Re: Dubbi, domande, sospetti
Inviato: lunedì 9 gennaio 2023, 16:25
Walter_White ha scritto: ↑giovedì 16 marzo 2023, 20:53 Articolo interessante
https://www.wielerflits.nl/nieuws/wielr ... -gebruikt/
Alcuni ciclisti avrebbero contattato Wielerflits...Walter_White ha scritto: ↑giovedì 16 marzo 2023, 20:53 Articolo interessante
https://www.wielerflits.nl/nieuws/wielr ... -gebruikt/
Stesso discorso l'anno scorso e poi al Fiandre sono stati invisibili. Se Laporte non fosse stato compagno di Wout l'avrebbero ripreso un chilometro dopo il secondo Kemmelbugnogianni ha scritto: ↑domenica 26 marzo 2023, 16:17 Vorrei sapere che benzina usano in Olanda, magari Shell ha una ricetta speciale.
Non ho capitogiorgio ricci ha scritto: ↑mercoledì 29 marzo 2023, 18:21 E se tutti in una squadra normale andassero un pochino meno ?
Beh grazie, ma non è qui il punto daigiorgio ricci ha scritto: ↑mercoledì 29 marzo 2023, 18:21 E se tutti in una squadra normale andassero un pochino meno ?
Doveva proseguire per quaranta chilometri con una gomma a terra per non destare sospetti?bicycleran ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 9:14 Ma Tadej e gli altri fenomeni? Tutto bene?
Al Fiandre in un amen hanno recuperato 2 minuti a ex vincitori e corridori da podio.
E quel cambio di bici all'Amstel?...
Boh, spero che quello che stiamo vedendo non sia fasullo (e che le squadre avversiarie imparino a correre meglio, OT)
Io non ho l'occhio clinico sulle gomme bucate, per questo avevo il dubbio. Se mi assicurate che aveva forato davvero tanto meglio, un dubbio in meno.pietro ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 14:37Doveva proseguire per quaranta chilometri con una gomma a terra per non destare sospetti?bicycleran ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 9:14 Ma Tadej e gli altri fenomeni? Tutto bene?
Al Fiandre in un amen hanno recuperato 2 minuti a ex vincitori e corridori da podio.
E quel cambio di bici all'Amstel?...
Boh, spero che quello che stiamo vedendo non sia fasullo (e che le squadre avversiarie imparino a correre meglio, OT)
Sisi, l'ha detto lui (e poi si era capito perché continuava a saltellare sulla bici per capire di quanto si stesse sgonfiando la ruota)bicycleran ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 15:14Io non ho l'occhio clinico sulle gomme bucate, per questo avevo il dubbio. Se mi assicurate che aveva forato davvero tanto meglio, un dubbio in meno.pietro ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 14:37Doveva proseguire per quaranta chilometri con una gomma a terra per non destare sospetti?bicycleran ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 9:14 Ma Tadej e gli altri fenomeni? Tutto bene?
Al Fiandre in un amen hanno recuperato 2 minuti a ex vincitori e corridori da podio.
E quel cambio di bici all'Amstel?...
Boh, spero che quello che stiamo vedendo non sia fasullo (e che le squadre avversiarie imparino a correre meglio, OT)
Meno male che nel thread del Tour of the Alps c'era qualcuno che ricordava quanto fosse divertente il ciclismo dell'era Sky/Ineos. Poi leggi casualmente certe robe e ti rendi conto che qualcuno se lo merita tutto quel ciclismo lì.pietro ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 15:19Sisi, l'ha detto lui (e poi si era capito perché continuava a saltellare sulla bici per capire di quanto si stesse sgonfiando la ruota)bicycleran ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 15:14Io non ho l'occhio clinico sulle gomme bucate, per questo avevo il dubbio. Se mi assicurate che aveva forato davvero tanto meglio, un dubbio in meno.
