Il futuro del ciclismo italiano
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Il futuro del ciclismo italiano
Buongiorno, visto la desolazione attuale, da circa un anno ho iniziato a seguire il ciclismo giovanile italiano per cercare di scorgere qualche promessa per il futuro. Mi piacerebbe che in questa discussione si commentino i risultati dei giovani italiani, non so per mettere un età limite direi dai 23 anni (anche se ormai non è quasi più considerato giovane) agli juniores.
Inoltre se qualche esperto del settore vuole fare qualche nome, argomentato, di possibili promesse, sarebbe molto interessante.
Grazie a tutti spero questa discussione possa suscitare interesse.
Ps. Si il mio mito è anquetil che italiano non è
Inoltre se qualche esperto del settore vuole fare qualche nome, argomentato, di possibili promesse, sarebbe molto interessante.
Grazie a tutti spero questa discussione possa suscitare interesse.
Ps. Si il mio mito è anquetil che italiano non è
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Come mito e nick hai scelto uno dei big 5.Ottima scelta.
IL futuro del ciclismo italiano è paragonabile a quello del calcio italiano.Desolante.
IL futuro del ciclismo italiano è paragonabile a quello del calcio italiano.Desolante.
Sarà un assolo di Evenelimitissssss?
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Senza dubbio siamo al minimo storico e c'è da piangere.
Però con i giovani che hanno iniziato ad andare nei vivai delle world tour qualche bel talento può uscire fuori. Chia piacia o meno la strada in questo momento è quello a mio parere.
Quest'anno ad esempio sono molto curioso di vedere Busatto cosa potrà fare tra i pro.
Però con i giovani che hanno iniziato ad andare nei vivai delle world tour qualche bel talento può uscire fuori. Chia piacia o meno la strada in questo momento è quello a mio parere.
Quest'anno ad esempio sono molto curioso di vedere Busatto cosa potrà fare tra i pro.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Non sono certo esperto, ma penso che Piganzoli, Pellizzari, Milesi o Tiberi potranno dire la loro in futuro. Bisogna vedere come cresceranno, specialmente i primi due che vengono da un Tour de l'Avenir ottimo, ma le potenzialità ci sono
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Tornando all'argomento.
Non ci sono più le squadre e gli sponsor italiani.I giovani latitano ma non da ora, da un bel pò.
Degli ultimi 10 anni tolto Nibali,s vengono in mente solamente: Aru e Colbrelli.
Sarà un assolo di Evenelimitissssss?
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Da loro che hai citato ci si potrebbe aspettare qualcosina già quest'anno, tiberi su tutti. Aggiungerei Piccolo e Baroncini da cui mi aspetto qualche bel segnale.
Un nome che butto lì per gli sprint è Bruttomesso della Bahrein, son curioso di vedere cosa potrà fare al primo anno da pro.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
I nomi sono quelli che avete fatto, ma attenzione a non aspettarli troppo. Mai come nel ciclismo attuale abbiamo constatato che i cavalli di razza si vedono subito, o prendi il treno subito o rischi di perderlo per sempre e si potrebbero fare tanti esempi. A me ad esempio come atleta in generale incuriosisce il ciclocrossita junior Viezzi. L'ho visto ai campionati italiani...che fisico ha ?Anquetil29 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2024, 15:33Da loro che hai citato ci si potrebbe aspettare qualcosina già quest'anno, tiberi su tutti. Aggiungerei Piccolo e Baroncini da cui mi aspetto qualche bel segnale.
Un nome che butto lì per gli sprint è Bruttomesso della Bahrein, son curioso di vedere cosa potrà fare al primo anno da pro.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Lorenzo Mark Finn. Ci rileggiamo nel 2029
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Speriamo di riavere uno scalatore di primissimo livello con lui.
Se per il 2029 vince un grande giro ti offro una birra ma anche due Scherzi a parte ragazzo sicuramente da monitorare.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Bella vittoria di Viezzi che conquista la coppa del mondo ciclocross junior. Curioso di vedere cosa potrà fare su strada con questo motore.
