altri 3 da questo punto di vista, è tre anni di fila che inizia a vincere a Febbraio, cosa che per i vincitori del Tour anni 90-inizio anni 2000 era quasi impensabile. La Liegi e la Freccia l'anno scorso le ha disputate dopo aver vinto a Febbraio, essere arrivato 2° alla Tirreno e 6° al Pais Vasco.
Poi, uno è libero di contare le ore di corsa oppure a lamentarsi che tal dei tali non va alla Vuelta a San Juan (ma chi se ne frega, dai).
Dal mio punto di vista, se non ci va mai bene niente, uno è libero di guardare le registrazioni delle corse anni 70 quando alle corse si presentavano corridori provenienti da 4-5 paesi e il bacino di concorrenti era di conseguenza meno ampio.