Cicloweb.it

Subsonico ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 21:08 E' stato decisamente scemo, perche' se non ha nulla da nascondere e se ha l'arbitrio per mantenersi non ha neanche nulla da temere ne' per l'immagine, ne' per la salute a lungo termine.

Vedi abbiamo due opinioni diametralmente opposte
Per me è stato coerente con se stesso

Sbagli su questo, io non ne metto in discussione la coerenza.

Vedi, se io faccio una cosa stupida, e continuo a reiterarla nel tempo, sono coerente con me stesso..ma continuo a far cose stupide

Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 20:26 Ma così si generalizza. Sicuramente c'è gente che prende più del dovuto, ma così te la prendi con quello che ha un guaio fisico e non può curarsi. Non autorizzi il doping ma il diritto alla salute

attenzione che Pinot fa un discorso diverso. non dice che uno non deve curarsi, ma dice che se ti sei infortunati ti ritiri e torni a casa a curarti, non lo fai in corsa.

non che io sia d'accordo con lui, però mi pare una differenza importante perché altrimenti si fa passare Pinot per scemo o carnefice

comunque l'intervista è magnifica, cinque pagine dedicate in apertura in qualsiasi altro luogo al mondo che non sia l'equipe le darebbero soltanto al papa. eppure dopo un pezzo simile siamo tutti qua a concentrarci su due domandine soltanto quando parla di doping. la narrazione sporca che il ciclismo ha subito per oltre 20 anni ci ha fatto male a tutti, ci vorrà parecchio tempo per sviluppare gli anticorpi a questa cosa.

Son d accordo
L avevo evidenziato in qualche messaggio precedente
L intervista è bellissima in tutto
Forse in qualche messaggio ho influenzato l discussione sui tue , ma è molto interessante su tanti argomenti

chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 19:32

Il Complottista ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 14:59 Io trovo molto paraculismo , scusate il termine .
In passato ciclisti che hanno fatto nomi e cognomi di persone che usavano pratiche non idonee o illegali hanno preso pesci in faccia e Sono stati derisi e osteggiati dall'ambiente e bollata come nemici del ciclismo .
Pinot parla di metodi ma evita di fare nomi , un colpo al cerchio e una alla botte .
Capisco che un appassionato ci possa arrivare da solo ai nomi ma il suo contributo aggiunge zero al dibattito .

In pratica a che squadre si riferisce? Tra gli altri i Jumbo giusto?

Non parla di pratiche illegali mi par di capire e ha pure ragione, ma concordo che in questi casi bisognerebbe parlare ancora più chiaro. Un po' come fece Tom a suo tempo sul MPCC salvo poi smentirsi due anni dopo

Jumbo di sicuro , Ineos pure .
A parte avere i due roster nettamente più forti hanno due DS che fanno di tutto per non risultare dei simpaticoni e le loro metodologie di allenamento sono ampiamente conosciute .

Winter ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 19:41

Il Complottista ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 14:59 Io trovo molto paraculismo , scusate il termine .
In passato ciclisti che hanno fatto nomi e cognomi di persone che usavano pratiche non idonee o illegali hanno preso pesci in faccia e Sono stati derisi e osteggiati dall'ambiente e bollata come nemici del ciclismo .
Pinot parla di metodi ma evita di fare nomi , un colpo al cerchio e una alla botte .
Capisco che un appassionato ci possa arrivare da solo ai nomi ma il suo contributo aggiunge zero al dibattito .

non so cosa ci sia di paraculismo
Non ha mai fatto uso di tue durante la sua carriera ciclistica
A novembre il problema alla schiena continuava a fargli male
Dopo grosse riflessioni ha fatto un infiltrazione
E si è posto delle domande
Perché per 25 giorni non ha sentito più dolore

Paraculismo perchè non fa nomi di chi usa metodologie discutibili
Tanto si sa che parla di Jumbo e Ineos in primis , che problema c'era a farli ?
Io mica critico il discorso che fa ma come lo fa

Il Complottista ha scritto: ↑giovedì 11 febbraio 2021, 17:27

chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 19:32

Il Complottista ha scritto: ↑mercoledì 10 febbraio 2021, 14:59 Io trovo molto paraculismo , scusate il termine .
In passato ciclisti che hanno fatto nomi e cognomi di persone che usavano pratiche non idonee o illegali hanno preso pesci in faccia e Sono stati derisi e osteggiati dall'ambiente e bollata come nemici del ciclismo .
Pinot parla di metodi ma evita di fare nomi , un colpo al cerchio e una alla botte .
Capisco che un appassionato ci possa arrivare da solo ai nomi ma il suo contributo aggiunge zero al dibattito .

