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5 giugno 1988/1999

Inviato: mercoledì 5 giugno 2019, 13:40
da Krisper
5 Giugno 1988 la tappa da tregenda del Gavia



5 Giugno 1999 Pantani viene "ingiustamente" fermato a Madonna di Campiglio

Questa data mi pare simbolica per esprimere la passione ed il dolore che ci lega a questo sport;
da un lato l'ammirazione per la fatica sovraumana, dall'altro la sconforto e tutti gli schiaffi che ogni appassionato ha preso in questi anni.

Una data che può esser spunto per discutere e mettere in discussione la nostra testarda e viscerale passione "per le ruote silenziose" (cit. Bidon).

Personalmente mi lega al ciclismo la sua forza narrativa, il suo esser ricco di storie fantastiche non necessariamente legate a vittorie.
Il volto umano segnato dalla fatica che la commercializzazione violenta non riesce a nascondere.
Il suo orgoglio di proseguire anche dopo una caduta, incurante delle botte e della cute macerata.

La sua follia!

Porto inciso sulla pelle i due 5 giugno, uno come tatuaggio celebrativo, l'altro come cicatrice profonda che ha richiesto anni prima di esser rimarginata.

Sia l'uno che l'altro sono incancellabili.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: mercoledì 5 giugno 2019, 15:21
da CicloSprint
5 GIUGNO 1999


Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: mercoledì 5 giugno 2019, 15:44
da nikybo85
CicloSprint ha scritto: mercoledì 5 giugno 2019, 15:21 5 GIUGNO 1999

Sia come sia...che male rivedere certi momenti

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: mercoledì 5 giugno 2019, 22:26
da nemecsek.
Mannoni: hai deciso di non indossare la maglia rosa?
Savoldelli: deciso niente… vediamo cosa succederà..

Ferretti: bisogna che questo sport colga l’ occasione per mettersi in gioco in maniera totale

Ferretti: evidente discrasia fra la gravità del fatto e i provvedimenti che verranno presi.. il provvedimento sarà 15 giorni di sospensione dopo di che potrà tornare a correre… una follia..

Conti: pensiamo a Savoldelli a Gotti.. Heras… Simoni.. … che hanno l’ ematocrito in regola…

Ormezzano: saremo qua fra qualche anno a parlare allo stesso modo

Ormezzano: la gente sarà portata a radicalizzare la situazione…


Sò passati ventanni
potemo ride o piagne a risentì le interviste
anche se sgradevole a dirsi, se l' odierna percezione del ciclismo è quella di uno sport di dopati lo si deve in buona parte a quella giornata...

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: mercoledì 5 giugno 2019, 22:33
da Salvatore77
nemecsek. ha scritto: mercoledì 5 giugno 2019, 22:26
Sò passati ventanni
potemo ride o piagne a risentì le interviste
anche se sgradevole a dirsi, se l' odierna percezione del ciclismo è quella di uno sport di dopati lo si deve in buona parte a quella giornata...
Forse in Italia.
Nel resto del mondo hanno avuto senz'altro un peso maggiore i 7 tour di un ex malato di cancro.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: mercoledì 5 giugno 2019, 22:40
da nemecsek.
Salvatore77 ha scritto: mercoledì 5 giugno 2019, 22:33
nemecsek. ha scritto: mercoledì 5 giugno 2019, 22:26
Sò passati ventanni
potemo ride o piagne a risentì le interviste
anche se sgradevole a dirsi, se l' odierna percezione del ciclismo è quella di uno sport di dopati lo si deve in buona parte a quella giornata...
Forse in Italia.
Nel resto del mondo hanno avuto senz'altro un peso maggiore i 7 tour di un ex malato di cancro.
si certo.. mi riferivo all Italia

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: giovedì 6 giugno 2019, 10:34
da Krisper
La cosa più sorprendente è come il ciclismo continui ad esser uno sport molto seguito, malgrado una narrazione "crimilale" iniziata allora.

Lo dico da appassionato di questo sport.
Ma io ed i malati come me non facciamo testo.

Parlo del grande pubblico.
Se si leggono i dati sono impressionanti, specie su scala mondiale.

