Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Inviato: mercoledì 13 luglio 2022, 12:13
Mo Yan
Ma de Mencarelli e del suo romanesco, proprio te, che me disci?nemecsek. ha scritto: ↑martedì 12 luglio 2022, 23:09 Mo Yan, che al solito quando non so cosa leggere vado ad est.
Ora siccome manco ciò tempo di respirare tra lavoro e casa nuova, volevo un gialletto estivo sciallo sciallo.
L'ultimo di Joël Dicker, Alaska qualcosa; Quebert ci stava nel filone leggero, la chambre 622 quei libri che leggi fino alla fine col sospetto poi confermato che siano stati una irritante perdita di tempo.
non diciamolo a Carlo, però
Sconosco.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑mercoledì 13 luglio 2022, 13:11
Ma de Mencarelli e del suo romanesco, proprio te, che me disci?
Io ne ho letto un paio e me so piaciuti parecchio - molto fiction, molto televisivi, ma c'è tanto dentro
Tutto Chiede Salvezza è breve e agile, e parte con uno che si sveglia in una struttura sanitaria per un TSO. E incontra una serie di disperati, ma anche la loro umanità. Le descrizioni e i dialoghi sono molto debitori alla TVnemecsek. ha scritto: ↑mercoledì 13 luglio 2022, 23:36non diciamolo a Carlo, però
Sconosco.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑mercoledì 13 luglio 2022, 13:11
Ma de Mencarelli e del suo romanesco, proprio te, che me disci?
Io ne ho letto un paio e me so piaciuti parecchio - molto fiction, molto televisivi, ma c'è tanto dentro
Ma mi hai messo nel piatto qualcosa che pare parecchio appetitoso.
Ultima roba che lessi sull'unica città mediorientale senza un quartiere europeo era (ben) scritta da un barese; ma qui (là) di altro si parla, mi pare.
Mettiamo in lista.
Come dice Cocciante, ci sarà un perché... Sinceramente non potrei dire che Viaggio al termine della notte sia il libro più importante del '900, ce sono alcuni che si contendono il titolo come l' Ulisse, L' uomo senza qualità, La montagna incantata, la monumentale Recerche ugualmente degni di considerazione. Al tempo stesso non riconoscere la grandezza di Celine per le sue idee è come dire che Leonardo non era un genio perché gli piacevano i ragazzini. All' uscita della recensione di PPP dell' ultimo libro di Celine, La trilogia del Nord, si scatenò un dibattito perché a molti sembrò assolutamente non aderente al valore dell' opera e preconcettualmente critica nei confronti dell' autore. Ci fu chi si schierò con Pasolini considerando inscindibile opera ed ideologia, chi invece come Arbasino e un giovanissimo Stefano Benni pur di idee diametralmente opposte al dottor Destouches ne difesero l' opera. Non so, tralasciamo le opere principali più famose che sono innegabilmente dei capolavori, ho letto i pamphlet che furono la sua rovina e devo dire che secondo me si commette l' errore opposto al diktat pasoliniano di non considerare la persona, e non l' ideologia, un tutt' uno con la sua arte. Perché Celine è effettivamente come scrive, vulcanico, iracondo, senza mezze misure, ma fondamentalmente anarchico e non allineato per quanto l' etichetta di nazista gli rimarrà appiccicata in eterno. In realtà un grandissimo bastian contrario il cui genio però traspare in ogni riga che scrive, anche nei famigerati pamphlet.bicycleran ha scritto: ↑domenica 24 luglio 2022, 21:24 Celine è un mammasantissima, altro che da rivalutare. È intoccabile. Se osi dire "ma" ti accusano di avere pregiudizi politici. E non da oggi: questa cosa la denunciava già PPP cinquant'anni fa.
