Davide Rebellin

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Dr. Solma Di Cormano
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Re: Davide Rebellin

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 30 novembre 2022, 22:43 Io da automobilista e cicloturista comincio a non avere più dubbi che l'unica possibile soluzione al problema sia separare completamente gli automobilisti dai ciclisti. Possiamo essere attenti, consapevoli, empatici, impauriti, ma la realtà è che le distrazioni per chi guida ci saranno sempre. A volte c'è tanta colpa, a volte c'è solo il caso. Questi incidenti non capitano perché l'automobilista vuole farli capitare, quindi è evidente che per quanto gli puoi far venire ancora meno voglia di farli capitare con campagne di sensibilizzazione e inasprimento del codice della strada continueranno a esserci, magari un po' meno. Le ciclabili sono poche, non ci piacciono, non c'è manutenzione, spesso non sono adatte a chi fa agonismo e certi tratti non potranno mai coprirli, però sono l'unica soluzione possibile a questo problema enorme
Una prima, coraggiosa, soluzione, sarebbe vietare l'ingresso in città alle auto. Grandi centri di interscambio ogni 3-4 km intorno ad una città, tutte le auto parcheggiate lì (pronte per essere utilizzate per i lunghi spostamenti), dentro la città solo mobilità leggera, mezzi pubblici (capillari) e di pubblica utilità.
L'auto deve assolvere una funzione specifica, che non può più essere quella di andare dalla Garbatella a Testaccio per fare la spesa al mercato, o di portare i pargoli alle scuole elementari a 600 metri da casa.
Si può cambiare la cultura, ma un grosso incentivo ai cambiamenti culturali lo dovrebbe fornire la classe dirigente, che idealmente dovrebbe essere sinonimo di classe di cultura.
Intanto nella Legge di Bilancio 2023 sono stati azzerati i fondi per le ciclabili urbane. Just for sayin'.
RIP Davide :rip:


In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. La società dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece accetta la follia come parte della ragione, la fa diventare ragione attraverso una scienza che si incarica di eliminarla.
jumbo
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Re: Davide Rebellin

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Auspicare che le ciclabili siano la soluzione è controproducente: è come dire che allora le bici sulle strade ordinarie vanno vietate e ne va permesso l'uso solo sulle ciclabili.
Va da sè che significherebbe la fine della possibilità di andare in giro in bicicletta.


gampenpass
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Re: Davide Rebellin

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Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 2 dicembre 2022, 16:12
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 30 novembre 2022, 22:43 Io da automobilista e cicloturista comincio a non avere più dubbi che l'unica possibile soluzione al problema sia separare completamente gli automobilisti dai ciclisti. Possiamo essere attenti, consapevoli, empatici, impauriti, ma la realtà è che le distrazioni per chi guida ci saranno sempre. A volte c'è tanta colpa, a volte c'è solo il caso. Questi incidenti non capitano perché l'automobilista vuole farli capitare, quindi è evidente che per quanto gli puoi far venire ancora meno voglia di farli capitare con campagne di sensibilizzazione e inasprimento del codice della strada continueranno a esserci, magari un po' meno. Le ciclabili sono poche, non ci piacciono, non c'è manutenzione, spesso non sono adatte a chi fa agonismo e certi tratti non potranno mai coprirli, però sono l'unica soluzione possibile a questo problema enorme
Una prima, coraggiosa, soluzione, sarebbe vietare l'ingresso in città alle auto. Grandi centri di interscambio ogni 3-4 km intorno ad una città, tutte le auto parcheggiate lì (pronte per essere utilizzate per i lunghi spostamenti), dentro la città solo mobilità leggera, mezzi pubblici (capillari) e di pubblica utilità.
L'auto deve assolvere una funzione specifica, che non può più essere quella di andare dalla Garbatella a Testaccio per fare la spesa al mercato, o di portare i pargoli alle scuole elementari a 600 metri da casa.
Si può cambiare la cultura, ma un grosso incentivo ai cambiamenti culturali lo dovrebbe fornire la classe dirigente, che idealmente dovrebbe essere sinonimo di classe di cultura.
Intanto nella Legge di Bilancio 2023 sono stati azzerati i fondi per le ciclabili urbane. Just for sayin'.
RIP Davide :rip:
Invece le strade devono, per quanto possibile, essere accessibili a tutti, non puoi pretendere che i mezzi pubblici bastino ad assolvere alla funzione di pubblica utilità, primo perché sono ingombranti e, a meno che non siano elettrici o su rotaie, persino inquinanti, secondo perché la gente ha bisogno di muoversi, chi per lavoro, chi per fare la spesa, chi perché deve accompagnare i bambini a scuola, chi perché deve andare dal medico (e magari è anziano). Se vieti la circolazione alle auto, la maggior parte dei negozi e delle attività economiche chiude. Lo abbiamo visto durante il lockdown. Non puoi riempire le strade di pullman e autobus.