In pratica a che squadre si riferisce? Tra gli altri i Jumbo giusto?

Non parla di pratiche illegali mi par di capire e ha pure ragione, ma concordo che in questi casi bisognerebbe parlare ancora più chiaro. Un po' come fece Tom a suo tempo sul MPCC salvo poi smentirsi due anni dopo

Jumbo di sicuro , Ineos pure .
A parte avere i due roster nettamente più forti hanno due DS che fanno di tutto per non risultare dei simpaticoni e le loro metodologie di allenamento sono ampiamente conosciute .

Rispondo ancora qui perchè non è l'argomento proibito, si tratta di roba consentita.. non credo lo facciano soltanto quelle due squadre.. comunque se non sbaglio verrà tutto proibito a breve. Sull'intervista invece chiedo se si può leggere al completo da qualche parte

Purtroppo non ci sono comunicazioni ufficiali
Ma temo che dietro gli undici minuti persi ci siano ancora i suoi problemi alla schiena

Winter ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 20:19 Purtroppo non ci sono comunicazioni ufficiali
Ma temo che dietro gli undici minuti persi ci siano ancora i suoi problemi alla schiena

La domanda è: lo recuperemo mai?
...aldilà dei risvolti psicologici che trasparivano dall'intervista che hai postato qualche tempo fà....

purtroppo il problema alla schiena è molto serio

Forse fargli finire il tour è stato un errore

Winter ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 20:29 purtroppo il problema alla schiena è molto serio

Forse fargli finire il tour è stato un errore

grosso errore se il problema nasce da lì..

Al di la delle interviste, Pinot è il Richard Gasquet del ciclismo.

Tante pressioni, tante aspettative...

Poi poco.


Al netto dei guai fisici, è uno di quelli (tipo Landa) che vincono sempre l' anno prossimo... e non capisco tutto il credito che ricevono.

Winter ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 20:29 Forse fargli finire il tour è stato un errore

Ma guarda un po', farsi 3000 km doloranti dopo una botta forte presa a inizio Tour, chi lo avrebbe mai detto
Gestione veramente dilettantistica in questo caso

GregLemond ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 21:02 Al netto dei guai fisici, è uno di quelli (tipo Landa) che vincono sempre l' anno prossimo... e non capisco tutto il credito che ricevono.

Anche peggio di Landa, Pinot con una gestione diversa poteva diventare il corridore di riferimento per le classiche dure.

GregLemond ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 21:02
Al netto dei guai fisici, è uno di quelli (tipo Landa) che vincono sempre l' anno prossimo... e non capisco tutto il credito che ricevono.

Perche' è diverso dagli altri
Magari sara' sbagliata come idea di ciclismo .. (pero' è il ciclismo che vorrei)

Winter ha scritto: ↑venerdì 12 marzo 2021, 17:22

GregLemond ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 21:02
Al netto dei guai fisici, è uno di quelli (tipo Landa) che vincono sempre l' anno prossimo... e non capisco tutto il credito che ricevono.

Perche' è diverso dagli altri
Magari sara' sbagliata come idea di ciclismo .. (pero' è il ciclismo che vorrei)

Spiegami, davvero, mi interessa

Winter ha scritto: ↑venerdì 12 marzo 2021, 17:22

GregLemond ha scritto: ↑giovedì 11 marzo 2021, 21:02
Al netto dei guai fisici, è uno di quelli (tipo Landa) che vincono sempre l' anno prossimo... e non capisco tutto il credito che ricevono.

Perche' è diverso dagli altri
Magari sara' sbagliata come idea di ciclismo .. (pero' è il ciclismo che vorrei)

Sono d'accordo, Pinot è uno super corretto. Ma se stai come stava lui a settembre e non vuoi far uso di infiltrazioni ti devi ritirare dalla corsa

Scusate, non parlo di correttezza.
Do per scontato che lo siano tutti fino a prova contraria.

Dico solo che il confronto tra risultati e attese è impietoso.

Ad esempio: sagan finito? Ci sto.
E pinot quando è iniziato?

