La crisi del ciclismo italiano
Re: La crisi del ciclismo italiano
Si è professionistico
C è grande passione e pochi soldi
Mediaticamente ormai è uno sport minore
Incontri di Oliva o Rosi facevano 6..7 ml di telespettatori
C erano due grandi manager (branchini e agostino) con due grandi sponsor (totip e fernet branca) e due gruppi tv (rai e fininvest)
Sparito tutto
Il paragone dì reverberi ci sta
Se non s inverte la tendenza si fa quella fine
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Coinvolgendo degli sponsor istituzionali, così come in Francia, Belgio e Spagna e a suo tempo Germania. Certo non può essere lo Stato a finanziare un Team, per lo meno nei Paesi occidentaliKrisper ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 14:01 qualcuno sa dirmi se la Boxe è ancora uno sport professionistico in Italia?
l'intervista a Reverberi è condivisibile, ha detto cose talmente vere che quasi appaiono banali, ma non lo sono per niente.
forse, se non ho mal interpretato io, tra le righe dice che solo un intervento pubblico può salvare il ciclismo italiano. Aldilà che non c'è la capacità politica nel farlo, secondo voi sarebbe giusto? e in che forma?
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Rispetto a quanto dice Reverberi, io credo che al momento il problema sia il ciclismo in Italia rispetto al ciclismo negli altri Paesi, non il ciclismo in assoluto. Magari quei 5-6 campioni assoluti che girano ora stanno un po' nascondendo i problemi, ma sinceramente a me sembra che il ciclismo sia in grande salute, la globalizzazione totale (a prescindere dalle iniezioni arabe di contante) è un ottimo segno, il calendario è pienissimo. Ok alcune squadre hanno un budget sbilanciato, ma sono cicli normali. I costi per gestire le squadre e organizzare le corse sono assurdi? Sarà, però appunto di corse ce ne sono una marea e di squadre ottimamente organizzate pure. Che non ci siano 10 organizzatori italiani, ma 10 organizzatori di 10 Paesi diversi a me sembra un bene, porta la qualità verso l'alto. Che gli Under 23 italiani finiscano anche in squadre straniere allo stesso modo mi sembra un'ottima cosa, il confronto in questo caso è indubbiamente crescita. Siamo uno dei tanti Paesi in un ciclismo che si muove su una scala planetaria e dobbiamo accettarlo. Anche la questione del grande sponsor italiano che manca cerchiamo per forza di legarla a ragionamenti globali, grandi masse in movimento, però se uno va nel concreto alla fine serve che un tizio con una grande impresa decida di investire nel ciclismo, io la vedo più come una cosa che capita perché una certa persona un certo giorno in un certo luogo decide di farla capitare, non come l'esito scontato di una serie di eventi inevitabili. Non che non si debba cercare di creare le condizioni per cui investire nel ciclismo sia redditizio, però alla fine serve che lo Squinzi o lo Zanetti di turno si svegli una mattina e decida di mettere soldi nel ciclismo
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Re: La crisi del ciclismo italiano
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Quando Reverberi parla dei budget eccessivi che servono per tenere in piedi una squadra, milioni e milioni, siamo d'accordo con lui che è un problema? Tenendo conto che gran parte dei soldi vanno ai corridori, non siamo contenti come funziona adesso che i corridori cominciano ad essere retribuiti più in linea con altri sport?
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Se chiudono squadre però chi ci corre non viene più retribuito del tutto
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Il problema e' che gli altri sport incassano soldi dalle tv e dagli spettatori paganti (calcio in primis) mentre nel ciclismo no, in pratica il tuo ritorno e' solo di pubblicita'.Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 8:57 Quando Reverberi parla dei budget eccessivi che servono per tenere in piedi una squadra, milioni e milioni, siamo d'accordo con lui che è un problema? Tenendo conto che gran parte dei soldi vanno ai corridori, non siamo contenti come funziona adesso che i corridori cominciano ad essere retribuiti più in linea con altri sport?
Ovviamente non e' colpa dei corridori ma del sistema ciclismo.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Per il giro d affari del ciclismo..il problema è che vengono troppo retribuiti..Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 8:57 Quando Reverberi parla dei budget eccessivi che servono per tenere in piedi una squadra, milioni e milioni, siamo d'accordo con lui che è un problema? Tenendo conto che gran parte dei soldi vanno ai corridori, non siamo contenti come funziona adesso che i corridori cominciano ad essere retribuiti più in linea con altri sport?
