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nurseryman
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Re: Remco Evenepoel no limits

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pietro ha scritto: mercoledì 28 luglio 2021, 16:30
beppesaronni ha scritto: mercoledì 28 luglio 2021, 16:20 Posso ribadire, come feci una decina di mesi fa e tutti mi risero dietro, che da quando gli hanno ravanato dentro alle tasche è diventato un pò più umano?
Mica è stata la caduta, nooooo :diavoletto:
ma la frattura al bacino ha un tempo di guarigione lungo ma una volta saldato fisiologicamente non lascia strascichi
può darsi che per la fretta di rientrare abbia cannato la preparazione
gli manca tanto fondo invernale
ma ha 20 anni non 36 quindi ha tempo per dimostrare che le corse vinte nel 2020 non sono frutto del caso


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Re: Remco Evenepoel no limits

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nurseryman ha scritto: mercoledì 28 luglio 2021, 17:43
pietro ha scritto: mercoledì 28 luglio 2021, 16:30
beppesaronni ha scritto: mercoledì 28 luglio 2021, 16:20 Posso ribadire, come feci una decina di mesi fa e tutti mi risero dietro, che da quando gli hanno ravanato dentro alle tasche è diventato un pò più umano?
Mica è stata la caduta, nooooo :diavoletto:
ma la frattura al bacino ha un tempo di guarigione lungo ma una volta saldato fisiologicamente non lascia strascichi
può darsi che per la fretta di rientrare abbia cannato la preparazione
gli manca tanto fondo invernale
ma ha 20 anni non 36 quindi ha tempo per dimostrare che le corse vinte nel 2020 non sono frutto del caso
Sisi concordo. Ma tutto ciò è conseguenza della caduta non del controllo nelle tasche


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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jan80
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Re: Remco Evenepoel no limits

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beppesaronni ha scritto: mercoledì 28 luglio 2021, 16:20 Posso ribadire, come feci una decina di mesi fa e tutti mi risero dietro, che da quando gli hanno ravanato dentro alle tasche è diventato un pò più umano?
le tasche credo centrano poco o niente


Tizi_il_ves

Re: Ciclomercato 2021-22

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marco_graz ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 14:01
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 13:56
Tizi_il_ves ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 13:47
monetariamente sarà stata una gran mossa, sportivamente credo (spero di no ma ho paura che sia così) sia la sua "morte" dubito che rivedremo sagan nelle parti alte degli ordini d'arrivo a meno di stravolgimenti nella squadra anche per il nord al momento su chi può contare? Gaudin ma al prossimo giro nel 2022 son 36 anni, teepstra son 38 Boasson hagen son 35, per il tour men che meno, da sempre è squadra di battitori liberi, gente da fughe l'unica cosa che viene da pensare che sagan torni a fare quello che faceva fini a due anni fa ovvero infilarsi nelle fughe e far punti per la maglia verde. Mi ripeto monetariamente una gran mossa per lui e per chi si è portato dietro
Dopo la sorprendente rinascita di Cavendish 36enne, io non escluderei una rinascita di Sagan 32enne... :D
Io me la immaginavo questa rinascita in una squadra come la DQS che resuscita anche i morti. Molto meno invece in quella che affossa chiunque ci va oltre i 30 anni, basti pensare proprio a Terpstra e Boasson Hagen (che vabbeh era morto gia' prima di andarci).
butto li provocatoriamente un pensiero.... e se le cose non stessero come Lefevere ha detto (squadra nella squadra) ma i motivi stessero in queste rinascite miracolose che a sagan non interessano?


marco_graz
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Re: Ciclomercato 2021-22

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Tizi_il_ves ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:03
marco_graz ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 14:01
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 13:56

Dopo la sorprendente rinascita di Cavendish 36enne, io non escluderei una rinascita di Sagan 32enne... :D
Io me la immaginavo questa rinascita in una squadra come la DQS che resuscita anche i morti. Molto meno invece in quella che affossa chiunque ci va oltre i 30 anni, basti pensare proprio a Terpstra e Boasson Hagen (che vabbeh era morto gia' prima di andarci).
butto li provocatoriamente un pensiero.... e se le cose non stessero come Lefevere ha detto (squadra nella squadra) ma i motivi stessero in queste rinascite miracolose che a sagan non interessano?
Questo andrebbe messo nella sezione doping :diavoletto:


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclomercato 2021-22

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Tizi_il_ves ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:03
marco_graz ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 14:01
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 13:56

Dopo la sorprendente rinascita di Cavendish 36enne, io non escluderei una rinascita di Sagan 32enne... :D
Io me la immaginavo questa rinascita in una squadra come la DQS che resuscita anche i morti. Molto meno invece in quella che affossa chiunque ci va oltre i 30 anni, basti pensare proprio a Terpstra e Boasson Hagen (che vabbeh era morto gia' prima di andarci).
butto li provocatoriamente un pensiero.... e se le cose non stessero come Lefevere ha detto (squadra nella squadra) ma i motivi stessero in queste rinascite miracolose che a sagan non interessano?
Ehhhh...Le cose stanno proprio come dice Lefevere ragazzi. Sagan è da 10 anni che si porta il suo gruppo da una parte all'altra. Lui è abituato a lavorare così e non è detto che sia una cosa cattiva, anzi. Semplicemente non si sono trovati con Lefevere


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Tizi_il_ves

Re: Ciclomercato 2021-22

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marco_graz ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:10
Tizi_il_ves ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:03
marco_graz ha scritto: mercoledì 4 agosto 2021, 14:01

Io me la immaginavo questa rinascita in una squadra come la DQS che resuscita anche i morti. Molto meno invece in quella che affossa chiunque ci va oltre i 30 anni, basti pensare proprio a Terpstra e Boasson Hagen (che vabbeh era morto gia' prima di andarci).
butto li provocatoriamente un pensiero.... e se le cose non stessero come Lefevere ha detto (squadra nella squadra) ma i motivi stessero in queste rinascite miracolose che a sagan non interessano?
Questo andrebbe messo nella sezione doping :diavoletto:
chi ha parlato di doping ?


marco_graz
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Re: Ciclomercato 2021-22

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Tizi_il_ves ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 14:02
marco_graz ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:10
Tizi_il_ves ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:03
butto li provocatoriamente un pensiero.... e se le cose non stessero come Lefevere ha detto (squadra nella squadra) ma i motivi stessero in queste rinascite miracolose che a sagan non interessano?
Questo andrebbe messo nella sezione doping :diavoletto:
chi ha parlato di doping ?
Scusa ma se dici che non vuole rinascite miracolose a cosa alludi?


Tizi_il_ves

Re: Ciclomercato 2021-22

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marco_graz ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 14:45
Tizi_il_ves ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 14:02
marco_graz ha scritto: giovedì 5 agosto 2021, 10:10
Questo andrebbe messo nella sezione doping :diavoletto:
chi ha parlato di doping ?
Scusa ma se dici che non vuole rinascite miracolose a cosa alludi?
sagan è uno che non ha mai dato adito a discorsi giusto? ha sempre vinto o perso senza picchi od eccessi, magari per lui certi picchi dovuti a diversi metodi di allenamento a giochi di squadra andrebbero a inficiare l'immagine di corridore che lui si è creato :D :D :D :D :D


pietro
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Re: Ciclomercato 2021-22

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Oddio, alcune vittorie di Peter erano notevolissime come picchi.
Dubito che abbia paura di vincere più del passato, anche perché con questa concorrenza e con l'età che avanza...