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Beppugrillo
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Re: Davide Rebellin

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Non è una questione di ghettizzare, vietare o altro, è solo realismo. Gli incidenti tra auto e bici capitano perché auto e bici sono a contatto sulla stessa carreggiata. Si possono diminuire, si possono ridurre al minimo, ma rimarranno tanti e si eliminano solo se separi auto e bici. Ovvio che non si può creare una rete stradale parallela per le bici, neanche in cento anni. Ma a certe strade va data un'alternativa ciclabile. Io per uscire da Pavia e arrivare in collina ho due statali che si diramano in due direzioni diverse e si possono evitare solo parzialmente. Se mi dessero un'alternativa ciclabile a queste due sarei già molto più sicuro


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Re: Davide Rebellin

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Ragazzi ma bastano 50 cm a destra dedicati alla bicicletta 50 cm non 2 mt


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udra
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Re: Davide Rebellin

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Quando ho letto la prima pagina web, non ricordo se della gazzetta o del corriere, che riportava la notizia, al di là dello sgomento, non ho fatto a meno di pensare che fosse segnata nel destino una fine così, legato anima e corpo alla bici com'era.
Resta un grande dispiacere, un pezzo dei miei primi "passi" ciclistici è la sua tripletta, che riposi in pace :rip:


drake
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Re: Davide Rebellin

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Slegar ha scritto: giovedì 1 dicembre 2022, 12:58 Sono sconvolto.
Erinnerung ha scritto: giovedì 1 dicembre 2022, 8:32 Pur credendo, fino a prova contraria, che il camionista non si sia accorto del suo tragico errore e per questo abbia tirato dritto, rimane il fatto che è troppo facile essere vittima di un incidente sulle strade italiane…e ci si dovrebbe occupare molto più seriamente di questo problema.
TIR di colore rosso con targa tedesca, nella rotonda stava proseguendo in direzione Verona, improvvisamente cambia direzione per fermarsi alla trattoria frequentata da camionisti e travolge Rebellin, si ferma nel parcheggio della trattoria e vedendo quel che è successo gira il camion e scappa (fonte il Giornale di Vicenza).
Sentire questa notizia è una delle cose più scioccanti che mi sia mai capitata
Io "capisco" chi scappa dopo un incidente, non foss'altro che se è una persona per bene che ha fatto un errore, sarà a sua volta sotto choc
Ma scendere, vedere e andarsene come se nulla fosse successo, che razza di verme dev'essere uno così


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Maìno della Spinetta
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Re: Davide Rebellin

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Beppugrillo ha scritto: venerdì 2 dicembre 2022, 20:47 Non è una questione di ghettizzare, vietare o altro, è solo realismo. Gli incidenti tra auto e bici capitano perché auto e bici sono a contatto sulla stessa carreggiata. Si possono diminuire, si possono ridurre al minimo, ma rimarranno tanti e si eliminano solo se separi auto e bici. Ovvio che non si può creare una rete stradale parallela per le bici, neanche in cento anni. Ma a certe strade va data un'alternativa ciclabile. Io per uscire da Pavia e arrivare in collina ho due statali che si diramano in due direzioni diverse e si possono evitare solo parzialmente. Se mi dessero un'alternativa ciclabile a queste due sarei già molto più sicuro
A Milano SI e' lavorato sui raggi verdi. A Pavia ci vuole un bel corridoio verso l'appennino. Paga tutto l'Europa, andrebbe fatto


