

La classica più bella della primavera, speriamo nella vittoria italiana...
troppo ottimistaCicloSprint ha scritto:Deciderà la cote della Roche aux Falcons, il mortirolo delle Ardenne.
bella upcycle! visto l'andazzo direi appuntamento alle 16:45 per caffé con volata finalecauz. ha scritto:perdonate lo spam, ma se ci fossero milanesi interessati (compresi coloro che già hanno partecipato alla visione del mondiale di ciclocross) questa domenica organizzo una proiezione pubblica della gara in un locale in zona lambrate. il commento alla corsa ovviamente è collettivo, microfono aperto come al bar sport.
dettagli in PM.
una cadutaMystogan ha scritto:Cosa vi aspettate da Daniel Martin?
Anche più di unaTranchée d'Arenberg ha scritto:una cadutaMystogan ha scritto:Cosa vi aspettate da Daniel Martin?
Insomma, se ho ben capito non vuoi vedere siciliani ...tetzuo ha scritto: ...
spero solo di non vedere per l'ennesima volta un siciliano in fuga e altri siciliani dietro che inseguono
si l'ha comprata vino quella risolta da lontano.CicloSprint ha scritto:Le ultime Liegi risolte da lontano le vinte "Vino", vero ?
Ma sti punti WT oggi non hanno più alcun senso. Negli ultimi anni non c'è neanche stato bisogno di ricorrere ai punti WT per le licenze, tant'è che quest'anno l'UCI ha dovuto quasi pregare la IAM perchè facesse richiesta di entrare nel WT, visto che altrimenti le squadre restavano 16 (o 15, con l'eventuale esclusione dell'Astana).Rudy80 ha scritto:Credo che certe strategie "perdenti" siano dovute alla faccenda dei punti WT così importanti. Mi spiego: è meglio lottare nella volata finale per un 7/8° posto risparmiando il più possibile lungo il percorso senza alcuna speranza di battere i Valverde, Kwiatosky,Matthews piuttosto che attaccare da lontano tentando di vincere ed alla fine concludere oltre la ventesima posizione. Per la stragrande maggioranza dei tecnici e direttori vale tale regola che spinge a corse "soporifere" decise all'ultimo km nonostante percorsi adatti alla battaglia.
per come l'ho scritto effettivamente...prof ha scritto:Insomma, se ho ben capito non vuoi vedere siciliani ...tetzuo ha scritto: ...
spero solo di non vedere per l'ennesima volta un siciliano in fuga e altri siciliani dietro che inseguono
Non ti facevo cosi' però ...![]()
Scusa eh, mi è venuta cosi' ...
Guarda Rudy, profondo rispetto per Martinello ma, devo dirti, su questo forum è da almeno 10 anni (dieci) che sosteniamo questa esigenza. Ora, d'accordo che noi cazzoni qui dentro si conta nulla (cit. Matteo-conz), ma se l'ha detto Martinello c'è il caso che tra 5 anni se ne accorga anche l'UCI. Altrimenti, visto l'andazzo, ci tocca di aspettare altri 10 anni.Rudy80 ha scritto: ,,,
Condivido l'idea che anche Martinello ha esposto in telecronaca di diminuire il numero di corridori al via; 7 per squadra se non addirittura 6. Meno rischi di cadute con maggiore sicurezza e meno possibilità di tenere cucita la corsa e propensione al "greggismo".
Sono assolutmente d'accordo con te.Oude Kwaremont ha scritto:Io non sono così sicuro che Kwiatkowski sia un candidato alla vittoria.
Sia all' Amstel che alla Freccia non mi ha dato realmente l' impressione di essere nella condizione necessaria per vincere.
La vittoria all' Amstel è dovuta più all' acume tattico che alle gambe. Non che sia un demerito, la testa conta quanto se non più delle gambe.
Però se ci si basa sulla prestazione fisica di per sè, in queste ultime due gare è parso ne avesse un pochino meno.
nel caso fosse confermata la cosa sarebbe una scelta piuttosto strana della orica (e del corridore). io non sono così sicuro che matthews avrebbe potuto giocarsi la liegi, anche in caso di greggismo, ma considerando il suo stato di forma mi sembra un delitto non portarlo...tetzuo ha scritto:anche io ero molto curioso di vedere Matthews, anzi lo avevo inserito da più giorni fra gli outsiders principali soprattutto in considerazione di gara non troppo dura, ma a quanto pare stando alla formazione annunciata dalla Orica, non dovrebbe essere al via.