Spero per il suo futuro che vada in una squadra che gli permetta di fare entrambe le attività con serenità.
Spero per il suo futuro che vada in una squadra che gli permetta di fare entrambe le attività con serenità.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Milan inizia la stagione col piede giusto.
Non so dire il suo potenziale nelle classiche più importanti, ma come velocista ha il potenziale per diventare tra i migliori in circolazione.
De Pretto un altro che ha iniziato bene, lui spero davvero possa diventare un corridore solido per corse stile classiche delle Ardenne.
Non so dire il suo potenziale nelle classiche più importanti, ma come velocista ha il potenziale per diventare tra i migliori in circolazione.
De Pretto un altro che ha iniziato bene, lui spero davvero possa diventare un corridore solido per corse stile classiche delle Ardenne.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Bei risultati intanto di Piccolo e Bruttomesso.
Chiedo a chi è più esperto che caratteristiche ha Piccolo come corridore? Potrebbe diventare uomo da classiche?
Chiedo a chi è più esperto che caratteristiche ha Piccolo come corridore? Potrebbe diventare uomo da classiche?
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Da dilettante ha dimostrato di essere forte in tutti i terreni, crono, salita, volata. Ma è un corridore in evoluzione, che deve trovare il suo ruolo.
Ecuadoriani - Nizzolo - Alaphilippe - Pidcock - Barale - Ciabocco - Landa - Milan - Piccolo - Dainese
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Molto bello il podio italiano al tour of Antalya, tutti giovani tra l altro speriamo sia di buon auspicio.
Bella anche la prova di Frigo in Provenza.
Bella anche la prova di Frigo in Provenza.
- Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Stavo pensando stamattina, anche relativamente a Sinner, che il "contributo" dell'Alto Adige al ciclismo su strada in termini di corridori di prima fascia è sostanzialmente nullo, non riesco a farmene venire in mente neanche uno. Stiamo perdendo del potenziale oppure questo vale anche per le altre regioni prevalentemente montuose d'Europa? Tipo in Francia hanno corridori nativi dei dipartimenti alpini tipo Savoia, Haute Alps, Isere (ovviamente la parte montuosa intendo, l'Isere arriva praticamente a Lione)? Mi verrebbe da dire di no o comunque pochi in caso. Anche in Svizzera mi sembra che in realtà i corridori più forti vengono o sono venuti da zone più pianeggianti, Kubler, Koblet e Clerici erano tutti di Zurigo, per dire. Ma dev'essere per forza così? Se si riuscisse in qualche modo a rompere questa "regola", secondo me si guadagnerebbe un bel valore aggiunto
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Pensare che una nazione come l'Austria il meglio che sono riusciti a produrre è Bernhard Kohl. Penso che, come Sinner racconta, a quelle coordinate se sei un'atleta di alto livello tendenzialmente sei destinato ad indossare un paio di sciBeppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 14 febbraio 2024, 22:49 Stavo pensando stamattina, anche relativamente a Sinner, che il "contributo" dell'Alto Adige al ciclismo su strada in termini di corridori di prima fascia è sostanzialmente nullo, non riesco a farmene venire in mente neanche uno. Stiamo perdendo del potenziale oppure questo vale anche per le altre regioni prevalentemente montuose d'Europa? Tipo in Francia hanno corridori nativi dei dipartimenti alpini tipo Savoia, Haute Alps, Isere (ovviamente la parte montuosa intendo, l'Isere arriva praticamente a Lione)? Mi verrebbe da dire di no o comunque pochi in caso. Anche in Svizzera mi sembra che in realtà i corridori più forti vengono o sono venuti da zone più pianeggianti, Kubler, Koblet e Clerici erano tutti di Zurigo, per dire. Ma dev'essere per forza così? Se si riuscisse in qualche modo a rompere questa "regola", secondo me si guadagnerebbe un bel valore aggiunto
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Su strada ci sono Pirrone e Vigilia che sono nel WT.Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 14 febbraio 2024, 22:49 Stavo pensando stamattina, anche relativamente a Sinner, che il "contributo" dell'Alto Adige al ciclismo su strada in termini di corridori di prima fascia è sostanzialmente nullo, non riesco a farmene venire in mente neanche uno. Stiamo perdendo del potenziale oppure questo vale anche per le altre regioni prevalentemente montuose d'Europa? Tipo in Francia hanno corridori nativi dei dipartimenti alpini tipo Savoia, Haute Alps, Isere (ovviamente la parte montuosa intendo, l'Isere arriva praticamente a Lione)? Mi verrebbe da dire di no o comunque pochi in caso. Anche in Svizzera mi sembra che in realtà i corridori più forti vengono o sono venuti da zone più pianeggianti, Kubler, Koblet e Clerici erano tutti di Zurigo, per dire. Ma dev'essere per forza così? Se si riuscisse in qualche modo a rompere questa "regola", secondo me si guadagnerebbe un bel valore aggiunto
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Il ciclismo ha sempre avuto più successo e più diffusione nelle zone pianeggianti.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Leggevo le wild card dei paesi baschi e niente...Curiosità, a quando risale l ultima Wild Card di una squadra italiana in una grande classica non italiana, o al tdf, alla vuelta o nei principali piccoli giri (paesi baschi, catalunya, parigi nizza, romandia, Svizzera)?
