Che fare di Paolino ??

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Slegar
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Re: Che fare di Paolino ??

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Fiammingo ha scritto:Aspetta..non ho detto che non si poteva fare nulla di diverso...dico che la fuga come era non era buona per l'italia...se ci fosse stato Nibali allora cambiava tutto...la mia era un'obiezione a chi diceva che nella fuga l'Italia avrebbe dovuto tirare a tutta con Marcato e Nocentini..
Infatti Nibali doveva comportarsi come la Vos, attaccare sul Cauberg quando la fuga, prima di essere recuperata, era a poco meno di 30" e rientrare davanti magari in compagnia di qualcun'altro (meglio se spagnolo).

L'unico senso della presenza italiana nella fuga a 29 è stato quello di sfiancare definitivamente Cataldo.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
alfiso

Re: Che fare di Paolino ??

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Esatto, è da ieri che mi chiedo a cosa sia servito entrare con quattro uomini nella fuga. E non erano quattro da buttare.
Se il CT avesse spiegato questo, ci si sarebbe fatti una idea sulla strategia fino a due giri dalla fine.
Poi negli ultimi due giri la responsabilità era dei corridori, quindi la colpa negli ultimi due giri è solo loro ... :vomitino:

A prescindere da tattica e strategia, Bettini se ne deve andare per altre ragioni, tutte quelle prima di ieri elencate.
Però non può dimettersi ora, perché il 13 ottobre deve partecipare da CT alla Granfondo di Roma.
Ormai è una madonna pellegrina che i pretacci della chiesa federcinica portano in giro ad uso e consumo (molto più consumo).
Paolino è ormai l'avatar di sé stesso. Non è mai tardi per uno scatto di orgoglio.
E come lui, nella medesima situazione imbarazzante (più che fare i CT sono dei negoziatori) si trova Marino Amadori.
Una nazionale under23 non deve essere schiava di logica da piccola bottega provinciale interna.
Ed in ogni caso oggi Bettini ed Amadori sono due parafulmini, coi quali non voglio accanirmi.
IL PESCE E' MARCIO ... DALLA TESTA


alfiso

Re: Che fare di Paolino ??

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Ieri durante l'intervista al cittì, alle spalle dello stesso si intravvedeva un folle stenografo, intento a scrivere forsennatamente la cronaca del momento.
Lo stenografo laboriosissimo era il vecchio aquilotto delle streghe, il caro EC, che per l'occasione viene citato al di fuori (incredibile!) della stanza proibita.
Ed ecco la leggenda del pianista ... sull'oceano (di cacca).

Azzurri ancora a digiuno. Ma non serve sparare sul pianista
http://capodacqua.blogautore.repubblica ... l-pianista
24 - SETTEMBRE - 2012
VALKENBURG – Ora che sono passati quattro anni senza medaglie (non accadeva dagli anni 54-57) è fin troppo facile sparare sul pianista. Ma servirebbe solo ad alimentare le solite sterili polemiche. Il Ct Bettini non è certamente esente da colpe, ma, com`è facile immaginare, non ha certo la bacchetta magica per trovare di colpo un `concorrente` adeguato a gente forte, scaltra e smaliziata come i leader delle formazioni belga e spagnola che hanno dettato legge al mondiale di Valkenbuerg. Gilbert ha vinto ed era uno dei favoriti dopo la metamorfosi estiva che ha cancellato con una Vuelta arrembante una primavera da fallimento. Alti e bassi che nel ciclismo fanno pensare a tempi che si vorrebbero andati. Bohasson Hagen, il gigante norvegese era fra i pronosticati. Lo spagnolo Valverde aveva il dente avvelenato (doveva rifarsi di due anni di squalifica per doping), e non ha guardato tanto per il sottile, ignorando quelli che secondo il compagno di squadra Oscar Freire erano gli ordini di squadra: lavorare per il suo quarto storico successo iridato. Liti (dopo l`arrivo) e male parole a parte è sempre la stessa storia. Non c`è alleanza senza tradimento, scriveva Shakespeare, dunque…Ma veramente qualcuno pensava di contrastare questi pirati dello striscione con un manipolo di giovani di belle speranze e per di più con sei debuttanti su nove al mondiale? Gli azzurri hanno fatto quello che potevano, entrando nelle fughe fin dai primi chilometri (Cataldo, Nocentini, Ulissi, Marcato) aiutandosi l`un l`altro come deve essere in una vera squadra e alla fine c`erano tutti i nostri primattori quando la corsa negli ultimi 15-20 chilometri si è infiammata: Nibali,Paolini, Gatto. Il solo Moreno Moser è parso un po` defilato nel finale, ma non si può pretendere di più da un giovane che è professionista da soli 9 mesi e al debutto in azzurro. I nostri hanno perfino osato attaccare negli ultimi due giri. A fronte degli squadroni spagnoli e belgi schierati in forze. Nibali, il capitano, ci ha provato in tutti i modi. Esagerando un pò, anche, quando ha allungato al penultimo passaggio sul Cauberg, dopo che, finito il valzer delle fughe, delle cadute immancabili (Gatto è risalito in sella a 70 dall`arrivo con un ginocchio sanguinante) e dei rimescolamenti, la corsa aveva selezionato il gruppone dei migliori, una cinquantina. Troppi per un finale di un campionato del mondo che ancora una volta ha presentato un tracciato assai poco selettivo. Ma questo è un altro discorso. Poi il siciliano ha tentato la carta della disperazione all`ultimo passaggio. Ma quando stai facendo uno sforzo massimo e ti vedi passare uno come Gilbert a velocità doppia sul pezzo più duro e tenere ai limiti della fisiologia conosciuta (oltre due chilometri a tutta con le gambe che non vanno in acido lattico più di tanto sono qualcosa che sa di extra terrestre) ti afflosci come un palloncino bucato. E invece Nibali è stato anche capace di riprendersi e rilanciare la volata per Gatto, il velocista azzurro designato. Il fatto è che l`Italia è quello che è. Una squadra giovane, un cantiere aperto adesso che la Federciclismo dice di voler uscire da ogni possibile equivoco. Ma non è stato questo a penalizzare il risultato.
`Si, le nuove regole federali che hanno impedito di chiamare gli atleti coinvolti in processi doping, ma, tranne un nome o due la formazione da fare era quella`, dice Bettini alludendo a Ballan. Chi avrebbe dovuto convocare dunque per essere concorrenziale con Gilbert e compagnia? Si fatica a trovare un nome e questo vuol dire che il nostro ciclismo non è più da tempo fra quelli che dettano legge al mondo. Una sola squadra Pro Tour e forse l`anno prossimo neppure quella. Un vivaio che spesso è bruciato dalla fretta di dirigenti che vogliono tutto e subito. Una politica di diffusione della pratica alla base, come fanno da anni Australia e Inghilterra (in attesa che si svegli la Cina), che da noi semplicemente non esiste. Il tutto mentre si attraversa una crisi economica epocale. Nello sport si raccoglie quello che si semina e oggi l`talia raccoglie i frutti dell`insipienza dei suoi dirigenti. I due bronzi delle donne elite e delle junior ne sono la controprova. Quando c`è programmazione e attenzione qualcosa si porta sempre a casa.
Ora non resta che avere pazienza. Per far crescere il gruppo su cui Bettini sta lavorando da un paio di stagioni. Sempre che abbia voglia di continuare.
VALKENBURG – Ora che sono passati quattro anni senza medaglie (non accadeva dagli anni 54-57) è fin troppo facile sparare sul pianista. Ma servirebbe solo ad alimentare le solite sterili polemiche. Il Ct Bettini non è certamente esente da colpe, ma, com`è facile immaginare, non ha certo la bacchetta magica per trovare di colpo un `concorrente` adeguato a gente forte, scaltra e smaliziata come i leader delle formazioni belga e spagnola che hanno dettato legge al mondiale di Valkenbuerg. Gilbert ha vinto ed era uno dei favoriti dopo la metamorfosi estiva che ha cancellato con una Vuelta arrembante una primavera da fallimento. Alti e bassi che nel ciclismo fanno pensare a tempi che si vorrebbero andati. Bohasson Hagen, il gigante norvegese era fra i pronosticati. Lo spagnolo Valverde aveva il dente avvelenato (doveva rifarsi di due anni di squalifica per doping), e non ha guardato tanto per il sottile, ignorando quelli che secondo il compagno di squadra Oscar Freire erano gli ordini di squadra: lavorare per il suo quarto storico successo iridato. Liti (dopo l`arrivo) e male parole a parte è sempre la stessa storia. Non c`è alleanza senza tradimento, scriveva Shakespeare, dunque…
Ma veramente qualcuno pensava di contrastare questi pirati dello striscione con un manipolo di giovani di belle speranze e per di più con sei debuttanti su nove al mondiale? Gli azzurri hanno fatto quello che potevano, entrando nelle fughe fin dai primi chilometri (Cataldo, Nocentini, Ulissi, Marcato) aiutandosi l`un l`altro come deve essere in una vera squadra e alla fine c`erano tutti i nostri primattori quando la corsa negli ultimi 15-20 chilometri si è infiammata: Nibali,Paolini, Gatto. Il solo Moreno Moser è parso un po` defilato nel finale, ma non si può pretendere di più da un giovane che è professionista da soli 9 mesi e al debutto in azzurro. I nostri hanno perfino osato attaccare negli ultimi due giri. A fronte degli squadroni spagnoli e belgi schierati in forze. Nibali, il capitano, ci ha provato in tutti i modi. Esagerando un pò, anche, quando ha allungato al penultimo passaggio sul Cauberg, dopo che, finito il valzer delle fughe, delle cadute immancabili (Gatto è risalito in sella a 70 dall`arrivo con un ginocchio sanguinante) e dei rimescolamenti, la corsa aveva selezionato il gruppone dei migliori, una cinquantina. Troppi per un finale di un campionato del mondo che ancora una volta ha presentato un tracciato assai poco selettivo. Ma questo è un altro discorso. Poi il siciliano ha tentato la carta della disperazione all`ultimo passaggio. Ma quando stai facendo uno sforzo massimo e ti vedi passare uno come Gilbert a velocità doppia sul pezzo più duro e tenere ai limiti della fisiologia conosciuta (oltre due chilometri a tutta con le gambe che non vanno in acido lattico più di tanto sono qualcosa che sa di extra terrestre) ti afflosci come un palloncino bucato. E invece Nibali è stato anche capace di riprendersi e rilanciare la volata per Gatto, il velocista azzurro designato. Il fatto è che l`Italia è quello che è. Una squadra giovane, un cantiere aperto adesso che la Federciclismo dice di voler uscire da ogni possibile equivoco. Ma non è stato questo a penalizzare il risultato.
`Si, le nuove regole federali che hanno impedito di chiamare gli atleti coinvolti in processi doping, ma, tranne un nome o due la formazione da fare era quella`, dice Bettini alludendo a Ballan. Chi avrebbe dovuto convocare dunque per essere concorrenziale con Gilbert e compagnia? Si fatica a trovare un nome e questo vuol dire che il nostro ciclismo non è più da tempo fra quelli che dettano legge al mondo. Una sola squadra Pro Tour e forse l`anno prossimo neppure quella. Un vivaio che spesso è bruciato dalla fretta di dirigenti che vogliono tutto e subito. Una politica di diffusione della pratica alla base, come fanno da anni Australia e Inghilterra (in attesa che si svegli la Cina), che da noi semplicemente non esiste. Il tutto mentre si attraversa una crisi economica epocale. Nello sport si raccoglie quello che si semina e oggi l`talia raccoglie i frutti dell`insipienza dei suoi dirigenti. I due bronzi delle donne elite e delle junior ne sono la controprova. Quando c`è programmazione e attenzione qualcosa si porta sempre a casa.
Ora non resta che avere pazienza. Per far crescere il gruppo su cui Bettini sta lavorando da un paio di stagioni. Sempre che abbia voglia di continuare


