cassius ha scritto: ↑giovedì 24 marzo 2022, 23:21
Vedendo sugli update di Google che proveniva dal Fatto Putiniano, ero già preoccupato.
Invece questa intervista a un ex generale italiano è decisamente interessante.
La riassumo con una citazione di Pulp Fiction...va bene che i russi avanzano lentamente ma..."let's not start s...ing each other's d.ck quite yet, sirs"
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/0 ... 36692/amp/
azzate dalla prima all'ultima.
Ma quando mai alla Russia conveniva una guerra lunga? L'obiettivo era vincere in pochi giorni per mettere il mondo davanti al fair accompli e non dare nemmeno tempo al meccanismo delle sanzioni di mettersi in moto e preservare l'economia russa, evitando una crisi interna. Obiettivi falliti.
Putin voleva in pochi giorni rovesciare il regime, prendere Kiev e i principali centri di potere, contando anche su un parziale appoggio della popolazione.
Le cazzate di questo generale (in pensione) sono sconfessate da tutti gli analisti militari e soprattutto dai fatti.
Le puntate contro Kiev sono state massicce. Si è cercato di prenderla si da subito con l'aviosbarco all'aeroporto (ora non mi ricordo il nome) fallito miseramente con il massacro di tutte le forze di paracadutisti già atterrati. Successivamente ci sono state le puntate delle "unità corazzate" russe sulla capitale come su altre città, ma si sono arenate nei ben noti problemi logistici, di personale e della efficace difesa ucraina.
La Russia ha avuto una quantità di perdite tra i suo soldati enormi: già molto ma molto più grandi di quelle sell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Questa cosa non è conmpatibile con "assicurarsi i confini e conquistare il Donbass" come blaterato da questo individuo.
L'invasione russa è stata palesemente plasmata da obiettivi politico-strategici: far cadere le città e così i centri di potere del regime di Zelensky e in secondo luogo impossessarsi degli assett energetici del Paese, come le centrali.
Putin voleva in pochi giorni e senza provocare troppe distruzioni, né massacri che avrebbero indebolito la sua posizione internazionale, far cadere il regime e, si presume, sostituirlo con uno fedele a Mosca, magari aiutato direttamente da personale russo, come dimostrano le migliaia di poliziotti antisommossa inviati in Ucraina.
Putin non ha fatto i conti (sul perché si aprono dei lunghi capitoli) con un esercito male addestrato e malissimo equipaggiato, né col fatto che le armi attuali favoriscono, di molto, la difesa sull'attacco, soprattutto se scatenato a mo' di invasione "tradizionale", con puntate di mezzi corazzati. Droni e missili portatili hanno fatto a pezzi le colonne corazzate russe.
La Russia è dovuta ricorrere a bombardamenti strategici, e quindi a immani distruzioni e perdite tra i civili, per cercare di velocizzare l'operazione e tentare di raggiungere gli obiettivi che stavano e stanno sfuggendo di mano.
E' chiaro che questo sistema nel lungo termine porta al piegare l'Ucraina, ma lo fa a prezzo di praricamente distruggerla ed è chiaro che, alla lunga, non conviene nemmeno a Putin.