La questione è molto semplice e l'ha spiegata Tranchee: non esiste che Lefevere accetti di prendere 4 corridori di livello non eccelso (Oss e Bodnar negli ultimi mesi non è che stiano propriamente volando) solo per fare un favore a Sagan


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Re: Tour de France 2022

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Direzione01 ha scritto: giovedì 16 settembre 2021, 21:57
Pino_82 ha scritto: venerdì 20 agosto 2021, 18:53 Il re aveva abdicato.
Si, fu una delle tappe dove andò più in difficoltà.
Non è che il Re aveva abdicato... è che era cambiato il ciclismo... e chi vuol capire......
PS sei del 1982? Avevi 14 anni ma che ne sai di Indurain???
Seguo il ciclismo dal 1992, piuttosto bene.
Ho seguito le buone sorti di indurain, nelle grandi vittorie, le doppiette, gli ottimi tour.
Lo batte riis, di certo non un ipoglobulico, anzi..
Indurain faceva il conconi test, é stato trovato con prodotti per la respirazione durante i suoi tour vinti : le medie e i wattaggi "sospetti" si fecero ancora per una decina di anni, fino al caso Contador, di certo a tutta l'era Armstrong, soprattutto fino al 2001 dei nas a Savona al Giro.
Proprio il più alto lo fece Miguel al Tour precedente, ma Riis stesso disse di averne presa, di roba, anche il successivo, dove spianó le migliori salite, pirenaiche soprattutto.
L'anno dopo ancora Ullrich fece lo Chabouret a 495 watt, il successivo fu la festina a farsi trovare il primo "arsenale".
Insomma, forse è cambiato qualcosa da Froome in poi, ma gli anni forti dell'Epo, dal 1990 in poi, e anche qualche anno prima, hanno fatto en plein per una buona decina di anni


Gimbatbu
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Re: Tadej Pogačar

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Quando si parla di palmares ancora nominiamo Armstrong? Ma ci sarà un motivo se in un mondo aleatorio come il ciclismo gli hanno tolto le vittorie o no? Sennò vale anche l' impresa di Landis che è una delle più fantascientifiche fatte da un ciclista. Tornando a cose più reali, il Giro d' Italia vinto da Froome gli ha dato una consacrazione che neppure tutti i tour vinti in precedenza gli avevano conferito, e il fatto che nello stesso anno sia riuscito ad andare a podio al Tour dimostra che un grande campione può vincere nello stesso anno grandi giri. Addirittura Moser all' epoca consigliò Indurain di tentare tutti e tre i Tour in un anno cosa che Miguelon che ha sempre badato a non assumere una dimensione troppo mitica cortesemente rifiutò. Per la consacrazione definitiva Pogacar deve cimentarsi con il Mortirolo, con il Fedaia, con il Block Haus ecc. Il Tour sarà anche la competizione più ambita, ma dal punto di vista tecnico sono d' accordo con chi afferma che è inferiore al Giro.


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lemond
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Re: Tadej Pogačar

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Gimbatbu ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 18:31 Quando si parla di palmares ancora nominiamo Armstrong? Ma ci sarà un motivo se in un mondo aleatorio come il ciclismo gli hanno tolto le vittorie o no? Sennò vale anche l' impresa di Landis che è una delle più fantascientifiche fatte da un ciclista.
Non c'è nessun motivo, finché a Nadal non tolgono i 10 R.G. o al Gobbonero i 5 B.d'Or etc. E quella di Landis per me rimane una delle più grandi imprese del professionismo ciclistico. :clap:


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Tadej Pogačar

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lemond ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 18:36
Gimbatbu ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 18:31 Quando si parla di palmares ancora nominiamo Armstrong? Ma ci sarà un motivo se in un mondo aleatorio come il ciclismo gli hanno tolto le vittorie o no? Sennò vale anche l' impresa di Landis che è una delle più fantascientifiche fatte da un ciclista.
Non c'è nessun motivo, finché a Nadal non tolgono i 10 R.G. o al Gobbonero i 5 B.d'Or etc. E quella di Landis per me rimane una delle più grandi imprese del professionismo ciclistico. :clap:
Carlo va bene che tu sei un maestro dell' iperbole, però allora Riccò è una vittima, Sella pure, Ben Johnson mangiava troppa carne e la povera Florence Griffith aveva messo su due cosce da sollevatore di pesi grazie all' Ovomaltina. Nadal sarà pure antipatico, ma fa uno sport dove la destrezza tecnica ha un peso almeno pari alla prestazione fisica, il Gobbonero non lo sopporto neanch' io, ma dove va segna valanghe di gol. Armstrong prima del periodo blù era un Roglic meno forte in salita e in volata che mai avrebbe potuto tenere tre settimane.


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Re: Tadej Pogačar

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Gimbatbu ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 18:31 Quando si parla di palmares ancora nominiamo Armstrong? Ma ci sarà un motivo se in un mondo aleatorio come il ciclismo gli hanno tolto le vittorie o no? Sennò vale anche l' impresa di Landis che è una delle più fantascientifiche fatte da un ciclista. Tornando a cose più reali, il Giro d' Italia vinto da Froome gli ha dato una consacrazione che neppure tutti i tour vinti in precedenza gli avevano conferito, e il fatto che nello stesso anno sia riuscito ad andare a podio al Tour dimostra che un grande campione può vincere nello stesso anno grandi giri. Addirittura Moser all' epoca consigliò Indurain di tentare tutti e tre i Tour in un anno cosa che Miguelon che ha sempre badato a non assumere una dimensione troppo mitica cortesemente rifiutò. Per la consacrazione definitiva Pogacar deve cimentarsi con il Mortirolo, con il Fedaia, con il Block Haus ecc. Il Tour sarà anche la competizione più ambita, ma dal punto di vista tecnico sono d' accordo con chi afferma che è inferiore al Giro.
Concordo anche io che spesso al Giro si fa un'altro sport rispetto a quello che si fa al Tour ed alla Vuelta. Una dimostrazione l'ha data proprio Roglic nel 2019 dove ha vinto la Vuelta passeggiando, mentre al Giro nella terza settimana è calato molto chiudendo solo al terzo posto. Il Giro è diverso per clima e durezza del percorso rispetto alle altre grandi corse a tappe spesso e volentieri, specialmente nelle edizioni in cui il percorso dei tapponi non viene stravolto per cause di forza maggiore. Non è affatto così scontato che chi riesce a primeggiare in Francia o in Spagna poi riesca a farlo anche in Italia. Chiedere pure a Simon Yates ad esempio tra i vincitori di Vuelte, o a Wiggins, Evans e Thomas tra i vincitori più recenti di Tour che invece in Italia non si sono nemmeno avvicinati a vincere la corsa.
Sono d'accordo quando dici che primeggiare al Giro per Froome sia stato uno step ulteriore per la sua carriera. Molto meglio 4 Tour più un Giro vinto ed un podio al Tour nella stessa stagione che un palmares con soli 5 Tour e niente altro. A Froome purtroppo manca tutta la parte sulle classiche, dove non si è mai cimentato sul serio nemmeno una volta in tutta la sua carriera. Ma per quel che riguarda il suo approccio ai GT è stato decisamente superiore rispetto a quello che ha avuto Armstrong, pur non volendo considerare tutta la parte della squalifica in cui non voglio entrare in questa sezione del forum. Froome per quasi tutta la sua carriera ad alti livelli ha sempre almeno corso due GT a stagione, spesso il Tour e la Vuelta e solo una volta il Giro ed il Tour, e sempre con ottimi risultati. I suoi 7 GT vinti in carriera conditi da altri svariati podi, anche se non sono tutti al Tour, a mio avviso valgono molto di più di quelli dell'americano.
Riguardo a Pogacar, per me ha la forza ed il talento per andare oltre. Sarebbe un peccato mortale se non ci provasse. Poi se non ci riesce pace, ma almeno ci deve provare. Non dico subito, ma prima o poi un tentativo deve farlo. E non solo per quel che riguarda l'accoppiata Giro-Tour, ma parlo anche di altre accoppiate importanti come Fiandre-Roubaix più Tour o Tour più mondiale. In altre parole tutte le accoppiate riuscite solo ai grandissimi di questo sport, quelli che si contano sulle dita di una mano in tutta la storia.


