Letteratura: cosa leggete? vi piace?

[pietro]

Ohi Carlo.
Spero tu possa ristabilirti in fretta.
E la vuelta se la guardi, a piccole dosi mi raccomando

Ieri per esempio sarebbe stata un'ottima medicina

Buon recupero lemond

[lemond]

Ohi Carlo.
Spero tu possa ristabilirti in fretta.
E la vuelta se la guardi, a piccole dosi mi raccomando

Il ciclismo non lo guardo più dalla LBL del '22, so solo chi ha vinto il Tour, perché sui canali francesi, che frequento spesso, te lo vogliono far sapere!

[nino58]

Intanto, Carlo, stai meglio ?

[lemond]

Intanto, Carlo, stai meglio ?

Per ora non troppo, grazie. Non appena sarò in grado di scrivere le sintesi dei libri, te ne accorgerai.

[jerrydrake]

In questa, per me e per il ciclismo italiano, non felice estate ho ripensato alle belle estati nelle quali visitavo la Sicilia, leggevo Camilleri, guardavo vincere Nibali con papà in quello che sarebbe stato l'ultimo Tour visto assieme. Colto da questa botta di senile nostalgia mi sono gettato a pesce sugli audiolibri a tema siculo.
Prima mi sono sparato 5 gialli in fila del Vicequestore Vanina Guarrasi di Cristina Cassar Scalia. Godibili, anche perché il Vicequestore potrebbe tranquillamente essere la figlia di Montalbano dal quale la Scalia ha attinto, diciamo così, a piene mani.
Adesso sono passato a cose più serie e dopo una magistrale interpretazione di Toni Servillo che legge Il Gattopardo, sono alle prese con un'interpretazione ancora migliore di Fabrizio Gifuni (per me a mani basse il miglior lettore di audiolibri) in Todo Modo di Sciascia. Che dire, quando grandi attori leggono i classici il mio piacere aumenta a dismisura.

[lemond]

... sono passato a cose più serie e dopo una magistrale interpretazione di Toni Servillo che legge Il Gattopardo, sono alle prese con un'interpretazione ancora migliore di Fabrizio Gifuni (per me a mani basse il miglior lettore di audiolibri) in Todo Modo di Sciascia. Che dire, quando grandi attori leggono i classici il mio piacere aumenta a dismisura.

Maanfatti, non capisco perché qualcuno li considera meno dei libri letti da se stessi?

[Gimbatbu]

... sono passato a cose più serie e dopo una magistrale interpretazione di Toni Servillo che legge Il Gattopardo, sono alle prese con un'interpretazione ancora migliore di Fabrizio Gifuni (per me a mani basse il miglior lettore di audiolibri) in Todo Modo di Sciascia. Che dire, quando grandi attori leggono i classici il mio piacere aumenta a dismisura.

Maanfatti, non capisco perché qualcuno li considera meno dei libri letti da se stessi?

Personalmente non mi concentro ascoltando un audiolibro, mi distraggo. Non dico che è meglio o peggio. Devo leggere le pagine di carta, neanche il Kindle mi piace.

[simociclo]

... sono passato a cose più serie e dopo una magistrale interpretazione di Toni Servillo che legge Il Gattopardo, sono alle prese con un'interpretazione ancora migliore di Fabrizio Gifuni (per me a mani basse il miglior lettore di audiolibri) in Todo Modo di Sciascia. Che dire, quando grandi attori leggono i classici il mio piacere aumenta a dismisura.

Maanfatti, non capisco perché qualcuno li considera meno dei libri letti da se stessi?

Personalmente non mi concentro ascoltando un audiolibro, mi distraggo. Non dico che è meglio o peggio. Devo leggere le pagine di carta, neanche il Kindle mi piace.

concordo con Gimb, io non provo lo stesso piacere

[lemond]

Non è letteratura, ma, vedete voi.

[nino58]

Maanfatti, non capisco perché qualcuno li considera meno dei libri letti da se stessi?

Personalmente non mi concentro ascoltando un audiolibro, mi distraggo. Non dico che è meglio o peggio. Devo leggere le pagine di carta, neanche il Kindle mi piace.

concordo con Gimb, io non provo lo stesso piacere

Neppure io.

[nemecsek.]

nobel per la pace quando è bene non pestare cacche, come se fa per i film a canne, lo dai a un iraniano/a e stamo apposto

piuttosto la letteratura, murakami, fusse che fusse la volta bbona...

