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Mi aiutate a trovare un modo veloce per rispondere senza insultare, ma facendoli sentire profondamente idioti, il sig.Sergio Meloni e la sig.rina Federica Bertoli
scusate mi è venuto spontaneo chiedere aiuto a voi, visto che molti siete ciclisti come me, per lavoro o per piacere o per entrambi

Se ho commesso ad aprire questo post chiedo scusa anticipatamente admin..
è stata una reazione rabbiosa

Ignorarli è la scelta migliore. Niente secca più un provocatore di non essere considerato affatto

Siete mai transitati su una strada con tanti ciclisti che si rincorrono divertendosi? Si prendono gioco degli automobilisti il più delle volte.
Naturalmente le reazioni di questi ultimi non sono sempre gentili, atteggiamenti da condannare.
Lo dico perchè tante volte ho seguito le granfondo a cui ha partecipato mio marito ed ho sempre condannato questo modo di procedere.
Concludo esortando gli uni e gli altri a tollerarsi, abito in collina, le strade sono strette e per i ciclisti uso sempre un occhio di riguardo.

Trattandosi di istigazione alla violenza, potresti segnalare la cosa alla Polizia Postale direttamente online.
All'idiota passerà la voglia di pubblicare i suoi bassi istinti.
Insultarli significa solo alimentare il loro bisogno di aggressività e quindi è far loro un regalo.
Inoltre più che l'idiota che ha dato il là alla provocazione, sono preoccupato e parecchio da ciclofilo per i proseliti che lo stesso riesce a fare.
I pazzi sono sempre esistiti e sempre esisteranno, ma temo parecchio quando questi hanno tanti disposti a seguirli.

Ps. Poi va detto che anche Aria ha ragione.

Essendo su facebook, mi sembra la classica boutade esagerata da social network. Un modo alternativo per scrivere che gli stanno sulle palle. Se lo conosci, scrivigli semplicemente di abbassare un attimo i toni. Se non lo conosci (ma allora perché lo hai tra gli amici ) rimuovilo o blocca i suoi aggiornamenti/condivisioni.

Belluschi M. ha scritto:Essendo su facebook, mi sembra la classica boutade esagerata da social network. Un modo alternativo per scrivere che gli stanno sulle palle. Se lo conosci, scrivigli semplicemente di abbassare un attimo i toni. Se non lo conosci (ma allora perché lo hai tra gli amici ) rimuovilo o blocca i suoi aggiornamenti/condivisioni.

Come dire: se uno sta per darti una bastonata, mettiti un cappuccio in testa che almeno non lo vedi.

nino58 ha scritto:

Belluschi M. ha scritto:Essendo su facebook, mi sembra la classica boutade esagerata da social network. Un modo alternativo per scrivere che gli stanno sulle palle. Se lo conosci, scrivigli semplicemente di abbassare un attimo i toni. Se non lo conosci (ma allora perché lo hai tra gli amici ) rimuovilo o blocca i suoi aggiornamenti/condivisioni.

Come dire: se uno sta per darti una bastonata, mettiti un cappuccio in testa che almeno non lo vedi.

Un esempio calzante come la mia eventuale presenza in veste di miss della maglia rosa. Su facebook ho letto talmente tante sparate peggio di quella riportata da Tour de Berghem, che questa a confronto è una stupidaggine.
I social network non sono la vita reale.

Belluschi M. ha scritto:

nino58 ha scritto:

Belluschi M. ha scritto:Essendo su facebook, mi sembra la classica boutade esagerata da social network. Un modo alternativo per scrivere che gli stanno sulle palle. Se lo conosci, scrivigli semplicemente di abbassare un attimo i toni. Se non lo conosci (ma allora perché lo hai tra gli amici ) rimuovilo o blocca i suoi aggiornamenti/condivisioni.

Come dire: se uno sta per darti una bastonata, mettiti un cappuccio in testa che almeno non lo vedi.

Un esempio calzante come la mia eventuale presenza in veste di miss della maglia rosa. Su facebook ho letto talmente tante sparate peggio di quella riportata da Tour de Berghem, che questa a confronto è una stupidaggine.
I social network non sono la vita reale.