Molto importante il tour delle Alpi per pinot
Se la sua forma non sarà vicino al top
Se è al 95 per cento , rinuncerà al giro
E non sarà comunque al tour (per non togliere il posto ad un compagno)
I problemi alla schiena non son ancora risolti..
La mia vittoria più importante quest anno sarà non aver più dolori..

https://www.lequipe.fr/Cyclisme-sur-rou ... 00/1243187

Forza thibaut

purtroppo i dolori alla schiena non gli danno tregua
I minuti arrivano di conseguenza
Dubito lo vedremo al giro

Oggi mi è scesa la lacrimuccia, non so ma il vedere il declino che la classe 90' francese ha subito mi mette tanta tanta tristezza, per Aru e Quintana mi ero messo il cuore in pace da anni, seppur il colombiano fra i due sia l'unico a fare ancora qualcosina di degno.
Quella di oggi è la punta dell'iceberg di una carriera bruciata dalle pretese, dalle pretese dei team e dalle aspettative del pubblico francese, ma chi può biasimarli non vincono un grande giro dalla vuelta di Jalabert
Per Pinot è giunta l'ora di cambiare aria, di lasciare Madiot e di sperare nella provvidenza così come fatto dal compare Romain, con risultati tutti da scoprire ancora.

"Squadre assassine, tifosi pretenziosi, bronchiti, congelamenti" i 90' sembrerebbero usciti direttamente da un dramma teatrale, i tre anni di gloria seguiti da un decennio buio mi paiono un ottimo espediente in un canovaccio "smunto".

Non credo cambierà aria (anche se forse hai ragione..)
Deve risolvere sti problemi alla schiena
Ma intanto gli anni passano

Oggi almeno ci ha provato, ma è andata male

Per oggi sono fiducioso. Intanto bel segnale essere lì

Io spero che aver finito il Tour a ogni costo non gli abbia pregiudicato la carriera a alti livelli .
31 anni sono una età non più verdissima ma quello che mi preoccupa è la pressione che schiaccia questo corridore e la sua gestione sportiva .
Dove lui ha fatto i suoi errori .

https://www.cyclismactu.net/news-tour-d ... 00810.html

Purtroppo non ha avuto le risposte che si aspettava

https://www.cyclismactu.net/news-route- ... 02611.html

Intervista di Madiot a ouest france
Non c è ancora una data per il rientro
Però c è un piccolo ottimismo

Qualche ammissione di colpa riguardo alla gestione dello scorso anno

https://cyclingpro.net/spaziociclismo/w ... e-in-bici/

Mi dispiace molto, speriamo possa tornare!

damr ha scritto: ↑giovedì 8 luglio 2021, 22:19 https://cyclingpro.net/spaziociclismo/w ... e-in-bici/

Mi dispiace molto, speriamo possa tornare!

Brutta situazione davvero per lui, speriamo riesca a tornare a correre
Tra lui, Aru, Dumoulin sono sempre di più i ciclisti di quella generazione ad avere problemi

Andrea93 ha scritto: ↑giovedì 8 luglio 2021, 23:19

damr ha scritto: ↑giovedì 8 luglio 2021, 22:19 https://cyclingpro.net/spaziociclismo/w ... e-in-bici/

Mi dispiace molto, speriamo possa tornare!

Brutta situazione davvero per lui, speriamo riesca a tornare a correre
Tra lui, Aru, Dumoulin sono sempre di più i ciclisti di quella generazione ad avere problemi

Credo che i problemi di Pinot siano decisamente differenti da quelli degli altri 2 atleti. La speranza è di poterlo vedere presto di nuovo in gara

Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 8:47 Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 8:47 Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

Sarebbe bellissimo rivederlo giocarsi un Tour o un Giro

pietro ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 9:29

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 8:47 Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

Sarebbe bellissimo rivederlo giocarsi un Tour o un Giro

Ma si anche perché ha un modo di interpretare la corsa spettacolare. E poi per lui, perché lasciare in questo modo non è bello è una scelta forzata, una sconfitta personale.
Forza Thibaut

Tra maggio e giugno ha fatto settimane senza la bici, a giudicare da Strava (dove di solito lui carica tutto). Nelle ultime due settimane sembra tornato un professionista, almeno come volumi. Ottimo segnale, conto e spero di poterlo rivedere nelle corse autunnali italiane.

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 9:34

pietro ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 9:29

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 8:47 Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

Sarebbe bellissimo rivederlo giocarsi un Tour o un Giro

Ma si anche perché ha un modo di interpretare la corsa spettacolare. E poi per lui, perché lasciare in questo modo non è bello è una scelta forzata, una sconfitta personale.
Forza Thibaut

Temo che tu abbia letto male il testo in francese. Non c'è scritto che vuole lasciare il ciclismo, anzi dice che sta migliorando gradualmente ma significativamente, e solo nei momenti più duri (che sembrano passati) è stato tentato dal mollare ma è stato convinto a continuare la riabilitazione fisica da amici e allenatori.
L'articolo dà speranza per una sua ripresa, a leggere te sembra che abbia deciso di ritirarsi.