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Re: Tadej Pogačar

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Gimbatbu ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 19:05
lemond ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 18:36
Gimbatbu ha scritto: domenica 10 ottobre 2021, 18:31 Quando si parla di palmares ancora nominiamo Armstrong? Ma ci sarà un motivo se in un mondo aleatorio come il ciclismo gli hanno tolto le vittorie o no? Sennò vale anche l' impresa di Landis che è una delle più fantascientifiche fatte da un ciclista.
Non c'è nessun motivo, finché a Nadal non tolgono i 10 R.G. o al Gobbonero i 5 B.d'Or etc. E quella di Landis per me rimane una delle più grandi imprese del professionismo ciclistico. :clap:
Carlo va bene che tu sei un maestro dell' iperbole, però allora Riccò è una vittima, Sella pure, Ben Johnson mangiava troppa carne e la povera Florence Griffith aveva messo su due cosce da sollevatore di pesi grazie all' Ovomaltina. Nadal sarà pure antipatico, ma fa uno sport dove la destrezza tecnica ha un peso almeno pari alla prestazione fisica, il Gobbonero non lo sopporto neanch' io, ma dove va segna valanghe di gol. Armstrong prima del periodo blù era un Roglic meno forte in salita e in volata che mai avrebbe potuto tenere tre settimane.
Infatti, Riccò è il più grande talento italiano del "dopo", dietro Pantani e pure le sorelle Press per me avevano tutto il diritto di lanciare quello che volevano e vincere le medaglie olimpiche. Nadal credo sia una bravissima persona, gentile con tutti da quel che so, ma è da quando è nato che prende tutto quello che serve per tirare più forte e infatti ogni tanto lo fanno star fermo, invece di ufficializzare la cosa (molto più furbi i dirigenti del tennis, magari avrà aiutato anche l'essere spagnolo) e del Gobbonero e dei suoi gol, se vuoi, ne parliamo nel calcio, ma qui non m'interessano le questioni tecnicheù, ma la forza fisica. Ho preso lui come esempio, ma nel calcio tutti possono fare quello che vogliono, perché i controlli ci sono per forma e basta. Lance, prima del cancro pesava, non so quanto, ma molti chilogrammi di più e quindi giustamente era, come dici tu; poi le cose sono cambiate e così il tipo di corse. Ma, tornando un po' indietro, tu pensi che Mercks andasse a pane e acqua? Anquetil e Baldini avevano fatto una scommessa prima di un G.P. di Lugano di non prendere nulla per vedere l'effetto che faceva senza anfetamine. Primo e secondo, ma, mai più e mai poi avrebbe voluto rivivere quella sofferenza, il Gobbonero ci riesce, perché il suo ego gli impedisce di avvertire il dolore! :diavoletto: :cincin:


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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Pino_82
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Re: Tour de France 2022

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Io l'ho fatto pure : in pullman
:hippy:

Caro, i quozienti difficoltà sono quelli, per quanto valgono, ovvio che sì intende anche con il Telegraphe.
Di certo il Galibier è una gran salita, lo Stelvio un pelo più duro, il primo anche più lungo.
Ma sull'insistenza con il fondo : i corridori sono forti , i migliori del mondo, capaci di sfiorare i trentacinque in poco più di quattro ore all'alpe d'Huez (penso alla prossima da Briancon), tappa di montagna al meglio della catena francese , e di fare i trenta se la tappa la si allunga di altri cinquanta km.
Se fanno il Moncenisio (altra lunghissima) e la Croix de Fer, invece che il Galibier più avvicinabile, passeggiano sulla prima e cominciano le danze dalla seconda.
La tappa di Cancano aveva cento km dalla vetta del Castrin alla cima dello Stelvio; sono troppi, acido nelle gambe ne tengono al meglio al mondo, un buon amatore è come per me salire ai castelli, e il motore di un protagonista sale sul Terminillo.
Insomma, con quattro tappe da 220km in successione , si arrivano sfiniti , ma si può?
Ne fanno tre al massimo in successione e pace, se fanno 150 km ai trentacinque, hanno dato del serbatoio quello che potevano in duecento ai trentadue.
Noi saliamo tra i dieci e i quindici, e facciamo fatica a inseguire un trenta all'ora per più di cinquanta km ; abbiamo un serbatoio esponenzialmente più modesto dei professionisti, che sono capaci di dare tutto, con quei quattro / cinque km di velocità in più, rispetto al fondo, o a cinquanta km di fondovalle.
I giri di Zomegnan avevano dato il senso di una sterzata a favore del fondo, ma le difficoltà erano aumentate a occhio nudo, quattro dure in successione, più di cinque colli, sempre il versante più duro della salita, i duecento km spesso e volentieri, ed è stato deposto.
Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità, perché un conto è affrontare dieci salite di una successione montuosa, diciamo alla terza settimana, un conto farne venti come il milanese (che io ammiro) ci proponeva.
Chiudo dicendo che scelgono percorsi storici, ma nel sud delle Alpi marittime, salite come la Cayolle lo Champs, con la Bonette, l'Allos, la Lombarda , il Parpaillon ed altre avrebbero di ricorrere a una mano decisamente più calcata, al pari del meglio dell'Italia, anche in Francia.
Il giro un pelo più pendenti la tendenza alle tracciature nella storia del nostro paese, la Francia un po' più lunghe.


Duccio25
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Re: Tour de France 2022

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Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Io l'ho fatto pure : in pullman
:hippy:

Caro, i quozienti difficoltà sono quelli, per quanto valgono, ovvio che sì intende anche con il Telegraphe.
Di certo il Galibier è una gran salita, lo Stelvio un pelo più duro, il primo anche più lungo.
Ma sull'insistenza con il fondo : i corridori sono forti , i migliori del mondo, capaci di sfiorare i trentacinque in poco più di quattro ore all'alpe d'Huez (penso alla prossima da Briancon), tappa di montagna al meglio della catena francese , e di fare i trenta se la tappa la si allunga di altri cinquanta km.
Se fanno il Moncenisio (altra lunghissima) e la Croix de Fer, invece che il Galibier più avvicinabile, passeggiano sulla prima e cominciano le danze dalla seconda.
La tappa di Cancano aveva cento km dalla vetta del Castrin alla cima dello Stelvio; sono troppi, acido nelle gambe ne tengono al meglio al mondo, un buon amatore è come per me salire ai castelli, e il motore di un protagonista sale sul Terminillo.
Insomma, con quattro tappe da 220km in successione , si arrivano sfiniti , ma si può?
Ne fanno tre al massimo in successione e pace, se fanno 150 km ai trentacinque, hanno dato del serbatoio quello che potevano in duecento ai trentadue.
Noi saliamo tra i dieci e i quindici, e facciamo fatica a inseguire un trenta all'ora per più di cinquanta km ; abbiamo un serbatoio esponenzialmente più modesto dei professionisti, che sono capaci di dare tutto, con quei quattro / cinque km di velocità in più, rispetto al fondo, o a cinquanta km di fondovalle.
I giri di Zomegnan avevano dato il senso di una sterzata a favore del fondo, ma le difficoltà erano aumentate a occhio nudo, quattro dure in successione, più di cinque colli, sempre il versante più duro della salita, i duecento km spesso e volentieri, ed è stato deposto.
Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità, perché un conto è affrontare dieci salite di una successione montuosa, diciamo alla terza settimana, un conto farne venti come il milanese (che io ammiro) ci proponeva.
Chiudo dicendo che scelgono percorsi storici, ma nel sud delle Alpi marittime, salite come la Cayolle lo Champs, con la Bonette, l'Allos, la Lombarda , il Parpaillon ed altre avrebbero di ricorrere a una mano decisamente più calcata, al pari del meglio dell'Italia, anche in Francia.
Il giro un pelo più pendenti la tendenza alle tracciature nella storia del nostro paese, la Francia un po' più lunghe.
I coefficienti possono dare un’idea, la realtà però può essere diversa
Ti posso dare un dato interessante.
Perdonami se sbaglio qualcosa perché vado a memoria.
L’ultima volta che hanno affrontato il Galibier mi pare fosse il Tour del 2019, con Bernal che scollinò una 30ina di secondi avanti al gruppo Pinot-Thomas e poco dietro Alaphilippe, tanto è che quest’ultimo rientrò in discesa.
Se penso allo Stelvio 2020, il decimo a transitare sullo Stelvio credo avesse ben oltre 3’ di ritardo.... e se penso ad Alaphilippe, pur con la forma della vita, non ce lo vedo proprio a scollinare 30” dietro a Bernal sullo Stelvio


frcre
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Re: Tour de France 2022

