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Sti sondaggi sembrano una trollata. Senza offesa.
Dopo il Giau pisciato mi pare veramente inopportuno porre al centro del problema la salita, in un paese dove di salite ce ne sono in ogni cantone, tutte valide.

Il sondaggio lo si dovrebbe fare su come e quando mettere le salite, perché se non si trovano soluzioni alternative si rischia di vedere tante edizioni come le ultime due.

Esatto l'ho scritto nell'altro thread

Abbiamo visto che salite al nove/dieci, se non fatte con agonismo, sono ancora superabili dai gregari.
Ora fossi in Rcs mi porrei due domande : se fare ancora quattro/cinque colli sia proponibile nel ciclismo di oggi, e se sia invece il caso di andare a cercare quelle salite che, con km oltre il quindici, non permettono ai gregari di andare su, perché si piantano, inevitabilmente, costringendo i capitani a scoprirsi.
Lungi da me dire che salite come il Santa Barbara o il Giau siano superate, Bernal dimostra che a fare la corsa ci sia ancora grande potenziale selezione su queste salite molto dure, ma che ne so un finale del Santa Barbara da Ronzo, con quei km sopra il quindici, circa tre, piuttosto che un San Pellegrino in Alpe, circa altrettanti sopra il quindici, ma anche il Cippo Carpegna, piuttosto che Passo Pampeago, Forcella Brez, Sella Carnizza e il Cason di Lanza, Punta Veleno, Monte Maddalena, insomma delle penultime salite con strapponi duri (come il Coi quest'anno) e delle ultime dove ampliare con pendenze più regolari , dovrebbe essere il modus operandi della prossima edizione della corsa rosa.
Dalla seconda settimana in poi, s'intende.
Come poi si cercava a cavallo degli anni duemila, con i grandi scalatori italiani che avevamo, si andavano a cercare quei passaggi più impegnativi, anche per pochi km, per incentivare la strada a fare selezione, e quindi quei scalatori a scattare

Può essere il momento delle pendenze estreme, non da garage e ciclocross come il Lussari, ma questo giro ha detto che è il momento di rispolverare i km quelli duri duri, dove la selezione è inevitabile.
Poi come ultima, ancora un Grappa, Forcella Valbona, il Crocedomini, il San Marco , San Carlo e Sampeyre (e siamesi) farebbero ancora selezione, ma per agonismo inevitabile, non più per le pendenze.

Poi si, sto anche trollando per cercare più voti, serve un quorum rappresentativo, come a dire alla direzione, questo è il volere degli appassionati, prendeteli in considerazione.

Un mese lo riporto in alto
Cerchiamo un quorum di mille voti, sono almeno duecento appassionati che votano, è di certo rappresentativo

Ad esempio sarebbe anche da porci se salite mitiche, come lo Zoncolan e il Mortirolo dovrebbe fare parte sempre del disegno rosa, come degli stadi, dei passaggi obbligati, che ribadiscano che le salite più dure del mondo le abbiamo noi.
Io sarei per questa soluzione, ovvio che non puoi fare il Mortirolo da Monno, una salita come tante altre, da Tovo o meglio ancora da Mazzo, è quella salita mitica che ogni anno, per i prossimi cinquanta almeno, ti fa la corsa selettiva.
Anche lo Zoncolan, meglio se da Ovaro, fa altrettanto, è un arrivo (alternando ogni tanto Sutrio), che fa la storia ogni volta che ci si passa di quell'edizione della corsa.

E poi, chiediamo più spesso, consigli a Cassani, ha fatto delle super tappe per il Tour (messo il Barbotto alla prima tappa, ma anche il San Luca alla seconda, insomma innovazione e coraggio), ma anche con gli under23, si è visto finalmente la Guspessa, che con il Mortirolo farebbe un tappone dell'aprica senza pari.

Molto votata una salita che nel recente ha fatto apparizione nella Tirreno ma che il Giro moderno ancora non ha proposto , almeno come arrivo in salita appenninico : l'ascesa al valico Maddalena/Fonte Lardina/Sassotetto, nelle Marche

Inseribile in percorsi con il Monte San Vicino, ma anche con la Forca di Presta da Sud, potrebbe essere un primo arrivo in salita esigente, o l'ultimo colle di un tappone appenninico con arrivo a Camerino

Eccola nei suoi due versanti classici
(ve ne sarebbe un terzo molto impegnativo..)

