Noi e Israele: un caso di coscienza
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Un passaggio veramente interessante dell' approccio del governo Israeliano
sulla questione Gaza , illuminante del totale ad essere buoni disinteresse verso il genocidio dei civili
intanto La Corte internazionale di giustizia (International Court of Justice, ICJ) ha ordinato allo Stato di Israele di fermare la sua offensiva militare di Rafah, nella Striscia di Gaza che in risposta ha bombardato un campo profughi
https://x.com/CIJ_ICJ/status/1794006329830322299
sulla questione Gaza , illuminante del totale ad essere buoni disinteresse verso il genocidio dei civili
intanto La Corte internazionale di giustizia (International Court of Justice, ICJ) ha ordinato allo Stato di Israele di fermare la sua offensiva militare di Rafah, nella Striscia di Gaza che in risposta ha bombardato un campo profughi
https://x.com/CIJ_ICJ/status/1794006329830322299
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Da Mario Liverani "Oltre la Bibbia" CXV
Fra queste leggi, particolare importanza assumono quelle inerenti ai processi di indebitamento, endemici nelle società contadine dell'antico Oriente, che provocava molto spesso la "schiavitù per debiti!" I provvedimenti di "giustizia" previsti dalle legislazioni bibliche hanno carattere utopico: divieto del prestito a interesse, periodiche remissione dei debiti e restituzione delle terre alle famiglie che ne erano gli originari proprietari. Le remissioni erano ritmate su periodi fissi (anni sabbatici e giubilari ovvero 7 e 7x7). La stessa prevedibilità delle scadenze aumenta il carattere utopico del provvedimento, come comprende il legislatore stesso, che non sa suggerire altro che un atteggiamento di buona volontà, di connotazione pietistica.
Nella Giudea post-esilica la restituzione delle terre ai legittimi proprietari si collegò con il diritto di proprietà delle terre appartenute agli esuli e in più c'era anche la questione delle figlie ereditiere, che rischiavano di trasferire il patrimonio famigliare ad altre tribù.
Come furono risolti i vari casi non è chiaro né dal testo biblico, né da altre fonti, quel che si sa è che la legislazione si limita a riaffermare principi etico-sociali e norme consuetudinarie, per i quali tutti i membri della comunità, dotati di terre di famiglia, avevano diritto a una salvaguardia di fronte ai processi di indebitamento e asservimento. In altre parole si resta nel campo dell'utopia, ovvero la legge ci dice che non esiste la realtà.
Fra queste leggi, particolare importanza assumono quelle inerenti ai processi di indebitamento, endemici nelle società contadine dell'antico Oriente, che provocava molto spesso la "schiavitù per debiti!" I provvedimenti di "giustizia" previsti dalle legislazioni bibliche hanno carattere utopico: divieto del prestito a interesse, periodiche remissione dei debiti e restituzione delle terre alle famiglie che ne erano gli originari proprietari. Le remissioni erano ritmate su periodi fissi (anni sabbatici e giubilari ovvero 7 e 7x7). La stessa prevedibilità delle scadenze aumenta il carattere utopico del provvedimento, come comprende il legislatore stesso, che non sa suggerire altro che un atteggiamento di buona volontà, di connotazione pietistica.
Nella Giudea post-esilica la restituzione delle terre ai legittimi proprietari si collegò con il diritto di proprietà delle terre appartenute agli esuli e in più c'era anche la questione delle figlie ereditiere, che rischiavano di trasferire il patrimonio famigliare ad altre tribù.
Come furono risolti i vari casi non è chiaro né dal testo biblico, né da altre fonti, quel che si sa è che la legislazione si limita a riaffermare principi etico-sociali e norme consuetudinarie, per i quali tutti i membri della comunità, dotati di terre di famiglia, avevano diritto a una salvaguardia di fronte ai processi di indebitamento e asservimento. In altre parole si resta nel campo dell'utopia, ovvero la legge ci dice che non esiste la realtà.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
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Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Da Mario Liverani "Oltre la Bibbia" CXVI
Qualcosa di più sappiamo sui matrimoni misti, che furono bollati come atti di contaminazione. Non mancarono eccezioni, come quella della moabita Rut, che divenne bisnonna di David, ma è solo un'eccezione. La posizione sacerdotale propugnava addirittura il ripudio degli mogli straniere ed Ezra 9-10 ci narra la scena terribile del popolo riunito, tutti in piedi sotto la pioggia battente, piangenti e tremanti ad ascoltare le disposizioni: "Voi avete commesso tradimento, aggiungendo un nuovo peccato a Israele, rendete dunque grazie a Yahweh separandovi da tali abominii!"
