Fatti di politica 2023

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nino58
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Re: Fatti di politica 2023

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jerrydrake ha scritto: lunedì 18 settembre 2023, 22:31
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 settembre 2023, 19:41 A tutti i leghisi del meridione, questo signore da la migliore dimostrazione della reale idea che i leghisi veri, quelli della prima ora, hanno del sud italia.

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2 ... 16-P4-S2-F
I leghisti meridionali non hanno le conoscenze tecniche per poter leggere la scritta di una maglietta.
I leghisti (tutti) non hanno ....(si può, volendo, omettere "la scritta di una maglietta")
Verificare direttamente dalle interviste del leghista medio sul Pratone.


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lemond
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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XL

Moltissimi preferirono tuttavia il silenzio, specie i comunisti e ciò era un segno dell'afasia intellettuale che stava affliggendo tanti intellettuali. Maurizio Ferrara disse al fratello Giovanni: "È stato tutto inutile, non c'era niente che valesse la pena!"
Buona parte della cultura umanistica entrò in una specie di depressione, di cui non si prendeva nemmeno coscienza, rifiutandosi così di vedere il mondo nuovo, che rappresentava ai loro occhi la vittoria del nemico!
Gli storici cominciarono allora ad accumulare quel ritardo di ricerca e riflessione sulle vicende del paese e la narrazione nazionale diventò la c.d. letteratura del "non luogo"!
Restò invece, proclamata a gran voce, la teoria dei diritti, che sostituì il marxismo, come dottrina ufficiale della sinistra ex-comunista!
Gabriele De Rosa registrò acutamente il fenomeno e notò che con le nuove idee l'ex-PCI" non poteva andare lontano, visto che era difficile basare una strategia e una tattica di governo sul ritorno a un prepolitico, privo di elaborazione intellettuale!
Ma era l'unica reazione possibile al tracollo delle precedenti certezze, da parte di chi non trovava nulla con cui sostituirle!
Invece resse ancora l'anticomunismo, nonostante che nessuno (o quasi) più si proclamasse tale e poi si vedrà che il Berluska ne farà un suo "ferro di lancia!" :x Cosa che non fece la "sinistra democrista", che si persuase invece che la scelta di campo del 1947 fosse venuta meno e quindi era pronta all'accordo con la sinistra ex-comunista.


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Maìno della Spinetta
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Re: Fatti di politica 2023

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lemond ha scritto: martedì 19 settembre 2023, 13:25 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XL

Moltissimi preferirono tuttavia il silenzio, specie i comunisti e ciò era un segno dell'afasia intellettuale che stava affliggendo tanti intellettuali. Maurizio Ferrara disse al fratello Giovanni: "È stato tutto inutile, non c'era niente che valesse la pena!"
Buona parte della cultura umanistica entrò in una specie di depressione, di cui non si prendeva nemmeno coscienza, rifiutandosi così di vedere il mondo nuovo, che rappresentava ai loro occhi la vittoria del nemico!
Gli storici cominciarono allora ad accumulare quel ritardo di ricerca e riflessione sulle vicende del paese e la narrazione nazionale diventò la c.d. letteratura del "non luogo"!
Restò invece, proclamata a gran voce, la teoria dei diritti, che sostituì il marxismo, come dottrina ufficiale della sinistra ex-comunista!
Gabriele De Rosa registrò acutamente il fenomeno e notò che con le nuove idee l'ex-PCI" non poteva andare lontano, visto che era difficile basare una strategia e una tattica di governo sul ritorno a un prepolitico, privo di elaborazione intellettuale!
Ma era l'unica reazione possibile al tracollo delle precedenti certezze, da parte di chi non trovava nulla con cui sostituirle!
Invece resse ancora l'anticomunismo, nonostante che nessuno (o quasi) più si proclamasse tale e poi si vedrà che il Berluska ne farà un suo "ferro di lancia!" :x Cosa che non fece la "sinistra democrista", che si persuase invece che la scelta di campo del 1947 fosse venuta meno e quindi era pronta all'accordo con la sinistra ex-comunista.
Il passaggio PCI - società edonista dei diritti non è difficile da capire, caro Graziosi.
Riporto un'osservazione di Gianfranco Mora del, udite udite, 1976.

«La società industriale è, almeno nella tendenza, “a una dimensione”; è una società totalitaria, nella quale il pluralismo offre la libertà di ogni scelta possibile dei mezzi (tanti detersivi, automobili, rotocalchi, teologie, eccetera) purché non vengano messi in discussione i presupposti finali della società: efficienza, produzione, consumo (“uso razionale dell’irrazionale”). È il trionfo del pensiero strumentale (di matrice illuministica) sul pensiero essenziale (della tradizione popolare cristiana), in un disegno socialtecnocratico che pretende di fare a meno del soprannaturale e del morale, ridotti a semplici emozioni, stati d’animo soggettivi e scelte private. Liberalismo e marxismo confluiscono in una società scientifica, tecnologica e totalitaria: è naturale che oggi non sia più sentita, come un tempo, l’alternativa tra democrazia e marxismo, in quanto già nella democrazia, di matrice illuministica, era potenzialmente implicito quel totalitarismo, di cui il marxismo è la piena realizzazione».