Mi chiedo quale sia il meccanismo che permette di superare una narrazione ciclismo = doping.
È il fascino della fatica e della natura (es. 5 giugno 88)?
È un visione disincantata della realtà che trasforma lo sport in uno spettacolo fiction?
È il tifo per un corridore vincente che mi fa sentire un po' vincente pure a me spettatore?

...per poi ricadere nella chiacchera da bar (oggi social), "ma tanto sono tutti dopati"!

Qualcuno di voi si è fatto un'idea?

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: giovedì 6 giugno 2019, 10:45
da Fedaia
La salita.
L'uomo in fuga.
La fatica.

Il resto è un contorno.

E poi il Pirata..In Italia l'impennata c'è stata con lui (parlo di ultimo trentennio): mia mamma, la mia zia, l'amico a cui fregava solo del pallone, il barista, il barbiere si guardavano il Giro o il Tour, attratti da Marco..
Ora sbuffano quando giro il canale sul ciclismo, gliene puo' fregar de meno..o giu' di li.

Piaccia o non piaccia.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: giovedì 6 giugno 2019, 10:57
da AntiGazza
Fedaia ha scritto: giovedì 6 giugno 2019, 10:45 La salita.
L'uomo in fuga.
La fatica.

Il resto è un contorno.

E poi il Pirata..In Italia l'impennata c'è stata con lui (parlo di ultimo trentennio): mia mamma, la mia zia, l'amico a cui fregava solo del pallone, il barista, il barbiere si guardavano il Giro o il Tour, attratti da Marco..
Ora sbuffano quando giro il canale sul ciclismo, gliene puo' fregar de meno..o giu' di li.

Piaccia o non piaccia.
Però negli ultimi 20/25 c'è stata una sovraesposizione mediatica del calcio rispetto agli altri sport.
E si sono anche moltiplicati i media.
Videogiochi sul calcio, News sul calcio , social e meme sul calcio, tutto sul calcio.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: giovedì 6 giugno 2019, 14:23
da Pirata81
Pantani catturava l'immaginario dei più giovani come me così come del pubblico che aveva visto Coppi,Bartali e Gimondi.
Ricordo con affetto le belle parole che Ginettaccio ha sempre riservato per il Pirata nei suoi interventi telefonici durante le telecronache di De Zan al Tour de France,mi sembrava il passaggio del testimone come eroe del ciclismo italiano che trovò il suo apice il 2 agosto 1998 sui Campi Elisi.
Il 5 giugno 1999 è stato un gigantesco e terribile inganno ordito ai livelli più alti della politica italiana,dell'UCI e della FCI con la complicità della stampa,una tremenda truffa ai danni di un uomo che già aveva conosciuto i colpi della sfortuna rialzandosi ogni volta per tornare a lottare ma che non poteva sopportare il tradimento che praticamente tutto il suo ambiente gli preparò col sorriso sulle labbra.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: venerdì 7 giugno 2019, 19:55
da Locomotiva
Ho questo ricordo, magari qualcuno può confermarlo: nel '98 Del Piero era ritenuto insieme a Ronaldo il calciatore più forte del mondo, eppure in un'intervista disse che gli sarebbe piaciuto essere famoso in Italia come Pantani. Ricordo anche una programmazione stravolta da parte della Rai per un attacco di Pantani al Tour a inizio tappa, mi pare quella di Morzine 2000.
Insomma, Marco era "oltre" il ciclismo, come a volte capita in Italia con gli sport diversi dal calcio: un atleta diventa personaggio e fenomeno di massa, al punto che tutti seguono le sue imprese. E già nel '94, in pochi giorni, diventò popolarissimo: Mediaset fece ascolti incredibili nelle tappe piemontesi, anche senza le immagini per colpa della mancanza di segnale.
Purtroppo quel 5 giugno fu l'inizio della fine. Sicuramente pagò come nessuno anche quando era ancora in vita, era persona sgradita a coloro che volevano nascondere dietro di lui i mali di questo sport. Il tempo ha dato loro torto, Marco però non ha fatto in tempo a prendersi la sua rivincita