Fortunatamente in generale adesso si tende a giudicare più l' opera che l' operatore, ma ti assicuro che in tempi di contrapposizione feroce c' era ritrosia ad esprimere opinioni che minimamente potessero far pensare ad allineamenti sconvenienti. Emblematico il caso del saggio di Carlo Bo che accompagnava l' uscita di Morte a credito. Bo bada per prima cosa a non essere troppo elogiativo verso un lavoro assolutamente unico che affascino' invece un letterato e antifascista a tutto tondo come Giorgio Caproni, che si cimento' nella complicatissima traduzione. Diverso invece il discorso di chi mette il cappello arbitrariamente reputandosi depositario di attinenze di pensiero con grandi personalità. Nella "libreria" di Casapound campeggiano grandi foto di Pound (ovviamente), Celine, lo scrittore norvegese Hamsun e Chuck Palhaniuk (testimonianza questa dell' inquinamento letterario che alberga nelle loro teste, mettere Palhaniuk insieme agli altri tre ).bicycleran ha scritto: ↑lunedì 25 luglio 2022, 16:44 Ma oggi chi è che parla male di Céline? Io ho letto solo lodi sperticate.
Quel "serenamente" significa che gatta ci covanemecsek. ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 0:09 Signori, è sempre un piacere leggervi.
Domani con più lucidità vi parlerò di un libro che mi hanno regalato sabato.
Riparleremo serenamente di ricerca storica, ideologia, e di un processo per vilipendio alla Resistenza, processo apertosi nel 2003 e di cui non ho trovato sentenza.
Per intanto sappiate che per procedere per il reato di vilipendio della Resistenza occorre la richiesta del ministro di Grazia e Giustizia.
graziaegiustizzia dicaaaaa...
stei tuned
Ma erano appunto altri tempi. Oggi leggiamo elogi di Celine da scrittori di sinistra, diversissisimi tra loro, come Saviano e Mari, troviamo pagine intere dedicategli dai giornali più venduti.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 10:40Fortunatamente in generale adesso si tende a giudicare più l' opera che l' operatore, ma ti assicuro che in tempi di contrapposizione feroce c' era ritrosia ad esprimere opinioni che minimamente potessero far pensare ad allineamenti sconvenienti. Emblematico il caso del saggio di Carlo Bo che accompagnava l' uscita di Morte a credito. Bo bada per prima cosa a non essere troppo elogiativo verso un lavoro assolutamente unico che affascino' invece un letterato e antifascista a tutto tondo come Giorgio Caproni, che si cimento' nella complicatissima traduzione. Diverso invece il discorso di chi mette il cappello arbitrariamente reputandosi depositario di attinenze di pensiero con grandi personalità. Nella "libreria" di Casapound campeggiano grandi foto di Pound (ovviamente), Celine, lo scrittore norvegese Hamsun e Chuck Palhaniuk (testimonianza questa dell' inquinamento letterario che alberga nelle loro teste, mettere Palhaniuk insieme agli altri tre ).bicycleran ha scritto: ↑lunedì 25 luglio 2022, 16:44 Ma oggi chi è che parla male di Céline? Io ho letto solo lodi sperticate.
Anche senza andare troppo indietro nel tempo, il Nobel a Handke ha sollevato un polverone per le sue idee pro Milosevic.lemond ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 10:51 Su Céline vorrei dire che non mi pare sia troppo importante conoscerne le simpatie politiche, altrimenti vassapé a quanti dei grandi e/o famosi si potrebbero fare osservazioni varie? Per es, J. Brel, che considero l'artista più coinvolgente del secolo scorso, era un maschilista più che convinto e ha sempre avuto una vita così malsana che lo ha portato a una morte precoce, Pirandello si iscrisse al P.N.F. proprio in occasione dell'assassinio Matteotti, Wagner ... e per finire Dante, che mi sta attualmente antipatico perché è sulla bocca di tutti, ma ci sarà stato uno, bigotto più di lui?
Spero che non sia come la Recherche, perché quello altrimenti sarebbe solo :"Tempo perso!" Mo' vado a ordinare "viaggio..." Grazie.chinaski89 ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 11:05 Sul più importante del 900 aggiungerei come suggerito sopra La recherche. Insieme a Viaggio al termine della notte li ritengo sopra a tutto quanto scritto nel 900 e davvero imprescindibili.
