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Salite italiane - La Lessinia

Inviato: lunedì 28 luglio 2025, 7:10
da Beppugrillo
Già in partenza c'è una difficoltà ovvia: cos'è la Lessinia e cos'è la Valpolicella. Boh, probabilmente chi si è posto la domanda si è anche dato una risposta, ma sicuramente non è univoca. Forse si può dire poeticamente che la Lessinia inizia dove finiscono le vigne e dove iniziano le cave e i pascoli, ma ovviamente non è vero. Penso che parlando di salite non abbia senso distinguere Lessinia e Valpolicella perché la direzione di tutte le strade è la stessa, praticamente tutte quelle che iniziano in Valpolicella finiscono in Lessinia, qualunque sia il confine. Quindi personalmente metto tutto insieme.
In sostanza quindi la Lessinia è un enorme piano inclinato tendente verso nord, scandito da una serie di valli più o meno parallele da est verso ovest (o viceversa), che però non necessariamente ospitano le strade principali. Di strade ce ne sono tantissime, una densità che secondo me non si trova in nessun altro luogo. Tutte si intrecciano in vari punti e tutte convergono in due valichi: il Passo Fittanze a Ovest e il Passo del Branchetto a Est.
Definire univocamente dei versanti di queste due salite in realtà è impossibile perché ci arrivi da mille parti, puoi fare deviazioni, puoi partire su una strada verso il Passo Fittanze, deviare e arrivare al Branchetto, puoi passare da uno all'altro direttamente in quota, puoi passarci sopra sia su asfalto che su sterrato. Quindi mappare questa zona individuando delle salite nettamente distinte su cui sarebbero tutti d'accordo non si può fare, invece a mapparle tutte probabilmente si arriverebbe ad un centinaio in un attimo. Rimane un criterio molto più semplice: metto le salite che mi piacciono di più per come le intendo io...

Re: Salite italiane - La Lessinia

Inviato: lunedì 28 luglio 2025, 7:12
da Beppugrillo
BOSCO CHIESANUOVA - VERSANTE DI BELLORI (STRADA VECCHIA)
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Parto da questa che penso metta d'accordo un po' tutti i cicloamatori della zona perché è veramente bella. Si stacca da Bellori, ultimo paesino pianeggiante della Valpantena e sale verso Bosco Chiesanuova (finisce lì? Beh dipende, una volta in cima puoi andare su, giù, di lato). Va divisa in due parti, la prima parte sulla strada "nuova" e la seconda sulla strada "vecchia". Il nuovo non è mai particolarmente bello, qua neanche. C'è una prima parte facile nel fondo valle, poi 4 tornanti nel bosco che immettono su un altopiano non particolarmente piano che affianca prima i grossi palloni della base NATO (non certo una bellezza naturalistica, ma un aspetto molto caratteristico, tutto sommato anche relativamente conciliato con l'ambiente circostante per me) e poi il paese di Lughezzano. In un certo senso il passaggio dentro Lughezzano potrebbe anche essere la parte più difficile della salita, almeno io ho questa sensazione e comunque l'altimetria in parte lo conferma (siamo nel tratto "rosso" iniziale).
Da Lughezzano si stacca a un certo punto questa cosiddetta strada vecchia e il contesto cambia completamente. Si sta salendo ma soprattutto si entra in un contesto molto più rurale (di totalmente genuino in Lessinia c'è poco, va detto, gli allevamento arrivano un po' ovunque). La strada è più stretta, un po' più rovinata ma comunque perfettamente percorribile sia in salita che in discesa. Si alternano passaggi all'ombra e zone aperte. Non ci sono grandi rettilinei, è una strada abbastanza snodata con qualche ampio tornante. I passaggi che preferisco esteticamente sono questi (https://earth.google.com/web/@45.615533 ... _____wEQAA, https://earth.google.com/web/@45.617467 ... _____wEQAA). Sul secondo si è anche quasi all'arrivo, perché manca solo l'ultimo tratto molto semplice, che entra a Bosco Chiesanuova da ovest nella zona del palaghiaccio. Qua cominciamo anche ad essere abbastanza in alto, intorno ai 1.000 metri, ed è uno di quei posti in cui capita spesso di incrociare qualche animale (l'incontro più bello che mi è capitato è stato con un cucciolo di volpe che mi ha affiancato a pochissima distanza per un paio di minuti). Per assonanza con i blog di ricette, la chiamerei "comfort climb", una salita piacevole, ombreggiata, sulla quale sei sicuro di non fare troppa fatica

