Bisognerebbe leggersi l'editto di Teodoro Svetoslav e verificare se Dante era inserito oppure no.
Fatti di politica 2023
Re: Fatti di politica 2023
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: Fatti di politica 2023
Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
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Re: Fatti di politica 2023
Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
Vuoi forse dire che sto megalutto nazionale sa di autocrazia del terzo mondo ed è assolutamente anacronistico?
Vuoi forse dire che ti sei rotto i coglioni a dover sopportare stucchevoli trasmissioni tv in cui il nostro viene riempito di complimenti?
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Re: Fatti di politica 2023
E questo è forse anche meno del 10%...
Immagina cosa potrei scrivere sul restante 90%...!!
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Re: Fatti di politica 2023
+ 3Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
Vuoi forse dire che sto megalutto nazionale sa di autocrazia del terzo mondo ed è assolutamente anacronistico?
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Re: Fatti di politica 2023
Basterebbe solamente sottolineare chi sono i capi di stato venuti al funerale...Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
Vuoi forse dire che sto megalutto nazionale sa di autocrazia del terzo mondo ed è assolutamente anacronistico?
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Re: Fatti di politica 2023
E ne mancava uno perchè colpito da mandato di cattura internazionale.pietro ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 21:13Basterebbe solamente sottolineare chi sono i capi di stato venuti al funerale...Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
Vuoi forse dire che sto megalutto nazionale sa di autocrazia del terzo mondo ed è assolutamente anacronistico?
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Re: Fatti di politica 2023
Ma solo io sono profondamente dispiaciuto? Morte + canonizzazione immediata è un premio enorme.Walter_White ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:52+ 3Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
Vuoi forse dire che sto megalutto nazionale sa di autocrazia del terzo mondo ed è assolutamente anacronistico?
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Re: Fatti di politica 2023
Ma davvero sei così masochista da seguire simili trasmissioni!? Io la "damnatio memoriae" di costui me la sono imposto da solo e al massino posso vedere la foto di sfuggita su youtube o leggere qualche bilanista a cui rispondo, senza però nominarlo.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Fatti di politica 2023
Su quest'ultimo aspetto, nulla di nuovo sotto il sole: quando morì il papaboy(a) ci fu ovviamente chi gridò santo subito, ma forse qualcuno lo avrà fatto pure con Al Capone e similia. Davvero non riesco a rammentare un santo che non sia anche un criminale, o pazzo, tipo quello che parlava con gli uccelli!jerrydrake ha scritto: ↑giovedì 15 giugno 2023, 7:00 Ma solo io sono profondamente dispiaciuto? Morte + canonizzazione immediata è un premio enorme.
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Re: Fatti di politica 2023
non avrei mai veramente pensato di dirlo qualche anno fa, ma si vede pure qualcuno peggiore e più pericoloso dell'uomo di Arcore.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
Vuoi forse dire che sto megalutto nazionale sa di autocrazia del terzo mondo ed è assolutamente anacronistico?
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Re: Fatti di politica 2023
Bravo pietro, cosa 'incredibilmente' poco sottolineata immagino in TV, immagino soltanto perchè se la accendo in sti giorni ho un travaso di bile quindi evito.pietro ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 21:13Basterebbe solamente sottolineare chi sono i capi di stato venuti al funerale...Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?Road Runner ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 18:27 Dovessi scrivere anche solo il 10% di quello che penso, vado di squalifica sicura per un mesetto.
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Roba da Corea del Nord veramente si sta vedendo. Giornalista è sempre più simile ad un insulto infamante più che ad un mestiere.
Re: Fatti di politica 2023
A proposito di Corea del Nord.chinaski89 ha scritto: ↑giovedì 15 giugno 2023, 11:39Bravo pietro, cosa 'incredibilmente' poco sottolineata immagino in TV, immagino soltanto perchè se la accendo in sti giorni ho un travaso di bile quindi evito.pietro ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 21:13Basterebbe solamente sottolineare chi sono i capi di stato venuti al funerale...Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 20:13
Vorresti forse dire che non ti è dispiaciuto poi tanto che un vecchio di 86 anni che ha contribuito come pochi altri a distruggere il paese sia passato a miglior vita?
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Roba da Corea del Nord veramente si sta vedendo. Giornalista è sempre più simile ad un insulto infamante più che ad un mestiere.
Il senatore (o ex senatore) Razzi non ammesso, unitamente a Massimo Boldi, alla camera ardente di Villa san Martino.
Boldi probabilmente perchè ebbe un contenzioso (che ovviamente perse) con il de cuius.
Comunque gli uomini con la schiena dritta che rifiutarono i soldi di Silvio non sono stati molti.
Il migliore senz'altro Teo Teocoli.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Fatti di politica 2023
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The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Fatti di politica 2023
PD , Lega, FdI, 5 stelle , tutti uguali , servi degli usurai.
L' unica cosa buona del governo Meloni avrebbe dovuto essere la non ratifica del MES, la propone addirittura un leghista sia pure grembiulato.
La disinformazione made in gedi per sponsorizzarla scongela persino Monti, la peggior sciagura del dopoguerra.
Intanto Ursula , non votata da un c...o di nessuno e nemmeno sfiduciabile ci mette in conto 50 Miliardi.
Per sostenere e prolungare la peggior catastrofe umanitaria e ambientale vista in europa sempre dal 1945 in poi,
per non parlare dei risvolti economici
L' unica cosa buona del governo Meloni avrebbe dovuto essere la non ratifica del MES, la propone addirittura un leghista sia pure grembiulato.
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Intanto Ursula , non votata da un c...o di nessuno e nemmeno sfiduciabile ci mette in conto 50 Miliardi.
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Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Re: Fatti di politica 2023
Strasburgo lione Parigi
Se parlo se rivedemo al tour 2034
Artro che frasi razziste, artro...
a rubbare le scarpe nike
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Re: Fatti di politica 2023
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- matteo.conz
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Re: Fatti di politica 2023
Tremendo a dir poco
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Re: Fatti di politica 2023
https://www.lastampa.it/cronaca/2023/07 ... -12941502/
MA MUBUAHAHAHA...
Dice porta l'arte nei quartieri
Già alle vallette misero le installazioni e gli zulù le fracassarono
La retorica dell'abbellimento fra i bevitori de tennents
C’è poi l’annuncio della prima ora del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto di voler donare gli ‘stracci’ della sua città per la ricostruzione della Venere.
ALAMABUAHAHAHA..... i stracci della sua città....
e che gli fai a questo?
che pena rieducativa je dai?
io dicco deve imparare a memoria i scritti corsari de Pasolini
pure se ce capirà na fava
a ogni articolo che ce reciti giusto te na damo na tennents
MUBUAHAHAHAHAHAHAH.....