Re: Il futuro del ciclismo italiano
In Trentino, il cui territorio è molto simile all'alto adige, ci sono stati ottimi ciclisti, campioni assoluti direi, in alto adige invece nulla.
Effettivamente la cosa è un po' strana e per certi versi inspiegabile.
E' vero che la viabilità è limitata dalla presenza di moltissime valli ma comunque non è che non si possano trovare percorsi in cui la presenza delle auto non sia eccesivamente invasiva.
Ok che gli altoatesini hanno sfornato sopratutto sciatori, ma anche economicamente guadagna di più un buon gregario che un comprimario di coppa del mondo.
C'è anche da dire che pure nel calcio la scena è stata piuttosto dimessa per decenni e solo di recente è arrivata una squadra prima in serie C e poi in serie B, e questo nonostante un tessuto economico molto ricco e con parecchie aziende floride.
Effettivamente la cosa è un po' strana e per certi versi inspiegabile.
E' vero che la viabilità è limitata dalla presenza di moltissime valli ma comunque non è che non si possano trovare percorsi in cui la presenza delle auto non sia eccesivamente invasiva.
Ok che gli altoatesini hanno sfornato sopratutto sciatori, ma anche economicamente guadagna di più un buon gregario che un comprimario di coppa del mondo.
C'è anche da dire che pure nel calcio la scena è stata piuttosto dimessa per decenni e solo di recente è arrivata una squadra prima in serie C e poi in serie B, e questo nonostante un tessuto economico molto ricco e con parecchie aziende floride.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Nel 2023 i Bardiani sono stati invitati all'UAE tour, a Francoforte e a PlouayStylus ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 14:11 Leggevo le wild card dei paesi baschi e niente...Curiosità, a quando risale l ultima Wild Card di una squadra italiana in una grande classica non italiana, o al tdf, alla vuelta o nei principali piccoli giri (paesi baschi, catalunya, parigi nizza, romandia, Svizzera)?
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Roba spiccia insommaluketaro ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 14:38Nel 2023 i Bardiani sono stati invitati all'UAE tour, a Francoforte e a PlouayStylus ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 14:11 Leggevo le wild card dei paesi baschi e niente...Curiosità, a quando risale l ultima Wild Card di una squadra italiana in una grande classica non italiana, o al tdf, alla vuelta o nei principali piccoli giri (paesi baschi, catalunya, parigi nizza, romandia, Svizzera)?
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Sembrerebbe che il team Colpack da l anno prossimo passerà professional con l ingresso di uno sponsor ungherese come principale.
Speriamo mantenga comunque un impronta votata ai giovani e che resti comunque una grossa presenza di corridori italiani. Altrimenti sarebbe un ulteriore colpo al ciclismo italiano già povero di squadre.
Speriamo mantenga comunque un impronta votata ai giovani e che resti comunque una grossa presenza di corridori italiani. Altrimenti sarebbe un ulteriore colpo al ciclismo italiano già povero di squadre.
- Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Che storicamente ci siano ottimi motivi (politici, geografici, infrastrutturali) per cui dalle valli di montagna non venivano fuori ciclisti non c'è dubbio, ma oggi è così? In realtà credo proprio di no. Posso essere d'accordo che un sedicenne fa fatica ad allenarsi in Alta Badia a gennaio (un ventenne oggi va in ritiro alle Canarie quindi lasciamo perdere), ma può essere addirittura un valore aggiunto per forzare la multidisciplina (ciclocross, fondo). Poi per carità, mi piacciono tantissimo anche tutti gli sport invernali e lungi da me voler togliere da quel bacino per dare al bacino del ciclismo che può attingere anche da tutto il resto d'Italia, ma ottimizzare un po' si potrebbegalliano ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 14:12 In Trentino, il cui territorio è molto simile all'alto adige, ci sono stati ottimi ciclisti, campioni assoluti direi, in alto adige invece nulla.
Effettivamente la cosa è un po' strana e per certi versi inspiegabile.
E' vero che la viabilità è limitata dalla presenza di moltissime valli ma comunque non è che non si possano trovare percorsi in cui la presenza delle auto non sia eccesivamente invasiva.
Ok che gli altoatesini hanno sfornato sopratutto sciatori, ma anche economicamente guadagna di più un buon gregario che un comprimario di coppa del mondo.
C'è anche da dire che pure nel calcio la scena è stata piuttosto dimessa per decenni e solo di recente è arrivata una squadra prima in serie C e poi in serie B, e questo nonostante un tessuto economico molto ricco e con parecchie aziende floride.
- Tranchée d'Arenberg
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Allora, la tua domanda mi ha incuriosito a dir poco e perciò ho fatto una ricerca. Anzitutto va fatto un distinguo tra epoca pre e post WT/PT. Prima del 2005 il concetto di Wild Card era decisamente diverso e molto più sfumato di quello attuale. Nel 2004, ultima stagione prima della rivoluzione Pro Tour, la massima categoria (TT1/GS1) era formata addirittura da 30 squadre ed era quindi impossibile invitarle tutte al Tour, al Giro o al Fiandre.Stylus ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 14:11 Leggevo le wild card dei paesi baschi e niente...Curiosità, a quando risale l ultima Wild Card di una squadra italiana in una grande classica non italiana, o al tdf, alla vuelta o nei principali piccoli giri (paesi baschi, catalunya, parigi nizza, romandia, Svizzera)?
L'invito di diritto ai GT era garantito solo alle prime 14 squadre del ranking UCI dell'anno precedente. Le restanti squadre erano invece invitate dagli organizzatori che potevano chiamare sia squadre della massima cateogoria, sia di quella inferiore (TT2/GS2).
Fatta questa doverosa premessa (i più giovani potrebbero non sapere ), veniamo un pò a dati. Ho escluso ovviamentel corse WT Italiane.
Grandi Giri:
Tour de France: 2004 - Domina Vacanze. La squadra di Mario Cipollini arrivato ormai a fine carriera fu l'unica squadra GS2 invitata dal Tour. L'anno dopo entrò in vigore il WT e da allora nessuna formazione italiana Professional è stata invitata alla Grand Boucle.
Vuelta Espana : 2004 - Lampre e Vini Caldirola. Entrambe erano formazioni TT1, ma non avevano diritto alla partecipazione visto che l'anno precedente avevano chiuso la classifica UCI rispettivamente al 18° e al 20° posto.