Arme
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Re: Che fare di Paolino ??

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Credo nonostante le conduzioni di gara che ci lasciano molto perplessi in questi anni credo che per dare un giudizio definitivo su bettini convenga aspettare un'occasione dove la nazionale ha in mano il favorito della corsa, quella sì sarebbe un'occasione gravemente sprecata e potremmo appurare l'(eventuale) incapacità di Bettini.
Cosa ne pensate?


Sapete perché la gente ama lo sport? Perché nello sport c'è giustizia. Perché nello sport, prima o poi, trionfa la giustizia. Perché nello sport, prima o poi, i conti tornano, arrivano i nostri, vincono i buoni. (Pastonesi)
alfiso

Re: Che fare di Paolino ??

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Per capire che una martellata ai coglioni fa male dobbiamo proprio tirarci la martellata? :dubbio:
E' colorita, ma credo tradisca proprio la sostanza del mio pensiero.
Semmai non è il principale responsabile, ma nessuno lo ha mai pensato. Però ne è stato più che complice.
Diamo lavoro a chi ha più fame.


Arme
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Re: Che fare di Paolino ??

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alfiso ha scritto:Per capire che una martellata ai coglioni fa male dobbiamo proprio tirarci la martellata? :dubbio:
E' colorita, ma credo tradisca proprio la sostanza del mio pensiero.
Semmai non è il principale responsabile, ma nessuno lo ha mai pensato. Però ne è stato più che complice.
Diamo lavoro a chi ha più fame.
No sto ventilando la possibilità che queste defaillance come allenatore siano dovute al fatto che abbia sempre avuto tra le mani una nazionale di outsider che ha cercato di gestire con tattiche sperimentali (credo ne sappia più lui di me di bici) ma che si sono rivelate inefficaci/fallimentari. Non riesco a credere che l'acume tattico di Bettini corridore (penso ad es. al capolavoro 2007...) sia passato nel dimenticatoio da ct...non vorrei che scaricassimo uno dei registi più brillanti e vincenti che abbiamo visto sulla strada senza avergli dato la possibilità di correre con il favorito in squadra, come correva lui, per prendere qualche tecnico che di corsa non capisce niente...