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herbie
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Re: Davide Rebellin

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jumbo ha scritto: venerdì 2 dicembre 2022, 16:19 Auspicare che le ciclabili siano la soluzione è controproducente: è come dire che allora le bici sulle strade ordinarie vanno vietate e ne va permesso l'uso solo sulle ciclabili.
Va da sè che significherebbe la fine della possibilità di andare in giro in bicicletta.
Ma si. È esattamente così, quello che si scriveva anche sopra. Cinque km di ciclabile intorno alle città poi risolvono poco e niente anche perché poi ci vanno podisti, anziani e donne col passeggino dietro ogni curva, con 157 attraversamenti con precedenza delle strade laterali che vi giungono.


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Maìno della Spinetta
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Re: Davide Rebellin

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herbie ha scritto: domenica 4 dicembre 2022, 1:38
jumbo ha scritto: venerdì 2 dicembre 2022, 16:19 Auspicare che le ciclabili siano la soluzione è controproducente: è come dire che allora le bici sulle strade ordinarie vanno vietate e ne va permesso l'uso solo sulle ciclabili.
Va da sè che significherebbe la fine della possibilità di andare in giro in bicicletta.
Ma si. È esattamente così, quello che si scriveva anche sopra. Cinque km di ciclabile intorno alle città poi risolvono poco e niente anche perché poi ci vanno podisti, anziani e donne col passeggino dietro ogni curva, con 157 attraversamenti con precedenza delle strade laterali che vi giungono.
E sporco, tanto sporco - il passaggio delle auto pulisce l'asfalto. Nessuno pulisce le ciclabili, ogni vetro, ogni rametto, ogni schifo sta lì, attendendo un copertone


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nemecsek.
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Re: Davide Rebellin

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 4 dicembre 2022, 7:24
herbie ha scritto: domenica 4 dicembre 2022, 1:38
jumbo ha scritto: venerdì 2 dicembre 2022, 16:19 Auspicare che le ciclabili siano la soluzione è controproducente: è come dire che allora le bici sulle strade ordinarie vanno vietate e ne va permesso l'uso solo sulle ciclabili.
Va da sè che significherebbe la fine della possibilità di andare in giro in bicicletta.
Ma si. È esattamente così, quello che si scriveva anche sopra. Cinque km di ciclabile intorno alle città poi risolvono poco e niente anche perché poi ci vanno podisti, anziani e donne col passeggino dietro ogni curva, con 157 attraversamenti con precedenza delle strade laterali che vi giungono.
E sporco, tanto sporco - il passaggio delle auto pulisce l'asfalto. Nessuno pulisce le ciclabili, ogni vetro, ogni rametto, ogni schifo sta lì, attendendo un copertone
Io ve capisco
Pure da podista ve capisco molto bene
pure se a piedi puoi correre sullo sporco e vai molto più piano che in bici
ma
mannaggiaa****to
da noi han fatto le ciclabili restringendo la carreggiata
alora
ce sta la ciclabile? vai nella ciclabile porcoddue
se pedali nella carreggiata ristretta dove guidiamo perchè ce sta la ghiaietta sulla ciclabile
mannaggiaadd---o
come maschio dell'oca faccio a sorpassarti a distanza di sicurezza?


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Re: Davide Rebellin

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nemecsek. ha scritto: domenica 4 dicembre 2022, 22:18
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 4 dicembre 2022, 7:24
herbie ha scritto: domenica 4 dicembre 2022, 1:38

Ma si. È esattamente così, quello che si scriveva anche sopra. Cinque km di ciclabile intorno alle città poi risolvono poco e niente anche perché poi ci vanno podisti, anziani e donne col passeggino dietro ogni curva, con 157 attraversamenti con precedenza delle strade laterali che vi giungono.
E sporco, tanto sporco - il passaggio delle auto pulisce l'asfalto. Nessuno pulisce le ciclabili, ogni vetro, ogni rametto, ogni schifo sta lì, attendendo un copertone
Io ve capisco
Pure da podista ve capisco molto bene
pure se a piedi puoi correre sullo sporco e vai molto più piano che in bici
ma
mannaggiaa****to
da noi han fatto le ciclabili restringendo la carreggiata
alora
ce sta la ciclabile? vai nella ciclabile porcoddue
se pedali nella carreggiata ristretta dove guidiamo perchè ce sta la ghiaietta sulla ciclabile
mannaggiaadd---o
come maschio dell'oca faccio a sorpassarti a distanza di sicurezza?
Infatti non sono un fan della ciclabile. La ciclabile per uscire da Milano o da Pavia, la ciclabile per raggiungere Varenna, la ciclabile per consentire di bypassare in sicurezza arterie pericolose è una cosa. La ciclabile diffusa ovunque con muretti e paletti, stile lungo l'adriatico, non serve a nulla. Perché quella serve a passeggini, gitanti e bambini, e chi sta sulle ruote strette vuole velocità


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Re: Davide Rebellin

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Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716


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Re: Davide Rebellin

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panta2 ha scritto: lunedì 5 dicembre 2022, 9:42 Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716
Molto bello


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Re: Davide Rebellin

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panta2 ha scritto: lunedì 5 dicembre 2022, 9:42 Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716
Molto bello.
Quando ho letto la tragica notizia di Rebellin ti ho pensato. Un abbraccio


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Re: Davide Rebellin

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panta2 ha scritto: lunedì 5 dicembre 2022, 9:42 Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716
che bel ricordo...grazie


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Re: Davide Rebellin

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panta2 ha scritto: lunedì 5 dicembre 2022, 9:42 Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716
Non ho avuto quel tuo attaccamento, ma ho davvero sentito la morte di Davide come un colpo anche a me. Non solo una persona, ma un simbolo. Un veneto umano, dalla tenacia di ferro, che ha mostrato i denti in gara a Pantani, Cancellarla, Nibali, Sagan...


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Re: Davide Rebellin

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panta2 ha scritto: lunedì 5 dicembre 2022, 9:42 Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716
Con la tristezza nel cuore ho letto questo tuo tributo a davide
ogni tragedia della strada mi colpisce ma quelle di rebellin e scarponi ti toccano dentro più delle altre perchè sono atleti che hai seguito, tifato e con cui hai condiviso momenti della propria vita
un addio da un tuo tifoso
e un grazie a francesco per le sue parole


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Re: Davide Rebellin

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Un abbraccio a te, Francesco.


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Re: Davide Rebellin

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panta2 ha scritto: lunedì 5 dicembre 2022, 9:42 Il mio ultimo omaggio a Davide: http://www.ilciclismo.it/2009/?p=63716
:clap:


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Re: Davide Rebellin

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Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 2 dicembre 2022, 16:12
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 30 novembre 2022, 22:43 Io da automobilista e cicloturista comincio a non avere più dubbi che l'unica possibile soluzione al problema sia separare completamente gli automobilisti dai ciclisti. Possiamo essere attenti, consapevoli, empatici, impauriti, ma la realtà è che le distrazioni per chi guida ci saranno sempre. A volte c'è tanta colpa, a volte c'è solo il caso. Questi incidenti non capitano perché l'automobilista vuole farli capitare, quindi è evidente che per quanto gli puoi far venire ancora meno voglia di farli capitare con campagne di sensibilizzazione e inasprimento del codice della strada continueranno a esserci, magari un po' meno. Le ciclabili sono poche, non ci piacciono, non c'è manutenzione, spesso non sono adatte a chi fa agonismo e certi tratti non potranno mai coprirli, però sono l'unica soluzione possibile a questo problema enorme
Una prima, coraggiosa, soluzione, sarebbe vietare l'ingresso in città alle auto. Grandi centri di interscambio ogni 3-4 km intorno ad una città, tutte le auto parcheggiate lì (pronte per essere utilizzate per i lunghi spostamenti), dentro la città solo mobilità leggera, mezzi pubblici (capillari) e di pubblica utilità.
L'auto deve assolvere una funzione specifica, che non può più essere quella di andare dalla Garbatella a Testaccio per fare la spesa al mercato, o di portare i pargoli alle scuole elementari a 600 metri da casa.
Si può cambiare la cultura, ma un grosso incentivo ai cambiamenti culturali lo dovrebbe fornire la classe dirigente, che idealmente dovrebbe essere sinonimo di classe di cultura.
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RIP Davide :rip:
ma guarda che a londra e a copenaghen è già cosi
in citta di auto ne vedi pochissime
tutti in bici e a piedi
e questo (l'ho già detto in un post precedente ma non ricordo quale) secondo me è una delle ragioni della crescita del movimento ciclistico di quei paesi
poi si può obiettare che i centri medievali italiani siano difficili da render facilmente fruibili da persone anziane


