Cicloweb.it

Ti rispondo veloce mentre faccio appassire la cipolla.
Pensare che una costruzione artificiale dei maschi bianchi europei come la scala temperata abbia valore universale è un po' problematico.
Se sostieni una cosa del genere in un paese anglosassone ai tempi del Metoo e del Blacklivesmatter ti fucilano sul posto.

Finito di mangiare ( mi tocca star solo in casa )
posto qualcosa di molto diverso nel tempo ma altrettanto complicato
Il famoso canone a 36 voci Deo Gratias di Johannes Ockeghem, compositore fiammingo del XV secolo.
Un monumentale canone così " stretto" da ricordare la musica minimalista americana degli anni 60 e 70.
Ne parla diffusamente anche Thomas Mann nel suo Doctor Faustus

Vabbè, può bastare così...
Mi è venuta in mente un'idea pero.
Visto che questo è il topic musicale di un forum di ciclismo, perché non una rassegna di musica e canzoni ispirate al ciclismo e alla bicicletta ?
Ho fatto una veloce ricerca e ho visto che c'è tanta roba, dalle composizioni d'avanguardia alle canzoni pop più leggere.
Prima la roba strana
Cominciamo con l'argentino Mauricio Kagel, piuttosto noto negli ambienti della musica contemporanea che se n'è uscito con questa roba qui. A livello musicale non mi sento di difenderla più di tanto, ma è una curiosità.
Eine Brise (1996) per 111 ciclisti che suonano il campanello

Il compositore americano Flip Baber ha riorchestrato lo schiaccianoci per " bike parts"

Richard Lerman ha composto un pezzo di musica simil-balinese per ruote di bicicletta

Criticate pure, non mi sento nemmeno io di difendere sta roba a spada tratta, sono curiosità
Andando sul normale Josef Strauss, membro della celebre famiglia "valzerina" compose una Velocipede Polka

Tranquilli, ora passo a rock e pop....

Purtroppo non sono riuscito a trovare nessuna delle canzoni che il cantante belga Pierre Andre Gil dedicò a Merckx.
Cose come "Eddy Prend Le Maillot Jaune" e" Eddy Est Imbattable!"
Ho trovato giusto un estratto di Eddy,Eddy a questo link, è la undicesima traccia
https://music.apple.com/fr/album/eddy-e ... 99407&uo=4
Per il resto non si può non partire con Tour de France dei Kraftwerk
L'enfer de Nord-Paris, Roubaix
La Cote d'Azur et St Tropez
Les Alpes et les Pyrénées
Le dernière etape, Champs-Elysées

Galibier et Tourmalet
En danseuse jusqu'au sommet
Pédaler en grand braquet
Sprint final a l'arrivée

Crevaison sur les pavés
Le vélo vite réparé
Le peloton est regroupé
Camarades et amitié

Ralf Hutter è un fanatico delle bicicletta: quando facevano i concerti scendeva dal furgone a 150 km dalla meta e se li faceva in bici.
Una curiosità l'effetto respiro affannoso è ispirato da The pushbike song del gruppo australiano The Mixtures (1970)

Mark Ronson e la sua The Bike Song

Bicycle Wheels degli Ugly Kid Joe


More to follow...

Broken Bicycles di Tom Waits dalla colonna sonora di Un sogno lungo un giorno, il film che mandò in bancarotta Francis Ford Coppola

Riding On My Bike dei McBusted

Velodrome dei Chemical Brothers, tema ufficiale delle gare su pista delle Olimpiadi di Londra

Bike Boy di Debbie Harry/Blondie

Bike Ride to The Moon di The Dukes Of Stratosphear

Hai dimenticato Bike dei Pink Floyd (from Album The Piper at the Gates of down) =

Si sarà capito che questi giorni non ho un c***o da fare...
Andiamo con i pezzi da novanta
Ovviamente i Queen

Poi quella che per me è la più bella di tutte: i Pink Floyd sono stati grandi, ma quando c'era Syd Barrett erano una cosa fantastica

Leggetevi il testo, che follia meravigliosa
I Red Hot Chili Peppers che cantano la solita canzone che cantano sempre con un titolo diverso ( si noterà non sono un grande fan ? )


Passo alle cose autoctone
Bellezze in Bicicletta cantata da Silvana Pampanini

Il bandito e il campione di De Gregori

Chiudo con l'unico Conte che vale qualcosa.
" quel naso triste come una salita quegli occhi allegri da italiano in gita" è poesia pura

Road Runner ha scritto: ↑venerdì 11 dicembre 2020, 12:19 Hai dimenticato Bike dei Pink Floyd (from Album The Piper at the Gates of down) =

L'ho messo ora.
Non l'avrei MAI potuta dimenticare.