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Duccio25 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:35
Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Io l'ho fatto pure : in pullman
:hippy:

Caro, i quozienti difficoltà sono quelli, per quanto valgono, ovvio che sì intende anche con il Telegraphe.
Di certo il Galibier è una gran salita, lo Stelvio un pelo più duro, il primo anche più lungo.
Ma sull'insistenza con il fondo : i corridori sono forti , i migliori del mondo, capaci di sfiorare i trentacinque in poco più di quattro ore all'alpe d'Huez (penso alla prossima da Briancon), tappa di montagna al meglio della catena francese , e di fare i trenta se la tappa la si allunga di altri cinquanta km.
Se fanno il Moncenisio (altra lunghissima) e la Croix de Fer, invece che il Galibier più avvicinabile, passeggiano sulla prima e cominciano le danze dalla seconda.
La tappa di Cancano aveva cento km dalla vetta del Castrin alla cima dello Stelvio; sono troppi, acido nelle gambe ne tengono al meglio al mondo, un buon amatore è come per me salire ai castelli, e il motore di un protagonista sale sul Terminillo.
Insomma, con quattro tappe da 220km in successione , si arrivano sfiniti , ma si può?
Ne fanno tre al massimo in successione e pace, se fanno 150 km ai trentacinque, hanno dato del serbatoio quello che potevano in duecento ai trentadue.
Noi saliamo tra i dieci e i quindici, e facciamo fatica a inseguire un trenta all'ora per più di cinquanta km ; abbiamo un serbatoio esponenzialmente più modesto dei professionisti, che sono capaci di dare tutto, con quei quattro / cinque km di velocità in più, rispetto al fondo, o a cinquanta km di fondovalle.
I giri di Zomegnan avevano dato il senso di una sterzata a favore del fondo, ma le difficoltà erano aumentate a occhio nudo, quattro dure in successione, più di cinque colli, sempre il versante più duro della salita, i duecento km spesso e volentieri, ed è stato deposto.
Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità, perché un conto è affrontare dieci salite di una successione montuosa, diciamo alla terza settimana, un conto farne venti come il milanese (che io ammiro) ci proponeva.
Chiudo dicendo che scelgono percorsi storici, ma nel sud delle Alpi marittime, salite come la Cayolle lo Champs, con la Bonette, l'Allos, la Lombarda , il Parpaillon ed altre avrebbero di ricorrere a una mano decisamente più calcata, al pari del meglio dell'Italia, anche in Francia.
Il giro un pelo più pendenti la tendenza alle tracciature nella storia del nostro paese, la Francia un po' più lunghe.
I coefficienti possono dare un’idea, la realtà però può essere diversa
Ti posso dare un dato interessante.
Perdonami se sbaglio qualcosa perché vado a memoria.
L’ultima volta che hanno affrontato il Galibier mi pare fosse il Tour del 2019, con Bernal che scollinò una 30ina di secondi avanti al gruppo Pinot-Thomas e poco dietro Alaphilippe, tanto è che quest’ultimo rientrò in discesa.
Se penso allo Stelvio 2020, il decimo a transitare sullo Stelvio credo avesse ben oltre 3’ di ritardo.... e se penso ad Alaphilippe, pur con la forma della vita, non ce lo vedo proprio a scollinare 30” dietro a Bernal sullo Stelvio
La coppia telegraphe e Galibier é quanto di più simile allo Stelvio possano proporre in Francia.
Pendenza e lunghezza simili.
Poi lo Stelvio fa più selezione, vuoi per il clima di maggio, vuoi perché al giro ci sono meno corridori forti ed é più semplice far esplodere la corsa.
Al tour se si sale mediamente forte si resta in 30 al giro in 10.


pereiro2982
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Re: Tour de France 2022

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Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Io l'ho fatto pure : in pullman
:hippy:

Caro, i quozienti difficoltà sono quelli, per quanto valgono, ovvio che sì intende anche con il Telegraphe.
Di certo il Galibier è una gran salita, lo Stelvio un pelo più duro, il primo anche più lungo.
Ma sull'insistenza con il fondo : i corridori sono forti , i migliori del mondo, capaci di sfiorare i trentacinque in poco più di quattro ore all'alpe d'Huez (penso alla prossima da Briancon), tappa di montagna al meglio della catena francese , e di fare i trenta se la tappa la si allunga di altri cinquanta km.
Se fanno il Moncenisio (altra lunghissima) e la Croix de Fer, invece che il Galibier più avvicinabile, passeggiano sulla prima e cominciano le danze dalla seconda.
La tappa di Cancano aveva cento km dalla vetta del Castrin alla cima dello Stelvio; sono troppi, acido nelle gambe ne tengono al meglio al mondo, un buon amatore è come per me salire ai castelli, e il motore di un protagonista sale sul Terminillo.
Insomma, con quattro tappe da 220km in successione , si arrivano sfiniti , ma si può?
Ne fanno tre al massimo in successione e pace, se fanno 150 km ai trentacinque, hanno dato del serbatoio quello che potevano in duecento ai trentadue.
Noi saliamo tra i dieci e i quindici, e facciamo fatica a inseguire un trenta all'ora per più di cinquanta km ; abbiamo un serbatoio esponenzialmente più modesto dei professionisti, che sono capaci di dare tutto, con quei quattro / cinque km di velocità in più, rispetto al fondo, o a cinquanta km di fondovalle.
I giri di Zomegnan avevano dato il senso di una sterzata a favore del fondo, ma le difficoltà erano aumentate a occhio nudo, quattro dure in successione, più di cinque colli, sempre il versante più duro della salita, i duecento km spesso e volentieri, ed è stato deposto.
Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità, perché un conto è affrontare dieci salite di una successione montuosa, diciamo alla terza settimana, un conto farne venti come il milanese (che io ammiro) ci proponeva.
Chiudo dicendo che scelgono percorsi storici, ma nel sud delle Alpi marittime, salite come la Cayolle lo Champs, con la Bonette, l'Allos, la Lombarda , il Parpaillon ed altre avrebbero di ricorrere a una mano decisamente più calcata, al pari del meglio dell'Italia, anche in Francia.
Il giro un pelo più pendenti la tendenza alle tracciature nella storia del nostro paese, la Francia un po' più lunghe.
non capisco il tuo discorso sull'illegalità, nel senso qui non si chiede 5 tapponi da 250 Km co 6 salite da scalare
qua si chiede uno al massimo 2 tapponi , magari uno pirenaico e l'altro alpino giusto come variabile per sollecitare tutte le caratteristiche che occorrono al corridore da GT
un tappone pirenaico non sara mai duro come possono essere le alpi .
e cmq con queste tue affermazioni e come se accusassi il giro di istigare con i tapponi a l'illegalità e non credo sia giusto


Winter
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Re: Tour de France 2022