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Re: Fatti di politica 2023
Domanda secca fighiuletti:
meglio vivere in una società che permette di bruciare pubblicamente un libro o in una società che ti vieta di bruciare pubblicamente un libro?
https://www.editorialedomani.it/politic ... a-redqr6mm
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Re: Fatti di politica 2023
Bruciare il Corano è pericoloso, ma chi ha il coraggio di farlo manifesta una volontà degna di rispetto, a differenza di quasi tutti quelli che lo leggono. E il motivo è semplice i primi non hanno portato il "cervello all'ammasso" molto probabilmente.nemecsek. ha scritto: ↑giovedì 20 luglio 2023, 20:24 Domanda secca fighiuletti:
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- chinaski89
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Re: Fatti di politica 2023
È meglio vivere in una società in cui si può bruciare il Corano o ciò che te pare, ma farlo in quel giorno e davanti ad una moschea è da esimie teste di cazzo. Il Corano è sicuramente un ammasso di stronzate come tutti i testi sacri, ma per quale assurdo motivo uno dovrebbe fare incazzare di proposito qualcuno per cui quel libro è sacro? Provate ad andare fuori da una sinagoga a bruciare testi sacri e vediamo se non si crea nessuna polemica. Fuori da una nostra chiesa sarebbero più tolleranti, ma giusto perche da noi il 90% crede molto per modo di dire, infatti fanno tenerezza quelli come un utente che maramaldeggiano scagliandosi lancia in resta contro qualcosa di morto o comunque morente. Già se vai da qualche gruppo di puritani Usa o roba simile cambia il discorso.
- jerrydrake
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Re: Fatti di politica 2023
E' un genio colui che con questo genio potrebbe anche impedire l'ingresso della Svezia nella NATO. Standing Ovation per Salwan Momika.nemecsek. ha scritto: ↑giovedì 20 luglio 2023, 20:24 Domanda secca fighiuletti:
meglio vivere in una società che permette di bruciare pubblicamente un libro o in una società che ti vieta di bruciare pubblicamente un libro?
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Re: Fatti di politica 2023
È ovvio che c'è rischio in questo tipo di atteggiamento, ma ... pensate che Spinoza non fosse cosciente di quel che gli sarebbe accaduto? Sarebbe bello vivere in un mondo in cui non ci fosse mai bisogno di eroi, ma così non è. Per parte mia sono epicureo e vigliacco e quindi cerco di vivere il più possibile nascosto, ma, per lo meno a parole, un po' di coraggio talvolta lo trovo.
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" I
Il cd miracolo italiano c'è stato davvero nel dopoguerra, dipoi si è trasformato, in almeno due aspetti:
Il primo, più breve, risale al ventennio successivo al '68 ed è stata il frutto di un'ubriacatura da successi, che ha portato a credere che tutto fosse possibile e le classi dirigenti, essenzialmente filo-popolari, concesse tante cose, senza preoccuparsi di aumentare l'entrate, il che sarebbe stato possibile. Ma il senso comune politico ed economico riteneva la spesa in deficit un peccato veniale, quando non addirittura un bene e si operò così a spese del futuro. E di quelle politiche paghiamo ancora il conto!
Il secondo è più profondo e ancora vivo, potrebbe essere definito l'illusione delle aspettative di una crescita infinita, il che ha portato all'ideologia dei "diritti acquisiti" e da qui la fede nel nuovo miracolo berlusconiano. La natura gerontocratica della nostra società ha fatto in modo che la fine di un'epoca e la transizione alla successiva, siano state gestite da una classe politica particolarmente inadatta al compito. Eppure chiunque sia dotato di un po' di intelletto dovrebbe sapere che la crescita non può essere una condizione normale della società umana e che invece è destinata a esaurirsi.
Il boom demografico e il passaggio dalla società rurale a quella urbano industriale non può riprodursi ogni decennio e quindi per alimentare la crescita del nostro prodotto interno le strade sono due: importare l'energia demografica mancante con l'immigrazione e vendere ai paesi meno evoluti quei prodotti che non sono ancora in grado di fare in loco.
È interessante notare che la dinamica italiana negli anni Novanta è bassa e simile a quella delle economie socialiste a cominciare dalla metà degli anni Sessanta. Dopo dieci anni di crescita notevole, anche se più bassa di quella occidentale a causa dell'inferiorità strutturale di quei sistemi, anche i loro tassi di crescita si sono avvicinati allo zero, per poi addirittura scendere al di sotto!
Il cd miracolo italiano c'è stato davvero nel dopoguerra, dipoi si è trasformato, in almeno due aspetti:
Il primo, più breve, risale al ventennio successivo al '68 ed è stata il frutto di un'ubriacatura da successi, che ha portato a credere che tutto fosse possibile e le classi dirigenti, essenzialmente filo-popolari, concesse tante cose, senza preoccuparsi di aumentare l'entrate, il che sarebbe stato possibile. Ma il senso comune politico ed economico riteneva la spesa in deficit un peccato veniale, quando non addirittura un bene e si operò così a spese del futuro. E di quelle politiche paghiamo ancora il conto!
Il secondo è più profondo e ancora vivo, potrebbe essere definito l'illusione delle aspettative di una crescita infinita, il che ha portato all'ideologia dei "diritti acquisiti" e da qui la fede nel nuovo miracolo berlusconiano. La natura gerontocratica della nostra società ha fatto in modo che la fine di un'epoca e la transizione alla successiva, siano state gestite da una classe politica particolarmente inadatta al compito. Eppure chiunque sia dotato di un po' di intelletto dovrebbe sapere che la crescita non può essere una condizione normale della società umana e che invece è destinata a esaurirsi.
Il boom demografico e il passaggio dalla società rurale a quella urbano industriale non può riprodursi ogni decennio e quindi per alimentare la crescita del nostro prodotto interno le strade sono due: importare l'energia demografica mancante con l'immigrazione e vendere ai paesi meno evoluti quei prodotti che non sono ancora in grado di fare in loco.
È interessante notare che la dinamica italiana negli anni Novanta è bassa e simile a quella delle economie socialiste a cominciare dalla metà degli anni Sessanta. Dopo dieci anni di crescita notevole, anche se più bassa di quella occidentale a causa dell'inferiorità strutturale di quei sistemi, anche i loro tassi di crescita si sono avvicinati allo zero, per poi addirittura scendere al di sotto!
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Re: Fatti di politica 2023
gli spagnoli sono piu' intelligenti ( o furbi..) degli italiani: VOX ridimensionata...
bella giornata oggi...
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" II
Tornando ai dati italiani, è evidente che dai primi anni Settanta l'indebolimento dei fattori interni di crescita è stato parzialmente compensato, come in gran parte del mondo, facendo ricorso alla spesa pubblica e quindi all'aumento del debito che all'inizio poteva servire, ma poi si è rivelato di ostacolo al proseguimento della crescita in generale e quella demografica in particolare. Il velocissimo calo delle nascite lascia prevedere che le società come la nostra dovrà fare i conti con l'impossibilità di usare questa preziosa risorsa. Nelle società rurali fare più figli, e in particolare maschi, assicurava alla famiglia maggiore benessere in un futuro che non conosceva le pensioni. In quelle urbane non conviene granché fare figli, che costano più di quanto producano per la famiglia. L'Italia, che nel 1919 era riuscita a figurare fra i quattro grandi e negli anni Settanta era stata accolta nel G7, deve difendere ora la posizione nel G20.
Questo perché ciascun paese europeo ha vissuto il declino a suo modo, bene, per esempio la Germania, mentre da noi sembra proprio che una parte delle nostre élite politiche, culturali, economiche e sindacali abbia preferito vivere di illusioni, chiudendosi in se stessa e rifiutando di guardare la realtà e di farci i conti!
Sono questi i temi che affronteremo, riflettendo su l'ultimo cinquantennio della nostra storia.