A proposito Road, lo sapevi che c'è una ciclista professionista che si chiama Beth Ann Orton ?
https://www.procyclingstats.com/rider/beth-ann-orton

due pezzi a tema degli yo yo mundi:

tre gruppi che per vari motivi mi sono sempre stati simpatici:

Il video dei Be Your Own pet è fantastico

Cthulhu ha scritto: ↑venerdì 11 dicembre 2020, 16:59 Il video dei Be Your Own pet è fantastico

più che il video in sè, la cantante, direi.

In onore di Pablito e degli eroi dell'82

E non poteva mancare Beth Orton in bicicletta !!
da 1'40" a spezzoni pedala su un catorcio anni '60, solare come sempre.

Someone's Daughter, official video (from Album Trailer Park) =

A chiunque interessi, la più antica composizione musicale che ci sia pervenuta completa, l'epitaffio di Seikilos , del primo secolo dopo cristo.

E' un pianto funebre per la morte della moglie e credo che il mood sia comprensibile anche agli orecchi moderni

Sentita anche la canzone più vecchia della storia. In 2000 anni non è che c'è poi stata
sta grande evoluzione !!

Questa invece è Water from a vine leaf dal vivo, eseguita con
la band del suo aguzzino, William Orbit, che alla fine se la porta via. Antidoping assente, per fortuna...

Water from a vine leaf live in London 1995 (rom Album Beth Orton The definitice Collection) =

Road Runner ha scritto: ↑sabato 12 dicembre 2020, 21:41 Sentita anche la canzone più vecchia della storia. In 2000 anni non è che c'è poi stata
sta grande evoluzione !!

In realtà si.
Quella pezzo è modale - modo frigio, per completezza - la musica che ascoltiamo è principalmente basata sulla scala temperata.
Una rivoluzione equivalente alla prospettiva nelle arti figurative.
Mi spiego velocemente: prendi la tastiera di un piano: le sette note bianche partendo dal do sono la scala di do in modo maggiore, cioè la differenza tra le note è un tono ( tra do e re) un tono ( re mi ) mezzo tono ( mi fa ,infatti non c'è il tasto nero nel mezzo che vale mezzo tono) un tono,un tono ,un tono, mezzo tono ( tra si e do, anche lì niente tasti neri). Se uso la scala di re maggiore, ad esempio, devo cambiare qualcuna delle altre note usando i tasti neri per mantenere la stessa distanza tra toni 1,1,1/2,1,1,1,1/2. Il modo minore ha una disposizione diversa dei semitoni, ma anche qui vale il solito sistema di trasposizione. Per ogni scala la differenza di altezza tra le note rimane la stessa Questo sistema permette di cambiare tonalità all'interno di un pezzo, anche passando dal maggiore al minore e viceversa e ci sono ben precisi rapporti tra le varie tonalità. E' un sistema estremamente complesso che permette una grande ricchezza di sfumature. Preciso meglio: il modo è come sono disposti i toni e i semitoni, e noi tendenzialmente ne usiamo solo due , il maggiore e il minore. la scala ci dice da quale nota si parte.
La musica antica è modale, cioè ogni pezzo ha una sua specifica distribuzione degli intervalli tra le note, il modo frigio ad esempio è come suonare tutti i tasti bianchi del pianoforte ma partendo dal mi. In questo caso c'è subito un semitono invece che un tono ( tra mi e fa non c'è un tasto nero, tra do e re si ) e così via. In pratica ogni scala ha un suo modo. Con questo sistema non sono possibile le modulazioni - i cambiamenti di tonalità - che permette il sistema temperato e che sono quelle che rendono la musica " moderna" così varia ed espressiva, quindi è una musica per quanto affascinante più limitata.
Da quel modo non ci si muove e l'armonia deve essere necessariamente molto più semplice. E l'armonia è l'equivalente di una dimensione in più nelle arti figurative. Da qui il mio paragone con la prospettiva.
Poi il sistema modale è stato riscoperto dal jazz, ma "mischiandolo"e contaminandolo con le armonie della scala temperata quindi è tutto un altro discorso.