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frcre ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:43
Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 17:43 Ci sono poi le altre difficoltà : ok, non si fa la foresta di aremberg, gli si arriva davanti, ma ci sono undici settori di pavé, non i sette o i nove delle precedenti più recenti : qui Van der Poel o Van Aert, piuttosto che il nostro Colbrelli, andranno al Tour già solo per questa abbuffata di difficoltà, con l'intento di andare all'arrivo in solitaria.
Si salvi chi può, chi è meno avezzo, per un giorno i capitani andranno a cercare dai gregari gli aiuti, non certo da spalle che ambiscono alla vittoria.
Una corsa nella corsa, undici sono davvero molto, anche se solo uno di massima difficoltà.
Cinque stelle, per la tipologia poco consona e i più di venti km sul pavé.
La super Planche des belles Filles è comunque quanto di meglio possa offrire la catena dei vosgi ; quest'anno non ci fanno info sui colli classici che l'anticipavano, dando il senso di un arrivo secco, ma dubito sarà così.
Arriveranno in cinquanta, a darsi guerra su quei sette km al nove per cento, e quel finale durissimo, con lo sterrato e le pendenze ben oltre il 15%. In un minuto potrebbero avvicendarsi i migliori, ma anche un campione in stato di grazia potrebbe guadagnarlo solo un buon minuto.
Quattro stelle
La tappa di Mende : non ci arrivano sull'aereo porto, ma la salita la fanno, classica , fin quasi in cima, tre km intorno il dieci per cento fin sui 1050metri della cima, quindi discesa fino al traguardo, neanche due km, in pratica in salita si deciderà la contesa, con i primi che saranno in più gruppetti, ci vorrà esplosività.
Tre stelle
L'ultima crono : lunga e vallonata, quasi cinquanta minuti sulla sella, i migliori potrebbero riprendere un paio di minuti su chi è meno avvezzo, ma anche intorno il minuto si potranno distanziare chi è trai migliori in circolazione e chi sa difendersi, anche se al meglio.
I più fermo, prenderanno anche tre minuti.
Quattro stelle e mezzo.

Ci sarà vento in Danimarca, salitella a Longwy e nella tappa di Calais, dove dovranno tenere occhio i migliori, la crono iniziale dará un senso, intorno il minuto tra i più avvezzi e quelli meno.

Un Tour da sette e mezzo, mezzo punto meno per un paio di tappe che potevano ambire una trentina di km in più, più duro del precedente, molto in salita, poco statico, perché anche Saint Etienne, come Carcassonne, così come Cahors, avranno le loro difficoltà, anche per le ruoti veloci, e potrebbero strizzare l'occhio agli attaccanti di giornata.
Concordo in pieno.
Tour da 8
Aggiungendo una salita e 50km nelle tappe del Granon e Hautacam si sfiorava la perfezione
esattamente
Perché sti tour non c erano con pantani

Unica cosa che non mi piace è il pave
Quasi 20 km..


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Walter_White
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Re: Tour de France 2022

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Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità,
Assolutamente no. Ci si dopa per vincere, non per fare meno fatica, altrimenti i 100/200 metri piani sarebbero la disciplina più pulita del mondo. Diminuire i km non diminuisce di certo l'uso di certe pratiche, e anzi, non fa nemmeno emergere la resistenza alle lunghe distanze, cosa che le tappe regine dei grandi giri dovrebbero sempre fare.


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Tour de France 2022

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Walter_White ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 20:05
Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità,
Assolutamente no. Ci si dopa per vincere, non per fare meno fatica, altrimenti i 100/200 metri piani sarebbero la disciplina più pulita del mondo. Diminuire i km non diminuisce di certo l'uso di certe pratiche, e anzi, non fa nemmeno emergere la resistenza alle lunghe distanze, cosa che le tappe regine dei grandi giri dovrebbero sempre fare.
Veramente è ora di finirla con quella barzelletta del doping=distanze lunghe


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Re: Tour de France 2022

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Walter_White ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 20:05
Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità,
Assolutamente no. Ci si dopa per vincere, non per fare meno fatica, altrimenti i 100/200 metri piani sarebbero la disciplina più pulita del mondo. Diminuire i km non diminuisce di certo l'uso di certe pratiche, e anzi, non fa nemmeno emergere la resistenza alle lunghe distanze, cosa che le tappe regine dei grandi giri dovrebbero sempre fare.
Quindi ci si dopa? :diavoletto:
Non l avrei detto dopo le performance dello scorso tour..


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Walter_White
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Re: Tour de France 2022

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Ti rispondo nella sezione adeguata per non alimentare OT ;)


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Re: Tour de France 2022

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era una battutq ;)


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Re: Tour de France 2022

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Winter ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 20:12 era una battutq ;)
:cincin:

@pereiro, sei più sadico di me con i tapponi :diavoletto:


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Re: Tour de France 2022

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L'unica cosa peggiore del percorso di questo Tour, che è da 5 a essere generosi, è che nel 2021 ancora facciano 'sta manfrina di non mettere le altimetrie dei due terzi delle tappe. "L'unica cosa peggiore" se ci fermiamo a ciò che riguarda la presentazione di oggi, ovviamente leggere ancora la solfa delle tappe dure che favoriscono il doping è molto peggio dei tappini e del sito.

Facciamo subito Pereiro direttore :diavoletto:
Ultima modifica di Gigilasegaperenne il giovedì 14 ottobre 2021, 20:20, modificato 1 volta in totale.


Winter
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Re: Tour de France 2022

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Luca90 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 20:19
pereiro2982 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 20:14 fra.jpg tappone pirenaico
cmq in tutti gli altri sport c'è sempre un evoluzione dell'atleta che come è normale che sia si migliora nel corso del tempo
solo nel ciclismo si fanno le cose piu semplici , meno difficili e come se visto il pericolo illecito si riducessero i km della maratona o della marcia
una tappa del genere arrivano in 30 al traguardo, 50 fuori tempo massimo e altri 90 se ritirano :diavoletto:
e i big della classifica fanno sciopero


Pino_82
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Re: Tour de France 2022

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Alla fine si , diventa sadismo ; tre salite bastano a portare fuggitivi, quelli buoni su una, a provare un attacco da lontano, diciamo sulla seconda, a provare a vincere sull'ultima.
Ok, quattro ogni tanto, ma di più porta solo ad un indurimento della corsa ; ed una adeguamento sulla stessa (più tra le righe).
Se fanno i trentacinque nonostante tre salitoni, non mi cruccio se non corrono sei ore, visto il passato (e pure questa è storia, non insinuazione del sospetto).


lucks83
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Re: Tour de France 2022

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frcre ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:46
Duccio25 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:35
Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 19:23 Io l'ho fatto pure : in pullman
:hippy:

