Il calendario del ciclocross

Donne, Under, Juniores, ma anche Pista, Cross, MTB, BMX, Ciclismo Indoor
Andrew
Messaggi: 472
Iscritto il: venerdì 6 maggio 2011, 14:42

Il calendario del ciclocross

Messaggio da leggere da Andrew »

Non so se possa interessare come argomento, ma vorrei avere un vostro parere sul calendario internazionale del ciclocross, che detto in modo schietto, secondo me ha ben poco senso.
E' da qualche anno che seguo moltissimo questa disciplina secondo me straordinaria, e ovviamente la cosa che più mi dispiace è il vedere così poche nazioni presenti, e credo che una buona fetta di colpa è di come è strutturato il calendario.
Perchè una Coppa del Mondo che tocca tante nazioni come stanno provando a fare ora ci starebbe benissimo per diffondere la disciplina, ma se poi ci si ritrova con altre due Challenge come ora, Superprestige e X2O, che spalmate lungo tutta la stagione in ogni weekend ti tengono tutti i più forti a correre in Belgio tutti i fine settimana, questi non usciranno mai di li.
Come potremo mai vedere i più forti in gare che non siano le tre challenge se queste si corrono in tutti i weekend della stagione? Sarebbe come se il Tour de France, invece che racchiuso in tre settimane, fosse spalmato lungo tutti i weekend dell'anno....... tutti i più forti correrebbero solo il Tour.
Tra l'altro, essendo tutte le gare top del ciclocross in Belgio, credo diventi veramente difficile per chi non è belga o olandese fare la stagione, sempre se non vai a vivere li.

Mi chiedo, non sarebbe assolutamente fattibile rendere Superprestige e X2O una sorta di gare a tappe?
Per esempio, un Superprestige di 8 tappe spalmate in tipo 16 giorni consecutivi nel periodo di Natale con una gara un giorno si ed uno no, sarebbe impossibile da fare?
Secondo me avrebbe vari risvolti positivi. Per esempio anche i tre big potrebbero competere per la vittoria finale e chi viene da altre nazioni potrebbe partecipare a tutte le tappe essendo così vicine.
Idem per l'X2O.

Così facendo magari si potrebbero lasciare ottobre e novembre liberi per dare modo anche alle altre nazioni di poter organizzare gare alle quali potrebbero venire i forti, e non come ora dove ci sono gare internazionali dove corrono solo atleti della nazione di casa.

Boh, magari sono fantasie assurde, però non mi dispiacerebbe avere il vostro parere.....


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7586
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Il calendario del ciclocross

Messaggio da leggere da Subsonico »

Il calendario attuale del ciclocross è stilato con un'ottica esattamente opposta alla tua, cioè si tende a spalmare le gare sulle challenge più a lungp possibile nel corso dell'anno per tenere impegnati su alto livello gli specialisti da fine settembre a febbraio inoltrato.
Per certi versi abbiamo visto proprio negli ultimi anni una 'contrazione' delle challenge, che a loro malgrado si sono dovute adattare all'esteso calendario di Coppa del Mondo concentrando gare sul periodo natalizio. Se sfogli i calendari dell' X2O o del Superprestige di 5-10 anni fa, noterai che le corse avevano una cadenza più regolare, e mai nella stessa settimana.
La Coppa del Mondo, allo stato attuale, è la competizione a 'maggiore' vocazione internazionale. Perché limita la partecipazione dei belgi/olandesi in maniera diretta (max 15 a gara) e indiretta (tante trasferte, non tutte possibili da sostenere). Epperò le bandierine dei vincitori continuano ad essere quelle due. Perché c'è un errore di fondo, anche nel ragionamento che fai tu: il cambiamento del calendario non funziona senza un avvicinamento della base. Ed in questo momento il divario delle basi è troppo ampio.
Perché dominano al maschile i belgi e al femminile le olandesi? Perché in questi paesi, quando un'atleta frequenta il ciclocross, può fare una scelta: concentrarsi su questa disciplina o concentrarsi sulla strada. In entrambi i casi, sarà ben remunerato e potrà comunque continuare ad avere una finestra aperta sull'altra disciplina.
In Italia, se non vuoi scegliere la strada hai due possibilità: o fai doppia disciplina con la MTB, che per remunerazione comunque diventerebbe la tua attività principale (vedi Bertolini, Marco Aurelio Fontana, Dorigoni), o ti trasferisci all'estero come hanno fatto Arzuffi, Masciarelli, Baroni, con alterne fortune. L'attività ciclocross/strada in Italia, anche ci fosse una volontà da parte dei team di strada di accogliere un ciclocrossista, non funziona bene come in Belgio perché il calendario nostrano è meno fitto e abbastanza limitato, mentre in Belgio si può correre con molta frequenza e su diversi livelli, dal professionistico al più amatoriale. E comunque questa soluzione non ti permetterebbe 'sto grande stipendio.

Non so se lo sai, ma il Superprestige non è nato come un circuito belga: sin dalla seconda edizione c'erano gare in Italia, Francia, Svizzera, addirittura Spagna. Il cambiamento è cominciato con gli anni zero, quando sono progressivamente sparite le gare esterne al Benelux. Cos'era successo? Che la Svizzera aveva scoperto la MTB e tutti i maggiori talenti si sono concentrati là; Pontoni e Bramati si sono ritirati; solo i cechi hanno tenuto ancora un po' grazie con Dlask e Pospisil (poi arriveranno anche Stybar e Bina). Intanto, a metà anni '90 era arrivata la Coppa del Mondo e quei pochi organizzatori con vena 'internazionale' rimasti han preferito concentrarsi su quelle 6-8 tappe annuali disponibili. Tutti questi movimenti si reggevano su pochi grandi campioni, ma mancava già la base. Mancando la base, è mancato il ricambio. Mancando il ricambio, è venuto meno l'interesse.