I colpevoli, poco più di un centinaio, si autodenunciarono e procedettero a scacciare le compagne e i figli, pur di restare membri di una comunità diventata ormai chiusa, non solo per religione, ma anche per razza.
Qualcosa di più sappiamo sui matrimoni misti, che furono bollati come atti di contaminazione. Non mancarono eccezioni, come quella della moabita Rut, che divenne bisnonna di David, ma è solo un'eccezione. La posizione sacerdotale propugnava addirittura il ripudio degli mogli straniere ed Ezra 9-10 ci narra la scena terribile del popolo riunito, tutti in piedi sotto la pioggia battente, piangenti e tremanti ad ascoltare le disposizioni: "Voi avete commesso tradimento, aggiungendo un nuovo peccato a Israele, rendete dunque grazie a Yahweh separandovi da tali abominii!"
I colpevoli, poco più di un centinaio, si autodenunciarono e procedettero a scacciare le compagne e i figli, pur di restare membri di una comunità diventata ormai chiusa, non solo per religione, ma anche per razza.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
La canzone che in questi ultimi giorni abbiamo usato come sigla durante le trasmissioni del Giro.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Da Mario Liverani "Oltre la Bibbia" CXVII
La circoncisione, pur non essendo esclusiva, era considerato un segno esplicito dell'accettazione della fedeltà a Yahweh; per distinguersi si aggiunge a essa una valenza religiosa, mentre per gli altri popoli resta un segno esteriore. Tutto ciò si produsse nell'esilio babilonese e divenne simbolo maggiormente distintivo in quanto era in contro tendenza rispetto alla progressiva dismissione negli altri popoli. Altrettanto essenziale divenne l'osservanza del sabato, soprattutto per quanto concerne il divieto di svolgere qualsiasi attività lavorativa, rimandato come fondazione mitica alla creazione del mondo.
Il sabato aumentò parecchio di valore in esilio, perché era l'unica festa che si potesse celebrare in assenza di un santuario di riferimento.
Molti erano restii a osservarlo, per ragioni varie, anche se soprattutto economiche e Nehemia farà chiudere le porte della città per costringere a osservarlo e la legislazione sacerdotale punisce l'inosservanza con la lapidazione!
La circoncisione, pur non essendo esclusiva, era considerato un segno esplicito dell'accettazione della fedeltà a Yahweh; per distinguersi si aggiunge a essa una valenza religiosa, mentre per gli altri popoli resta un segno esteriore. Tutto ciò si produsse nell'esilio babilonese e divenne simbolo maggiormente distintivo in quanto era in contro tendenza rispetto alla progressiva dismissione negli altri popoli. Altrettanto essenziale divenne l'osservanza del sabato, soprattutto per quanto concerne il divieto di svolgere qualsiasi attività lavorativa, rimandato come fondazione mitica alla creazione del mondo.

Molti erano restii a osservarlo, per ragioni varie, anche se soprattutto economiche e Nehemia farà chiudere le porte della città per costringere a osservarlo e la legislazione sacerdotale punisce l'inosservanza con la lapidazione!

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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Da Mario Liverani "Oltre la Bibbia" CXVIII
Le norme sull'alimentazione e del culto meritano un discorso a parte, in quanto incentrate sul concetto di contaminazione e impurità. I tabù alimentari possono sembrare banali, ma sono indicativi del tentativo di organizzare abitudini culinarie in un sistema generale dotato di senso. (Ovviamente il senso vero non esiste, ma le legge impone di crederci e tutto ciò differenzia comunque quel popolo).
Principi analoghi regolano le norme di impurità in campo non alimentare: il contatto con liquidi interni del corpo (Sperma, sangue, saliva) rende impuri. Ciò che è tabù per gli uomini può essere invece positivo per la/le divinità, come il sangue che è libato sull'altare o il grasso che non è edibile, ma può, anzi deve, essere bruciato sull'altare perché l'odore è gradito al dio.
Ovvio che sacro e profano siano ben distinti e fra essi il sacerdote si interpone e salva l'uomo dal contatto diretto che significherebbe la morte.
È inutile aggiungere che tutte queste norme costituiscono uno strumento di controllo assai potente e aumenteranno nel post-esilio, quando la comunità, priva di leadership civile, si riunirà vieppiù attorno al tempio e al Dio vendicativo e inaccessibile che vi abita.
Le norme sull'alimentazione e del culto meritano un discorso a parte, in quanto incentrate sul concetto di contaminazione e impurità. I tabù alimentari possono sembrare banali, ma sono indicativi del tentativo di organizzare abitudini culinarie in un sistema generale dotato di senso. (Ovviamente il senso vero non esiste, ma le legge impone di crederci e tutto ciò differenzia comunque quel popolo).