Se prendiamo i primi 3 della classifica degli stipendi ciclisti..la somma è più elevata del fatturato (non il guadagno) della vuelta
Con i primi 10.. vai oltre il fatturato dell uci..
Re: La crisi del ciclismo italiano
Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 8:57 Quando Reverberi parla dei budget eccessivi che servono per tenere in piedi una squadra, milioni e milioni, siamo d'accordo con lui che è un problema? Tenendo conto che gran parte dei soldi vanno ai corridori, non siamo contenti come funziona adesso che i corridori cominciano ad essere retribuiti più in linea con altri sport?
Secondo me bisognerebbe far calare le squadre WT (che senso hanno certe squadre nel WT con quei roster mediocri?), di conseguenza le squadre potrebbero alleggerire i roster e avrebbero meno costi di viaggi ecc (non essendo più WT avrebbero meno viaggi obbligati e meno corridori da pagare).
Questo però potrebbe causare un effetto negativo sui corridori --> meno posti di lavoro disponibili.
FC 2017: Dwars, La Panne, Itzulia, Vuelta - Comb., Japan Cup, "L'Altro Lombardia"
FC 2018: 3° GC, Tour of the Alps, , "L'Altro Mondiale"
FC 2019: 4° GC, Limburg, California
FC 2020: 3° GC, 1° FC a Squadre, Delfinato, Tour a Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
FC 2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
FC 2022: Kuurne, Tappa 14 Tour
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Credo che tutti gli sportivi di vertice hanno dei compensi che sono frutto del valore atletico e dell'immagine. Per alcuni campioni in declino, la componente immagina rappresenta la motivazione più rilevante per quantificare gli ingaggi.
Detto questo, più guadagnano i ciclisti è meglio è. Certamente capisco l'amarezza di chi vuole allestire squadre di valore con pizza e fichi, secondo me il livello delle professional è quello e deve rimanere quello.
Vedo più grave invece la differenza di budget fra alcune squadre WT e le altre del WT stesso, che devono assolvere agli stessi obblighi ottenendo risultati decisamente inferiori a UAE, Jumbo, Ineos e un altro paio.
Sta di fatto che alcune squadre riescono a finanziarsi anche con soldi statali, tanti soldi. Questo in assoluto è male?
Paragonato con altri sport, sembra che il ciclismo assorbe risorse notevoli immeritatamente per colpa delle lotterie e petrolio? Direi di no.
Detto questo, più guadagnano i ciclisti è meglio è. Certamente capisco l'amarezza di chi vuole allestire squadre di valore con pizza e fichi, secondo me il livello delle professional è quello e deve rimanere quello.
Vedo più grave invece la differenza di budget fra alcune squadre WT e le altre del WT stesso, che devono assolvere agli stessi obblighi ottenendo risultati decisamente inferiori a UAE, Jumbo, Ineos e un altro paio.
Sta di fatto che alcune squadre riescono a finanziarsi anche con soldi statali, tanti soldi. Questo in assoluto è male?
Paragonato con altri sport, sembra che il ciclismo assorbe risorse notevoli immeritatamente per colpa delle lotterie e petrolio? Direi di no.
1° Tour de France 2018
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Prendo spunto dall'intervento di Reverberi per un paio di considerazioni:
- giuste le critiche alla federazione ciclistica Italiana.
- personalmente sono stufo di sentire il concetto "abbiamo insegnato il ciclismo a tutti". Il declino è iniziato ormai 15 anni fa, restare voltati indietro a guardare i fasti del passato mentre si pedala a vuoto arenati nel ghiaione con gli altri che hanno sviluppato metodi al passo coi tempi e ci sfrecciano davanti non ci aiuterà a migliorare.
- Lo scorso anno all'arrivo del nuovo sponsor green project si scrisse di "budget raddoppiato" e di "volontà di crescita". Oggi la Tudor annuncia 7 nuovi arrivi, tra questi Trentin e Dainese. Tudor che dovrà lottare per gli inviti esattamente come la bardiani. Mi sembra strano che non si riescano ad attrarre questo tipo di corridori ( ho citato questi due ma potrebbero essere altri tipo formolo e aleotti ) considerando che la Bardiani ha di fatto l'invito a Sanremo, tirreno, giro e Lombardia praticamente in tasca ogni anno e in tempi recenti ha fatto anche l'amstel.