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Abruzzese
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Re: Davide Rebellin

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Ieri ci pensavo ed anche se probabilmente non se ne prenderà la briga nessuno mi era venuto in mente questo: sarebbe bello se qualcuno (magari l'ASO) mettesse in piedi una sorta di "Souvenir Davide Rebellin", una sorta di premio in denaro (con magari anche un trofeo annesso) da destinare al corridore che completa tutte e tre le classiche delle Ardenne (Amstel, Freccia e Liegi) con la miglior somma di piazzamenti. Insomma sarebbe un qualcosa di simile a ciò che già viene fatto col Trittico lombardo (dove chi vince la challenge si aggiudica un diamante, se ben ricordo) e a mio avviso sarebbe un bel modo per omaggiare il primo corridore che è riuscito a conquistarle tutte e 3 nella stessa annata.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Re: Davide Rebellin

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Rinviata ancora l'autopsia di Rebellin (al 19 dicembre)


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maglianera
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Re: Davide Rebellin

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leggevo su twitter il post di un cicloturista spagnolo che, commentando l'omicidio di Rebellin, diceva (traducendo) sostanzialmente che in Italia sarebbe bellissimo girare in bicicletta, ma ci rinuncia a causa della pericolosità, arroganza e aggressività degli automobilisti italiani; in misura che non ha riscontrato in nessun altro paese. Cosa che del resto possiamo constatare non solo come ciclisti o pedoni, ma anche come automobilisti (ad esempio quante volte mi è capitato di essere in auto e, volendo rispettare i limiti di velocità, trovare qualcuno che mi siattacca a mezzo metro metro dal paraurti come a volermi spingere ad andare più forte; poi, appena può, mi supera anche in maniera azzardata - in questo i guidatori di furgoni sono i peggiori). Sembra che molti abbino la fregola di andare prestissimo da qualche parte, e qualsiasi ostacolo che li faccia temporaneamente rallentare lo vedono come un nemico. E come il cicloturista spagnolo sono in molti a pensare così. E' sicuro che questa fama, abbastanza meritata, ci fa perdere qualcosa nel PIL per l'indotto al turismo. Forse almeno su questo argomento dovrebbero essere sensibili i governanti e i vari enti dell'imprenditoria, che altrimenti sulla pericolosità delle strade a causa di comportamenti irresponsabili dei guidatori tendono a limitarsi alle solite chiacchiere di circostanza.


drake
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Re: Davide Rebellin

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Beh ma infatti non c'è bisogno di scomodare cicloamatori spagnoli, basta scendere in strada e provare ad attraversare sulle strisce...