Sto Fusse dice, lo riporto alla attenzione di Carlo: il male c’è perché Dio «è stato disturbato nella sua creazione»

io pensavo a quel racconto di Manganelli, che dio costruisce l'inferno, lo fa collaudare, e poi dice ai visitatori che tutto è pronto, e domani crea l'uomo

.... mannaggiaacristo....



comunque lo mettiamo in lista di lettura

[chinaski89]

Recuperato anche io Patria di Aramburu. Confermo che è un romanzo clamoroso, mi piacerebbe leggere altro su questo tema, anche di altri autori o meglio ancora roba sua. Esiste roba più o meno a sto (alto) livello?

[simociclo]

Recuperato anche io Patria di Aramburu. Confermo che è un romanzo clamoroso, mi piacerebbe leggere altro su questo tema, anche di altri autori o meglio ancora roba sua. Esiste roba più o meno a sto (alto) livello?

Mi fa piacere che anche tu abbia amato Patria!
Sull'argomento Aramburu ha costruito anche l'ultimo romanzo - "Figli della Favola" - ma siamo ben lontani dal livello di Patria, anche se lo il tutto è trattato da un punto di vista originale.

Ho cercato anch'io altro, mi hanno consigliato le opere di Bernardo Atxaga, ma non ho letto ancora nulla

[simociclo]

ho letto la ferrovia sotterranea ed è sicuramente un bel libro, però non è che mi abbia colpito chissà quanto.
(c'è anche una serie tratta dal libro, mi pare su prime)

Sto leggendo anch'io la Ferrovia sotterranea: carino ma non mi pare da Pulitzer. Sono in dubbio se poi passare a i ragazzi della Nickel.

L'ho iniziato perché conoscevo (tramite Raimondo Luraghi) la storia della vera ferrovia sotterranea (che poi non era una vera ferrovia ma una via di fuga per gli schiavi), mentre quella di Whitehead è un vero treno ma il romanzo è un racconto ucronico. Riassumendo quella vera era falsa, quella falsa è vera...

però io quella "licenza poetica" l'ho trovata bellissima. Non è l'unica (la ferrovia sotterranea storica non è mai arrivata in Gerogia, nel romanzo si). Come scritto non l'ho trovato un capolavoro ma un gran bel romanzo si.

Nello stesso periodo, rimanendo nella letteratura nordamerica, avevo letto "Ohio" , opera d'esordio di Stephen Markley. Non il mio genere ma è un gran libro, in cui ci entri dentro piano piano e a me ha preso un sacco. Ho letto da poco che ha pubblicato il secondo romanszo e lo leggerò senz'altro

Ho appena finito "I ragazzi della Nikel".
Bello e scritto magistralmente (alcune descrizioni dello stato d'animo dei ragazzi dentro la Nikel sono meravigliose) ma forse gli manca un qualcosa per elevarlo ad un livello superiore.

L'ho trovato ad esempio troppo breve – alcuni temi e personaggi meritavano sicuramente qualche pagina in più – ma va detto che ti cattura dalle prime pagine e ti butta letteralmente dentro la violenza e la stupidità della segregazione razziale negli Stati Uniti.


Merita indubbiamente il finale – spiazzante e stupendo – che rivaluta anche alcune "mancanze" precedenti.

Bellissima la descrizione dell’amicizia tra il protagonista Elwood e l’amico Turner anche se il personaggio che ho amato di più ( ed è proprio uno di quelli a cui avrei dedicato maggior spazio) è Harriet, la nonna di Elwood.

Merita sicuramente di essere letto, non lo inserisco tra i memorabili

[Trullo]

Ho letto dopo tantissimi anni dalla visione del film un classico del novecento che ancora mi mancava, Arancia meccanica. Bellissimo, cupo e triste, nel contrapporre la violenza individuale a quella apparentemente a fin di bene dello Stato. Significativo aver associato alle azioni violente la bellezza, in questo caso la musica classica. A voler smentire la facile ma errata associazione fra bellezza e bontà

[nino58]

Ho letto dopo tantissimi anni dalla visione del film un classico del novecento che ancora mi mancava, Arancia meccanica. Bellissimo, cupo e triste, nel contrapporre la violenza individuale a quella apparentemente a fin di bene dello Stato. Significativo aver associato alle azioni violente la bellezza, in questo caso la musica classica. A voler smentire la facile ma errata associazione fra bellezza e bontà

Nella realtà, nè la bontà ne' la violenza hanno colonna sonora.
Quella è un'invenzione cinematografica.

[dietzen]

Ho letto dopo tantissimi anni dalla visione del film un classico del novecento che ancora mi mancava, Arancia meccanica. Bellissimo, cupo e triste, nel contrapporre la violenza individuale a quella apparentemente a fin di bene dello Stato. Significativo aver associato alle azioni violente la bellezza, in questo caso la musica classica. A voler smentire la facile ma errata associazione fra bellezza e bontà

Nella realtà, nè la bontà ne' la violenza hanno colonna sonora.
Quella è un'invenzione cinematografica.

