Cicloweb.it

Da Milano a Monza Autodromo, crono

Dodicesima (rettifico, tra San Martino e Asolo)

Da Cortina d'Ampezzo alle Tre Cime di Lavaredo, cronoscalata

Da Imperia ad Artesina sul Pratonevoso

Da Pinerolo a Sampeyre

Da Torino al Sestriere

Da Arona a Luino sul Lago Maggiore

Da Varese a Milano

Circa sei km da limare Al primo Giro, otto Al secondo, per tappa.
Stiamo nei "trasferimenti"

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 31 maggio 2022, 17:09 Da Asolo a Borgo Valsugana

Questa senza l'ultimo Manghen sarebbe bellissima

Ciao caro : si , l'arrivo all'Alpe é la tappa per eccellenza, Grappa, il lungo Cima Campo, il Manghen , che comunque e' duro anche da Molina, Pramadiccio, Passo Pampeago, Lavaze e arrivo all'Alpe di Pampeago (ma anche a Cavalese) , fanno un tappone durissimo. Anche scendere a ponte nova, non fare il Lavaze ma arrivare dopo il drittone fin su a Obereggen fa un gran bel tappone.
Diciamo che ho insistito molto sul mettere le salite piú impegnative intorno meta corsa, con finali dove pedalare e/o poter ampliare la selezione , che su Certi passaggi si far inevitabile.
Mi viene da pensare al duo Giau, Marmolada Nella cavalcata dolomitica, ma anche al Colle dei Prati di Bolzano, che con il Nigra fanno durissimo il tappone di Merano che propone il trittico Mendola, Brez e Castrin.
Lo stesso anche per il Pennes dal versante duro giudice lontano del tappone del Plan, o il Goletto Delle Crocette da Bagolino lungo il maniva ad inizio tappone del Montecampione. Molto difficile anche il passaggio Monte Ceppo, Passo Teglia nell'arrivo lontano di Artesina
Credo inoltre alcuni colli Sono Cosi mitici che meritino il doppio passaggio : non solo il Mortirolo, ma il Crocedomini, e appunto un duemila con cinquanta km di salita come il Manghen lo meritino.

p.s. Crono di Milano Al lunedi, quindi riposo Al martedi per trasferirsi ad Imperia

Un abbraccio

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 31 maggio 2022, 19:23 Ciao caro : si , l'arrivo all'Alpe é la tappa per eccellenza, Grappa, il lungo Cima Campo, il Manghen , che comunque e' duro anche da Molina, Pramadiccio, Passo Pampeago, Lavaze e arrivo all'Alpe di Pampeago (ma anche a Cavalese) , fanno un tappone durissimo. Anche scendere a ponte nova, non fare il Lavaze ma arrivare dopo il drittone fin su a Obereggen fa un gran bel tappone.
Diciamo che ho insistito molto sul mettere le salite piú impegnative intorno meta corsa, con finali dove pedalare e/o poter ampliare la selezione , che su Certi passaggi si far inevitabile.
Mi viene da pensare al duo Giau, Marmolada Nella cavalcata dolomitica, ma anche al Colle dei Prati di Bolzano, che con il Nigra fanno durissimo il tappone di Merano che propone il trittico Mendola, Brez e Castrin.
Lo stesso anche per il Pennes dal versante duro giudice lontano del tappone del Plan, o il Goletto Delle Crocette da Bagolino lungo il maniva ad inizio tappone del Montecampione. Molto difficile anche il passaggio Monte Ceppo, Passo Teglia nell'arrivo lontano di Artesina
Credo inoltre alcuni colli Sono Cosi mitici che meritino il doppio passaggio : non solo il Mortirolo, ma il Crocedomini, e appunto un duemila con cinquanta km di salita come il Manghen lo meritino.

p.s. Crono di Milano Al lunedi, quindi riposo Al martedi per trasferirsi ad Imperia

Un abbraccio

Io intendevo con arrivo dopo il lavaze in discesa e con l'alpe di pampeago.