C'è poco da dire, l'avvento del WT ha letteralmente tagliato le gambe alle nostre professional per quanto riguarda le partecipazioni ai due GT 'stranieri'. Ciò è dovuto in buona parte al fatto che gli organizzatori dei GT preferiscono usare le pochissime WC a diposizione invitando le squadre 'locali'. C'è però da dire che in questi 20 anni al Tour ci sono state diverse professional non francesi: Barloworld (2007 e 2008), Garmin (2008), Cervelo (2009 e 2010), Skil/Argos (2009 e 2012), BMC (2010), IAM (2014), NetApp/Bora (2014, 2015 e 2016), MTN (2015), Wanty (2017, 2018 e 2019), Alpecin (2022* e 2023 *), Israel (2023* e 2024*), Lotto (2023* e 2024*), Uno-X (2023 e 2024). Tralasciando quelle con l'asterisco, perchè invitate di diritto, restano ben 10 squadre provenienti da ogni angolo d'europa e non solo, ma nessuna italiana. E' un dato importante a mio avviso.
Classiche principali:
Giro delle Fiandre: 2017 - Wilier-Triestina. Invito guadagnato grazie alla presenza di Pippo Pozzato che tra l'altro non sfigurò affatto, chiudendo 8°. La Wilier fu invitata anche nel 2016, nel 2013 nel 2012 (a parte nel 2013 sempre con Pozzato in squadra), mentre nel biennio 2014-2015 ci fu l'Androni. Infine nel 2006 ci fu la Tenax. 7 inviti in 20 anni di WT/PT.
Parigi-Roubaix: 2012 - Farnese-Vini. Ancora un invito guadagnato dalla squadra di Scinto grazie a Pozzato, che poi fu 22°. Prima di allora l'Androni e l'Acqua e Sapone nel 2010 e l'LPR nel 2006. 4 inviti totali nell'epoca WT/PT.
Liegi: Androni (Scarponi, ma non vi prese parte) e Acqua e Sapone (Garzelli) nel 2010. L'Androni di Scarponi e Rebellin ( ) fu presente anche nel 2009. 3 inviti nell'era WT/PT.
Diciamo che nelle classiche è andata decisamente meglio anche grazie al fatto che gli organizzatori hanno a disposizione 3 wc in più rispetto ai GT. C'è da sottolineare che molti di questi 17 inviti furono dovuti alla presenza nelle rispettive squadre di corridori del calibro di Pozzato, Scarponi, Garzelli e Paolini. Non è un caso che negli ultimi 7 anni non è più arrivato nessun invito nelle classiche monumento corse fuori dall'Italia.
Se riesco, più tardi provo ad analizzare anche altre classiche (Freccia, Amstel, Gand..) e le corse a tappe WT principali (Parigi-Nizza, Svizzera, Delfinato, Paesi Baschi, Romandia e Catalunya)
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Il futuro del ciclismo italiano
La Bardiani ha fatto un buon numero di Amstel (fece anche podio con Colbrelli), l'ultima partecipazione nel 2022. Nel 2018 ci fu anche la Nippo -con Cunego a fine carriera-, che quell'anno rimediò la wildcard anche per il Tour de SuisseStylus ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 14:11 Leggevo le wild card dei paesi baschi e niente...Curiosità, a quando risale l ultima Wild Card di una squadra italiana in una grande classica non italiana, o al tdf, alla vuelta o nei principali piccoli giri (paesi baschi, catalunya, parigi nizza, romandia, Svizzera)?
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ma non m pare
Moser Simoni Fondriest Gimondi Gotti Savoldelli ecc
Mi sembra molto equilibrata la diffusione
Dove non ci son più ciclisti son le aree delle grandi città
Torino .. Milano Roma
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ci sono sempre stati più ciclisti in Lombardia, Piemonte, Toscana.
Sì, probabilmente è anche una questione di tradizione che supera quella di territorio.
L'Alto Adige risente molto dell'influenza germanica, che di ciclisti ne ha sempre avuti molti meno rispetto ad altre nazioni europee come Francia e Italia.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Preferiscono altri sport. Ma sono sicuro che uno come Schwazer si fosse dedicato al ciclismo avrebbe ottenuto grandi risultati.jumbo ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 9:25Ci sono sempre stati più ciclisti in Lombardia, Piemonte, Toscana.
Sì, probabilmente è anche una questione di tradizione che supera quella di territorio.
L'Alto Adige risente molto dell'influenza germanica, che di ciclisti ne ha sempre avuti molti meno rispetto ad altre nazioni europee come Francia e Italia.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ci son pochissime società ciclistiche giovanile uin alto Adigejumbo ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 9:25Ci sono sempre stati più ciclisti in Lombardia, Piemonte, Toscana.