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Re: Fatti di politica 2023

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lemond ha scritto: martedì 19 settembre 2023, 13:25 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XL


Restò invece, proclamata a gran voce, la teoria dei diritti, che sostituì il marxismo, come dottrina ufficiale della sinistra ex-comunista!
...a seguire, autisti che dan fuoco agli autobus per nn lavorare, vigili urbani assenteisti in un capdanno romano (e il loro parassitismo difeso su queste pagine), il diritto del non fare e del non far fare, per esempio infrastrutture pubbliche

ce sarebbe pure un discorso meno sociale, più intimo, di dignità personale da affrontare, ma lassamo perde che è tadi...

altro che il reato di тунеядец, questi a stalin e a pol pot se li magnano


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Re: Fatti di politica 2023

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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 19 settembre 2023, 17:35
lemond ha scritto: martedì 19 settembre 2023, 13:25 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XL

Moltissimi preferirono tuttavia il silenzio, specie i comunisti e ciò era un segno dell'afasia intellettuale che stava affliggendo tanti intellettuali. Maurizio Ferrara disse al fratello Giovanni: "È stato tutto inutile, non c'era niente che valesse la pena!"
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Restò invece, proclamata a gran voce, la teoria dei diritti, che sostituì il marxismo, come dottrina ufficiale della sinistra ex-comunista!
Gabriele De Rosa registrò acutamente il fenomeno e notò che con le nuove idee l'ex-PCI" non poteva andare lontano, visto che era difficile basare una strategia e una tattica di governo sul ritorno a un prepolitico, privo di elaborazione intellettuale!
Ma era l'unica reazione possibile al tracollo delle precedenti certezze, da parte di chi non trovava nulla con cui sostituirle!
Invece resse ancora l'anticomunismo, nonostante che nessuno (o quasi) più si proclamasse tale e poi si vedrà che il Berluska ne farà un suo "ferro di lancia!" :x Cosa che non fece la "sinistra democrista", che si persuase invece che la scelta di campo del 1947 fosse venuta meno e quindi era pronta all'accordo con la sinistra ex-comunista.
Il passaggio PCI - società edonista dei diritti non è difficile da capire, caro Graziosi.
Riporto un'osservazione di Gianfranco Mora del, udite udite, 1976.

«La società industriale è, almeno nella tendenza, “a una dimensione”; è una società totalitaria, nella quale il pluralismo offre la libertà di ogni scelta possibile dei mezzi (tanti detersivi, automobili, rotocalchi, teologie, eccetera) purché non vengano messi in discussione i presupposti finali della società: efficienza, produzione, consumo (“uso razionale dell’irrazionale”). È il trionfo del pensiero strumentale (di matrice illuministica) sul pensiero essenziale (della tradizione popolare cristiana), in un disegno socialtecnocratico che pretende di fare a meno del soprannaturale e del morale, ridotti a semplici emozioni, stati d’animo soggettivi e scelte private. Liberalismo e marxismo confluiscono in una società scientifica, tecnologica e totalitaria: è naturale che oggi non sia più sentita, come un tempo, l’alternativa tra democrazia e marxismo, in quanto già nella democrazia, di matrice illuministica, era potenzialmente implicito quel totalitarismo, di cui il marxismo è la piena realizzazione».
Invece l'ideale sarebbe, secondo lui, far ricorso al soprannaturale. Evviva i miracoli. :crazy: :muro: :crazy:


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLI

Le tendenze negative erano contrastate dall'ultimo e generoso slancio europeista del rapporto Delors: Maastricht, la moneta unica e l'apertura a molti paesi dell'Europa orientale, il che forniva all'Italia l'appiglio di un vincolo esterno al quale agganciare le politiche modernizzatrici. L'ideale europeo forse era ancora in grado di darci molto. In particolare, nelle seconda metà degli anni Ottanta, arrivò una visione nuova della concorrenza, fino allora giudicata un male e non solo dalla cultura di sinistra. Da quel periodo non si guardò più agli enti pubblici come garanti dell'equilibrio economico, ma per quel che erano: detentori di un potere monopolistico incontrollato.
Si può sostenere a ragione che il nostro riformismo dei Novanta fu in larga parte italo-europeo, con pregi e difetti che ne derivavano.
Già nel 1988 era stata introdotta, con il Documento di programmazione economica e finanziaria, un'importante riforma del processo di Bilancio, che permetteva un miglior controllo.
Nei settori delle élite italiane più sensibili alle difficili condizioni del paese si andò affermando l'idea che l'economia e la società erano frenate da mercati non concorrenziali e da uno Stato inefficace. Giuliano Amato si convinse che le nostre grandi banche, ad es, erano rimaste cristallizzate alla politica degli anni Trenta e che l'Italia, anche per questo, era una "foresta pietrificata" che andava rimessa in movimento.
Questa visione e le politiche, che ne sarebbero discese, avevano pregi e limiti importanti, come vedremo...


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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da jerrydrake »

Se n'è andato. Un pezzo di storia della Repubblica italiana ci saluta. Re Giorgio, il peggiore tra i leader del comunismo italiani, fondatore di quella vergognosa corrente nota con il ridicolo nome dei "miglioristi" non è riuscito a emulare il suo grande compagno di partito Pietro Ingrao che invece aveva toccato i 100. Come due personaggi così diversi abbiano potuto convivere nello stesso partito per me è un mistero. Spero si sia ricongiuunto con il suo compagno, pardon camerata, di merende, lo Zio Silvio e siano ora nello stesso caldo luogo.


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Re: Fatti di politica 2023

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jerrydrake ha scritto: venerdì 22 settembre 2023, 21:57 Se n'è andato.
Era in condizioni critiche.
Il destino di tutti quelli hanno militato nel PCI

:diavoletto:


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLII

L'Europa spingeva fortemente sul non ricorso ai fondi di dotazione per finanziare l'industria pubblica e a questo si aggiungeva la necessità di controllare il debito pubblico; cominciava così la crisi terminale del sistema delle partecipazioni statali, che aveva costituito una delle colonne portanti del centrosinistra. Questi Enti semipubblici avevano creato tutta una serie di debiti che, aggiunti a quello pubblico ufficiale, portarono a travolgere la credibilità internazionale del paese.
Nel 1988 l'economia italiana crebbe del 4%, un risultato che non sarebbe mai stato più raggiunto, ma oltre alla buona congiuntura internazionale e alla vitalità delle imprese, il risultato in larga misura si deve al deficit (entrate 47,3% del PIL, mentre le spese raggiunsero il 57,6%). Pesava l'aumento della spesa per interessi, ma anche l'incapacità di tagliare dove si sarebbe potuto e ciò nonostante le minacce di dimissioni del nuovo ministro del Tesoro, Guido Carli.
Per fortuna l'Italia preparava l'adesione alla moneta unica e quindi la Banca d'Italia doveva far stare la lira nella banda di oscillazione prevista, confermando la scelta di usare la politica dei cambi fissi per forzare il paese a diventare economicamente più virtuoso, incrementando la produttività delle imprese e riducendo le politiche di spesa in deficit.


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Re: Fatti di politica 2023

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jerrydrake ha scritto: venerdì 22 settembre 2023, 21:57 Se n'è andato. Un pezzo di storia della Repubblica italiana ci saluta. Re Giorgio, il peggiore tra i leader del comunismo italiani, fondatore di quella vergognosa corrente nota con il ridicolo nome dei "miglioristi" non è riuscito a emulare il suo grande compagno di partito Pietro Ingrao che invece aveva toccato i 100. Come due personaggi così diversi abbiano potuto convivere nello stesso partito per me è un mistero. Spero si sia ricongiuunto con il suo compagno, pardon camerata, di merende, lo Zio Silvio e siano ora nello stesso caldo luogo.
Secondo me, tu dovresti querelare Aldo Giannuli per *plagio*


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLIII

La politica monetaria assumeva così un ruolo di supplenza, dovuto alle difficoltà della politica tout court e Ciampi, alla guida della Banca d'Italia, ne fu l'interprete. La crescente riduzione della capacità di spesa rendeva sempre più difficile mantenere la coesione del blocco sociale che sosteneva il centrosinistra. Soprattutto cresceva la delusione per le aspettative che venivano sempre più disattese e il senso di malessere legato alla oscura percezione che ormai stava arrivando il declino.
Questa percezione era presente anche nella parte più avveduta del ceto politico, su cui l'indebitamento pubblico era avvertito come un macigno.
Nel 1991 il ministro delle finanze, Rino Formica avrebbe esclamato: "I nostri figli ci malediranno!" Toccando una delle verità più profonde della nostra vita collettiva.


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLIV

Crisi e riforme 1992 - 2000


A partire dal 1991 il mondo imboccò due strade diverse: nei paesi OCSE (tranne gli SUA) l'economia cominciava a rallentare, in quelli dell'ex terzo mondo invece cominciava un boom, che non ha eguali nella storia mondiale. L'uso della parola crisi per denotare gli ultimi due decenni va dunque qualificato.
In Italia la crisi si manifestò in forma acuta nel 1992-'93 e fu un po' la resa dei conti della vita italiana, alla modernizzazione imboccata nella seconda metà degli anni Cinquanta e dei vent'anni di politiche insostenibili aperti nella fine dei Sessanta. Nel dettaglio la crisi è una combinazione di cause, che andavano dalla politica dei cambi fissi, che aggravava la scarsa produttività, al crescente peso del debito pubblico, con interessi sempre più ... anche a causa della concorrenza della Germania, che doveva far fronte ai costi della riunificazione. In sintesi si può usare un'espressione un tempo popolare fra gli storici:, la crisi delle forbici: da un lato il rallentamento aumentava la disoccupazione e limitava le entrate, dall'altro i costi sociali anticiclici e soprattutto l'aumento dei tassi d'interesse, facevano lievitare le spese, mentre le dimensioni assolute del debito impedivano quasi il ricorso a politiche di tipo keynesiano.


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLV

In quella temperie fu firmato il trattato di Maastricht (febbraio 1992); per l'Italia Giulio Andreotti, che forse non si rendeva conto, insieme alla classe politica al governo, che esso avrebbe portato alla luce il deterioramento della situazione economica dell'Italia e la conseguente responsabilità per le nuove politiche economiche, che l'accordo presupponeva.
Subito dopo ci furono diversi fatti di cronaca molto importanti: l'arresto di Giulietto Chiesa, l'assassinio di Salvo Lima e poi Falcone e Borsellino.
Ad aprile, intanto, le elezioni intaccarono i vecchi equilibri politici, anche se confermarono che la maggioranza era ancora schierata con il centrosinistra e il vero sconfitto fu il PDS, con una calo di 10 punti percentuali, poco più della metà dei quali riassorbiti da Rifondazione comunista.
A vincere fu la Lega, divenuta il quarto partito italiano con quasi il 9% dei voti e il primo a Milano.
Lo slogan "Roma ladrona" parve confermato nelle settimane successive dall'esplosione di Mani pulite e in particolare fu oggetto di quasi un "piccolo culto" una figura che impersonava il ruolo del persecutore-giustiziere (nota, degno di certi film di Hollywood con C. Bronson).
La crisi, ormai conclamata, di partiti e politica apriva nuovi spazi anche ai media, in particolare televisioni e giornali di Berlusconi, che si presentò come homo novus, ovvero il rappresentante di una società civile che non aveva mai avuto a che fare con il "palazzo"!
Ma forse la cosa più deleteria fu lo scivolamento verso il localismo e quindi contro la visione unitaria dello Stato che aveva sempre regolato la politica di ogni parte in Italia. L'emersione potente della Lega era il segno più visibile ed essa purtroppo coniugava il particolarismo localista con un populismo antisistema, riuscendo al contempo a presentarsi come partito territoriale, ma anche di protesta, anticomunista, antimeridionale e anti-immigrati e fra l'altro trasse buon profitto dagli enormi finanziamenti che le norme europee assicuravano alle Regioni, che avrebbe portato di lì a poco al fallimento della prima Repubblica.
Esso in parte va rimpianto, perché dipendeva dalla volontà di garantire quel benessere e quei diritti sociali che ne avevano sempre costituito i presupposti, così come il malcontento contro, era legato all'incapacità di continuare a farlo.


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Re: Fatti di politica 2023

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Ma...la pesca ?


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Re: Fatti di politica 2023

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nino58 ha scritto: venerdì 29 settembre 2023, 10:16Ma...la pesca ?
:dubbio: :dubbio:


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Re: Fatti di politica 2023

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nino58 ha scritto: venerdì 29 settembre 2023, 10:16Ma...la pesca ?
Si dice pessssca.
La esse è lunga.