Tornando ai dati italiani, è evidente che dai primi anni Settanta l'indebolimento dei fattori interni di crescita è stato parzialmente compensato, come in gran parte del mondo, facendo ricorso alla spesa pubblica e quindi all'aumento del debito che all'inizio poteva servire, ma poi si è rivelato di ostacolo al proseguimento della crescita in generale e quella demografica in particolare. Il velocissimo calo delle nascite lascia prevedere che le società come la nostra dovrà fare i conti con l'impossibilità di usare questa preziosa risorsa. Nelle società rurali fare più figli, e in particolare maschi, assicurava alla famiglia maggiore benessere in un futuro che non conosceva le pensioni. In quelle urbane non conviene granché fare figli, che costano più di quanto producano per la famiglia. L'Italia, che nel 1919 era riuscita a figurare fra i quattro grandi e negli anni Settanta era stata accolta nel G7, deve difendere ora la posizione nel G20.
Questo perché ciascun paese europeo ha vissuto il declino a suo modo, bene, per esempio la Germania, mentre da noi sembra proprio che una parte delle nostre élite politiche, culturali, economiche e sindacali abbia preferito vivere di illusioni, chiudendosi in se stessa e rifiutando di guardare la realtà e di farci i conti!
Sono questi i temi che affronteremo, riflettendo su l'ultimo cinquantennio della nostra storia.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Fatti di politica 2023
Riportata così ma tenderei a credere che rispecchi il testo È un'analisi sbagliata e lacunosalemond ha scritto: ↑martedì 25 luglio 2023, 10:57 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" II
Tornando ai dati italiani, è evidente che dai primi anni Settanta l'indebolimento dei fattori interni di crescita è stato parzialmente compensato, come in gran parte del mondo, facendo ricorso alla spesa pubblica e quindi all'aumento del debito che all'inizio poteva servire, ma poi si è rivelato di ostacolo al proseguimento della crescita in generale e quella demografica in particolare. Il velocissimo calo delle nascite lascia prevedere che le società come la nostra dovrà fare i conti con l'impossibilità di usare questa preziosa risorsa. Nelle società rurali fare più figli, e in particolare maschi, assicurava alla famiglia maggiore benessere in un futuro che non conosceva le pensioni. In quelle urbane non conviene granché fare figli, che costano più di quanto producano per la famiglia. L'Italia, che nel 1919 era riuscita a figurare fra i quattro grandi e negli anni Settanta era stata accolta nel G7, deve difendere ora la posizione nel G20.
Questo perché ciascun paese europeo ha vissuto il declino a suo modo, bene, per esempio la Germania, mentre da noi sembra proprio che una parte delle nostre élite politiche, culturali, economiche e sindacali abbia preferito vivere di illusioni, chiudendosi in se stessa e rifiutando di guardare la realtà e di farci i conti!
Sono questi i temi che affronteremo, riflettendo su l'ultimo cinquantennio della nostra storia.
Dati alla mano l’esplosione del debito pubblico non è assolutamente da ascrivere ai cosiddetti diritti acquisiti
Anche se abbiamo avuto situazioni paradossali come ad esempio i baby pensionati pubblici.
In più È assolutamente sbagliato considerare la situazione italiana come monolitica quando abbiamo avuto regioni con realtà molto differenti di sviluppo anche sul piano cronologico vedi le grandi città del Nord con il terziario e il nord-est con la piccola industria o artigianato
In ultimoil capitalismo necessita di crescita continua ed è per questo che ci si è Avviati verso la globalizzazione Per poter rispondere dettagliatamente servirebbe del tempo che non ho causa lavoro ma la macroeconomia è una scienza decisamente complessa dove i fattori in gioco sono molteplici e correlati tra loro
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
Re: Fatti di politica 2023
È solo l'introduzione ...aitutaki1 ha scritto: ↑martedì 25 luglio 2023, 12:03Riportata così ma tenderei a credere che rispecchi il testo È un'analisi sbagliata e lacunosalemond ha scritto: ↑martedì 25 luglio 2023, 10:57 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" II
Tornando ai dati italiani, è evidente che dai primi anni Settanta l'indebolimento dei fattori interni di crescita è stato parzialmente compensato, come in gran parte del mondo, facendo ricorso alla spesa pubblica e quindi all'aumento del debito che all'inizio poteva servire, ma poi si è rivelato di ostacolo al proseguimento della crescita in generale e quella demografica in particolare. Il velocissimo calo delle nascite lascia prevedere che le società come la nostra dovrà fare i conti con l'impossibilità di usare questa preziosa risorsa. Nelle società rurali fare più figli, e in particolare maschi, assicurava alla famiglia maggiore benessere in un futuro che non conosceva le pensioni. In quelle urbane non conviene granché fare figli, che costano più di quanto producano per la famiglia. L'Italia, che nel 1919 era riuscita a figurare fra i quattro grandi e negli anni Settanta era stata accolta nel G7, deve difendere ora la posizione nel G20.
Questo perché ciascun paese europeo ha vissuto il declino a suo modo, bene, per esempio la Germania, mentre da noi sembra proprio che una parte delle nostre élite politiche, culturali, economiche e sindacali abbia preferito vivere di illusioni, chiudendosi in se stessa e rifiutando di guardare la realtà e di farci i conti!
Sono questi i temi che affronteremo, riflettendo su l'ultimo cinquantennio della nostra storia.
Dati alla mano l’esplosione del debito pubblico non è assolutamente da ascrivere ai cosiddetti diritti acquisiti
Anche se abbiamo avuto situazioni paradossali come ad esempio i baby pensionati pubblici.
In più È assolutamente sbagliato considerare la situazione italiana come monolitica quando abbiamo avuto regioni con realtà molto differenti di sviluppo anche sul piano cronologico vedi le grandi città del Nord con il terziario e il nord-est con la piccola industria o artigianato
In ultimoil capitalismo necessita di crescita continua ed è per questo che ci si è Avviati verso la globalizzazione Per poter rispondere dettagliatamente servirebbe del tempo che non ho causa lavoro ma la macroeconomia è una scienza decisamente complessa dove i fattori in gioco sono molteplici e correlati tra loro
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
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Re: Fatti di politica 2023
mi dissocio fermamente ma....
https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... 1.10196715
MA....MUBUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH..... MUORO....
https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... 1.10196715
MA....MUBUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH..... MUORO....
Re: Fatti di politica 2023
Secondo voi, quella notte, Ignazio La Russa e signora erano in casa ?
Se sì, o casa loro ha più stanze della Reggia di Venaria oppure hanno serissimi problemi di udito.
Se sì, o casa loro ha più stanze della Reggia di Venaria oppure hanno serissimi problemi di udito.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" III
L'Italia dopo la guerra
L'Italia, prima del miracolo si è in genere paragonata agli altri paesi dell'Europa occidentale per la storia, la cultura e la ricchezza.
Al momento dell'Unità il redito pro capite però era molto più basso di quello degli altri grandi Stati, ma l'altissima disparità fra ricchi e poveri, faceva sì che i ceti superiori italiani non fossero troppo diversi da quelli dei più solidi vicini.
L'Italia, prima del miracolo, era anche un paese rurale, in cui la percentuale di cittadini analfabeti era più simile a quella dell'Europa meridionale e orientale che non ai paesi protestanti alfabetizzati da molti anni ormai. Alla fine della seconda guerra mondiale solo il 27% delle abitazioni aveva un bagno, il 7% il telefono e la maggior parte degli alfabetizzati aveva fatto solo tre o quattro anni di scuola. Nel 1947 l'Economist commentò il progetto di Costituzione italiana scrivendo che il vero punto rivoluzionario erano gli otto anni scolastici previsti per *tutti*. Anche se poi ci volte tempo perché ciò si verificasse. IL peso di questa arretratezza si sarebbe fatta sentire a lungo ed è ancora percepibile, anche se sotto traccia, pure nella parte alta della scala sociale!
