Strong ha scritto:BenoixRoberti ha scritto:
L'unica distinzione che si può fare è tra mafiosi e non mafiosi. Quest'ultimi uniche vere vittime del sistema.
finalmente ci siamo, meglio tardi che mai.
A volte resta solo lo strumento del paradosso ed una distaccata dimostrazione per assurdo.
Ovviamente Lance Armstrong non è Totò Riina (in primis) e gli altri ciclisti non sono picciotti. Sarebbe una semplificazione volgare per chi fa comunque uno sport tremendo e per anni si è rovinato il fisico con le sue mani.
Non è il caso di riaprire qua le solite discussioni sull'indimostrabile e sul campionato universale di alpinismo sullo specchio.
L'intervento di Felice mi dà lo spunto per distinguere fra due moti di pensiero (che mi appartengono entrambi e poi dirò perché) e la difesa asettica dello status quo.
I due moti di pensiero ben esplicitati in anni di discussioni qua dentro stanno avendo comunque si voglia e la si pensi una confluenza in ciò che il ciclismo sta facendo (poco o tanto, ma lo sta facendo). E se a riconoscerlo è un onesto streghista come Donati qualcosa di vero pure ci sarà:
http://www.tuttobiciweb.it/detectUA.php ... 57537&tp=n
La distinzione fra dopati e non dopati è stata spesso farisaica. Non è di molto tempo fa l'arresto di un corridore (per traffico di doping) che poco tempo prima aveva sparato a zero
con motivazioni etiche su un collega dopato.
Per molto tempo ho letto le discussioni forumistiche accese e, pur restando convinto che un taglio dovesse venire dato, non ho mai potuto accettare che il taglio significasse la demolizione umana e personale dei soggetti (compreso l'innominabile).
Dove invece non risparmio le peggio cose è verso i dirigenti farabutti che manovrano, ma questo è altro.
Forse per quegli anni non è il caso di parlare di non dopati, bensì di dopati, dopati iperprotetti e soggetti che radicalmente rifiutavano il doping, soggetti conosciuti da tutti e per qualche tempo letteralmente vessati in gruppo (per lo più francesi oltre a qualche pentito mobbizzato come Simeoni).
Per questa ragione non ho mai avuto particolari difformità di opinione da Winter su queste persone e per evitare fastidi ho disquisito spesso con lo stesso su questi argomenti via PM.
La cosa paradossale è che nella vita extraforumistica io sono stato considerato uno streghista, per una denuncia fatta anni fa. Allora ciò che mi fece male fu che a pagare il chiacchiericcio furono gli atleti, che anni dopo mi ringraziarono.
Grazie al forum invece ho ritrovato in altri il segno dell'esperienza da me vissuta.
Quindi, ciò che dico a Felice, è che a volta la realtà è complessa e difficile da districare e non è interpolabile con rigidi modelli giuridico-matematici.
Non basta capire il bianco ed il nero (operazione per me facilissima) ma bisogna anche approfondire le sfumature di grigio.
Piano, piano il nostro sport lo sta facendo, ad eccezione dei nostri dirigenti.
Per cui la passione per questo sport va riaccesa e rianimata.
Anche perché sarà una delle poche gioie per un Paese di disoccupati riassestato su un modello anni 50 di ritorno (rif. alta audience Paesi Baschi in tv).
Ps. Sorry per finale plumbeo, ma oggi due amici dirigenti di multinazionale editoriale sono stati licenziati assieme a decine di altri.