Capiti i concetti, ma il mio orecchio non è allenato a distinguere tra modo frigio, scala temperata e sistema modale!!!
Io sono molto basico: se un pezzo mi piace può anche essere composto da un solo accordo e suonato con le tolle, ma mi piace , e va bene così.
L'importante è che ci sia dell'anima e mi trasmetta emozioni.

Andando fuori dal "mio" tema, propongo una curiosità. I Tiny Desk concert, sono caratterizzati da una quindicina
di minuti suonati in acustico in un angolo di libreria di due metri quadri dai vari artisti. (Ci è passata anche Beth, ma questa volta
ve la risparmio!!).
Ebbene, ci è passata anche la Susan Tedeschi Truck Band, di cui sono un fan, e si sono presentati in 11 !!! in due
metri quadri si sono stipate due batterie (ha la caratteristica di avere due batteristi sincronizzati! non so perché), una pianola,
due trombe, tre cantanti (con Susan), ecc... Vedere per credere !!! Il pezzo forte per me è l'ultimo,
tratto dal loro ultimo album, Anyhow, a 10'00" esatti, davvero pregevole.
Eccoli qua :

A me è capitato di vedere una cosa simile a Nashville in una caffetteria. Musicisti bravissimi fra l'altro, nonostante non mi piaccia assolutamente il country.

Ed ora qualcosa di assolutamente inaspettato, come direbbero i Monty Python.
E' il 13 dicembre, in fin dei conti,no ?

Sì, ma vogliamo anche dare un’idea dell’uso intelligente dei modi nel jazz?
Ecco qua forse la summa, il brano più modale del disco più conosciuto come l’apoteosi del modo. (A torto o a ragione, perché un’analisi strettamente musicale fa capire che coesistono tonalità, modi e scale blues in diversi brani, come già scritto da Chtu... )

Qui ogni solista fa un giro tra cinque modi o scale. C’è pure la scala frigia, ovviamente!
(quell’atmosfera spagnoleggiante, in particolare nell’esposizione del tema da parte della tromba di Miles)

Senza capire molto di scale tonali ecc.. ecc.. Miles Davis l'ho sempre apprezzato !!

Ora mi sto "caricando" per uscire a correre ed oggi sono in vena di Prog Tex Mex; Calexico of course !! (poi in corsa ci sarà posto
solo per Beth, ovvio).

Quando suonano in banda coi Mariachi sono un vero portento !!! Ecco un esempio:

Calexico Crystal Frontier (from Album Spiritoso) feat Mariachi Luz the Luna =

PS: tra i brani ciclistici avevate dimenticato questo!
(famoso anche perché il coro sembrava dire “My wife is bisexual” )

Bitossi ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 14:01 Sì, ma vogliamo anche dare un’idea dell’uso intelligente dei modi nel jazz?
Ecco qua forse la summa, il brano più modale del disco più conosciuto come l’apoteosi del modo. (A torto o a ragione, perché un’analisi strettamente musicale fa capire che coesistono tonalità, modi e scale blues in diversi brani, come già scritto da Chtu... )

Qui ogni solista fa un giro tra cinque modi o scale. C’è pure la scala frigia, ovviamente!
(quell’atmosfera spagnoleggiante, in particolare nell’esposizione del tema da parte della tromba di Miles)

Uno dei cinque dischi che resterà del XX secolo ?
Miles, Bill Evans, Cannonball, Trane...

Un'altra pietra miliare del jazz modale


Per capire cosa facevano questi grandi il tutto parte da questo

gli spaghetti con la cotoletta però no, per favore

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 19:52 Uno dei cinque dischi che resterà del XX secolo ?
Miles, Bill Evans, Cannonball, Trane...

In effetti mancava solo Beth Orton!