Il tema dell'internazionalità del ciclocross è caldo ormai da 10 anni (cioè da quando è tornato a essere una disciplina d'interesse internazionale) e 10 anni fa si sperava che quel gap oggi fosse già limitato. A un certo punto la Gran Bretagna sembrava in grado di produrre un movimento competitivo e lo sembra ancora, però ho come l'impressione che i vari Pidcock, Turner, Tulett (tra l'altro c'era pure il fratellone Daniel, che si è ritirato), Mason e Mein lasceranno il vuoto, perché per loro la strada se sono forti resta ancora la soluzione più remunerativa. E se oggi la Gran Bretagna ha una squadra dedicata al ciclocross, ma il Belgio ne ha 6 corrispondenti, e domani la proporzione continua a essere 1:6, non c'è competizione, e non c'è voglia di investire nell'indotto.....

Riassumendo, riaprire il ciclo virtuoso non è semplice in virtù della forte disparità attuale. Non esiste "una" soluzione, ma ci vuole una combinazione di eventi per avvicinare tra loro i movimenti. Ci vuole sia il traino del team competitivo con un campione al vertice, sia organizzatori locali vivaci che si inseriscano nelle challenge già esistenti, sia federazioni che investano su un ciclo che comprenda anche il professionismo per rimanere competitivi. In questo momento il ciclo si interrompe agli under 23 ed il professionismo fuori dal Belgio non esiste.

PS: La soluzione di calendarizzare le challenge mi convince poco anche per un'altra ragione: il ciclocross che si può fare a ottobre/novembre, specie coi cambiamenti climatici che stiamo vivendo, alle volte è veramente un altro sport, solitamente meno appassionante. E scendendo di latitudine le cose non possono che peggiorare. Non so che volano potrebbero dare Iserbyt e Sweeck che fanno ciclopratismo a 35 di media. Inutile aggiungere che non credo che gli organizzatori delle challenge principali siano disposte a scansarsi. Altra cosa: anche le challenge minori (Exact cross) restano remunerative ed in più non devono svenarsi in rimborsi. Quindi anche questo ipotetico circuito non-belga avrebbe sempre concorrenza nel cercare di mantenere un livello complessivo medio-alto portando dentro molti belgi.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
dietzen
Messaggi: 8045
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:19

Re: Il calendario del ciclocross

Messaggio da leggere da dietzen »

a quanto giustamente scritto da sub aggiungo a mo' di controprova che, se si vanno a guardare i risultati delle corse fuori dal belgio dove partecipano belgi/olandesi di secondo piano, questi spesso vincono o male che va fanno podio.
a sottolineare che c'è proprio un abisso fra queste due nazioni e le altre, che magari possono anche avere a cicli generazionali un paio di ottimi atleti, ma in maniera tutto sommato casuale, e comunque anche questi se possono fare risultati su strada passano alla strada.
sono appunto una ventina d'anni che c'è il tema di come fare in modo che il ciclocross non sia quasi esclusivamente fiammingo, non mi pare ci si sia mossi molto. la coppa del mondo è allargata a diverse nazioni e sicuramente è una buona cosa, ma da sola non basta per portare risultati in questo senso.


Krisper
Messaggi: 1582
Iscritto il: domenica 25 febbraio 2018, 11:54

Re: Il calendario del ciclocross

Messaggio da leggere da Krisper »

concordo con i post precedenti.

aggiungo altri due aspetti che rendono difficile la "esportazione" del ciclocross fuori da Belgio ed Olanda:

-non è uno sport olimpico (perché troppo locale-potrebbe essere non locale se fosse olimpico, un testa-coda dal quale è difficile uscire)
-non c'è la passione ed il pubblico (pagante) che hanno in Belgio ed Olanda (altro testa-coda, se non hai spesso gare di alto livello, non crei appassionati)

La fortuna internazionale del ciclocross di questi giorni sono MVDP e WVA, che attirano interesse, grazie anche allo loro presenza su strada.

Dopo di loro che succederà? rimarrà questo interesse? ci saranno altri crosssisti così forti anche su strada?


penso che renderlo sport olimpico possa aiutare, il ciclocross in fondo è una disciplina povera, non ha bisogno di stadi, non è precluso a nessuna nazione.
ma è dura, credo che la maggior parte del mondo non sappia nemmeno che esiste il ciclocross

la MTB è disciplina olimpica, ma non è che le cose vadano tanto meglio, ma è già più internazionale.


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Winter
Messaggi: 26457
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: Il calendario del ciclocross

Messaggio da leggere da Winter »

La grossa differenza la fa la TV
In Belgio le gare vengono tutte trasmesse
Altrove solo su eurosport
Poi è facile attrarre sponsor ecc

L Olanda c è molto meno interesse
Ci son pochissime gare
Non vengono trasmesse in TV
Hanno la concorrenza del pattinaggio di velocità
Si salvano grazie ai belgi (tra l altro..mvdp in Olanda non ci ha mai vissuto)

La Francia ha tanti appassionati
Tantissime gare
Avrebbe le possibilità
Ma non ha la TV
Purtroppo il treno invernale giusto l ha preso il biathlon..


Rispondi