Ma è evidente che c è qualcosa che non quadra (credo sia il periodo che seguo meno il ciclismo)bicycleran ha scritto: ↑venerdì 21 aprile 2023, 9:14 Boh, spero che quello che stiamo vedendo non sia fasullo (e che le squadre avversiarie imparino a correre meglio, OT)
Riallacciandomi anche ai messaggi scritti ieri in questo thread: tu sai benissimo, essendo frequentatore storico del forum, che un bel po' di gente che scrive qui non è nata ieri e sa benissimo come funziona il tutto. Certamente puoi avere ragione nel momento in cui la frustrazione di una cospicua parte di gruppo possa diventare palpabile, foraggiata pure dal non poter magari spingersi più in là perché le condizioni economiche non lo consentono. Che cosa si vuol dire con questo? Che ci sono pure vari corridori che si possono definire "ottimi" che però non possono raggiungere il grado di "eccellente" e che quindi finiscono per risultare battuti lo stesso.Winter ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 5:16 Ma è evidente che c è qualcosa che non quadra (credo sia il periodo che seguo meno il ciclismo)
In quasi tutte le gare la maggioranza del gruppo parte già sconfitta
La tattica , la tecnica , aerodinamica , esperienza non servono quasi a nulla
Si diventa cronoman o uomini da classiche in un attimo
Nel leggere questa frase allora mi verrebbe spontaneo farti una domanda: perché adori Remco? Che cosa ci trovi di così speciale in lui?
Volevo fare questo discorso dopo la Liegi, ma visto che se ne si sta parlando adesso lo anticipo.Abruzzese ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 8:56Riallacciandomi anche ai messaggi scritti ieri in questo thread: tu sai benissimo, essendo frequentatore storico del forum, che un bel po' di gente che scrive qui non è nata ieri e sa benissimo come funziona il tutto. Certamente puoi avere ragione nel momento in cui la frustrazione di una cospicua parte di gruppo possa diventare palpabile, foraggiata pure dal non poter magari spingersi più in là perché le condizioni economiche non lo consentono. Che cosa si vuol dire con questo? Che ci sono pure vari corridori che si possono definire "ottimi" che però non possono raggiungere il grado di "eccellente" e che quindi finiscono per risultare battuti lo stesso.Winter ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 5:16 Ma è evidente che c è qualcosa che non quadra (credo sia il periodo che seguo meno il ciclismo)
In quasi tutte le gare la maggioranza del gruppo parte già sconfitta
La tattica , la tecnica , aerodinamica , esperienza non servono quasi a nulla
Si diventa cronoman o uomini da classiche in un attimo
Detto questo, rifatti un giro nei thread delle classiche finora disputate o in altre corse dello scorso anno vinte da determinati corridori e poi, per esempio, vatti a rileggere certi post pubblicati nel thread del Tour of the Alps. Troverai benissimo tutte le risposte adatte a farti capire quale tipo di ciclismo la gente voglia. A te magari il troppo può stroppiare, se posso riassumere così, ma se lo mettiamo in raffronto al giudizio altrui quanti veramente scontenti trovi?
Inoltre diciamocelo: se ce l'avessimo noi un corridore in grado di spandere spettacolo a piene mani pensi che ci faremmo tutte queste pippe mentali invece di godercelo ampiamente? Perché alla fine penso che la frustrazione in qualche caso derivi anche dall'invidia, ovvero dal veder vincere sempre "gli altri".
Si possono avere tutti i sospetti che si vogliono ma almeno dal mio punto di vista una cosa è indiscutibile: queste ultime annate, al netto di superadditivi vari, hanno rimesso il talento al centro del villaggio. Perché i più grandi fenomeni che stiamo vedendo una base di talento innato ce l'hanno sempre avuta, non si sono trasformati in supereroi dalla sera alla mattina, come è capitato ad altri che si sono visti un dieci anni fa o giù di lì, con tutto quel che ne consegue anche in termini di condizionamento delle tattiche di corse, che adesso invece vengono letteralmente stravolte.
Nel leggere questa frase allora mi verrebbe spontaneo farti una domanda: perché adori Remco? Che cosa ci trovi di così speciale in lui?
Perché numeri clamorosi in cui leva di ruota la gente anche in pianura te li ha fatti vedere anche lui. Però a questo punto se storci il naso di fronte a certe prestazioni dovresti essere coerente e sdegnarti anche quando le fa un corridore che ti piace particolarmente.
Capisco il tuo discorso.luketaro ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 16:32 Volevo fare questo discorso dopo la Liegi, ma visto che se ne si sta parlando adesso lo anticipo.
Per me questa è stata la primavera delle classiche più monotona e deludente da quando seguo assiduamente il ciclismo.
Monotona perché perché in ogni corsa lo svolgimento è stato lo stesso medesimo: Pogacar attacca e 2, massimo 3, provano a seguirlo mentre gli altri rimangono spettatori non paganti. Quando non c'è stato Pogacar lo stesso lo hanno fatto MvdP e WVA, e sempre nel punto più scontato dove tutti sapevano che sarebbero partiti.
Deludente perché mai come quest'anno i risultati e gli svolgimenti sono stati ampliamente previsti, spesso con finali anticlimatici dove già a 30 km dal traguardo il vincitore era già deciso.