- comunque tanto di cappello ai Reverberi per i tanti anni di attività e per la squadra giovani che, non senza bastoni tra le ruote, sta facendo vedere cose interessanti.
- giuste le critiche alla federazione ciclistica Italiana.
- personalmente sono stufo di sentire il concetto "abbiamo insegnato il ciclismo a tutti". Il declino è iniziato ormai 15 anni fa, restare voltati indietro a guardare i fasti del passato mentre si pedala a vuoto arenati nel ghiaione con gli altri che hanno sviluppato metodi al passo coi tempi e ci sfrecciano davanti non ci aiuterà a migliorare.
- Lo scorso anno all'arrivo del nuovo sponsor green project si scrisse di "budget raddoppiato" e di "volontà di crescita". Oggi la Tudor annuncia 7 nuovi arrivi, tra questi Trentin e Dainese. Tudor che dovrà lottare per gli inviti esattamente come la bardiani. Mi sembra strano che non si riescano ad attrarre questo tipo di corridori ( ho citato questi due ma potrebbero essere altri tipo formolo e aleotti ) considerando che la Bardiani ha di fatto l'invito a Sanremo, tirreno, giro e Lombardia praticamente in tasca ogni anno e in tempi recenti ha fatto anche l'amstel.
- comunque tanto di cappello ai Reverberi per i tanti anni di attività e per la squadra giovani che, non senza bastoni tra le ruote, sta facendo vedere cose interessanti.
- Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Se le squadre straniere mettono in campo il budget per il maxi-stipendio, per il ritiro fisso a Livigno, per la ricerca e sviluppo sui materiali, sulla nutrizione, sull'allenamento che facciamo, gli diciamo stop che la Bardiani non vi sta dietro? Si può ragionare su un tetto di spesa, però ripeto, per me oggi il problema non è del ciclismo, è del ciclismo italiano. Il ciclismo oggi non ha interesse a riformarsi per aspettare noi
Re: La crisi del ciclismo italiano
A differenza del movimento ciclistico maschile che è rimasto indietro, quello femminile è riuscito a fare meglio da quando è stato introdotto il professionismo: non è mai partito.Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 19:55 Se le squadre straniere mettono in campo il budget per il maxi-stipendio, per il ritiro fisso a Livigno, per la ricerca e sviluppo sui materiali, sulla nutrizione, sull'allenamento che facciamo, gli diciamo stop che la Bardiani non vi sta dietro? Si può ragionare su un tetto di spesa, però ripeto, per me oggi il problema non è del ciclismo, è del ciclismo italiano. Il ciclismo oggi non ha interesse a riformarsi per aspettare noi
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: La crisi del ciclismo italiano
Diciamo.. che la visione di reverberi era molto ottimista..scile ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 19:04 - Lo scorso anno all'arrivo del nuovo sponsor green project si scrisse di "budget raddoppiato" e di "volontà di crescita". Oggi la Tudor annuncia 7 nuovi arrivi, tra questi Trentin e Dainese. Tudor che dovrà lottare per gli inviti esattamente come la bardiani. Mi sembra strano che non si riescano ad attrarre questo tipo di corridori ( ho citato questi due ma potrebbero essere altri tipo formolo e aleotti ) considerando che la Bardiani ha di fatto l'invito a Sanremo, tirreno, giro e Lombardia praticamente in tasca ogni anno e in tempi recenti ha fatto anche l'amstel.
- comunque tanto di cappello ai Reverberi per i tanti anni di attività e per la squadra giovani che, non senza bastoni tra le ruote, sta facendo vedere cose interessanti.