La musica classica è già presente abbondantemente nel libro, chiaro l'intento dell'autore di fare questa associazione.

Invece curiosa la storia dell'ultimo capitolo, che nel film di kubrick non viene rappresentato. Pare che lo stesso burgess fosse indeciso, tanto che negli anni 60 escono edizioni sia con che senza il capitolo, che in effetti cambia completamente il significato del finale.

[Trullo]

La musica classica è già presente abbondantemente nel libro, chiaro l'intento dell'autore di fare questa associazione.

infatti, anche se naturalmente questo viene "raccontato" e quindi risulta meno efficace che nel film

[Trullo]

Vi segnalo, sulla stessa linea tracciata da Arancia meccanica, un distopico breve e incisivo, che ho letto volentieri e, nonostante sia scritto negli anni ’80, ho trovato molto attuale: sto parlando di Un gioco da bambini, di Ballard
In un quartiere modello del Berkshire, una contea della campagna inglese dove fra l’altro mi è capitato di recarmi in trasferta per lavoro, un misterioso evento porta alla quasi contemporanea morte violenta di tutti gli adulti e alla sparizione di tutti i ragazzi. Il narratore, uno psichiatra che collabora con Scotland Yard, si fa da subito una teoria, e ce la illustra. Se l’identità del colpevole ci viene palesata da subito, fin dal titolo, le motivazioni sono non banali e ci portano a riflessioni che facciamo tutti i giorni. Sia l’alienazione dei personaggi sia lo sfidare le convinzioni morali del lettore me lo fanno accomunare proprio all'opera di Burgess, che ho letto pochissimo tempo prima. Ma senza la carica di violenza esplicita, e senza il linguaggio gergale che caratterizzano Arancia meccanica (o meglio, anche qui ci viene detto che questo gergo esiste, ma qui, essendo il romanzo narrato dal punto di vista dello psichiatra, il linguaggio non viene mai rappresentato ma solo raccontato di seconda mano), in tal modo questo è molto più accessibile, e adatto anche a chi non ama le descrizioni troppo crude.

[simociclo]

Vi segnalo, sulla stessa linea tracciata da Arancia meccanica, un distopico breve e incisivo, che ho letto volentieri e, nonostante sia scritto negli anni ’80, ho trovato molto attuale: sto parlando di Un gioco da bambini, di Ballard
In un quartiere modello del Berkshire, una contea della campagna inglese dove fra l’altro mi è capitato di recarmi in trasferta per lavoro, un misterioso evento porta alla quasi contemporanea morte violenta di tutti gli adulti e alla sparizione di tutti i ragazzi. Il narratore, uno psichiatra che collabora con Scotland Yard, si fa da subito una teoria, e ce la illustra. Se l’identità del colpevole ci viene palesata da subito, fin dal titolo, le motivazioni sono non banali e ci portano a riflessioni che facciamo tutti i giorni. Sia l’alienazione dei personaggi sia lo sfidare le convinzioni morali del lettore me lo fanno accomunare proprio all'opera di Burgess, che ho letto pochissimo tempo prima. Ma senza la carica di violenza esplicita, e senza il linguaggio gergale che caratterizzano Arancia meccanica (o meglio, anche qui ci viene detto che questo gergo esiste, ma qui, essendo il romanzo narrato dal punto di vista dello psichiatra, il linguaggio non viene mai rappresentato ma solo raccontato di seconda mano), in tal modo questo è molto più accessibile, e adatto anche a chi non ama le descrizioni troppo crude.

grazie della segnalazione!

[Trullo]

Un altro distopico, Flatlandia, di Abbott, stavolta scritto in epoca vittoriana.
Molto bello, una speculative fiction ottocentesca che costituisce una satira originalissima della società dell'epoca (ma un po di tutte, visto che le caratteristiche che descrive, il classismo e il maschilismo, sono abbastanza universali). Un po' fiacco nella seconda parte, dove la "didattica" matematica oscura un po' la potenza delle metafore che apparivano nella prima parte. Da leggere

[Gimbatbu]