In basso certo, perché chi aveva più di otto anni nel 1963 (scuola media unica) ha fatto all'ottanta per cento solo le elementari ed è quindi cresciuto sì con un certo benessere, ma in condizioni di semianalfabetismo di fatto o di ritorno. In alto, perché le élite formatesi negli anni Cinquanta e Sessanta avevano e ancora hanno un fortissimo senso di identità legato al liceo classico, immaginato per una società ormai scomparsa e pensano anche loro nei termini di un paese che non esiste più!
L'Italia dopo la guerra
L'Italia, prima del miracolo si è in genere paragonata agli altri paesi dell'Europa occidentale per la storia, la cultura e la ricchezza.
Al momento dell'Unità il redito pro capite però era molto più basso di quello degli altri grandi Stati, ma l'altissima disparità fra ricchi e poveri, faceva sì che i ceti superiori italiani non fossero troppo diversi da quelli dei più solidi vicini.
L'Italia, prima del miracolo, era anche un paese rurale, in cui la percentuale di cittadini analfabeti era più simile a quella dell'Europa meridionale e orientale che non ai paesi protestanti alfabetizzati da molti anni ormai. Alla fine della seconda guerra mondiale solo il 27% delle abitazioni aveva un bagno, il 7% il telefono e la maggior parte degli alfabetizzati aveva fatto solo tre o quattro anni di scuola. Nel 1947 l'Economist commentò il progetto di Costituzione italiana scrivendo che il vero punto rivoluzionario erano gli otto anni scolastici previsti per *tutti*. Anche se poi ci volte tempo perché ciò si verificasse. IL peso di questa arretratezza si sarebbe fatta sentire a lungo ed è ancora percepibile, anche se sotto traccia, pure nella parte alta della scala sociale!
In basso certo, perché chi aveva più di otto anni nel 1963 (scuola media unica) ha fatto all'ottanta per cento solo le elementari ed è quindi cresciuto sì con un certo benessere, ma in condizioni di semianalfabetismo di fatto o di ritorno. In alto, perché le élite formatesi negli anni Cinquanta e Sessanta avevano e ancora hanno un fortissimo senso di identità legato al liceo classico, immaginato per una società ormai scomparsa e pensano anche loro nei termini di un paese che non esiste più!
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" IV
L'Italia del '45 era un paese arretrato e ingiusto, con i cittadini privi quasi del tutto di una qualunque forma di protezione sociale, a parte i dipendenti statali. Il fascismo era stato sconfitto in guerra anche perché non era riuscito a tenere nel giusto conto la profonda arretratezza del paese e aveva preferito guardare solo alla superficie, per vedere la parte europea e moderna.
Il tradizionale dualismo élite-popolo, presente in forma cosciente in tutti i paesi europei almeno dalla fine del Settecento, assumeva da noi le sembianze di un dualismo con un popolo che "non c'era", nel senso che non era preso in considerazione, se non in modo retorico. Non a caso il Risorgimento italiano è stato forse l'unico movimento nazionale in cui non si siano idealizzati i contadini, come veri rappresentanti della nazione. Anche quello di Mazzini era il popolo urbano delle città dominanti e questa peculiare versione del dualismo si accentuava addirittura nel Sud del paese.
Le élite meridionali erano ancora più anticontadine e i resti di questa mentalità si possono trovare ai nostri giorni nel disagio provato dai loro membri quando incontrano in viaggio gli ultimi rappresentanti dell'emigrazione transoceanica.
Questo dualismo si rifletteva nella lingua, ma soprattutto nella questione cattolica e nei rapporti fra lo Stato e la Chiesa che, con i contadini aveva un rapporto profondo, ancorché contraddittorio.
L'Italia del '45 era un paese arretrato e ingiusto, con i cittadini privi quasi del tutto di una qualunque forma di protezione sociale, a parte i dipendenti statali. Il fascismo era stato sconfitto in guerra anche perché non era riuscito a tenere nel giusto conto la profonda arretratezza del paese e aveva preferito guardare solo alla superficie, per vedere la parte europea e moderna.
Il tradizionale dualismo élite-popolo, presente in forma cosciente in tutti i paesi europei almeno dalla fine del Settecento, assumeva da noi le sembianze di un dualismo con un popolo che "non c'era", nel senso che non era preso in considerazione, se non in modo retorico. Non a caso il Risorgimento italiano è stato forse l'unico movimento nazionale in cui non si siano idealizzati i contadini, come veri rappresentanti della nazione. Anche quello di Mazzini era il popolo urbano delle città dominanti e questa peculiare versione del dualismo si accentuava addirittura nel Sud del paese.
Le élite meridionali erano ancora più anticontadine e i resti di questa mentalità si possono trovare ai nostri giorni nel disagio provato dai loro membri quando incontrano in viaggio gli ultimi rappresentanti dell'emigrazione transoceanica.
Questo dualismo si rifletteva nella lingua, ma soprattutto nella questione cattolica e nei rapporti fra lo Stato e la Chiesa che, con i contadini aveva un rapporto profondo, ancorché contraddittorio.
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" V
L'Italia del dopoguerra era tagliata anche da altre fratture, da quella fra laicisti e cattolici, ereditata dal Risorgimento, a quella generata dalla prima guerra mondiale fra fascismo e antifascismo, con in più il nuovo anticomunismo dovuto alla guerra fredda.
IL paese aveva alle spalle due storie così diverse che ancor oggi gli storici trovano difficile a metterle insieme: all'Italia dei comuni prima e delle città dominanti poi, corrisponde quella del Meridione napoletano, con un'unica grande città dominante e il primo Stato accentratore europeo. E questo dualismo storico può essere moltiplicato: la Sicilia, lo Stato della Chiesa, l'impero veneziano o la Sardegna hanno storie dotate di fortissima peculiarità, che è difficile combinare in una ricostruzione unitaria.
L'unica energia unitaria all'Italia arrivò dal baby-boom, il che portò nel primo dopoguerra a una crescita demografia (triplicata dal 1920 al 1950) e alla giovinezza della popolazione: un paese nel 1950 con pochi anziani e molti giovani, sempre più sani. C'era anche una continuità e cioè la burocrazia statale, incrementata dal fascismo, il che aveva mutato i ceti sociali superiori, aggiungendo a nobili, possidenti, imprenditori e liberi professionisti, nuovi strati di dirigenti statali e parastatali, di origini umili, ma che da allora in poi avrebbero fatto sentire il loro peso.
In particolare, la Repubblica decise di salvare la grande industria di stato, che il fascismo aveva creato. Nel 1948 l'operatività dell'IRI fu ampliata, tanto da diventare la più grande azienda industriale del mondo occidentale al di fuori degli S.U.A.
L'Italia del dopoguerra era tagliata anche da altre fratture, da quella fra laicisti e cattolici, ereditata dal Risorgimento, a quella generata dalla prima guerra mondiale fra fascismo e antifascismo, con in più il nuovo anticomunismo dovuto alla guerra fredda.
IL paese aveva alle spalle due storie così diverse che ancor oggi gli storici trovano difficile a metterle insieme: all'Italia dei comuni prima e delle città dominanti poi, corrisponde quella del Meridione napoletano, con un'unica grande città dominante e il primo Stato accentratore europeo. E questo dualismo storico può essere moltiplicato: la Sicilia, lo Stato della Chiesa, l'impero veneziano o la Sardegna hanno storie dotate di fortissima peculiarità, che è difficile combinare in una ricostruzione unitaria.
