C'erano una volta le squadre italiane di successo...
C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Ieri per caso ho avuto modo di guardare gli ultimi chilometri di due Milano-Sanremo dei primi anni 2000.
La cosa che mi ha impressionato è che sulla Cipressa e sul Poggio, non a 100 km dal traguardo, in testa c'era la Panaria (oggi Bardiani) per Figueras.
Ho pensato ad oggi dove le professional arrancano sia al giro che al tour mentre all'epoca squadre italiane non di primissima fascia vincevano persino il Giro (Savoldelli) o si piazzavano (Rujano nel 2003 se non erro).
Il World Tour ha probabilmente cambiato tutto ma, nello specifico, perché nessuna di quelle squadre ha avuto la forza di allestire formazioni decenti?
Non so se sul forum o sul sito è mai stata fatta un'analisi approfondita su perché sia diventato impossibile allestire squadre dignitose per chi è fuori dal World Tour. Se c'è già discussione chiedo scusa.
La cosa che mi ha impressionato è che sulla Cipressa e sul Poggio, non a 100 km dal traguardo, in testa c'era la Panaria (oggi Bardiani) per Figueras.
Ho pensato ad oggi dove le professional arrancano sia al giro che al tour mentre all'epoca squadre italiane non di primissima fascia vincevano persino il Giro (Savoldelli) o si piazzavano (Rujano nel 2003 se non erro).
Il World Tour ha probabilmente cambiato tutto ma, nello specifico, perché nessuna di quelle squadre ha avuto la forza di allestire formazioni decenti?
Non so se sul forum o sul sito è mai stata fatta un'analisi approfondita su perché sia diventato impossibile allestire squadre dignitose per chi è fuori dal World Tour. Se c'è già discussione chiedo scusa.
- eliacodogno
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Ci andrebbe qualche squalificato per doping eccellente in cerca di ingaggio per rivitalizzare il mondo delle professional.
È una provocazione, ma è quasi l'unica via con cui queste squadre siano riuscite ad ingaggiare dal 2005 in avanti corridori appetibili per la massima serie.
È una provocazione, ma è quasi l'unica via con cui queste squadre siano riuscite ad ingaggiare dal 2005 in avanti corridori appetibili per la massima serie.
Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)
'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
È un fenomeno non solo italiano, a parte la alpecin (che è comunque vdp dipendente) nessuno fa sfracelli.damr ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 8:38 Ieri per caso ho avuto modo di guardare gli ultimi chilometri di due Milano-Sanremo dei primi anni 2000.
La cosa che mi ha impressionato è che sulla Cipressa e sul Poggio, non a 100 km dal traguardo, in testa c'era la Panaria (oggi Bardiani) per Figueras.
Ho pensato ad oggi dove le professional arrancano sia al giro che al tour mentre all'epoca squadre italiane non di primissima fascia vincevano persino il Giro (Savoldelli) o si piazzavano (Rujano nel 2003 se non erro).
Il World Tour ha probabilmente cambiato tutto ma, nello specifico, perché nessuna di quelle squadre ha avuto la forza di allestire formazioni decenti?
Non so se sul forum o sul sito è mai stata fatta un'analisi approfondita su perché sia diventato impossibile allestire squadre dignitose per chi è fuori dal World Tour. Se c'è già discussione chiedo scusa.
Qualcuno come la total che forse potrebbe permettersi qualche buon corridore pare scegliere di rimanere nella mediocrità
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Secondo me dipende moltissimo dal world Tour.
Con 19 squadre dal budget, e quindi dalla rosa superiore è difficilissimo essere competitivi ad altissimi livelli.
Anche perché non puoi garantire tutti gli inviti alle corse che ti interessano.
Poi le professional italiane sono di un livello ancora più basso rispetto a quelle straniere, che comunque vantano tra le loro file corridori come Quintana, Barguil, Terpstra, Coquard.
Dopodiché vi sono altre compagini, tipo Wanty (almeno fino a quest'anno, dato che il prossimo farà il grande salto) e Nippo Delko che hanno una qualità media ben più alta se paragonata a quella di Bardiani, Androni e Vini Zabù.
Infine c'è il discorso Alpecin, una categoria a sé, dato che è superiore ad almeno la metà delle formazioni WT, MVDP o non MVDP.
Mathieu garantisce visibilità tutto l'anno e risultati (che risultati!) nella corse più importanti del panorama mondiale. Tuttavia anche il resto della squadra è molto molto forte, vedere Merlier, Vermeersch, Krieger, Meisen (campione nazionale tedesco battendo Ackermann in volata), Rickaert, De Bondt (campione belga), Vakoc e tutti gli altri (Modolo, Sbaragli, Norman Hansen, Jans, Leysen, DVDP,...)
Con 19 squadre dal budget, e quindi dalla rosa superiore è difficilissimo essere competitivi ad altissimi livelli.