Grappa, Cima Campo, Manghen, Pampeago, Lavaze, arrivo in discesa.
Fanno già circa 200km e quasi 6000 metri di dislivello.
Fare un altra salita dopo é eccessivo e infattibile.
Il doppio pampeago sarebbe fattibile ma tagliando il grappa.

Cima Campo, Manghen, Pampeago, Lavaze, Pampeago ne esce un tappone bello e durissimo.
Ma anche col doppio Manghen ma sempre tagliando il grappa.
Altrimenti arrivi a quasi 8k metri di dislivello che é una cosa che non faranno mai.

Ma ancora lo prendete seriamente

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 31 maggio 2022, 17:06 Da Grado Al Monte Zoncolan (priola versante)

* Ps , si scendono tre km da Sutrio versante, dopo aver sceso il Mortirolo di mazzo non mi meraviglio piú di niente, andranno "piano"

P. S. Guarda che il mortirolo lo hanno sceso dal versante di Grosio e non da quello di mazzo.
Da mazzo sono scesi solo nel 1990, alla prima proposizione del mortirolo.
E ci fu gente che rischiò di accopparsi, da allora se ne guardano bene di proporre da discesa sul versante di mazzo.
Figurarsi i 3 km del versante di sutrio dello zoncolan... Ci vorrebbe il paracadute, non la bicicletta.

Questi Sono I dislivelli (con asterisco le tappe del primo Giro)

Ecco le altre

Ecco le altre

Dislivelli tappe

Ecco le altre

Pino, sei un sadico!

Stop please

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 31 maggio 2022, 15:54 Ciao Leonardo , Sia in questo che nell'altro ho messo una tappa oltre I 250km, si puó chiedere la deroga. Stiamo nelle otto non oltre I duecento, quello e' inderogabile. Partendo da Rieti, una piú "leggera" di 230, senza il Terminillo altrimenti.

Beh credo che la partenza da Rieti sia l'unica opzione accettabile. Così per orario e distanza sembrerebbe più il disegno di una tappa anteguerra che di una corsa del ciclismo contemporanea.

Comunque credo che con Guarnieri tu abbia un rapporto privilegiato (si scherza )

Pino_82 ha scritto: ↑martedì 31 maggio 2022, 17:18 Da Pinerolo a Sampeyre

Forse rimetteranno a posto la strada del vallone..
https://www.cuneocronaca.it/utilizzare- ... ne-di-elva
Elva è stata scelta dalla regione piemonte per i fondi del pnrr
https://torino.repubblica.it/cronaca/20 ... 341486052/

Non son molto favorevole al pnrr (per gli sprechi che ci saranno)
pero' in questo caso mi sembra un'ottima scelta

Eccola, con il Terminillo, accorciando un pó facendo il Capannelle passando per Montereale.
Come in quella di Borgo dell'altro giro di cui parlavamo sopra, che per non aggiungere un settimo arrivo in salita, e andare Nella zona dell'idro piú agevolmente , ho marcato la parte iniziale, perché in salite come il Grappa da Semonzo, o come in questo Caso, la sella Leonessa , addirittura da Rieti, piú di una ventina in Cima non transitano, anche a farla regolare : ecco che andare all'arrivo con ancora duecento km da fare, diventa altamente spettacolare.
Oltre che percorso del genere intrinsicano un rinforzamebto dei team automatico: con certe cavalcate servono almeno tre spalle Al capitano di grande spessore per essere d'aiuto nei momento cruciali di uno di questi tapponi.
Molten piú squadre del livello Della Bora di quest'anno, ne migliorerebbe la qualitá complessiva del lotto partecipanti insomma.
Poi so che gli ottomila di dislivello non li faranno Mai, o forse tra cinquant'anni, Ecco che alcune prime salite sarebbero tagliate, almeno qui possiamo gustarci il fascino.
Tolto qualche km di trasferimento, e' nei 250 , che almeno il Tour, l'anno scorso, ci ha dato un amarcord e una speranza, in quella che e' uscita una Gran tappa mista.

