Il 1993 di Maurizio Fondriest
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Il 1993 di Maurizio Fondriest
Facciamo un topic sul magico 1993 di Maurizio Fondriest, trent'anni dopo ?
In quel anno forse era il più forte corridore al mondo!!!
In quel anno forse era il più forte corridore al mondo!!!
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Il 1993,dopo un 1992 sotto tono , vide accendersi la stella di Fondriest .
Fin dall'esordio dimostrò una forma eccellente ,culminata poi nella conquista della tirreno adriatico, della Milano Sanremo della Freccia vallone e del campionato di Zurigo , nonche di altre tappe e piccole corse a tappe che gli valsero la coppa del mondo. In totale vinse 25 volte .
Il trentino non si ripetè più a quei livelli ,complice un ernia del disco che ne limitò le prestazioni ,anche dopo l'operazione del 1994 .
Nato come 'grande speranza', vinse in modo rocambolesco il mondiale di Renaix 1988 ,ma non esplose mai completamente fino al 1993, anno di grazia,per poi ritornare fra quelli a cui mancava un cent per fare un dollaro.
Il mondiale vinto secondo me , alzò troppo le aspettative su questo corridore . Non vorrei che ne avesse risentito a livello di testa .
Fin dall'esordio dimostrò una forma eccellente ,culminata poi nella conquista della tirreno adriatico, della Milano Sanremo della Freccia vallone e del campionato di Zurigo , nonche di altre tappe e piccole corse a tappe che gli valsero la coppa del mondo. In totale vinse 25 volte .
Il trentino non si ripetè più a quei livelli ,complice un ernia del disco che ne limitò le prestazioni ,anche dopo l'operazione del 1994 .
Nato come 'grande speranza', vinse in modo rocambolesco il mondiale di Renaix 1988 ,ma non esplose mai completamente fino al 1993, anno di grazia,per poi ritornare fra quelli a cui mancava un cent per fare un dollaro.
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
E fece un grande Giro d'Italia, nonostante fosse un uomo da classiche puro, vero ?giorgio ricci ha scritto: ↑domenica 19 marzo 2023, 16:46 Il 1993,dopo un 1992 sotto tono , vide accendersi la stella di Fondriest .
Fin dall'esordio dimostrò una forma eccellente ,culminata poi nella conquista della tirreno adriatico, della Milano Sanremo della Freccia vallone e del campionato di Zurigo , nonche di altre tappe e piccole corse a tappe che gli valsero la coppa del mondo. In totale vinse 25 volte .
Il trentino non si ripetè più a quei livelli ,complice un ernia del disco che ne limitò le prestazioni ,anche dopo l'operazione del 1994 .
Nato come 'grande speranza', vinse in modo rocambolesco il mondiale di Renaix 1988 ,ma non esplose mai completamente fino al 1993, anno di grazia,per poi ritornare fra quelli a cui mancava un cent per fare un dollaro.
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Coi criteri attuali come giudicate questa volata?
Io sono tuttora incerto come allora, ma fosse oggi Massen sarebbe stato retrocesso.
Minuto 7' 30"
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Tra le altre cose quell'anno si aggiudicò anche la seconda semitappa a cronometro della giornata inaugurale del Giro d'Italia, riuscendo a battere Indurain sui 9 chilometri del tracciato con partenza e arrivo a Portoferraio, sull'isola d'Elba. Fondriest concluse poi quel Giro all'ottavo posto che restò la sua miglior prestazione di sempre in una grande corsa a tappe.giorgio ricci ha scritto: ↑domenica 19 marzo 2023, 16:46 Il 1993,dopo un 1992 sotto tono , vide accendersi la stella di Fondriest .
Fin dall'esordio dimostrò una forma eccellente ,culminata poi nella conquista della tirreno adriatico, della Milano Sanremo della Freccia vallone e del campionato di Zurigo , nonche di altre tappe e piccole corse a tappe che gli valsero la coppa del mondo. In totale vinse 25 volte .
Il trentino non si ripetè più a quei livelli ,complice un ernia del disco che ne limitò le prestazioni ,anche dopo l'operazione del 1994 .
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"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Su Fondriest e Bugno erano riposte le speranze del ciclismo italiano nel finale degli anni '80. Quasi da subito si intuì la predisposizione per le gare di un giorno, rispetto a Bugno che invece era più completo. Nel 1988 secondo dietro Fignon alla Milano Sanremo poi quel mondiale che tutti ricordiamo. Volata a tre, Bauer logorato da un inseguimento individuale a Criquielion e Fondriest. Gli altri due caddero ma in una ipotetica volata normale probabilmente Fondriest avrebbe vinto lo stesso. Non lo sapremo mai.