Certo è che se uno viaggia un minimo all'estero si accorge di come si viva su un pianeta parallelo, ogni tanto mi sento quasi in colpa a fermarmi vicino alle strisce perché si fermano praticamente tutti dappertutto (sono rientrato ieri dalla Polonia, ma per stare agli ultimi mesi era lo stesso in Spagna, Francia e Malta), tanto che mi rendo conto di come io stesso, seppur per lavoro, sia un po' troppo lanciato in alcune occasioni


Comunque leggevo l'intervista rilasciata dalla moglie di Rebellin, che amarezza leggere certe cose... :(


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nemecsek.
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Re: Davide Rebellin

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drake ha scritto: sabato 17 dicembre 2022, 0:05


Comunque leggevo l'intervista rilasciata dalla moglie di Rebellin, che amarezza leggere certe cose... :(
Credo che il cruccio principale, medaglia cinese a parte, sia nato dal contenzioso con ADE, ricorso perso

https://www.larena.it/argomenti/sport/f ... -1.3020523


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drake
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Re: Davide Rebellin

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nemecsek. ha scritto: sabato 17 dicembre 2022, 14:36
drake ha scritto: sabato 17 dicembre 2022, 0:05


Comunque leggevo l'intervista rilasciata dalla moglie di Rebellin, che amarezza leggere certe cose... :(
Credo che il cruccio principale, medaglia cinese a parte, sia nato dal contenzioso con ADE, ricorso perso

https://www.larena.it/argomenti/sport/f ... -1.3020523
Per lui sicuramente, ma è un po' tutto che mi ha messo tristezza, il fatto che non ne parlasse con la famiglia, che sia rimasto senza soldi, squadre che offrivano contratti scarsi e nemmeno pagavano...

Doveva avere tanto dolore nell'anima, al di là degli errori che può aver fatto, anche se si tende sempre a pensare che un atleta professionista viva la vita migliore che si possa immaginato


Joannes Muller
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Re: Davide Rebellin

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maglianera ha scritto: giovedì 8 dicembre 2022, 10:49 leggevo su twitter il post di un cicloturista spagnolo che, commentando l'omicidio di Rebellin, diceva (traducendo) sostanzialmente che in Italia sarebbe bellissimo girare in bicicletta, ma ci rinuncia a causa della pericolosità, arroganza e aggressività degli automobilisti italiani; in misura che non ha riscontrato in nessun altro paese. Cosa che del resto possiamo constatare non solo come ciclisti o pedoni, ma anche come automobilisti (ad esempio quante volte mi è capitato di essere in auto e, volendo rispettare i limiti di velocità, trovare qualcuno che mi siattacca a mezzo metro metro dal paraurti come a volermi spingere ad andare più forte; poi, appena può, mi supera anche in maniera azzardata - in questo i guidatori di furgoni sono i peggiori). Sembra che molti abbino la fregola di andare prestissimo da qualche parte, e qualsiasi ostacolo che li faccia temporaneamente rallentare lo vedono come un nemico. E come il cicloturista spagnolo sono in molti a pensare così. E' sicuro che questa fama, abbastanza meritata, ci fa perdere qualcosa nel PIL per l'indotto al turismo. Forse almeno su questo argomento dovrebbero essere sensibili i governanti e i vari enti dell'imprenditoria, che altrimenti sulla pericolosità delle strade a causa di comportamenti irresponsabili dei guidatori tendono a limitarsi alle solite chiacchiere di circostanza.
in Germania le macchine si fermavano sempre se eri sulle strisce epdonali, qua è come non esistessero..


Abruzzese: Pensa che su queste pagine girava un tale che considerava Nibali una pippa solo perché non aveva vinto il Giro di Polonia
Abruzzese-Fragonard: Io ero a bordo strada nella tappa di Città Sant'Angelo e quel Froome lì, per quanto buon corridore, in salita veniva regolarmente bastonato da Pirazzi.
herbie
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Re: Davide Rebellin

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drake ha scritto: sabato 17 dicembre 2022, 16:37
nemecsek. ha scritto: sabato 17 dicembre 2022, 14:36
drake ha scritto: sabato 17 dicembre 2022, 0:05


Comunque leggevo l'intervista rilasciata dalla moglie di Rebellin, che amarezza leggere certe cose... :(
Credo che il cruccio principale, medaglia cinese a parte, sia nato dal contenzioso con ADE, ricorso perso

https://www.larena.it/argomenti/sport/f ... -1.3020523
Per lui sicuramente, ma è un po' tutto che mi ha messo tristezza, il fatto che non ne parlasse con la famiglia, che sia rimasto senza soldi, squadre che offrivano contratti scarsi e nemmeno pagavano...