P.s. Winter, speriamo. Il duo Esischie, Sampeyre, giá Basta a fare un super tappone, che Nella terza settimana ho leggermente alleggerito, per intendere e andare incontro all'inevitabile residuo di forze (l'unico momento di comprensione )

Questa invece a proporre un arrivo in salita in piú, finale durissimo (anche se un Manghen da Molina , sedici km con gli Ultimi nove durissimi e lunga discesa per poter ampliare I distacchi continuo a preferirlo). Poco meno di settemila (e non ottomila) di dislivello.
Lunghezza da Giro di quest'anno..

Mi incuriosisce molto la Parma Rocca Santo Stefano Aveto di 238 km. Potresti mettere l'altimetrica. Grazie

Eccola (arrivo a Prato cipolla)

Qui

GRAZIE IN RITARDO!!!!!

Pubblico un Giro fatto un bel po' di tempo fa, con partenza dalla Bulgaria ed arrivo a Verona. C'è qualche tratto di ignoranza ma credo sia abbastanza vario e con qualche tappa interessante

• 3611 km
• 3 cronometro (81 km)
• 5 tappe di montagna (3 arrivi in salita seri)
• 6 tappe di media montagna
• 7 tappe pianeggianti/ondulate

PRIMA TAPPA

Una cronometro simile a quella che ha aperto il Giro 2019, ma un po' più lunga: a metà corsa la strada inizia a salire sui sampietrini che portano al Monastero Dargalevski di Sofia, con pendenze mai proibitive
SECONDA TAPPA

Prima occasione per i velocisti, su un terreno più mosso del solito
TERZA TAPPA

La salita di Samokov, 6 km al 6%, è sufficiente per fare fuori i velocisti puri. Tappa da volata ristretta o colpo di mano nel finale
TRASFERIMENTO E RIPOSO
QUARTA TAPPA

Tappa piattissima lungo la costa calabrese. Diego Rosa la adorerà sicuramente
QUINTA TAPPA

Tappa di mezza montagna con il Monte Scuro all'inizio e un lungo mangia e bevi che si protrae fino al km 100. Attraversata la piana di Sibari si affrontano i due strappi (con rare punte a doppia cifra) che decideranno la tappa.
SESTA TAPPA


SETTIMA TAPPA

Tappa piatta ma frizzante: arrivati ad Andria si affronta un circuito con un breve tratto in sterrato (carreggiata molto larga) e lo strappo verso Castel del Monte, con arrivo al Castello al secondo passaggio
OTTAVA TAPPA

Primo arrivo in salita: si sale fino a Camposauro, parco del Taburno che sorge sopra Solopaca. Eccettuato un chilometro centrale pianeggiante, le pendenze sono sempre tra il 9 e il 10%
NONA TAPPA

La settimana si conclude con una tappa molisana. Il muro ai -15 è allucinante: il chilometro e mezzo centrale è al 17% di media. Lo strappo finale, molto più dolce, può aumentare le differenze scavate in precedenza.

RIPOSO

DECIMA TAPPA

Non molto da segnalare, se non lo sprint in leggera ascesa
UNDICESIMA TAPPA

Tappa ricca di contenuti: dall'ascesa, divisa in due, all'Amiata, allo sterrato di Sant'Angelo in Colle (6 km), allo strappo verso Montalcino.
DODICESIMA TAPPA


TREDICESIMA TAPPA

Lunga tappa di media montagna con il Tomarlo in apertura e la Bocchetta a 30 km dall'arrivo. Fuga
QUATTORDICESIMA TAPPA

Iniziano gli scossoni alla classifica: crono molto lunga e relativamente vallonata, che aprirà sicuri distacchi in previsione delle tappe di montagna
QUINDICESIMA TAPPA

La seconda settimana si conclude col primo tappone: si scalano Sampeyre, Colletta di Isasca e Monviso
RIPOSO
SEDICESIMA TAPPA

La terza settimana si apre con una tappa potenzialmente intrigante: dopo il Lys e due brevi salite si affronta un circuito con il Santa Elisabetta -al ritorno dopo il Giro del 2019- e la più breve salita di Alpette.
DICIASSETTESIMA TAPPA