L'unica energia unitaria all'Italia arrivò dal baby-boom, il che portò nel primo dopoguerra a una crescita demografia (triplicata dal 1920 al 1950) e alla giovinezza della popolazione: un paese nel 1950 con pochi anziani e molti giovani, sempre più sani. C'era anche una continuità e cioè la burocrazia statale, incrementata dal fascismo, il che aveva mutato i ceti sociali superiori, aggiungendo a nobili, possidenti, imprenditori e liberi professionisti, nuovi strati di dirigenti statali e parastatali, di origini umili, ma che da allora in poi avrebbero fatto sentire il loro peso.
In particolare, la Repubblica decise di salvare la grande industria di stato, che il fascismo aveva creato. Nel 1948 l'operatività dell'IRI fu ampliata, tanto da diventare la più grande azienda industriale del mondo occidentale al di fuori degli S.U.A.
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" VI
Grazie alle scelte di De Gasperi, il controllo burocratico non si fece dapprima sentire troppo, ma le conseguenze ci furono comunque: la prima, di breve periodo, rafforzò la sopravvivenza del fascismo, delle sue mentalità e la seconda fu l'influenza della Chiesa, che rappresentava la più grande continuità con la vecchia Italia.
Ma dicevamo che De Gasperi riuscì negli anni Cinquanta a costituire il fulcro di un progetto di modernità, altra, rispetto allo stato liberala e diversa altrettanto da quella statalista.
Se l'unità nazionale era un obiettivo condiviso da tutti, la continuità era incarnata dal partito d'Azione di Ferruccio Parri, che rappresentava la parte migliore della tradizione risorgimentale. La sconfitta elettorale e la successiva scomparsa non ne sminuiscono l'importanza, come portatore di questo empito, in cui i suoi ex militanti avrebbero giocato un ruolo chiave anche nei decenni successivi.
Il rinnovamento apportato dagli ex azionisti e De Gasperi fu consumato attraverso l'abbattimento delle regole precedenti e non con la maturazione di regole nuove, contribuendo così a dare al "miracolo" successivo quella coloritura disordinata ed equivoca, ma anche affascinante e vitale che generò alcuni dei comportamenti tradizionalmente addebitati al carattere italiano.
Grazie alle scelte di De Gasperi, il controllo burocratico non si fece dapprima sentire troppo, ma le conseguenze ci furono comunque: la prima, di breve periodo, rafforzò la sopravvivenza del fascismo, delle sue mentalità e la seconda fu l'influenza della Chiesa, che rappresentava la più grande continuità con la vecchia Italia.
Ma dicevamo che De Gasperi riuscì negli anni Cinquanta a costituire il fulcro di un progetto di modernità, altra, rispetto allo stato liberala e diversa altrettanto da quella statalista.
Se l'unità nazionale era un obiettivo condiviso da tutti, la continuità era incarnata dal partito d'Azione di Ferruccio Parri, che rappresentava la parte migliore della tradizione risorgimentale. La sconfitta elettorale e la successiva scomparsa non ne sminuiscono l'importanza, come portatore di questo empito, in cui i suoi ex militanti avrebbero giocato un ruolo chiave anche nei decenni successivi.
Il rinnovamento apportato dagli ex azionisti e De Gasperi fu consumato attraverso l'abbattimento delle regole precedenti e non con la maturazione di regole nuove, contribuendo così a dare al "miracolo" successivo quella coloritura disordinata ed equivoca, ma anche affascinante e vitale che generò alcuni dei comportamenti tradizionalmente addebitati al carattere italiano.
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Re: Fatti di politica 2023
La Gretina de noaltri,
l' Ecoansia ...
Se non fosse un attrice dovrebbe curarsi
l' Ecoansia ...
Se non fosse un attrice dovrebbe curarsi
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
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Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
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Re: Fatti di politica 2023
Non conosco codesta Giorgia, ma in effetti sembra proprio da manicomio, indotto da coloro a cui si riferiva il mio amico Giorgio, quando "... mi fa schifo chi specula sulla vita della gente!"
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" VII
La seconda rottura determinata dalla sconfitta fu quella con l'idea di "grande potenza", anche se al contempo, però, la fine dell'autarchia avrebbe determinato un'esplosione di contatti internazionali, opera spesso di privati, estranei alla gestione politica e culturale del paese e dello Stato.
La perdita di ambizione legata al desiderio di essere grande potenza, ebbe un riflesso anche sui vincoli che tenevano insieme le varie anime del paese. Nel 1943 l'Italia non aveva più bisogno del Sud, perché ormai la demografia non era più importante, e poi negli ultimi anni di "guerra" ('43-'45), da una parte ci fu una specie di resistenza rivoluzionaria, non condivisa dal sud, diversamente occupato. Il vento del Nord fu l'incarnazione della nuova frattura.
Le elezioni del dopoguerra ci mostrano uno specchio della nuova Italia, con la monarchia sabauda vincitrice al sud, così come l'MSI che nel 1948 raccolse sempre nel sud, l'ottanta per cento dei suo voti. Significativamente l'unico partito per il quale la geografia non faceva differenze, era la D.C. ma questo perché era un partito in cui convivevano esperienze affatto diverse, un paradosso rafforzato nel 1948, quando divenne il bastione dell'anticomunismo su tutto il territorio nazionale. Ma per sciogliere il nodo della contraddizione democristiana, basti pensare alla forza ancora intatta della Chiesa in quegli anni, quando addirittura un prete di Prato poteva additare due compagni come pubblici concubini, in quanto conviventi, senza essersi sposati in chiesa!
La seconda rottura determinata dalla sconfitta fu quella con l'idea di "grande potenza", anche se al contempo, però, la fine dell'autarchia avrebbe determinato un'esplosione di contatti internazionali, opera spesso di privati, estranei alla gestione politica e culturale del paese e dello Stato.
La perdita di ambizione legata al desiderio di essere grande potenza, ebbe un riflesso anche sui vincoli che tenevano insieme le varie anime del paese. Nel 1943 l'Italia non aveva più bisogno del Sud, perché ormai la demografia non era più importante, e poi negli ultimi anni di "guerra" ('43-'45), da una parte ci fu una specie di resistenza rivoluzionaria, non condivisa dal sud, diversamente occupato. Il vento del Nord fu l'incarnazione della nuova frattura.
Le elezioni del dopoguerra ci mostrano uno specchio della nuova Italia, con la monarchia sabauda vincitrice al sud, così come l'MSI che nel 1948 raccolse sempre nel sud, l'ottanta per cento dei suo voti. Significativamente l'unico partito per il quale la geografia non faceva differenze, era la D.C. ma questo perché era un partito in cui convivevano esperienze affatto diverse, un paradosso rafforzato nel 1948, quando divenne il bastione dell'anticomunismo su tutto il territorio nazionale. Ma per sciogliere il nodo della contraddizione democristiana, basti pensare alla forza ancora intatta della Chiesa in quegli anni, quando addirittura un prete di Prato poteva additare due compagni come pubblici concubini, in quanto conviventi, senza essersi sposati in chiesa!