Doveva avere tanto dolore nell'anima, al di là degli errori che può aver fatto, anche se si tende sempre a pensare che un atleta professionista viva la vita migliore che si possa immaginato
corre voce, ma sono solo voci, che anche la separazione dall'ex moglie non sia stata facile, economicamente parlando (e forse anche sentimentalmente ) per lui. :( :(


Salvatore77
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Re: Davide Rebellin

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E’ passato un mese dalla morte di Rebellin, pertanto sono ancora fresche le discussioni e i ricordi sulla carriera longeva di Davide. Mi sono reso contro che molti conoscono i 30 anni di professionismo, soprattutto la tripletta nota sulle Ardenne, si conosce invece un po’ meno del Davide Rebellin da giovane.

Rebellin era un predestinato. Le aspettative erano enormi.
Già da Juniores era nel giro della nazionale, 13esimo al mondiale del 1988 vinto dal connazionale Gianluca Tarocco, 35esimo nel 1989. In questa fascia d’età è ancora presto per definire in dettaglio le potenzialità di un corridore e stabilire in futuro quali possono essere le prospettive di crescita, però il corridore era già tra i più forti, tanto da avere delle esperienze nella cronometro 4x70 km, equivalente ormai in disuso per gli juniores di quello che era la 4x100 km.
I risultati fa i dilettanti non tardano ad arrivare. Nel 1991 vince il Giro delle Regioni corsa a tappe di profilo internazionale, supportato dai compagni di nazionale. Ai Giochi del Mediterraneo vince in una volata ristretta. Bartoli racconta che gi accordi erano che Davide voleva ricambiare l’aiuto ricevuto al Giro delle Regioni ma nel tirare la volata al toscano si è rischiato di farsi infilzare da un francesce, per cui nulla di fatto: primo Rebelli secondo Bartoli.
Al mondiale di Stoccarda, Rebellin aveva ovviamente i gradi di capitano. Nella fuga decisiva, ci sono Belli e Rebellin, ma nell’ultimo chilometro i nostri si fanno sfuggire il russo Rzaksinskij che vince di una bicicletta su Rebellin, terzo lo svizzero Beat Zberg. Un argento che suona più come una beffa perché sicuramente nell’ultimo chilometro le cose dovevano andare diversamente. Del russo sentiremo parlare ben poco in futuro.
Il 1992 è l’anno delle Olimpiadi di Barcellona e del blocco olimpico. Pertanto a fine 1991 nessun dilettante italiano passa prof per poter scegliere chi rappresenterà l’Italia ai giochi olimpici attingendo da un bacino maggiore. Per la prova in linea i posti a disposizione sono solamente tre. La federazione, per evitare lotte fratricide fra azzurri che avrebbe rischiato di far arrivare scarichi i titolari, in primavera fa partire delle "informali" rassicurazioni ai migliori tre corridori. La squadra sembrava fatta: il ventiquattrenne Gualdi campione del mondo in Giappone che per esperienza e blasone, non si poteva fare a meno di lui, Rebellin uomo di punta e Bartoli il terzo uomo. I nostri restano al coperto puntando più a essere in forma in estate che raccogliere risultati. Nel frattempo Fabio Casartelli mette in fila tutta una serie di risultati in gare in linea sfruttando anche lo spunto veloce. La nazionale diventa quindi Gualdi, Rebellin, Casartelli lasciando l’amaro in bocca al toscano che saprà rifarsi fra i professionisti diventando una dei più prolifici uomini da classiche del decennio.
Rebellin è il nostro capitano, fra i favoriti c’è la Germania che schiera un velocista di nome Zabel e poi c’è un ex triatleta americano, vincitore l’anno prima della settimana Bergamasca di nome Armstrong. A Barcellona le cose vanno bene per i colori azzurri, Casartelli giocando d’anticipo si trova nel gruppo dei migliori. Volata a tre e medaglia d’oro. Rebellin nel gruppo dietro a giocarsi il quarto posto e rimandare ancora una volta i sogni di gloria.
Crollato il blocco olimpico, ci fu un’infornata di neo prof già in estate. La nidiata che comprendeva quasi tutti corridori classe ’70 – ’71 annoverava Rebellin, i campioni olimpici Casartelli e Lombardi (corsa a punti) Gualdi campione del mondo in linea nel ’90, i vincitori del Giro dilettanti Belli, Casagrande e Pantani, tra gli altri Bartoli, Guerini, Piccoli e Peron.
Rebellin comincia a ottenere piazzamenti di rilievo già nel 1992 come secondo al Giro di Romagna dietro Beat Zberg e secondo in una prova del Trittico Premondiale dietro Lance Armstrong. Martini lo vede pronto per esordire con la nazionale maggiore a Benidorm in Spagna (va detto che all’epoca si correva in 12 e Bugno era iscritto di diritto come campione in carica) ma un’influenza mise fuori dai giochi Rebellin che ha dovuto aspettare il 1996 per vestire la maglia della nazionale. L’anno finisce con un dignitoso nono posto al Giro di Lombardia.
Le qualità di Rebellin era tali da non escludere nessun tipo di obiettivo visto che fra i dilettanti aveva ottenuto risultati nei più svariati ambiti (anche a cronometro). I paragoni non si sprecavano fino addirittura a Saronni. Nei primi anni la crescita di Rebellin sembra più graduale rispetto a quella per esempio di Bartoli e Pantani. Nel 1996 riesce a arrivare sesto al Giro d’Italia dopo aver vito un arrivo in salita e vestito la maglia rosa per alcuni giorni. Lo stesso anno arrivò settimo alla Vuelta. Lascia la Polti per andare dai francesi della FDJ che vedono in lui un uomo da grandi giri. Puntano tutto sul Tour de France 1997 ma dopo la prima tappa di montagna Davide è già fuori classifica. Si dava la colpa ad una errata preparazione e ad un chiropratico che ha messo fuori asse alcune ossa del corridore. In realtà in questo decennio si crea una marcata distinzione fra corridori da grandi giri e corridori da classiche e Rebellin proprio quest’anno si aggiudica San Sebastian e Zurigo, due classica estive dalla coppa del mondo per cui la scelta è fatta: Rebellin punterà in futuro soprattutto alle classiche correndo i grandi giri in preparazione ad altre gare ritirandosi quasi sempre prima del termine.
Il resto della lunga carriera di Rebellin è abbastanza nota.
Alla fine di tutto ho la sensazione che Davide abbia raccolto un po’ meno di quanto ci si aspettava con il passaggio fra i prof ma soprattutto sembra che in certe occasioni sia mancata un pizzico di fortuna e di cattiveria.