Tappa pigra: poteva essere più facile, poteva essere più difficile, e invece è questa schifezza
DICIOTTESIMA TAPPA

Il trittico finale si apre con una tappa Lombarda che prevede Valcava e Colli di San Fermo prima della discesa verso Sarnico
DICIANNOVESIMA TAPPA

Tappone brutto, ignorante ed esagerato Le tre salite in programma sono divise da lunghissimi tratti in pianura ma sono degli autentici mostri: il San Marco in apertura, lo Stelvio a metà tappa e la salita a Merano 2000 -pendenze sballate nel grafico- alla fine. Almeno sette ore di sforzo che possono cambiare le gerarchie del Giro.
VENTESIMA TAPPA

Finale impegnativo ed adatto ad attacchi da lontano, con le salite più dure nella prima metà: dopo Giovo e Erbe gli ultimi 50 km presentano il Furcia, un breve ma ripido strappo e la salita verso uno dei laghi più affascinanti d'Europa.
VENTUNESIMA E ULTIMA TAPPA

Classica crono delle Torricelle.

Bella la tappa del Passo Delle Erbe.

Tra l'altro un anello durissimo tra Brunico e Bressanone e' proprio il valico di riomolino (montassillone) da villa Ottone , il Furcia dalla valdaora e il Delle Erbe dal suo lato nobile da Longega, poco dopo Brunico quindi o Eores breve in quota e discesa lunga da pedalare verso Bressanone, con lo strappo di Plancios se si vuole arrivare in quota (plose purtroppo e' chiusa Al traffico), altrimenti scendere a luson che tu proponi in salita (sarebbe inedito per il Giro, salita costante con il tratto iniziale sopra il dieci), e fare l'alpe rodengo, dura da entrambi, da Rio di piú, ma scendendo verso di li in un attimo si e' a Bressanone, per una tappa corta ma durissima.

Avrei aggiunto il Colle Della Dieta dopo il Lys di Almese, sempre tosto.

Di classico ha la terza settimana dura, ma sono un paio di tappe, senza esagerazione (con lo Stelvio e' sempre tappone, ma a maggio..), il secondo week di vera Montagna (Sampeyre e Monviso possono fare male, con l'Esischie e montemale sarebbe stato un tappone notevolissimo), c'é uno sterrato inedito, ma anche quello
classico toscano, l'inizio in Bulgaria e' anche bello vallonato, il Taburno in arrivo , una delle salite piú dure Della Campania.

La tua tappa del Valcava e del San Fermo, due salitone dal versante giusto, Io la vedrei piú Cosi : senza andare ad evitare le salite piú morbide, tra l'altro storiche, il berbenno e aviatico/selvino/ganda e piú avanti il tre Termini dal lago, anzi alternando ad esse anche strappi durissimi, Monte altino tra gli altri, e soprattutto una cittá con grande tradizione Al giro come Brescia, potrebbe ambire ad una prealpina, durissima, con giudice finale, non bastassero I durissimi passaggi molteplici fin da inizio corsa, il Colle Maddalena da Muratello, molto molto duro.
Da Lecco si accorcia di una trentina di km, da Bergamo si uniscono due cittá di grande tradizione Nella corsa Rosa. Io la vedrei bene da Erba con un pó di preludio ad anticipare il giá durissimo Valcava.

In Attesa del Tour, ritorno sul Giro proponendo un gioco : ho tracciato una decina di percorsi , sul quale poter discutere su quale sia la tappa piú dura possible , che possono offrire le nostre Alpi :

Comincio con un altimetria, in assenza dei grafici che seguoranno, con l'elenco dei colli transitati in queste frazioni, che ordino per lunghezza, in Quanto Io stesso non saprei sancirne una classifica di difficoltá (vi invito a farlo voi) :

La seconda piú corta, postando a salire quindi per lunghezza, e' sita appena oltre confine, ai Ghiacciai di Solden : il giro classico con Croce d'Aune da Bolzano, il Pennes "meno" duro, il Giovo da Vipiteno, il Rombo da San Leonardo e l'arrivo durissimo proposito qualche volta nei giri di Austria e Germania, ai 2750 metri.