Eccolo il Beigua, auspicato da Giorgio, versante Varazze (probabilmente inedito), fatto da altri versanti

A me sembra chiaro che se hai un eccellente cronoman ed eccellente finisseur, come sono Rogla e Thomas, è difficile che vi sia spettacolo se le pendenze dure sono alla fine.
Ci fosse stato un Grappa dal Salto della capra con arrivo a Bassano avremmo visto più dei 5 minuti di agonismo che ci sono toccati alle tre cime.
Se la penultima salita è quella dura stani attaccanti e attendisti prima del traguardo. Se no en, lo si attende e basta e noi giochiamo a freccette

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 30 maggio 2023, 10:34 Eccolo il Beigua, auspicato da Giorgio, versante Varazze (probabilmente inedito), fatto da altri versanti

La combo Beigua + Faiallo con arrivo a Genova sarebbe bellissima - la discesa del Beigua su Pian Paludo ha un passaggio MOLTO stretto, stile cima del Civiglio per chi ci è stato.

Eccolo il versante di cui parla Maino, uno dei più duri di una montagna mitica, che sarebbe perfetta per aver più passaggi dei suoi molto versanti

Fatta in quel famoso giro dell'88, la salita di Merano2000 è una salita tosta, regolarmente intorno il dieci %, per molti km.

Un arrivo in salita degnissimo per un proscenio come il Giro d'italia

Ben più di dieci voti, tra i più votati, non poteva non essere il Passo San Marco, nel recentissimo un po' dimenticato dalla corsa rosa.
Più corto da Olmo, lungo Mezzoldo, lunghissimo da Morbegno , come è più delle salite del Tour, dove è stato a cavallo degli anni duemila protagonista di una paio di passaggio della corsa rosa.
Un grande colle, senza andare troppo in alto

Ma soprattutto quale preferite dei due impegnativi versanti?
Eccoli qui

Questa la situazione dopo dieci giorni di votazione

Qui inserisco un mille inedito ma molto impegnativo, intorno Bolzano : i Prati di Kohl, sarebbe inseribile in molti percorsi, per un finale nel capoluogo alto atesino strepitoso

Eccolo nei suoi due durissimi versanti

Fatta una quindicina di anni fa al giro del Trentino, ma mai ripresa dalla corsa rosa, l'ascesa al monte altissimo di Nago, con la località ai suoi prati, intorno quota 1300 mt, è una delle salite più dure delle gardesane

Sarebbe un eccezionale innovazione del Giro, qualora si decidesse di andarla ad affrontare

Eccola qui, durissima

Quel "fine asfalto" fa pensare a un ulteriore tratto, sterrato. Qualcuno ne sa di più?

Il trentino arrivò ai Prati di Nago, poi certo il giro ha una cassa più grande, insomma se si può arrivare, credo che arrivare ai Prati sia già una grande cosa.

Sullo sterrato seguente io ne so nulla, ho visto si arrampica fino al monte altissimo, non so in che forma

Ti allego le immagini con i tracciati

Chi certamente ha uno sterrato, a vedere Google earth più che decente per qualche km, è la salita di Frontignano, siamo nelle Marche, da Castel Sant'Angelo sul Nera, qui la riportano fino Piano dell'Arco, circa cento metri in più del paese, così posta è circa otto km all'otto per cento, tre dei quali intorno il dieci

Un approdo inedito, impegnativo, intorno la dorsale del Vettore

Io rivoglio nettamente il binomio San Pellegrino in Alpe-Abetone e la tappa con Izoard-Agnello e arrivo a Briancon. Imbattibili.

La tappa per eccellenza è Esischie, Sampeyre, Agnello e Izoard.
Poi se vogliamo esagerare l'arrivo sul Granon, sopra Briancon.

Tappa super

Pino_82 ha scritto: ↑venerdì 2 giugno 2023, 21:09 La tappa per eccellenza è Esischie, Sampeyre, Agnello e Izoard.
Poi se vogliamo esagerare l'arrivo sul Granon, sopra Briancon.