Caro, i quozienti difficoltà sono quelli, per quanto valgono, ovvio che sì intende anche con il Telegraphe.
Di certo il Galibier è una gran salita, lo Stelvio un pelo più duro, il primo anche più lungo.
Ma sull'insistenza con il fondo : i corridori sono forti , i migliori del mondo, capaci di sfiorare i trentacinque in poco più di quattro ore all'alpe d'Huez (penso alla prossima da Briancon), tappa di montagna al meglio della catena francese , e di fare i trenta se la tappa la si allunga di altri cinquanta km.
Se fanno il Moncenisio (altra lunghissima) e la Croix de Fer, invece che il Galibier più avvicinabile, passeggiano sulla prima e cominciano le danze dalla seconda.
La tappa di Cancano aveva cento km dalla vetta del Castrin alla cima dello Stelvio; sono troppi, acido nelle gambe ne tengono al meglio al mondo, un buon amatore è come per me salire ai castelli, e il motore di un protagonista sale sul Terminillo.
Insomma, con quattro tappe da 220km in successione , si arrivano sfiniti , ma si può?
Ne fanno tre al massimo in successione e pace, se fanno 150 km ai trentacinque, hanno dato del serbatoio quello che potevano in duecento ai trentadue.
Noi saliamo tra i dieci e i quindici, e facciamo fatica a inseguire un trenta all'ora per più di cinquanta km ; abbiamo un serbatoio esponenzialmente più modesto dei professionisti, che sono capaci di dare tutto, con quei quattro / cinque km di velocità in più, rispetto al fondo, o a cinquanta km di fondovalle.
I giri di Zomegnan avevano dato il senso di una sterzata a favore del fondo, ma le difficoltà erano aumentate a occhio nudo, quattro dure in successione, più di cinque colli, sempre il versante più duro della salita, i duecento km spesso e volentieri, ed è stato deposto.
Si è ritornati a privilegiare il ritmo, ed in fondo è il miglior modo per non scadere nell'illegalità, perché un conto è affrontare dieci salite di una successione montuosa, diciamo alla terza settimana, un conto farne venti come il milanese (che io ammiro) ci proponeva.
Chiudo dicendo che scelgono percorsi storici, ma nel sud delle Alpi marittime, salite come la Cayolle lo Champs, con la Bonette, l'Allos, la Lombarda , il Parpaillon ed altre avrebbero di ricorrere a una mano decisamente più calcata, al pari del meglio dell'Italia, anche in Francia.
Il giro un pelo più pendenti la tendenza alle tracciature nella storia del nostro paese, la Francia un po' più lunghe.
I coefficienti possono dare un’idea, la realtà però può essere diversa
Ti posso dare un dato interessante.
Perdonami se sbaglio qualcosa perché vado a memoria.
L’ultima volta che hanno affrontato il Galibier mi pare fosse il Tour del 2019, con Bernal che scollinò una 30ina di secondi avanti al gruppo Pinot-Thomas e poco dietro Alaphilippe, tanto è che quest’ultimo rientrò in discesa.
Se penso allo Stelvio 2020, il decimo a transitare sullo Stelvio credo avesse ben oltre 3’ di ritardo.... e se penso ad Alaphilippe, pur con la forma della vita, non ce lo vedo proprio a scollinare 30” dietro a Bernal sullo Stelvio
La coppia telegraphe e Galibier é quanto di più simile allo Stelvio possano proporre in Francia.
Pendenza e lunghezza simili.
Poi lo Stelvio fa più selezione, vuoi per il clima di maggio, vuoi perché al giro ci sono meno corridori forti ed é più semplice far esplodere la corsa.
Al tour se si sale mediamente forte si resta in 30 al giro in 10.
Non per fare il saccentone, ma li ho fatti entrambi.
Tra la vetta del telegraphe e l'attacco del galibier a La Rivine, ci sono 10 km.
5 di discesa facile, un km e mezzo di strappo dopo valloire e altri 3 di falsopiano al 4%.
Dobbiamo smetterla di pensarle come una salita sola, sono due salite diverse, il telegraphe è il telegraphe, il galibier è il galibier.
Ed è lungo13 km da quando inizia il pezzo duro e meno pendente dello stelvio da Prato.
In soldoni, lo Stelvio è più impegnativo del Galibier, da qualsiasi versante lo si affronti (bormio, prato o lato umbrail).


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Re: Tour de France 2022

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Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 20:39 Alla fine si , diventa sadismo ; tre salite bastano a portare fuggitivi, quelli buoni su una, a provare un attacco da lontano, diciamo sulla seconda, a provare a vincere sull'ultima.
Ok, quattro ogni tanto, ma di più porta solo ad un indurimento della corsa ; ed una adeguamento sulla stessa (più tra le righe).
Se fanno i trentacinque nonostante tre salitoni, non mi cruccio se non corrono sei ore, visto il passato (e pure questa è storia, non insinuazione del sospetto).
Ma ancora con questa storia?
Ci si dopa per andare più forte, se ci sono tre salite al posto di 4, si doperanno per fare i 37 di media invece dei 35.
Se corrono sei/sette ore, indubbiamente vanno più piano perché altrimenti scoppiano, la prima salita serve per la fuga di giornata ma la senti nelle gambe già sulla penultima e viene fuori il fondo, ovvero emergono quei corridori che riescono a sopportare meglio più sforzi di fila. Il fondo, al contrario della pura prestazione è anche, più difficile da manipolare artificialmente ed emergono i valori che dovrebbero essere anche alla base di un GT.


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Re: Tour de France 2022

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Si Luck ma ho spiegato il serbatoio dei ciclisti, il motore, è incomparabile con quello di un amatore pure se buono : tu hai 38 anni, no?
Vecchio per il ciclismo, te lo dice uno di trentanove che non fa più i cinquanta km che facevo prima; sali tra i 150 e i 200 watt, beh loro fanno i 400; anche se con più salite vanno sempre sopra i 350, anche con cento km di piana, fatti a tutta, anche con settimane di superallenamento giornaliero, anzi corsa vera, sono i migliori del mondo e solo i più bravi amatori raggiungono il 50% delle potenziali prestazioni di un professionista tra i venti e i trentacinque anni : chi mantiene i 400, quando ci sono 4/5 salite, permetti che un filo di sospetto lo da.
Ultima modifica di Pino_82 il giovedì 14 ottobre 2021, 22:02, modificato 1 volta in totale.


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Re: Tour de France 2022

Messaggio da leggere da lucks83 »

Pino_82 ha scritto: giovedì 14 ottobre 2021, 22:01 Si Luck ma ho spiegato il serbatoio dei ciclisti, il motore, è incomparabile con quello di un amatore pure se buono : tu hai 38 anni, no?
Vecchio per il ciclismo, te lo dice uno di trentanove che non fa più i cinquanta km che facevo prima; sali tra i 150 e i 200 watt, beh loro fanno i 400; anche se con più salite vanno sempre sopra i 350, anche con cento km di piana, fatti a tutta, anche con settimane di superallenamento giornaliero, anzi corsa vera, sono i migliori del mondo e solo i più bravi amatori raggiungono il 50% delle potenziali prestazioni di un professionista tra i venti e i trentacinque anni : chi mantiene i 400, quando ci sono 4/5 salite, permetti che un filo di sospetto lo da.
Ah, adesso sai anche con quanti watt salgo a 38 anni?
Comunque, so benissimo i watt che fanno i prof, esco spesso in bici col massaggiatore di Pogacar, per tua info, e di come si allenano e corrono ne so qualcosa.
Mi capita a volte di uscire con questo ragazzo che lavora in UAE, con Luca Paolini che è un suo amico e, abitando in zona, mi sono imbattuto e allenato anche con Pelucchi, Cataldo..
Non devi spiegarmi di certo tu che wattaggi fanno.
E per la cronaca, oggi pomeriggio ho fatto il monte generoso (gia arrivo di tappa al Giro nel 1971 e 1989) con una VAM di quasi 1200 metri/ora. Dimmi tu con quanti watt salgo, perché a me non me ne frega niente dei watt, vado in bici per divertirmi.


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Re: Tour de France 2022

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Sei salito forte
:cincin:


Pino_82
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Re: Tour de France 2022

Messaggio da leggere da Pino_82 »

No.
Vedendo il ciclismo già dagli ultimi venti anni, ho visto il team di Basso con Sastre fare l'andatura sullo Stelvio, e un gruppo valicare, come il Fauniera (Esischie) valicato in quindici, ma quando si parla di dieci km almeno al 9%, con altitudine: cioè ad esempio un luogotenente che ti valica il San Marco, il Delle Erbe, il Gavia, il Fedaia, non v'è (se non sei il supertecnologico team di Armstrong che tiene Hamilton , Hincapie, Livingstone, Landis, Leipheimer e soprattutto Heras, quattro volte vincitore della Vuelta, al fianco); spianavano il Ventoux , la Madeleine da Sud, e il Galibier, si divertivano sui Pirenei, abbiamo visto come sono stati bollati.