Anche perché non puoi garantire tutti gli inviti alle corse che ti interessano.
Poi le professional italiane sono di un livello ancora più basso rispetto a quelle straniere, che comunque vantano tra le loro file corridori come Quintana, Barguil, Terpstra, Coquard.
Dopodiché vi sono altre compagini, tipo Wanty (almeno fino a quest'anno, dato che il prossimo farà il grande salto) e Nippo Delko che hanno una qualità media ben più alta se paragonata a quella di Bardiani, Androni e Vini Zabù.
Infine c'è il discorso Alpecin, una categoria a sé, dato che è superiore ad almeno la metà delle formazioni WT, MVDP o non MVDP.
Mathieu garantisce visibilità tutto l'anno e risultati (che risultati!) nella corse più importanti del panorama mondiale. Tuttavia anche il resto della squadra è molto molto forte, vedere Merlier, Vermeersch, Krieger, Meisen (campione nazionale tedesco battendo Ackermann in volata), Rickaert, De Bondt (campione belga), Vakoc e tutti gli altri (Modolo, Sbaragli, Norman Hansen, Jans, Leysen, DVDP,...)
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Il problema è sostanzialmente unicamente uno.. i soldi.. con un budget da 2 mln di euro non ci può essere competizione con team Wt che possono spendere 7/8 volte tanto.. nel wt c'è spazio x circa 600 ciclisti ovvio che le professional devono pescare veramente in basso x tirarne fuori altri 400 x fare le loro squadre.. la corsa che più mi deprime è che una nazione come l'Italia non riesca a trovare un pool di imprenditori che di fronte alla possibilità di fare Giro Vuelta Tour e le classifiche monumento preferiscano, che ne so, investire milioni di euro in squadre di serie B di calcio..
- Tranchée d'Arenberg
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Per fare una WT decente ci vogliono almeno 15 mln di euro. Davvero ci sono sponsor così remunerativi nella nostra serie B?Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 11:52 Il problema è sostanzialmente unicamente uno.. i soldi.. con un budget da 2 mln di euro non ci può essere competizione con team Wt che possono spendere 7/8 volte tanto.. nel wt c'è spazio x circa 600 ciclisti ovvio che le professional devono pescare veramente in basso x tirarne fuori altri 400 x fare le loro squadre.. la corsa che più mi deprime è che una nazione come l'Italia non riesca a trovare un pool di imprenditori che di fronte alla possibilità di fare Giro Vuelta Tour e le classifiche monumento preferiscano, che ne so, investire milioni di euro in squadre di serie B di calcio..
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Ne dubito assai.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 12:00Per fare una WT decente ci vogliono almeno 15 mln di euro. Davvero ci sono sponsor così remunerativi nella nostra serie B?Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 11:52 Il problema è sostanzialmente unicamente uno.. i soldi.. con un budget da 2 mln di euro non ci può essere competizione con team Wt che possono spendere 7/8 volte tanto.. nel wt c'è spazio x circa 600 ciclisti ovvio che le professional devono pescare veramente in basso x tirarne fuori altri 400 x fare le loro squadre.. la corsa che più mi deprime è che una nazione come l'Italia non riesca a trovare un pool di imprenditori che di fronte alla possibilità di fare Giro Vuelta Tour e le classifiche monumento preferiscano, che ne so, investire milioni di euro in squadre di serie B di calcio..
Già in serie A credo che molte squadre facciano fatica ad arrivare a quella cifra tra sponsor della squadra e altri sponsor tecnici.
Edit. Da Calcio Finanza
Valore maglie Serie A
ATALANTA – JOMA; 2,5 milioni; 2017/2024
BOLOGNA – MACRON; 1,5 milioni; 2001/2023
BRESCIA – KAPPA; 0,6 milioni; 2019/2025
CAGLIARI – MACRON; 1,5 milioni; 2016/2023
GENOA – KAPPA; 1,5 milioni; 2019/2025
FIORENTINA – LE COQ SPORTIF; 2,5 milioni; 2016/2020
INTER – NIKE; 10 milioni; 1998/2024
JUVENTUS – ADIDAS; 51 milioni; 2015/2027
LAZIO – MACRON; 3,5 milioni; 2012/2022
MILAN – PUMA; 15 milioni; 2018/2023
NAPOLI – KAPPA; 8 milioni; 2015/2022
PARMA – ERREA; 0,85 milioni; 2006/2025
ROMA – NIKE; 5 milioni; 2014/2024
SASSUOLO – KAPPA; 0,6 milioni; 2015/2021
SAMPDORIA – JOMA; 1,7 milioni; 2015/2020
SPAL – MACRON; 0,6 milioni; 2017/2021
TORINO – JOMA; 2 milioni; 2019/2024
UDINESE – MACRON; 1,3 milioni; 2018/2024
VERONA – MACRON; 1,2 milioni; 2018-2023
LECCE – M908; marchio proprio dal 2018
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
galliano ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 12:13Ne dubito assai.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 12:00Per fare una WT decente ci vogliono almeno 15 mln di euro. Davvero ci sono sponsor così remunerativi nella nostra serie B?Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 11:52 Il problema è sostanzialmente unicamente uno.. i soldi.. con un budget da 2 mln di euro non ci può essere competizione con team Wt che possono spendere 7/8 volte tanto.. nel wt c'è spazio x circa 600 ciclisti ovvio che le professional devono pescare veramente in basso x tirarne fuori altri 400 x fare le loro squadre.. la corsa che più mi deprime è che una nazione come l'Italia non riesca a trovare un pool di imprenditori che di fronte alla possibilità di fare Giro Vuelta Tour e le classifiche monumento preferiscano, che ne so, investire milioni di euro in squadre di serie B di calcio..