Rudy80 ha scritto:Credo che certe strategie "perdenti" siano dovute alla faccenda dei punti WT così importanti. Mi spiego: è meglio lottare nella volata finale per un 7/8° posto risparmiando il più possibile lungo il percorso senza alcuna speranza di battere i Valverde, Kwiatosky,Matthews piuttosto che attaccare da lontano tentando di vincere ed alla fine concludere oltre la ventesima posizione. Per la stragrande maggioranza dei tecnici e direttori vale tale regola che spinge a corse "soporifere" decise all'ultimo km nonostante percorsi adatti alla battaglia. Condivido l'idea che anche Martinello ha esposto in telecronaca di diminuire il numero di corridori al via; 7 per squadra se non addirittura 6. Meno rischi di cadute con maggiore sicurezza e meno possibilità di tenere cucita la corsa e propensione al "greggismo".
Scusi Martinello io nel mio essere solo il classico appassionato da poltrona, ho sempre pensato che il problema delle grandi corse a tappe non sia il nr. dei ciclisti in gara, ma invece il nr. di componenti della squadra.Silvio Martinello ha scritto:
In telecronaca ho affrontato l'argomento, parlando della seria necessità di diminuire i corridori al via, non ho specificato, ma lo faccio ora con l'occasione, che a mio avviso sia più opportuno diminuire il numero delle squadre, 20 con 8 corridori in organico mi sembrano sufficienti' e 20 squadre con 9 elementi nei grandi giri.
riddler ha scritto:Scusi Martinello io nel mio essere solo il classico appassionato da poltrona, ho sempre pensato che il problema delle grandi corse a tappe non sia il nr. dei ciclisti in gara, ma invece il nr. di componenti della squadra.Silvio Martinello ha scritto:
In telecronaca ho affrontato l'argomento, parlando della seria necessità di diminuire i corridori al via, non ho specificato, ma lo faccio ora con l'occasione, che a mio avviso sia più opportuno diminuire il numero delle squadre, 20 con 8 corridori in organico mi sembrano sufficienti' e 20 squadre con 9 elementi nei grandi giri.
Ossia se una squadra ha 9 componenti di cui due leader (mettiamo uno per la classifica e l'altro per lo sprint) e tutti gregari è chiaro che le tappe pianeggiante siano solo ostaggio delle squadre che si organizzano per i propri velocisti... e succedono tutti questi incidenti, lotta per prendere le prime posizioni, bagarre, spinte e quant'altro...
Ma se in un grande giro ci fossero un maggior numero di squadre, ma un minor numero di corridori, ad esempio 6 o 7 la sicurezza non ne beneficerebbe?
Per me si...
Prima perchè i corridori devono andare a prendere i fuggitivi e magari stanchi i trenini saltano...
A me viene da pensare il contrario.Silvio Martinello ha scritto:La mia opinione è diversa. Qui stiamo parlando di ciclismo professionistico, dove la squadra ha un peso e le tattiche delle squadre hanno il loro fascino. Per diminuire il numero dei corridori al via ci sono 2 strade, diminuire il numero delle squadre al via, o diminuire il numero dei componenti delle squadre. Io preferisco di gran lunga la prima opzione, augurandomi che nessuno mai pensi di pianificare la seconda, non sarebbe più professionismo.
sì, io mi riferivo alle corse in linea.nino58 ha scritto:Facciamo otto e non se ne parla più.
No, a parte le battute, ventuno giorni di gara sono tanti e sette corridori sono pochi.
Se se ne fanno male due, un capitano in corsa per la classifica è tremendamente impallinabile.
Non ci sta.
Ops, ma parlavamo solo di corse in linea ?
non ci saràGregLemond ha scritto:Per quanto riguarda domenica...
Non penso che Nibali vincerà... ma credo che a questo giro (con la sua consueta non-tattica) farà perdere qualcuno...
Dipenderà molto da come si svilupperà la corsa... ma vedo bene Matthews...
anche Sagan lo vedo bene domenica, entrambi in poltrona a guardarsi la corsaGregLemond ha scritto:Per quanto riguarda domenica...
Non penso che Nibali vincerà... ma credo che a questo giro (con la sua consueta non-tattica) farà perdere qualcuno...
Dipenderà molto da come si svilupperà la corsa... ma vedo bene Matthews...
uff,peccatoVisconte85 ha scritto:non ci saràGregLemond ha scritto:Per quanto riguarda domenica...
Non penso che Nibali vincerà... ma credo che a questo giro (con la sua consueta non-tattica) farà perdere qualcuno...
Dipenderà molto da come si svilupperà la corsa... ma vedo bene Matthews...