Non si può paragonare le potenzialità dei due sponsor
Green project fattura 20 ml.. se va bene ne può investire 1..in sponsorizzazioni
Tudor ne fattura 550 ml
Ma dietro c è la fondazione wilsdorf
Che vuol dire rolex parliamo di 12000 ml di euro
- Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Quello è ancora più esemplare. Guardi il ciclismo femminile dall'Italia e vedi: nessuna squadra prof, la Valcar che ha fatto un passo indietro, un'edizione quantomeno sottotono del Giro Rosa, il Trofeo Binda ridimensionato nel calendario, pensi che sia tutto in fiamme, invece è il momento migliore della storia, visto da qualsiasi altra posizioneSlegar ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 20:26A differenza del movimento ciclistico maschile che è rimasto indietro, quello femminile è riuscito a fare meglio da quando è stato introdotto il professionismo: non è mai partito.Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 19:55 Se le squadre straniere mettono in campo il budget per il maxi-stipendio, per il ritiro fisso a Livigno, per la ricerca e sviluppo sui materiali, sulla nutrizione, sull'allenamento che facciamo, gli diciamo stop che la Bardiani non vi sta dietro? Si può ragionare su un tetto di spesa, però ripeto, per me oggi il problema non è del ciclismo, è del ciclismo italiano. Il ciclismo oggi non ha interesse a riformarsi per aspettare noi
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Su Rai 1 c'era Mercoledì Sport e spesso proponeva un incontro di pugliato....Winter ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 21:00 Si è professionistico
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Ultimi 15 mondiali..
2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
2013.. 4 .. Nibali
2014 .. 13.. Colbrelli
2015..18..Nizzolo
2016 .. 5.. Nizzolo
2017.. 4 .. Trentin
2018 .. 5 .. Moscon
2019 .. 2.. Trentin
2020..10..Caruso
2021 .. 10.. colbrelli
2022.. 5.. trentin
2023.. 10.. Bettiol
Un solo podio , trentin 2019
15 mondiali senza un ns vincitore è il record negativo di sempre (tra Binda 1932 e Coppi 1953 ci son 7 mondiali non corsi per la guerra)
2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
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2021 .. 10.. colbrelli
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Re: La crisi del ciclismo italiano
I risultati ottenuti ai mondiali sono mediamente migliori di quelli che i singoli hanno ottenuto durante la stagione. Paradossalmente, corriamo meglio oggi che non siamo favoriti rispetto a quando eravamo come il Belgio attuale.Winter ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 21:55 Ultimi 15 mondiali..
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2019 .. 2.. Trentin
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15 mondiali senza un ns vincitore è il record negativo di sempre (tra Binda 1932 e Coppi 1953 ci son 7 mondiali non corsi per la guerra)
È solo un pensiero nel generale quadro negativo in cui ci salva solo la pista.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Per me ieri l'Italia ha corso bene, considerando i mezzi a disposizione. Ci si è messa anche un po' di sfortuna: segnatamente la caduta di Trentin e quella di Narvaez che ha fatto selezione nel gruppo inseguitore in un momento in cui non è da escludere potessero guardarsi un po' troppo.
Come hanno scritto altri, solo per fare un esempio, ricordiamo che l'Italia fece decimo nel 1997 quando schieravamo: Baronti Bartoli Bugno Bortolami Casagrande Faresin Ferrigato Fondriest Guidi Rebellin Scinto Tafi; e correndo veramente malissimo.
Io spero che Ganna creda con convinzione in un'evoluzione alla Cancellara e che Milan confermi quello che ha fatto vedere quest'anno al Giro; avremmo due corridori potenzialmente top per le classiche e le volate.
Come hanno scritto altri, solo per fare un esempio, ricordiamo che l'Italia fece decimo nel 1997 quando schieravamo: Baronti Bartoli Bugno Bortolami Casagrande Faresin Ferrigato Fondriest Guidi Rebellin Scinto Tafi; e correndo veramente malissimo.
Io spero che Ganna creda con convinzione in un'evoluzione alla Cancellara e che Milan confermi quello che ha fatto vedere quest'anno al Giro; avremmo due corridori potenzialmente top per le classiche e le volate.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
La tendenza a correre "bene" comunque era già iniziata prima, direi con il trittico Bettini-Bettini-Ballan, non è un'esigenza dovuta al fatto che non siamo più competitivi. Mi fa pensare che se avessimo un paio di corridori di primissimo piano potremmo tornare a dominare con la nazionale. In prospettiva, anche breve, spero che uno di questi possa essere Baroncini, più di Ganna e Milan che penso abbiano comunque dei limitidamr ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 21:58 I risultati ottenuti ai mondiali sono mediamente migliori di quelli che i singoli hanno ottenuto durante la stagione. Paradossalmente, corriamo meglio oggi che non siamo favoriti rispetto a quando eravamo come il Belgio attuale.