Già in serie A credo che molte squadre facciano fatica ad arrivare a quella cifra tra sponsor della squadra e altri sponsor tecnici.
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LECCE – M908; marchio proprio dal 2018
Ma che c'entra lo sponsor tecnico della maglia.. io parlo di budget annuale.. x intenderci Cellino al Brescia 2 stagioni fa x salire in A ha messo sul piatto 8-10 mln di euro x la stagione 18/ 19 ... se trovi uno che mette lo stesso x fare una wt Italiana aggiungendo sponsor tecnici e qualche sponsor che magari arriva a rimorchio sui 12/13 ci arrivi e qualcosa riesci a fare....
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Penso che molti team professional sarebbero contenti di avere un monte ingaggi del genere.........
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Credo che la differenza sia che una squadra di calcio ha diversi tipi di introiti.
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Beh certo, quei soldi mica li mettono tutti gli sponsor come nel ciclismo, un po' gli incassi e un'altra fetta saranno le tv.
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
In serie a si è sono i diritti tv... in serie b ci son le briciole e esistono imprenditori che mettono sul piatto 12/14 mln di euro di ingaggi x realtà di mini provincia.. giusto x fare un esmpio Arvedi (peraltro già attivo nel ciclismo)che spende 12 mln d'ingaggio x sfidare l'Entella e il Cittadella non potrebbe investirli x fare il wt?
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Secondo te ci sono imprenditori che "perdono" 12/14 mln l'anno in una squadra di serie B?
Secondo me no...
Mi sembra molto strano.
Secondo me no...
Mi sembra molto strano.
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Sostanzialmente si... i diritti tv in serie b valgono 1,5 mln di euro.. se restiamo all'esempio Cremonese Arvedi ne è proprietario e sponsor di fatto unico.. gli introiti del botteghino sono irrisori... non x niente ieri le società di b hanno manifestato contro il rischio default imminente...
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Gli sponsor italiani che possono spendere ci sono anche nel ciclismo, sono i TM Italiani che non sono in grado di convincerli, rimangono chiusi nel loro recinto di contatti.
Basso insieme a Contador in 3 anni sono entrati tra le professional. Kometa è entrata negli ultimi anni nel ciclismo, Eolo è un azienda anch'essa relativamente nuova. Fenix, cosponsor Alpecin è un azienda con meno e dieci anni di vita.
Reverberi e Scinto sono dieci anni che si dimenano tra sempre le stesse aziende di valvole e di vini e sottoli e aziende ciclistiche, c'è poca capacità di cercare nuovi investitori.
Nel frattempo all'estero sono state coinvolte: due enti nazionali (bahrain e Uae), banche (Arkea) multinazionali di servizi (Samsic), aziende energetiche (Direct Energie e Total per eredità), aziende di Casinò (Circus), aziende automobilistiche (Citroen e McLaren), catene di hotel (b&b hotels).
Non è un periodo facile ma negli ultimi 5 anni sono state molte le aziende che si sono avvicinate per la prima volta nel mondo del ciclismo. E non si chiede di creare nuove WT ma team professional, e non ci si può appellare sempre e solo alla crisi.
Comunque il livello delle professional italiane può aumentare solo con altre professional italiane, perché quelle presenti non potrebbero appellarsi alla loro italianità per arrogarsi il diritto di partecipare al Giro.
Le prime squadre che non vogliono altre professional italiane sono proprio le stesse professional italiane.
Basso insieme a Contador in 3 anni sono entrati tra le professional. Kometa è entrata negli ultimi anni nel ciclismo, Eolo è un azienda anch'essa relativamente nuova. Fenix, cosponsor Alpecin è un azienda con meno e dieci anni di vita.
Reverberi e Scinto sono dieci anni che si dimenano tra sempre le stesse aziende di valvole e di vini e sottoli e aziende ciclistiche, c'è poca capacità di cercare nuovi investitori.