1989 passa alla Del Tongo di un Saronni ormai finito, stagioni deludenti per il trentino, va detto che la coabitazione non fu delle migliori.
1991 passaggio alla Panasonic che gli permette di fare esperienza nelle corse di un giorno. Il primo anno grazie a piazzamenti importanti nelle classiche, si trova a lottare per la coppa del mondo con Rolf Sorensen che sembrava avere la coppa in tasca ma si infortuno al Tour de France e praticamente non raccolse punti nelle gare estive, e Jalabert giovane transalpino di belle speranze. Nell'ultima prova, il GP delle Nazioni a cronometro, Fondriest ebbe la meglio sugli altri due. E pensare che dopo qualche anno il francese si laureerà campione del mondo a cronometro.
1993 ritorno in patria alla Lampre, l'anno magico. Capita spesso che un ciclista inanella una serie di successi uno dopo l'altro e lo score diventa stellare sia come quantità sia come qualità. Nel 1995 succederà ad esempio a Jalabert.
Vittorie in lungo e in largo. Anche a cronometro in quella semitappa del Giro caratterizzato da un tracciato tortuoso. Al Giro non si sapeva cosa potesse fare, unico precedente un 15esimo posto al Tour 1991 quasi per caso grazie anche a un paio di fughe ma nulla di importante. Il risultato fu lusinghiero, ottavo ma le gare a tappe non erano alla sua portata. Al mondiale era il favorito, Oslo era un circuito abbastanza facile ma si rivelò duro a causa della pioggia, arrivò quinto, vinse un giovane americano con le spalle da nuotatore.
Gli anni seguenti furono funestati da problemi alla schiena mai risolti completamente.
1989 passa alla Del Tongo di un Saronni ormai finito, stagioni deludenti per il trentino, va detto che la coabitazione non fu delle migliori.
1991 passaggio alla Panasonic che gli permette di fare esperienza nelle corse di un giorno. Il primo anno grazie a piazzamenti importanti nelle classiche, si trova a lottare per la coppa del mondo con Rolf Sorensen che sembrava avere la coppa in tasca ma si infortuno al Tour de France e praticamente non raccolse punti nelle gare estive, e Jalabert giovane transalpino di belle speranze. Nell'ultima prova, il GP delle Nazioni a cronometro, Fondriest ebbe la meglio sugli altri due. E pensare che dopo qualche anno il francese si laureerà campione del mondo a cronometro.
1993 ritorno in patria alla Lampre, l'anno magico. Capita spesso che un ciclista inanella una serie di successi uno dopo l'altro e lo score diventa stellare sia come quantità sia come qualità. Nel 1995 succederà ad esempio a Jalabert.
Vittorie in lungo e in largo. Anche a cronometro in quella semitappa del Giro caratterizzato da un tracciato tortuoso. Al Giro non si sapeva cosa potesse fare, unico precedente un 15esimo posto al Tour 1991 quasi per caso grazie anche a un paio di fughe ma nulla di importante. Il risultato fu lusinghiero, ottavo ma le gare a tappe non erano alla sua portata. Al mondiale era il favorito, Oslo era un circuito abbastanza facile ma si rivelò duro a causa della pioggia, arrivò quinto, vinse un giovane americano con le spalle da nuotatore.
Gli anni seguenti furono funestati da problemi alla schiena mai risolti completamente.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
L' 8° posto al Giro fu il top della "sua" magica stagione nonostante le grande e lunghe salite e i tapponi (tipo Corvara) che proprio non erano adatte a lui....Abruzzese ha scritto: ↑domenica 19 marzo 2023, 19:58Tra le altre cose quell'anno si aggiudicò anche la seconda semitappa a cronometro della giornata inaugurale del Giro d'Italia, riuscendo a battere Indurain sui 9 chilometri del tracciato con partenza e arrivo a Portoferraio, sull'isola d'Elba. Fondriest concluse poi quel Giro all'ottavo posto che restò la sua miglior prestazione di sempre in una grande corsa a tappe.giorgio ricci ha scritto: ↑domenica 19 marzo 2023, 16:46 Il 1993,dopo un 1992 sotto tono , vide accendersi la stella di Fondriest .