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" VIII
Dopo la guerra, nei partiti al potere (democristi, socialisti e comunisti) c'erano numerosissimi trentenni, simbolo e incarnazione dell'Italia dell'energia di cui abbiamo parlato. Solo gli azionisti erano rimasti della vecchia élite prefascista, ma essi avevano sempre rifiutato qualsiasi contaminazione con Mussolini e i suoi. Il PDA era allo stesso tempo il partito più vecchio, ma anche il più nuovo fra quelli che avevano diretto la Resistenza, ma soprattutto rifiutava ogni concezione redentrice della politica e fu l'unico a cercare di sottrarsi agli schieramenti della guerra fredda, in nome degli interessi europei, che avrebbe dovuto sostituire le patrie precedenti. Gli altri invece erano partiti-Stato e i gruppi dirigenti avevano ciascuno un propria interpretazione della storia italica, essi, senza saperlo naturalmente, rappresentavano i frammenti di uno specchio rotto, quello della "piccola-grande Italia", che era stata sussunta dal fascismo. Questi partiti funzionavano nel dopo fascismo, come cerniera fra centro e periferia, arginando le spinte centrifughe, che erano state invece favorite dai collegi uninominali. La Repubblica dei partiti, nata dal mito della Resistenza, ebbe un ruolo fondamentale, perché riuscì a fargli godere un trattamento migliore dagli alleati, vincitori.
Questo mito assolveva funzioni diverse, fra cui la più importante era quello di sbarazzarsi della responsabilità della guerra e del regime. In sé era un elemento molto debole, ma, nel breve periodo, si rivelò una forza, come ben descrisse Edoardo De Filippo in Napoli milionaria (scudammoce o' passato). Sempre il mito è stato il prodromo però, di quel rafforzamento dei sentimenti nazionali che avrebbero, a più riprese ostacolato l'integrazione europea; il gollismo ne è l'esempio preclaro a cui in Italia aderirono i social-comunisti, che pure omaggiavano, formalmente, l'internazionalismo.
Dopo la guerra, nei partiti al potere (democristi, socialisti e comunisti) c'erano numerosissimi trentenni, simbolo e incarnazione dell'Italia dell'energia di cui abbiamo parlato. Solo gli azionisti erano rimasti della vecchia élite prefascista, ma essi avevano sempre rifiutato qualsiasi contaminazione con Mussolini e i suoi. Il PDA era allo stesso tempo il partito più vecchio, ma anche il più nuovo fra quelli che avevano diretto la Resistenza, ma soprattutto rifiutava ogni concezione redentrice della politica e fu l'unico a cercare di sottrarsi agli schieramenti della guerra fredda, in nome degli interessi europei, che avrebbe dovuto sostituire le patrie precedenti. Gli altri invece erano partiti-Stato e i gruppi dirigenti avevano ciascuno un propria interpretazione della storia italica, essi, senza saperlo naturalmente, rappresentavano i frammenti di uno specchio rotto, quello della "piccola-grande Italia", che era stata sussunta dal fascismo. Questi partiti funzionavano nel dopo fascismo, come cerniera fra centro e periferia, arginando le spinte centrifughe, che erano state invece favorite dai collegi uninominali. La Repubblica dei partiti, nata dal mito della Resistenza, ebbe un ruolo fondamentale, perché riuscì a fargli godere un trattamento migliore dagli alleati, vincitori.
Questo mito assolveva funzioni diverse, fra cui la più importante era quello di sbarazzarsi della responsabilità della guerra e del regime. In sé era un elemento molto debole, ma, nel breve periodo, si rivelò una forza, come ben descrisse Edoardo De Filippo in Napoli milionaria (scudammoce o' passato). Sempre il mito è stato il prodromo però, di quel rafforzamento dei sentimenti nazionali che avrebbero, a più riprese ostacolato l'integrazione europea; il gollismo ne è l'esempio preclaro a cui in Italia aderirono i social-comunisti, che pure omaggiavano, formalmente, l'internazionalismo.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" IX
Le scelte del 45-47
La Repubblica, declassata e priva di grandeur, ebbe principii e obiettivi moralmente più alti, ancorché forieri di danni nel lungo periodo.
La Costituzione fu il simbolo del capovolgimento di priorità, voluto dai nuovi dirigenti che sembrò avere, fra la metà dei Cinquanta e quella degli Ottanta una capacità di indirizzare la politica e l'economia italiana verso il massimo di sempre.
Ma che cosa si intendeva nella carta fondamentale per popolo italiano? La risposta era di natura etno-linguistica, più che politica: italiano si poteva dire chi lo fosse per lingua, altare, memorie di sangue e cor e, a questo scopo si era appunto stabilito che la cittadinanza si sarebbe sempre acquisita per "ius sanguinis", a differenza di tutti gli altri paesi moderni, dove lo "jus soli" ha la stessa importanza.
Insieme alla Costituzione si scelse anche il tipo di Stato, che doveva preoccuparsi più dei diritti dei cittadini che della grandezza di se stesso, il che significava nelle speranze dei governanti la conquista dello Stato da parte delle masse. Questa scelta di paradigma si basava sul convincimento che la posizione europea nel mondo fosse un dato acquisito.
I comunisti ebbero un ruolo importante nella scelta, ma anche socialisti, azionisti e democristi non furono da meno. Le posizioni assunte all'epoca da Foa e Fanfani aiutano a capire,
Foa volle la costituzionalizzazione dei diritti economici e sociali che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella storia della Repubblica e lui stesso ricorda di essere stato allora sotto l'influenza della "seduzione dottrinale" che risaliva al marxismo e alla vuotezza dei diritti borghesi, senza l'economia! Fanfani e Dossetti e La Pira si mossero nello stesso senso, indirizzando l'Italia verso il c.d. catto-comunismo. (continua)
Le scelte del 45-47
La Repubblica, declassata e priva di grandeur, ebbe principii e obiettivi moralmente più alti, ancorché forieri di danni nel lungo periodo.
La Costituzione fu il simbolo del capovolgimento di priorità, voluto dai nuovi dirigenti che sembrò avere, fra la metà dei Cinquanta e quella degli Ottanta una capacità di indirizzare la politica e l'economia italiana verso il massimo di sempre.
Ma che cosa si intendeva nella carta fondamentale per popolo italiano? La risposta era di natura etno-linguistica, più che politica: italiano si poteva dire chi lo fosse per lingua, altare, memorie di sangue e cor e, a questo scopo si era appunto stabilito che la cittadinanza si sarebbe sempre acquisita per "ius sanguinis", a differenza di tutti gli altri paesi moderni, dove lo "jus soli" ha la stessa importanza.
Insieme alla Costituzione si scelse anche il tipo di Stato, che doveva preoccuparsi più dei diritti dei cittadini che della grandezza di se stesso, il che significava nelle speranze dei governanti la conquista dello Stato da parte delle masse. Questa scelta di paradigma si basava sul convincimento che la posizione europea nel mondo fosse un dato acquisito.