Principi analoghi regolano le norme di impurità in campo non alimentare: il contatto con liquidi interni del corpo (Sperma, sangue, saliva) rende impuri. Ciò che è tabù per gli uomini può essere invece positivo per la/le divinità, come il sangue che è libato sull'altare o il grasso che non è edibile, ma può, anzi deve, essere bruciato sull'altare perché l'odore è gradito al dio.
Ovvio che sacro e profano siano ben distinti e fra essi il sacerdote si interpone e salva l'uomo dal contatto diretto che significherebbe la morte.
È inutile aggiungere che tutte queste norme costituiscono uno strumento di controllo assai potente e aumenteranno nel post-esilio, quando la comunità, priva di leadership civile, si riunirà vieppiù attorno al tempio e al Dio vendicativo e inaccessibile che vi abita.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
secondo quanto riportato dal rapporto finale delle Nazioni Unite, giunto al termine di indagini durate oltre due mesi, Israele non ha fornito alcuna prova a supporto delle affermazioni fatte, che risultano quindi al momento prive di fondamento.
...
il rapporto sottolinea come da 13 anni a questa parte il governo israeliano non abbia manifestato “alcuna preoccupazione riguardo lo staff” dell’agenzia. Lazzarini aveva perciò definito «un’ulteriore punizione collettiva» per il popolo di Gaza la scelta di tagliare i finanziamenti.
https://www.lindipendente.online/2024/0 ... ro-lunrwa/
...
il rapporto sottolinea come da 13 anni a questa parte il governo israeliano non abbia manifestato “alcuna preoccupazione riguardo lo staff” dell’agenzia. Lazzarini aveva perciò definito «un’ulteriore punizione collettiva» per il popolo di Gaza la scelta di tagliare i finanziamenti.
https://www.lindipendente.online/2024/0 ... ro-lunrwa/
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
L’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Ginevra (GIPRI) ha presentato la settimana scorsa una comunicazione alla Corte penale internazionale, sollecitandola a mettere sotto indagine Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, per complicità in crimini di guerra in Palestina. Secondo il GIPRI, che ha prodotto la memoria insieme al Collectif de Juristes pour le Respect des Engagements Internationaux de la France (CJRF) e a una coalizione di cittadini internazionali, sussistono infatti ragionevoli motivi per ritenere che “il sostegno incondizionato del presidente della Commissione europea a Israele, militare, economico, diplomatico e politico” abbia contribuito ai “crimini contro l’umanità” e al “genocidio” commessi dalle forze armate israeliane nei territori occupati e tuttora in corso.
Von der Leyen è stata denunciata alla Corte Internazionale per complicità nel genocidio di Gaza
https://www.lindipendente.online/2024/0 ... o-di-gaza/
Von der Leyen è stata denunciata alla Corte Internazionale per complicità nel genocidio di Gaza
https://www.lindipendente.online/2024/0 ... o-di-gaza/
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Da Mario Liverani "Oltre la Bibbia" CXIX
Rientrati dall'esilio "puri" i reduci stettero attentissimi a non contaminarsi con gli "idolatri", ma il contagio era da per tutto e quindi era la terra stessa a doversi considerare contaminata! L'unica soluzione era la "guerra santa" e l'herem (quello che poi fu attuato per Spinoza). Le regole del Deuteronomio mostrano con chiarezza la differenza fra la guerra esterna e quella in Canaan, che comporta lo sterminio totale! Certo quella era l'intenzione, perché poi ci furono solo una serie di tentativi falliti e per tal motivo si dovette arrivare a una soluzione di tipo "meticciato" con stranieri economicamente forti, ai quali si riconosceva uno statuto, pur che non contaminassero, con pratiche troppo difformi, la regola della comunità giudaica. C'erano poi i "ger" stranieri inseriti in unità famigliari israelitiche, con i quali si cercheranno forme particolari di assimilazione. Addirittura il Deutero-Isaia si dichiara aperto all'accettazione, a maggior gloria di Yahweh, all'ampliamento sul piano religioso della popolazione, includendo non solo i "ger", ma anche i nemici di altre nazioni (nokri e goy).
Il dibattito religioso fu aspro e alla fine risultò vincente la politica della chiusura, ma solo in terra di Palestina, perché altri ebrei, in particolare la diaspora nell'impero romano adotteranno la strategia più ambiziosa dell'apertura cattolica (universale) e avranno successo nel lungo periodo (purtroppo!), perché il cristianesimo è stata una sciagura per l'umanità, sostengono molti studiosi della Torah.