Lemond leggi viaggio al termine della notte, è una scrittura un po' sperimentale, ma di cose ne succedono un sacco fin dalla prima pagina. E a ritmi vertiginosi. L'inizio sulla prima guerra mondiale è semplicemente fantastico con la feroce ironia che contraddistingue l'autore a narrare l'assurdità della vita al fronte
se ...chinaski89 ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 11:16 Se non sbaglio Celine diceva che Proust spiegava troppo e che 300 pagine per dire che tizio incula tizio sono insopportabili
Io tra i romanzi voto La montagna incantata e Il processo, come miei preferiti. Per importanza anche La recherce, non c'è dubbio.chinaski89 ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 11:05 Sul più importante del 900 aggiungerei come suggerito sopra La recherche. Insieme a Viaggio al termine della notte li ritengo sopra a tutto quanto scritto nel 900
Il 900 è pieno di "libroni", ne metti uno, ne dimentichi altri, per esempio, tanto per andare oltre il 45, due spettacolari romanzi uno di Calvino, Se una notte d' inverno un viaggiatore, e l' altro del suo omologo francese Georges Perec, La vita istruzioni per l' uso, usando uno stile combinatorio danno vita ad un avvincente gioco di intarsi. Sui sudamericani dico la verità li trovo molto simili alla Toscana, sopravvalutati , però un' eccezione ce l'ho: Grande Sertao di Guimaraes Rosa che, ovviamente secondo me, si mette in saccoccia tutti i Marquez e colleghi, escludendo Borges, talmente particolare da non rientrare in nessuna classificazione.bicycleran ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 10:53Ma erano appunto altri tempi. Oggi leggiamo elogi di Celine da scrittori di sinistra, diversissisimi tra loro, come Saviano e Mari, troviamo pagine intere dedicategli dai giornali più venduti.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 10:40Fortunatamente in generale adesso si tende a giudicare più l' opera che l' operatore, ma ti assicuro che in tempi di contrapposizione feroce c' era ritrosia ad esprimere opinioni che minimamente potessero far pensare ad allineamenti sconvenienti. Emblematico il caso del saggio di Carlo Bo che accompagnava l' uscita di Morte a credito. Bo bada per prima cosa a non essere troppo elogiativo verso un lavoro assolutamente unico che affascino' invece un letterato e antifascista a tutto tondo come Giorgio Caproni, che si cimento' nella complicatissima traduzione. Diverso invece il discorso di chi mette il cappello arbitrariamente reputandosi depositario di attinenze di pensiero con grandi personalità. Nella "libreria" di Casapound campeggiano grandi foto di Pound (ovviamente), Celine, lo scrittore norvegese Hamsun e Chuck Palhaniuk (testimonianza questa dell' inquinamento letterario che alberga nelle loro teste, mettere Palhaniuk insieme agli altri tre ).bicycleran ha scritto: ↑lunedì 25 luglio 2022, 16:44 Ma oggi chi è che parla male di Céline? Io ho letto solo lodi sperticate.
Anzi, al contrario, Celine ha un'aura da maledetto che l'ha fatto diventare autore di culto, più di un Musil, che oggi non legge quasi più neussuno.
p.s.: tra i romanzi più importanti del '900 annovererei anche Il processo e Il maestro e Margherita. E pure Cent'anni di solitudine, suvvia, ché il secolo non finisce nel 1945.
Eh, eh, i grandi scrittori se possono tirare un siluro su un collega lo fanno. Secondo Celine se Proust era così la colpa era della madre del tipo madre castrante che gli consentiva di stare a letto tutto il giorno e quindi non faceva altro che scrivere . Però i grandi sanno riconoscere i loro pari e la moglie raccontò di come rimase folgorato dalla parte finale (e questo già significa che l' aveva letto tutto) dove il protagonista rivede i componenti della famiglia Guermantes ormai invecchiati e progressivamente nella sua immaginazione riforma le loro fattezze giovanili. Delle pagine uniche e straordinarie.chinaski89 ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 11:16 Se non sbaglio Celine diceva che Proust spiegava troppo e che 300 pagine per dire che tizio incula tizio sono insopportabili
Mi accodo, per me il più importante scrittore del 900.bicycleran ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 12:35 Io spezzo nuovamente una lancia a favore di Kafka, scrittore all'avanguardia senza la necessità di una prosa destrutturata, tra i pochi capaci di travalicare i confini della letteratura nell'influenzare la cultura del secolo scorso, descrivendo magistralmente il disagio dell'uomo nella società moderna,
Ma chi avrebbe potuto affrontare una traduzione di Celine?
bicycleran ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 10:48
Quel "serenamente" significa che gatta ci cova
Perec, gnomo e cabalista
Emotività, hanno tutto de fori..