Calza, calza.
L'esempio calza.
E comunque la veste di miss magari ti dona.

Belluschi M. ha scritto:

nino58 ha scritto:

Belluschi M. ha scritto:Essendo su facebook, mi sembra la classica boutade esagerata da social network. Un modo alternativo per scrivere che gli stanno sulle palle. Se lo conosci, scrivigli semplicemente di abbassare un attimo i toni. Se non lo conosci (ma allora perché lo hai tra gli amici ) rimuovilo o blocca i suoi aggiornamenti/condivisioni.

Come dire: se uno sta per darti una bastonata, mettiti un cappuccio in testa che almeno non lo vedi.

Un esempio calzante come la mia eventuale presenza in veste di miss della maglia rosa. Su facebook ho letto talmente tante sparate peggio di quella riportata da Tour de Berghem, che questa a confronto è una stupidaggine.
I social network non sono la vita reale.

Descrivi senz'ombra di dubbio la realtà. Ciò non toglie che eventuali reati, tipo la diffamazione, siano tali anche se commessi tramite social network.

Purtroppo è una delle moltissime invettive contro i ciclisti a cui ogni giorno mi sento vittima, essendo pedalatore attivo su strada. Ciò che fa davvero male è che sono loro a darti del "padrone della strada", il che denota egoismo e assurdità. Primo: il codice della strada permette la circolazione, eccetto che su autostrade, strade extraurbane principali ed eventuali eccezioni, a mezzi senza motore e velocipedi, dunque nemmeno gli automobilisti sono gli esclusivi fruitori della strada. Secondo: se per loro capriccio decidono, una bella domenica di bel tempo, di usare la loro scassatissima bicicletta con le ruote sgonfie (nota: non sono capaci di gonfiarle, ma nemmeno di lavare la loro preziosa macchinina) e di capitare malauguratamente su una strada dove ci sia un minimo di traffico, sono loro a passare dalla parte delle vittime: "ma guarda questo, quasi mi investe, maledetto!".
La pazienza ha un limite certo, questa viene a mancare soprattutto dopo aver appreso fatti di cronaca molto gravi ai danni di ciclisti (tutti voi ricorderanno la strage di ciclisti in calabria nel 2010 ad opera di un uomo, mi sembra di ricordare sotto effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche, ne morirono ben 8; oppure della moltitudine di persone che perdono la capacità di camminare e di reggersi in piedi). Ma questo è un altro discorso, quello della scarsa capacità di sensibilizzare la gente a tollerare e della scarsissima opera delle istituzioni nel rendere grave l'omicidio per abuso di sostanze negli incidenti stradali , idem per lesioni gravi e colpose).
Mi viene da pensare che è gente così, quasi totalmente noncurante dei bisogni e dei diritti di tutti, che partono questi fatti di cronaca.

Deadnature ha scritto: Descrivi senz'ombra di dubbio la realtà. Ciò non toglie che eventuali reati, tipo la diffamazione, siano tali anche se commessi tramite social network.

Quello certamente.
Ma il post in questione, come scritto sopra, sembra solo la classica frase che si spara anche al bar dopo un paio di birre. Addirittura ricorrere alla polizia postale, nonché fare un esempio come quello di Nino58, mi sembra paradossale.