Sì, probabilmente è anche una questione di tradizione che supera quella di territorio.
L'Alto Adige risente molto dell'influenza germanica, che di ciclisti ne ha sempre avuti molti meno rispetto ad altre nazioni europee come Francia e Italia.
Tante per gli sport invernali
Normale che ci siano pochi corridori
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ma in realtà mi pare che Alex abbia fatto per un breve periodo ciclismo, poi se ne sarebbe allontanato, pare di capire tra le righe, per la diffusione di pratiche poco pulite. Cosa che suscita un'amara ironia viste le vicende in cui è stato coinvolto...Gimbatbu ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 10:51Preferiscono altri sport. Ma sono sicuro che uno come Schwazer si fosse dedicato al ciclismo avrebbe ottenuto grandi risultati.jumbo ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 9:25Ci sono sempre stati più ciclisti in Lombardia, Piemonte, Toscana.
Sì, probabilmente è anche una questione di tradizione che supera quella di territorio.
L'Alto Adige risente molto dell'influenza germanica, che di ciclisti ne ha sempre avuti molti meno rispetto ad altre nazioni europee come Francia e Italia.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
E questo mi pareva un ragionevole compromesso tra la necessità di avere un elevato livello internazionale e lo sviluppo del ciclismo nazionale.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 21:28
L'invito di diritto ai GT era garantito solo alle prime 14 squadre del ranking UCI dell'anno precedente. Le restanti squadre erano invece invitate dagli organizzatori che potevano chiamare sia squadre della massima categoria, sia di quella inferiore (TT2/GS2).
Invece la strada intrapresa ha contribuito ad affossare le squadre italiane .
Mi scuso se mi sono inserito con le lamentele in un argomento che dovrebbe guardare al futuro ed essere propositivo...
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Secondo me ora ci sono troppe partecipazioni di diritto alle grandi corse a tappe.
Ma farei una cosa meritoria.
Le ultime due squadre WT come punteggi acquisiti nel Gt l'anno precedente non hanno il diritto automatico di partecipazione ma, se interessate, devono chiedere l'invito. Decideranno poi gli organizzatori.
Ma farei una cosa meritoria.
Le ultime due squadre WT come punteggi acquisiti nel Gt l'anno precedente non hanno il diritto automatico di partecipazione ma, se interessate, devono chiedere l'invito. Decideranno poi gli organizzatori.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ha corso nella Bata Moser. Lo ricordo non male in salita, ma carente di potenza pura, quindi molta fatica in pianuraTheakston ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 14:19Ma in realtà mi pare che Alex abbia fatto per un breve periodo ciclismo, poi se ne sarebbe allontanato, pare di capire tra le righe, per la diffusione di pratiche poco pulite. Cosa che suscita un'amara ironia viste le vicende in cui è stato coinvolto...Gimbatbu ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 10:51Preferiscono altri sport. Ma sono sicuro che uno come Schwazer si fosse dedicato al ciclismo avrebbe ottenuto grandi risultati.jumbo ha scritto: ↑venerdì 16 febbraio 2024, 9:25
Ci sono sempre stati più ciclisti in Lombardia, Piemonte, Toscana.
Sì, probabilmente è anche una questione di tradizione che supera quella di territorio.
L'Alto Adige risente molto dell'influenza germanica, che di ciclisti ne ha sempre avuti molti meno rispetto ad altre nazioni europee come Francia e Italia.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
https://www.ciclismoweb.net/2024/02/24/ ... JsDN39INaM
Caro Andrea
Mi rivolgo in prima persona a Te poiché dal Coni non ottengo alcuna risposta, sebbene da anni denunci allo stesso le gravi inadempienze in capo alla Federazione Ciclistica Italiana.....
POO PO PO PO POOOO POO....
POO PO PO PO POOOO POO....
Caro Andrea
Mi rivolgo in prima persona a Te poiché dal Coni non ottengo alcuna risposta, sebbene da anni denunci allo stesso le gravi inadempienze in capo alla Federazione Ciclistica Italiana.....
