Come al Giro è stata la Ineos di Thomas a portare avanti la battaglia per il taglio della croix de Coeur, che si è poi trasformato in una mozzatura della tappa.pietro ha scritto: ↑lunedì 28 agosto 2023, 10:04Esattamente. Il grosso problema è che ormai sono due/tre squadre che decidono cosa fare e gli altri devono adattarsi. Perché è ovvio che se al posto di Vingegaard, Van Baarle e Remco ci fossero stati altri tre corridori il gruppo non avrebbe rallentato per aspettare RoglicSalvatore77 ha scritto: ↑lunedì 28 agosto 2023, 9:36 Bisogna mettere dei valori misurabili, per quanto difficile sia stabilirli, secondo me è possibile.
Le temperature sono senz'altro misurabili, la velocità del vento anche.
La pioggia si può misurare?
La luminosità?
Tutti valori misurabili.
Si può misurare un corridore che in testa al gruppo agita le braccia e indica di rallentare agli altri?
È proprio qui il problema: ci sono quelle due o tre squadre e quei pochi corridori che si comportano da "sceriffi solitari" e che a piacimento decidono di fare il bello e cattivo tempo, a seconda del fatto che gli convenga fare la corsa o meno, che abbiano voglia di prendersi dei rischi o meno.
E obbligano tutti gli altri ad adattarsi (organizzatori compresi).
La sicurezza è solo una scusa, in questi casi.
Non fosse caduto Roglic ieri, ma un Carapaz, pensate che qualcuno avrebbe fermato il gruppo?
E poi i corridori i rischi quando vogliono se li prendono eccome, anche quando non serve.
10 giorni fa scendevo dal passo d'Eira verso Livigno, andavo a 65 orari e mi hanno sverniciato in discesa Matthews e Stuyven, che andavano almeno a 75-80 orari.
Fanno queste cose su strade aperte al traffico, col casino di auto che c'è un giro a ferragosto, e poi c'è qualcuno di loro che ritiene pericoloso fare una semplice discesina verso Barcellona.?