I comunisti ebbero un ruolo importante nella scelta, ma anche socialisti, azionisti e democristi non furono da meno. Le posizioni assunte all'epoca da Foa e Fanfani aiutano a capire,
Foa volle la costituzionalizzazione dei diritti economici e sociali che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella storia della Repubblica e lui stesso ricorda di essere stato allora sotto l'influenza della "seduzione dottrinale" che risaliva al marxismo e alla vuotezza dei diritti borghesi, senza l'economia! Fanfani e Dossetti e La Pira si mossero nello stesso senso, indirizzando l'Italia verso il c.d. catto-comunismo. (continua)
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" X
L'esaltazione del lavoro forniva un ruolo politico al sindacato e la CGIL avrebbe presto elaborato un suo Piano, ma il primo operativo, ispirato alle idee di Keynes, fu quello della Ina-case messa a punto nel '48 dal ministro del lavoro, Fanfani. Nell'intervento statale, in particolare per il Mezzogiorno, i comunisti si trovavano a poter sfruttare una rendita politica straordinaria, che però non furono in grado di sfruttare per la doverosa acquiescenza all'ortodossia staliniana e allora il boom economico arrivò con la nuova politica libero scambista, alla quale la sinistra si era opposta. Decisiva fu la volontà di De Gasperi, che riuscì a far accettare la leadership americana a partiti e movimenti che fino allora si erano dichiarati neutralisti in politica estera. Anche l'idea di Europa servì a far accettare l'Occidente e ci ancorò ad esso e quindi a operare scelte a cui altrimenti molti no sarebbero stati disposti.
Atlantismo ed Europeismo offrirono ai cattolici democratici e liberali anche un riparo nei confronti della Chiesa e permisero a spezzoni della vecchia élite laicista e risorgimentale di far sopravvivere alcune delle grandi ambizioni del Paese, dandogli una veste europea (cfr Altiero Spinelli).
Il periodo in oggetto si estese dal '47 al '73 e fu ispirato dalla lotta alla disoccupazione e per il benessere; si era operato in modo da emarginare la sinistra, senza però schiacciarla.
P.S. IN quegli anni di felici coincidenza si posero anche i presupposti per grandi illusioni!
L'esaltazione del lavoro forniva un ruolo politico al sindacato e la CGIL avrebbe presto elaborato un suo Piano, ma il primo operativo, ispirato alle idee di Keynes, fu quello della Ina-case messa a punto nel '48 dal ministro del lavoro, Fanfani. Nell'intervento statale, in particolare per il Mezzogiorno, i comunisti si trovavano a poter sfruttare una rendita politica straordinaria, che però non furono in grado di sfruttare per la doverosa acquiescenza all'ortodossia staliniana e allora il boom economico arrivò con la nuova politica libero scambista, alla quale la sinistra si era opposta. Decisiva fu la volontà di De Gasperi, che riuscì a far accettare la leadership americana a partiti e movimenti che fino allora si erano dichiarati neutralisti in politica estera. Anche l'idea di Europa servì a far accettare l'Occidente e ci ancorò ad esso e quindi a operare scelte a cui altrimenti molti no sarebbero stati disposti.
Atlantismo ed Europeismo offrirono ai cattolici democratici e liberali anche un riparo nei confronti della Chiesa e permisero a spezzoni della vecchia élite laicista e risorgimentale di far sopravvivere alcune delle grandi ambizioni del Paese, dandogli una veste europea (cfr Altiero Spinelli).
Il periodo in oggetto si estese dal '47 al '73 e fu ispirato dalla lotta alla disoccupazione e per il benessere; si era operato in modo da emarginare la sinistra, senza però schiacciarla.
P.S. IN quegli anni di felici coincidenza si posero anche i presupposti per grandi illusioni!
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Re: Fatti di politica 2023
giustomartin eden ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:38 Ridicola la regia internazionale che se ne sbatte del diritto di cronaca come ormai è d'uso negli eventi sportivi...
Comunque al di là del fatto che questa interruzione rompe un po' gli zebedei, non si può continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto e cioè che in giro si moltiplicano sempre più malessere e disperazione dovuta alla situazione socio-politica e ambientale.
del resto chi meglio della governance che ha prodotto questa situazione,
dall' obsolescenza programmata al consumismo bulimico per poveracci
che movimenta merci scadenti per tutto il globo, può risolverla.
Per la cronaca 17 gradi ieri mattina a Milano 28 a Napoli alle 13, oggi 19 col sole.
PS Diritto a manifestare ?
Facciamo come il pidiota Sala, che sgombera il salotto buono per non rovinare lo shopping
o che tiene i manifestanti segregati per ore sbarrando accessi e uscite di una via secondaria
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Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Re: Fatti di politica 2023
Che fine analisi statistica. Quasi alla pari di quel luminare di Borghi.aitutaki1 ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:46giustomartin eden ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:38 Ridicola la regia internazionale che se ne sbatte del diritto di cronaca come ormai è d'uso negli eventi sportivi...
Comunque al di là del fatto che questa interruzione rompe un po' gli zebedei, non si può continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto e cioè che in giro si moltiplicano sempre più malessere e disperazione dovuta alla situazione socio-politica e ambientale.
del resto chi meglio della governance che ha prodotto questa situazione,
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FC 2015: Kuurne; Brabante; Amstel; Freccia; Giro (primi 5); Svizzera; Tour t. 7; Tour (tappe); Vuelta t. 10; Bernocchi; Lombardia
FC 2016: Tour t. 20; Wallonie; Sabatini
FC 2017: Europeo
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Re: Fatti di politica 2023
hai provato a cuocere la pasta in acqua fredda?aitutaki1 ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:46giustomartin eden ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:38 Ridicola la regia internazionale che se ne sbatte del diritto di cronaca come ormai è d'uso negli eventi sportivi...
Comunque al di là del fatto che questa interruzione rompe un po' gli zebedei, non si può continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto e cioè che in giro si moltiplicano sempre più malessere e disperazione dovuta alla situazione socio-politica e ambientale.
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ah ah ah il gruppo gedi parla con la scienza tm nella mano, per il tuo bene lo fa.
si saranno razionati gli utili o l'evasione fiscale della nonna marella in svizzera?
saperlo.
buah ah ah ah.
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Ultima modifica di castelli il lunedì 7 agosto 2023, 9:42, modificato 1 volta in totale.
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: Fatti di politica 2023
gli elkann hanno girato tutti gli investimenti sul verde.
glielo devi pagare l'investimento.
buah ah ah gli inquinatori che ti danno la via d'uscita. buah ah ah.
hai visto mai.
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Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
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mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
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Re: Fatti di politica 2023
18° stamattina appena fuori milanoGiacomoXT ha scritto: ↑lunedì 7 agosto 2023, 8:30Che fine analisi statistica. Quasi alla pari di quel luminare di Borghi.aitutaki1 ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:46giustomartin eden ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:38 Ridicola la regia internazionale che se ne sbatte del diritto di cronaca come ormai è d'uso negli eventi sportivi...
Comunque al di là del fatto che questa interruzione rompe un po' gli zebedei, non si può continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto e cioè che in giro si moltiplicano sempre più malessere e disperazione dovuta alla situazione socio-politica e ambientale.
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o che tiene i manifestanti segregati per ore sbarrando accessi e uscite di una via secondaria
verso le 19 vedremo a Roma.
Se non lo avessi colto è esattamente il parallelo del metodo media mainstream , ovvero del regime finanziario.
Prendere 1 dato, spesso pure errato come i 50 gradi di pochi giorni addietro, e costruire ver e proprie farse.
Ma non vi viene mai in mente di analizzare chi "combatte" queste battaglie con voi ?
in testa Von Der Leyem, una che prende il jet privato per 50 km (70 il giorno in cui ricevette GT !)
Poi tutte le multinazionali e i fondi speculativi.
La bufala del Dem/woke/globalista/nobelperlapace Al Gore non ve la ricordate ?