Ho partecipato ieri sera ad un caffè letterario sull' inedito di Céline pubblicato quest' anno intitolato Guerra.
Che Céline sia un autore divisivo non è una scoperta di oggi, ma l' apparizione di questi inediti, ne seguiranno almeno altri due, non aggiunge molto al talentuoso autore francese e probabilmente, secondo me, forse era meglio evitare la pubblicazione. Céline è noto poneva un attenzione maniacale alle sue opere sottoposte ad infinite correzioni e riscritture, è palese che Guerra sia stata la prima stesura. Troppe interruzioni ed un andamento un po' farraginoso e ripetitivo che contrasta con il perfezionismo dell' autore. Non mancano autentici gioielli come il pranzo tra i vari protagonisti, una spettacolare rappresentazione di mescolanza di alta e piccola borghesia, clero, classe militare e sottoproletariato con Céline che non fa sconti a niente e nessuno
Balza agli occhi nel manoscritto la demolizione progressiva dei capisaldi della società intesi come Dio, Patria e Famiglia. La crudezza e la trivialità del testo, che ad alcuni è sembrata troppo insistita ha dato vita ad un' interpretazione di un astante che arditamente ha accostato il Pasolini dei Racconti di Canterbury dove il regista sbatté in faccia alla critica benpensante il primo piano di un enorme pene. La provocazione si sa era certamente nelle corde dell' autore di Morte a credito, forse il suo libro più estremo, per non parlare dei pamphlets di damnatio memoriae, il parallelo tra due autori che un tempo poteva essere considerato sacrilego ha dato vita al simpatico ricordo di un partecipante riguardo al suo ingresso cinquant' anni fa in una libreria Rinascita, la storica denominazione delle librerie del PCI, chiedendo un testo di Céline. Domandare un etto di eroina avrebbe suscitato meno apprensione.
Tutto cambia con il tempo...

[Trullo]

Per gli appassionati di gialli suggerisco un titolo che ho letto da poco e che è stato pubblicato pochi anni fa: la serie di Oxford, dall'argentino Guillermo Martinez
Un giallo contemporaneo, con un enigma degno dei classici e al tempo stesso originale.
Protagonista e narratore è un neolaureato in matematica argentino (come il suo autore) che si trova a Oxford per il dottorato e vede morire dapprima la sua padrona di casa e poi altre persone, con criptici messaggi che sembrano sfidare il professor Seldom, celebre matematico e divulgatore che diventa una sorta di Sherlock per il nostro Watson latinoamericano.
Raffinato, gioca col genere senza stravolgerlo ma senza essere banale. Cita i grandi, capovolgendoli. Senza arrivare, come Durremmatt o i fratelli Strugatzki, a mettere in discussione le basi del giallo, con le lunghe ma interessanti disquisizioni di filosofia della matematica, con le colte citazioni di Buzzati e Borges e con un finale spiazzante, riesce a trovare una soluzione davvero molto interessante.

[Trullo]

Vi segnalo Libra, romanzo di DeLillo.
DeLillo prende un evento storico che ha segnato il Novecento americano e non solo, l’attentato a Kennedy (quella cosa per cui tutti gli americani che oggi hanno almeno una decina di anni più di me ripetono fra di loro “e tu dov’eri e cosa stavi facendo”), e lo racconta a modo suo.
Il focus è sull’attentatore, Lee Oswald (se vogliamo, questo libro ne è una biografia romanzata), che viene raccontato come una sorta di Forrest Gump del male, attraverso i vari episodi della sua vita il bullismo subito nell’infanzia vissuta nel Bronx, cresciuto da una ragazza madre, le esperienze nell’esercito, la scelta di rifarsi una vita in Unione Sovietica, il ritorno in patria, fino al tragico epilogo di Dallas. Ci appare come un personaggio complesso, malvagio ma idealista, e almeno in parte vittima di un’America cattiva.
Inframmezzati ai capitoli che seguono Oswald, ce ne sono altri dove seguiamo i personaggi che gli girano intorno: agenti federali, spie, gestori di locali di strip, mafiosi, esuli cubani. Viene anche accennato un tema comune a molta letteratura americana (ma che DeLillo, italoamericano come si capisce dal nome, di solito non usa), quella della condizione dell’ebreo e dell’ombra dell’antisemitismo sempre presente, che è di tragica attualità.
In mezzo a questi personaggi collaterali, introdotti nel solito stile spezzettato che usa DeLillo, ho trovato significativo quello di Nicholas Branch, un archivista della CIA che dopo tanti anni cerca di mettere insieme i pezzi di verità sulla vicenda, apparendo quindi una sorta di alter ego dell’autore (ma anche del lettore).
DeLillo (differentemente da Stephen King e invece in sintonia con Oliver Stone) immagina un complotto, non uno di quei complotti perfetti e ordinati dove l’obiettivo è chiaro e tutti lo conoscono e proprio per questo diventa irrealizzabile. È un complotto disordinato, con tante persone ognuna dei quali ha un ruolo e un obiettivo diverso e dove lo stesso oggetto del complotto evolve nel tempo, rispetto alla sua stesura iniziale, come tutte le cose fatte dall’uomo. Un complotto, quindi, verosimile, anche se l’autore ovviamente non può provarlo.
Dopo l’omicidio, tutte le tessere vanno a posto e le varie storie indipendenti che abbiamo conosciuto si uniscono fra loro. E al lettore che abbia avuto la pazienza e la concentrazione di arrivare in fondo resta la gioia di aver letto una storia particolarmente ricca e significativa, un romanzo come se ne leggono pochi e che resterà a lungo impresso per la capacità di raccontare azioni e sentimenti in modo coinvolgente