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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da Gimbatbu »

lemond ha scritto: venerdì 29 settembre 2023, 10:41
nino58 ha scritto: venerdì 29 settembre 2023, 10:16Ma...la pesca ?
:dubbio: :dubbio:
Carlo tu non guardi i TG, figurati la pubblicità :diavoletto:


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Re: Fatti di politica 2023

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nino58 ha scritto: venerdì 29 settembre 2023, 10:16Ma...la pesca ?
Spostano l'attenzione sulla 🍑 per distrarti dalla 🍌 che ci stanno mettendo sai bene dove.


martin eden
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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da martin eden »

Ma in realtà anche il commercio di "banane" ad Esselunga pare assai florido:

Frode fiscale, sequestrati quasi 48 milioni a Esselunga
Ultima modifica di martin eden il sabato 30 settembre 2023, 11:47, modificato 1 volta in totale.


martin eden
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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da martin eden »

Sarà l'età che avanza, sarà che mi sto rincoglionendo... ma a me il nuovo spot del Grandecentro ha commosso da morire

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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLVI

Gli anni fra il 1991 e il 2011 sono stati talvolta presentati come il ritratto di una società bloccata e in crisi, tuttavia fino alla caduta del primo governo Prodi, il paese fu oggetto di importanti tentativi riformistici e riportarono anche importanti successi, realizzando un piccolo miracolo di aggiustamento fiscale e finanziario (ancorché incompiuto).
Il nuovo gruppo dirigente, una specie di alleanza fra la sinistra ragionevole e quella che una volta si chiamava borghesia illuminata, era conscio delle difficoltà economiche del paese, anche se non fu attenta alla demografia, né al tipo di cittadinanza, che si basava purtroppo sullo ius sanguinis in Italia.
Queste nuove élite avevano capito che l'Italia doveva aggregarsi al treno europeo e, grazie a ciò, riuscì a sopravvivere a una crisi politica ed economica gravissima e a penetrare nella seconda repubblica, che in effetti non fu mai veramente tale.
Amato fu costretto a varare una manovra da 30.000 miliardi, pari al 2% del PIL, grazie anche alla collaborazione di Trentin e riuscì a consolidare la crescita degli avanzi primari, preparando l'inversione nel rapporto fra debito e PIL e fu aiutato anche dalla svalutazione della lira, che in qualche modo teneva a galla la competitività italiana, riportando per la prima volta dal 1979, in equilibrio la bilancia commerciale.
Il governo Amato del 1992 fu la prima, se pur confusa, manifestazione della crisi della democrazia redistributiva, cioè dello sviluppo che aveva accompagnato la democrazia in Europa e assunse ovviamente delle forme impopolari: la liquidazione dell'industria pubblica, ma soprattutto la riforma del sistema pensionistico.
Il welfare e le aspettative erano per la prima volta ridotti, ma ciò non era che la parziale reintroduzione del principio di realtà, che diceva a tutti coloro che volessero aprire gli occhi che i diritti sociali erano molto costosi e non erano perciò *sempre e comunque* esigibili.


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLVII

I provvedimenti di Amato aprirono la strada al riformismo meridionale, già avviato dalla stagione dei sindaci, seguita a una riforma elettorale, che ne aveva aumentato i poteri. La chiusura dell'Agenzia per il mezzogiorno e la privatizzazione delle partecipazioni statali potevano termine alla politica degli anni Cinquanta, così come la successiva riforma del sistema bancario, che interruppe "il sistema di credito senza merito". Il meridione fu così costretto a cercare vie nuove e non facili, anche se questa necessità fu in parte ridotta dall'aumento dei fondi europei.
Amato durò poco e fu sostituito da Ciampi che continuò in parte la politica dell'altro, anche se in modo meno radicale, ma riuscì a ottenere un successo maggiore, grazie soprattutto all'accordo con le parti sociali sul costo del lavoro (la famosa concertazione). Essa aiutava la lotta all'inflazione, però era anche, a suo modo, uno strumento neocorporativo, che implicava la tutela dei forti, lasciando ai margini chi non era riconosciuto come parte sociale.
A giugno le elezioni amministrative segnarono il tracollo definitivo del vecchio sistema dei partiti, mentre il PDS, pur avendo ottenuto solo l'11,7% riuscì a salvarsi grazie alle liste civiche, che spesso presentavano suoi candidati. Ciò fu interpretato come un successo e scatenò le ambizioni dei leader, convincendoli che sarebbe stato possibile ripeterlo sul piano politico nazionale.
Siamo nel 1993 e sulla politica italiana aleggiava l'ombra sinistra di un homo novus (si fa per dire) e a ottobre fu scelto il nome della nuova formazione politica: Forza Italia, uno slogan calcistico. :diavoletto:


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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLVIII

Forza Italia, a di là dell'aspetto folkloristico, era nata come una parte, anche se atipica, del riformismo, impersonato ad esempio da Giuliano Urbani.
L'atipicità stava soprattutto nella personalità, storia, doti e limiti del leader, che lasciava pochi indifferenti.
Il carattere, la ricchezza e personalità di Berlusconi fecero di Forza Italia, nel giudizio di Bobbio, un partito personale e non leaderistico. Al contempo la distruzione a opera di Mani pulite dei partiti, aveva generato quelle spinte populistiche, che il Nostro seppe ban canalizzare.
L'efficienza della rete di Publitalia riuscì a dare al nuovo partito un numero notevole di dirigenti giovani e capaci, non che il modo di assecondare i desideri di una società in tumulto, ma che loro conoscevano, grazie alle ricerche sui consumi, condotte per le televisioni commerciali. Il leader sfruttò anche molto l'immagine di uomo di successo, ottenuta con le vittorie del Milan e in più le sue televisioni avevano offerto servizi reali a piccoli e medi imprenditori, oltre che programmi "spazzatura" graditi a vaste fasce di ascoltatori.
Il successo di Forza Italia ebbe anche motivazioni politiche, basate sulle intuizioni del leader e della capacità di ascoltare, oltre che il mercato, anche molti dirigenti dei partiti che stavano scomparendo e così riuscì ad accaparrarsi moltissimi voti del pentapartito che ormai non c'era più.
Berlusconi in quel momento aveva la credibilità per proporre un accordo con la Lega e la nascente Alleanza nazionale, che gli permise di vincere al nord con la prima e al sud insieme alla seconda.
Con Berlusconi si era schierata quell'Italia che ancora sognava il miracolo economico e rifiutava di fare i conti con la realtà e infatti lo slogan della sua "entrata in campo" era stato: "Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme per noi e per i nostri figli un nuovo miracolo italiano."