È solo un pensiero nel generale quadro negativo in cui ci salva solo la pista.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Comunque Trentin ieri poteva fare 5° come anche Bettiol se correva piu' controllato.....diciamo che per quello che abbiamo non siamo stati bruttissimi.
Poi bisogna ricordarci che corriamo in un periodo di fenomeni,altrimenti Bettiol ieri sarebbe potuto anche arrivare con altri corridori
Poi bisogna ricordarci che corriamo in un periodo di fenomeni,altrimenti Bettiol ieri sarebbe potuto anche arrivare con altri corridori
Re: La crisi del ciclismo italiano
Si ritira a 22 anni una grandissima promessa, Simone Raccani
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: La crisi del ciclismo italiano
?
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Nel pieno della "crisi" pesano tantissimo le controprestazioni stagionali di Covi e Piccolo, che l'anno scorso erano emersi bene e sembravano in rampa di lancio invece direi che sono scesi pesantemente invece di riuscire a fare un altro gradino. Entrambi hanno corso con grande continuità quindi non credo ci siano stati problemi fisici particolari. Speriamo sia solo un anno negativo, Piccolo mi sembrava veramente valido su certi percorsi
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Effettivamente le loro controprestazioni sono difficilmente spiegabili...magari e' un'annata no, ma rischiano di finire nel gregariato pesante se non cambiano marcia l'anno prossimo.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 22 agosto 2023, 21:19 Nel pieno della "crisi" pesano tantissimo le controprestazioni stagionali di Covi e Piccolo, che l'anno scorso erano emersi bene e sembravano in rampa di lancio invece direi che sono scesi pesantemente invece di riuscire a fare un altro gradino. Entrambi hanno corso con grande continuità quindi non credo ci siano stati problemi fisici particolari. Speriamo sia solo un anno negativo, Piccolo mi sembrava veramente valido su certi percorsi
Ora vediamo se il cacciatore di gatti alla Vuelta riuscira' almeno a mettersi in mostra, dal ritorno anche lui abbastanza anonimo, ma con una stagione spezzata cosi' e' gia' piu comprensibile.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Ti correggo su Covi. Ha avuto Covi(d), sinusite ed è stato frenato in primavera da questi problemi. Caduto in allenamento quando stava per trovare il colpo di pedale giustoBeppugrillo ha scritto: ↑martedì 22 agosto 2023, 21:19 Nel pieno della "crisi" pesano tantissimo le controprestazioni stagionali di Covi e Piccolo, che l'anno scorso erano emersi bene e sembravano in rampa di lancio invece direi che sono scesi pesantemente invece di riuscire a fare un altro gradino. Entrambi hanno corso con grande continuità quindi non credo ci siano stati problemi fisici particolari. Speriamo sia solo un anno negativo, Piccolo mi sembrava veramente valido su certi percorsi
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Grazie, sono tutte cose che magari non vengono nemmeno fuori..speramo nel finale di stagione in Italia quindi..bartoli ha scritto: ↑mercoledì 23 agosto 2023, 12:05Ti correggo su Covi. Ha avuto Covi(d), sinusite ed è stato frenato in primavera da questi problemi. Caduto in allenamento quando stava per trovare il colpo di pedale giustoBeppugrillo ha scritto: ↑martedì 22 agosto 2023, 21:19 Nel pieno della "crisi" pesano tantissimo le controprestazioni stagionali di Covi e Piccolo, che l'anno scorso erano emersi bene e sembravano in rampa di lancio invece direi che sono scesi pesantemente invece di riuscire a fare un altro gradino. Entrambi hanno corso con grande continuità quindi non credo ci siano stati problemi fisici particolari. Speriamo sia solo un anno negativo, Piccolo mi sembrava veramente valido su certi percorsi
Re: La crisi del ciclismo italiano
Sta crescendo una generazione fortissima, sia maschile, che femminile.