[lemond]

Su indicazione di Platini (alias Gimbatbu) stasera vo a prendere in biblioteca "Madeline Miller, La canzone di Achille" Penso mi dovrebbe piacere, poi farò sapere.

[Gimbatbu]

Su indicazione di Platini (alias Gimbatbu) stasera vo a prendere in biblioteca "Madeline Miller, La canzone di Achille" Penso mi dovrebbe piacere, poi farò sapere.

Attendo un tuo giudizio. È un libro particolare, ha avuto grandi elogi, ma anche severe stroncature.

[nemecsek.]

Su indicazione di Platini (alias Gimbatbu) stasera vo a prendere in biblioteca "Madeline Miller, La canzone di Achille" Penso mi dovrebbe piacere, poi farò sapere.

Attendo un tuo giudizio. È un libro particolare, ha avuto grandi elogi, ma anche severe stroncature.

ma è quello dove Achille e Patroclo sò ermafrociti?

[nemecsek.]

comunque Nino ciaveva visto lungo
oggi la scala mobile è scomparsa ed "esse froci" è normale

[lemond]

Su indicazione di Platini (alias Gimbatbu) stasera vo a prendere in biblioteca "Madeline Miller, La canzone di Achille" Penso mi dovrebbe piacere, poi farò sapere.

Attendo un tuo giudizio. È un libro particolare, ha avuto grandi elogi, ma anche severe stroncature.

A me non è piaciuto per niente, ma al di là di questo giudizio, che vale poco o nulla, perché sono il contrario di un critico letterario, quel che mi interessa far notare è che non c'è nessun collegamento con i romanzi dell'australiana. Ella compie una ricerca storica, come Sperduti sul fascismo e la mette sotto forma di romanzo, mentre l'altra cerca di elaborare un mito a modo suo. Nulla da eccepire su lavoro, ma, mentre Colleen McCullough ha una bibliografia sterminata e si è imposta il limite molto stretto della "verità" storica, Madeline Miller non ci dice per niente quali sono le sue fonti e, al limite, non ha nemmeno importanza; per lei credo che quel che conti sia descrivere un ambiente e dei personaggi e in entrambi i casi, secondo me, domina la fantasia.

[Gimbatbu]

Su indicazione di Platini (alias Gimbatbu) stasera vo a prendere in biblioteca "Madeline Miller, La canzone di Achille" Penso mi dovrebbe piacere, poi farò sapere.

Attendo un tuo giudizio. È un libro particolare, ha avuto grandi elogi, ma anche severe stroncature.

A me non è piaciuto per niente, ma al di là di questo giudizio, che vale poco o nulla, perché sono il contrario di un critico letterario, quel che mi interessa far notare è che non c'è nessun collegamento con i romanzi dell'australiana. Ella compie una ricerca storica, come Sperduti sul fascismo e la mette sotto forma di romanzo, mentre l'altra cerca di elaborare un mito a modo suo. Nulla da eccepire su lavoro, ma, mentre Colleen McCullough ha una bibliografia sterminata e si è imposta il limite molto stretto della "verità" storica, Madeline Miller non ci dice per niente quali sono le sue fonti e, al limite, non ha nemmeno importanza; per lei credo che quel che conti sia descrivere un ambiente e dei personaggi e in entrambi i casi, secondo me, domina la fantasia.