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Re: Davide Rebellin

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Salvatore77 ha scritto: giovedì 29 dicembre 2022, 10:56 In realtà in questo decennio si crea una marcata distinzione fra corridori da grandi giri e corridori da classiche e Rebellin proprio quest’anno si aggiudica San Sebastian e Zurigo, due classica estive dalla coppa del mondo per cui la scelta è fatta: Rebellin punterà in futuro soprattutto alle classiche correndo i grandi giri in preparazione ad altre gare ritirandosi quasi sempre prima del termine.
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jerrydrake
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Re: Davide Rebellin

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Arrestato il camionista che ha ucciso Davide:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/0 ... o/7197781/


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jerrydrake ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 11:32 Arrestato il camionista che ha ucciso Davide:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/0 ... o/7197781/
Il camionista è già stato scarcerato (ma con obbligo di firma)

https://www.quibicisport.it/2023/06/20/ ... -di-firma/


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Re: Davide Rebellin

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maurofacoltosi ha scritto: martedì 20 giugno 2023, 19:46
jerrydrake ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 11:32 Arrestato il camionista che ha ucciso Davide:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/0 ... o/7197781/
Il camionista è già stato scarcerato (ma con obbligo di firma)

https://www.quibicisport.it/2023/06/20/ ... -di-firma/
Aggiornamento
https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... 1.10176362


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