![Diavoletto :diavoletto:](./images/smilies/icon_diavoletto.gif)
Io personalmente gli ho dato 5, un brutto percorso salvato parzialmente dalle due cronometro e dal doppio Grappa della penultima tappa. Forse potrei aggiungere un mezzo voto, ma complessivamente il giudizio rimane insufficiente (per me).
ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.gampenpass ha scritto: ↑lunedì 16 ottobre 2023, 22:55 Il voto medio (al momento) è 4,87!![]()
Io personalmente gli ho dato 5, un brutto percorso salvato parzialmente dalle due cronometro e dal doppio Grappa della penultima tappa. Forse potrei aggiungere un mezzo voto, ma complessivamente il giudizio rimane insufficiente (per me).
Dal punto di vista che discuti, il passo in avanti è stato fatto perché tutte le tappe che non sono pensate per la classifica sono abbastanza facili e non hanno salite e grandi dislivelli a metà percorso, al contrario della scorsa edizione (es. Salerno e Lucca).herbie ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 14:46ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.gampenpass ha scritto: ↑lunedì 16 ottobre 2023, 22:55 Il voto medio (al momento) è 4,87!![]()
Io personalmente gli ho dato 5, un brutto percorso salvato parzialmente dalle due cronometro e dal doppio Grappa della penultima tappa. Forse potrei aggiungere un mezzo voto, ma complessivamente il giudizio rimane insufficiente (per me).
Troppe occasioni perse negli ultimi 50 km. di molte tappe. Le salite e conseguenti discese lunghe e alte in partenza, poi, induriscono inutilmente il percorso, pesano psicologicamente sui corridori a rischio tempo massimo che poi fanno pressioni e col rischio di assideramento dei corridori come avvenuto sul Passo delle Radici e sul Sempione lo scorso anno. In caso di brutto tempo, una cosa è sapere di andare in alto già caldi e a un'ora o due dall'arrivo...un'altra è andare in alto, gelarsi, staccarsi, e avere ancora davanti 150 km. per tagliare il traguardo. Le località pagano per la partenza, ma non è solo una la località che pagherebbe per la partenza.
Concentrare le difficoltà nel finale non vuol dire per forza mettere pendenze monstre negli ultimi tre chilometri, significa metterci fantasia e difficoltà varie negli ultimi 60 km. senza indurire dove non serve. Lo Stelvio in quella posizione è una cosa inguardabile, se mi togli quello in partenza e mi metti tre salite che vanno a strappi, di 4 o 5 km. l'una, ( e c'era l'imbarazzo della scelta, in Italia c'è quasi sempre) negli ultimi 40 o 50 km. il dislivello complessivo risulta perfino minore , non ti possono dire che hai fatto un Giro duro, ma la tappa per lo spettatore diventa esponenzialmente più interessante. Quante probabilità ci sono che esca battaglia tra gli uomini di classifica a 150 km. dal traguardo? per chi si ritrovasse davanti rischierebbe di essere più una trappola che una opportunità, come ben intuirono Nibali e Roglic sul Manghen a 100 km. dal traguardo...
Poi certo, una volta ogni 50 anni ti può uscire il Froome che gioca il tutto per tutto sul Finestre a 80 km. dall'arrivo con 60 di falsopiani in mezzo, una volta ogni 50 anni, però.
herbie ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 14:46ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.gampenpass ha scritto: ↑lunedì 16 ottobre 2023, 22:55 Il voto medio (al momento) è 4,87!![]()
Io personalmente gli ho dato 5, un brutto percorso salvato parzialmente dalle due cronometro e dal doppio Grappa della penultima tappa. Forse potrei aggiungere un mezzo voto, ma complessivamente il giudizio rimane insufficiente (per me).
Troppe occasioni perse negli ultimi 50 km. di molte tappe. Le salite e conseguenti discese lunghe e alte in partenza, poi, induriscono inutilmente il percorso, pesano psicologicamente sui corridori a rischio tempo massimo che poi fanno pressioni e col rischio di assideramento dei corridori come avvenuto sul Passo delle Radici e sul Sempione lo scorso anno. In caso di brutto tempo, una cosa è sapere di andare in alto già caldi e a un'ora o due dall'arrivo...un'altra è andare in alto, gelarsi, staccarsi, e avere ancora davanti 150 km. per tagliare il traguardo. Le località pagano per la partenza, ma non è solo una la località che pagherebbe per la partenza.
Concentrare le difficoltà nel finale non vuol dire per forza mettere pendenze monstre negli ultimi tre chilometri, significa metterci fantasia e difficoltà varie negli ultimi 60 km. senza indurire dove non serve. Lo Stelvio in quella posizione è una cosa inguardabile, se mi togli quello in partenza e mi metti tre salite che vanno a strappi, di 4 o 5 km. l'una, ( e c'era l'imbarazzo della scelta, in Italia c'è quasi sempre) negli ultimi 40 o 50 km. il dislivello complessivo risulta perfino minore , non ti possono dire che hai fatto un Giro duro, ma la tappa per lo spettatore diventa esponenzialmente più interessante. Quante probabilità ci sono che esca battaglia tra gli uomini di classifica a 150 km. dal traguardo? per chi si ritrovasse davanti rischierebbe di essere più una trappola che una opportunità, come ben intuirono Nibali e Roglic sul Manghen a 100 km. dal traguardo...