Neanche a me ha convinto molto, penso sinceramente che snaturare opere immortali sia operazione assai difficile e votata alla non riuscita. La cosa che mi ha lasciato stupito è stata invece la messe di elogi ricevuti da questo libro da parte degli insegnanti facilitati a loro dire nell' insegnamento di un classico come l' Iliade. Ora secondo me questo è assolutamente fuorviante. Potrei anche fare una rivisitazione che so del Don Chisciotte, ma se non leggo l' originale come faccio a comprenderne la grandezza? L' Iliade ha pagine memorabili, se la lascio sullo sfondo per incentrare il racconto sul rapporto tra Achille e Patroclo mi sembra francamente riduttivo. Ma i critici sottolineano il fatto della bravura della Miller nell' attualizzare il particolare rapporto tra i due uomini come anche nel successivo Circe dove viene evidenziato l' aspetto di emancipazione ed indipendenza femminile, ignorando che parlare di omosessualità all' epoca dei greci antichi non ha nulla a che vedere con il concetto che possiamo averne noi ai nostri tempi. Però pare che le cose oggi funzionino meglio così di semplificazione in semplificazione ed io e te forse non siamo al passo con il presente. Onore alla Miller comunque che vendendo un paio di milioncini di copie si è messa a posto per almeno un paio di generazioni. Su questo aspetto mi levo il cappello.

[lemond]

... ed io e te forse non siamo al passo con il presente. Onore alla Miller comunque che vendendo un paio di milioncini di copie si è messa a posto per almeno un paio di generazioni. Su questo aspetto mi levo il cappello.

Te non so, ma io di sicuro al passo con il presente non sono e soprattutto sul levarsi il cappello per chi fa i soldi, perché penso sempre a quanti ne ha guadagnati un certo Gobbonero.

[nemecsek.]

Da poco terminato questo delizioso librino, titolo originale Eugenia, che quei cani della Mondadori hanno ben pensato di mercantilmente rititolare Il mistero ecc ecc



Una prosa esatta, gradevole, intelligente.
La struttura narrativa ricorda quella del film Rashomon, un susseguirsi di testimonianze su un grave strage senza apparente movente.
Piaciuto.

Ora un compagno di bevute mi ha suggerito



sono ad un terzo della lettura, mi pare molto ben apparecchiato, farovvi sapere, e se qualcuno ha già letto qualcosa del vichingo in questione mi piacerebbe sapere che ne pensa

[bicycleran]

Mi sto dando agli audiolibri e ho appena iniziato il periodo di prova di Audible. Avete qualche chicca nascosta nel catalogo da segnalare? Specie letteratura contemporanea.

[bicycleran]

Recuperato anche io Patria di Aramburu. Confermo che è un romanzo clamoroso, mi piacerebbe leggere altro su questo tema, anche di altri autori o meglio ancora roba sua. Esiste roba più o meno a sto (alto) livello?

Mi fa piacere che anche tu abbia amato Patria!
Sull'argomento Aramburu ha costruito anche l'ultimo romanzo - "Figli della Favola" - ma siamo ben lontani dal livello di Patria, anche se lo il tutto è trattato da un punto di vista originale.

Ho cercato anch'io altro, mi hanno consigliato le opere di Bernardo Atxaga, ma non ho letto ancora nulla

Lo sto affrontando anch'io. La prosa non mi fa impazzire, poco poetica e zero stilosa, limite abilmente mascherato con la struttura temporale che ti stordisce coi suoi balzi in avanti e indietro. Però di certo la vicenda raccontata è molto interessante.

[bicycleran]

Alla segnalazione di Febbra e a Gimba debbo le letture di Javier Marias, ed a simociclo quella recente di Aramburu, le migliori letture degli ultimi mesi.
Su Patria vi è stata una immediata, forse superficiale, sentimentale attrazione per luoghi geografici ed emotivi frequentati tanti anni fa.
Un confronto fra etarras e brigatismo si può tentare.
I miei limiti culturali mi fanno sospettare distanze storiche, ma pure affinità e distanze intime, quelle per me più interessanti.
Insomma, io da sguattero di cucina metto su il pentolone, pure posso aprire un thread “terrorismo in italia”.
Gli ingredienti ed il tempo di cottura li metteranno quelli che hanno il corredo culturale e la diretta esperienza storica, che a me mancano.
Occhio, però, che lo sguattero, dalla sua infima ignoranza, tiene un cucchiaio lungo pronto a bacchettare.
I manichei sò avertiti.

Sulla lotta armata in Italia negli anni '70 (e sul sistema universitario di oggi) c'è La ricreazione è finita di Dario Ferrari, libro rivelazione dell'anno scorso.
Romanzo un po' furbetto, ma merita.

[nemecsek.]

[
Sulla lotta armata in Italia negli anni '70 (e sul sistema universitario di oggi) c'è La ricreazione è finita di Dario Ferrari, libro rivelazione dell'anno scorso.
Romanzo un po' furbetto, ma merita.

Grazie della segnalazione
Di Knausgard che mi dici?

Continuate a segnalare libri, me sa che ora che è tornato il castigamatti me farò un po' de gabbio, appena l'amico delle guardie fa le sue soffiate..