Fin dall'esordio dimostrò una forma eccellente ,culminata poi nella conquista della tirreno adriatico, della Milano Sanremo della Freccia vallone e del campionato di Zurigo , nonche di altre tappe e piccole corse a tappe che gli valsero la coppa del mondo. In totale vinse 25 volte .
Il trentino non si ripetè più a quei livelli ,complice un ernia del disco che ne limitò le prestazioni ,anche dopo l'operazione del 1994 .
Nato come 'grande speranza', vinse in modo rocambolesco il mondiale di Renaix 1988 ,ma non esplose mai completamente fino al 1993, anno di grazia,per poi ritornare fra quelli a cui mancava un cent per fare un dollaro.
Il mondiale vinto secondo me , alzò troppo le aspettative su questo corridore . Non vorrei che ne avesse risentito a livello di testa .
Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Niente di così penalizzante per quello dietro che per inciso non aveva le gambe per uscire di ruota.
Per me regolare.
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Doppio cambio di traiettoria. Con le regole di adesso è da declassamento sicuro...allora era consentito ?
Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Sì concordo abbastanza sulla volata, con le gambe giuste poteva passare ugualmente anche se la deviazione è molto evidente.
Allora le regole non erano così imperative come quelle attuali.
Fondriest si lamentò ma nei Paesi Bassi aveva poche chances.
Ho sempre avuto l'impressione che a Fondriest mancasse un filo di fondo per finalizzare i suoi sforzi.
Non credo fosse un problema di testa.
Eccezionale scattista, forse il migliore della sua epoca, ma meno passista, con le polveri un po' bagnate attorno ai 250km.
Intendiamoci non certo un Ulissi, ma qualcosa perdeva.
Allora le regole non erano così imperative come quelle attuali.
Fondriest si lamentò ma nei Paesi Bassi aveva poche chances.
Ho sempre avuto l'impressione che a Fondriest mancasse un filo di fondo per finalizzare i suoi sforzi.
Non credo fosse un problema di testa.
Eccezionale scattista, forse il migliore della sua epoca, ma meno passista, con le polveri un po' bagnate attorno ai 250km.
Intendiamoci non certo un Ulissi, ma qualcosa perdeva.
Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
In Olanda sicuramente e si è visto ben di peggio.Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 11:45 Doppio cambio di traiettoria. Con le regole di adesso è da declassamento sicuro...allora era consentito ?
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Non è che sono cambiate le regole, ma in questi anni vengono applicate più alla lettera.
All'epoca un movimento come quello di maassen non veniva mai sanzionato, soprattutto in una volata ristretta (ma a volte pure nelle volate di gruppo si vedevano spostamenti più netti senza essere sanzionati). Oggi non so, forse potrebbe, a mio parere sarebbe comunque eccessivo perché c'è spazio per passare.
All'epoca un movimento come quello di maassen non veniva mai sanzionato, soprattutto in una volata ristretta (ma a volte pure nelle volate di gruppo si vedevano spostamenti più netti senza essere sanzionati). Oggi non so, forse potrebbe, a mio parere sarebbe comunque eccessivo perché c'è spazio per passare.
Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
A Valkenburg Raas e Thurau a momenti ammazzano Battaglin dopo essere stati spinti ad ogni passaggio sul Cauberg e non è successo niente.Slegar ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 12:34In Olanda sicuramente e si è visto ben di peggio.Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 11:45 Doppio cambio di traiettoria. Con le regole di adesso è da declassamento sicuro...allora era consentito ?
Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Anche secondo me, non vedo niente di eclatante, in mezzo al gruppo succede di peggio.Slegar ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 12:34In Olanda sicuramente e si è visto ben di peggio.Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 11:45 Doppio cambio di traiettoria. Con le regole di adesso è da declassamento sicuro...allora era consentito ?
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Condivido tutto, però Fondriest e Saronni non sono mai stati compagni di squadra. Nell'89 Saronni passò alla Malvor e chiuse la carriera nel 90 alla DianaSalvatore77 ha scritto: ↑domenica 19 marzo 2023, 20:48 Su Fondriest e Bugno erano riposte le speranze del ciclismo italiano nel finale degli anni '80. Quasi da subito si intuì la predisposizione per le gare di un giorno, rispetto a Bugno che invece era più completo. Nel 1988 secondo dietro Fignon alla Milano Sanremo poi quel mondiale che tutti ricordiamo. Volata a tre, Bauer logorato da un inseguimento individuale a Criquielion e Fondriest. Gli altri due caddero ma in una ipotetica volata normale probabilmente Fondriest avrebbe vinto lo stesso. Non lo sapremo mai.