Nel frattempo all'estero sono state coinvolte: due enti nazionali (bahrain e Uae), banche (Arkea) multinazionali di servizi (Samsic), aziende energetiche (Direct Energie e Total per eredità), aziende di Casinò (Circus), aziende automobilistiche (Citroen e McLaren), catene di hotel (b&b hotels).
Non è un periodo facile ma negli ultimi 5 anni sono state molte le aziende che si sono avvicinate per la prima volta nel mondo del ciclismo. E non si chiede di creare nuove WT ma team professional, e non ci si può appellare sempre e solo alla crisi.
Comunque il livello delle professional italiane può aumentare solo con altre professional italiane, perché quelle presenti non potrebbero appellarsi alla loro italianità per arrogarsi il diritto di partecipare al Giro.
Le prime squadre che non vogliono altre professional italiane sono proprio le stesse professional italiane.
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Beh un imprenditore che spende 12 milioni di euro dei suoi per una piccola realtà di provincia, senza alcuna visibilità nazionale, vuol dire o che è un puro mecenate oppure che ha forti interessi su quello specifico territorio e la squadra gli serve come grimaldello per fare affari molto più sostanziosi.Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 13:34Sostanzialmente si... i diritti tv in serie b valgono 1,5 mln di euro.. se restiamo all'esempio Cremonese Arvedi ne è proprietario e sponsor di fatto unico.. gli introiti del botteghino sono irrisori... non x niente ieri le società di b hanno manifestato contro il rischio default imminente...
Una qualsiasi azienda che opera sul mercato nazionale avrebbe molto più interesse a sponsorizzare una WT che una squadra di serie B.
- jerrydrake
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
State scherzando, vero, quando parlate degli "imprenditori" che investono in squadre di calcio? Andatevi a vedere chi è il Presidente di una neopromossa in A...
Certo, già che ci sono potrebbero investire nel ciclismo...
Certo, già che ci sono potrebbero investire nel ciclismo...
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Sicuramente il WT un po' incide.damr ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 8:38 Ieri per caso ho avuto modo di guardare gli ultimi chilometri di due Milano-Sanremo dei primi anni 2000.
La cosa che mi ha impressionato è che sulla Cipressa e sul Poggio, non a 100 km dal traguardo, in testa c'era la Panaria (oggi Bardiani) per Figueras.
Ho pensato ad oggi dove le professional arrancano sia al giro che al tour mentre all'epoca squadre italiane non di primissima fascia vincevano persino il Giro (Savoldelli) o si piazzavano (Rujano nel 2003 se non erro).
Il World Tour ha probabilmente cambiato tutto ma, nello specifico, perché nessuna di quelle squadre ha avuto la forza di allestire formazioni decenti?
Non so se sul forum o sul sito è mai stata fatta un'analisi approfondita su perché sia diventato impossibile allestire squadre dignitose per chi è fuori dal World Tour. Se c'è già discussione chiedo scusa.
Ma... La butto lì: ho come l'impressione che la questione doping sia trattata un po' diversamente all'estero (a livello di stampa, magistratura, etc).
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Sicuramente in Italia siamo degli ipocriti...
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Quanto alla sponsorizzazione di Arvedi per la Cremonese direi con certezza che si tratta del secondo caso, ovvero forti interessi sul territorio (pare sia proprietario di mezza Cremona, per dirla così alla grossa). Lo stesso vale per molti altri sponsor di Serie B (e anche di A), sono aziende del territorio. Più che altro bisogna considerare che la sponsorizzazione è una forma particolare di pubblicità, soprattutto nello sport. Spesso serve soprattutto a creare consenso attraverso il legame con la squadra sponsorizzata.galliano ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 14:22Beh un imprenditore che spende 12 milioni di euro dei suoi per una piccola realtà di provincia, senza alcuna visibilità nazionale, vuol dire o che è un puro mecenate oppure che ha forti interessi su quello specifico territorio e la squadra gli serve come grimaldello per fare affari molto più sostanziosi.Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 13:34Sostanzialmente si... i diritti tv in serie b valgono 1,5 mln di euro.. se restiamo all'esempio Cremonese Arvedi ne è proprietario e sponsor di fatto unico.. gli introiti del botteghino sono irrisori... non x niente ieri le società di b hanno manifestato contro il rischio default imminente...
Una qualsiasi azienda che opera sul mercato nazionale avrebbe molto più interesse a sponsorizzare una WT che una squadra di serie B.
Il problema della mancanza di sponsor secondo me è legato alla minore popolarità del ciclismo, che per di più va di pari passo con l'aumento dei costi per sostenere una squadra. Purtroppo non credo che per uno sponsor 'locale' la visibilità sia così tanta, se le corse sul territorio nazionale sono ormai poche.