No intendevo che lasciare in quel modo, se fosse è sanguinoso per un atleta più che dopo un infortunio grave.
Magari la Vuelta chissà…

Ma l infortunio è stato grave
Il grosso problema è che non si sa come risolverlo

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 8:47 Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

io l'ho incontrato a Cascina alla paartenza di una tappa della Tirreno: gentilissimo e dispnibile...
Una persona veramente da ammirare. Spero possa tornare ai suoi livelli.
Al tale che ha chiesto quando è cominciato ricordo la Milano Torino e il Lombardia..

Ma perché "l'antagonista"?

Ma perché "l'antagonista"? E soprattutto di chi o cosa?

Guarda chi ha aperto il topic e troverai molte risposte.

el_condor ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 19:15

Bike65 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 8:47 Mi spiace davvero tanto, corridore generoso corretto, mi è sempre piaciuto per la sua umanità, quell’essere fragile che poche volte ci accomuna a questi campioni, quando succede ce li rende più simili a noi.
Ma può riprendersi, ha una famiglia e una squadra che gli sta vicino.

io l'ho incontrato a Cascina alla paartenza di una tappa della Tirreno: gentilissimo e dispnibile...
Una persona veramente da ammirare. Spero possa tornare ai suoi livelli.
Al tale che ha chiesto quando è cominciato ricordo la Milano Torino e il Lombardia..

Chissà poi cosa scatta nella psiche… Ragazzo sicuramente molto sensibile.

driesciro ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 22:46 Ma perché "l'antagonista"? E soprattutto di chi o cosa?

Io avevo scherzato dicendo l'antagonista di se stesso.

Comunque chi gli ha dato il nome l'ha fatto durante il Giro 2017 quando sembrava un po' il quarto incomodo tra Nibali, Dumoulin e Quintana

https://www.lequipe.fr/Cyclisme-sur-rou ... re/1271152

Ritorno alle corse il 3 settembre

Winter ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 7:28 https://www.lequipe.fr/Cyclisme-sur-rou ... re/1271152

Ritorno alle corse il 3 settembre

Mi sembra una buona scelta ricominciare da corse di seconda fascia. L'importante è che entro fine stagione ritrovi il suo colpo di pedale

Lambohbk ha scritto: ↑sabato 10 luglio 2021, 0:09

driesciro ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 22:46 Ma perché "l'antagonista"? E soprattutto di chi o cosa?

Io avevo scherzato dicendo l'antagonista di se stesso.

Comunque chi gli ha dato il nome l'ha fatto durante il Giro 2017 quando sembrava un po' il quarto incomodo tra Nibali, Dumoulin e Quintana

Siamo un po al livello del "tuttoilciclismochepossiamoimmaginare" dello "spettacolare" "campione" belga...

pietro ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 9:16

Winter ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 7:28 https://www.lequipe.fr/Cyclisme-sur-rou ... re/1271152

Ritorno alle corse il 3 settembre

Mi sembra una buona scelta ricominciare da corse di seconda fascia. L'importante è che entro fine stagione ritrovi il suo colpo di pedale

Effettivamente un buon programma in vista delle classiche nostrane

Dalla newsletter della groupama-fdj

Messaggio di Thibaut Pinot a William Bonnet

Une page se tourne. En cette fin de saison 2021, deux capitaines de route de l'Équipe cycliste Groupama-FDJ mettent un terme à leur longue et riche carrière : Mickaël Delage, 36 ans, arrivé dans l'équipe en 2005, et William Bonnet, 39 ans, dans nos rangs depuis 2011. Le dernier nommé a une histoire particulière avec Thibaut Pinot : alignés ensemble à l'occasion de 268 jours de course en une décennie, ils ont tout vécu ensemble, de grandes victoires mais aussi des moments difficiles qui ont forgé leur relation. Thibaut Pinot avait à cœur d'adresser un message à celui dont il n'hésite pas à parler comme d'un grand frère. Nous lui avons confié une tribune.

« William a terminé sa carrière sportive. Ça fait bizarre de le dire, de l’écrire. Ça fout un coup. Ça s'inscrit dans la continuité d’autres départs de coureurs qui ont beaucoup compté dans ma carrière, que ce soit Jérémy Roy, Cédric Pineau, Arthur Vichot, et ça commence à faire beaucoup. Quand je recevais ma convocation pour une course, je n’avais même pas besoin de vérifier si William allait être là : c’était forcément le cas. La « der », c’était donc Milan-Turin le 6 octobre dernier. Partager une dernière course commune était super important et même si j’aurais préféré gagner pour lui rendre hommage, comme j’avais pu le faire pour Jérémy Roy sur le Tour de Lombardie il y a trois ans, l’essentiel était ailleurs : être ensemble.

