Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Si, l'avevo scritto non so in quale thread credo a marzo. Sinceramente mi aspettavo un rendimento "basso" in questo suo primo Giro proprio per i motivi di cui parlavo nel precedente post. Anch'io spero che non si demoralizzi a causa di questo primo Giro non andato alla perfezione, comunque ho sentito ieri una sua intervista e mi sembrava abbastanza carico. E' giovane e ha tutto il tempo per crescere e vincere tantissime corse.
Alla fine dei conti credo che nessuno qui sul forum (e qui faccio riferimento ai post di Vivian e tetzuo
) lo stia dando per "morto" o abbia fretta. Semplicemente si analizza il perchè di questo suo primo giro forse un pò più difficoltoso del dovuto, se si confronta ad esempio con il suo compagno Favilli, anche lui dell'89, oppure con Demare, 1991 e al primo anno da prof.
Naturalmente le critiche costruttive sono sempre ben accette, sono quelle distruttive e reiterate (vi sono anche quelle, basta spulciare un po' di thread anche non riguardanti il Giro)che invece alla lunga stancano e dimostrano non solo supponenza ma anche la preclusione a qualsiasi dibattito obiettivo sull'argomento. Comunque Andrea (che nei giorni in cui sono stato al Giro ho trovato molto sereno e disponibile, per nulla abbattuto) spesso è il primo a rendersi conto di quel che non va. Basta leggere ad esempio cos'ha twittato:
Andrea Guardini
Oggi ho commesso tanti piccoli errori che in finale fanno la differenza. Perso una grande occasione, ora l'obbiettivo è arrivare a Vedelago!
Di certo ora saprà benissimo che sulla strada verso Cervinia e i Piani dei Resinelli dovrà sputare l'anima per poter giungere entro il tempo massimo ma la convinzione di base mi pare che ci sia. Del resto anche Modolo dopo Montecatini aveva il morale sotto i tacchi, eppure a Cervere è riuscito a sfiorare il podio in un arrivo "incasinato" (per il fatto che praticamente tutti i velocisti erano lì presenti e per il fatto che nell'ultimo km si è vista anche molta anarchia coi treni), quindi basta poco per ricaricarsi nel morale.
Riguardo Favilli: a parte che non è mai stato un velocista puro, ma già in questa primavera ha fatto vedere cose egregie anche sul pavè. A mio avviso Elia non gode neppure di eccessiva pressione al momento ed anche per questo può vivere le situazioni in maniera più rilassata (se ci si fa caso in questo Giro si era parlato di lui unicamente per la magata che per necessità è stato costretto ad inventarsi per saltare Cavendish nella terza tappa), sta ancora inseguendo la prima vittoria tra i professionisti ma pian piano si sta facendo il suo bagaglio di esperienze. Guardini, al di là degli errori che lui stesso sostiene di aver commesso, in una tappa del genere non dico che fosse condannato a vincere ma a finire almeno nei primi 5 si, visto che finora in gare con chilometraggi ridotti raramente aveva fallito. Così pure Arnaud Demare: sono convinto che non stia correndo con la pressione di essere il corridore più giovane in assoluto a disputare il Giro e tra pochi anni i frutti si potrebbero vedere. A parte che per un corridore di soli 20 anni, con un'ultima settimana come quella che si prospetta che per un velocista è qualcosa di micidiale, riuscire ad arrivare a Milano sarebbe già un qualcosa di notevole.
In conclusione una considerazione anche su Sonny Colbrelli: anche lui non è per nulla un velocista puro, sta pian piano diventando anche un personaggio (vivaddio aggiungo, pensare a lui solo per la sberla rimediata in "quella corsa là" obiettivamente era un po' tanto riduttivo) e col passare dei giorni in questo Giro ha saputo soffrire e sta andando sempre meglio. Obiettivamente non so se fare un ulteriore anno in Zalf (così come per Battaglin) sia stata la cosa migliore, però in resistenza mi pare che ne stia guadagnando e questo Giro 2012 potrebbe fargli definitivamente prendere coscienza dei propri mezzi.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
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