Lorenzo Bruscoli ha scritto: ↑martedì 19 settembre 2023, 9:40
Io però non capisco la tattica di andare in fuga tutti i giorni
Remco é un corridore fortissimo che non deve dimostrare niente a nessuno
Ma deve capire se può essere competitivo nella terza settimana di un GT
Quindi va bene andare in fuga e vincere la tappa successiva al Tourmalet, ma poi era più importante cercare di stare con i primi di classifica nei momenti importanti delle tappe, per capire quale potrá essere il suo futuro.
Andare in fuga ad inizio tappa come qualsiasi altro corridore fuori classifica non aggiunge niente al suo valore.
Sei molto ottimista nel pensare che Remco non debba dimostrare niente a nessuno. Finché si parla tra persone intelligenti e competenti in materia ciclistica è sicuramente così ma basta vedere come ad ogni sua giornata negativa, nelle discussioni social, "gente" che ha il cervello di una gallina (ad essere buoni) tirare fuori le battutine del Covid, a dire che il suo ritiro neanche andrebbe quotato etc.etc.
Purtroppo la figuraccia mediatica fatta dalla squadra al Giro ha prodotto distorsioni della realtà particolarmente perniciose (anzi dovremmo dire "le figuracce", visto che Lefevre e il suo entourage fecero già l'enorme cazzata di farlo rientrare direttamente alla corsa rosa del 2021 dopo il serio incidente del Lombardia). Lo stesso Remco la sera stessa del Tourmalet ha dichiarato che l'idea di ritirarsi, in un colmo di sconforto, gli era passata per l'anticamera del cervello e c'è chi fortunatamente l'ha dissuaso. Quindi dico: meglio un Evenepoel che corre in maniera anonima o che, peggio, si ritira e passa come codardo o un Evenepoel che corre alla garibaldina cercando di far fuoco e fiamme quando più lo aggrada o ne ha la possibilità?
Inoltre faccio nuovamente notare come la gente sottovaluti l'obiettivo della maglia di miglior scalatore: ovvio, già dal prossimo anno non fregherà una mazza a nessuno che Remco ha vinto la classifica degli scalatori di questa Vuelta, però una volta entrato in classifica e con la possibilità di lottare fino alla fine, come poi è stato, ha avuto la possibilità di lottare per un altro obiettivo concreto che, peraltro, portava soldi alla squadra, visto che il premio finale è andato diviso tra i suoi compagni e lo staff. Inoltre, con la sua condotta di gara, è andato clamorosamente vicino a ribaltare anche la classifica a punti, dove Kaden Groves ad un certo punto aveva un vantaggio pressoché incolmabile (anche se, ad onor del vero, va detto che è stato determinante anche il clamoroso passaggio a vuoto dell'australiano nella tappa di Iscar, causa caduta). Se vuoi lottare per una classifica secondaria sei costretto a modellare la tua tattica di gara in funzione di quella. Oppure ci siamo già dimenticati il modo in cui si è dovuto trovare a correre, da un certo punto in avanti, Ciccone al Tour per salvare la sua maglia a pois? Anche su Giulio, corridore di caratura ben diversa e non minimamente paragonabile a quella di Remco, in quelle giornate si sono spese discussioni sul cosa fosse meglio per lui se il vincere una tappa o portare a casa la pois e in conclusione il fine aveva giustificato i mezzi. Per cui ovvio che da Remco tutti pretendano molto ma molto di più ma a mio avviso molto meglio che abbia corso in questo modo piuttosto che reagire in maniera molto più passiva. Mettiamoci pure che due tappe, una per energie ridotte nel momento decisivo, una per l'aver perso l'attimo, non dico che le abbia buttate ma quasi (giacché va comunque dato merito a chi in quelle giornate era riuscito a batterlo).
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"