Alla Gand già ai -40 la doppietta Jumbo era in cassaforte; al Fiandre è andata in scena la (brutta) copia di Harelbeke, dove già si sapeva che solo MvdP e WVA (più il primo che il secondo) potevano sperare di tenere Pogacar e tutti gli altri non avevano speranza neanche con 3 minuti di vantaggio; alla Rubaix già ai -60 s'era capita la netta superiorità dei due Van (come largamente pronosticata) e solo il comportamento del belga ha impedito che se ne andassero via loro due prima; all'Amstel già ai -60 s'era capito che Pogi avrebbe staccato tutti sul Keutemberg (tanto che ho preferito guardarmi il wec...); Alla Liegi ancora una volta tutti si aspettano l'attacco di Pogi (e se non sarà lui sarà Remco) a cui solo 2/3 riusciranno forse a resistere, probabilmente alla Redoutte.
Stiamo assistendo ad un ciclismo monco, privo di una parte fondamentale che è principalmente ciò che mi ha fatto innamorare di questo sport. Fino a qualche anno fa ogni ciclista aveva i suoi punti di forza ma anche di debolezza, e dovevano correre in modo di girarci attorno, per riuscire a sfruttare le loro peculiarità. Jungels e Terpstra erano i più forti sul passo, e dovevano attaccare da lontano perché sul cambio di ritmo ed in volata erano battuti; Sagan e Kristoff avevano l'arma dello sprint, e dovevano difendersi dagli altri che volevano metterli in mezzo per tagliarli fuori; Valverde e Alaphilippe primeggiavano nel cambio di ritmo, ma sulle salite lunghe/nel recupero (o in generale nei gt) andavano in difficoltà; Dumoulin, Thomas o Wiggins erano dei passisti che guadagnavano a cronometro ma in salita dovevano difendersi dai cambi di ritmo; Froome e Contador erano fortissimi nelle salite lunghe ma non erano particolarmente esplosivi ed in volata erano battuti; Nibali spesso non primeggiava in nulla e per vincere doveva inventarsi qualcosa.
Adesso invece abbiamo i migliori (Pogacar, Remco, Roglic,Vingegaard,MvdP e WVA) che sono tutti fortissimi sul passo, fortissimi a cronometro, fortissimi sul cambio di ritmo, fortissimi in salita (Mathieu di meno), fortissimi in volata (i gtisti in po' meno, ma comunque veloci).
Il ciclismo da sport sta diventando una mera prova di forza, simile a discipline come atletica o sollevamento pesi, dove c'è un evento all'anno dove si stabilisce chi è il più forte della stagione e poi ci si ritrova tutti all'anno successivo.
Se a voi piace questo spettacolo buon per voi, io già in passato avevo spiegato le motivazioni per cui le prove di forza non mi entusiasmano, ancor di meno se scontate e fotocopiate più e più volte. È triste che la corsa che ho più atteso quest'anno tra le Ardenne sia stata la freccia (nonostante non me l'ero mai filata prima), perché era l'unica dove gli altri potevano almeno arrivare assieme a Pogacar.
I tanto criticati anni '10 perlomeno ti davano l'impressione di assistere ad una vera competizione sportiva.
Ecco forse credo che si debba fare un distinguo: gli anni '10 in quanto a monotonia e piattume (ma forse si potrebbe levare anche la i dalla seconda parola ) sono da ricordarsi principalmente per le gare a tappe, non a caso nelle classiche uno spettacolo almeno sufficiente è rimasto. Bisogna però far notare come il canovaccio di alcune corse come la Milano-Sanremo sia risultato ancor più imprevedibile proprio per la presenza dei fenomeni attuali. Una volta il numero alla Nibali o alla Cancellara poteva risultare l'eccezione con quel tipo di percorso, adesso sta diventando quasi la regola, col risultato che lo sprint di gruppo è diventato praticamente una chimera.Walter_White ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 18:15 L'elogio degli anni 10 nei confronti dello spettacolo degli ultimi anni non pensavo fosse concepibile. Vi meritate i Tour con i trenini Sky e le Roubaix decise sui tratti di asfalto ai meno 6 dal traguardo per evitare una volata a 15.
Stiamo assistendo ad un manipolo di fenomeni che dominano perché sono fenomeni. Pogacar sta scrivendo la storia di questo sport ma non va bene perché le corse son scontate. Ed è proprio il fatto che lo siano che rende ciò che fa(nno) storico. Si ha la sensazione di vedere mostri della bicicletta, degli scontri epici.
Altro che Terpstra e Jungels.