DanBG91 ha scritto:Purtroppo è una delle moltissime invettive contro i ciclisti a cui ogni giorno mi sento vittima, essendo pedalatore attivo su strada. Ciò che fa davvero male è che sono loro a darti del "padrone della strada", il che denota egoismo e assurdità. Primo: il codice della strada permette la circolazione, eccetto che su autostrade, strade extraurbane principali ed eventuali eccezioni, a mezzi senza motore e velocipedi, dunque nemmeno gli automobilisti sono gli esclusivi fruitori della strada. Secondo: se per loro capriccio decidono, una bella domenica di bel tempo, di usare la loro scassatissima bicicletta con le ruote sgonfie (nota: non sono capaci di gonfiarle, ma nemmeno di lavare la loro preziosa macchinina) e di capitare malauguratamente su una strada dove ci sia un minimo di traffico, sono loro a passare dalla parte delle vittime: "ma guarda questo, quasi mi investe, maledetto!".
La pazienza ha un limite certo, questa viene a mancare soprattutto dopo aver appreso fatti di cronaca molto gravi ai danni di ciclisti (tutti voi ricorderanno la strage di ciclisti in calabria nel 2010 ad opera di un uomo, mi sembra di ricordare sotto effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche, ne morirono ben 8; oppure della moltitudine di persone che perdono la capacità di camminare e di reggersi in piedi). Ma questo è un altro discorso, quello della scarsa capacità di sensibilizzare la gente a tollerare e della scarsissima opera delle istituzioni nel rendere grave l'omicidio per abuso di sostanze negli incidenti stradali , idem per lesioni gravi e colpose).
Mi viene da pensare che è gente così, quasi totalmente noncurante dei bisogni e dei diritti di tutti, che partono questi fatti di cronaca.

Sono parole sante.

L'unica eccezione che personalmente mi fa imbestialire è quando trovo gruppi di cicloamatori che girano a doppia-tripla fila su carreggiata in cui è difficile superare.
In quel caso la mancanza di rispetto si capovolge, perché pure l'automobilista ha diritto a procedere senza farsi chilometri ai 20 all'ora.

Belluschi M. ha scritto:

DanBG91 ha scritto:Purtroppo è una delle moltissime invettive contro i ciclisti a cui ogni giorno mi sento vittima, essendo pedalatore attivo su strada. Ciò che fa davvero male è che sono loro a darti del "padrone della strada", il che denota egoismo e assurdità. Primo: il codice della strada permette la circolazione, eccetto che su autostrade, strade extraurbane principali ed eventuali eccezioni, a mezzi senza motore e velocipedi, dunque nemmeno gli automobilisti sono gli esclusivi fruitori della strada. Secondo: se per loro capriccio decidono, una bella domenica di bel tempo, di usare la loro scassatissima bicicletta con le ruote sgonfie (nota: non sono capaci di gonfiarle, ma nemmeno di lavare la loro preziosa macchinina) e di capitare malauguratamente su una strada dove ci sia un minimo di traffico, sono loro a passare dalla parte delle vittime: "ma guarda questo, quasi mi investe, maledetto!".
La pazienza ha un limite certo, questa viene a mancare soprattutto dopo aver appreso fatti di cronaca molto gravi ai danni di ciclisti (tutti voi ricorderanno la strage di ciclisti in calabria nel 2010 ad opera di un uomo, mi sembra di ricordare sotto effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche, ne morirono ben 8; oppure della moltitudine di persone che perdono la capacità di camminare e di reggersi in piedi). Ma questo è un altro discorso, quello della scarsa capacità di sensibilizzare la gente a tollerare e della scarsissima opera delle istituzioni nel rendere grave l'omicidio per abuso di sostanze negli incidenti stradali , idem per lesioni gravi e colpose).
Mi viene da pensare che è gente così, quasi totalmente noncurante dei bisogni e dei diritti di tutti, che partono questi fatti di cronaca.

Sono parole sante.

L'unica eccezione che personalmente mi fa imbestialire è quando trovo gruppi di cicloamatori che girano a doppia-tripla fila su carreggiata in cui è difficile superare.
In quel caso la mancanza di rispetto si capovolge, perché pure l'automobilista ha diritto a procedere senza farsi chilometri ai 20 all'ora.

Comunque se volete vedere l'odio per i ciclisti in atto venite in America.
Nel mid west, in Indiana, mentre ero lì dei criminali investivano dei ciclisti lungo la ciclabile dandosela a gambe (tanto chi li becca, il midwest è imenso...)
A NY nessuno crede che ci siano le bici, quindi le macchine si muovono lateralmente a caso senza freccia. Uno mi ha aperto la portiera contro la gamba (scarto e non volo). Mi giro incaz...to e mi fa "hai i freni? frena"

La giungla... A Milano vado sul velluto

Maìno in versione Premium Rush mi mancava.
Ho letto storie simil Midwest anche per quanto riguarda il Messico.