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Re: Tour de France 2022

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Pino_82 ha scritto: sabato 16 ottobre 2021, 11:26 No.
Vedendo il ciclismo già dagli ultimi venti anni, ho visto il team di Basso con Sastre fare l'andatura sullo Stelvio, e un gruppo valicare, come il Fauniera (Esischie) valicato in quindici, ma quando si parla di dieci km almeno al 9%, con altitudine: cioè ad esempio un luogotenente che ti valica il San Marco, il Delle Erbe, il Gavia, il Fedaia, non v'è (se non sei il supertecnologico team di Armstrong che tiene Hamilton , Hincapie, Livingstone, Landis, Leipheimer e soprattutto Heras, quattro volte vincitore della Vuelta, al fianco); spianavano il Ventoux , la Madeleine da Sud, e il Galibier, si divertivano sui Pirenei, abbiamo visto come sono stati bollati.
Si ma adesso stai dicendo la cosa opposta a prima :diavoletto:
Mi hai appena detto che le Erbe fanno più selezione di Stelvio, Finestre, Gavia, Fedaia e San Marco. E ora me le metti insieme dicendomi che non scollinano luogotenenti. Deciditi.

E poi scusa... Ma quando mai la CSC ha fatto il ritmo sullo Stelvio? Nel 2005 Basso è passato a 20 minuti e poi non lo ha più fatto fino al 2012 (da Bormio).

A me pare che nel 2020 lo Stelvio abbia fatto un gran macello, così come nel 2017 (leggermente meno). I riferimenti per il ciclismo attuale devono essere quelli. Il Finestre non lo ritengo da meno. Son 20 km al 9% mi pare anche scontato. Ma secondo me il Granon non è paragonabile. Lo sforzo dura troppo di più sullo Stelvio e, come dicevo prima, è uno sforzo che è di quasi uguale intensità ma lungo il doppio, e 400 metri più in alto. Non sono paragonabili.


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Re: Tour de France 2022

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nibali-san baronto ha scritto: sabato 16 ottobre 2021, 11:55 :gluglu:
Pino_82 ha scritto: sabato 16 ottobre 2021, 11:47 Selezione dico a tu per tu tra i protagonisti.
Un otto per cento Bernal può tirarlo a Froome, anche per dieci km, al nove per dieci km o più, si sposta dopo due.
Un altro esempio.
L'ultima salita è un altro discorso, tutto danno tutto, e comunque nel 2017 era un fuga, con ambizioni di rientro classifica, e nel 2020, i più forti erano Hart e Hindley.
Nibali, il miglior Nibali, eccezione quello super del 2014, si difende sullo Stelvio, se si mette sulla sella sul Blockhaus da Roccamorice (al nove abbondante fino alla Majelletta, per dodici km), trovi il tornante dove un Quintana più leggero e scalatore lo stacca.
Una valanga di imprecisioni

1) Quale fuga nel 2017? Ha vinto Nibali che in discesa ha staccato Quintana e Pozzovivo ed è rientrato su Landa. Due di questi erano sul podio con Dumoulin a fine Giro

2) Ti sei tirato la zappa sui piedi. Il motivo per cui Quintana riesce ad andar via sul Blockaus unipuerto alla 9a tappa, ma subisce sul doppio Stelvio alla 16a è proprio perché si tratta di due sforzi diversi che fanno emergere corridori diversi. Esempio: Pantani quando si saliva unipuerto ad Hautacam è sempre rimbalzato. Con l'arrivo delle tappe vere e la maggiore necessità di recupero in salita andava più forte degli altri. Il fattore resistenza e recupero deve essere fatto emergere. Altrimenti si perde l'essenza del ciclismo. Io mi sono innamorato di questo sport con le tappe da 7 ore. Perché questo sport si è sempre fondato su quello (unito a qualche tappina). La sproporzione oggi mi sembra evidente.
Ero rimasto al de Gendt di qualche anno prima da Bormio.
Vince Nibali si, c'ero anche lì, ma l'arrivo è dopo la discesa (e l'attacco in discesa).
Dumoulin arriva con un gruppetto.
Non parlo del ciclismo di venticinque anni fa, era sfalsato dal test conconi.
Pantani aveva la migliore forza watt per chilo, questo la dice chiara sulla forza di fibre rosse del Campione, ma 6.74 non è nelle cose. Sopra 6.2 watt per chilo ci sono sospetto di innaturabilitá polomonare (...), che non deve e non può salire sopra il valore di novanta.
Mi direte anche Sastre andava da Fuentes etc ; infatti Pantani ha fatto un Giro il 2003 a coca sul Sampeyre (più pendente dell'Esischie) era tra i migliori con il enorme talento, ma all'ultima salita con meno fondo rimbalzava puntualmente dai Simoni , i Frigo e i Garzelli a 435watt. Bene fino al fermo Contador si andava innaturalmente (i 1920 di vam fatti in Astana a Verbier sono un esempio, di quanto in Russia si era più protetti, Armstrong arriva terzo a trentotto anni in classifica dopo i superallenamento mentre al Giro del centenario finisce dodicesimo portato su dai forti comprimari); la Sky per quanto fortissimo, rientrava nei parametri (Pinot lascia intendere aiuti per i polmoni ma noi non Epo).
Non volevo entrare in quel merito, dico che dieci km al nove per cento fanno ancora la differenza naturale tra i migliori,meglio se con l'altura.
L'otto per cento dai team più attrezzati è "gestibile" con il superallenamento e preparazione al massimo della rendita umana.
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nibali-san baronto
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Re: Tour de France 2022

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Pino_82 ha scritto: sabato 16 ottobre 2021, 12:04
nibali-san baronto ha scritto: sabato 16 ottobre 2021, 11:55 :gluglu:
Pino_82 ha scritto: sabato 16 ottobre 2021, 11:47 Selezione dico a tu per tu tra i protagonisti.
Un otto per cento Bernal può tirarlo a Froome, anche per dieci km, al nove per dieci km o più, si sposta dopo due.
Un altro esempio.
L'ultima salita è un altro discorso, tutto danno tutto, e comunque nel 2017 era un fuga, con ambizioni di rientro classifica, e nel 2020, i più forti erano Hart e Hindley.
Nibali, il miglior Nibali, eccezione quello super del 2014, si difende sullo Stelvio, se si mette sulla sella sul Blockhaus da Roccamorice (al nove abbondante fino alla Majelletta, per dodici km), trovi il tornante dove un Quintana più leggero e scalatore lo stacca.
Una valanga di imprecisioni

1) Quale fuga nel 2017? Ha vinto Nibali che in discesa ha staccato Quintana e Pozzovivo ed è rientrato su Landa. Due di questi erano sul podio con Dumoulin a fine Giro

2) Ti sei tirato la zappa sui piedi. Il motivo per cui Quintana riesce ad andar via sul Blockaus unipuerto alla 9a tappa, ma subisce sul doppio Stelvio alla 16a è proprio perché si tratta di due sforzi diversi che fanno emergere corridori diversi. Esempio: Pantani quando si saliva unipuerto ad Hautacam è sempre rimbalzato. Con l'arrivo delle tappe vere e la maggiore necessità di recupero in salita andava più forte degli altri. Il fattore resistenza e recupero deve essere fatto emergere. Altrimenti si perde l'essenza del ciclismo. Io mi sono innamorato di questo sport con le tappe da 7 ore. Perché questo sport si è sempre fondato su quello (unito a qualche tappina). La sproporzione oggi mi sembra evidente.
Ero rimasto al de Gendt di qualche anno prima da Bormio.
Vince Nibali si, c'ero anche lì, ma l'arrivo è dopo la discesa (e l'attacco in discesa).
Dumoulin arriva con un gruppetto.
Non parlo del ciclismo di venticinque anni fa, era sfalsato dal test conconi.
Pantani aveva la migliore forza watt per chilo, questo la dice chiara sulla forza di fibre rosse del Campione, ma 6.74 non è nelle cose. Sopra 6.2 watt per chilo ci sono sospetto di innaturabilitá polomonare (...), che non deve e non può salire sopra il valore di novanta.
Mi direte anche Sastre andava da Fuentes etc ; infatti Pantani ha fatto un Giro il 2003 a coca sul Sampeyre (più pendente dell'Esischie) era tra i migliori con il enorme talento, ma all'ultima salita con meno fondo rimbalzava puntualmente dai Simoni , i Frigo e i Garzelli a 435watt. Bene fino al fermo Contador si andava innaturalmente (i 1920 di vam fatti in Astana a Verbier sono un esempio, di quanto in Russia si era più protetti, Armstrong arriva terzo a trentotto anni in classifica dopo i superallenamento mentre al Giro del centenario finisce dodicesimo portato su dai forti comprimari); la Sky per quanto fortissimo, rientrava nei parametri (Pinot lascia intendere aiuti per i polmoni ma noi non Epo).
Non volevo entrare in quel merito, dico che dieci km al nove per cento fanno ancora la differenza naturale tra i migliori,meglio se con l'altura.
L'otto per cento dai team più attrezzati è "gestibile" con il superallenamento e preparazione al massimo della rendita umana.
Nell'argomento doping sei voluto entrare te. Indipendentemente da quello che avevano in corpo tutti la dote di Pantani era il recupero ancor prima della salita. Lo dicono tutti, a partire dai suoi avversari. E il terzo posto nella seconda crono del Tour '98 lo dimostra.