[bicycleran]

[
Sulla lotta armata in Italia negli anni '70 (e sul sistema universitario di oggi) c'è La ricreazione è finita di Dario Ferrari, libro rivelazione dell'anno scorso.
Romanzo un po' furbetto, ma merita.

Grazie della segnalazione
Di Knausgard che mi dici?

Continuate a segnalare libri, me sa che ora che è tornato il castigamatti me farò un po' de gabbio, appena l'amico delle guardie fa le sue soffiate..

Mai letto. Dicono che sia una sorta di Elena Ferrante scandinavo.

[nemecsek.]

Mai letto. Dicono che sia una sorta di Elena Ferrante scandinavo.

comprì

[chinaski89]

Mi sto dando agli audiolibri e ho appena iniziato il periodo di prova di Audible. Avete qualche chicca nascosta nel catalogo da segnalare? Specie letteratura contemporanea.

Mi unisco alla richiesta, rosico piuttosto perchè ho appena visto che quel Capolavoro imprescindibile e purtroppo semisconosciuto che è La trilogia dell' inumano di Massimiliano Parente, autore forse troppo difficile ma che meriterebbe ben altra fama, è su storytel mannaggia. Me lo sarei ascoltato volentieri essendo la rilettura di una roba così impegnativa attualmente fuori portata per i miei impegni. Sapete come è il catalogo di quest' ultima app rispetto ad Audible? Che se c'è tanta roba anche lì quasi quasi cambio per un po'

[bicycleran]

Mi sto dando agli audiolibri e ho appena iniziato il periodo di prova di Audible. Avete qualche chicca nascosta nel catalogo da segnalare? Specie letteratura contemporanea.

Mi unisco alla richiesta, rosico piuttosto perchè ho appena visto che quel Capolavoro imprescindibile e purtroppo semisconosciuto che è La trilogia dell' inumano di Massimiliano Parente, autore forse troppo difficile ma che meriterebbe ben altra fama, è su storytel mannaggia. Me lo sarei ascoltato volentieri essendo la rilettura di una roba così impegnativa attualmente fuori portata per i miei impegni. Sapete come è il catalogo di quest' ultima app rispetto ad Audible? Che se c'è tanta roba anche lì quasi quasi cambio per un po'

No so.
Su Audible mi è piaciuto Lo splendore casuale delle meduse.

Grazie per Parente, non lo conoscevo.

[lemond]

Lemond mi hai fatto venire voglia di leggere L'età degli imperi, che non ho mai letto. Il precedente Il trionfo della borghesia era da

Io invece sono alla ricerca del saggio su MIke Bongiorno di U. Eco. Credo sia molto godibile, oltre che istruttivo, ma per ora nelle biblioteche fiorentine non sono riuscito a trovarlo.

[Trullo]

Ho sentito nominare "Solo il mimo canta al limitare del bosco" come imprescindibile in un gruppo di facebook di appassionati di fantascienza, me lo sono procurato, e devo dire che si tratta davvero di uno dei romanzi di fantascienza (e non solo) più belli che io abbia mai letto.
I temi non sono particolarmente originali: la creatura artificiale (Frankenstein, Pinocchio, AI, Edward mani di forbice...) e la distopia che prevede un futuro di decadenza dell’uomo (La macchina del tempo, Fahrenheit 451, Il pianeta delle scimmie…) ma sono sviluppati in modo eccellente, e raccontati in modo perfetto, sia dal punto di vista stilistico sia da quello narrativo.
Seguiamo quindi una vicenda ambientata in un lontano futuro del nostro mondo, alternando i punti di vista dei tre protagonisti: Spofforth, il robot più avanzato del pianeta, unico sopravvissuto della sua tipologia di robot. Bentley, professore universitario, che, come descritto nella citazione con cui ho aperto la recensione, è l’unico essere a saper leggere, abilità appresa da adulto in quanto non gli è stata insegnata da bambino, avendo gli uomini ormai dimenticato questa capacità. E infine Mary Lou, squatter che vive nello zoo di New York.
Non vi svelo nulla naturalmente della trama, invitandovi a godervi il romanzo come me lo sono goduto io, apprezzando i vari colpi di scena e il bel finale, parzialmente prevedibile ma con qualcosa di inatteso.