Interessante è l'esempio di Gewiss (era la squadra di Berzin, giusto?). Ora è sulla maglia dell'Atalanta e lo stadio di Bergamo si chiama Gewiss stadium. Ho letto che paga 750mila euro l'anno. Mi sembra una cifra fin troppo bassa, ma se è così, con questi soldi non paghi neanche mezza Professional. E pensiamo invece a quanta visibilità dà l'Atalanta, soprattutto ora.
Piuttosto ci sarebbe da chiedersi perché alcuni sponsor 'fissi' del Giro, penso ad esempio a Mediolanum, non si impegnino di più. Mi pare che il discorso fosse già uscito nel forum. Ma si torna al punto: probabilmente costa molto meno ed è molto più facile e meno rischioso mettere uno stand al Giro che non sponsorizzare una squadra.
Per me comunque uno sponsor come Eolo è un buon esempio: un'azienda di livello nazionale che è comunque in fase di espansione, già importante ma non un colosso. Immagino (ma non sono assolutamente esperto in materia) che siano queste le aziende che potrebbero avere interesse a fare da sponsor.
Infine, secondo me tutte le aziende legate alla sostenibilità e alla mobilità sostenibile potrebbero funzionare come sponsor. Ad esempio Enel, che sponsorizza il Giro E, non avrebbe interesse a sponsorizzare anche il Giro normale?
- Tour de Berghem
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Ma ENEL infatti è già il main sponsor del Giro normale.
Comunque riprendendo il discorso sopra: ultimamente qualche flebile segnale c'è: Segafredo, Eolo, Fenix, tutte aziende italiane che in qualche modo, come secondo sponsor di team WT importanti o come sponsor di professional che ambiscono a raggiungere palcoscenici importanti, sono entrate nel ciclismo. Speriamo che nel giro di qualche anno questo possa essere il preludio ad avere una squadra italiana di livello.
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 2 novembre 2020, 8:54Ma ENEL infatti è già il main sponsor del Giro normale.
- Tour de Berghem
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- Iscritto il: giovedì 12 maggio 2011, 9:46
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Esatto, all'interno del pool dei "main sponsor" https://www.giroditalia.it/partners/
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Cosa mi tocca leggere..
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Quoto tutti i tuoi post precedenti, solo che una squadra di B ha comunque il sogno della promozione e quindi accedere a una fettina dei diritti e eventuale paracadute in caso di retrocessione, poi con il ciclismo c'è un problema dato che nell' immaginario collettivo è associato al dopingBenny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 13:15 In serie a si è sono i diritti tv... in serie b ci son le briciole e esistono imprenditori che mettono sul piatto 12/14 mln di euro di ingaggi x realtà di mini provincia.. giusto x fare un esmpio Arvedi (peraltro già attivo nel ciclismo)che spende 12 mln d'ingaggio x sfidare l'Entella e il Cittadella non potrebbe investirli x fare il wt?
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Piu' di tutto, il tifo del calcio e' molto legato alla citta' dove ha sede la squadra. Il tifo del ciclismo va al corridore, e non alla squadra
IL riscontro non strettamente economico ma in popolarita' (che poi a sua volta si puo' trasformare di nuovo in vantaggio economico) mi sembra piu' evidente nel primo caso che nel secondo
IL riscontro non strettamente economico ma in popolarita' (che poi a sua volta si puo' trasformare di nuovo in vantaggio economico) mi sembra piu' evidente nel primo caso che nel secondo
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Il sistema WT ha creato la spaccatura fra serie A e serie B nel ciclismo. Spaccatura netta, dove purtroppo contano troppo i soldi e poco i meriti sportivi.
Mentre una squadra di calcio può per meriti sportivi puntare a fare una promozione anche senza tanti investimenti, nel ciclismo invece non è possibile, quindi il salto di qualità lo può fare solo il corridore.
Inoltre un problema delle professional è che uno sponsor deve investire senza sapere praticamente quante e quali corse importanti correrà la propria squadra. Questo è un grande limite ad ogni strategia di medio lungo termine.
Mentre una squadra di calcio può per meriti sportivi puntare a fare una promozione anche senza tanti investimenti, nel ciclismo invece non è possibile, quindi il salto di qualità lo può fare solo il corridore.
Inoltre un problema delle professional è che uno sponsor deve investire senza sapere praticamente quante e quali corse importanti correrà la propria squadra. Questo è un grande limite ad ogni strategia di medio lungo termine.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
l hai scritto tu..Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 13:15 In serie a si è sono i diritti tv... in serie b ci son le briciole e esistono imprenditori che mettono sul piatto 12/14 mln di euro di ingaggi x realtà di mini provincia.. giusto x fare un esmpio Arvedi (peraltro già attivo nel ciclismo)che spende 12 mln d'ingaggio x sfidare l'Entella e il Cittadella non potrebbe investirli x fare il wt?