Rientrati dall'esilio "puri" i reduci stettero attentissimi a non contaminarsi con gli "idolatri", ma il contagio era da per tutto e quindi era la terra stessa a doversi considerare contaminata! L'unica soluzione era la "guerra santa" e l'herem (quello che poi fu attuato per Spinoza). Le regole del Deuteronomio mostrano con chiarezza la differenza fra la guerra esterna e quella in Canaan, che comporta lo sterminio totale! Certo quella era l'intenzione, perché poi ci furono solo una serie di tentativi falliti e per tal motivo si dovette arrivare a una soluzione di tipo "meticciato" con stranieri economicamente forti, ai quali si riconosceva uno statuto, pur che non contaminassero, con pratiche troppo difformi, la regola della comunità giudaica. C'erano poi i "ger" stranieri inseriti in unità famigliari israelitiche, con i quali si cercheranno forme particolari di assimilazione. Addirittura il Deutero-Isaia si dichiara aperto all'accettazione, a maggior gloria di Yahweh, all'ampliamento sul piano religioso della popolazione, includendo non solo i "ger", ma anche i nemici di altre nazioni (nokri e goy).
Il dibattito religioso fu aspro e alla fine risultò vincente la politica della chiusura, ma solo in terra di Palestina, perché altri ebrei, in particolare la diaspora nell'impero romano adotteranno la strategia più ambiziosa dell'apertura cattolica (universale) e avranno successo nel lungo periodo (purtroppo!), perché il cristianesimo è stata una sciagura per l'umanità, sostengono molti studiosi della Torah.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Da Mario Liverani "Oltre la Bibbia" CXX
Riepilogando il processo della c.d. etnogenesi del popolo ebraico si può dire cominci a partire dall'invasione dei "Popoli del Mare", intorno al 1180 e sia compiuta intorno all'inizio del IV secolo e ci si può riferire a una fonte e una data precisa: la missione di Ezra, 398. Con essa si chiudono con successo l'elaborazione della Legge, il Profetismo, la storiografia deuteronomistica e l'assunzione del potere del sacerdozio di Gerusalemme. Il tutto troverà sviluppo e continuità fino alla distruzione del secondo tempio nel 71 d.C.
Questo altro mezzo millennio richiederebbe un altro libro, ma anche un altro autore, perché è affatto diverso dal periodo da me studiato.
Benché mi sia trovato a dover fare i conti con gran parte di storia inventata da coloro che prendono le bibbie come um testo storico, devo sottolineare che non ogni l'invenzione è priva di eventi reali e avvenimenti autentici, anche se sistemati "pro domo sua"!
Il libro sarebbe stato molto diverso se il contenuto non dicesse ancora oggi *troppo* a chiunque lo legga.
Qualcosa che ha a che fare con il super io: "Noi e Israele, un caso di coscienza".
FINE
Riepilogando il processo della c.d. etnogenesi del popolo ebraico si può dire cominci a partire dall'invasione dei "Popoli del Mare", intorno al 1180 e sia compiuta intorno all'inizio del IV secolo e ci si può riferire a una fonte e una data precisa: la missione di Ezra, 398. Con essa si chiudono con successo l'elaborazione della Legge, il Profetismo, la storiografia deuteronomistica e l'assunzione del potere del sacerdozio di Gerusalemme. Il tutto troverà sviluppo e continuità fino alla distruzione del secondo tempio nel 71 d.C.
Questo altro mezzo millennio richiederebbe un altro libro, ma anche un altro autore, perché è affatto diverso dal periodo da me studiato.
Benché mi sia trovato a dover fare i conti con gran parte di storia inventata da coloro che prendono le bibbie come um testo storico, devo sottolineare che non ogni l'invenzione è priva di eventi reali e avvenimenti autentici, anche se sistemati "pro domo sua"!
Il libro sarebbe stato molto diverso se il contenuto non dicesse ancora oggi *troppo* a chiunque lo legga.
Qualcosa che ha a che fare con il super io: "Noi e Israele, un caso di coscienza".