Scherzi a parte, e ribadendo che ogni forma musicale ha le sue punte di diamante e i suoi momenti significativi, più ci si addentra nella storia del jazz e più si incontrano capolavori, quindi direi che i dischi che resteranno, almeno per me, dovrebbero essere alcune centinaia.
Rispetto a Kind of Blue... come ben spiegato nel bel libro di Ashley Kahn ad esso dedicato, non c’era moltissima convinzione da parte di Davis, ed anche alcuni dei musicisti avevano avuto l’impressione di aver partecipato ad una sessione come altre.
Sarà stato il solito cul-de-Miles (ma quando il kiulo è sistematico, è classe! ); ne venne fuori un prodotto semplice e complesso allo stesso tempo, classico e moderno, intrigante e rilassato. Direi “signorile”, e mi sa tanto che la presenza di Bill Evans ne sia il motivo principale.
Proprio il brano del video fu il più complesso da realizzare: diverse interruzioni, perché non si riusciva ad entrare in pieno in quell’atmosfera di rilassata sospensione che Davis desiderava, tant’è che fu anche l’unico brano portato a termine due volte, visto che la prima ancora non soddisfaceva gli standard elevatissimi di Davis. Dalla seconda edizione in CD, compare anch’esso nei dischi, ed è comunque grandioso!
(Tutte le altre tracce registrate una sola volta, a parte pochissime interruzioni dopo alcune battute. Vaglielo a dire ai rockettari, di tenere buona la prima! )

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 20:13 Un'altra pietra miliare del jazz modale

Ecco, qui si capisce anche come poi andò a finire: il modale rimase ancora nella ricerca di Coltrane, mentre l’irrequieto Miles si mosse, pure come risposta al free, verso il post-hard-modern-bop del suo secondo quintetto con Shorter e Hancock...

Bitossi ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 21:20

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 19:52 Uno dei cinque dischi che resterà del XX secolo ?
Miles, Bill Evans, Cannonball, Trane...

In effetti mancava solo Beth Orton!

Scherzi a parte, e ribadendo che ogni forma musicale ha le sue punte di diamante e i suoi momenti significativi, più ci si addentra nella storia del jazz e più si incontrano capolavori, quindi direi che i dischi che resteranno, almeno per me, dovrebbero essere alcune centinaia.
Rispetto a Kind of Blue... come ben spiegato nel bel libro di Ashley Kahn ad esso dedicato, non c’era moltissima convinzione da parte di Davis, ed anche alcuni dei musicisti avevano avuto l’impressione di aver partecipato ad una sessione come altre.
Sarà stato il solito cul-de-Miles (ma quando il kiulo è sistematico, è classe! ); ne venne fuori un prodotto semplice e complesso allo stesso tempo, classico e moderno, intrigante e rilassato. Direi “signorile”, e mi sa tanto che la presenza di Bill Evans ne sia il motivo principale.
Proprio il brano del video fu il più complesso da realizzare: diverse interruzioni, perché non si riusciva ad entrare in pieno in quell’atmosfera di rilassata sospensione che Davis desiderava, tant’è che fu anche l’unico brano portato a termine due volte, visto che la prima ancora non soddisfaceva gli standard elevatissimi di Davis. Dalla seconda edizione in CD, compare anch’esso nei dischi, ed è comunque grandioso!
(Tutte le altre tracce registrate una sola volta, a parte pochissime interruzioni dopo alcune battute. Vaglielo a dire ai rockettari, di tenere buona la prima! )

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 20:13 Un'altra pietra miliare del jazz modale

Ecco, qui si capisce anche come poi andò a finire: il modale rimase ancora nella ricerca di Coltrane, mentre l’irrequieto Miles si mosse, pure come risposta al free, verso il post-hard-modern-bop del suo secondo quintetto con Shorter e Hancock...

eh, però poi la storia screma molto. A volte anche ingiustamente
Pensiamo all'opera. Ce ne sono state migliaia ma in repertorio ne sono rimaste in numero molto minore.
Magari vengono ripescate ogni tanto come curiosità, o magari ce se ne ricorda solo per un aria ma finisce lì. O ai tanti compositori tardo barocchi completamente o quasi oscurati da Bach Handel e Vivaldi
Ho qualche dubbio che ad esempio ci si ricordi di Paul Desmond o Art Pepper ( i primi due che mi sono venuti che fra l'altro adoro ) tra duecento anni, ma magari si sbaglio e hai ragione tu. Ma tanto non lo sapremo mai
Que sera, sera
Whatever will be, will be
The future's not ours to see

Volate altissimi, ed è un piacere leggervi.

Poi, con tutto il bene che voglio a Road Runner, sciaquarse dar collo Bet Orton, meno male...