[lemond]

Ho sentito nominare "Solo il mimo canta al limitare del bosco" come imprescindibile in un gruppo di facebook di appassionati di fantascienza, me lo sono procurato, e devo dire che si tratta davvero di uno dei romanzi di fantascienza (e non solo) più belli che io abbia mai letto.
I temi non sono particolarmente originali: la creatura artificiale (Frankenstein, Pinocchio, AI, Edward mani di forbice...) e la distopia che prevede un futuro di decadenza dell’uomo (La macchina del tempo, Fahrenheit 451, Il pianeta delle scimmie…) ma sono sviluppati in modo eccellente, e raccontati in modo perfetto, sia dal punto di vista stilistico sia da quello narrativo.
Seguiamo quindi una vicenda ambientata in un lontano futuro del nostro mondo, alternando i punti di vista dei tre protagonisti: Spofforth, il robot più avanzato del pianeta, unico sopravvissuto della sua tipologia di robot. Bentley, professore universitario, che, come descritto nella citazione con cui ho aperto la recensione, è l’unico essere a saper leggere, abilità appresa da adulto in quanto non gli è stata insegnata da bambino, avendo gli uomini ormai dimenticato questa capacità. E infine Mary Lou, squatter che vive nello zoo di New York.
Non vi svelo nulla naturalmente della trama, invitandovi a godervi il romanzo come me lo sono goduto io, apprezzando i vari colpi di scena e il bel finale, parzialmente prevedibile ma con qualcosa di inatteso.

Mo ... me lo segno. Grazie.

[Trullo]

Occhio che è stato tradotto (ed è più facilmente reperibile) anche con il titolo di Futuro in trance

[lemond]

Occhio che è stato tradotto (ed è più facilmente reperibile) anche con il titolo di Futuro in trance

Prenotato:
Tevis, Walter S.
Solo il mimo canta al limitare del bosco / Walter Tevis. - Milano : Nord, 1983. - III, 221 p

[simociclo]

Ho sentito nominare "Solo il mimo canta al limitare del bosco" come imprescindibile in un gruppo di facebook di appassionati di fantascienza, me lo sono procurato, e devo dire che si tratta davvero di uno dei romanzi di fantascienza (e non solo) più belli che io abbia mai letto.
I temi non sono particolarmente originali: la creatura artificiale (Frankenstein, Pinocchio, AI, Edward mani di forbice...) e la distopia che prevede un futuro di decadenza dell’uomo (La macchina del tempo, Fahrenheit 451, Il pianeta delle scimmie…) ma sono sviluppati in modo eccellente, e raccontati in modo perfetto, sia dal punto di vista stilistico sia da quello narrativo.
Seguiamo quindi una vicenda ambientata in un lontano futuro del nostro mondo, alternando i punti di vista dei tre protagonisti: Spofforth, il robot più avanzato del pianeta, unico sopravvissuto della sua tipologia di robot. Bentley, professore universitario, che, come descritto nella citazione con cui ho aperto la recensione, è l’unico essere a saper leggere, abilità appresa da adulto in quanto non gli è stata insegnata da bambino, avendo gli uomini ormai dimenticato questa capacità. E infine Mary Lou, squatter che vive nello zoo di New York.
Non vi svelo nulla naturalmente della trama, invitandovi a godervi il romanzo come me lo sono goduto io, apprezzando i vari colpi di scena e il bel finale, parzialmente prevedibile ma con qualcosa di inatteso.

grazie. me lo segno

[bicycleran]

Lemond mi hai fatto venire voglia di leggere L'età degli imperi, che non ho mai letto. Il precedente Il trionfo della borghesia era da

Io invece sono alla ricerca del saggio su MIke Bongiorno di U. Eco. Credo sia molto godibile, oltre che istruttivo, ma per ora nelle biblioteche fiorentine non sono riuscito a trovarlo.

In ebook si trova

[lemond]

Lemond mi hai fatto venire voglia di leggere L'età degli imperi, che non ho mai letto. Il precedente Il trionfo della borghesia era da

Io invece sono alla ricerca del saggio su MIke Bongiorno di U. Eco. Credo sia molto godibile, oltre che istruttivo, ma per ora nelle biblioteche fiorentine non sono riuscito a trovarlo.

In ebook si trova

Grazie, ora controllo, nel caso che nessuna biblioteca lo abbia.

[lemond]

Su MLOL, che sarebbe la parte informatica delle biblioteche fiorentine e che sono in grado di leggere, ci sono 18 e.book, ma non quello. Ma un nostro amico del forum mi ha detto che se non lo trovo in carta, me lo può far avere lui in digitale e quindi ...

[lemond]

Ecco la risposta da un biblioteca fiorentina: Gentile utente, buongiorno

quanto da lei richiesto trattasi di un breve saggio pubblicato illo tempore su di una rivista, questo confluì poi nella raccolta intitolata "Diario minimo". Se interessato le mettiamo in prenotazione la nostra copia, può venire a ritirarla quando meglio le comoda.

Un caro saluto,
Filippo P.