12 ml
1,5 da diritti tv
1 se va bene da botteghino ecc
poi c'e' il trading dei giocatori
e se sali in a il jackpot dei diritti tv
nel ciclismo questo non succede
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Oh ragazzi va bene tutto.. il wt costa caro ma costa caro x tutti non solo x società italiane.
Se 10 anni fa (non 60) avevamo 4/5 squadre tra le prime 10 al mondo e ora ci arrabattiamo con 3 professional di medio livello qualcosa è successo..
10 anni fa Bordonali con la LPR ingaggiava fischiettando Petacchi e Di Luca tra gli altri.. la sparo grossa ma a spanne sarebbe come se oggi Reverberi annunciasse Demare e Roglic in Bardiani..
Se 10 anni fa (non 60) avevamo 4/5 squadre tra le prime 10 al mondo e ora ci arrabattiamo con 3 professional di medio livello qualcosa è successo..
10 anni fa Bordonali con la LPR ingaggiava fischiettando Petacchi e Di Luca tra gli altri.. la sparo grossa ma a spanne sarebbe come se oggi Reverberi annunciasse Demare e Roglic in Bardiani..
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Bordonali riuscì a ingaggiarli perchè erano coinvolti in vicende di doping e nel WT non li voleva più nessuno, altrimenti non li vedeva manco con il binocolo...quindi il paragone con l'ingaggio di Demare e Roglic non ci sta proprio.Benny1 ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 9:08 Oh ragazzi va bene tutto.. il wt costa caro ma costa caro x tutti non solo x società italiane.
Se 10 anni fa (non 60) avevamo 4/5 squadre tra le prime 10 al mondo e ora ci arrabattiamo con 3 professional di medio livello qualcosa è successo..
10 anni fa Bordonali con la LPR ingaggiava fischiettando Petacchi e Di Luca tra gli altri.. la sparo grossa ma a spanne sarebbe come se oggi Reverberi annunciasse Demare e Roglic in Bardiani..
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#Gaza is not hamas! Stand for Gaza!
#Jin, jiyan, azadi
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Inoltre, dati del 2018, LPR ( https://www.reportaziende.it/lpr_srl ) fattura oltre 143 mln. di euro con 8,5 mln. di utile, mentre Bardiani ( https://www.reportaziende.it/lpr_srl ) fattura quasi 24 mln. con utile di 3 mln. ( https://www.reportaziende.it/bardiani_valvole_spa )
Facciamo un po' di conti in tasca agli sponsor delle squadre professional e di altri marchi italiani nel ciclismo:
Androni Giocattoli (dati 2019) - Fatturato 18,99 M / Utile 552,55 K
Sidermec (dati 2019) - Fatturato 38,88 M / Utile 616,44 K
Bardiani valvole (dati 2018) - Fatturato 23,93 M / Utile 3,08 M
CSF (dati 2018) - Fatturato 5,39 M / Utile 18,24 K
Tenimenti Zabù (dati 2019) - Fatturato 7,64 M / Utile 172,67 K
KTM (dati 2018) - Fatturato +240 M / ( https://bikefortrade.sport-press.it/201 ... mento-ktm/ )
Brado S.p.A. (dati 2019) - Fatturato 43,75 M / Utile 2,73 M
Segafredo S.p.A. (dati 2019) - Fatturato 85,34 M / Utile -2,57 M
Segafredo Zanetti Cofee System (dati 2019) - Fatturato 13,84 M / Utile 91,37 K
Farnese Vini (dati 2019) - Fatturato 89,05 M / Utile 3,84 M
Arpa Industriale S.p.A. (Fenix) (dati 2019) - Fatturato 144,35 M / Utile 10,29 M
Namedsport S.r.l. (dati 2019) - Fatturato 52,65 M/ Utile 1,15 M
Per sbizzarrirvi un po': https://www.reportaziende.it/
C'è da chiedersi perché l'azienda evidenziata non è stata intercettata dalle squadre italiane.
Facciamo un po' di conti in tasca agli sponsor delle squadre professional e di altri marchi italiani nel ciclismo:
Androni Giocattoli (dati 2019) - Fatturato 18,99 M / Utile 552,55 K
Sidermec (dati 2019) - Fatturato 38,88 M / Utile 616,44 K
Bardiani valvole (dati 2018) - Fatturato 23,93 M / Utile 3,08 M
CSF (dati 2018) - Fatturato 5,39 M / Utile 18,24 K
Tenimenti Zabù (dati 2019) - Fatturato 7,64 M / Utile 172,67 K
KTM (dati 2018) - Fatturato +240 M / ( https://bikefortrade.sport-press.it/201 ... mento-ktm/ )
Brado S.p.A. (dati 2019) - Fatturato 43,75 M / Utile 2,73 M
Segafredo S.p.A. (dati 2019) - Fatturato 85,34 M / Utile -2,57 M
Segafredo Zanetti Cofee System (dati 2019) - Fatturato 13,84 M / Utile 91,37 K
Farnese Vini (dati 2019) - Fatturato 89,05 M / Utile 3,84 M
Arpa Industriale S.p.A. (Fenix) (dati 2019) - Fatturato 144,35 M / Utile 10,29 M
Namedsport S.r.l. (dati 2019) - Fatturato 52,65 M/ Utile 1,15 M
Per sbizzarrirvi un po': https://www.reportaziende.it/
C'è da chiedersi perché l'azienda evidenziata non è stata intercettata dalle squadre italiane.