La terza piú "corta" che propongo e' tra il meglio che l'ingresso alle Alpi Orientali possa proporre : dal fine Piana di Bassano fino l'Alpe di Pampeago.

Il Monte Grappa da Romano d'Ezzelino, il Cima Campo, il Manghen da sud, quindi Pramadiccio dopo Cavalese e Passo di Pampeago passando per l'arrivo, con Lavazé ed ancora l'arrivo a Pampeago da stava.

Vado sulle occidentali per questo crescendo kilometrico, superando I duecento km, con un percorso che ci introduce alle Alpi con il Colle Della Dieta, quindi il Lys morbido da Nord, Colle Delle Finestre da Susa, Sestriere di Pragelato e l'arrivo ai duemila circa del Monte di Bardonecchia

Resto nelle Alpi occidentali, con la lunga e agognata da molti tappa che, con coadiuvo Della Francia, propone di scavalcare il Fauniera , fino l'Esischie, quindi il Sampeyre (dal vallone dell'Elva peró), il Colle dell'Agnello, l'Izoard (da sud), e infine l'arrivo sopra Briancon, sfiorando I 2500metri sul Granon. Poco piú di 230km

L'ultima Della Alpi Occidentali, propone il meglio di quanto la Valle d'Aosta possa proporre, con lo Zuccore della val d'Ayas, il Saint Paintaleon da Chatillon lungo un pó di salita di Cervinia, lo Champremiere, Pila fino il bivio, il Col de Verrogne e soprattutto il San Carlo prima dei tredici, abbordabili km finali, non lontano dalla dorsale del Monte Bianco

Avvicinandosi al limite morale, posto intorno I 250km, un Altra tappa nelle Alpi Orientali, in pieno sud tirolo, con il Giovo, da San Leonardo questa volta, il Pennes molto duro da Vipiteno, il Croce d'Aune corto da Sarentino (sopra Bolzano), ma soprattutto il Passo Eores lungo irregolare e duro dalla Val di Funes, il Delle Erbe costante da Luson, quindi l'arrivo Ben oltre I duemila, dello sterrato del Plan , dopo il Furcia di San Vigilio di Marebbe.

Salendo ancora con la distanza, ma sempre intorno I 250km , propongo una tappa che oltre le Cime alte del bresciano, propone anche un ipotesi di doppio passaggio sullo sterrato del crocedomini, e finale a Montecampione : quindi Goletto Delle Crocette da Bagolino lungo il Maniva, discesa del Crocedomini, Passo Vivione da forno di Allione, Croce di Salven da dezzo di Scalve, il Crocedomini di Breno, con il secondo transito sulle Vette del Giogo Della Bala, il Colle San Zeno, e la lunga salita di Montecampione dal basso poco dopo Pisogne

Poco piú corta, e con vette piú basse, ma non meno impegnative, una tappa che si snoda lungo le Cime friulane, con il coadiuvo dell'austria carinza, con partenza da Tarvisio , quindi Passo del Predil corto dalla quota, Passo Vrsic da sud, corto Passo Koren dopo Kranjskagora, quindi il Pramollo dall'Austria, il Cason di Lanza ma da Pontebba, la dura e corta Forcella Luis, prima del gran finale sullo Zoncolan, lungo e piú umano di Sutrio, ma con quei km finali terribili.

Propongo appunto un altimetria, causa difficoltá a reperire I grafici sul tracciato pensato, con un ipotesi di tappa che parta da Bolzano, affronti il duro Colle in partenza, quindi Ancora Bolzano, il Passo Nigra lungo e duro fino a Tires (Strada vecchia diretta), quindi il Passo Pampeago via Obereggen, la discesa un pó difficile per via di quelle gallerie che seguono sull'ascesa all'Alpe, il corto Pramadiccio, come San Lugano dopo Cavalese, ma soprattutto un Gran finale con il secondo passaggio ai Prati del Colle di Bolzano (stavolta da Pineta), la lunga ascesa Al Passo Della Mendola, prima dei pendenti Forcella di Brez dal paese omonimo, e Passo Castrin da Laurengo, qundi lunga discesa fino intorno Merano, dove l'erta regolarmente dura porta ai 1600 della stazione sciistica meranese, presso Falzeben.