Sulla classificazione di adorno però me verrebe da dire che siamo tutti al numero quattro.
Me spiego.
Si possono chiudere gli occhi ma non le orecchie, la musica è invasiva; vi è una componente emotiva. e vi sfido a non ammettere che vi commuovete quer qualche ciofeca, la mia per esempio è voyage voyage desireless

per correre, quando " ero mejor" mi allenavo senza musica, ora prediligo la dance becera anni '90 tipo Corona o La Bouche ma devesse questione di bpm

E domani la "mia" Beth compie 50 anni!! Coscritta di Marco Pantani, 1970, annata di fuoriclasse !!
E domani, guarda un po', è anche il compleanno di mia figlia minore !!

Un divertissement per la ricorrenza :

Call me The Breeze, live form Terrapin Crossroad 12 giugno 2013 (from Album Sugaring Sesaon) =

Road Runner ha scritto: ↑sabato 12 dicembre 2020, 21:41 Sentita anche la canzone più vecchia della storia. In 2000 anni non è che c'è poi stata
sta grande evoluzione !!

Questa invece è Water from a vine leaf dal vivo, eseguita con
la band del suo aguzzino, William Orbit, che alla fine se la porta via. Antidoping assente, per fortuna...

Water from a vine leaf live in London 1995 (rom Album Beth Orton The definitice Collection) =

L' inizio mi ricorda vagamente Totò in Totò le Moko'...

nemecsek. ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 22:14 Volate altissimi, ed è un piacere leggervi.

Poi, con tutto il bene che voglio a Road Runner, sciaquarse dar collo Bet Orton, meno male...

Sulla classificazione di adorno però me verrebe da dire che siamo tutti al numero quattro.
Me spiego.
Si possono chiudere gli occhi ma non le orecchie, la musica è invasiva; vi è una componente emotiva. e vi sfido a non ammettere che vi commuovete quer qualche ciofeca, la mia per esempio è voyage voyage desireless

per correre, quando " ero mejor" mi allenavo senza musica, ora prediligo la dance becera anni '90 tipo Corona o La Bouche ma devesse questione di bpm

Io ogni tanto mi sveglio la mattina con una canzoncina scema in mente e non riesco a trattenermi da canticchiarla tutto il giorno.
Magari roba che mi ricorda le prime cotte.

Visto che si parlava di modalità, non si deve pensare che sia una cosa così strana:
I tre pezzi che posto sono in parte in modalità frigia, visto che si parlava di questo, anche se l'armonia non sempre è una scienza esatta e rimangono sempre delle ambiguità- è il suo bello dopotutto



Così come quasi qualsiasi pezzo di flamenco.
Non sto parlando della modalità frigia pura degli antichi greci, più che altro sono accordi e linee melodiche con delle note variate rispetto alle scale classiche

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 20:13 Un'altra pietra miliare del jazz modale


Per capire cosa facevano questi grandi il tutto parte da questo

gli spaghetti con la cotoletta però no, per favore

Concordo sul piacere di leggere questa discussione, davvero arricchente
Pero' noodles ≠ spaghetti. Da un (mi sembra) ottimo conoscitore della lingua inglese e delle culture straniere in generale non mi sarei aspettato questa semplificazione
Fra l'altro, si puo' comunque discutere (e eventualmente concordare) sul

Brakko ha scritto: ↑giovedì 17 dicembre 2020, 12:35

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 20:13 Un'altra pietra miliare del jazz modale


Per capire cosa facevano questi grandi il tutto parte da questo

gli spaghetti con la cotoletta però no, per favore

Concordo sul piacere di leggere questa discussione, davvero arricchente
Pero' noodles ≠ spaghetti. Da un (mi sembra) ottimo conoscitore della lingua inglese e delle culture straniere in generale non mi sarei aspettato questa semplificazione
Fra l'altro, si puo' comunque discutere (e eventualmente concordare) sul

in effetti hai ragione, per quanto per gli americani tutte le paste lunghe siano noodles - gli spaghetti li chiamano spaghetti noodles.

In realtà nel caso immagino intendessero gli Spätzle.

