Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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simociclo
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Ho finito da poco "Le mille e una notte" nell'edizione curata e commentata da Abdolah, autore che - come più volte scritto anche qua - adoro.
L'opera è un capolavoro e le sue note aiutano a inserire i vari racconti in un contesto culturale preciso e ripercorrono lo strano percorso che ha portato a noi Le Mille e una Notte e come nel testo si mescolano (e a volte "litigano") tradizioni persiane, arabe e indiane.
Dopo questa lettura il mio interesse per l'oriente aumenta ancora di più (e ovviamente mi sono innamorato della bella Shehrazade ).


"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
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Trullo
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Mi sono spesso ripromesso di leggere questa raccolta ma ho sempre desistito


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simociclo
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Trullo ha scritto: sabato 13 aprile 2024, 14:54 Mi sono spesso ripromesso di leggere questa raccolta ma ho sempre desistito
i racconti sono tantissimi e ogni raccolta di fatto è una selezione a sé ; questa, commentata, mi è piaciuta molto


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Trullo
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Vi avevo promesso un commento sulla trilogia delle falci, di Shusterman. Mi perdonerete se non è proprio brevissimo

«Immagino che sia colui che porta la torcia a proiettare le ombre più oscure.»

Costituita dai tre romanzi Falce, Thunderhead e Rintocco, questa è una trilogia distopica ambientata nel nostro futuro, quando una intelligenza artificiale chiamata Thunderhead governa l’umanità (spontaneo il rimando al Presidente di riserva dell’omonimo racconto di Dick. Ma Dick è citato praticamente senza soluzione di continuità, per esempio la riprogrammazione dei ricordi richiama alla mente Ricordi in vendita, noto al grande pubblico per l’adattamento cinematografico Total recall. Mentre il finale ricorda per alcuni aspetti un racconto giovanile dello stesso autore), cancellando malattie, morte e povertà, ma anche curiosità umana, libertà e umanità, come diceva Murakami ne L’uccello che girava le viti del mondo: “Se la gente fosse immortale, senza mai deperire, senza mai invecchiare, se potesse vivere eternamente su questo mondo in buona salute, crede che penserebbe ugualmente tutto il tempo a un sacco di cose come fa adesso? Insomma, noi chi più chi meno stiamo sempre a elucubrare su qualcosa, no? La filosofia, la psicologia, la logica... la religione, la letteratura... se non esistesse la morte, non crede che tutti questi pensieri difficili, questi concetti complicati, non sarebbero mai apparsi sulla faccia della Terra?”
Libertà e umanità che, in questo mondo immaginato da Shusterman, restano almeno in parte, confinate in pochi angoli ciechi (le falci, i loschi, i tonisti) nei quali il Thunderhead rinuncia a entrare.
Le falci sono un gruppo di persone, organizzate gerarchicamente e tollerate dal Thunderhead, che sono autorizzate a portare la morte, in un mondo che non ammette più la malattia e dove anche i morti per incidenti (a meno che i loro corpi non siano danneggiati da fuoco o acido) possono essere riportati in vita grazi alla tecnologia. Le falci, quindi, sono autorizzate a scegliere, con regole che scopriremo leggendo, chi deve essere sacrificato (la morte data dalle falci segue dei rituali, come i sacrifici umani dei popoli antichi) per evitare la sovrappopolazione del pianeta, dove (a differenza di altri distopici che trattano il tema del conflitto fra uomini e intelligenze artificiali) gli uomini continuano a riprodursi senza morire per cause naturali o accidentali.
Seguiamo nella trilogia due giovani, Citra e Rowan, che si dedicano ad apprendere l’arte di essere falce, inizialmente come apprendisti di una falce più anziana, e gli intrighi e l’azione legati ai conflitti fra i diversi modi di interpretare il ruolo di falce.
Il world building è superbo ed è anche eccellente il modo in cui viene svelato, senza noiosi infodump. Ci sono anche numerosi spunti legati al nostro, di mondo, talvolta scherzosi, altre volte più seri
“«C’è chi preferisce non vedere che ci sono dei problemi» rispose Marie. Per Anastasia era difficile crederlo… ma d’altra parte, il fatto di cercare facili capri espiatori per problemi complicati era un passatempo umano sin da quando la prima orda di cavernicoli aveva aggredito un loro simile a colpi di pietra.”
La narrazione si rivolge essenzialmente ai giovanissimi ma lo stile accattivante e coinvolgente, e la profondità delle riflessioni che se ne possono trarre, lo rende apprezzabile anche da un pubblico più maturo.