Te mi hai risposto ad un' altra cosa. La mia osservazione era semplicemente "i GT devono esaltare fondo (resistenza e recupero)". Questo Tour semplicemente non lo fa.
Ultima modifica di nibali-san baronto il sabato 16 ottobre 2021, 13:04, modificato 1 volta in totale.


Pino_82
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Re: Tour de France 2022

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Esatto : si crea un equilibrio; si condividono i dati, si sistema il calendario, i ciclisti (da decine di anni), chiedono un accorciamento delle tappe; il Tour più del giro da l'esempio ; sempre a tutta dal primo km, medie molto oneste, alte ma sudate, non figlie di super squadre ma di una concitazione da giusto protagonismo di ambizioni delle migliori vittorie.
Se tutto sommato cammina da una decina di anni questo equilibrio, andare a cambiare di nuovo può essere un rischio.
Zomegnan, che a me piaceva, il discorso del ventre duro etc, è stato messo al cantuccio presto; con lui ancora oggi avremo avuto altri percorsi, con tutti i pro e contro che questi si porta.
La aso deve anche tenere gli equilibri con la vuelta, fatta a fine anno e con tante corse nelle gambe, quindi sempre un filo più leggera nelle distanze, se hai due vetrine una non deve sconfessare l'altra.
Il giro qualche km in più lo mette, bene.
Il Tour quei km li fa a tutta, come solo al Tour fanno, per tanti motivi


Theakston
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Re: Startlist Giro d’Italia 2022

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Al di là della discussione sul livello dei protagonisti del 2020 non potrebbe essere che con una preparazione concentrata su una stagione molto corta si possono avere prestazioni migliori rispetto a gareggiare da febbraio a ottobre? Del resto in atletica è un po' così.
Però qui torniamo al dilemma meglio la prestazione assoluta o la gara divertente? Meglio chi corre per vincere in tutte le gare o chi va forte un mese all'anno?
Per non parlare poi dell'argomento dell'altra sezione sul fatto che in tempo di pandemia 0 controlli a sorpresa.


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Leonardo Civitella
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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Stiamo parlando del top per le cronometro o quasi, il risultato non è così sorprendente di per sè. In me comunque c'è sempre più la sensazione di assistere ad uno spettacolo simil Formula 1, dove la scuderia di appartenenza scava differenze quasi incolmabili dal singolo atleta. A scanso di equivoci, non sto facendo illazioni di alcun tipo su pratiche illecite.


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Insomma ... sono tra i migliori specialisti.
Casomai l' esagerazione è che avessero in 3 disintegrato tutto il gruppo, scalatori compresi su una salitella.


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:12
Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Insomma ... sono tra i migliori specialisti.
Casomai l' esagerazione è che avessero in 3 disintegrato tutto il gruppo, scalatori compresi su una salitella.
Ad onor del vero anche in quel caso le spiegazioni non mancano. Non hanno disintegrato il gruppo di forza pura, ma perché molti dei favoriti si sono fatti cogliere nelle posizioni sbagliate del gruppo e hanno preso il buco. Però per un motivo o per un altro questo tipo di azioni Laporte non credo sarebbe mai riuscito a farle nella precedente squadra.


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:12
Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Insomma ... sono tra i migliori specialisti.
Casomai l' esagerazione è che avessero in 3 disintegrato tutto il gruppo, scalatori compresi su una salitella.
Che poi, sospetto per sospetto, quello che fa veramente impressione non è certo la tripletta Jumbo che, vista la natura della prova, era prevedibile, ma semmai la prestazione del buon Simon, che è andato come un treno.


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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il_panta ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:09
Stiamo parlando del top per le cronometro o quasi, il risultato non è così sorprendente di per sè. I
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:12 Insomma ... sono tra i migliori specialisti.
Casomai l' esagerazione è che avessero in 3 disintegrato tutto il gruppo, scalatori compresi su una salitella.
Non mi riferivo nello specifico al risultato ma piuttosto all'immagine che ne esce fuori. Stiamo assistendo inconsapevolmente ad un campionato sociale e la cosa non è delle migliori per uno sport con il nostro storico, uno sport che è costretto quotidianamente a difendersi dai lanci di letame.
Le polemiche verranno fuori ahinoi. Questo è il punto. Se questo sport lo si vuole difendere roba del genere non dovrebbe aver mai luogo.

Perdonatemi. Il mio è un mero sfogo dettato dalla paura che sul ciclismo possa tornare quel maledetto spettro mediatico.

Forza Dumbo :D
Ultima modifica di Leonardo Civitella il mercoledì 9 marzo 2022, 16:26, modificato 1 volta in totale.


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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il_panta ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:09
Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Stiamo parlando del top per le cronometro o quasi, il risultato non è così sorprendente di per sè. In me comunque c'è sempre più la sensazione di assistere ad uno spettacolo simil Formula 1, dove la scuderia di appartenenza scava differenze quasi incolmabili dal singolo atleta. A scanso di equivoci, non sto facendo illazioni di alcun tipo su pratiche illecite.
Il problema, e con questo provo ad interpretare anche il tuo pensiero, è l'addensamento dei campioni in un pugno di squadre: Quick Step, UAE, Jumbo e Ineos. 2 triplette in 4 giorni di corsa sono un elemento su cui riflettere..


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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galliano ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:22
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:12
Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Insomma ... sono tra i migliori specialisti.
Casomai l' esagerazione è che avessero in 3 disintegrato tutto il gruppo, scalatori compresi su una salitella.
Che poi, sospetto per sospetto, quello che fa veramente impressione non è certo la tripletta Jumbo che, vista la natura della prova, era prevedibile, ma semmai la prestazione del buon Simon, che è andato come un treno.
tecnicamente verissimo, nettamente la prestazione più sorprendente di oggi


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Re: Paris-Nice 2022 (6-13 marzo)

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:26
il_panta ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:09
Leonardo Civitella ha scritto: mercoledì 9 marzo 2022, 16:05 Un'altra non bella immagine per il ciclismo.....
Stiamo parlando del top per le cronometro o quasi, il risultato non è così sorprendente di per sè. In me comunque c'è sempre più la sensazione di assistere ad uno spettacolo simil Formula 1, dove la scuderia di appartenenza scava differenze quasi incolmabili dal singolo atleta. A scanso di equivoci, non sto facendo illazioni di alcun tipo su pratiche illecite.
Il problema, e con questo provo ad interpretare anche il tuo pensiero, è l'addensamento dei campioni in un pugno di squadre: Quick Step, UAE, Jumbo e Ineos. 2 triplette in 4 giorni di corsa sono un elemento su cui riflettere..
Però potrebbe anche avere un vantaggio...sì finisce che squadre con 5 capitani minimo devono dividerli e si spalmano su più corse. In realtà tesi valida solo per i GT e poco altro.


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