Cthulhu ha scritto: ↑giovedì 17 dicembre 2020, 16:07

Brakko ha scritto: ↑giovedì 17 dicembre 2020, 12:35

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 13 dicembre 2020, 20:13 Un'altra pietra miliare del jazz modale


Per capire cosa facevano questi grandi il tutto parte da questo

gli spaghetti con la cotoletta però no, per favore

Concordo sul piacere di leggere questa discussione, davvero arricchente
Pero' noodles ≠ spaghetti. Da un (mi sembra) ottimo conoscitore della lingua inglese e delle culture straniere in generale non mi sarei aspettato questa semplificazione
Fra l'altro, si puo' comunque discutere (e eventualmente concordare) sul

in effetti hai ragione, per quanto per gli americani tutte le paste lunghe siano noodles - gli spaghetti li chiamano spaghetti noodles.

In realtà nel caso immagino intendessero gli Spätzle.

Si', considerato anche dove il film e' ambientato, penso anch'io che intenda gli spätzle. E una buona cotoletta con gli spätzle, per i miei gusti, non e' da buttar via.
Scusa per la divagazione e grazie per le ultime pagine davvero interessanti (senza nulla togliere a Beth Orton...).

Brakko ha scritto: ↑venerdì 18 dicembre 2020, 15:31

Cthulhu ha scritto: ↑giovedì 17 dicembre 2020, 16:07

Brakko ha scritto: ↑giovedì 17 dicembre 2020, 12:35

Concordo sul piacere di leggere questa discussione, davvero arricchente
Pero' noodles ≠ spaghetti. Da un (mi sembra) ottimo conoscitore della lingua inglese e delle culture straniere in generale non mi sarei aspettato questa semplificazione
Fra l'altro, si puo' comunque discutere (e eventualmente concordare) sul

in effetti hai ragione, per quanto per gli americani tutte le paste lunghe siano noodles - gli spaghetti li chiamano spaghetti noodles.

In realtà nel caso immagino intendessero gli Spätzle.

Si', considerato anche dove il film e' ambientato, penso anch'io che intenda gli spätzle. E una buona cotoletta con gli spätzle, per i miei gusti, non e' da buttar via.
Scusa per la divagazione e grazie per le ultime pagine davvero interessanti (senza nulla togliere a Beth Orton...).

Visto che sono a dieta propedeutica prenatalizia e stasera ho un brodino, farei salti mortali per una bella Wienerschnitzel...
e anche per gli spatzle, ma separati.
Comunque grazie a te e a tutti quelli che hanno sprecato tempo con le mie elucubrazioni

Ditemi se non è bello questo pezzo, scritto a 6 mani con i Chemical Brothers (che non sono i fratelli Sleck...!!):

Beth Orton and Chemical Brothers = Alive Alone (From Album Exit Planet Dust - Chemical Brothers):

Sono passati pochi giorni dal 250 compleanno di Beethoven.

Immagino che per molti questo straordinario pezzo di quasi 200 anni fa sia ancora troppo moderno e complicato.

Quindi è nato 200 anni meno 2 giorni prima di Beth Orton !!

La sinfonica comunque mi piace, in tutte le sfumature, perché ha sempre un senso.

Tornando a Beth, tra i commenti a questa versione acustica di Paris Train (uno dei suoi brani più belli, che
in versione su disco aveva fatto capitolare anche Matteo Conz che dovette ammettere che era notevole...),
ho trovato questo, che copio e incollo :

Dean Commins:
6 mesi fa
Most guitarists write songs in either a minor or major key (which becomes incredibly boring to the ear after a while).
Orton makes wonderful use of modes supported by alternate tunings (much in the same way that Joni Mitchell does); it's the most wonderful, unpredictable ear-candy for a jaded musician like me. This woman is criminally under-rated.

Il senso letterale l'ho capito, ma mi puoi spiegare tecnicamente che cosa significa ?
(Concordo pienamente sulla fine del commento "This woman is criminally under-rated.")

Ecco il brano :
Paris Train (from Album Daybreaker) :

Parte con una serie di accordi in minore e poi ne inserisce alcuni in maggiore senza però passare completamente in tonalità maggiore.
Mantiene una certa ambiguità tonale diciamo. E' una cosa piuttosto comune nella musica country folk.
Devo dire che in questo pezzo lo fa molto bene.
E' sicuramente brava.
Però tu sei proprio fissato...

Cacchio, in tema di tecnica musicale, accordi, ecc... mi rendo conto di essere proprio ignorante!!