Cmq ieri è sembrato che tutti salissero stra piano in quanto non si sono viste accellerazioni vistose ma in realtà hanno fatto registrare un tempo migliore di quello della freccia di purito per esempio ...l'Orso ha scritto:penso che Silvio facesse riferimento anche e sopratutto a un problema di sicurezza.
Io all'Amstel ad esempio farei partire solo 160 corridori... forse già 180 son troppi.
Certamente diminuire il numero di partenti per squadra potrebbe significare corsa meno chiusa, ma non è detto, purtroppo la ricetta "ciclismo moderno" non ama gli imprevisti e le complicazioni (e non le sa gestire quando capitano), le tattiche di squadra si riducono al portare il proprio uomo adatto al finale nelle migliori condizioni il più avanti possibile.
Il problema è che quando ci sono almeno 6/7 squadre con un uomo adatto al finale, difficile che il canovaccio cambi, sopratutto in un momento in cui di fenomeni assoluti non ce ne sono e che quindi una speranza di vittoria ce l'hanno in tanti.
poi lo "spettacolo" offerto ieri alla Freccia mi ha dato molto da pensare a preparazioni un po' troppo mirate...
è bastato un cavalcavia in + nel finale che son venute meno le gambe a tutti, Purito compreso... tanto da salire al rallentatore per paura di ... non arrivare in cima... e non venitemi a dire che nell'ultimo km stare a ruota era un vantaggio
Quello di Purito non me lo ricordo benissimo, però quello di quest'anno l'han fatto al "contrario"AntiGazza ha scritto:Cmq ieri è sembrato che tutti salissero stra piano in quanto non si sono viste accellerazioni vistose ma in realtà hanno fatto registrare un tempo migliore di quello della freccia di purito per esempio ...l'Orso ha scritto:penso che Silvio facesse riferimento anche e sopratutto a un problema di sicurezza.
Io all'Amstel ad esempio farei partire solo 160 corridori... forse già 180 son troppi.
Certamente diminuire il numero di partenti per squadra potrebbe significare corsa meno chiusa, ma non è detto, purtroppo la ricetta "ciclismo moderno" non ama gli imprevisti e le complicazioni (e non le sa gestire quando capitano), le tattiche di squadra si riducono al portare il proprio uomo adatto al finale nelle migliori condizioni il più avanti possibile.
Il problema è che quando ci sono almeno 6/7 squadre con un uomo adatto al finale, difficile che il canovaccio cambi, sopratutto in un momento in cui di fenomeni assoluti non ce ne sono e che quindi una speranza di vittoria ce l'hanno in tanti.
poi lo "spettacolo" offerto ieri alla Freccia mi ha dato molto da pensare a preparazioni un po' troppo mirate...
è bastato un cavalcavia in + nel finale che son venute meno le gambe a tutti, Purito compreso... tanto da salire al rallentatore per paura di ... non arrivare in cima... e non venitemi a dire che nell'ultimo km stare a ruota era un vantaggio
http://www.climbing-records.com/2015/04 ... n-huy.html
è stato scritto più volte sopra, che l'australiano non ci sarà e mi trovo completamente d'accordo con dietzen, scelta al quanto discutibile quella di lasciarlo a casa domenicaGregLemond ha scritto:Per quanto riguarda domenica...
Non penso che Nibali vincerà... ma credo che a questo giro (con la sua consueta non-tattica) farà perdere qualcuno...
Dipenderà molto da come si svilupperà la corsa... ma vedo bene Matthews...
prof ha scritto:Ci sono tante cose che non tornano. Fino agli anni '70/'80 i corridori al Giro erano 120 o poco piu', con una base di circa 3,000/3,500 corridori nelle categorie giovanili. Parlo riferendomi allo scenario italiano, ma sembra che la situazione non sia tanto diversa in altri paesi come Belgio, Francia, Spagna. Invocare l'ingresso di nuove realtà come Australia, USA, America Latina non cambia la situazione, visto che per lo piu' si corre in Europa. Oggi abbiamo una base, una leva fiovanile che si è ridotta a meno di un terzo.
La prima conseguenza logica è che, evidentemente, non c'è proprio piu' selezione: passano tutti, bravi e meno bravi. In aggiunta è aumentato sorprendentemente ed anche illogicamente il numero dei professionisti e dei partecipanti alle corse, le quali ultime, per le categorie giovanili, si sono drasticamente ridotte di numero. E' lecito, in questo scenario, ipotizzare un generale abbassamento del livello di qualità e di professionalità? A me parrebbe doveroso, ancor piu' che lecito.
Se questo è lo scenario, non diventa a questo punto illogica la decisione di aumentare il numero di corridori al via delle grandi corse portandolo dai 120 di un tempo ai 200 e passa di oggi? La conseguenza è che, assieme ad un manipolo di corridori di livello, ci troviamo poi una pletora di corridori che finisce poi con il complicare lo svolgimento delle corse e nient'altro.