Je ne peux pas évoquer la carrière de William sans très vite me remémorer le Tour de France 2015. Sa chute sur la troisième étape m’a énormément marqué : il se retourne pour vérifier que je suis bien dans sa roue et il tombe. A 80 km/h. C’est à cause de moi. Une seconde d'inattention car il était soucieux de MON positionnement. Je vois le truc venir, le danger se dessiner, la catastrophe se réaliser, le truc que je craignais, malheureusement, arriver. Ce moment me hante encore. Il m’arrive encore parfois de ne pas dormir de la nuit car j’y repense. Je repense à la course stoppée, aux ambulances pas assez nombreuses pour s’occuper de tous les coureurs. J’ai pensé au pire, j’ai pensé à sa famille, à sa femme, à ses enfants. Je m’en voulais tellement. Je suis redevable à William pour tout un ensemble de choses qu’il a faites pour moi dans sa carrière, et ce sacrifice en fait amplement partie.

Vos coéquipiers, ils ne sont pas obligés de faire tout ça. J’ai un énorme respect pour leur travail et il me tient à cœur que tout le monde sache, comprenne, reconnaisse leur valeur. Je pense à ces courses d’un jour difficiles de fin de saison en Italie où des rouleurs ne sont là qu’avec une mission en tête : placer leur leader au pied des bosses. Ensuite, ils bâchent. Ils font ça avec le sourire, ne voient aucun problème à ne pas avoir d’ambitions personnelles. Parfois, des gens s’étonnent de voir certains coureurs alignés sur des courses comme le Tour de France, se disent qu’ils n’ont pas leur place ici. Ils ne se rendent pas compte. Sans eux, rien n’est possible. J’essaye toujours de valoriser leur rôle, de faire le maximum pour qu’ils soient reconnus, et je ne sais même pas si j’arrive à donner assez en retour de tout cela. On peut être tenté de banaliser tous ces sacrifices, que ce lien finisse par sembler naturel : non, il ne faut jamais prendre ça pour acquis.

Un mec comme William, c’est un coureur de tout premier plan. Sans doute, de tous ceux que j’ai pu côtoyer, l’un des plus talentueux. En plaine, il pouvait faire le travail de trois ou quatre coureurs pour me replacer. En montagne, il arrivait à hisser sa grande carcasse en développant une puissance monstre dans le seul but d’être encore à mes côtés une fois le col franchi. William possédait aussi un certain charisme en course, avec sa carrure atypique et son boulot reconnu de tous, qui faisait que personne ne l’approchait dans un peloton. Et il a eu cette force incroyable d’être capable de toujours se relever après les difficultés. Après la chute de 2015, où fort heureusement le pire avait pu être évité, il a été capable de revenir à son meilleur niveau. Dans sa situation, si j’avais des enfants et que j’avais subi une telle épreuve, je ne sais pas si j’aurais été capable de continuer à prendre des risques sur un vélo.

Mais il serait réducteur de ne parler que du William Bonnet coureur. Il était et il reste un grand frère pour moi. Quelqu’un dont je me suis inspiré, notamment quand il a fallu que j’endosse le costume de leader dans l’équipe. Il savait faire passer un message en peu de mots et j’ai essayé de prendre modèle. Je suis le premier à déconner et à dire des bêtises dans un bus, pendant un briefing, mais quand il s’agit de parler sérieusement, il faut savoir se faire écouter et avoir confiance en les autres pour parvenir à le faire. William a pu contribuer à créer cette ambiance dans laquelle je me suis senti à l’aise pour assumer mes responsabilités. J’ai aussi souvenir de l’avoir beaucoup sondé quand il fallait déterminer une tactique, de l’avoir très souvent consulté comme pour aller chercher chez lui ce qui allait me permettre, et nous permettre, d’y croire. Il a énormément de connaissances sur notre sport et j’espère qu’il continuera à travailler dans ce milieu pour continuer à les transmettre.

Le papa de notre équipe a donc mis un terme à sa carrière. Je n’oublierai jamais tout ce qu’il a fait pour moi. Les leaders, dans un groupe, ne sont pas toujours ceux auxquels on pense quand l’on regarde les palmarès, les victoires, les résultats. William était un leader et je voulais que tout le monde le sache. »
Thibaut