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
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Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
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Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Anche no:
https://www.la7.it/propagandalive/video ... 024-544360
Dal minuto 10:30; chi parla al comizio è Ben Gvir, Ministro della sicurezza nazionale di Israele e segue l'intervista a Danielle Weiss, colei che si definisce la "madrina di Israele" e che aiuta i coloni a costruire gli insediamenti illegali nei territori palestinesi.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
trovi diversi commercial di lottizzazioni a gaza nelle zone rase al suolo
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Ho letto e studiato su questo argomento per anni, per scrivere la tesi sulla politica estera di Moro in Medio Oriente mi sono andato a leggere i documenti all'Archivio centrale dello stato, del Senato, al Flamigni e allo Sturzo. Beh, è meglio che sto zitto altrimenti mi becco un ban dopo una settimana di iscrizione.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Puoi anche sintetizzare senza dare sfogo al tuo sdegno.Temujin ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 11:04 Ho letto e studiato su questo argomento per anni, per scrivere la tesi sulla politica estera di Moro in Medio Oriente mi sono andato a leggere i documenti all'Archivio centrale dello stato, del Senato, al Flamigni e allo Sturzo. Beh, è meglio che sto zitto altrimenti mi becco un ban dopo una settimana di iscrizione.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Quoto. Anch' io sarei interessato ad ascoltare qualcuno che conosce bene l' argomento.nino58 ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 11:00Puoi anche sintetizzare senza dare sfogo al tuo sdegno.Temujin ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 11:04 Ho letto e studiato su questo argomento per anni, per scrivere la tesi sulla politica estera di Moro in Medio Oriente mi sono andato a leggere i documenti all'Archivio centrale dello stato, del Senato, al Flamigni e allo Sturzo. Beh, è meglio che sto zitto altrimenti mi becco un ban dopo una settimana di iscrizione.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Ci sarebbe veramente troppo da scrivere e non finirei più. Mi limiterò a commentare l'attualità quando ci saranno cose interessanti.Gimbatbu ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 12:46Quoto. Anch' io sarei interessato ad ascoltare qualcuno che conosce bene l' argomento.nino58 ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 11:00Puoi anche sintetizzare senza dare sfogo al tuo sdegno.Temujin ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 11:04 Ho letto e studiato su questo argomento per anni, per scrivere la tesi sulla politica estera di Moro in Medio Oriente mi sono andato a leggere i documenti all'Archivio centrale dello stato, del Senato, al Flamigni e allo Sturzo. Beh, è meglio che sto zitto altrimenti mi becco un ban dopo una settimana di iscrizione.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
E vabbè.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Mi è sembrato che ultimamente qualcosetta di un certo interesse sia accaduta...
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Lo so, ma non riesco mai a trovare il tempo per scrivere cose articolate. Riguardo al pronunciamento della Corte internazionale: Israele non farà nulla di ciò che la corte invita a fire (anche se come sappiamo il parere non è vincolante): quello di Israele è ormai un progetto colonial-anticotestamentario in cui il diritto internazionale non ha nessuno spazio. Sta ai paesi occidentali (qualunque cosa ciò significhi) agire in modo tale da mettere Israele nelle condizioni di seguire le direttive della Corte: si potrebbe iniziare dalle sanzioni. Sono state date ad altri paesi per molto meno (e qualcuno è finito bombardato).
- chinaski89
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Israele è fondamentale per gli Usa strategicamente, soprattutto ora che hanno fatto un passo indietro vogliono che restino a fare gli sceriffi della zona in loro vece, vedi accordi di Abramo che significano ciò, ergo nessuno metterà alcuna sanzione da questo lato della barricata. Inoltre sono una potenza nucleare con capacità di risposta quindi nessuno può più dirgli granchèTemujin ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 18:34Lo so, ma non riesco mai a trovare il tempo per scrivere cose articolate. Riguardo al pronunciamento della Corte internazionale: Israele non farà nulla di ciò che la corte invita a fire (anche se come sappiamo il parere non è vincolante): quello di Israele è ormai un progetto colonial-anticotestamentario in cui il diritto internazionale non ha nessuno spazio. Sta ai paesi occidentali (qualunque cosa ciò significhi) agire in modo tale da mettere Israele nelle condizioni di seguire le direttive della Corte: si potrebbe iniziare dalle sanzioni. Sono state date ad altri paesi per molto meno (e qualcuno è finito bombardato).
O figliuolo il meglio d'altri tempi/non era che la nostra giovinezza
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
scrivi, scrivi fighiuletto... Grassi per formazione politica è garantista... scrivi che ci interessa a tutti....Temujin ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 11:04 Ho letto e studiato su questo argomento per anni, per scrivere la tesi sulla politica estera di Moro in Medio Oriente mi sono andato a leggere i documenti all'Archivio centrale dello stato, del Senato, al Flamigni e allo Sturzo. Beh, è meglio che sto zitto altrimenti mi becco un ban dopo una settimana di iscrizione.
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.


Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Classica di San Sebastian bandiere palestinesi all' inizio , durante e al termine dell' ultima salita , all' arrivo e anche davanti al Miramar.
Persino un cartello boycott Israel, la Spagna si dimostra meno colonia dell' italia.
Il governo Israeliano invece alla continua ricerca dell' escalation al genocidio ha aggiunto il terrorismo con attentati in paesi terzi
Persino un cartello boycott Israel, la Spagna si dimostra meno colonia dell' italia.
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Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
aitutaki1 ha scritto: ↑venerdì 16 agosto 2024, 10:36 Classica di San Sebastian bandiere palestinesi all' inizio , durante e al termine dell' ultima salita , all' arrivo e anche davanti al Miramar.