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: venerdì 7 giugno 2019, 21:46
da giorgio ricci
É tutto vero. Però non ho mai capito perche la FCI avrebbe ordito un complotto contro il corridore di punta del ciclismo mondiale, che era italiano. Sarebbe come se la FIGC avesse voluto mettere KO il Milan quando vinceva una Champions dietro l'altra.
Potrei ancora capire se fosse stato inviso all'UCI. Perché spianare la strada ad Armstrong e togliergli i competitor che potevano rendere il prodotto ciclismo molto più popolare? Le rivalita sono linfa vitale per il ciclismo . Ci dovrebbe essere una spiegazione più logica.
Pantani era un'eccellenza, e quindi logicamente andava protetto.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: sabato 8 giugno 2019, 11:33
da kraus
5 giugno 1988: uno dei miei primi ricordi nitidi di una tappa del Giro
5 giugno 1999: uno degli ultimi

A volte vorrei vedere la "porta scorrevole" che porta a un'altra 21a tappa del '99, con Marco che può correrla e vincerla.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: sabato 8 giugno 2019, 11:44
da nikybo85
kraus ha scritto: sabato 8 giugno 2019, 11:33 5 giugno 1988: uno dei miei primi ricordi nitidi di una tappa del Giro
5 giugno 1999: uno degli ultimi

A volte vorrei vedere la "porta scorrevole" che porta a un'altra 21a tappa del '99, con Marco che può correrla e vincerla.
Non hai più seguito il ciclismo da allora?

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: sabato 8 giugno 2019, 11:48
da kraus
nikybo85 ha scritto: sabato 8 giugno 2019, 11:44
kraus ha scritto: sabato 8 giugno 2019, 11:33 5 giugno 1988: uno dei miei primi ricordi nitidi di una tappa del Giro
5 giugno 1999: uno degli ultimi

A volte vorrei vedere la "porta scorrevole" che porta a un'altra 21a tappa del '99, con Marco che può correrla e vincerla.
Non hai più seguito il ciclismo da allora?
Ho smesso qualche anno dopo, ma già dopo la morte di Pantani il mio interesse si era molto indebolito; l'ultimo giro che ho seguito ancora con attenzione è stato quello vinto da Cunego, poi mi sono rapidamente allontanato da questo sport perché - contrariamente alle mie aspettative - mi ero reso conto che nessuno di quelli che son venuti dopo avrebbe potuto sostituire il Pirata.

Non ho "drizzato le antenne" neppure quando Nibali ha vinto il tour, per dire. Ultimamente ho scoperto le imprese del Chaba Jiménez e il suo destino, fin troppo simile a quello di Pantani, e ho provato un'immensa simpatia per lui quando ho visto le sue vittorie alla Vuelta.

Re: 5 giugno 1988/1999

Inviato: sabato 8 giugno 2019, 11:53
da nikybo85
kraus ha scritto: sabato 8 giugno 2019, 11:48
nikybo85 ha scritto: sabato 8 giugno 2019, 11:44
kraus ha scritto: sabato 8 giugno 2019, 11:33 5 giugno 1988: uno dei miei primi ricordi nitidi di una tappa del Giro
5 giugno 1999: uno degli ultimi

A volte vorrei vedere la "porta scorrevole" che porta a un'altra 21a tappa del '99, con Marco che può correrla e vincerla.
Non hai più seguito il ciclismo da allora?
Ho smesso qualche anno dopo, ma già dopo la morte di Pantani il mio interesse si era molto indebolito; l'ultimo giro che ho seguito ancora con attenzione è stato quello vinto da Cunego, poi mi sono rapidamente allontanato da questo sport perché - contrariamente alle mie aspettative - mi ero reso conto che nessuno di quelli che son venuti dopo avrebbe potuto sostituire il Pirata.

Non ho "drizzato le antenne" neppure quando Nibali ha vinto il tour, per dire. Ultimamente ho scoperto le imprese del Chaba Jiménez e il suo destino, fin troppo simile a quello di Pantani, e ho provato un'immensa simpatia per lui quando ho visto le sue vittorie alla Vuelta.
Insostituibile