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lemond ha scritto: domenica 1 ottobre 2023, 8:25 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLVI

Gli anni fra il 1991 e il 2011 sono stati talvolta presentati come il ritratto di una società bloccata e in crisi, tuttavia fino alla caduta del primo governo Prodi, il paese fu oggetto di importanti tentativi riformistici e riportarono anche importanti successi, realizzando un piccolo miracolo di aggiustamento fiscale e finanziario (ancorché incompiuto).
Il nuovo gruppo dirigente, una specie di alleanza fra la sinistra ragionevole e quella che una volta si chiamava borghesia illuminata, era conscio delle difficoltà economiche del paese, anche se non fu attenta alla demografia, né al tipo di cittadinanza, che si basava purtroppo sullo ius sanguinis in Italia.
Queste nuove élite avevano capito che l'Italia doveva aggregarsi al treno europeo e, grazie a ciò, riuscì a sopravvivere a una crisi politica ed economica gravissima e a penetrare nella seconda repubblica, che in effetti non fu mai veramente tale.
Amato fu costretto a varare una manovra da 30.000 miliardi, pari al 2% del PIL, grazie anche alla collaborazione di Trentin e riuscì a consolidare la crescita degli avanzi primari, preparando l'inversione nel rapporto fra debito e PIL e fu aiutato anche dalla svalutazione della lira, che in qualche modo teneva a galla la competitività italiana, riportando per la prima volta dal 1979, in equilibrio la bilancia commerciale.
Il governo Amato del 1992 fu la prima, se pur confusa, manifestazione della crisi della democrazia redistributiva, cioè dello sviluppo che aveva accompagnato la democrazia in Europa e assunse ovviamente delle forme impopolari: la liquidazione dell'industria pubblica, ma soprattutto la riforma del sistema pensionistico.
Il welfare e le aspettative erano per la prima volta ridotti, ma ciò non era che la parziale reintroduzione del principio di realtà, che diceva a tutti coloro che volessero aprire gli occhi che i diritti sociali erano molto costosi e non erano perciò *sempre e comunque* esigibili.
....mentre si rafforzavano, così, i "sempre e comunque" esigibili diritti allo sfruttamento del lavoro altrui.


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nino58 ha scritto: giovedì 5 ottobre 2023, 6:47
lemond ha scritto: domenica 1 ottobre 2023, 8:25 Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" XLVI

Gli anni fra il 1991 e il 2011 sono stati talvolta presentati come il ritratto di una società bloccata e in crisi, tuttavia fino alla caduta del primo governo Prodi, il paese fu oggetto di importanti tentativi riformistici e riportarono anche importanti successi, realizzando un piccolo miracolo di aggiustamento fiscale e finanziario (ancorché incompiuto).
Il nuovo gruppo dirigente, una specie di alleanza fra la sinistra ragionevole e quella che una volta si chiamava borghesia illuminata, era conscio delle difficoltà economiche del paese, anche se non fu attenta alla demografia, né al tipo di cittadinanza, che si basava purtroppo sullo ius sanguinis in Italia.
Queste nuove élite avevano capito che l'Italia doveva aggregarsi al treno europeo e, grazie a ciò, riuscì a sopravvivere a una crisi politica ed economica gravissima e a penetrare nella seconda repubblica, che in effetti non fu mai veramente tale.
Amato fu costretto a varare una manovra da 30.000 miliardi, pari al 2% del PIL, grazie anche alla collaborazione di Trentin e riuscì a consolidare la crescita degli avanzi primari, preparando l'inversione nel rapporto fra debito e PIL e fu aiutato anche dalla svalutazione della lira, che in qualche modo teneva a galla la competitività italiana, riportando per la prima volta dal 1979, in equilibrio la bilancia commerciale.
Il governo Amato del 1992 fu la prima, se pur confusa, manifestazione della crisi della democrazia redistributiva, cioè dello sviluppo che aveva accompagnato la democrazia in Europa e assunse ovviamente delle forme impopolari: la liquidazione dell'industria pubblica, ma soprattutto la riforma del sistema pensionistico.
Il welfare e le aspettative erano per la prima volta ridotti, ma ciò non era che la parziale reintroduzione del principio di realtà, che diceva a tutti coloro che volessero aprire gli occhi che i diritti sociali erano molto costosi e non erano perciò *sempre e comunque* esigibili.
....mentre si rafforzavano, così, i "sempre e comunque" esigibili diritti allo sfruttamento del lavoro altrui.
Il lavoro sta automatizzandosi sempre più e nella società prossimo ventura vassapé che succederà? Il cambiamento è continuo e non si può più ragionare con gli schemi che ci sono stati insegnati da ragazzi. Forse, per ironia della sorte, Marx potrebbe aver ragione e il capitale accumularsi nelle mani di una sola società e da lì ... :)