L'ultima e' l'apoteosi dei desideri di tutti, la tappa che include Mortirolo , Gavia e Stelvio, ma anche molto Altro, da Sondrio, con il coadiuvo di Svizzera lungo l'umbrail, e altoatesino della val venosta, per risalire allo Stelvio.

Quindi Santa Cristina, da Tresenda dopo un pó di piana, discesa verso Edolo per risalire poco prima fino al monte Padrio, discesa a Tirano, per affrontare il Mortirolo di Mazzo, quindi falsopiano da Monno verso Ponte di Legno, l'altissimo Gavia dal versante piú impegnativo, quindi lo Stelvio fino il Giogo di Santa Maria o Umbrail ai 2500 metri, discesa dal versante svizzero, val mustair e val venosta prima di giungere ai piedi dello Stelvio dal versante classico di Prato, lungo I famosi 48 tornanti.
Circa 250km anche qui

Aspettando le belle tappone dei prossimi giorni, Ecco anche la lista Delle dieci tappone che potrebbe proporre il Tour : come sappiamo pendenze un filo meno importanti dell'Italia, ma salite molto lunghe e Cime spesso molto alte :

Questa la prima, forse la migliore, che il Tour dovrebbe pensare di proporre, visto che troppo di rado ci si va e spesso si aggirano le Alpi marittime, salite lunghe e dure : da Bercellonette, per il lungo Allows, il duro Champs, la lunga e alta Cayolle, l'altissimo Bonette e l'arrivo Nella sciistica di nizzarda, la quasi confinante Isola2000.
Circa 235km

La seconda, per lo piú in Italia, sarebbe da proporre per vedere il passaggio sul Col d'Agnel, da abbinare a Izoard e Granon, che magari con Sampeyre e Fauniera fanno un tappone davvero durissimo.
Poco piú di 200km

Dall'olompica Albertville, all'Alpe d'Huez, da fare solo in Cima, ma con Madeleine, Glandon/Croix de Fer, Telegraphe/Galibier e Col du Sarenne , appena prima dell'arrivo.
Intorno I 230km

Dalla grande Grenoble, lungo la sua sciistica di Chamrousse, quindi il lungo Glandon da Allemont , la Madeleine quella dura da Sud e il duro duro arrivo del Col de la Loze/Meribel, spesso ben oltre I duemila.
Intorno I 200 km

Salite piú basse, ma non meno dure , dalla nota Annecy, lungo la sua Montagna di Semnoz, quindi lo storico Revard, il durissimo Mont du Chat dal Lago di Aix, ma Ancora Epine, Granier, Col du Coq (molto duro) e l'ultimo strappo del col de porte, prima Della discesa Alla grande Delle Alpi, Grenoble
Poco piú di 200km

Le salite Della Savoia, fino le rive dell'Isere : da Cluses, per il duro Romme, la corta Colombiere dal lato piú duro, Il Croix de Fry e l'Aravis, il Saises, Il Col du Pre e il finale del Roselend, quindi Ancora la sciistica di Les Arcs, prima di riscendere in Valle e da Aime salire ai 2000 di La Plagne.
Poco piú di 200km

Anche qualcosa per I Pirenei , a cominciate dalle porte di Pau, fino al Col du Tourmalet, lungo le grandi classic he scalate degli Atlantici e alti Pirenei .
Poco piú di 210 km

Da Saint Girons per andare a scoprire le ultime Vette cavalcate dal Tour, fino Ben oltre I 2000 del Col de Portet : Portet d'Aspet e Mente all'inizio, quindi il duro Bales, il Peyresoudre e l'Azet, ad anticipare il lungo salire Della Montagna sopra Pla d'Adet.
Meno di 200km