Tour de Berghem ha scritto:Mi aiutate a trovare un modo veloce per rispondere senza insultare, ma facendoli sentire profondamente idioti, il sig.Sergio Meloni e la sig.rina Federica Bertoli scusate mi è venuto spontaneo chiedere aiuto a voi, visto che molti siete ciclisti come me, per lavoro o per piacere o per entrambi

decisamente OT, forse si poteva affrontare la questione nel thread sulla sicurezza... ma effettivamente quello non lo legge nessuno
ad ogni modo, occupandomi di mobilità ciclistica mi trovo fin troppo spesso a contatto con questi personaggi.
mi spiace dirlo, ma a mio parere la soluzione è soltanto ignorare, a meno che tu non conosca personalmente il cretino in questione.
quando uno parte da una preclusione cosi' idiota non riuscirà MAI a ragionare a mente lucida... men che meno su facebook, medium che contribuisce a tirar fuori il peggio da ogni persona. chiudi e passa oltre, se proprio vuoi, ripostagli un paio di statistiche che dimostrano come sia infinitamente maggiore il numero di automobilisti che ci pensano da soli ad ammazzarsi.

Maìno della Spinetta ha scritto: Comunque se volete vedere l'odio per i ciclisti in atto venite in America.
Nel mid west, in Indiana, mentre ero lì dei criminali investivano dei ciclisti lungo la ciclabile dandosela a gambe (tanto chi li becca, il midwest è imenso...)
A NY nessuno crede che ci siano le bici, quindi le macchine si muovono lateralmente a caso senza freccia. Uno mi ha aperto la portiera contro la gamba (scarto e non volo). Mi giro incaz...to e mi fa "hai i freni? frena"

La giungla... A Milano vado sul velluto

ecco, su questo dissento completamente.
o meglio, l'ammeriga e' grande grande e le situazioni cambiano davvero tanto.
a NY ci ho pedalato pochissimo, sicuramente non e' una città bike-friendly ma... la scambierei con roma oggi stesso
il midwest mai lo vidi, mentre invece lungo la west coast ho trovato alcuni dei paradisi dei ciclisti: pedalare a portland e' uno sballo assoluto, sei davvero riconosciuto come il padrone della strada. seattle anche, non fosse per il clima malefico e certi drittoni in salita che solo un pazzo puo' averli concepiti... e pure SF, nel suo delirio, è comunque un luogo dove il rispetto per il ciclista è decisamente alto (e ci mancherebbe, vista la storia dei suoi ciclisti), anche se l'anno scorso ho notato a malincuore un certo peggioramento.

BenoixRoberti ha scritto:Maìno in versione Premium Rush mi mancava.
Ho letto storie simil Midwest anche per quanto riguarda il Messico.

ecco, qui concordo invece. a città del messico ci ho giusto provato a pedalare, mi sono arreso dopo 2 ore...
nelle città più piccole, quelle che ho visto io almeno, la situazione e' ben diversa... ma la capitale e' follia pura, il traffico è sclerotizzato come in pochi altri posti nell'universo. e infatti i ciclisti praticamente non esistono, sono solo pochi temerari (c'è da dire pero' che il sistema di trasporto pubblico è probabilmente il migliore che io abbia mai trovato)

cauz. ha scritto:

Tour de Berghem ha scritto:Mi aiutate a trovare un modo veloce per rispondere senza insultare, ma facendoli sentire profondamente idioti, il sig.Sergio Meloni e la sig.rina Federica Bertoli scusate mi è venuto spontaneo chiedere aiuto a voi, visto che molti siete ciclisti come me, per lavoro o per piacere o per entrambi

decisamente OT, forse si poteva affrontare la questione nel thread sulla sicurezza... ma effettivamente quello non lo legge nessuno
ad ogni modo, occupandomi di mobilità ciclistica mi trovo fin troppo spesso a contatto con questi personaggi.
mi spiace dirlo, ma a mio parere la soluzione è soltanto ignorare, a meno che tu non conosca personalmente il cretino in questione.
quando uno parte da una preclusione cosi' idiota non riuscirà MAI a ragionare a mente lucida... men che meno su facebook, medium che contribuisce a tirar fuori il peggio da ogni persona. chiudi e passa oltre, se proprio vuoi, ripostagli un paio di statistiche che dimostrano come sia infinitamente maggiore il numero di automobilisti che ci pensano da soli ad ammazzarsi.