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" IL

Proprio quando il crollo del Muro e dei sistemi sovietici sembravano porre fine alla spaccatura che dal 1947 divideva il sistema politico, se ne stava creando un'altra, derivante dal carattere e dal comportamento di Berlusconi, dalla sua enorme capacità di respingere, superiore a quella, anch'essa grande, di attrarre. Questo portò alla riconversione del precedente paradigma antifascista in uno simile antiberlusconiano.
Cominciava così la veloce trasformazione di Forza Italia in un partito moderato fondato sugli interessi del leader e sempre intriso di un populismo legato alla personalità del fondatore.
Il 22 novembre 1994 a Berlusconi fu notificato un avviso di garanzia e poche settimane dopo la Lega firmava la sfiducia al governo, perché non voleva la riforma delle pensioni programmata. Tutto ciò portò il leader di Forza Italia a cessare ogni tentativo di riformismo, per muoversi invece in direzione del passato e così ruppe con il gruppo di intellettuali che ne avevano sostenuto in buona fede la nascita.
Nell'immediato Berlusconi chiese nuove elezioni, sicuro di poter sbaragliare il campo, ma Scalfaro non gliele concesse e nacque così il governo Dini, che per natura, era un mediatore e non certo un riformatore. Si rinunciò così ad abbattere il debito pubblico, il che provocò una nuova divaricazione fra le generazioni, con pensioni di anzianità regalate a man bassa e fra i giovani si rafforzò giustamente il sentimento di emarginazione e la tendenza all'autoghettizzazione.
Alle elezioni del 1996, seguite alle dimissioni concordate di Dini, il centro destra raccolse la maggioranza dei voti, ma Forza Italia fu sconfitta grazie al sistema maggioritario, perché, a differenza del 1994 non si era presentata insieme alla Lega. Il centrosinistra invece era diventato la coalizione dell'Ulivo, guidata da Romano Prodi, presidente dell'Iri negli anni '80.
Il governo da lui presieduto riprese la strada delle riforme di Amato, anche se dovette accettare più compromessi, perché aveva bisogno per sopravvivere dell'appoggio esterno di Rifondazione comunista, che naturalmente non aveva nessuna cultura di governo. (nota mia, al massimo ricercava l'eleganza) :diavoletto:


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" L

Ripresero le privatizzazioni, culminate con la messa in liquidazione dell'IRI nel 2000, che permisero allo Stato di incassare quasi 200.000 miliardi di lire, pari a circa il 13% del PIL (va detto però che le perdite legate alla loro gestione erano state maggiori delle entrate derivate dalle vendite).
Anche altre riforme ebbero aspetti contraddittori e pure nel Mezzogiorno i tentativi dei sindaci, ad es, con l'amministrazione Bassolino, non sempre furono coronati da successo, ma va detto che fra il 1996 e il 2004, esso crebbe di più del Centro-Nord, anche grazie al raddoppio delle esportazioni e l'incidenza del malaffare di tipo mafioso invece diminuì. Ma, malgrado ciò, nell'opinione comune è prevalsa una retorica che trascura il cambiamento avvenuto in quelle regioni e ne fa invece ancora un luogo dominato dal crimine organizzato. Certo che esso esiste, ma il suo potere non era più quello degli anni Ottanta!
Ancora nel 1997 il governo Prodi non pensava che l'Italia sarebbe riuscita a rispettare la maggior parte dei parametri previsti per l'ingresso nell'euro, in particolare quello decisivo del 3% del deficit in rapporto al PIL. Esso era però assai cosciente dei grandi vantaggi che la moneta unica avrebbe portato, sia in termini economici che politici, e fu fatto ogni sforzo per raggiungere quello che pareva impossibile. Grazie anche alla decisione politica degli altri paesi di non escludere l'Italia, la meta ... fu raggiunta.
L'ingresso dell'Italia nell'Unione monetaria (sanzionato nel maggio 1998) rappresentò il culmine e il più grande successo del riformismo degli anni Novanta. :clap:


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Re: Fatti di politica 2023

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Re: Fatti di politica 2023 Menzione d'onore a Federica Borrelli

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Menzione d'onore e cappello a Federica Borrelli, figlia del giudice Francesco Saverio Borrelli,
che farà togliere l'incisione al Famedio di Milano del nome di suo padre non appena
verrà apposto quello di Silvio Berlusconi, come deciso due giorni fa
dalla Commissione consultiva del Comune di Milano per le onoranze.

Maccheccazzo !!! Questi tra un paio d'anni si inventano qualche miracolo e lo
fanno davvero santo !!!


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Re: Fatti di politica 2023

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Clamoroso scoop del governo sulla giudice di Catania: in passato ha espresso posizioni favorevoli ai diritti umani e quindi è prevenuta nei confronti dei loro provvedimenti


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Re: Fatti di politica 2023 Menzione d'onore a Federica Borrelli

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Road Runner ha scritto: venerdì 6 ottobre 2023, 21:15 Menzione d'onore e cappello a Federica Borrelli, figlia del giudice Francesco Saverio Borrelli,
che farà togliere l'incisione al Famedio di Milano del nome di suo padre non appena
verrà apposto quello di Silvio Berlusconi, come deciso due giorni fa
dalla Commissione consultiva del Comune di Milano per le onoranze.

Maccheccazzo !!! Questi tra un paio d'anni si inventano qualche miracolo e lo
fanno davvero santo !!!
Speriamo la seguano i familiari viventi di altri sepolti o citati al Famedio.
Pensavo a Jacopo Fo.


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Re: Fatti di politica 2023 Menzione d'onore a Federica Borrelli

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Road Runner ha scritto: venerdì 6 ottobre 2023, 21:15 Questi tra un paio d'anni si inventano qualche miracolo e lo
fanno davvero santo !!!
Il che sarebbe anche giusto, per non contravvenire quell'aforisma "Non tutti i criminali sono santi, ma invece non c'è un santo che non sia stato criminale!" :diavoletto:


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Re: Fatti di politica 2023

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Da Andrea Graziosi "Ragionando sull'Italia" LI

Come osservò D'Alema, l'euro dava all'Italia il diritto di entrare su un ring, per cui non era la soluzione, ma l'inizio del combattimento. Voleva egualmente dire che esso ci spingeva a una maggiore serietà in tutti i campi e richiedeva, se si voleva restare competitivi, di aumentare la produttività, ridurre costi e inefficienze e diminuire il debito. Altrimenti gli immediati benefici della moneta unica, la riduzione a breve dei tassi d'interesse, si sarebbero trasformati in una medicina capace di nascondere la malattia per qualche anno, ma non di estirparla dall'organismo!
La politica del rigore durò poco, ovvero fino al DPEF del 1998, che prevedeva di raggiungere un rapporto debito/PIL del 100% entro il 2003 e del 60% nel 2010-2020.
Poi ci si rese conto che il debito costava poco e si sperava che, grazie all'euro, avrebbe continuato a farlo e quindi perché non approfittare per cancellare le riforme impopolari e proporre invece una sia pur modesta politica espansiva?
La possibilità di fare di più innescò la crisi del governo Prodi: nell'ottobre 1998 Bertinotti ritirò l'appoggio esterno, sostenendo che la finanziaria era liberale e ne provocò la caduta, sia pure per un solo voto.
I governi che gli succedettero (D'Alema e Amato II) non si diedero però a politiche irresponsabili, anzi il risanamento continuò, anche in virtù delle buona congiuntura economica e nel 2000 il PIL crebbe in termini reali del 3,6%. :)
Nel 2001 fu varato l'ultimo provvedimento significativo della stagione delle riforme, che ne riassumeva buone intenzioni, contraddizione ed eterogeneità dei fini: la Regionalizzazione del Servizio sanitario nazionale.


