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Ora che la sua carriera su strada è finita, quale è stata la sua stagione migliore?

2016 col fiandre

Assolutamente 2016

Le prime due, quando sembrava che potesse fare tutto quello che voleva. Le successive sono state un continuo scontrarsi con una realtà differente

oggettivamente il 2016, però è vero pure come dice beppu che il suo inizio di carriera è stato il periodo più entusiasmante, perché sembrava potesse davvero vincere dappertutto.

Ho votato 2016,ma anche il 2017 non e' stato tanto diverso,da fine 2018 invece ha iniziato a perdere qualche colpo,fino ad arrivare alle ultime 2 stagioni che era meglio non correrle visto il suo talento e passato

dietzen ha scritto: ↑domenica 1 ottobre 2023, 20:28 oggettivamente il 2016, però è vero pure come dice beppu che il suo inizio di carriera è stato il periodo più entusiasmante, perché sembrava potesse davvero vincere dappertutto.

A me il Sagan che mi ha impressionato di più è stato quello che ha vinto con uno sprint su un traguardo in salita staccando di ruota tutti compreso Nibali. Vincenzo, che all'epoca era suo compagno di squadra, non si aspettava quell'azione e ci rimase piuttosto male. Credo fosse la tappa di Chieti alla Tirreno-Adriatico 2012.
Mi ricordo che poi andò al Tour e vinse 3 tappe dando l'impressione di essere un predestinato.
Successivamente divenne sempre più esplosivo ma perse quella capacità di tenere sui traguardi impegnativi, fino a diventare fondamentalmente un velocista. Una metamorfosi che lo portò a essere più competitivo in corse come Gent-Wevelgem, Fiandre e Roubaix e che probabilmente gli permise di conquistare i suoi 3 mondiali consecutivi. Però io lo preferivo prima.
Comunque, guardando ai risultati, la sua stagione migliore è stata il 2016.

Sì, ricordavo bene, la tappa è la Amelia-Chieti ed era di ben 252 km (7 ore e mezzo di corsa!)

Il 2012. Guardando puramente i risultati 2016

Nel 2017 si è visto il Sagan più forte di sempre, sebbene già plasmato in una forma che non ne massimizzava certo le doti atletiche.

Non ho la memoria per distinguere ogni singola stagione senza consultare un archivio però mi ricordo la naturalezza e la sensazione di facilità con cui vinceva ogni arrivo di media difficoltà nel 2012. Al Tour de France su quegli arrivi quell'anno giocava con gli avversari. Aveva un fisico diverso, poi è diventato più robusto. Poi mi ricordo il 2017 in cui nelle classiche era il faro della corsa e gli avversari sembravano spesso intenzionati più a farlo perdere che a vincere loro. Però quell'anno gli è mancata la vittoria alla Sanremo e ci fu la caduta al Giro delle Fiandre che permise a Gilbert di vincere la corsa con l'attacco da lontanissimo, altrimenti lo avrebbero ripreso e sarebbe stato il favorito in quel gruppetto. Il 2017 è stato anche l'anno della squalifica al Tour che gli ha impedito di vincere non so che numero di maglie verdi consecutive, sarebbe stata sua anche quell'anno.
Non sono stati i migliori risultati, ma direi queste due stagioni.

2016. Come gambe 2017. Nettamente il miglior Sagan di sempre. L'ultima in cui era davvero lui 2018. 19-20 finale di carriera. In seguito tre anni bonus. Nelle fasi giovanili più entusiasmante e versatile, gran peccato la trasformazione successiva.

Che chiuda a zero Sanremo è abbastanza folle comunque

Edit:anticipato da Primo, come giusto che sia

Confermo quanto detto da quasi tutti sopra. 2016 miglior stagione "by far". Però io quando penso a Sagan penso al Tour 2012, mai vista na roba così.

Anche io mi unisco al team del primo Sagan.

Alla Tirreno, a Chieti, ma anche in una tappa dei muri in fuga con Nibali e Purito (mi pare).
Al Tour a maramaldeggiare contro Cancellara in giallo su arrivi da classiche.

Ma pure il Sagan che allo Svizzera riprese Cunego dopo una discesa di un valico alpino.

Un corridore che non sembrava avere limiti...

Certo che rivedere Sagan fare quelle sgasate proprio qui (tra l'altro, nomen omen, su quella stessa "salita del gas" prese il largo assieme a Ganna proprio nella tappa del Giro che finì a Tortoreto Lido nel 2020, se vogliamo l'ultima di un certo spessore, intesa come vittoria diversa dalla semplice volata di gruppo) fa discretamente male, specialmente al pensiero di ciò che avrebbe potuto vincere (a pensare alle Liegi delle ultime stagioni, in cui è andato a podio anche Van Aert). Ricordo, tra l'altro, anche la lezione che prese da Gasparotto quando l'Amstel Gold Race finiva ancora in cima al Cauberg (altra corsa che è rimasta fuori dal suo palmares e che dal 2013 in poi decise di non disputare praticamente più (spicca solamente il quarto posto del 2019).

A me personalmente comunque fu la tappa di Gap al Tour de France del 2015 quella che mi diede maggiormente un senso d'onnipotenza. Quel giorno Peter in salita letteralmente volava, venendo beffato dal solo Ruben Plaza che riuscì ad andar via nel momento in cui tutti, prevedibilmente, gli correvano contro. Fu quel giorno (e lo esternai anche con una battuta significativa) a farmi rendere conto che finalmente avrebbe vinto il mondiale.

col suo ritiro si chiude un'epoca per me... iniziai a seguire il ciclismo nel 2009 e nei primi anni furono lui, nibali e a.schleck a farmi innamorare di questo sport..