Walter_White ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 18:15 L'elogio degli anni 10 nei confronti dello spettacolo degli ultimi anni non pensavo fosse concepibile. Vi meritate i Tour con i trenini Sky e le Roubaix decise sui tratti di asfalto ai meno 6 dal traguardo per evitare una volata a 15.
Stiamo assistendo ad un manipolo di fenomeni che dominano perché sono fenomeni. Pogacar sta scrivendo la storia di questo sport ma non va bene perché le corse son scontate. Ed è proprio il fatto che lo siano che rende ciò che fa(nno) storico. Si ha la sensazione di vedere mostri della bicicletta, degli scontri epici.
Altro che Terpstra e Jungels.
E poco importa gli additivi usati, spero in altri 20, 30 anni di questo ciclismo.
1) quanti son scontenti? TantissimiAbruzzese ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 8:56Riallacciandomi anche ai messaggi scritti ieri in questo thread: tu sai benissimo, essendo frequentatore storico del forum, che un bel po' di gente che scrive qui non è nata ieri e sa benissimo come funziona il tutto. Certamente puoi avere ragione nel momento in cui la frustrazione di una cospicua parte di gruppo possa diventare palpabile, foraggiata pure dal non poter magari spingersi più in là perché le condizioni economiche non lo consentono. Che cosa si vuol dire con questo? Che ci sono pure vari corridori che si possono definire "ottimi" che però non possono raggiungere il grado di "eccellente" e che quindi finiscono per risultare battuti lo stesso.Winter ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 5:16 Ma è evidente che c è qualcosa che non quadra (credo sia il periodo che seguo meno il ciclismo)
In quasi tutte le gare la maggioranza del gruppo parte già sconfitta
La tattica , la tecnica , aerodinamica , esperienza non servono quasi a nulla
Si diventa cronoman o uomini da classiche in un attimo
Detto questo, rifatti un giro nei thread delle classiche finora disputate o in altre corse dello scorso anno vinte da determinati corridori e poi, per esempio, vatti a rileggere certi post pubblicati nel thread del Tour of the Alps. Troverai benissimo tutte le risposte adatte a farti capire quale tipo di ciclismo la gente voglia. A te magari il troppo può stroppiare, se posso riassumere così, ma se lo mettiamo in raffronto al giudizio altrui quanti veramente scontenti trovi?
Inoltre diciamocelo: se ce l'avessimo noi un corridore in grado di spandere spettacolo a piene mani pensi che ci faremmo tutte queste pippe mentali invece di godercelo ampiamente? Perché alla fine penso che la frustrazione in qualche caso derivi anche dall'invidia, ovvero dal veder vincere sempre "gli altri".
Si possono avere tutti i sospetti che si vogliono ma almeno dal mio punto di vista una cosa è indiscutibile: queste ultime annate, al netto di superadditivi vari, hanno rimesso il talento al centro del villaggio. Perché i più grandi fenomeni che stiamo vedendo una base di talento innato ce l'hanno sempre avuta, non si sono trasformati in supereroi dalla sera alla mattina, come è capitato ad altri che si sono visti un dieci anni fa o giù di lì, con tutto quel che ne consegue anche in termini di condizionamento delle tattiche di corse, che adesso invece vengono letteralmente stravolte.
Nel leggere questa frase allora mi verrebbe spontaneo farti una domanda: perché adori Remco? Che cosa ci trovi di così speciale in lui?
Perché numeri clamorosi in cui leva di ruota la gente anche in pianura te li ha fatti vedere anche lui. Però a questo punto se storci il naso di fronte a certe prestazioni dovresti essere coerente e sdegnarti anche quando le fa un corridore che ti piace particolarmente.
Mi ritrovo molto in quello che scriviluketaro ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 16:32 Volevo fare questo discorso dopo la Liegi, ma visto che se ne si sta parlando adesso lo anticipo.
Per me questa è stata la primavera delle classiche più monotona e deludente da quando seguo assiduamente il ciclismo.
Monotona perché perché in ogni corsa lo svolgimento è stato lo stesso medesimo: Pogacar attacca e 2, massimo 3, provano a seguirlo mentre gli altri rimangono spettatori non paganti. Quando non c'è stato Pogacar lo stesso lo hanno fatto MvdP e WVA, e sempre nel punto più scontato dove tutti sapevano che sarebbero partiti.
Deludente perché mai come quest'anno i risultati e gli svolgimenti sono stati ampliamente previsti, spesso con finali anticlimatici dove già a 30 km dal traguardo il vincitore era già deciso.