Noi abbiamo avuto un grande talento che è forse colui che meglio ha saputo seguire le orme di Kafka, Dino Buzzati. Come lui ha saputo scavare nelle paure ancestrali, nella falsità e inutilità dei rapporti umani e di una burocrazia occhiuta e ceca che di fatto dimostra come tutto sia governato in realtà dall'ingovernabile, metafora quanto mai attuale in questi tempi nei quali niente è come sembra e tutto sembra precipitarci addosso per poi scoprire in realtà che il nulla è la vera essenza dell' esistenza. Esattamente come il nulla si cela dietro l' emblematico Castello che K. vorrebbe vivere e conoscere e ugualmente il nulla in realtà contraddistingue l' infinita attesa dei militari della fortezza Bastiani nel Deserto dei tartari.bicycleran ha scritto: ↑martedì 26 luglio 2022, 12:35 Io spezzo nuovamente una lancia a favore di Kafka, scrittore all'avanguardia senza la necessità di una prosa destrutturata, tra i pochi capaci di travalicare i confini della letteratura nell'influenzare la cultura del secolo scorso, descrivendo magistralmente il disagio dell'uomo nella società moderna,
Aggiorno, dopo aver finito Estensione del dominio della lottachinaski89 ha scritto: ↑domenica 10 luglio 2022, 9:57Capolavoro! Mi manca molto, troppo, di questo autore mi associo alla richiesta di consigli qui sopra così faccio un acquisto multiplo immediato e metto tutto in coda di lettureMaìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 10 luglio 2022, 5:02 Mi Sono divorato Serotonina, di Houellebecq - che dire: meno totale di Particelle Elementari, di cui in un certo senso è il seguito, ma stilisticamente molto ben costruito.
Se pompini e ossessioni non fanno per voi evitate pure, ce n'è in abbondanza
+ + + +Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 7 giugno 2022, 9:38Ma stiamo parlando di un libro di Rosamunde Pilcher? Solitamente sono storie da cui ricavavano film che passavano nei pomeriggi estivi di Rete4...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 4 giugno 2022, 5:09 Cercatori di conchiglie - abbiamo pareri? M'è stato consigliato da una e non vorrei infilarmi nel tunnel di un polpettone dove il mio orgoglio di finire l'opera mi porta al tediosa
Chiaro, potente, lucido; una preziosa lettura.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑giovedì 14 luglio 2022, 7:16
Tutto Chiede Salvezza è breve e agile, e parte con uno che si sveglia in una struttura sanitaria per un TSO. E incontra una serie di disperati, ma anche la loro umanità. Le descrizioni e i dialoghi sono molto debitori alla TV
Finire il librone di Musil è una bella impresa. Ho impiegato mesi per farlo.bicycleran ha scritto: ↑martedì 23 agosto 2022, 9:36 Quest'anno ho preso ad abbandonare i libri che non piacciono; prima non lo facevo praticamente mai, ora esagero. Ultimamente ho mollato:
Le benevole dopo 140 pagine. Troppo lungo e noioso.
L'ultimo di Huellebecq dopo poche pagine. Non ritrovavo la precisione chirurgica della forma e l'esattezza politologica di Sottomissione.
Vite minuscole di Pierre Michon. Alto livello di scrittura, fin troppo. Calligrafico e barocco, non fa per me. Mollato dopo un paio di biografie.
Avevo anche lasciato l'ultimo Strega, Spatriati, poiché poco interessante (classica storia di formazione ed emigrazione dal sud, scritta senza guizzi), ma poi mi è rimasta la curiosità di conoscere il prosieguo delle vicenda e l'ho concluso. E' un po' meno banale di quanto sembrasse, ma non certo imprescindibile.
Sto invece leggendo:
L'uomo senza qualità. Mi sta piacendo un casino: pochi psicologismi - in un'epoca e nella patria di Freud - e ironia a pacchi.
Poesie scelte di Pasolini. Per il momento la mia preferita è Comizio, ma continuo a preferire il PPP saggista e il cineasta.