Ma alla fine il senso di questa saga è porre, in modo diverso e più moderno, con una venatura cyberpunk, e con la prolissità dei romanzi contemporanei (se Brown scriveva racconti di dieci pagine, Dick di cinquanta, i romanzi di un tempo erano di poche centinaia di pagine, qui siamo parlando di milleduecento pagine circa, sommando i tre volumi) la domanda dei classici della fantascienza, quello che in modi e con stili diversi si chiedevano Dick e Trevis
“E così la distinzione tra essere umani autentici vivi e strutture umanoidi andava a farsi benedire. In quell’ascensore del museo, pensò, sono sceso con due creature, una umana e l’altra androide...e ho provato dei sentimenti esattamente contrari a quelli che ci si aspettava. A quelli che sono abituato a provare... a quelli che mi si richiede di provare.”
“Mi pareva di vederli, gli uomini che in un remoto passato avevano deciso quale era il vero scopo dell’umanità sulla terra… Dovevano aver giudicato sé stessi uomini seri, impegnati… dovevano aver parlato spesso di «pietà» e di «preveggenza». … con i capelli bianchi e le maniche rimboccate e magari la pipa in bocca, e si passavano memorandum attraverso le scrivanie cariche di scartoffie e di libri, pianificando il mondo ideale per l’Homo sapiens, un mondo senza miseria, malattie, dissenso, neurosi e sofferenze”
“Una volta, tanto tempo fa, a New York c’erano i telefoni privati. Allora tutti si parlavano… magari da lontano, con voci rese esili e artificiali dall’elettronica, ma parlavano. Dei prezzi dei generi alimentari, delle elezioni presidenziali, del comportamento sessuale dei figli adolescenti, della paura del maltempo e della paura della morte. E leggevano, ascoltavano le voci dei vivi e dei morti che parlavano loro in un silenzio eloquente, in contatto con una marea così immensa di voci umane che doveva riempire la mente e induceva a pensare: «Io sono umano. Io parlo, e ascolto e leggo».”

(e sicuramente anche Asimov e molti altri che non ricordo abbastanza bene da cercare a colpo sicuro le citazioni come ho fatto per Pecore elettriche e Mimo), anche se la risposta di Shusterman è dal mio punto di vista troppo pessimistica e poco o per nulla condivisibile. La domanda che ci si pone, alla fine, è sempre la stessa: cosa voglia dire essere umani.


CharlesMarshall
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Trullo ha scritto: venerdì 19 aprile 2024, 19:17 Vi avevo promesso un commento sulla trilogia delle falci, di Shusterman. Mi perdonerete se non è proprio brevissimo

«Immagino che sia colui che porta la torcia a proiettare le ombre più oscure.»

Costituita dai tre romanzi Falce, Thunderhead e Rintocco, questa è una trilogia distopica ambientata nel nostro futuro, quando una intelligenza artificiale chiamata Thunderhead governa l’umanità (spontaneo il rimando al Presidente di riserva dell’omonimo racconto di Dick. Ma Dick è citato praticamente senza soluzione di continuità, per esempio la riprogrammazione dei ricordi richiama alla mente Ricordi in vendita, noto al grande pubblico per l’adattamento cinematografico Total recall. Mentre il finale ricorda per alcuni aspetti un racconto giovanile dello stesso autore), cancellando malattie, morte e povertà, ma anche curiosità umana, libertà e umanità, come diceva Murakami ne L’uccello che girava le viti del mondo: “Se la gente fosse immortale, senza mai deperire, senza mai invecchiare, se potesse vivere eternamente su questo mondo in buona salute, crede che penserebbe ugualmente tutto il tempo a un sacco di cose come fa adesso? Insomma, noi chi più chi meno stiamo sempre a elucubrare su qualcosa, no? La filosofia, la psicologia, la logica... la religione, la letteratura... se non esistesse la morte, non crede che tutti questi pensieri difficili, questi concetti complicati, non sarebbero mai apparsi sulla faccia della Terra?”
Libertà e umanità che, in questo mondo immaginato da Shusterman, restano almeno in parte, confinate in pochi angoli ciechi (le falci, i loschi, i tonisti) nei quali il Thunderhead rinuncia a entrare.tutto per aiutare a scrivere in https://tesiaccademica.it/
Le falci sono un gruppo di persone, organizzate gerarchicamente e tollerate dal Thunderhead, che sono autorizzate a portare la morte, in un mondo che non ammette più la malattia e dove anche i morti per incidenti (a meno che i loro corpi non siano danneggiati da fuoco o acido) possono essere riportati in vita grazi alla tecnologia. Le falci, quindi, sono autorizzate a scegliere, con regole che scopriremo leggendo, chi deve essere sacrificato (la morte data dalle falci segue dei rituali, come i sacrifici umani dei popoli antichi) per evitare la sovrappopolazione del pianeta, dove (a differenza di altri distopici che trattano il tema del conflitto fra uomini e intelligenze artificiali) gli uomini continuano a riprodursi senza morire per cause naturali o accidentali.
Seguiamo nella trilogia due giovani, Citra e Rowan, che si dedicano ad apprendere l’arte di essere falce, inizialmente come apprendisti di una falce più anziana, e gli intrighi e l’azione legati ai conflitti fra i diversi modi di interpretare il ruolo di falce.
Il world building è superbo ed è anche eccellente il modo in cui viene svelato, senza noiosi infodump. Ci sono anche numerosi spunti legati al nostro, di mondo, talvolta scherzosi, altre volte più seri
“«C’è chi preferisce non vedere che ci sono dei problemi» rispose Marie. Per Anastasia era difficile crederlo… ma d’altra parte, il fatto di cercare facili capri espiatori per problemi complicati era un passatempo umano sin da quando la prima orda di cavernicoli aveva aggredito un loro simile a colpi di pietra.”
La narrazione si rivolge essenzialmente ai giovanissimi ma lo stile accattivante e coinvolgente, e la profondità delle riflessioni che se ne possono trarre, lo rende apprezzabile anche da un pubblico più maturo.