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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da nemecsek. »

è ora di mettere in atto quel progetto di fare una grande parcheggio a gaza


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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da nino58 »

E' anche ora di mandare a fare in culo chi, qui dentro allegramente, invoca genocidi.


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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da Winter »

nemecsek. ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 11:14 è ora di mettere in atto quel progetto di fare una grande parcheggio a gaza
Purtroppo l opinione pubblica è ampiamente schierata con quei terroristi


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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da aitutaki1 »

Probabilmente la questione è un po' più complicata di quanto appaia, un esempio :

https://www.washingtonpost.com/news/wor ... ate-hamas/
Allegati
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Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.

Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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Re: Fatti di politica 2023

Messaggio da leggere da Abruzzese »

nino58 ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 18:36 E' anche ora di mandare a fare in culo chi, qui dentro allegramente, invoca genocidi.
:clap: :clap: :clap: :clap:

Nel mentre segnaliamo ;) .


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Re: Fatti di politica 2023

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Winter ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 21:00
nemecsek. ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 11:14 è ora di mettere in atto quel progetto di fare una grande parcheggio a gaza
Purtroppo l opinione pubblica è ampiamente schierata con quei terroristi
Fabio, purtroppo l'opinione pubblica, al netto di ogni ipocrisia, è ampiamente schierata per l'affondamento dei barconi.
Li vorrebbero tutti morti quelli che partono, dai neonati agli infermi.
Non te ne sei accorto ?


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Re: Fatti di politica 2023

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nino58 ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 22:40
Winter ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 21:00
nemecsek. ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 11:14 è ora di mettere in atto quel progetto di fare una grande parcheggio a gaza
Purtroppo l opinione pubblica è ampiamente schierata con quei terroristi
Fabio, purtroppo l'opinione pubblica, al netto di ogni ipocrisia, è ampiamente schierata per l'affondamento dei barconi.
Li vorrebbero tutti morti quelli che partono, dai neonati agli infermi.
Non te ne sei accorto ?
Quello che sta accadendo è abbastanza riconducibile al noto proverbio chi semina vento...
Nethaniau sta raccogliendo i frutti della sua politica fatta di muscoli esibiti e petto in fuori. Noi ne sappiamo qualcosa, ma sembra che la storia non la studi più nessuno...


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Re: Fatti di politica 2023

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nino58 ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 22:40
Winter ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 21:00
nemecsek. ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 11:14 è ora di mettere in atto quel progetto di fare una grande parcheggio a gaza
Purtroppo l opinione pubblica è ampiamente schierata con quei terroristi
Fabio, purtroppo l'opinione pubblica, al netto di ogni ipocrisia, è ampiamente schierata per l'affondamento dei barconi.
Li vorrebbero tutti morti quelli che partono, dai neonati agli infermi.
Non te ne sei accorto ?
Hamas quanti palestinesi ha ucciso in questi anni?
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Re: Fatti di politica 2023

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Gimbatbu ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 1:58
nino58 ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 22:40
Winter ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 21:00
Purtroppo l opinione pubblica è ampiamente schierata con quei terroristi
Fabio, purtroppo l'opinione pubblica, al netto di ogni ipocrisia, è ampiamente schierata per l'affondamento dei barconi.
Li vorrebbero tutti morti quelli che partono, dai neonati agli infermi.
Non te ne sei accorto ?
Quello che sta accadendo è abbastanza riconducibile al noto proverbio chi semina vento...
Nethaniau sta raccogliendo i frutti della sua politica fatta di muscoli esibiti e petto in fuori. Noi ne sappiamo qualcosa, ma sembra che la storia non la studi più nessuno...
Non so che cosa sia successo ultimamente nella "terra promessa", però ormai sono anni che ho rinunciato a comprendere quel che succede colà, mi ricordo solo di Benigni che in una delle sue frase più felici disse "Macch'eccè?" P.S. Sarei comunque prevenuto nel giudicare, perché a me gli ebrei stanno simpatici, come popolo, mentre gli islamici no. Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.


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Re: Fatti di politica 2023

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lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57 Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
e che so più portati per l'ovinicultura


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Re: Fatti di politica 2023

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nemecsek. ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 9:37
lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57 Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
e che so più portati per l'ovinicultura
Secondo me è solo a causa della religione che si è sviluppata quella tendenza. C'era un tempo in cui gli arabi (in senso lato) erano portatori di cultura, nonostante l'Islam, ma poi ... Gli ebrei invece hanno sempre conservato il concetto di spezzare il capello in 84 e questo genera tutta una serie di effetti positivi che riescono quasi a nascondere Yahweh e similia. :) P.S. Lungi da me l'idea che tutto dovrà restare così; se cambiano religione o meglio, se la dimenticassero, ecco che potrebbe fiorire davvero una specie di primavera araba, ma Maometto ha fatto loro, secondo me, più male di ... vedete voi.