Re: Salite italiane - La Lessinia

Inviato: giovedì 31 luglio 2025, 7:22
da Beppugrillo
CAMPOFONTANA - SELVA DI PROGNO
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Ecco un'altra salita veramente bella, come la prima che ho messo per la Lessinia è di nuovo una strada secondaria (anche se qui non c'è l'alternativa più trafficata, le auto semplicemente non ci passano perché è una zona abbastanza isolata). Parlo della salita di Campofontana da Selva di Progno, ma in realtà da Bernardi, una frazioncina di poche case appena più a nord. La strada si potrebbe prendere anche direttamente da Selva di Progno, ma chiunque voglia fare questa salita parte da dove ho messo io l'avvio, anche perché la prima parte con i tornantini stretti è tra le più belle della salita e in effetti è uno dei pochi posti qui intorno in cui si incontra una serie così fitta di tornantini (molto facili, tra l'altro).
Questo punto di avvio è anche posizionato a pochi metri dalla fine della discesa (o salita, ovviamente) di Velo Veronese, mentre proseguendo verso nord si va a Giazza su una strada a fondo cieco a sua volta decisamente interessante per i ciclisti. Quindi, prima parte sui tornantini, è la più facile e si legge anche nell'altimetria, poi si apre una curva molto ampia verso sinistra e da lì inizia il settore più duro. La pendenza sale e contestualmente la qualità dell'asfalto peggiora. In compenso si entra nel bosco, inizia l'ombra, che accompagna la scalata fino all'ultimissimo tratto. La pendenza è molto regolare ma su numeri non banali. Idem è regolare lo sviluppo planimetrico, i tornanti hanno più o meno tutti la stessa lunghezza quindi si prende un bel ritmo. A migliorare ancora il contesto c'è il fatto, almeno da mia esperienza, che per strada si incontra quasi esclusivamente gente in bici o a piedi, di auto se ne vedono veramente poche.
Nella parte del bosco, che finisce intorno ai 1000 metri di altitudine, ci sono due bivi, il primo (che tra l'altro sembrerebbe "accompagnato" diversamente dalla direzione della strada: https://earth.google.com/web/@45.628125 ... iDw-ndAhAB) va preso a sinistra, ma a destra si arriva comunque a destinazione, pur affrontando una parte meno bella della salita. Il secondo invece porta a Giazza, quindi scende, ma non l'ho mai preso, credo sia una strada tutta di cemento, ho visto emergerne qualche e-bike ogni tanto.
Quindi si esce dal bosco dopo un bel drittone con la classica madonnina nella roccia e si entra nel contesto dell'altopiano di Campofontana, che per ora è alto ma non piano. Diventa tutto un po' più "urbano", la strada si allarga, l'asfalto migliora, tornano le case, le auto, un parcheggione sovradimensionato in località Naiss (c'è un osservatorio astronomico e basta e dubito ci siano occasioni in cui viene preso d'assalto dai visitatori). Superati gli ultimi due tornanti con le ultime pendenze importanti si vede poco più in alto la destinazione di Campofontana, che in un paio di minuti viene anche raggiunta.
Insomma 7,3 km al 8,2% è una salita vera, però è una di quelle che si riescono a fare in controllo perché non c'è mai un tratto veramente fuori dalle righe, inoltre tutto il contesto aiuta a prendersela con calma. Personalmente la percepisco molto più semplice di quello che direi vedendo solo l'altimetria. Per chi ha una visione completa della zona è chiaro anche che è una salita estremamente funzionale a qualsiasi giro si voglia fare, collega le parti veronese e vicentina della Lessinia. A ovest si risale a Velo, a est si va verso una zona un po' più selvaggia (in senso ciclistico) con salite brevi ma sempre piuttosto dure (Crespadoro è un nome abbastanza sinistro per chi deve pedalare, quando ti ci trovi uscirne, in qualsiasi direzione esclusa la vigliacca via del fondovalle verso sud, è una sfida interessante)