team opc ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 9:42
galliano ha scritto: ↑venerdì 8 settembre 2023, 7:33
team opc ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2023, 23:13
A parte la storia di Vergallito,su cui già mi sono espresso,oggi Riccardo parlava di sponsor e il fatto che investire nel ciclismo porta un grande ritorno economico.
Non sono d'accordo,in quanto se veramente ci fosse un ritorno mi chiedo perché nessuna azienda italiana allora investe nel ciclismo.
E poi aggiungo,se funzionasse, perché allora queste aziende,tipo Jumbo,Sky,se ne vanno.
Parlo da imprenditore,io non mollerei mai qualcosa che porta un ritorno economico
Vabbè ma Sky e in parte Jumbo mica hanno fatto un anno e via, sono rimaste un bel po' nel ciclismo.
Poi che ci sia un fisiologico disimpegno mi pare normale.
Forse il ciclismo è uno sport più adatto a sponsor che puntano a farsi conoscere maggiormente soprattutto in particolari territori, probabilmente è meno adatto ad aziende mainstream già ampiamente note.
Ad esempio ai prodotti Soudal non ci avevo mai fatto caso, da quando è entrata nel ciclismo se devo comprare una schiuma poliuretanica o un sigillante tendo a preferirli (magari sbaglio
)
Quello che intendevo io è che sebbene siano comunque stati un po' di anni nel ciclismo,se veramente investire nel ciclismo porta un ritorno economico, perché allora andarsene ad investire verso qualcosa che non da certezze? Io qualcosa che mi fa guadagnare bene,non lo mollerei..
Credo, forse sbagliando, che il discorso sia più banale.
Il ritorno economico c'è nei primi anni, poi l'effetto finisce o non aggiunge abbastanza per giustificare la spesa.
Le aziende italiane non investono nel ciclismo perché in Italia c'è una cattiva narrazione di questo sport, che magari c'è anche altrove ma non associata ad un basso livello di cultura sportiva come da noi.
Alla voce "basso livello di cultura sportiva" leggasi: giornali sportivi e non, politiche per lo sport, strutture, scuola e sport, sicurezza, difficoltà organizzative per sport su strada (es Maratone o gare in bici), ostacolo economico per accesso a sport, incapacità di fare una riforma del CONI, lo sport come "rifugio" "poltrona" politica per i trombati o amici degli amici, federazioni che ragionano come club e non come organi di stato con una missione sociale, ...
Se fossi un imprenditore italiano, investirei nel ciclismo o altro sport? Forse solo per passione, non con la ragione.
Oppure perché si aprono porte (politiche) che altrimenti sarebbero chiuse.
Il ciclismo in Italia paga un prezzo maggiore rispetto ad altri sport per i suoi problemi interni che si sommano a quelli strutturali del paese, che inoltre economicamente va molto male.
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra