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il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: sabato 17 maggio 2014, 22:45
da dahdeh
PREMESSO CHE...
- non ho letto nessun intervento sul forum pubblicato nelle ultime 24 ore
- la pigrizia mi ha raccomandato di non usare la funzione di ricerca fra i post
- ho il benestare dell'admin pugliese
espongo il mio "pensiero" in merito al poco accattivante andazzo che hanno preso i GT
da qualche anno, ormai, si legge, e si sente, di moti di indignazione per il comportamento che i "grandi" (de che? - bon, questa e' un'altra storia) adottano in quelle tappe progettate per indirizzare la classifica
nel 99% dei casi, le giornate in cui si deve scavalcare una decina di colli (oppure solo tre, ma spigolosi all'inverosimile) si risolvono in scaramucce negli ultimi 3 km (conseguendone distacchi ovviamente ridicoli)
perche'?
il modo di intraprendere una corsa a tappe e' radicalmente cambiato: non piu' una sfida diretta fra singoli, ma alleanza fra rispettivi gregari allo scopo esclusivo di fare 'selezione da dietro', scartando i sedicenti capitani avversari e assottigliando il novero di chi possa vincere il GT di turno
si arriva cosi' agli ultimi 5 km con la solita dozzina di 'soliti noti' e - non appena la scorta di seconde linee si esaurisce - ha inizio il festival ipocrita degli scatti in faccia organizzato dai 'big'
risultato: un abbuono e/o un buco di 5 secondi
credo che i GT, fin quando le squadre saranno composte da almeno 6 trattori (specie quelli da salita), avranno sempre meno a dire
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 13:34
da jumbo
Quel che dici ha un fondamento.
Inserirei anche il tema delle radioline.
Comunque è questione di uomini.
Qualche esempio non manca, il primo che mi viene è èl Contador della Vuelta 2012 o della Tirreno 2014, che ha vinto in altro modo.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 14:08
da barrylyndon
io credo che la globalizzazione ciclistica abbia prodotto un livellamento verso l'alto..piu' uomini che possono far ritmo, squadre piu attrezzate, piu' difficile prodursi in sgaloppate proficue.
fino agli anni 90, tranne qualche eccezione, le nazioni guida erano poche, ora c'e' piu' concorrenza ed essendoci piu' concorrenza e' plausibile che il livello medio anche dei gregari si sia alzato.Senza contrare che anche di capitani ce ne sono molti di piu' a poter ambire alla vittoria in un GT.
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 15:41
da Fabioilpazzo
Io inizierei col limitare ad otto gli uomini per i GT. Solo che dopo ti convocano sette scalatori e nemmeno un velocista e ti fregano.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 16:30
da herbie
Fabioilpazzo ha scritto:Io inizierei col limitare ad otto gli uomini per i GT. Solo che dopo ti convocano sette scalatori e nemmeno un velocista e ti fregano.
e allora facciamo 5....

con uno meno cambia poco poco....
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 16:43
da kasper^
È da sempre il mio pensieri,6 corridori x ogni squadra nei grandi giri e lo spettacolo sarà maggiore.con 5 gregari nn puoi permetterti il lusso di controllare la corsa quando vuoi e in piu ci sarebbe la possibilitá che più squadre partecipino al calendario world tour
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 18:47
da prof
barrylyndon ha scritto:
...
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
Ti posso assicurare che la farebbe ... Anzi, la farebbe a tal punto la differenza che spegneremmo tutti il televisore perché ci annoieremmo a morte.
Sono francamente un po' sorpreso da questa affermazione che mi pare molto superficiale: insomma, non da te.
Nei primi anni '60, passammo un periodo di greggismo pecoreccio come questo: attori un po' scadenti e gruppi di 20 corridori che arrivavano al termine di tapponi dolomitici da 4/5 colli. Si diceva che il "ciclismo moderno", fatto di percorsi su strade asfaltate e lisce come biliardi e con biciclette che erano piene di tecnologia rispetto, anche soltanto, a quelle di Bartali, Coppi e Magni, aveva livellato i valori in campo e le imprese alla Coppi non le avrebbe mai più' fatte nessuno. Erano questi, né più' né meno, i termini del dibattito di allora. Esattamente come oggi: era nata la mitica figura del "ciclismo moderno".
Il buon Torriani, uomo di grande fantasia ed affezionato oltre misura al Giro che dirigeva, per favorire la selezione e dare un po' di spettacolo al pubblico televisivo che stava nascendo, si inventò gli arrivi in salita (imitato più' tardi anche dal Tour). Non è che la situazione migliorò di tanto, però almeno vi furono arrivi appena un po' più' sgranati seppure, di vincitori con una frazione del carisma di chi li aveva preceduti, non se ne videro più' per un bel pezzo.
Ti devo ricordare chi arrivò dopo ?

Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 19:11
da herbie
già, ma vedi prof, c'è una differenza. Oggi, al primo apparire di un personaggio del genere, si corre ai ripari in fretta prima che faccia troppi danni....
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 20:16
da Winter
barrylyndon ha scritto:io credo che la globalizzazione ciclistica abbia prodotto un livellamento verso l'alto..piu' uomini che possono far ritmo, squadre piu attrezzate, piu' difficile prodursi in sgaloppate proficue.
fino agli anni 90, tranne qualche eccezione, le nazioni guida erano poche, ora c'e' piu' concorrenza ed essendoci piu' concorrenza e' plausibile che il livello medio anche dei gregari si sia alzato.Senza contrare che anche di capitani ce ne sono molti di piu' a poter ambire alla vittoria in un GT.
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
la penso esattamente al contrario
il livellamento è verso il basso
son aumentate le nazioni ma il numero di agonisti è diminuito
L italia vent anni fa aveva tre volte il numero di juniores di adesso.. diventa più complicato trovare talenti
senza contare che una volta tanti facevano più fatica nella vita reale..
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 21:04
da barrylyndon
io non sono d'accorso sul livellamento verso il basso.nel gruppo c'e' un numero maggiore di corridori,non necessariamente capitani o campioni, capaci di fare un certo lavoro.cosa che sino a qualche lustro fa non c'era.
su Merckx, non sono d'accordo con Prof..non ho detto che non vincerebbe, ma penso che certe imprese di cui lui si e' reso protagonista, ad oggi siano molto piu' difficili da portare a termine.
io la vedo cosi',non e' questione di superficialita' ma di percezione ed interpretazione del momento attuale del ciclismo.
E vivvaddio che ognuno di noi ne ha una sua.
Altrimenti il forum di cicloweb sarebbe un mortorio..sino a 3 km dalla fine..

Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 21:21
da Andrew
prof ha scritto:
Il buon Torriani, uomo di grande fantasia ed affezionato oltre misura al Giro che dirigeva, per favorire la selezione e dare un po' di spettacolo al pubblico televisivo che stava nascendo, si inventò gli arrivi in salita (imitato più' tardi anche dal Tour). Non è che la situazione migliorò di tanto, però almeno vi furono arrivi appena un po' più' sgranati seppure, di vincitori con una frazione del carisma di chi li aveva preceduti, non se ne videro più' per un bel pezzo.
Guarda secondo me ultimamente si sta veramente esagerando con gli arrivi in salita!
Negli ultimi tempi i tapponi di montagna hanno quasi tutti l'arrivo in salita, e la cosa non mi piace molto.... Secondo me dovrebbero essere non più della metà!
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 21:49
da prof
Andrew ha scritto:prof ha scritto:
Il buon Torriani, uomo di grande fantasia ed affezionato oltre misura al Giro che dirigeva, per favorire la selezione e dare un po' di spettacolo al pubblico televisivo che stava nascendo, si inventò gli arrivi in salita (imitato più' tardi anche dal Tour). Non è che la situazione migliorò di tanto, però almeno vi furono arrivi appena un po' più' sgranati seppure, di vincitori con una frazione del carisma di chi li aveva preceduti, non se ne videro più' per un bel pezzo.
Guarda secondo me ultimamente si sta veramente esagerando con gli arrivi in salita!
Negli ultimi tempi i tapponi di montagna hanno quasi tutti l'arrivo in salita, e la cosa non mi piace molto.... Secondo me dovrebbero essere non più della metà!
Guarda che anche io la penso come te ...
L'arrivo in salita è anche lui causa dell'attendismo patologico.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 22:12
da prof
Winter ha scritto:barrylyndon ha scritto:io credo che la globalizzazione ciclistica abbia prodotto un livellamento verso l'alto..piu' uomini che possono far ritmo, squadre piu attrezzate, piu' difficile prodursi in sgaloppate proficue.
fino agli anni 90, tranne qualche eccezione, le nazioni guida erano poche, ora c'e' piu' concorrenza ed essendoci piu' concorrenza e' plausibile che il livello medio anche dei gregari si sia alzato.Senza contrare che anche di capitani ce ne sono molti di piu' a poter ambire alla vittoria in un GT.
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
la penso esattamente al contrario
il livellamento è verso il basso
son aumentate le nazioni ma il numero di agonisti è diminuito
L italia vent anni fa aveva tre volte il numero di juniores di adesso.. diventa più complicato trovare talenti
senza contare che una volta tanti facevano più fatica nella vita reale..
Ma si', certo, è talmente chiaro che non ci sarebbe neanche bisogno di parlarne perché uno lo dovrebbe dare per scontato: in bicicletta io oggi vedo soggetti dalla conformazione fisica che un tempo nemmeno li avrebbero messi a correre: nessuno avrebbe mai staccato loro una licenza per correre. Si vedono corridori in bici dalla postura totalmente sbagliata e contraria ad ogni legge fisica: alcuni, con la complicità di mezzi disegnati alla c. di cane, scaricano tutto il peso in avanti con tutte le conseguenze del caso (e noi a meravigliarci delle troppe cadute) senza che nessuno si preoccupi di insegnare loro i fondamentali.
Sostenere poi che Merckx oggi non sarebbe Merckx e non vincerebbe più' come faceva è una cosa che fa a pezzi cento anni di storia del ciclismo ed è talmente grossolana che mi ritiro in buon ordine.
Ormai è fatta: il ciclismo è proprio andato e qui si sta dannando anche la sua memoria storica.

Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 22:28
da barrylyndon
Prof non drammatizzare quanto da me esposto..Merckx resta Merckx, come Coppi rimane Coppi e Binda rimane Binda..nessuna memoria storica calpestata.
ma i tempi cambiano continuamente ed e' difficile dire cosa farebbe oggi Bartali o cosa avrebbe fatto Indurain contro Girardengo.
the times they are a changing..cantava qualcuno...che magari nato ai giorni nostri, non se lo sarebbe filato nessuno.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: lunedì 19 maggio 2014, 23:31
da maglianera
Andrew ha scritto:prof ha scritto:
Il buon Torriani, uomo di grande fantasia ed affezionato oltre misura al Giro che dirigeva, per favorire la selezione e dare un po' di spettacolo al pubblico televisivo che stava nascendo, si inventò gli arrivi in salita (imitato più' tardi anche dal Tour). Non è che la situazione migliorò di tanto, però almeno vi furono arrivi appena un po' più' sgranati seppure, di vincitori con una frazione del carisma di chi li aveva preceduti, non se ne videro più' per un bel pezzo.
Guarda secondo me ultimamente si sta veramente esagerando con gli arrivi in salita!
Negli ultimi tempi i tapponi di montagna hanno quasi tutti l'arrivo in salita, e la cosa non mi piace molto.... Secondo me dovrebbero essere non più della metà!
concordo, ai tempi di Torriani gli arrivi in salita erano forse troppo pochi, adesso si eccede, a Giro e Vuelta, e al Tour mancano da molti anni i tapponi con conclusione in fondo ad una discesa. Persino nelle classiche: Liegi, freccia e praticamente Amstel tutte con arrivo in salita. Ciò induce i più ad aspettare sempre l'ultima salita, mentre con i percorsi di una volta occorrevano per forza più coraggio e fantasia.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 2:14
da dahdeh
prof ha scritto:Nei primi anni '60, passammo un periodo di greggismo pecoreccio come questo: attori un po' scadenti e gruppi di 20 corridori che arrivavano al termine di tapponi dolomitici da 4/5 colli.
il 'greggismo' attuale e' pero' largamente favorito, se non addirittura causato, dalla omogeneita' dei valori: ignoro se nei primi anni '60 vi fossero seconde e terze linee capaci di tenere i 25 km/h su salite al 10% per 40 minuti
prof ha scritto:il buon Torriani [CUT] si inventò gli arrivi in salita (imitato più' tardi anche dal Tour)
azz... mi sapresti collocare temporalmente - anno piu' anno meno - il colpo di genio?
prof ha scritto:devo ricordare chi arrivò dopo?
se ti riferisci a Castellano, somma devozione per tutte le Tirreno partite da Sorrento
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 2:22
da dahdeh
maglianera ha scritto:adesso si eccede, a Giro e Vuelta, e al Tour mancano da molti anni i tapponi con conclusione in fondo ad una discesa. Persino nelle classiche: Liegi, freccia e praticamente Amstel tutte con arrivo in salita. Ciò induce i più ad aspettare sempre l'ultima salita, mentre con i percorsi di una volta occorrevano per forza più coraggio e fantasia.
boh... le cavalcate pirenaiche/alpine, nel senso di 5 colli-mostro con finale in discesa a valle, hanno prodotto piuttosto poco. proprio perche' piazzate o prima o dopo frazioni con arrivo secco in salita. attendismo al quadrato
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 9:51
da prof
dahdeh ha scritto:
...
prof ha scritto:il buon Torriani [CUT] si inventò gli arrivi in salita (imitato più' tardi anche dal Tour)
azz... mi sapresti collocare temporalmente - anno piu' anno meno - il colpo di genio?
Siamo all'incirca ai primissimi '60, se non ricordo male.
dahdeh ha scritto:prof ha scritto:devo ricordare chi arrivò dopo?
se ti riferisci a Castellano, somma devozione per tutte le Tirreno partite da Sorrento
No, mi riferivo a Merckx il quale, a metà degli anni '60, apparve sulla scena allorquando ormai tutto il milieu giornalistico e dei "tecnici" del ciclismo riteneva impossibile che si potessero ripetere le gesta di corridori come Coppi e Bartali. L'argomento era esattamente lo stesso di oggi: nel "ciclismo moderno" non potrà mai più' apparire un corridore che infliggerà agli avversari i distacchi che Coppi e Bartali infliggevano ai corridori del loro tempo. Era vero, Merckx era capace di infliggerne anche di maggiori ...
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 9:58
da jumbo
In verità già nel Tour del '52 ci furono almeno 3 arrivi in salita: l'Alpe d'Huez, Sestrieres e Puy de Dome.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 10:09
da prof
barrylyndon ha scritto:Prof non drammatizzare quanto da me esposto..Merckx resta Merckx, come Coppi rimane Coppi e Binda rimane Binda..nessuna memoria storica calpestata.
ma i tempi cambiano continuamente ed e' difficile dire cosa farebbe oggi Bartali o cosa avrebbe fatto Indurain contro Girardengo.
the times they are a changing..cantava qualcuno...che magari nato ai giorni nostri, non se lo sarebbe filato nessuno.
Barry, non è che drammatizzi quanto tu sostieni: quello che tu dici è purtroppo sulla bocca di tanti, di quasi tutti: quando ero giovane io si diceva: "Ah i tempi di Coppi non torneranno più'". Certo che non torneranno più', sono passati ... Poi si diceva che "il ciclismo moderno", questa entità sempre uguale a sé stessa, capace di attraversare i secoli, non avrebbe mai più' permesso le gesta del passato.
Ci credevo anch'io, eccome che ci credevo, ma poi sono stato smentito ed ho capito allora che il ciclismo è davvero uno sport meraviglioso, capace di mettere in contraddizione le generazioni e di rinnovarsi sempre pur nella sua tradizione.
Teniamocela cara questa "tradizione" poiché è solo attingendo da li' che sapremo come superare i periodi bui.
Correre un Giro con 200 corridori, di cui la metà non idonei o non motivati, è una sonora cazzata. Teniamone 100/120 ma che siano buoni e motivati.
Il discorso meriterebbe un dibattito molto più' allargato. Ora però vado a vedermi la partenza del Giro, seduto in un bar del centro di Modena.

Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 10:11
da prof
jumbo ha scritto:In verità già nel Tour del '52 ci furono almeno 3 arrivi in salita: l'Alpe d'Huez, Sestrieres e Puy de Dome.
Non credo fosse la regola. Con Torriani diventò la regola.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 11:16
da Slegar
Winter ha scritto:il livellamento è verso il basso
.... almeno in salita. Da qualche anno, ad esempio, alla Liegi quando il gruppo affronta la Redoute "misteriosamente" si allarga e "pascola". Nelle tappe di montagna dei grandi giri, quando i gregari di turno pensano di terminare il loro lavoro e si spostano a lato, molto spesso "riappare" il mistero ed ecco che gli stessi gregari rientrano e devono re-iniziare a lavorare. Per fortuna ogni tanto c'è qualche "distrazione" come allo Stelvio 2012 dove, se non era per Uran ed Henao che hanno tolto le castagne dal fuoco per Purito ed Hesjedal, De Gendt rischiava seriamente di vincere il Giro d'Italia.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 11:38
da AntiGazza
Argomento ciclico che salta fuori, però negli ultimi anni abbiamo avuto qualche piacevole eccezione alla regola dei 3 km .