Tappa super

Ecco si!L' Agnello mi piacerebbe rivederlo presto!

Pino_82 ha scritto: ↑venerdì 2 giugno 2023, 18:21 Chi certamente ha uno sterrato, a vedere Google earth più che decente per qualche km, è la salita di Frontignano, siamo nelle Marche, da Castel Sant'Angelo sul Nera, qui la riportano fino Piano dell'Arco, circa cento metri in più del paese, così posta è circa otto km all'otto per cento, tre dei quali intorno il dieci

Un approdo inedito, impegnativo, intorno la dorsale del Vettore

La strada da Castelsantangelo credo sia ancora chiusa per i danni del sisma, si accede solo da Ussita (la salita fino a Frontignano è un po' più semplice). Da Frontignano in su c'è effettivamente una strada sterrata, ma con ghiaia, quindi percorribile con la bici da corsa ma non in gara. Ci sono salito un giorno in cui la mattina ero andato a lavoro ma ho trovato l'ufficio chiuso, non mi ricordo più per quale motivo. Planimetricamente la strada non era quella evidenziata in quella cartina, non so se nel frattempo hanno tracciato un nuovo percorso. So che stanno provando a rilanciare il comprensorio ma temo che siamo lontanissimi da una condizione economica che possa permettere di portare un arrivo di tappa del Giro

È tra le inedite, ma molto conosciuta e frequentata dagli appassionati, il Passo Pratizzano, un 1200 impegnativo , che può fare da antipasto al più alto Pradarena ed immettere nell'appennino toscano, come ricongiungersi al Cerreto, di cui ha parte di un suo versante in comune.

Una bella salita

Ed eccolo appunto il Passo Pradarena, alto per essere nell'appennino, lungo intorno i venti km dai suoi due versanti

Riporto quello emiliano, con una parte centrale molto impegnativa

Per la categoria, grandi salite, che da molto tempo non vengono affrontate dal Giro, oggi posto la pettata di San Floriano/Obereggen

Uno dei cardini dell'anello Obereggen/Lavazè/Pampeago, come venne affrontato nel giro di Pantani, una salita corta da Ponte Nova (dove si sale regolare dall'Isarco giá per una dozzina di km), che ha passaggi durissimi
Personalmente a vederla in tv, il passaggio che mi ha fatto più impressione, nel drittone verso San Floriano, i corridori, quelli buoni, a tutta, sembravano proprio piantati.
Mezzo km al 16%, in mezzo a sei km sempre oltre il dieci, la dice lunga..

Pino_82 ha scritto: ↑venerdì 2 giugno 2023, 21:09 La tappa per eccellenza è Esischie, Sampeyre, Agnello e Izoard.
Poi se vogliamo esagerare l'arrivo sul Granon, sopra Briancon.

Tappa super

Al Tour magari. Ho paura che al Giro la farebbero in transumanza.
Cmq 6700 metri di dislivello....

Si, infatti con il Granon è troppo.
E poi crea attendismo per un ultima salita troppo dura.
Ma come ultima, fino a Briancon, anche al Giro non partorirebbe il topolino

Pino_82 ha scritto: ↑domenica 4 giugno 2023, 10:22 Per la categoria, grandi salite, che da molto tempo non vengono affrontate dal Giro, oggi posto la pettata di San Floriano/Obereggen

Uno dei cardini dell'anello Obereggen/Lavazè/Pampeago, come venne affrontato nel giro di Pantani, una salita corta da Ponte Nova (dove si sale regolare dall'Isarco giá per una dozzina di km), che ha passaggi durissimi
Personalmente a vederla in tv, il passaggio che mi ha fatto più impressione, nel drittone verso San Floriano, i corridori, quelli buoni, a tutta, sembravano proprio piantati.
Mezzo km al 16%, in mezzo a sei km sempre oltre il dieci, la dice lunga..

