Alla richiesta gentile di Cauz non posso non rispondere, pur ribadendo l'autosospensione . I diritti de Il capro espiatorio li ho dati a Tonina Pantani quando ha pubblicato il libro, quindi non posso pubblicare l’intero libro.
Metto solo due momenti che erano anche sulla versione del blog ( quindi pubblica), così risppndo anche ad Admin che pensa sia giusto dare informazioni ( io penso sia inutile)
I due pezzi si riferiscono uno all’anemia di Pantani subito dopo l’intervento chirurgico seguito all’incidente del 1995 ( testimonianze che dicono una cosa e giudice che giudica…..lasciamo stare, la sentenza fu annullata dalla Corte d’appello, ovviamente) e l’altro all’autopsia di Fortuni Su entrambi i fatti si era prlato a vanvera.
Viene convocato al processo il Prof. Cartesegna che ha eseguito il primo intervento chirurgico, il giorno stesso dell’incidente, cui fu sottoposto Pantani.
Il medico fa rilevare che,pochi giorni dopo l’intervento, l’ ematocrito e l’emoglobina di Pantani scesero a livelli preoccupanti tanto da richiedere due trasfusioni.
Il medico IPOTIZZA che questo fenomeno sia stato dovuto al fatto che l’assunzione massiccia di epo abbia intaccato il midollo osseo tanto da renderlo incapace di produrre globuli rossi in assenza di introduzione di epo esogena.
Nelle motivazioni della sentenza viene riportato il parere di diversi medici del CTO di Torino, che si occuparono di Pantani in quei giorni, che ATTRIBUISCONO L’ANEMIZZAZIONE ALLA GRAVITA’ DELLE FRATTURE RIPORTATE E LO RITENGONO UN PROCESSO NORMALE PER UN PAZIENTE NELLE CONDIZIONI DI MARCO ( come del resto lo stesso prof. Cartesegna aveva dichiarato nell’ottobre 1995.)
Dalle motivazioni della sentenza di Forlì ( il testo integrale si può leggere su
www.sportpro.it):
La dott. ssa Fiorio: "Dopo l’intervento ,Pantani aveva perso evidentemente del sangue e si era anemizzato. Questo è quello che ricordo come la cosa più eclatante … perché uno, in un intervento chirurgico di quella portata, di sicuro doveva secondo me, con quei valori, aver avuto una sorta di emorragia " udienza 17/11/2000.
Ancor più precisi sono stati in proposito il dott. Cacaci, ortopedico che assieme al primario Cartesegna operò Pantani e l’anestesista Vincenzo, i quali all’udienza 28/11/00 hanno dichiarato che “ Pantani presentava un sanguinamento del canale midollare dell’osso fratturato non violento ma continuo, tale da portare nel tempo, attraverso un perdurante stillicidio, a problemi di anemizzazione,I fenomeni emorragici che colpiscono Pantani nel corso del suo ricovero presso il CTO di Torino sono del resto riscontrabili nei dati obiettivi emergenti dalla lettura della cartella clinica in atti.
Nella diagnosi di ingresso si parla, infatti, , " di ematoma post traumatico coscia sinistra". Nella risonanza magnetica alla coscia sinistra del 20/10/95 si legge: "Il muscolo quadricipite appare vistosamente tumefatto con evidenza di un esteso focolaio contusivo del vasto intermedio ove si riconoscono imponente edema e soffusione emorragica, quest’ultima apparentemente organizzata in un piccolo ematoma al terzo medio prossimale… focolai contusivi, anche se di entità assai meno cospicua, sono inoltre riconoscibili a carico dei muscoli, rispettivamente vasto laterale e vasto mediale, nonché dei muscoli aduttore lungo e sartorio…". Il 21/10/95 in consulenza anestesiologica è annotato: "anemizzazione progressiva in paziente con ematoma -quindi con manifestazione emorragica e concomitanza di terapia anticoaugulante e antiflogistica in corso". ". Nel referto della risonanza magnetica al bacino e coscia sinistra del 30/10/95 è scritto infine: "Persiste l’edema congestizio…al controllo odierno risulta meglio delimitabile un voluminoso ematoma con estensione cranio caudale di circa 20 cm situato cranialmente tra il muscolo retto anteriore e il vasto intermedio…".
Questa emorragia si è quindi protratta per alcuni giorni portando alla progressiva anemizzazione del paziente.
QUESTE LE TESTIMONIANZE DEI MEDICI DEL CTO DI TORINO RIPORTATE NELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI CONDANNA DI PANTANI.
Subito dopo, si legge:
“In merito alla minor responsività del midollo nell’abituale assuntore di eritropoietina il prof. Benzi,( consulente di Guariniello) afferma "Preliminari osservazioni suggeriscono che l’abuso di eritropoietina ricombinante possa determinare il rischio di una deficienza dopo il trattamento, cioè sospendendo il trattamento, nella produzione dell’eritropoietina endogena, inducendo una anemia di grado elevato. In particolare questi individui sarebbero non abili a sviluppare una adeguata risposta eritropoietica alle condizioni di stress. Più in generale noi NON CONOSCIAMO gli effetti del trattamento a lungo termine con l’eritropoietina ricombinante, ma osservazioni SUGGERISCONO che questi corrono il rischio di sviluppare disordini mieloproliferativi".