Persino un cartello boycott Israel, la Spagna si dimostra meno colonia dell' italia.
Il governo Israeliano invece alla continua ricerca dell' escalation al genocidio ha aggiunto il terrorismo con attentati in paesi terzi

a proposito de attentati in paesi terzi
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Almeno questi due non erano bigotti.Scattista ha scritto: ↑domenica 18 agosto 2024, 13:29aitutaki1 ha scritto: ↑venerdì 16 agosto 2024, 10:36 Classica di San Sebastian bandiere palestinesi all' inizio , durante e al termine dell' ultima salita , all' arrivo e anche davanti al Miramar.
Persino un cartello boycott Israel, la Spagna si dimostra meno colonia dell' italia.
Il governo Israeliano invece alla continua ricerca dell' escalation al genocidio ha aggiunto il terrorismo con attentati in paesi terzi![]()
Quello che facevano non lo facevano in nome di Dio (qualunque fosse).
Perchè,lo sappiamo, l'uso del nome di Dio (che esista o non esista) è poi il moltiplicatore delle efferatezze.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Dio o Socialismo Arabo cambia poco, finiscono nella stessa cosa: dittatori che perseguitano la propria popolazione e fanno attentati e terrorismo in giro per il mondo.nino58 ha scritto: ↑domenica 18 agosto 2024, 13:46Almeno questi due non erano bigotti.Scattista ha scritto: ↑domenica 18 agosto 2024, 13:29aitutaki1 ha scritto: ↑venerdì 16 agosto 2024, 10:36 Classica di San Sebastian bandiere palestinesi all' inizio , durante e al termine dell' ultima salita , all' arrivo e anche davanti al Miramar.
Persino un cartello boycott Israel, la Spagna si dimostra meno colonia dell' italia.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Si diceva una volta che Gesu' Cristo fosse stato il primo comunista della storia.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Esattamente come "l'unica democrazia" del Medio Oriente.Scattista ha scritto: ↑domenica 18 agosto 2024, 14:12Dio o Socialismo Arabo cambia poco, finiscono nella stessa cosa: dittatori che perseguitano la propria popolazione e fanno attentati e terrorismo in giro per il mondo.
Dove il dittatore lo votano e lo rivotano, ma non è una gran consolazione, dati gli effetti.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
liste di proscrizione
l’entità sionista è parte integrante del sistema di potere della Repubblica Pontificia”. “Essa opera nel nostro paese sia attraverso proprie aziende inserite nel tessuto finanziario e commerciale italiano, sia attraverso uomini di fiducia (ebrei e non ebrei) con ruoli apicali nell’ambito mass-mediatico, nel campo dell’istruzione, della medicina, della ricerca scientifica, della politica e delle istituzioni
io per questi la terapia ce l'avrei
sei mesi coatti in quella società mortifera
sei mesi de medicina in diretta
poi vedemo se non chiamano la farnesina per tornare nella repubblica pontificia e kapitalista
l’entità sionista è parte integrante del sistema di potere della Repubblica Pontificia”. “Essa opera nel nostro paese sia attraverso proprie aziende inserite nel tessuto finanziario e commerciale italiano, sia attraverso uomini di fiducia (ebrei e non ebrei) con ruoli apicali nell’ambito mass-mediatico, nel campo dell’istruzione, della medicina, della ricerca scientifica, della politica e delle istituzioni
io per questi la terapia ce l'avrei
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Invece che proporci queste minchiate potresti aggiornarci su come procede il massacro che stanno portando avanti i tuoi amici.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
parlace dei amichi tua
https://www.lastampa.it/milano/2024/08/ ... 0-P1-S1-T1
https://www.orizzontescuola.it/afghanis ... a-non-mus/
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Non sono miei amici e quindi non ho alcuna intenzione di parlarne, quegli altri invece tu li sostieni e quindi supporti le violazioni e le azioni criminali che compiono tutti i giorni.
- Tour de Berghem
- Messaggi: 2500
- Iscritto il: giovedì 12 maggio 2011, 9:46
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Ah quindi se non è in nome di Dio gli attentati ai civili sono meno gravi ? Che lo faccia Israele, Fatah e chiunque sia ?nino58 ha scritto: ↑domenica 18 agosto 2024, 13:46Almeno questi due non erano bigotti.Scattista ha scritto: ↑domenica 18 agosto 2024, 13:29aitutaki1 ha scritto: ↑venerdì 16 agosto 2024, 10:36 Classica di San Sebastian bandiere palestinesi all' inizio , durante e al termine dell' ultima salita , all' arrivo e anche davanti al Miramar.
Persino un cartello boycott Israel, la Spagna si dimostra meno colonia dell' italia.
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Quello che facevano non lo facevano in nome di Dio (qualunque fosse).