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Cascata del Toce
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Re: Che fare di Paolino ??

Messaggio da leggere da Cascata del Toce »

Uhm uhm... allora... Martinello sarebbe ben capace ma credo abbia già avuto diverbi in Federciclismo quando lo volevano direttore generale... Savoldelli lo tenterei ma penso che possa star bene dove sta... Salvoldi mica è scemo... se ne sta con le sue donnine, vince 3/4 medaglie all' anno.... per la serie "lasa stà i pastizzz".... Damiani sarebbe un gran bel nome ma ad uno così gli dai la direzione di tutta l'attività su strada... Amadori... bah gli Under 23 han corso con il sederino xo eh..... :grr:


riddler
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Re: Che fare di Paolino ??

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meriadoc ha scritto:ma per me sarebbe manna del cielo se Bettini non rinnovasse
l'Italia continuerebbe ad ottenere risultati mediocri, e io aprirei un thread al giorno facendovelo pesare fin quando, mosso a compassione dalle vostre suppliche nella mia mail box...me ne fregherei e continuerei col "ve l'avevo detto"
come se Ballerini o alfredo martini valessero di più, come se Riis o Lefevere o chi altri valessero di più, le tattiche nel ciclismo sono scontate, punto e basta, sono quasi automatiche, sono solo le gambe dei corridori a fare la differenza. La saxo bank ha sempre fatto cagare, e non ha ottenuto uno straccio di risultato fino al ritorno di Contador
Ieri lo stesso Gilbert ha ammesso che in diverse fasi delle corse il Belgio non ha corso bene, lasciando andare fughe troppo numerose e dovendo spendersi per recuperare...beh, poco male, avevano uno squadrone, ricucivano ogni volta, e avevano sempre vari corridori fino all'ultimo cauberg
ma che lo scrivo a fare, se quando analizzate una corsa nemmeno siete più in grado di distinguere tra di rocco e bettini, tra politica federale e cauberg
No no lasciamolo Bettini, perchè è giusto...
Lui in fondo pensa quello che vuole, magari dice in cuor suo ragazzi se non siete bravi quanto lo sono stato io, che cosa ci posso fare? Facciamolo CT onorario a vita per le sue vittorie e non ci pensiamo più.... lui è stato un grande delle classiche e così sia!


Ecco l'elenco delle corse minori del ciclismo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sacha_Modolo
cortefranca
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Re: Che fare di Paolino ??

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Cascata del Toce ha scritto:Uhm uhm... allora... Martinello sarebbe ben capace ma credo abbia già avuto diverbi in Federciclismo quando lo volevano direttore generale... Savoldelli lo tenterei ma penso che possa star bene dove sta... Salvoldi mica è scemo... se ne sta con le sue donnine, vince 3/4 medaglie all' anno.... per la serie "lasa stà i pastizzz".... Damiani sarebbe un gran bel nome ma ad uno così gli dai la direzione di tutta l'attività su strada... Amadori... bah gli Under 23 han corso con il sederino xo eh..... :grr:
Non capisco, vogliamo il cambiamento nei vertici dirigenziali perché sono "nonnini spremuti e senza idee" e poi cosa proponiamo fra i tecnici .......
Fra tutti quelli sopra l'unico é MARTINELLO, che difatti ha avuto il coraggio di mandare tutti a quel paese e uscire a testa alta, il buon FALCO lasciamolo dove si trova e non diamogli responsabilità da irresponsabili, se gli vogliamo bene.
Gli altri devono stare attenti all'armadio che hanno in cantina. Se si rompe una chiusura escono gli zombi.


Arme
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Re: Che fare di Paolino ??

Messaggio da leggere da Arme »

beh se facciamo il totoCT x'proprio è da cambiare io spererei proprio Salvoldi...le ragazze in questi anni non hanno mai raccolto meno di quanto potevano ambire sulla carta...anzi a volte molto di più!


Sapete perché la gente ama lo sport? Perché nello sport c'è giustizia. Perché nello sport, prima o poi, trionfa la giustizia. Perché nello sport, prima o poi, i conti tornano, arrivano i nostri, vincono i buoni. (Pastonesi)
Cascata del Toce
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Re: Che fare di Paolino ??

Messaggio da leggere da Cascata del Toce »

Ma pensa te se Salvoldi accetta di guidare i maschi..se cambia (e penso che cambia dopo l'elezione del Presidente) il Ct sarà Damiani


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