Ultima modifica di Slegar il martedì 3 novembre 2020, 10:35, modificato 1 volta in totale.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Il WT è diventata la NBA del ciclismo, e le Professional sono la sua D-League.
Da una parte hai corridori che fanno un calendario di livello superiore, dall'altra hai gente con un calendario discontinuo che spesso devono riempire con corsette del menga in Cina (che quest'anno non c'erano). Post lockdown, la Androni ha potuto fare 56 giorni di corsa (di cui 21 sono il Giro), da dividersi tra 21 corridori. La Trek ha 127 giorni di corsa per 31 corridori.
Il livello dei preparatori e degli allenamenti che possono permettersi è molto più basso, mi chiedo, un corridore di una professional può permettersi di andare al Teide?
A occhio, la più sfigata delle WT di oggi ha un budget paragonabile a quello della Mapei.
Come uscirne? Secondo me bisognerebbe ridurre di poco il numero di licenze WT, in modo da lasciare più margine agli organizzatori delle corse storiche europee di invitare le Professional. Avremmo, che so, una Total che va a fare anche il Giro d'Italia? Una Androni invitata alla Vuelta?
Potrebbe già essere un primo passo.
Tanto ogni anno ci sono almeno 2-3 WT che proprio non ce la fanno. Vale quel che vale, ma nel ranking PCS ci sono Alpecin e Arkea che battono CCC, Lotto, Cofidis, Movistar (reduce da una pessima stagione), NTT e Israel (quest'ultima, tallonata dalla Wanty).
Ecco, in un WT che accetta di dimagrire leggermente, secondo me c'è margine per qualche media azienda italiana da 300 M€ di fatturato che mette 4-5 M€ per fare un'attività decente.
Da una parte hai corridori che fanno un calendario di livello superiore, dall'altra hai gente con un calendario discontinuo che spesso devono riempire con corsette del menga in Cina (che quest'anno non c'erano). Post lockdown, la Androni ha potuto fare 56 giorni di corsa (di cui 21 sono il Giro), da dividersi tra 21 corridori. La Trek ha 127 giorni di corsa per 31 corridori.
Il livello dei preparatori e degli allenamenti che possono permettersi è molto più basso, mi chiedo, un corridore di una professional può permettersi di andare al Teide?
A occhio, la più sfigata delle WT di oggi ha un budget paragonabile a quello della Mapei.
Come uscirne? Secondo me bisognerebbe ridurre di poco il numero di licenze WT, in modo da lasciare più margine agli organizzatori delle corse storiche europee di invitare le Professional. Avremmo, che so, una Total che va a fare anche il Giro d'Italia? Una Androni invitata alla Vuelta?
Potrebbe già essere un primo passo.
Tanto ogni anno ci sono almeno 2-3 WT che proprio non ce la fanno. Vale quel che vale, ma nel ranking PCS ci sono Alpecin e Arkea che battono CCC, Lotto, Cofidis, Movistar (reduce da una pessima stagione), NTT e Israel (quest'ultima, tallonata dalla Wanty).
Ecco, in un WT che accetta di dimagrire leggermente, secondo me c'è margine per qualche media azienda italiana da 300 M€ di fatturato che mette 4-5 M€ per fare un'attività decente.
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Fenix..bella domandaSlegar ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 10:16 Inoltre, dati del 2018, LPR ( https://www.reportaziende.it/lpr_srl ) fattura oltre 143 mln. di euro con 8,5 mln. di utile, mentre Bardiani ( https://www.reportaziende.it/lpr_srl ) fattura quasi 24 mln. con utile di 3 mln. ( https://www.reportaziende.it/bardiani_valvole_spa )
Facciamo un po' di conti in tasca agli sponsor delle squadre professional e di altri marchi italiani nel ciclismo:
Androni Giocattoli (dati 2019) - Fatturato 18,99 M / Utile 552,55 K
Sidermec (dati 2019) - Fatturato 38,88 M / Utile 616,44 K
Bardiani valvole (dati 2018) - Fatturato 23,93 M / Utile 3,08 M
CSF (dati 2018) - Fatturato 5,39 M / Utile 18,24 K
Tenimenti Zabù (dati 2019) - Fatturato 7,64 M / Utile 172,67 K
KTM (dati 2018) - Fatturato +240 M / ( https://bikefortrade.sport-press.it/201 ... mento-ktm/ )
Brado S.p.A. (dati 2019) - Fatturato 43,75 M / Utile 2,73 M
Segafredo S.p.A. (dati 2019) - Fatturato 85,34 M / Utile -2,57 M
Segafredo Zanetti Cofee System (dati 2019) - Fatturato 13,84 M / Utile 91,37 K
Farnese Vini (dati 2019) - Fatturato 89,05 M / Utile 3,84 M
Arpa Industriale S.p.A. (Fenix) (dati 2019) - Fatturato 144,35 M / Utile 10,29 M
Scelto industriali dell azienda?