Alla Gand già ai -40 la doppietta Jumbo era in cassaforte; al Fiandre è andata in scena la (brutta) copia di Harelbeke, dove già si sapeva che solo MvdP e WVA (più il primo che il secondo) potevano sperare di tenere Pogacar e tutti gli altri non avevano speranza neanche con 3 minuti di vantaggio; alla Rubaix già ai -60 s'era capita la netta superiorità dei due Van (come largamente pronosticata) e solo il comportamento del belga ha impedito che se ne andassero via loro due prima; all'Amstel già ai -60 s'era capito che Pogi avrebbe staccato tutti sul Keutemberg (tanto che ho preferito guardarmi il wec...); Alla Liegi ancora una volta tutti si aspettano l'attacco di Pogi (e se non sarà lui sarà Remco) a cui solo 2/3 riusciranno forse a resistere, probabilmente alla Redoutte.
Stiamo assistendo ad un ciclismo monco, privo di una parte fondamentale che è principalmente ciò che mi ha fatto innamorare di questo sport. Fino a qualche anno fa ogni ciclista aveva i suoi punti di forza ma anche di debolezza, e dovevano correre in modo di girarci attorno, per riuscire a sfruttare le loro peculiarità. Jungels e Terpstra erano i più forti sul passo, e dovevano attaccare da lontano perché sul cambio di ritmo ed in volata erano battuti; Sagan e Kristoff avevano l'arma dello sprint, e dovevano difendersi dagli altri che volevano metterli in mezzo per tagliarli fuori; Valverde e Alaphilippe primeggiavano nel cambio di ritmo, ma sulle salite lunghe/nel recupero (o in generale nei gt) andavano in difficoltà; Dumoulin, Thomas o Wiggins erano dei passisti che guadagnavano a cronometro ma in salita dovevano difendersi dai cambi di ritmo; Froome e Contador erano fortissimi nelle salite lunghe ma non erano particolarmente esplosivi ed in volata erano battuti; Nibali spesso non primeggiava in nulla e per vincere doveva inventarsi qualcosa.
Adesso invece abbiamo i migliori (Pogacar, Remco, Roglic,Vingegaard,MvdP e WVA) che sono tutti fortissimi sul passo, fortissimi a cronometro, fortissimi sul cambio di ritmo, fortissimi in salita (Mathieu di meno), fortissimi in volata (i gtisti in po' meno, ma comunque veloci).
Il ciclismo da sport sta diventando una mera prova di forza, simile a discipline come atletica o sollevamento pesi, dove c'è un evento all'anno dove si stabilisce chi è il più forte della stagione e poi ci si ritrova tutti all'anno successivo.
Se a voi piace questo spettacolo buon per voi, io già in passato avevo spiegato le motivazioni per cui le prove di forza non mi entusiasmano, ancor di meno se scontate e fotocopiate più e più volte. È triste che la corsa che ho più atteso quest'anno tra le Ardenne sia stata la freccia (nonostante non me l'ero mai filata prima), perché era l'unica dove gli altri potevano almeno arrivare assieme a Pogacar.
I tanto criticati anni '10 perlomeno ti davano l'impressione di assistere ad una vera competizione sportiva.
Allora:Winter ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 21:50 1) quanti son scontenti? Tantissimi
Praticamente vincono sempre gli stessi
Non vincono solo stravincono
Gli altri arrivano distrutti al traguardo..loro sembrano in vacanza
Guarda i risultati a crono di Vingegaard o pogacar giovanili
Ma come hanno fatto in così poco tempo a migliorare?
Prendiamo il danese
Nessuna partecipazione ai campionati mondiali a crono junior o under 23
2018 ultimo anno da under.. 15esimo ai campionati danesi
2019 primo anno da pro.. 22esimo ai campionati danesi
2020 105esimo alla crono della vuelta (unica crono della stagione)
2021 terzo alla crono del Tour
2022 avrebbe vinto la crono del Tour..
Ma come è possibile? In otto mesi
Ha una posizione ottima a crono? Non direi proprio..
2) per te il divario è dato dal talento, per me no
Non so se sia chimica o qualcosa altro
È un divario troppo poco credibile (e se pure l algoritmo di strava si fa delle domande..)