La Venturelli ha vinto 2 ori su pista, inseguimento individuale e Madison, e un bronzo nella crono squadra. Gli azzurri Juniores sono Campioni del mondo inseguimento a squadre, titoli europei nella Molto bene Pelizzari e Piganzoli al Tour de l'Avenir. Io credo che la Federazione, nonostante quello che dicono i detrattori, sta lavorando molto bene a livello giovanile.
Penso che tra 5 o 6 anni vedremo i risultati anche tra i pro.
La Venturelli ha vinto 2 ori su pista, inseguimento individuale e Madison, e un bronzo nella crono squadra. Gli azzurri Juniores sono Campioni del mondo inseguimento a squadre, titoli europei nella Molto bene Pelizzari e Piganzoli al Tour de l'Avenir. Io credo che la Federazione, nonostante quello che dicono i detrattori, sta lavorando molto bene a livello giovanile.
Penso che tra 5 o 6 anni vedremo i risultati anche tra i pro.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
rimpiantiWinter ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 21:55 Ultimi 15 mondiali..
2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
2013.. 4 .. Nibali
2014 .. 13.. Colbrelli
2015..18..Nizzolo
2016 .. 5.. Nizzolo
2017.. 4 .. Trentin
2018 .. 5 .. Moscon
2019 .. 2.. Trentin
2020..10..Caruso
2021 .. 10.. colbrelli
2022.. 5.. trentin
2023.. 10.. Bettiol
Un solo podio , trentin 2019
15 mondiali senza un ns vincitore è il record negativo di sempre (tra Binda 1932 e Coppi 1953 ci son 7 mondiali non corsi per la guerra)
2010
2013
2019
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
unforgettable memories
Re: La crisi del ciclismo italiano
Credo che come rimpianti solo il 2019 di Trenti,altri 2 non avrebbe mai vinto l'Italia........anche se poi anche il 2019 ha dimostrato che Pedersen e' certamente superiore a Trentin,quindi bisogna rimpiangere poco anche quello ed essere soddisfatti del secondo posto.nurseryman ha scritto: ↑martedì 29 agosto 2023, 20:29rimpiantiWinter ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 21:55 Ultimi 15 mondiali..
2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
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2019
Re: La crisi del ciclismo italiano
Il rimpianto più grosso secondo me è Rio 2016.nurseryman ha scritto: ↑martedì 29 agosto 2023, 20:29rimpiantiWinter ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 21:55 Ultimi 15 mondiali..
2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
2013.. 4 .. Nibali
2014 .. 13.. Colbrelli
2015..18..Nizzolo
2016 .. 5.. Nizzolo
2017.. 4 .. Trentin
2018 .. 5 .. Moscon
2019 .. 2.. Trentin
2020..10..Caruso
2021 .. 10.. colbrelli
2022.. 5.. trentin
2023.. 10.. Bettiol
Un solo podio , trentin 2019
15 mondiali senza un ns vincitore è il record negativo di sempre (tra Binda 1932 e Coppi 1953 ci son 7 mondiali non corsi per la guerra)
2010
2013
2019
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Per quello poi mostrato da Mads, il rimpianto del 2019, più che sulla volata, è non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica una volta che VdP saltò, certo anche da quel lato Moscon era alla frutta e Trentin dava molte più garanzie (tutti pensammo di aver la maglia in tasca).
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Io penso che la superiorità numerica vada sfruttata a prescindere dal fatto di avere il più veloce del gruppetto.Walter_White ha scritto: ↑mercoledì 30 agosto 2023, 10:50 Per quello poi mostrato da Mads, il rimpianto del 2019, più che sulla volata, è non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica una volta che VdP saltò, certo anche da quel lato Moscon era alla frutta e Trentin dava molte più garanzie (tutti pensammo di aver la maglia in tasca).
1° Tour de France 2018
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Il 2019 è un rimpianto a posteriori ma con quali aspettative partivamo?
Io ho il rimpianto del 2013 perché Nibali era fortissimo, magari era impossibile uscirne ma era il più forte per me quel giorno con quelle condizioni (certo poi se confrontiamo il rimpianto nostro con quello degli spagnoli...).