Segafredo è molto più grossa
https://www.italianfoodtoday.it/2020/03 ... del%202018.
915 ml di fatturato utile netto 15,8 ml
Bardiani e csf son lo stesso gruppo industriale
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Ma se riduci..cassius ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 10:33
Come uscirne? Secondo me bisognerebbe ridurre di poco il numero di licenze WT, in modo da lasciare più margine agli organizzatori delle corse storiche europee di invitare le Professional. Avremmo, che so, una Total che va a fare anche il Giro d'Italia? Una Androni invitata alla Vuelta?
Potrebbe già essere un primo passo.
Tanto ogni anno ci sono almeno 2-3 WT che proprio non ce la fanno. Vale quel che vale, ma nel ranking PCS ci sono Alpecin e Arkea che battono CCC, Lotto, Cofidis, Movistar (reduce da una pessima stagione), NTT e Israel (quest'ultima, tallonata dalla Wanty).
Ecco, in un WT che accetta di dimagrire leggermente, secondo me c'è margine per qualche media azienda italiana da 300 M€ di fatturato che mette 4-5 M€ per fare un'attività decente.
Devi ridurre il numero degli occupati
E degli stipendi..
I budget più scarsi del wt son oltre i 10 ml..
-
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Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Se volete che Arvedi molli la Cremonese da tifoso del Piacenza non posso che essere d'accordogalliano ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 14:22Beh un imprenditore che spende 12 milioni di euro dei suoi per una piccola realtà di provincia, senza alcuna visibilità nazionale, vuol dire o che è un puro mecenate oppure che ha forti interessi su quello specifico territorio e la squadra gli serve come grimaldello per fare affari molto più sostanziosi.Benny1 ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 13:34Sostanzialmente si... i diritti tv in serie b valgono 1,5 mln di euro.. se restiamo all'esempio Cremonese Arvedi ne è proprietario e sponsor di fatto unico.. gli introiti del botteghino sono irrisori... non x niente ieri le società di b hanno manifestato contro il rischio default imminente...
Una qualsiasi azienda che opera sul mercato nazionale avrebbe molto più interesse a sponsorizzare una WT che una squadra di serie B.
Una squadra di provincia è assai legata al territorio ti permette di penetrare a fondo nel tessuto socio economico del posto e a volte anche di ripulirti l'immagine. La gente tifa per una squadra di calcio. La squadra di ciclismo non è la squadra di una città è meno legata a un luogo, corre per tutto il mondo. Non ha tifosi e simpatizzanti nella sua città. Non conta solo la visibilità per alcuni.
Re: C'erano una volta le squadre italiane di successo...
Sì diciamo che la mia "proposta" è legata al fatto che ogni anno, covid o no, ci sono un tot di squadre che rischiano di chiudere.Winter ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 12:31Ma se riduci..cassius ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 10:33
Come uscirne? Secondo me bisognerebbe ridurre di poco il numero di licenze WT, in modo da lasciare più margine agli organizzatori delle corse storiche europee di invitare le Professional. Avremmo, che so, una Total che va a fare anche il Giro d'Italia? Una Androni invitata alla Vuelta?
Potrebbe già essere un primo passo.
Tanto ogni anno ci sono almeno 2-3 WT che proprio non ce la fanno. Vale quel che vale, ma nel ranking PCS ci sono Alpecin e Arkea che battono CCC, Lotto, Cofidis, Movistar (reduce da una pessima stagione), NTT e Israel (quest'ultima, tallonata dalla Wanty).
Ecco, in un WT che accetta di dimagrire leggermente, secondo me c'è margine per qualche media azienda italiana da 300 M€ di fatturato che mette 4-5 M€ per fare un'attività decente.
Devi ridurre il numero degli occupati
E degli stipendi..
I budget più scarsi del wt son oltre i 10 ml..
L'attività di una WT è troppo intensa (vedi il cfr delle giornate di corsa e degli organici), si crea uno scalone enorme fra investire 2-3 M€ e pregare la Madonna che ti invitino al GT che ti interessa o spendere 10 M€ e farti prendere a schiaffi praticamente in ogni corsa WT.