non è facile spiegarsi...non è che si stia discutendo di "quantità", ma in generale di "qualità" dei percorsi. Ovvero di quanto possano intrigare ed interessare sulla carta, la capacità di variare, di proporre cose particolari, belle strade, novità che attirino la curiosità dell'appassionato, tratti di difficile interpretazione. Questo genera un interesse "sulla carta" nell'appassionato, che percorrere per la ventesima volta lo stesso fondovalle che conduce alla stessa salita o alla stessa combinazione di salite, non produce.barrylyndon ha scritto: ↑venerdì 3 maggio 2024, 18:22 Bisogna anche contestualizzare..il tempo che ha avuto per cambiare il percorso..
Il triplo Sestiere del 2020 si e' rilevato azzeccato per esempio...
In questo una gran differenza lo fanno ad esempio, le tappe di media difficoltà, con salite brevi e possibilmente nel finale, o la capacità di proporre invece tappe difficili rimanendo a quote basse, cosa in cui il territorio italiano fornisce grandi possibilità.