1989 passa alla Del Tongo di un Saronni ormai finito, stagioni deludenti per il trentino, va detto che la coabitazione non fu delle migliori.
1991 passaggio alla Panasonic che gli permette di fare esperienza nelle corse di un giorno. Il primo anno grazie a piazzamenti importanti nelle classiche, si trova a lottare per la coppa del mondo con Rolf Sorensen che sembrava avere la coppa in tasca ma si infortuno al Tour de France e praticamente non raccolse punti nelle gare estive, e Jalabert giovane transalpino di belle speranze. Nell'ultima prova, il GP delle Nazioni a cronometro, Fondriest ebbe la meglio sugli altri due. E pensare che dopo qualche anno il francese si laureerà campione del mondo a cronometro.
1993 ritorno in patria alla Lampre, l'anno magico. Capita spesso che un ciclista inanella una serie di successi uno dopo l'altro e lo score diventa stellare sia come quantità sia come qualità. Nel 1995 succederà ad esempio a Jalabert.
Vittorie in lungo e in largo. Anche a cronometro in quella semitappa del Giro caratterizzato da un tracciato tortuoso. Al Giro non si sapeva cosa potesse fare, unico precedente un 15esimo posto al Tour 1991 quasi per caso grazie anche a un paio di fughe ma nulla di importante. Il risultato fu lusinghiero, ottavo ma le gare a tappe non erano alla sua portata. Al mondiale era il favorito, Oslo era un circuito abbastanza facile ma si rivelò duro a causa della pioggia, arrivò quinto, vinse un giovane americano con le spalle da nuotatore.
Gli anni seguenti furono funestati da problemi alla schiena mai risolti completamente.
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Quando Fondriest passò nell'87 ,i giornali si inventarono una rivalità con Saronni. Allora si giocava su queste cose in quanto ,uscendo dall'epoca Moser Saronni ,si cercava di attirare pubblico. Era però come comparare De lie con il Sagan attuale .
La cosa non stava in piedi ,ma il giovane trentino cadde nella rete e nell'anno qualche sporadica provocazione all'ormai appagato Beppe la fece..
Già a metà anno ,visto che la cosa non attecchiva venne fatta morire li dai media .
In seguito Saronni divenne il team manager di Fondriest e i due ebbero un ottimo rapporto ,con il trentino che ,spiegando qualche anno dopo i fatti ,disse che era troppo giovane per non cadere nella trappola ,quasi scusandosi con il buon Saronni.
La cosa non stava in piedi ,ma il giovane trentino cadde nella rete e nell'anno qualche sporadica provocazione all'ormai appagato Beppe la fece..
Già a metà anno ,visto che la cosa non attecchiva venne fatta morire li dai media .
In seguito Saronni divenne il team manager di Fondriest e i due ebbero un ottimo rapporto ,con il trentino che ,spiegando qualche anno dopo i fatti ,disse che era troppo giovane per non cadere nella trappola ,quasi scusandosi con il buon Saronni.
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Re: Il 1993 di Maurizio Fondriest
Il quale buon Saronni, comunque, per tutta risposta prese da lì a odiare qualsiasi giovane si affacciasse alle corse pro con le stimmate del fuoriclasse, e a denigrarlo perciò su noti e apprezzati forum online del settore. I casi più conclamati avrebbero riguardato, per fare degli esempi, Hirschi, Evenepoel e Pidcock. La cosa andò avanti finché beppe non perse le password, non riuscendo più ad accedere ai forumgiorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 21:29 Quando Fondriest passò nell'87 ,i giornali si inventarono una rivalità con Saronni. Allora si giocava su queste cose in quanto ,uscendo dall'epoca Moser Saronni ,si cercava di attirare pubblico. Era però come comparare De lie con il Sagan attuale .
La cosa non stava in piedi ,ma il giovane trentino cadde nella rete e nell'anno qualche sporadica provocazione all'ormai appagato Beppe la fece..
Già a metà anno ,visto che la cosa non attecchiva venne fatta morire li dai media .
In seguito Saronni divenne il team manager di Fondriest e i due ebbero un ottimo rapporto ,con il trentino che ,spiegando qualche anno dopo i fatti ,disse che era troppo giovane per non cadere nella trappola ,quasi scusandosi con il buon Saronni.