Winter ha scritto: ↑martedì 12 luglio 2022, 20:55
Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 12 luglio 2022, 20:50
Attaccare a fine Galibier però è facilmente stoppabile, può rispondere in prima persona e stargli a ruota. Per metterlo in mezzo ci vorrebbe altro come percorso
Pantani si rivolterebbe nella tomba..
Il galibier son 35 km di salita quasi ininterrotta
Dopo plan lachat sei oltre i 2000..e sempre oltre l otto di media
E avresti il lautaret con vento a favore (mentre il pirata ce l aveva contro nel 94..)
L ideale è mandare un Kruijswijk o un kuss
Esatto. Partiamo da una considerazione che mi sembra abbastanza ragionevole: se pensi di attaccare Pogacar negli ultimi km delle tappe di montagna, allora ti stai consegnando mani e piedi al tuo avversario, che finora si è dimostrato praticamente imbattibile, nonostante un Vingegaard fortissimo.
Poi, oh, dipende dall'obiettivo della Jumbo. Se la loro idea è quella di migliorare il risultato degli ultimi due anni, aggiungendo al 2° posto anche il 3°, allora dimenticatevi di quello che sto scrivendo e fatemi pure passare per un ubriaco.
Se invece la Jumbo vuole riuscire nella difficilissima (forse impossibile, ma nessuno lo può sapere a priori) impresa di battere Pogacar, mi pare evidente che si debbano inventare qualcosa.
La tappa di domani, pur essendo solo l'11a e pur essendo vergognosamente lunga appena 151 km (evito di ripetere considerazioni già fatte in precedenza) offre la possibilità di invetarsi qualcosina sul Galibier. Giovedì il Croix de Fer da St. Jean de Maurienne è ancora più lontano dall'arrivo (oltre che meno difficile rispetto al Galibier) e nel mezzo tra la discesa e l'inizio dell'Alpe d'Huez c'è un tratto di pianura che sarà ancora più problematico per eventuali fuggitivi. Aspettare i Pirenei potrebbe essere ancora peggio per un motivo molto semplice: Roglic, con la condiziona attuale e la spalla lussata, correndo sulle ruote di Pogacar e Vingegaard continuerà ancora a perdere terreno rischiado di arrivare a Saint-Gaudens con un distacco che non farà più paura a Pogacar. Ricordate la tappa di Torino all'ultimo Giro? Ad un certo punto ci siam detti tutti (o quasi): ok, la Bora finora ha corso bene ma adesso deve partire Buchmann, altrimenti fanno il gioco di Carapaz. Buchmann non partì e ad un certo punto se ne andò proprio Carapaz. Ovviamente il ruolo di Buchmann, che non aveva la gamba di Carapaz ne quella di Hindley, andò a sfumare con il passare delle tappe. Se il tedesco avesse attaccato nella frazione del Fedaia, quando aveva già 8 minuti da Carapaz (alla partenza della tappa di torino ne aveva meno di 1), l'Ineos lo avrebbe lasciato andare perchè ormai innocuo ai fini della classifica generale. Viceversa a Torino avrebbe creato problemi.
Insomma, i contesti tattici cambiano in funzione della classifica. Se Jumbo prima di mandare Roglic all'attacco, aspetta che questo si ritrovi a 6 minuti da Pogacar, vuol dire che avranno perso l'occasione di provarci sul serio.
ps: badate bene, io non sto dicendo che debba attaccare Vingegaard. Con la classifica attuale quello si che sarebbe un suicidio. Sto dicendo che l'attacco dovrebbe provarlo Roglic, le cui ambizioni allo stato attuale non vanno oltre un 3° posto (e son stato pure ottimista visto il duo Ineos).