Non dimentichiamo che nella cronaca si è spesso più esigenti che nella storia, per cui spesso e volentieri bastano 2 tappe così così per parlare di greggismo , mancanza di attacchi a lunga gittata etc....
Nel tour 2011 per esempio sui Pirenei assistemmo ad uno spettacolo davvero brutto , però nemmeno una settimana dopo sulle Alpi abbiam goduto tutti delle tappe del Lautaret e dell'Alp D'huez.
Per cui aspettiamo a parlare di greggismo.
Che poi rispetto al passato qualcosa vada assolutamente rivisto mi pare d'obbligo.Ogni sport evolve e il di regolamento deve seguire i cambiamenti dello sport stesso.
Innanzitutto la costruzione di super squadroni fa si che una squadra possa schierare anche 4 potenziali capitani e 5 gregari di valore assoluto , e spesso dei 4 potenziali capitani 3 fanno i gregari di lusso .
Il che non può che scoraggiare le scorribande.
Da non sottovalutare anche la questione chilometraggio . Paradossalmente le tappe più corte fan si che parta a velocità folli e una serie ripetuta di scatti nella prima ora di corsa che davvero ti bruciano e nel finale è tutto più difficile.
Ti bruciano quasi più tappe corte a questa intensità che tapponi lunghi ma dove si parte a velocità più moderate per crescere man mano .
Poi dipende anche dai gusti sinceramente , a me la prima ora dove si scannano a 50 allora mi fa divertire da matti.
Certamente, in tutto questo mancano anche i personaggi. Ce ne sono pochi e li si vedono in meno corse l'anno.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 11:44
da galliano
Pure io sono d'accordo che quello dell'impossibilità di far selezione da lontano nel ciclismo "moderno" è un falso mito.
Vuoi per il livello basso dei protagonisti, vuoi per la loro scarsa propensione al rischio e allo spettacolo. Sopratutto per questo secondo fattore.
Non è che venti o trent'anni fa i gregari fossero delle pippe, anzi, ma i campioni avevano il coraggio di darsi battaglia già a 60/70km dal traguardo e questo portava all'inevitabile logoramento rapido dei gregari stessi.
Prendiamo un esempio banale che tutti possono ricordare o andarsi a rivedere.
Giro 1994 tappa dell'Aprica.
Inizia il Mortirolo e Pantani parte quasi subito portandosi a ruota la maglia rosa Berzin. Si stacca Indurain che però rimane poco dietro.
Mi spiego: BERZIN con oltre 5 minuti e 30" di vantaggio in CG su Pantani, che fa? Mica sta a ruota ad aspettare Bombini e Argentin, no si butta subito dietro Pantani accettando la sua sfida.
Per svariati km i distacchi sembrano cristallizzati, Berzin regge brillantemente il ritmo di Pantani, ma poi molla di botto e passa sulla vetta, con oltre 2 minuti di ritardo (mi pare).
Nel ciclismo "moderno" che succederebbe? Il Pantani di turno vedendosi a ruota un brillante Berzin, si metterebbe buono buono e farebbe rientrare una ventina di uomini. Ma ancora prima si guarderebbe bene dall'attaccare ad inizio Mortirolo.
Purtroppo per rivedere quelle scene deve cambiare la materia prima sia in bici che in ammiraglia.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 12:03
da HOTDOG
dico solo questo, nel 1999 Pantani, che non aveva molti minuti da recuperare in classifica a differenza del solito, quante volte ha attaccato da lontano? Una, sul Fauniera grazie anche a un percorso in cui attaccare lì era pressochè obbligato visto che poi c'era solo la Madonna del Colletto e gli ultimi 20 km pianeggianti
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 12:49
da barrylyndon
io resto dell'idea che un'impresa tipo Cuneo Pinerolo sia oggi pressoche' impossibile.
resto dell'idea che in gruppo ci sono tanti a poter fare ritmo per tanti km
resto dell'idea che fare la corsa a molti km dall'arrivo,oggi come oggi, sia un rischio ed il Contador sul Galibier 2011 deve fungere da monito.
resto dell'idea che questi corridorio sono campioni nel contesto odierno.che per me e' molto competitivo
resto dell'idea che Scipione l'Africano sia stato un grande stratega., ma che probabilmente contro i carri armati di Rommel le avrebbe prese.caso limite,ma per rendere chiaro il mio pensiero..
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 13:39
da l'Orso
Winter ha scritto:barrylyndon ha scritto:io credo che la globalizzazione ciclistica abbia prodotto un livellamento verso l'alto..piu' uomini che possono far ritmo, squadre piu attrezzate, piu' difficile prodursi in sgaloppate proficue.
fino agli anni 90, tranne qualche eccezione, le nazioni guida erano poche, ora c'e' piu' concorrenza ed essendoci piu' concorrenza e' plausibile che il livello medio anche dei gregari si sia alzato.Senza contrare che anche di capitani ce ne sono molti di piu' a poter ambire alla vittoria in un GT.
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
la penso esattamente al contrario
il livellamento è verso il basso
son aumentate le nazioni ma il numero di agonisti è diminuito
L italia vent anni fa aveva tre volte il numero di juniores di adesso.. diventa più complicato trovare talenti
senza contare che una volta tanti facevano più fatica nella vita reale..
concordo su tutto, tranne che sul nick, ma è inutile che te lo dica

Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 13:49
da AntiGazza
Winter ha scritto:barrylyndon ha scritto:io credo che la globalizzazione ciclistica abbia prodotto un livellamento verso l'alto..piu' uomini che possono far ritmo, squadre piu attrezzate, piu' difficile prodursi in sgaloppate proficue.
fino agli anni 90, tranne qualche eccezione, le nazioni guida erano poche, ora c'e' piu' concorrenza ed essendoci piu' concorrenza e' plausibile che il livello medio anche dei gregari si sia alzato.Senza contrare che anche di capitani ce ne sono molti di piu' a poter ambire alla vittoria in un GT.
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
la penso esattamente al contrario
il livellamento è verso il basso
son aumentate le nazioni ma il numero di agonisti è diminuito
L italia vent anni fa aveva tre volte il numero di juniores di adesso.. diventa più complicato trovare talenti
senza contare che una volta tanti facevano più fatica nella vita reale..
C'è da dire che, personalmente, se fossi un genitore l'ultimo sport che farei praticare a mio figlio è il ciclismo.
Questo nonostante io adori guardare il ciclismo e andare in bicicletta.
E a quanto pare non sono il solo.
Infatti molti si avvicinano al ciclismo in età più avanzata, a testimoniare ciò la numerosità delle persone nelle gran fondo.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 13:54
da AntiGazza
Winter ha scritto:barrylyndon ha scritto:io credo che la globalizzazione ciclistica abbia prodotto un livellamento verso l'alto..piu' uomini che possono far ritmo, squadre piu attrezzate, piu' difficile prodursi in sgaloppate proficue.
fino agli anni 90, tranne qualche eccezione, le nazioni guida erano poche, ora c'e' piu' concorrenza ed essendoci piu' concorrenza e' plausibile che il livello medio anche dei gregari si sia alzato.Senza contrare che anche di capitani ce ne sono molti di piu' a poter ambire alla vittoria in un GT.
Potrebbe essere che anche un Merckx,oggi, farebbe fatica a fare le differenze che faceva ai suoi tempi
la penso esattamente al contrario
il livellamento è verso il basso
son aumentate le nazioni ma il numero di agonisti è diminuito
L italia vent anni fa aveva tre volte il numero di juniores di adesso.. diventa più complicato trovare talenti
senza contare che una volta tanti facevano più fatica nella vita reale..
C'è da dire che, personalmente, se fossi un genitore l'ultimo sport che farei praticare a mio figlio è il ciclismo.
Questo nonostante io adori guardare il ciclismo e andare in bicicletta.
E a quanto pare non sono il solo.
Infatti molti si avvicinano al ciclismo in età più avanzata, a testimoniare ciò la numerosità delle persone nelle gran fondo.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 14:12
da Camoscio madonita
prof ha scritto:jumbo ha scritto:In verità già nel Tour del '52 ci furono almeno 3 arrivi in salita: l'Alpe d'Huez, Sestrieres e Puy de Dome.