Correva l' anno 2007 ... "entro 5/7 anni il 75% della calotta artica potrebbe sparire "
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
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Re: Fatti di politica 2023
tempi di razionamenti dicono gli illuminati mah
comunque informazione incompleta mancano i grammi di C02 "risparmiati"
oltre ai quintali sprecati per costruire la Tesla d' ordinanza of course
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XI
La Grande trasformazione, 1949 - 1967
La veloce diffusione del termine miracolo, per definire quanto accadde in Europa poco dopo la guerra, specie nei due grandi paesi sconfitti, è di per sé un segno della predisposizione a credere nell'impossibile. In ogni modo il reddito pro capite in Italia e Germania crebbe in maniera affatto inattesa, ovvero al di là di ogni più rosea aspettativa.
Nella cultura di sinistra era ben radicata la teoria della crisi del capitalismo, che addirittura doveva essere arrivato alla fase terminale e quindi i leader comunisti e socialisti negarono la realtà dello sviluppo economico di quegli anni e continuarono invece a sottolinearne gli aspetti negativi.
L'Italia stava vivendo, dopo gli anni dell'autarchia, una grande esperienza di internazionalizzazione e ci fu di conserva un grande aumento del turismo, oltre che le rimesse degli emigranti, il tutto dette un prezioso contributo al "miracolo" economico. Nel 1956-57 nacque il mercato Comune, dopo che la D.C. era riuscita a convincere la Confindustria.
L'internazionalizzazione si coniugò con la modernizzazione, ed esse riuscirono a rompere uno dei dualismi fondamentali della storia del paese, quello fra signori e popolo e intaccò anche l'altro, fra Nord e Sud.
L'unità nazionale fu bruscamente accelerata da migrazioni interne, con quasi due milioni di meridionali che si erano trasferiti al settentrione e Visconti ne seppe dare un bella illustrazione nel film "Rocco e i suoi fratelli", anche se, fedele all'impianto ideologico della sinistra, il regista ne sottolineò gli aspetti più cupi. Il nord aveva bisogno in quegli anni (come mai in passato) dell'apporto del materiale umano sudista, ma tutto ciò innescò anche nel meridione una vera e propria rivoluzione in termine di consumi e stile di vita, che spingevano a una convergenza con le altre regioni italiane.
Tutto ciò cominciò a cessare verso la fine degli anni Sessanta, indebolendo di nuovo l'importante collegamento fra le due parti del paese.
Alla fine di quegli anni la sintesi che potevamo trarre riguardava soprattutto il cambiamento quasi totale della popolazione attiva: gli addetti all'agricoltura erano passati dal 44% del 1950 al 15% del 1969.
La Grande trasformazione, 1949 - 1967
La veloce diffusione del termine miracolo, per definire quanto accadde in Europa poco dopo la guerra, specie nei due grandi paesi sconfitti, è di per sé un segno della predisposizione a credere nell'impossibile. In ogni modo il reddito pro capite in Italia e Germania crebbe in maniera affatto inattesa, ovvero al di là di ogni più rosea aspettativa.
Nella cultura di sinistra era ben radicata la teoria della crisi del capitalismo, che addirittura doveva essere arrivato alla fase terminale e quindi i leader comunisti e socialisti negarono la realtà dello sviluppo economico di quegli anni e continuarono invece a sottolinearne gli aspetti negativi.
L'Italia stava vivendo, dopo gli anni dell'autarchia, una grande esperienza di internazionalizzazione e ci fu di conserva un grande aumento del turismo, oltre che le rimesse degli emigranti, il tutto dette un prezioso contributo al "miracolo" economico. Nel 1956-57 nacque il mercato Comune, dopo che la D.C. era riuscita a convincere la Confindustria.
L'internazionalizzazione si coniugò con la modernizzazione, ed esse riuscirono a rompere uno dei dualismi fondamentali della storia del paese, quello fra signori e popolo e intaccò anche l'altro, fra Nord e Sud.
L'unità nazionale fu bruscamente accelerata da migrazioni interne, con quasi due milioni di meridionali che si erano trasferiti al settentrione e Visconti ne seppe dare un bella illustrazione nel film "Rocco e i suoi fratelli", anche se, fedele all'impianto ideologico della sinistra, il regista ne sottolineò gli aspetti più cupi. Il nord aveva bisogno in quegli anni (come mai in passato) dell'apporto del materiale umano sudista, ma tutto ciò innescò anche nel meridione una vera e propria rivoluzione in termine di consumi e stile di vita, che spingevano a una convergenza con le altre regioni italiane.
Tutto ciò cominciò a cessare verso la fine degli anni Sessanta, indebolendo di nuovo l'importante collegamento fra le due parti del paese.
Alla fine di quegli anni la sintesi che potevamo trarre riguardava soprattutto il cambiamento quasi totale della popolazione attiva: gli addetti all'agricoltura erano passati dal 44% del 1950 al 15% del 1969.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Fatti di politica 2023
Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XII
Il processo di cambiamento fu anche autopromosso dalle scelte degli stessi contadini, che decisero di lasciare in massa le campagne, pur dopo che De Gasperi era riuscito a sottrarsi, almeno in parte, all'abbraccio dei conservatori, varando una riforma agraria che suscitò l'aspra reazione dei latifondisti. Il colpo, di cui Antonio Segni divenne il simbolo e che giustamente Gabriele De Rosa chiamò "riformismo agrario", accelerò paradossalmente la crisi terminale di quell'Italia, preparata nei decenni precedenti alla prima guerra mondiale, dalla grande trasmigrazione oceanica.
La divaricazione accennata fra signori e popolo e che ormai aveva raggiunto un punto di non ritorno, produsse anche una ideologia dai tratti reazionari che si coniugò con quella populista antiborghese, in difesa di una modernità altra, pianificata e razionale, che non c'era.
La modernizzazione vera fu accompagnata da un altrettanto rapido declino della presa della religione cattolica, che pareva invece ancora forte sulla società. Ciò avrebbe portato la Chiesa a parlare di scristianizzazione del continente, tanto più che già a partire dagli anni Cinquanta, si profilava la "tragedia" rappresentata dalle chiese sempre più vuote. Al calo dei fedeli, si accompagnò quello dei sacerdoti: alla fine degli anni Sessanta erano circa la metà di quelli del secolo prima.
Il processo di cambiamento fu anche autopromosso dalle scelte degli stessi contadini, che decisero di lasciare in massa le campagne, pur dopo che De Gasperi era riuscito a sottrarsi, almeno in parte, all'abbraccio dei conservatori, varando una riforma agraria che suscitò l'aspra reazione dei latifondisti. Il colpo, di cui Antonio Segni divenne il simbolo e che giustamente Gabriele De Rosa chiamò "riformismo agrario", accelerò paradossalmente la crisi terminale di quell'Italia, preparata nei decenni precedenti alla prima guerra mondiale, dalla grande trasmigrazione oceanica.
La divaricazione accennata fra signori e popolo e che ormai aveva raggiunto un punto di non ritorno, produsse anche una ideologia dai tratti reazionari che si coniugò con quella populista antiborghese, in difesa di una modernità altra, pianificata e razionale, che non c'era.
La modernizzazione vera fu accompagnata da un altrettanto rapido declino della presa della religione cattolica, che pareva invece ancora forte sulla società. Ciò avrebbe portato la Chiesa a parlare di scristianizzazione del continente, tanto più che già a partire dagli anni Cinquanta, si profilava la "tragedia" rappresentata dalle chiese sempre più vuote. Al calo dei fedeli, si accompagnò quello dei sacerdoti: alla fine degli anni Sessanta erano circa la metà di quelli del secolo prima.
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