Poi vabè vedendo questa lista e leggere il nome di Moscon è inevitabile un rimpianto generale su come non sia esploso lui, aveva le qualità per vincere su praticamente tutti i percorsi (Cunego, Pozatto, Gatto, Moscon, praticamente una lista di sogni infranti)
Io ho il rimpianto del 2013 perché Nibali era fortissimo, magari era impossibile uscirne ma era il più forte per me quel giorno con quelle condizioni (certo poi se confrontiamo il rimpianto nostro con quello degli spagnoli...).
Poi vabè vedendo questa lista e leggere il nome di Moscon è inevitabile un rimpianto generale su come non sia esploso lui, aveva le qualità per vincere su praticamente tutti i percorsi (Cunego, Pozatto, Gatto, Moscon, praticamente una lista di sogni infranti)
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Ora non so se correrei troppo con questi due talenti, pero' han dato davvero tanto spettacolo e Pellizzari e' pure un 2003. Sembra che rimanga un altro anno in Bardiani con un salto nel WT nel 2025 e ci sta, che faccia un giro senza pressioni o gregariato prima di fare il salto, sperando che sia in una realta' che lo possa valorizzare.sceriffo ha scritto: ↑lunedì 28 agosto 2023, 23:31 Sta crescendo una generazione fortissima, sia maschile, che femminile.
La Venturelli ha vinto 2 ori su pista, inseguimento individuale e Madison, e un bronzo nella crono squadra. Gli azzurri Juniores sono Campioni del mondo inseguimento a squadre, titoli europei nella Molto bene Pelizzari e Piganzoli al Tour de l'Avenir. Io credo che la Federazione, nonostante quello che dicono i detrattori, sta lavorando molto bene a livello giovanile.
Penso che tra 5 o 6 anni vedremo i risultati anche tra i pro.
Ai Piganzoli leggo su PCS che rimane in Polti dove sarebbe uno dei pochi buoni a meno di colp di mercato autunnali. A regola poteva anche lui arrivare secondo, e' stato messo in mezzo dalla tattica di squadra.
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Certo, ma Moscon era veramente alla canna del gas, non so quanto ne avesse per scattare, figuriamoci in un'eventuale volata a 2Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 30 agosto 2023, 11:13Io penso che la superiorità numerica vada sfruttata a prescindere dal fatto di avere il più veloce del gruppetto.Walter_White ha scritto: ↑mercoledì 30 agosto 2023, 10:50 Per quello poi mostrato da Mads, il rimpianto del 2019, più che sulla volata, è non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica una volta che VdP saltò, certo anche da quel lato Moscon era alla frutta e Trentin dava molte più garanzie (tutti pensammo di aver la maglia in tasca).
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Re: La crisi del ciclismo italiano
direi anche avere aspettato un giro di troppo concedendo due minuti quasi gratis di vantaggio a due ottimi passisti come Pedersen e Kung, muovendo uno dei migliori Moscon della carriera con grave ritardo rispetto agli altri due.Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 30 agosto 2023, 11:13Io penso che la superiorità numerica vada sfruttata a prescindere dal fatto di avere il più veloce del gruppetto.Walter_White ha scritto: ↑mercoledì 30 agosto 2023, 10:50 Per quello poi mostrato da Mads, il rimpianto del 2019, più che sulla volata, è non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica una volta che VdP saltò, certo anche da quel lato Moscon era alla frutta e Trentin dava molte più garanzie (tutti pensammo di aver la maglia in tasca).
Re: La crisi del ciclismo italiano
4 spagnoli in top 10 per ora. A quando 4 italiani in top 10 al Giro?
Re: La crisi del ciclismo italiano
Guardando le classifiche praticamente definitive dell'anno (prese dal sito cqranking), i primi 10 italiani hanno fatto complessivamente più punti nel 2023 rispetto al 2022.
La cosa interessante è che i primi 10 sono mediamente più giovani.
2023:
Ganna 1996 (27)
Ciccone 1994 (29)
Bagioli 1999 (24)
Caruso 1987 (36)
Ulissi 1989 (34)
Rota 1995 (28)
Velasco 1995 (28)
Zana 1999 (24)
Trentin 1989 (34)
Formolo 1992 (31)
2022:
Rota 1995 (27)
Trentin 1989 (33)
Ulissi 1989 (33)
Caruso 1987 (35)
Mozzato 1998 (24)
Consonni 1994 (28)
Ganna 1996 (26)
Bettiol 1993 (29)
Nibali 1984 (38)
Pozzovivo 1982 (40)
Tra i giovani poco fuori dai primi 10 nel 2022 si era distinto Piccolo, che invece quest'anno è mancato.
