Il giro in bici più bello
Inviato: mercoledì 31 luglio 2024, 9:45
In questo thread vorrei discutere quali sono secondo voi i giri in bici da strada più belli che si possano fare. Non parlo di singole salite, ma della bellezza complessiva del giro. Ad esempio, molti ritengono il Nivolet tra le salite più belle d'Italia, ma il Nivolet difficilmente rientra in questa categoria perché l'avvicinamento è bruttino ed è una strada a fondo cieco, quindi il giro in bici di per sé non è un'esperienza memorabile. Ci sono dei giri che contengono salite bellissime ma altre parti meno interessanti (penso al Gavia inserito nel classico giro da Bormio con Mortirolo e Gavia, dove solo il Gavia è indimenticabile), o il Galibier, che nella Susa-Susa è annacquato dai lunghi fondovalle e dai noiosi Monginevro e Telegraphe. Al contrario, io ho dei giri in mente dove le salite isolate non rientrano nella mia top ten, ma il giro ha pochi difetti.
Ne indico cinque che mi vengono in mente di getto.
1) Allos-Champs-Cayolle da Barcelonnette, rigorosamente in quest'ordine. Un giro su strade poco frequentate, gli asfalti sono ottimi e gli scenari affrontati all'interno del giro sono molto vari. Anche la lunghezza e il dislivello (115 x 3200) sono alla portata di molti, stimolante per i ciclisti più allenati e alla portata per chi lo è meno.
2) Furka-Grimsel-Susten da Andermatt. Tre passi mitici e tutti bellissimi.
3) Fauniera-Sampeyre da Cuneo o Caraglio. Questo per come lo intendo non è esattamente un anello, bisogna girare la bici due volte. Fauniera classico da Castelmagno, ritorno all'Esischie, salita dal vallone di Elva, discesa di nuovo in Val Maira dal versante di Stroppo e giù per la Val Maira. Giro aspro, con asfalti difficili, per bici resistenti. L'apoteosi delle alpi cuneesi.
4) Pordoi-Sella-Gardena-Valparola-Giau. Dopo molti anni, ho eletto questo a miglior anello che si possa fare sulle Dolomiti. Grande pregio di questo giro è la quasi totale assenza di pianura.
5) Colle d'Oggia e Passo della Teglia da Pieve di Teco. Un giro per tutte le gambe, un omaggio alla bellezza delle Alpi liguri. Giro perfetto per le mezze stagioni, ma anche per le giornate invernali più calde. Gli ultimi chilometri del Passo della Teglia con vista sul mare sono sensazionali. Il Colle d'Oggia è perfetto per stare in quattro in fila a chiacchierare su pendenze dolci. Questo è un giro non grandioso, ma a suo modo perfetto.
Ho segnalato solo giri ad anello, ma io faccio spesso giri che partono da una parte e finiscono da un'altra parte. Se i treni consentono lo spostamento è bello fare giri che non tornano al punto di partenza.
Ne indico cinque che mi vengono in mente di getto.
1) Allos-Champs-Cayolle da Barcelonnette, rigorosamente in quest'ordine. Un giro su strade poco frequentate, gli asfalti sono ottimi e gli scenari affrontati all'interno del giro sono molto vari. Anche la lunghezza e il dislivello (115 x 3200) sono alla portata di molti, stimolante per i ciclisti più allenati e alla portata per chi lo è meno.
2) Furka-Grimsel-Susten da Andermatt. Tre passi mitici e tutti bellissimi.
3) Fauniera-Sampeyre da Cuneo o Caraglio. Questo per come lo intendo non è esattamente un anello, bisogna girare la bici due volte. Fauniera classico da Castelmagno, ritorno all'Esischie, salita dal vallone di Elva, discesa di nuovo in Val Maira dal versante di Stroppo e giù per la Val Maira. Giro aspro, con asfalti difficili, per bici resistenti. L'apoteosi delle alpi cuneesi.
4) Pordoi-Sella-Gardena-Valparola-Giau. Dopo molti anni, ho eletto questo a miglior anello che si possa fare sulle Dolomiti. Grande pregio di questo giro è la quasi totale assenza di pianura.
5) Colle d'Oggia e Passo della Teglia da Pieve di Teco. Un giro per tutte le gambe, un omaggio alla bellezza delle Alpi liguri. Giro perfetto per le mezze stagioni, ma anche per le giornate invernali più calde. Gli ultimi chilometri del Passo della Teglia con vista sul mare sono sensazionali. Il Colle d'Oggia è perfetto per stare in quattro in fila a chiacchierare su pendenze dolci. Questo è un giro non grandioso, ma a suo modo perfetto.
Ho segnalato solo giri ad anello, ma io faccio spesso giri che partono da una parte e finiscono da un'altra parte. Se i treni consentono lo spostamento è bello fare giri che non tornano al punto di partenza.