Su Beth Orton ammetto di avere una "leggera" predilezione per lei...
Però in questi mesi ho postato anche brani di Roger Waters and Tom Morello, Springsteen and Tom Morello, Cowboy Junkies,
David Gray, Jupiter Coyote, Calexico e Mariachi, Dave Mattews Band, Neil Young, Grace Potter and Joe Satriani,
Mike Oldfield, Van Morrison, Solomon Burke, Blues Brothers, Aimee Mann, Guccini, Gaber, Bennato,
Pierangelo Bertoli, Jackie Leven (il Bertoli Canadese), Nick Cave, Tedeschi Trucks Band,
Almonn Brothers Band, Moe, ecc... ecc...
Ma con Beth è come quando si parla di ciclismo con gli appassionati: si discute su ogni campione,
ma quando si arriva a parlare di Merckx, tutti gli altri diventano mezze cartucce...

C'è una perla che secondo me merita un post, è quel capolavoro scritto dalle 4 Non Blondies, rimasto unico.
Quattro donne in un'unica band, hanno litigato dopo pochi mesi..!!!
Comunque, What's up l'hanno inventato loro !!! nel 1992!!! :

What's up - 4 Non Blondies official video (from Album Bigger, Better, Faster, More) =

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 10:23 Parte con una serie di accordi in minore e poi ne inserisce alcuni in maggiore senza però passare completamente in tonalità maggiore.
Mantiene una certa ambiguità tonale diciamo. E' una cosa piuttosto comune nella musica country folk.
Devo dire che in questo pezzo lo fa molto bene.
E' sicuramente brava.
Però tu sei proprio fissato...

Il tipo dice anche che la Orton usa accordature alternative; questa in particolare assomiglia a qualcosa che usava anche Nick Drake, me la dovrei studiare.
In questo modo è più facile rimanere nella modalità invece che nella tonalità, visti i discorsi che si facevano qualche giorno fa...

Ecco, grazie, infatti. Mi sembrava accennasse a quei discorsi sulla modalità dei giorni scorsi, anche se purtroppo sono fuori dalle mie conoscenze.

Tornando alle 4 Non Blondies, non so perchè, ma sto brano non smette di piacermi da quasi trent'anni. E anche il resto dell'Album contiene delle belle perle. Vedo d'altra parte su You Tube 959 milioni di visualizzazioni, 4 milioni di like e 138 mila commenti!!
Questo è uno dei pochi pezzi che quando esce dal mio Cocktail Audio e passa mia moglie dal mio angolo Hi-fi non spara il solito "e abbassa sta cazzo di musica", ma dice "questa mi piace..!"

Bitossi ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 14:36

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 10:23 Parte con una serie di accordi in minore e poi ne inserisce alcuni in maggiore senza però passare completamente in tonalità maggiore.
Mantiene una certa ambiguità tonale diciamo. E' una cosa piuttosto comune nella musica country folk.
Devo dire che in questo pezzo lo fa molto bene.
E' sicuramente brava.
Però tu sei proprio fissato...

Il tipo dice anche che la Orton usa accordature alternative; questa in particolare assomiglia a qualcosa che usava anche Nick Drake, me la dovrei studiare.
In questo modo è più facile rimanere nella modalità invece che nella tonalità, visti i discorsi che si facevano qualche giorno fa...

Io sono un (pessimo) pianista, la chitarra e le sue accordature non sono il mio forte, ma non mi sembrano diverse da quelle che usavano i musicisti country rock degli anni 60 e 70. Gli accordi almeno alcuni mi sembrano leggermente "sporcati", ma le note sono quelle.

Road Runner ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 14:52 Tornando alle 4 Non Blondies, non so perchè, ma sto brano non smette di piacermi da quasi trent'anni. E anche il resto dell'Album contiene delle belle perle. Vedo d'altra parte su You Tube 959 milioni di visualizzazioni, 4 milioni di like e 138 mila commenti!!
Questo è uno dei pochi pezzi che quando esce dal mio Cocktail Audio e passa mia moglie dal mio angolo Hi-fi non spara il solito "e abbassa sta cazzo di musica", ma dice "questa mi piace..!"

