Riposto di seguito anche le premesse.
![Immagine](http://img201.imageshack.us/img201/2294/classicomani.png)
Mi sono domandato se si potesse stilare una classifica dei classicomani elaborata sulla base delle interdisciplinarietà, ovvero sulla capacità di affermarsi in diverse classiche monumento e campionato mondiale su strada (quello crono è troppo giovane e OT).
Il punteggio in blu, che determina la classifica è calcolato sommando le vittorie monumento con la metà del numero totale di classiche diverse vinte dal singolo corridore (mondiale escluso). In tal modo si valorizzano oltre al numero di classiche anche la interdisciplinarietà del corridore).
Non sono state considerate le doppiette o triplette nella medesima classica effettuate da un singolo corridore. E' stato graziato il poker di Zabel alla Sanremo anche alla luce degli ottimi piazzamenti dello stesso in Mondiali e altre classiche (una scelta personalissima, da tenere in considerazione).
Pertanto nella classifica mancano le doppiette e triplette dei seguenti corridori:
Houa (3), Mottiat, Garin, Lesna, Aucouturier, Lapize (3), Crupelandt, Debaets, Buysse, Georges Claes I, Olmo, Bini, Ricci, Depoorter, Magni (3), Petrucci, Depredomme, Bitossi, Leman (3), Bruyère, G.B. Baronchelli, Fignon, Van Hooydonck, M. Madiot, Duclos-Lassalle, Rominger, Ballerini, Vinokourov, Cunego (3), Devolder, Valverde.
Non sono stati considerati anche i doppi campioni mondiali Lemond e Maertens, sebbene gli stessi pur non avendo vinto classiche monumento si siano piazzati in tutte le stesse. Un po' mi spiace, ma non potevo mischiare troppo le acque (salvo solo Zabel, a mio avviso sfortunato classicomane).
Le "altre classiche" sono state inserite a margine della classifica già stilata (in blu) basata sulle "gare monumento".
Pertanto nella classifica mancano i plurivincitori delle "altre classiche" che non soddisfacevano alle condizioni di selezione in ipotesi iniziale (es. corridori come Martens, Knetemann, Ludo Peeters, Bontempi, Ballerini, Furlan, Frank Vandenbroucke, Rebellin, Casagrande, Cunego, ecc. risultano penalizzati guardando con una ottica limitata agli ultimi 40 anni.
2) Sino agli anni 70 la Parigi Bruxelles era una classica monumento, poi decaduta. Simile destino è stato quello della Parigi Tours, esclusa oggi dal World Tour, ma ancor apprezzata dai corridori. Per ponderare fra moderno e antico ho voluto introdurla unitamente alla Clasica San Sebastian.
Herman Van Springel vincitore di un Lombardia e uno dei maggiormente piazzati in tutte le classiche monumento solo per un soffio non può rientrare in questa classifica (mia opinione personalissima e partigiana).
So già quali possono essere gli appunti a questa:
- si dà troppa importanza alle vecchie classiche e non alle prove della recente Coppa del Mondo e WT
risposta: è fatta per dare più continuità di analisi, valorizzando Tours e Bruxelles, vecchie classiche importantissime e elevando la San Sebastian, dignitosa novità abbastanza moderna (dal 1982) e soprattutto la Amstel Gold Race (dal 1966). Buon terreno comune è dato dalle pre guerra Gand-Wev e Freccia (quindi 2 antichissime, 2 intermedie e 2 recenti). Non potevo considerare gare scomparse o declassate di recente purtroppo come Zurigo, da un lato e Francoforte dall'altro. E men che meno volevo considerare Amburgo, Wincanton, Plouay, Canada, ecc..
- non è giusto escludere coloro che si sono affermati nelle "altre classiche" soltanto.
risposta: i monumenti esistono per la memoria umana e la grande storia.
Ps. Spero sportivamente che Cunego azzecchi una Liegi od un mondiale per entrare nella classifica, si posizionerebbe subito pure molto bene.