Perchè,lo sappiamo, l'uso del nome di Dio (che esista o non esista) è poi il moltiplicatore delle efferatezze.
Nino, facce ride dai
#stand for Ukraine ! https://standforukraine.com/
#with NATO, with Ukraine. Fuck Putin
#Gaza is not hamas! Stand for Gaza!
#Jin, jiyan, azadi
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Non fare finta di non aver capito, che non sei stupido.Tour de Berghem ha scritto: ↑giovedì 29 agosto 2024, 10:12Ah quindi se non è in nome di Dio gli attentati ai civili sono meno gravi ? Che lo faccia Israele, Fatah e chiunque sia ?
Nino, facce ride dai
Poi, se vuoi farti una risata, fattela.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
una considerazione squisitamente tecnica, avulsa da ideologie.... Cos'è il Genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... f5539.html
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
A questo punto sono stati loro pure a mettere fuori gioco il forum... 

«L'amore trionfa sempre sull'odio e sull'invidia» S.B.
«Fight! fight! fight!» D.T.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Chiamasi apologia del terrorismo...nemecsek. ha scritto: ↑mercoledì 18 settembre 2024, 18:21 una considerazione squisitamente tecnica, avulsa da ideologie.... Cos'è il Genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... f5539.html
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
io non capisco come mediamente titoli di giorni ed opinione pubblica non riflettano su sta cosa, far saltare degli ordigni, chiamateli come volete, semplicemente perchè sono in mano a persone facenti parte di un esercito "nemico" a prescindere da dove si trovino e chi abbiano vicino a me sembra un operazione al di fuori di ogni etica e regola,
provate solo ad immaginare il contrario, che so ad esempio riservisti USA a cui a migliaia in metrò, cinema, centri commerciali esplodano contemporaneamente i cellulari di cosa staremmo parlando adesso?
cmq li non se ne uscirà più, si continuano ad olterpassare livelli di etica, fomentando gli estremisti che si alimentano di questa escalation da entrambe le parti, entrambi gli estremi necessitano di violenza, perchè senza l'odio che ne deriva perderebbero forza e consenso e generazione dopo generazione si andrà avanti all'infinito a meno di una sottomissione/stermino completo di una delle due parti
provate solo ad immaginare il contrario, che so ad esempio riservisti USA a cui a migliaia in metrò, cinema, centri commerciali esplodano contemporaneamente i cellulari di cosa staremmo parlando adesso?
cmq li non se ne uscirà più, si continuano ad olterpassare livelli di etica, fomentando gli estremisti che si alimentano di questa escalation da entrambe le parti, entrambi gli estremi necessitano di violenza, perchè senza l'odio che ne deriva perderebbero forza e consenso e generazione dopo generazione si andrà avanti all'infinito a meno di una sottomissione/stermino completo di una delle due parti
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Purtroppo è così. D'altra parte gli altri lanciano missili a caso su Israele colpendo "dove coio coio".
Se non si esce dalla logica "occhio per occhio, dente per dente", non si uscirà mai da questo conflitto. Purtroppo entrambe le parti religiosamente e culturalmente sono legate a quella logica.
Se non si esce dalla logica "occhio per occhio, dente per dente", non si uscirà mai da questo conflitto. Purtroppo entrambe le parti religiosamente e culturalmente sono legate a quella logica.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
I riservisti USA sono cowboys, gli arabi sono pellerossa.nime ha scritto: ↑giovedì 19 settembre 2024, 9:12 io non capisco come mediamente titoli di giorni ed opinione pubblica non riflettano su sta cosa, far saltare degli ordigni, chiamateli come volete, semplicemente perchè sono in mano a persone facenti parte di un esercito "nemico" a prescindere da dove si trovino e chi abbiano vicino a me sembra un operazione al di fuori di ogni etica e regola,
provate solo ad immaginare il contrario, che so ad esempio riservisti USA a cui a migliaia in metrò, cinema, centri commerciali esplodano contemporaneamente i cellulari di cosa staremmo parlando adesso?
cmq li non se ne uscirà più, si continuano ad olterpassare livelli di etica, fomentando gli estremisti che si alimentano di questa escalation da entrambe le parti, entrambi gli estremi necessitano di violenza, perchè senza l'odio che ne deriva perderebbero forza e consenso e generazione dopo generazione si andrà avanti all'infinito a meno di una sottomissione/stermino completo di una delle due parti
I cowboys sono arrivati alla sottomissione dei pellerossa tramite stermini.
La strategia di Bibi e dei riccioloni mi pare la stessa.
Non so se fanno bene i conti sui numeri.
Gli arabi non sono aritmeticamente così scarsi come i pellerossa.