Però ha fatto bene Jonathan Milan.
L'unico grande campione che abbiamo resta Ganna, che quest'anno mi è piaciuto molto, finalmente è stato lasciato più spesso libero di fare la sua corsa e ha dimostrato di poter dire la sua alla Sanremo e alla Roubaix, come ci si aspettava, e nelle brevi corse a tappe con percorsi non troppo duri.
Per il 2024 l'augurio è di fare meno secondi posti e più primi posti.
La cosa interessante è che i primi 10 sono mediamente più giovani.
2023:
Ganna 1996 (27)
Ciccone 1994 (29)
Bagioli 1999 (24)
Caruso 1987 (36)
Ulissi 1989 (34)
Rota 1995 (28)
Velasco 1995 (28)
Zana 1999 (24)
Trentin 1989 (34)
Formolo 1992 (31)
2022:
Rota 1995 (27)
Trentin 1989 (33)
Ulissi 1989 (33)
Caruso 1987 (35)
Mozzato 1998 (24)
Consonni 1994 (28)
Ganna 1996 (26)
Bettiol 1993 (29)
Nibali 1984 (38)
Pozzovivo 1982 (40)
Tra i giovani poco fuori dai primi 10 nel 2022 si era distinto Piccolo, che invece quest'anno è mancato.
Però ha fatto bene Jonathan Milan.
L'unico grande campione che abbiamo resta Ganna, che quest'anno mi è piaciuto molto, finalmente è stato lasciato più spesso libero di fare la sua corsa e ha dimostrato di poter dire la sua alla Sanremo e alla Roubaix, come ci si aspettava, e nelle brevi corse a tappe con percorsi non troppo duri.
Per il 2024 l'augurio è di fare meno secondi posti e più primi posti.
Re: La crisi del ciclismo italiano
X ora 11 neo professionisti.. nessuno del centro e del sud
Tutti del nord
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Eppure gli ultimi tre migliori scalatori italiani sono del profondo sud. A me sembra un dato statistico ai limiti dell'assurdo (e magari Ciccone e Pellizzari sono i prossimi). Però penso non dica niente, solo che dove e quando nasce il campione è quasi completamente casuale
Re: La crisi del ciclismo italiano
Come riportavo anche nell'apposito thread, la chiusura di un team dilettantistico dall'attività ultraventennale come la Palazzago costituisce un altro segnale tutt'altro che incoraggiante per il nostro movimento.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Purtroppo noBeppugrillo ha scritto: ↑giovedì 19 ottobre 2023, 22:05Eppure gli ultimi tre migliori scalatori italiani sono del profondo sud. A me sembra un dato statistico ai limiti dell'assurdo (e magari Ciccone e Pellizzari sono i prossimi). Però penso non dica niente, solo che dove e quando nasce il campione è quasi completamente casuale
L anno scorso 25 neopro 20 nord 5 centro sud 0
Posso aver sbagliato i calcoli , 118 professionisti
Solo 6 del sud..
1982 Pozzovivo
1989 Puccio
1992 Nibali
1994 Fiorelli
1996 Albanese (che è più toscano che campano)
2001 Verre
Prima erano molti di piu
Re: La crisi del ciclismo italiano
Devo studiarla bene ma di sicuro manca Caruso
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
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Re: La crisi del ciclismo italiano
Pochini, certo che se devono passare e sparire meglio che aspettino un anno. Poi credo che qualcun altro venga fuori.
Re: La crisi del ciclismo italiano
Bisogna dire che abbiamo anche sempre meno squadre,dal 2024 non ci sarà piu' neanche la storica Palazzago di Bergamo,praticamente il ciclismo giovanile sta morendo,servono tanti soldi che in Italia non ci sono e tante persone che giustamente vogliono uno stipendio,perche'oggi e' difficile anche fare le cose solo per passione o quasi,visto che la vita e' carissimamarco_graz ha scritto: ↑venerdì 20 ottobre 2023, 14:29Pochini, certo che se devono passare e sparire meglio che aspettino un anno. Poi credo che qualcun altro venga fuori.