Punto 2. La tattica delle squadre potrebbe essere un elemento di potenziale interesse in una gara. Potrebbe ma di certo non è dei piu' importanti: non ho mai visto tifosi dare di matto per le squadre anzichè per i corridori. Voler trasformare a tutti i costi il ciclismo in sport di squadra, con le squadre a svolgere un ruolo preponderante, a me parrebbe una forzatura anche priva di senso. Al piu' si conferisce alle squadre una funzione di supporto ma non di protagonista delle corse. Il protagonista della corsa deve essere il corridore con le sue gambe ma, ancor piu', con il suo cervello. Un ciclismo eterodiretto dalla squadra e dalla radiolina non interessa proprio nessuno. Proprio nessuno, e lo vediamo sotto i nostri occhi: mi par di capire che tutti siano piu' o meno stanchi dell'andazzo che hanno preso le corse, sia le classiche che i grandi giri. Tutto questo lo si era ampiamente previsto già 10 anni fa e piu' e la risposta che si è tentato di dare a questo andazzo è stata grottesca: da un lato, per i grandi giri, si inventano salite bidone come lo Zoncolan (bidone perchè vi sono poi delle leggi fisiche a limitare le prestazioni degli atleti ed il risultato fornito da queste salite), mentre dal lato delle classiche monumento si inseriscono e/o aggiungono dei muri giusto in prossimità dell'arrivo. Sembra quasi di stare al circo.
Sei corridori per squadra sembrano anche troppi.
tetzuo ha scritto:è stato scritto più volte sopra, che l'australiano non ci sarà e mi trovo completamente d'accordo con dietzen, scelta al quanto discutibile quella di lasciarlo a casa domenicaGregLemond ha scritto:Per quanto riguarda domenica...
Non penso che Nibali vincerà... ma credo che a questo giro (con la sua consueta non-tattica) farà perdere qualcuno...
Dipenderà molto da come si svilupperà la corsa... ma vedo bene Matthews...
anche perché analizzando gli orica domenicaGregLemond ha scritto:tetzuo ha scritto:è stato scritto più volte sopra, che l'australiano non ci sarà e mi trovo completamente d'accordo con dietzen, scelta al quanto discutibile quella di lasciarlo a casa domenicaGregLemond ha scritto:Per quanto riguarda domenica...
Non penso che Nibali vincerà... ma credo che a questo giro (con la sua consueta non-tattica) farà perdere qualcuno...
Dipenderà molto da come si svilupperà la corsa... ma vedo bene Matthews...
Assurda, totalmente.
caro Prof, molte cose giuste ma le considerazioni sullo Zoncolan non le condivido per nulla: con le bici di oggi, Zoncolan e Angliru sono un po'come il Ventoux o lo Stelvio anni cnquanta...prof ha scritto:Ci sono tante cose che non tornano. Punto 2. La tattica delle squadre potrebbe essere un elemento di potenziale interesse in una gara. Potrebbe ma di certo non è dei piu' importanti: non ho mai visto tifosi dare di matto per le squadre anzichè per i corridori. Voler trasformare a tutti i costi il ciclismo in sport di squadra, con le squadre a svolgere un ruolo preponderante, a me parrebbe una forzatura anche priva di senso. Al piu' si conferisce alle squadre una funzione di supporto ma non di protagonista delle corse. Il protagonista della corsa deve essere il corridore con le sue gambe ma, ancor piu', con il suo cervello. Un ciclismo eterodiretto dalla squadra e dalla radiolina non interessa proprio nessuno. Proprio nessuno, e lo vediamo sotto i nostri occhi: mi par di capire che tutti siano piu' o meno stanchi dell'andazzo che hanno preso le corse, sia le classiche che i grandi giri. Tutto questo lo si era ampiamente previsto già 10 anni fa e piu' e la risposta che si è tentato di dare a questo andazzo è stata grottesca: da un lato, per i grandi giri, si inventano salite bidone come lo Zoncolan (bidone perchè vi sono poi delle leggi fisiche a limitare le prestazioni degli atleti ed il risultato fornito da queste salite), mentre dal lato delle classiche monumento si inseriscono e/o aggiungono dei muri giusto in prossimità dell'arrivo. Sembra quasi di stare al circo.
Sei corridori per squadra sembrano anche troppi.
Se pensiamo a Reda, Petacchi e Ballan ....CicloSprint ha scritto:Se Gilbert non ci sarà verrà sostituito da Van Avermaet (nonostante la richiesta doping)