"Gli spermatozoi, l'unica forza, tutto ciò che hai" (cit. Il Cielo, Renato Zero, 1978)
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Pure a Gaza, comunque, le bombe cadono dappertutto.
Poi ti dicono che hanno tirato al capo di qua, al capo di là.
E coiono chiunque, compresi gli ostaggi.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Ala fine c'è sempre questa rancida formazione politica che genera i sensi di colpa colonialisti. Mai che si abbia l'onestà intellettuale di riconoscere la superiorità civile di alcuni popoli, mai che si dica che a gente che ballava intorno ad un fuoco per guarire o che considerava e considera la Donna come una fattrice abbiamo portato la penicillina, lepidurale o la ferrovia. Cappella Sistina vs capanne di fango non dimentichiamolo.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Quel che non va bene degli israeliani è che se ne fregano delle "vittime collaterali", che sono sempre molte di più di quelle mirate.
Gli altri mirano direttamente alla popolazione, senza nemmeno far finta di individuare degli obiettivi sensati.
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Ma allora sei tu bretella Rampininemecsek. ha scritto: ↑giovedì 19 settembre 2024, 10:22 Ala fine c'è sempre questa rancida formazione politica che genera i sensi di colpa colonialisti. Mai che si abbia l'onestà intellettuale di riconoscere la superiorità civile di alcuni popoli, mai che si dica che a gente che ballava intorno ad un fuoco per guarire o che considerava e considera la Donna come una fattrice abbiamo portato la penicillina, lepidurale o la ferrovia. Cappella Sistina vs capanne di fango non dimentichiamolo.
eri tu in Tanzania (il Kenia non va più di moda tra i suprematisti bianchi) che vedeva il piccolo pastorello Masai rapito dallo smartphone che noi occidentali gli abbiamo portato come un meraviglioso dono
Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Se avessero la tecnologia per centrare Bibi o Gallant farebbero lo stesso anche loro.jumbo ha scritto: ↑giovedì 19 settembre 2024, 11:53Quel che non va bene degli israeliani è che se ne fregano delle "vittime collaterali", che sono sempre molte di più di quelle mirate.
Gli altri mirano direttamente alla popolazione, senza nemmeno far finta di individuare degli obiettivi sensati.
Comunque è chiaro che noi si sta sempre dalla parte di chi subisce di più.
Sarebbe lo stesso a parti invertite.
Noi stiamo sempre dalla parte delle capanne di fango.
La Cappella Sistina cosa rappresenta ? Un qualcosa che non esiste.
Giusto lemond ?
E rifatti sentire, che cavolo !!!
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Se non hanno la tecnologia per farsi uno scudo come quello di Israele o per avere missili più precisi è anche una scelta, come è una scelta quella di investire in missili anziché in acquedotti e fognature, tanto a loro il sangue delle vittime palestinesi fa comodo perché aumenta l'odio verso Israele, come ha detto dopo il 7 ottobre la buonanima di quello ucciso in Iran pochi mesi fa.nino58 ha scritto: ↑giovedì 19 settembre 2024, 12:42Se avessero la tecnologia per centrare Bibi o Gallant farebbero lo stesso anche loro.
Comunque è chiaro che noi si sta sempre dalla parte di chi subisce di più.
Sarebbe lo stesso a parti invertite.
Noi stiamo sempre dalla parte delle capanne di fango.
La Cappella Sistina cosa rappresenta ? Un qualcosa che non esiste.
Giusto lemond ?
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza
Sono in guerra, la devono vincere, penso che il concetto di fare una guerra etica o almeno più etica non sia neanche lontanamente nella testa di chi la guerra la sta facendo realmente e devo dire, purtroppo, che mi sembra perfettamente comprensibile, addirittura inevitabilenime ha scritto: ↑giovedì 19 settembre 2024, 9:12 io non capisco come mediamente titoli di giorni ed opinione pubblica non riflettano su sta cosa, far saltare degli ordigni, chiamateli come volete, semplicemente perchè sono in mano a persone facenti parte di un esercito "nemico" a prescindere da dove si trovino e chi abbiano vicino a me sembra un operazione al di fuori di ogni etica e regola,
provate solo ad immaginare il contrario, che so ad esempio riservisti USA a cui a migliaia in metrò, cinema, centri commerciali esplodano contemporaneamente i cellulari di cosa staremmo parlando adesso?
cmq li non se ne uscirà più, si continuano ad olterpassare livelli di etica, fomentando gli estremisti che si alimentano di questa escalation da entrambe le parti, entrambi gli estremi necessitano di violenza, perchè senza l'odio che ne deriva perderebbero forza e consenso e generazione dopo generazione si andrà avanti all'infinito a meno di una sottomissione/stermino completo di una delle due parti