Non credo fosse la regola. Con Torriani diventò la regola.
a dirla tutta, se non erro, già sul finire degli anni '40 fu introdotto l'arrivo in salita al Terminillo anche se sottoforma di cronoscalata. Ricordo un vecchio articolo della Gazzetta (quando era ancora un buon giornale) in cui intervistavano il grande Ginettaccio che diceva che rispetto a quando vinse lui il Terminillo era diventato un'autostrada.
Edit: sono appena andato a fare una ricerca su Wiki, ed ho visto che la cronoscalata fu fatta per 4 anni dal '36 al 39. Ad onor di cronaca Bartali la vinse nel '37; nel '36 vinse Olmo mentre le ultime due volte vinse Valetti.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 14:35
da miky70
Di Rocco a gennaio a Saltara, davanti a sindaci, governatore, provincia, banche e tizi vari, ha parlato di doping e non di sicurezza sulla strada. Gli ho chiesto perché e gli ho detto che ero molto delusa. Quando ricapitava nella mia provincia un'occasione del genere per esporre un problema come la sicurezza per i ciclisti, oltre che la critica ai ciclomerendoni che occupano la carreggiata arrogantemente, rovinando l'intero movimento.
Ha risposto che non era il momento giusto.
invece per il doping si? Ha detto che ha anticipato le domande dei giornalisti... Ma va!
Questo per dire perché ci sono meno iscritti. Se davanti a Vegni Cassani e Basso (capito perché ero lì?) il pres. FCI parla di doping, anziché coinvolgerli nel tentativo di migliorare l'immagine di chi va in bicicletta, come potete pretendere che ci sia la fila davanti ai Velo Club.
Io ho 2 figli, mi piacerebbe far fare loro ciclismo? Invece li ho iscritti in piscina a 3 anni e la bici la usano per passeggiare e già è pericoloso anche quello.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 18:44
da prof
miky70 ha scritto:Di Rocco a gennaio a Saltara, davanti a sindaci, governatore, provincia, banche e tizi vari, ha parlato di doping e non di sicurezza sulla strada. Gli ho chiesto perché e gli ho detto che ero molto delusa. Quando ricapitava nella mia provincia un'occasione del genere per esporre un problema come la sicurezza per i ciclisti, oltre che la critica ai ciclomerendoni che occupano la carreggiata arrogantemente, rovinando l'intero movimento.
Ha risposto che non era il momento giusto.
invece per il doping si? Ha detto che ha anticipato le domande dei giornalisti... Ma va!
Questo per dire perché ci sono meno iscritti. Se davanti a Vegni Cassani e Basso (capito perché ero lì?) il pres. FCI parla di doping, anziché coinvolgerli nel tentativo di migliorare l'immagine di chi va in bicicletta, come potete pretendere che ci sia la fila davanti ai Velo Club.
Io ho 2 figli, mi piacerebbe far fare loro ciclismo? Invece li ho iscritti in piscina a 3 anni e la bici la usano per passeggiare e già è pericoloso anche quello.
Ciao Miky carissima, bentornata !
E' un tema esplosivo davvero che meriterebbe tutte le attenzioni possibili da parte della FCI. Finchè, prendendo spunto dalla giusta osservazione di Winter, non ritorneremo ad avere un settore giovanile fiorente, sarà difficile poi avere anche un movimento professionale in salute.
Non credo sia necessario iniziare a 10 anni ma a 15 potrebbe essere il momento adatto e i ragazzi dovrebbero essere seguiti dalle squadre anche negli allenamenti. Questo richiede capitali, cioè sponsor ma, per avere sponsor, occorre una fiscalità di vantaggio per chi investe mentre oggi chi lo fa viene "attenzionato" e "
presuntivamente accertato" seduta stante con tutti gli annessi e connessi (pagamento dei due terzi entro 30 gg di quanto "presuntivamente" accertato, opposizione e 3 gradi di giudizio, cioè 7/8 anni in media di causa).
Morale: le mamme sono giustamente preoccupate, non hanno nessuno cui affidare i ragazzi e i figli non fanno ciclismo.
Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: martedì 20 maggio 2014, 20:31
da cauz.
la soluzione è semplice, e pure paolini e quinziato sarebbero d'accordo: neutralizziamo i tempi ai -3km al traguardo.

Re: il ciclismo degli ultimi 3 chilometri
Inviato: mercoledì 21 maggio 2014, 14:03
da Admin
Nemecsek, alla prossima "goliardata" sarai sospeso di nuovo.