bè, penso sia normale ti piaccia ancora (come piace a me), è una canzone molto bella e quelle non passano mai di moda.
per quanto mi pare di ricordare che le 4 non blondes fossero 3 donne e un uomo, almeno al momento di what's up, lo ricordo nel video. (poi nelle band spesso c'è un discreto ricambio e loro sono state una formazione tutta al femminile in altri momenti)
come band è stata la loro unica hit, ma la cantante linda perry in seguito è diventata autrice per alcuni dei più grossi nomi del pop.

visto che hai citato i cowboy junkies, mi piace ricordare questo pezzo scritto per loro da townes van zandt, per me uno dei più grandi songwriter americani, purtroppo misconosciuto (per quanto c'è un meritorio festival a lui dedicato in provincia di como, ovviamente saltato quest'anno per il covid). questa è la versione cantata da lui:

Coi Cowboy Junkies con me sfondi una porta aperta! Fino a 2 anni fa erano il mio ascolto preferito, prima
del ri-avvento di Beth Orton.
Il Townes Van Zandt Festival lo conosco bene; tra gli organizzatori c'è Andrea Parodi, che abita a 200 metri da casa mia ed era
un suo grande amico.
E allora andiamo di Cowboy Junkies :

Those final feet live from Newport Folk Festival 2008 (from Album Miles from our Home) =

Road Runner ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 14:52
Questo è uno dei pochi pezzi che quando esce dal mio Cocktail Audio e passa mia moglie dal mio angolo Hi-fi non spara il solito "e abbassa sta cazzo di musica", ma dice "questa mi piace..!"

Ci credo, penso le vada bene tutto purché non sia Beth Orton
Devo dire che l'esperienza mi ha insegnato a non condividere i miei gusti cinematografici e musicali con le donne.
Ci sono quelle che mi hanno preso per matto.
Meglio la letteratura e la cultura generale che sono meno controverse e ti fanno fare sempre bella figura

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 17:40

Bitossi ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 14:36

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 10:23 Parte con una serie di accordi in minore e poi ne inserisce alcuni in maggiore senza però passare completamente in tonalità maggiore.
Mantiene una certa ambiguità tonale diciamo. E' una cosa piuttosto comune nella musica country folk.
Devo dire che in questo pezzo lo fa molto bene.
E' sicuramente brava.
Però tu sei proprio fissato...

Il tipo dice anche che la Orton usa accordature alternative; questa in particolare assomiglia a qualcosa che usava anche Nick Drake, me la dovrei studiare.
In questo modo è più facile rimanere nella modalità invece che nella tonalità, visti i discorsi che si facevano qualche giorno fa...

Io sono un (pessimo) pianista, la chitarra e le sue accordature non sono il mio forte, ma non mi sembrano diverse da quelle che usavano i musicisti country rock degli anni 60 e 70. Gli accordi almeno alcuni mi sembrano leggermente "sporcati", ma le note sono quelle.

Fidati, Cthu, quella chitarra non è accordata "normale". Appena ho un po' di tempo provo a vedere come. Comunque di sicuro non è neanche un'accordatura aperta (quelle che di solito danno un accordo maggiore senza schiacciare alcun tasto).
Poi certamente sarà stata usata da qualcun altro, il primo che mi viene in mente Nick Drake, come scrivevo.

Bitossi ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 19:07

Cthulhu ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 17:40

Bitossi ha scritto: ↑domenica 20 dicembre 2020, 14:36
Il tipo dice anche che la Orton usa accordature alternative; questa in particolare assomiglia a qualcosa che usava anche Nick Drake, me la dovrei studiare.
In questo modo è più facile rimanere nella modalità invece che nella tonalità, visti i discorsi che si facevano qualche giorno fa...

Io sono un (pessimo) pianista, la chitarra e le sue accordature non sono il mio forte, ma non mi sembrano diverse da quelle che usavano i musicisti country rock degli anni 60 e 70. Gli accordi almeno alcuni mi sembrano leggermente "sporcati", ma le note sono quelle.

Fidati, Cthu, quella chitarra non è accordata "normale". Appena ho un po' di tempo provo a vedere come. Comunque di sicuro non è neanche un'accordatura aperta (quelle che di solito danno un accordo maggiore senza schiacciare alcun tasto).
Poi certamente sarà stata usata da qualcun altro, il primo che mi viene in mente Nick Drake, come scrivevo.

Mi fido, ripeto non sono un chitarrista, ma mi sembra molto anni 60 70. A memoria roba tipo John Fahey o Robbie Basho, ma potrei dire una boiata.