Tutto ciò che ruota attorno a Pampeago è innaturalmente duro. Il versante classico è spaventoso (per via della completa assenza di curve), questo non lo conosco ma dai numeri e da quello che dici è evidentemente durissimo. Io sono salito l'anno scorso facendo Lavazé da Cavalese, discesa su Novale e risalita a Obereggen proseguendo sul tratto finale che ora è asfaltato e compare nell'altimetria che hai postato ma che mi sembra non sia stato fatto al Giro 1998 (che invece da Obereggen faceva il giro al contrario di come l'ho fatto io). Sia il Lavazé, sia i tratti successivi hanno dei passaggi estremamente duri. Il versante classico associato al Manghen sbriciola tutto se lo rimettono al Giro

Qui nel '98 facevano un po' di valle tra Cavalese e Tesero, per fare l'alpe completa, da tesero
Prima appunto Obereggen (qui posto come G.P.M. San Floriano), e Lavazè in sequenza.

Io farei lo strappo di Pramadiccio e solo il finale, quei 4km duri da Stava all'Alpe Pampeago.
Però non puoi arrivare dal Manghen, il circuito ponte nova/Obereggen/Novale è troppo corto (ovviamente a meno di fare Passo Pampeago al contrario, ma poi chi scende..)
Puoi fare Manghen, scendere da Obereggen dopo il Passo Pampeago e quasi a Ponte Nuova risalire al Lavazè, quindi Pramadiccio e Alpe, circa come fatto nel giro 2012 (se non sbaglio), senza lo strappo di Pramadiccio, che toglie quel fondovalle, recupero e mette l'Alpe solo nel duro, quindi dovrebbe favorire attacchi sulle altre salite

Questa del 2012 secondo me è stata una delle tappe più dure sulla carta mai fatte, poi partorì il topolino, per mancanza di attaccanti, e quel fondovalle (evitabile col Pramadiccio) tra Cavalese e Tesero.

Confermo che la salita che più mi ha impressionato è proprio il drittone che porta a San Floriano/Obereggen

Dico solo una tappa col Nigra (fino a Tires strada vecchia), quindi falsopiano fino al Costalunga, salita a Obereggen, Lavazè accorciato da Novale, strappo di Pramadiccio e Alpe di Pampeago da stava (i 4km più duri), sarebbe un tappone (tra l'altro di vette contenute), molto molto molto duro

Per la categoria salite un po' dimenticate dalla corsa rosa, propongo oggi il sempre impegnativo, Passo del Cuvignone, duro da entrambi i versanti

Eccoli

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 6 giugno 2023, 7:52 Per la categoria salite un po' dimenticate dalla corsa rosa, propongo oggi il sempre impegnativo, Passo del Cuvignone, duro da entrambi i versanti

Eccoli

Magari con un finale sul modello della tappa del 1995

E se tornasse il Monte Giovo per celebrare il trentennale della prima vittoria di Pantani ?

Stylus ha scritto: ↑martedì 6 giugno 2023, 10:08

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 6 giugno 2023, 7:52 Per la categoria salite un po' dimenticate dalla corsa rosa, propongo oggi il sempre impegnativo, Passo del Cuvignone, duro da entrambi i versanti

Eccoli

Magari con un finale sul modello della tappa del 1995

Magari preceduto dall'alpe di Neggia che ho votato, magari Dumenza, San Michele, con Cuvignone e picchiata su Cittiglio a celebrare un grande del pedale

Si, Alpe di Neggia (secondo me la più intrigante novità delle salite di confine, forse da condividere solo con il Vrsic) e Cuvignone "al contrario" (rispetto al '95), che è anche un pelo più duro (duri entrambi), è proprio un finale super

Come super è stato Binda

CicloSprint ha scritto: ↑martedì 6 giugno 2023, 20:43 E se tornasse il Monte Giovo per celebrare il trentennale della prima vittoria di Pantani ?

Stavolta ti quoto CS, x dirti che sarei molto contento

Gran salita, da entrambi i versanti

Mortirolo e Stelvio no?

Come ho scritto salite un po' trascurate nel recente.