Mi sono imposto di leggere almeno 100 pagine a settimana, se no non finisco più.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 23 agosto 2022, 10:34Finire il librone di Musil è una bella impresa. Ho impiegato mesi per farlo.bicycleran ha scritto: ↑martedì 23 agosto 2022, 9:36 Quest'anno ho preso ad abbandonare i libri che non piacciono; prima non lo facevo praticamente mai, ora esagero. Ultimamente ho mollato:
Le benevole dopo 140 pagine. Troppo lungo e noioso.
L'ultimo di Huellebecq dopo poche pagine. Non ritrovavo la precisione chirurgica della forma e l'esattezza politologica di Sottomissione.
Vite minuscole di Pierre Michon. Alto livello di scrittura, fin troppo. Calligrafico e barocco, non fa per me. Mollato dopo un paio di biografie.
Avevo anche lasciato l'ultimo Strega, Spatriati, poiché poco interessante (classica storia di formazione ed emigrazione dal sud, scritta senza guizzi), ma poi mi è rimasta la curiosità di conoscere il prosieguo delle vicenda e l'ho concluso. E' un po' meno banale di quanto sembrasse, ma non certo imprescindibile.
Sto invece leggendo:
L'uomo senza qualità. Mi sta piacendo un casino: pochi psicologismi - in un'epoca e nella patria di Freud - e ironia a pacchi.
Poesie scelte di Pasolini. Per il momento la mia preferita è Comizio, ma continuo a preferire il PPP saggista e il cineasta.
Ne ho sempre sentito parlare di questo libro, ma non ho mai avuto desiderio di leggerlo, però se non è noioso come dice bicycleran, il fatto che sia lungo non mi scoraggia, anzi. Te, che hai espresso qualche riserva, che mi dici? Sì, no, forse?
Secondo me ti si addice.
E allora vado, dato che ormai sono arrivato a pag, 802 su 853 dei Ribelli d'Irlanda. Grazie.bicycleran ha scritto: ↑martedì 23 agosto 2022, 12:17Secondo me ti si addice.
non ci avevo proprio pensato.bicycleran ha scritto: ↑martedì 23 agosto 2022, 12:18 Nel senso che potrebbe essere di tuo gradimento.
(Non era un insulto riferito al titolo del libro, a scanso di equivoci)
Su Musil si sono accapigliati generazioni di lettori. È sicuramente un libro fuori dall' ordinario, ma che ho trovato difficile. Musil è un ingegnere e come tale mette la capacità di analisi propria della categoria anche nei suoi scritti. Nella produzione italiana abbiamo un esempio in tal senso in Gadda,ma mentre l'ingegnere italiano, pur nella sua minuziosita', divaga spesso e volentieri, Musil prosegue teutonicamente come un Caterpillar, profonde a fianco del romanzo nozioni a raffica, digressioni, formule il tutto come dice giustamente bicycleran al servizio di un talento da scrittore di rango. Il problema è la lunghezza, se non ricordo male quasi 1500 pagine, e, aspetto non secondario che essendo diviso in due parti, la seconda è stata completata postuma seguendo un brogliaccio non rivisto dall' autore e ho fatto una grande fatica a seguire e ricollegare le vicende perché a volte cambiano i nomi e i personaggi. Insomma un libro importante, ma da mettere in preventivo di impiegare qualche mese per leggerlo.
GrazieGimbatbu ha scritto: ↑martedì 23 agosto 2022, 12:54Su Musil si sono accapigliati generazioni di lettori. È sicuramente un libro fuori dall' ordinario, ma che ho trovato difficile. Musil è un ingegnere e come tale mette la capacità di analisi propria della categoria anche nei suoi scritti. Nella produzione italiana abbiamo un esempio in tal senso in Gadda,ma mentre l'ingegnere italiano, pur nella sua minuziosita', divaga spesso e volentieri, Musil prosegue teutonicamente come un Caterpillar, profonde a fianco del romanzo nozioni a raffica, digressioni, formule il tutto come dice giustamente bicycleran al servizio di un talento da scrittore di rango. Il problema è la lunghezza, se non ricordo male quasi 1500 pagine, e, aspetto non secondario che essendo diviso in due parti, la seconda è stata completata postuma seguendo un brogliaccio non rivisto dall' autore e ho fatto una grande fatica a seguire e ricollegare le vicende perché a volte cambiano i nomi e i personaggi. Insomma un libro importante, ma da mettere in preventivo di impiegare qualche mese per leggerlo.