Stile il cera in quel giro
3) adoro remco , ma spero domani non vincano ne lui ne pogacar
C è una differenza remco quei numeri li faceva a 17 anni già (idem mvdp)
Pogacar no ma nemmeno lontanamente
Bravo Abruzzese, post perfetto!!Abruzzese ha scritto: ↑domenica 23 aprile 2023, 4:05Allora:Winter ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 21:50 1) quanti son scontenti? Tantissimi
Praticamente vincono sempre gli stessi
Non vincono solo stravincono
Gli altri arrivano distrutti al traguardo..loro sembrano in vacanza
Guarda i risultati a crono di Vingegaard o pogacar giovanili
Ma come hanno fatto in così poco tempo a migliorare?
Prendiamo il danese
Nessuna partecipazione ai campionati mondiali a crono junior o under 23
2018 ultimo anno da under.. 15esimo ai campionati danesi
2019 primo anno da pro.. 22esimo ai campionati danesi
2020 105esimo alla crono della vuelta (unica crono della stagione)
2021 terzo alla crono del Tour
2022 avrebbe vinto la crono del Tour..
Ma come è possibile? In otto mesi
Ha una posizione ottima a crono? Non direi proprio..
2) per te il divario è dato dal talento, per me no
Non so se sia chimica o qualcosa altro
È un divario troppo poco credibile (e se pure l algoritmo di strava si fa delle domande..)
Stile il cera in quel giro
3) adoro remco , ma spero domani non vincano ne lui ne pogacar
C è una differenza remco quei numeri li faceva a 17 anni già (idem mvdp)
Pogacar no ma nemmeno lontanamente
- Come ti dicevo è chiaro che a prendere continue legnate sui denti ci siano tanti che non sappiano che pesci pigliare e ne escano frustrati, però giunti a questo punto che cosa dobbiamo fare? Auspicare un'altra Operacion Puerto o una simil Calciopoli del ciclismo per livellare nuovamente tutto? Col risultato che poi ci sarebbe un'altra ondata di disaffezionati, con conseguenti ripercussioni su media, sponsor e via dicendo. Inoltre bisogna considerare anche questo: per far venir fuori il casino, c'è qualcuno che deve parlare ma deve farlo avendo pure le spalle ben coperte e onestamente io non so allo stato attuale chi possa far scoppiare la bomba. L'unica sarebbe che venisse fuori la scoperta di un nuovo centro dove vengono attuate determinate pratiche innovative, in cui si verrebbe a scoprire che una buona parte di sportivi di livello mondiale vi si reca per migliorare artificialmente le sue prestazioni.
Perché ti dico questo? Ovviamente perché se si scoprisse il coinvolgimento di altri sport dove girano molti più soldi del ciclismo, non si farebbero problemi a rifarsi proprio su quest'ultimo in quanto già ampiamente sputtanato. D'altronde con Operacion Puerto chi è che ci ha rimesso concretamente? In pratica solo i ciclisti. Poi però vai a vedere che il Deportivo La Coruña, che in Champions era stato capace di far ballare la rumba al Milan che in quel momento era la squadra più forte d'Europa (e forse del mondo) intanto è finito a giocare in terza divisione spagnola, a differenza di altre formazioni che invece hanno potuto aprire lunghissimi cicli vincenti;
- Se hai fatto attenzione a quel che ho detto in precedenza, ho testualmente scritto che è stato riportato il talento al centro del villaggio "al netto dei superadditivi". Il che significa che qualcosa di prodigioso in questo ciclismo sicuramente gira ma si va a legare ad una base di talento che in determinati corridori era già ben presente. Con Vingegaard la trasformazione è già più clamorosa ma Pogačar ha cominciato a far vedere cose ottime già al secondo anno da juniores, dove vinse il Lunigiana. L'anno dopo, alla prima stagione da Under 23, a giugno corse il Giro di Slovenia coi professionisti e arrivò quinto da diciottenne, senza dimenticare che Tadej nel frattempo si faceva un po' di ciclocross d'inverno e andava a correre pure sul pavé e il modo che ha di correre sulle pietre al giorno d'oggi non lo acquisti mai e poi mai con nessun tipo di doping, è una cosa che hai in te e che affini partecipando a certe gare. Poi che sia diventato fortissimo anche su terreni in cui magari prima non era propriamente eccelso è altrettanto vero ma un Pogačar che si attacca alle ammiraglie su una salita particolarmente dura o che vive le pene dell'inferno per completare certe tappe io non l'ho mai visto, a differenza di altri che sono passati da quel livello lì al diventare macchine perfette da grandi giri.