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Non un inizio di anno fantastico per gli italiani come peraltro prevedibile.
Giovani italiani promettenti ci sono anche, fa un po specie che per sperare in una loro maturazione l unica è che vadano all estero da subito.
Non sono abbastanza esperto per entrare nel merito delle colpe, però quando le cose non vanno per anni di fila cambiare tutta la catena di comando non sarebbe una brutta idea.
Giovani italiani promettenti ci sono anche, fa un po specie che per sperare in una loro maturazione l unica è che vadano all estero da subito.
Non sono abbastanza esperto per entrare nel merito delle colpe, però quando le cose non vanno per anni di fila cambiare tutta la catena di comando non sarebbe una brutta idea.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Delle 4 vittorie stagionali.. 3 provengono da squadre italiane ..
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Per carità io stimo tantissimo il lavoro delle nostre squadre e credo che spesso lavorino a dispetto di mille ostacoli. Però, almeno a mio avviso, ai migliori juniores italiani attualmente conviene nettamente andare all estero. La bardiani sta facendo un bel lavoro ma ovviamente adesso deve crescere quelli che ha non può fare ogni anno un infornata di neo-pro.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Intendi lui?nemecsek. ha scritto: ↑giovedì 29 febbraio 2024, 22:06 https://www.ciclismoweb.net/2024/02/24/ ... JsDN39INaM
Caro Andrea
Mi rivolgo in prima persona a Te poiché dal Coni non ottengo alcuna risposta, sebbene da anni denunci allo stesso le gravi inadempienze in capo alla Federazione Ciclistica Italiana.....
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https://it.m.wikipedia.org/wiki/Antonio_Manganelli
O i colonnelli?
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Vogliamo_i_colonnelli
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Non so se convenga.. il tempo ce lo diràAnquetil29 ha scritto: ↑venerdì 1 marzo 2024, 20:51
Per carità io stimo tantissimo il lavoro delle nostre squadre e credo che spesso lavorino a dispetto di mille ostacoli. Però, almeno a mio avviso, ai migliori juniores italiani attualmente conviene nettamente andare all estero. La bardiani sta facendo un bel lavoro ma ovviamente adesso deve crescere quelli che ha non può fare ogni anno un infornata di neo-pro.
Quasi tutti han fatto quella scelta
Da appassionato Rimpiango il vecchio ciclismo
Però ormai è finito
In questo weekend, se non mi son sbagliato, ci son solo due gare dilettanti.. tutte in provincia di Treviso
Vuol dire che se va bene correranno 150 corridori
Normalmente negli anni 90.. se ne correvano 20
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Anche io lo rimpiango. In Italia il ciclismo si sta involvendo, ma credo per una mal gestione di certe situazioni non per mancanza di pubblico e interesse generale. Poi magari mi sbaglio.Winter ha scritto: ↑sabato 2 marzo 2024, 14:02Non so se convenga.. il tempo ce lo diràAnquetil29 ha scritto: ↑venerdì 1 marzo 2024, 20:51
Per carità io stimo tantissimo il lavoro delle nostre squadre e credo che spesso lavorino a dispetto di mille ostacoli. Però, almeno a mio avviso, ai migliori juniores italiani attualmente conviene nettamente andare all estero. La bardiani sta facendo un bel lavoro ma ovviamente adesso deve crescere quelli che ha non può fare ogni anno un infornata di neo-pro.
Quasi tutti han fatto quella scelta
Da appassionato Rimpiango il vecchio ciclismo
Però ormai è finito
In questo weekend, se non mi son sbagliato, ci son solo due gare dilettanti.. tutte in provincia di Treviso
Vuol dire che se va bene correranno 150 corridori
Normalmente negli anni 90.. se ne correvano 20
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Per me invece è il disinteresse
Guarda anche adesso , tratto sterrato c erano 10 persone
Guarda anche adesso , tratto sterrato c erano 10 persone
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Può essere, speriamo cresca un bel campione che riaccenda l interessa allora