Si, il mortirolo ci starebbe, perché è stato uno choc vederlo fatto al contrario, da Monno, una dura salita normale, ma al fine quattro anni fa l'hanno proposto, da Mazzo

Lo Stelvio in quella bellissima di Cancano, appena tre anni fa.
Una volta a lustro , per il re d'Italia, dato maggio, credo sia nelle cose

Oppure un bel MoGaSt nel mezzo del Giro: Sondrio Stelvio con Mortirolo da Mazzo, Gavia e Stelvio come arrivo. 1300+1700+1400 m di dislivello distribuiti in tre salite

Eh, la miglior tappa che potremo proporre, di cime tutte nostrane, ci arriveremo , ma credo tra una ventina d'anni.
Proporla adesso, sarebbe devastante, voglio vederlo il mortirolo fatto di passo regolare dal gruppo, pressoché impossibile.
E andare all'arrivo è lunghissima

Tappone, pari a quello di Esischie, Sampeyre e Agnello, Izoard

La verità a volte è semplice. Tre salite durissime in sequenza creano epica. Forse ne bastano due, come esischie e sampeyre dimostrarono.

Immaginiamo un arrivo a Livigno dopo Teglio, Mortirolo, Gavia, e il Foscagno. O Cancano.

Propongo un argomento che molte volte abbiamo affrontato, riguardo al Giro

Credo siamo d'accordo che nelle dieci salite da sogno della corsa di casa non manchino

1)Stelvio
2)Esischie/Fauniera
3)Sampeyre
4)Agnello
5)Forcola di Livigno
6)Rombo
7)Pennes
8)Giau
9)Finestre
10)Gavia

E siamo a dieci, ovviamente si può aggiungere la Marmolada, il Mortirolo, il Giau, lo Zoncolan e Tre Cime o Pampeago (l'arrivo in salita top) e più o meno ci siamo con le più

Ma siamo a maggio e andare in alto è ovviamente un rischio, che uno se lo prende l'organizzazione, ma raramente di più

Quindi, accettando il Finestre, come la salita meno alta, del lotto succitato, restano nove, facciamone dieci che non dovrebbero mai mancare nella corsa, a maggio

1)Mortirolo da Mazzo o Zoncolan da Ovaro (tra le più dure, una basta)
2)Grappa da Semonzo (versante preferito)
3)Manghen da Telve (versante preferito)
4)Crocedomini da Bienno (versante preferito)
5)Passo del Vivione da Forno Allione (versante preferito)
6)Passo San Marco da Olmo (versante preferito)
7)Blockhaus da Roccamorice (versante preferito)
8)San Pellegrino/Pradaccio da Campori (versante preferito)
aggiungo Passo Pampeago da Tesero/Stava, quota di duemila "accessibile" (versante preferito), che non metto in classifica perché può rientrare nell'arrivo duro succitato
9)Passo delle Erbe da Piccolino (versante preferito)
10)Passo del Giovo da San Leonardo in Passiria (versante preferito)

Non è una classifica, ma una lista (metterle tutte è anche troppo, ma poi insomma, neanche metterne 3/4 basta, almeno 6/7 di queste ci vogliono)

Chiedo a voi, tolte le succitate quali sono le salite che vorreste il più possibile nella corsa rosa , considerando maggio (fino 2050/2100 metri)?

Scrivete pure le vostre preferenze

Ieri sono stato sul Gavia, l'asfalto nuovo merita un passaggio del Giro

Questa la situazione dopo circa venti giorni

(cerchiamo almeno in quorum di trecento)

Il Gavia ovviamente è votatissimo
Ovviamente sarebbe bello avere quella settimana in più..

matteo.conz ha scritto: ↑mercoledì 24 maggio 2023, 14:55 Finestre...Fauniera e Sampeyre non li rifaranno mai più

come si dice dalle mie parti.... e ran na testa che ra mangiu manch i crin.....

nemecsek. ha scritto: ↑giovedì 27 luglio 2023, 19:20

matteo.conz ha scritto: ↑mercoledì 24 maggio 2023, 14:55 Finestre...Fauniera e Sampeyre non li rifaranno mai più

come si dice dalle mie parti.... e ran na testa che ra mangiu manch i crin.....

Non ho capito niente ma...speranze Fauniera? wow

matteo.conz ha scritto: ↑giovedì 27 luglio 2023, 19:43 .speranze Fauniera? wow

L'unica speranza è la sostituzione etnica.
Deportare i seguaci della croce di Tolosa e metterci... che so... dei romagnoli...

Si celia naturlich...
Come se dice... ho anche amici occitani