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Re: Fatti di politica 2023

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lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57
Gimbatbu ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 1:58
nino58 ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 22:40

Fabio, purtroppo l'opinione pubblica, al netto di ogni ipocrisia, è ampiamente schierata per l'affondamento dei barconi.
Li vorrebbero tutti morti quelli che partono, dai neonati agli infermi.
Non te ne sei accorto ?
Quello che sta accadendo è abbastanza riconducibile al noto proverbio chi semina vento...
Nethaniau sta raccogliendo i frutti della sua politica fatta di muscoli esibiti e petto in fuori. Noi ne sappiamo qualcosa, ma sembra che la storia non la studi più nessuno...
Non so che cosa sia successo ultimamente nella "terra promessa", però ormai sono anni che ho rinunciato a comprendere quel che succede colà, mi ricordo solo di Benigni che in una delle sue frase più felici disse "Macch'eccè?" P.S. Sarei comunque prevenuto nel giudicare, perché a me gli ebrei stanno simpatici, come popolo, mentre gli islamici no. Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
Suvvia, per sapere cosa succeda colà, fonti di informazione non ne mancano, ben distribuite.
Poi, effettivamente, a giudicare per simpatia ci si può prendere o toppare.
Però, per confortare il tuo sentimento di simpatia verso i palestinesi, ti ricordo che, oltre che islamici, ce ne sono parecchi pure cristiani.
P.S. Con tutto il rispetto per l'ottava arte, Woody con gli altri citati non ce lo vedo.


Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Fatti di politica 2023

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Winter ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 6:54
nino58 ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 22:40
Winter ha scritto: sabato 7 ottobre 2023, 21:00
Purtroppo l opinione pubblica è ampiamente schierata con quei terroristi
Fabio, purtroppo l'opinione pubblica, al netto di ogni ipocrisia, è ampiamente schierata per l'affondamento dei barconi.
Li vorrebbero tutti morti quelli che partono, dai neosi votano fasci e trogloditinati agli infermi.
Non te ne sei accorto ?
Hamas quanti palestinesi ha ucciso in questi anni?
Migliaia
Si preferisce non vedere
Se vogliamo proprio far la conta, sommiamo gli uccisi da Hamas e quelli uccisi dagli israeliani.
Comunque li abbiamo visti, tutti.
Il problema è l'elettore: da noi si votano i fasci di FdI e i trogloditi della Lega, là preferiscono Hamas (fasci) ad ANP; e pure in Israele votano un fascio come Bibi che predispone leggi in perfetto Orban style.
Perchè ? Perchè PD, ANP ed ex laburisti israeliani (dopo Rabin) hanno fatto le stesse caz...


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Re: Fatti di politica 2023

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lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57 Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
Peccato che Woody non sia molto amato (è un eufemismo) dal conservatorismo ebraico e forse nemmeno dagli altri.

E qui ricadiamo nel solito errore di tollerare l'estrema destra israeliana solo perché nella storia abbiamo avuto delle grandi figure come quelle da te citate che assai probabilmente vedrebbero come fumo negli occhi uno come Nethaniau.


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Re: Fatti di politica 2023

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nino58 ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 10:30
lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57
Gimbatbu ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 1:58

Quello che sta accadendo è abbastanza riconducibile al noto proverbio chi semina vento...
Nethaniau sta raccogliendo i frutti della sua politica fatta di muscoli esibiti e petto in fuori. Noi ne sappiamo qualcosa, ma sembra che la storia non la studi più nessuno...
Non so che cosa sia successo ultimamente nella "terra promessa", però ormai sono anni che ho rinunciato a comprendere quel che succede colà, mi ricordo solo di Benigni che in una delle sue frase più felici disse "Macch'eccè?" P.S. Sarei comunque prevenuto nel giudicare, perché a me gli ebrei stanno simpatici, come popolo, mentre gli islamici no. Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
Suvvia, per sapere cosa succeda colà, fonti di informazione non ne mancano, ben distribuite.
Poi, effettivamente, a giudicare per simpatia ci si può prendere o toppare.
Però, per confortare il tuo sentimento di simpatia verso i palestinesi, ti ricordo che, oltre che islamici, ce ne sono parecchi pure cristiani.
P.S. Con tutto il rispetto per l'ottava arte, Woody con gli altri citati non ce lo vedo.
Figurati, Woody l'avevo messo per primo e per secondo Asimov, il che la dice lunga, secondo me, come intenda il mondo. :cincin:


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Fatti di politica 2023

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galliano ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 10:42
lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57 Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
Peccato che Woody non sia molto amato (è un eufemismo) dal conservatorismo ebraico e forse nemmeno dagli altri.

E qui ricadiamo nel solito errore di tollerare l'estrema destra israeliana solo perché nella storia abbiamo avuto delle grandi figure come quelle da te citate che assai probabilmente vedrebbero come fumo negli occhi uno come Nethaniau.
Ripeto che di Nethaniau e della destra israeliana non so nulla, mi rammento solo una canzone di Vecchioni che all'incirca sosteneva che non poteva considerare padre una di essi, credo. Poi ho chiaramente detto che non volevo dare un giudizio politico, ma solo manifestare un empito emozionale, niente di più, niente di meno. :) :cincin:
P.S. Per concordare con quanto dici, mi piace molto uno che sono sicuro vede come il fumo ... ovvero Moni Ovadia, s.m. un grande attore, fra l'altro molto divertente, oltre che ebreo-ateo. :)


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

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"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Fatti di politica 2023

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lemond ha scritto: domenica 8 ottobre 2023, 8:57 perché a me gli ebrei stanno simpatici, come popolo, mentre gli islamici no. Non c'è, ch'io sappia, nessun Einstein, Trotsky, Marx, Freud, Woody, Asimov, e via andare fra loro.
Neanche tra i nativi americani ...
non mi pare un buon motivo per il quale siano stati sterminati, e volendo essere obiettivi nelle radici del mondo arabo pur molto distanti da quelle europee cultura e conoscenza non mancano.
Senza giustificare l' attacco di Hamas quella palestinese è una situazione complicatissima della quale l' unica evidenza è che non si sia arrivati a una stabilizzazione pacifica o per lo meno incruenta, prevalgono i falchi di tutte e due le fazioni.
Tra quelli che ti stanno simpatici ti ricordo che ci furono anche quelli che finanziarono il nazismo.
O quelli che lo onorano (standing ovation!) come nell' allegato in cui applaudono un waffen SS, per chi non lo sapesse erano un corpo volontario
con giuramento di fedeltà a Hitler, corresponsabile di atrocità come Babij Jar a kiev , 30 mila ebrei trucidati
"ad opera dei nazisti e collaborazionisti ucraini ai danni della popolazione locale" (wikipedia!)

Come blandissima attenuante trattasi di attori ma non tutti lo ricordano
Allegati
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