Le considerazioni scientifiche svolte dai consulenti del Pubblico Ministero sulle conseguenze provocate dall’uso prolungato e massiccio di eritropoietina,PUR AFFACCIANTESI SU UNA MATERIA ANCORA OGGETTO DI STUDI SPERIMENTALI , SONO PARSE AL GIUDICANTE PARTICOLARMENTE DOCUMENTATE E DEGNE PERTANTO DI CREDITO”.
Cioè il giudicante , che ha testimonianze che attribuiscono l’anemia di Pantani , nei giorni successivi all’incidente, a una emorragia dovuta al trauma subito, rilevabile da esami strumentali come la risonanza magnetica, attribuisce l’anemia stessa al fatto che il midollo osseo di Pantani non sia più in grado di funzionare per l’abuso di Epo, tutto ciò sulla base di studi insufficienti (“non conosciamo gli effetti del trattamento a lungo termine con l’epo”) che lo stesso consulente di Guariniello definisce PRELIMINARI e la stessa Del Bianco considera materia ancora oggetto di studi sperimentali.
Nel luglio del 2004 la perizia relativa all’autopsia di Marco Pantani afferma definitivamente ( senza alcun clamore mediatico.......)la perfetta integrità e funzionalità del suo midollo osseo.
L’esame del midollo osseo era stato chiesto, secondo quanto riferisce il Libro “Pantani,un eroe tragico” di Bergonzi, Cassani e Zazzeroni Ed. Mondatori, dal PM di Torino Guariniello.
Il 27 luglio 2004 il prof. Fortuni che eseguì l’autopsia, rilasciò due interviste alla Gazzetta dello Sport e al Resto del Carlino in cui diceva cose importantissime CHE SMENTIVANO LA SENTENZA DI FORLI’ E FIUMI DI PAGINE SUL PANTANI DOPATO.
Ci furono due giorni di silenzio da parte dei giornali e poi Fortuni disse che lui parlava degli ultimi mesi.
IN EVIDENTE CONTRADDIZIONE CON QUANTO DETTO IL 27 LUGLIO DOVE DICEVA CHIARAMENTE DI RIFERIRSI ALL’INTERA CARRIERA DI PANTANI.
PERCHE’ FORTUNI HA CAMBIATO VERSIONE?
PERCHE’ NESSUNO GLI HA MAI CHIESTO PERCHE’ AVESSE CAMBIATO VERSIONE?
Ecco le due importanti interviste di Fortuni il 27 luglio 2004:
Dott. Fortuni alla Gazzetta dello Sport
' Non ci sono segni significativi di sostanze dopanti assunte in
precedenza.
In altre parole possiamo escludere che Pantani abbia assunto Epo in
quantità importanti e per un tempo lungo' ha spiegato il medico legale.
- Dal giudice mi era stata posta una domanda precisa. Bisognava analizzare
se l'uso continuativo e in dosi massicce di eritropoietina poteva essere
stata una causa di morte.
Ci attendevamo di trovare un midollo osseo scassato, ricchissimo di
cellule.
Invece non è stato così. Anzi il contrario, il suo midollo osseo era assolutamente normale vuol dire che tutto questo uso di epo , come si è
sostenuto, Pantani non l'ha fatto, altrimenti i danni sarebbero stati
evidenti.
Potrebbe essere che il midollo osseo si fosse normalizzato? Potrebbe
essere che Pantani abbia fatto, in passato, un grande uso di epo e negli ultimi
tempi abbia smesso?
> No, risponde il medico legale, possiamo paragonare l'epo al fumo, se uno
ha fumato molto in passato e poi ha smesso, nel suo corpo restano le tracce.
Se uno ha fumato poche sigarette e saltuariamente possono anche non restare tracce.
> Fortuni ci tiene a sottolineare una cosa: QUESTA PERIZIA E' PER LA VERITA'
DI UN GRANDE ATLETA.”
Lo stesso giorno al Resto del carlino:
'Francamente sapendo delle sue vicissitudini giudiziarie, delle
squalifiche e delle polemiche che lo hanno travolto, non mi aspettavo di trovare quello che invece ho trovato. E cioè il midollo osseo di un atleta che non aveva fatto un uso massiccio né protratto di sostanze dopanti. Perché se così fosse stato, il midollo osseo ne avrebbe portato tracce inequivocabili, alterazioni evidenti.
Ma non è così.
Pantani era quello che era non perché pompato dalla scienza medica, ma
perché era un campione, su questo non ci piove. Era il migliore, e se questo può restituirgli l'onore che lui stesso credeva di aver perduto, sono
contento'.
Due giorni dopo Fortuni diceva di riferirsi, relativamente all’uso di Epo, agli ultimi mesi.
COME E’ EVIDENTE DALLE INTERVISTE NON SI RIFERIVA AGLI ULTIMI MESI MA ALL’INTERA CARRIERA di Marco. PERCHE’ MODIFICO’ LA SUA VERSIONE?
In entrambe le versioni, comunque, ribadisce l’integrità di un midollo di cui si era parlato dal 2000.