In quello la differenza di base di talento è clamorosamente enorme e per quel che mi riguarda non si può negare in alcun modo. Come pure Van Der Poel per le classiche e tutto il resto: Mathieu è quello lì da ragazzino e adesso sta cominciando a rimpinguare quel palmarés che tutti pensavamo potesse essere importante. Remco è un unto dal signore che ha fatto cose a dir poco incredibili per aver cominciato a correre in bici a diciassette anni: vogliamo dire che ha fatto certe robe solo perché si è dopato come un cavallo? Mai stronzata peggiore di questa si potrebbe dire. Il contributo importante del doping non c'è ma a mio avviso sta stravolgendo i corridori molto meno di quanto non si sia fatto qualche anno fa, dove addirittura si potevano inventare corridori da giri prendendo gli inseguitori su pista che in condizioni normali finivano le grandi corse a tappe a 3 ore e mezza di distacco dal primo.
- Sinceramente non riesco a capire perché una vittoria di Remco alla Liegi dovrebbe essere deleteria: per il fatto che anche lui è diventato uno dei "soliti" e quindi annoia? Per il fatto che l'aver staccato per andare in ritiro renderebbe troppo poco credibile un ritorno in grandissimo stile battendo gente che in queste settimane ha corso a sufficienza? Onestamente non riesco a capirlo, giacché parliamo pure del campione del mondo in carica. Sappiamo che Remco punta fortissimo sul Giro, però se nel tuo pensiero non ti sembra credibile il suo approccio, contraddici quanto affermi nel thread di Vingegaard, giacché Remco è partito a correre già in gennaio a San Juan (dove era ancora palesemente indietro di condizione), proseguendo poi per l'UAE (dove ha vinto la corsa pur venendo staccato in salita da Adam Yates) e poi per il Catalunya (dove ci ha fatto vedere prove più convincenti ma nella generale è stato battuto da Roglic e in una tappa addirittura da Ciccone.
Poi sinceramente con quel che hai affermato avvalori quanto ti sto dicendo io, ovvero che Remco ha fatto certe cose perché ha una base di talento incredibile. Allora, proprio per questo, dovresti riconoscere che certi corridori delle doti speciali le hanno comunque in sé, a prescindere dal doping, perché altrimenti devi riconsiderare il tutto alla luce del sospetto e quindi non puoi più dire che Remco fa certi numeri perché lo segui e adori da sempre mentre Pogačar non li faceva perché sostanzialmente non ti è troppo simpatico. Bisogna essere coerenti e obiettivi. Io ti ho dimostrato quali sono le possibili strade da seguire, se tu scegli un bivio poi non puoi fare retromarcia e andare a prendere l'altra strada, altrimenti non risulti coerente nel tuo pensiero (e qualche utente, in maniera anche simpatica, te l'ha già fatto notare nell'altro thread con qualche battuta ).
Intervenire sulla base di che cosa di preciso? Sui sospetti di qualche appassionato?
Preferirei qualcosa di meno pubblicizzato
Si ma perché non ti sarebbe gradita? Per il fatto che ripresentarsi in pompa magna direttamente dal ritiro non lo renderebbe credibile?
EsattamenteWalter_White ha scritto: ↑domenica 23 aprile 2023, 12:41
Penso che con Padun sia successo proprio quello
Ma la base di talento innato di Vingegaard quale sarebbe?Abruzzese ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 8:56 Si possono avere tutti i sospetti che si vogliono ma almeno dal mio punto di vista una cosa è indiscutibile: queste ultime annate, al netto di superadditivi vari, hanno rimesso il talento al centro del villaggio. Perché i più grandi fenomeni che stiamo vedendo una base di talento innato ce l'hanno sempre avuta, non si sono trasformati in supereroi dalla sera alla mattina, come è capitato ad altri che si sono visti un dieci anni fa o giù di lì, con tutto quel che ne consegue anche in termini di condizionamento delle tattiche di corse, che adesso invece vengono letteralmente stravolte.
No, gli anni '10 ti davano semplicemente l'impressione di assistere a una pletora di mediocri che facevano i mediocri.luketaro ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 16:32 Fino a qualche anno fa ogni ciclista aveva i suoi punti di forza ma anche di debolezza, e dovevano correre in modo di girarci attorno, per riuscire a sfruttare le loro peculiarità. Jungels e Terpstra erano i più forti sul passo, e dovevano attaccare da lontano perché sul cambio di ritmo ed in volata erano battuti; Sagan e Kristoff avevano l'arma dello sprint, e dovevano difendersi dagli altri che volevano metterli in mezzo per tagliarli fuori; Valverde e Alaphilippe primeggiavano nel cambio di ritmo, ma sulle salite lunghe/nel recupero (o in generale nei gt) andavano in difficoltà; Dumoulin, Thomas o Wiggins erano dei passisti che guadagnavano a cronometro ma in salita dovevano difendersi dai cambi di ritmo; Froome e Contador erano fortissimi nelle salite lunghe ma non erano particolarmente esplosivi ed in volata erano battuti; Nibali spesso non primeggiava in nulla e per vincere doveva inventarsi qualcosa.