Ma alla fine il senso di questa saga è porre, in modo diverso e più moderno, con una venatura cyberpunk, e con la prolissità dei romanzi contemporanei (se Brown scriveva racconti di dieci pagine, Dick di cinquanta, i romanzi di un tempo erano di poche centinaia di pagine, qui siamo parlando di milleduecento pagine circa, sommando i tre volumi) la domanda dei classici della fantascienza, quello che in modi e con stili diversi si chiedevano Dick e Trevis
“E così la distinzione tra essere umani autentici vivi e strutture umanoidi andava a farsi benedire. In quell’ascensore del museo, pensò, sono sceso con due creature, una umana e l’altra androide...e ho provato dei sentimenti esattamente contrari a quelli che ci si aspettava. A quelli che sono abituato a provare... a quelli che mi si richiede di provare.”
“Mi pareva di vederli, gli uomini che in un remoto passato avevano deciso quale era il vero scopo dell’umanità sulla terra… Dovevano aver giudicato sé stessi uomini seri, impegnati… dovevano aver parlato spesso di «pietà» e di «preveggenza». … con i capelli bianchi e le maniche rimboccate e magari la pipa in bocca, e si passavano memorandum attraverso le scrivanie cariche di scartoffie e di libri, pianificando il mondo ideale per l’Homo sapiens, un mondo senza miseria, malattie, dissenso, neurosi e sofferenze”
“Una volta, tanto tempo fa, a New York c’erano i telefoni privati. Allora tutti si parlavano… magari da lontano, con voci rese esili e artificiali dall’elettronica, ma parlavano. Dei prezzi dei generi alimentari, delle elezioni presidenziali, del comportamento sessuale dei figli adolescenti, della paura del maltempo e della paura della morte. E leggevano, ascoltavano le voci dei vivi e dei morti che parlavano loro in un silenzio eloquente, in contatto con una marea così immensa di voci umane che doveva riempire la mente e induceva a pensare: «Io sono umano. Io parlo, e ascolto e leggo».”

(e sicuramente anche Asimov e molti altri che non ricordo abbastanza bene da cercare a colpo sicuro le citazioni come ho fatto per Pecore elettriche e Mimo), anche se la risposta di Shusterman è dal mio punto di vista troppo pessimistica e poco o per nulla condivisibile. La domanda che ci si pone, alla fine, è sempre la stessa: cosa voglia dire essere umani.
La tua riflessione colpisce nel segno. Shusterman utilizza la trilogia non solo come un mezzo di intrattenimento, ma come un'esplorazione critica delle implicazioni etiche dell'immortalità. Il suo approccio richiama la questione filosofica dell'essenza dell'essere umano. I personaggi di Citra e Rowan rappresentano due facce della lotta interna tra accettare il loro ruolo di falci o ribellarsi contro le convenzioni imposte dal Thunderhead. La narrativa invita i lettori a riflettere sulla loro moralità e sulle decisioni che definiscono l'umanità.


Gimbatbu
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Tema trattato spesso in precedenza. Bradbury nel suo Fahrenheit sostituisce al concetto di immortalità i libri(anch' essi in realtà immortali sicuramente più degli esseri umani) e il percorso di redenzione del protagonista da braccio armato del potere a rivoluzionario è un inno alla lotta a prevaricazione, massificazione e dittatura sulla capacità di giudizio e libero arbitrio. Aspetto che nei tempi attuali sta assumendo sempre più contorni preoccupanti.


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Trullo
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Ecco, se Bradbury (come Travis e Dick) aveva un messaggio di fondo ottimista, quello di Shusterman è invece rassegnato, pessimista, senza speranza. Interessante il parallelismo ma anche le profonde differenze fra Spofforth di Travis e il Thunderhead di Shusterman, i due robot che di fatto dominano i rispettivi mondi distopici. Anche se non voglio dire troppo, per non guastare il piacere di leggere a chi fosse interessato


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lemond
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Credo di aver letto, per fortuna in maniera trasversale, il più brutto libro di Grisham (s.m.) "Lo scambio". Forse è un po' come le serie, le prime stagioni sono le migliori (di solito). :)


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
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i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
herbie
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Gimbatbu ha scritto: martedì 23 aprile 2024, 16:29 Tema trattato spesso in precedenza. Bradbury nel suo Fahrenheit sostituisce al concetto di immortalità i libri(anch' essi in realtà immortali sicuramente più degli esseri umani) e il percorso di redenzione del protagonista da braccio armato del potere a rivoluzionario è un inno alla lotta a prevaricazione, massificazione e dittatura sulla capacità di giudizio e libero arbitrio. Aspetto che nei tempi attuali sta assumendo sempre più contorni preoccupanti.
.....e come darti torto. Opera attualissima ormai.


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