Maìno della Spinetta ha scritto: Comunque se volete vedere l'odio per i ciclisti in atto venite in America.
Nel mid west, in Indiana, mentre ero lì dei criminali investivano dei ciclisti lungo la ciclabile dandosela a gambe (tanto chi li becca, il midwest è imenso...)
A NY nessuno crede che ci siano le bici, quindi le macchine si muovono lateralmente a caso senza freccia. Uno mi ha aperto la portiera contro la gamba (scarto e non volo). Mi giro incaz...to e mi fa "hai i freni? frena"

La giungla... A Milano vado sul velluto

ecco, su questo dissento completamente.
o meglio, l'ammeriga e' grande grande e le situazioni cambiano davvero tanto.
a NY ci ho pedalato pochissimo, sicuramente non e' una città bike-friendly ma... la scambierei con roma oggi stesso
il midwest mai lo vidi, mentre invece lungo la west coast ho trovato alcuni dei paradisi dei ciclisti: pedalare a portland e' uno sballo assoluto, sei davvero riconosciuto come il padrone della strada. seattle anche, non fosse per il clima malefico e certi drittoni in salita che solo un pazzo puo' averli concepiti... e pure SF, nel suo delirio, è comunque un luogo dove il rispetto per il ciclista è decisamente alto (e ci mancherebbe, vista la storia dei suoi ciclisti), anche se l'anno scorso ho notato a malincuore un certo peggioramento.

BenoixRoberti ha scritto:Maìno in versione Premium Rush mi mancava.
Ho letto storie simil Midwest anche per quanto riguarda il Messico.

A NY Bloomberg se usi la bici tu bacia,
ci hanno investito un sacco. Manca però l'automatismo, gli automobilisti non son proprio abituati alle bici in strada. Non se le aspettano.
Portland e Seattle mai viste, quindi magari hanno tutta la flemma ginevrina, dove mancava solo il tifo a bordo strada e poi ero davvero il re della strada.

La cosa che ho notato attraverso l'esperienza midwestina è questa.
sono con amici americani, dico che mi sposto nella loro allegra cittadina in bici e mi dicono
"è pericoloso"
Ed io, "sto attento.
"Loro" purtroppo ci sono certe persone/u] in giro che ce l'hanno coi ciclisti, è già successo che di sera qualcuno fosse colpito in pieno sulla ciclabile"

Ecco, io in questa frase ho capito tanto dell'America e dell'Italia.
Qua, Paese aperto e ospitale, quelli arrivati si concepiscono come una cosa, gli americani, quelli che hanno ragione e accolgono; gli altri son rozzi, devono imparare, son cose che non appartengono a loro; gli altri (siano essi neri, ispanici, poveri, maleducati, che non sono andati al college....) col loro comportamento non li responsabilizzano.

Quando una cosa del genere succede da noi le reazioni sono immediatamente di due tipi:
o quella razzista (ossia la versione americana esplicitata e non narcotizzata): "Maledetti immigrati!"
oppure la versione disfattista: "Eh, gli italiani, come guidano..."
Non ho mai sentito nessuno dire "In Italia c'è anche gente così, criminale", relativizzando (o rendendo tabù) il fatto.

cauz. ha scritto:

Tour de Berghem ha scritto:Mi aiutate a trovare un modo veloce per rispondere senza insultare, ma facendoli sentire profondamente idioti, il sig.Sergio Meloni e la sig.rina Federica Bertoli scusate mi è venuto spontaneo chiedere aiuto a voi, visto che molti siete ciclisti come me, per lavoro o per piacere o per entrambi

decisamente OT, forse si poteva affrontare la questione nel thread sulla sicurezza... ma effettivamente quello non lo legge nessuno

Grazie per la stima

l'Orso ha scritto:

cauz. ha scritto:decisamente OT, forse si poteva affrontare la questione nel thread sulla sicurezza... ma effettivamente quello non lo legge nessuno

Grazie per la stima