Adesso invece abbiamo i migliori (Pogacar, Remco, Roglic,Vingegaard,MvdP e WVA) che sono tutti fortissimi sul passo, fortissimi a cronometro, fortissimi sul cambio di ritmo, fortissimi in salita (Mathieu di meno), fortissimi in volata (i gtisti in po' meno, ma comunque veloci).
Il ciclismo da sport sta diventando una mera prova di forza, simile a discipline come atletica o sollevamento pesi, dove c'è un evento all'anno dove si stabilisce chi è il più forte della stagione e poi ci si ritrova tutti all'anno successivo.
Se a voi piace questo spettacolo buon per voi, io già in passato avevo spiegato le motivazioni per cui le prove di forza non mi entusiasmano, ancor di meno se scontate e fotocopiate più e più volte. È triste che la corsa che ho più atteso quest'anno tra le Ardenne sia stata la freccia (nonostante non me l'ero mai filata prima), perché era l'unica dove gli altri potevano almeno arrivare assieme a Pogacar.
I tanto criticati anni '10 perlomeno ti davano l'impressione di assistere ad una vera competizione sportiva.
Qua c'è da dire che il Pogacar che vince il Lunigiana era fisicamente un bambino e quello del secondo anno U23, sulla bici da crono, era ancora parecchio sgangherato.
Basta dire che ti sta sulle palle la Jumbo eh.cycling_chrnicles ha scritto: ↑domenica 23 aprile 2023, 18:04Ma la base di talento innato di Vingegaard quale sarebbe?Abruzzese ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 8:56 Si possono avere tutti i sospetti che si vogliono ma almeno dal mio punto di vista una cosa è indiscutibile: queste ultime annate, al netto di superadditivi vari, hanno rimesso il talento al centro del villaggio. Perché i più grandi fenomeni che stiamo vedendo una base di talento innato ce l'hanno sempre avuta, non si sono trasformati in supereroi dalla sera alla mattina, come è capitato ad altri che si sono visti un dieci anni fa o giù di lì, con tutto quel che ne consegue anche in termini di condizionamento delle tattiche di corse, che adesso invece vengono letteralmente stravolte.
E quella di Van Aert? Cioè, per quanto Van Aert possa avere comunque dei mezzi che Vingegaard non ha, parliamo di uno che è passato dal perdere volate con Stybar e Visconti al dominare gli sprint di gruppo al Tour de France. E a questo ci aggiungiamo che è passato dal non tenere i migliori su salitine brevi a spianare l'Hautacam.
Che poi occhio, che il giustificazionismo spinto ci porta a dover tenere chiusa la bocca anche quando vediamo i Colbrelli e i Geogheghan Hart che si riscoprono fenomeni.
Luca se ti sei letto bene tutto capisci a chi alludo principalmente quando parlo di talento. Soprattutto quando qualcuno mette in discussione Pogačar dopo aver accettato le peggio porcherie anglosassoni degli scorsi anni.cycling_chrnicles ha scritto: ↑domenica 23 aprile 2023, 18:04Ma la base di talento innato di Vingegaard quale sarebbe?Abruzzese ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 8:56 Si possono avere tutti i sospetti che si vogliono ma almeno dal mio punto di vista una cosa è indiscutibile: queste ultime annate, al netto di superadditivi vari, hanno rimesso il talento al centro del villaggio. Perché i più grandi fenomeni che stiamo vedendo una base di talento innato ce l'hanno sempre avuta, non si sono trasformati in supereroi dalla sera alla mattina, come è capitato ad altri che si sono visti un dieci anni fa o giù di lì, con tutto quel che ne consegue anche in termini di condizionamento delle tattiche di corse, che adesso invece vengono letteralmente stravolte.
E quella di Van Aert? Cioè, per quanto Van Aert possa avere comunque dei mezzi che Vingegaard non ha, parliamo di uno che è passato dal perdere volate con Stybar e Visconti al dominare gli sprint di gruppo al Tour de France. E a questo ci aggiungiamo che è passato dal non tenere i migliori su salitine brevi a spianare l'Hautacam.
Che poi occhio, che il giustificazionismo spinto ci porta a dover tenere chiusa la bocca anche quando vediamo i Colbrelli e i Geogheghan Hart che si riscoprono fenomeni.