Poi certo, una volta ogni 50 anni ti può uscire il Froome che gioca il tutto per tutto sul Finestre a 80 km. dall'arrivo con 60 di falsopiani in mezzo, una volta ogni 50 anni, però.
Ma il tunnel in bici è proprio impossibile?lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:34herbie ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 14:46ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.gampenpass ha scritto: ↑lunedì 16 ottobre 2023, 22:55 Il voto medio (al momento) è 4,87!![]()
Io personalmente gli ho dato 5, un brutto percorso salvato parzialmente dalle due cronometro e dal doppio Grappa della penultima tappa. Forse potrei aggiungere un mezzo voto, ma complessivamente il giudizio rimane insufficiente (per me).
Troppe occasioni perse negli ultimi 50 km. di molte tappe. Le salite e conseguenti discese lunghe e alte in partenza, poi, induriscono inutilmente il percorso, pesano psicologicamente sui corridori a rischio tempo massimo che poi fanno pressioni e col rischio di assideramento dei corridori come avvenuto sul Passo delle Radici e sul Sempione lo scorso anno. In caso di brutto tempo, una cosa è sapere di andare in alto già caldi e a un'ora o due dall'arrivo...un'altra è andare in alto, gelarsi, staccarsi, e avere ancora davanti 150 km. per tagliare il traguardo. Le località pagano per la partenza, ma non è solo una la località che pagherebbe per la partenza.
Concentrare le difficoltà nel finale non vuol dire per forza mettere pendenze monstre negli ultimi tre chilometri, significa metterci fantasia e difficoltà varie negli ultimi 60 km. senza indurire dove non serve. Lo Stelvio in quella posizione è una cosa inguardabile, se mi togli quello in partenza e mi metti tre salite che vanno a strappi, di 4 o 5 km. l'una, ( e c'era l'imbarazzo della scelta, in Italia c'è quasi sempre) negli ultimi 40 o 50 km. il dislivello complessivo risulta perfino minore , non ti possono dire che hai fatto un Giro duro, ma la tappa per lo spettatore diventa esponenzialmente più interessante. Quante probabilità ci sono che esca battaglia tra gli uomini di classifica a 150 km. dal traguardo? per chi si ritrovasse davanti rischierebbe di essere più una trappola che una opportunità, come ben intuirono Nibali e Roglic sul Manghen a 100 km. dal traguardo...
Poi certo, una volta ogni 50 anni ti può uscire il Froome che gioca il tutto per tutto sul Finestre a 80 km. dall'arrivo con 60 di falsopiani in mezzo, una volta ogni 50 anni, però.![]()
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Verissimo.
Immagina quella tappa di Monte Pana senza eira , Foscagno e Stelvio all' inizio, che sono inutili.
Avrebbero risparmiato ben 2000 inutili metri di dislivello iniziale e avrebbero potuto ridistribuirli tra metà tappa e il finale.
Non faccio l'elenco delle salite perché, come hai detto tu, avevano solo l'imbarazzo della scelta e avrebbero potuto pure stare abbondantemente sotto i 2000 metri, evitando pure ipotetiche rotture di c... da parte di Hansen e Salvato nel malaugurato caso di due gocce d'acqua, quel giorno.
Ok, Livigno perde la partita, ma non credo non avrebbero trovato una località in val Venosta o in alto Adige disposta ad accollarsela..
Bè discutibile....jumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:11Dal punto di vista che discuti, il passo in avanti è stato fatto perché tutte le tappe che non sono pensate per la classifica sono abbastanza facili e non hanno salite e grandi dislivelli a metà percorso, al contrario della scorsa edizione (es. Salerno e Lucca).herbie ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 14:46ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.gampenpass ha scritto: ↑lunedì 16 ottobre 2023, 22:55 Il voto medio (al momento) è 4,87!![]()
Io personalmente gli ho dato 5, un brutto percorso salvato parzialmente dalle due cronometro e dal doppio Grappa della penultima tappa. Forse potrei aggiungere un mezzo voto, ma complessivamente il giudizio rimane insufficiente (per me).
Troppe occasioni perse negli ultimi 50 km. di molte tappe. Le salite e conseguenti discese lunghe e alte in partenza, poi, induriscono inutilmente il percorso, pesano psicologicamente sui corridori a rischio tempo massimo che poi fanno pressioni e col rischio di assideramento dei corridori come avvenuto sul Passo delle Radici e sul Sempione lo scorso anno. In caso di brutto tempo, una cosa è sapere di andare in alto già caldi e a un'ora o due dall'arrivo...un'altra è andare in alto, gelarsi, staccarsi, e avere ancora davanti 150 km. per tagliare il traguardo. Le località pagano per la partenza, ma non è solo una la località che pagherebbe per la partenza.
Concentrare le difficoltà nel finale non vuol dire per forza mettere pendenze monstre negli ultimi tre chilometri, significa metterci fantasia e difficoltà varie negli ultimi 60 km. senza indurire dove non serve. Lo Stelvio in quella posizione è una cosa inguardabile, se mi togli quello in partenza e mi metti tre salite che vanno a strappi, di 4 o 5 km. l'una, ( e c'era l'imbarazzo della scelta, in Italia c'è quasi sempre) negli ultimi 40 o 50 km. il dislivello complessivo risulta perfino minore , non ti possono dire che hai fatto un Giro duro, ma la tappa per lo spettatore diventa esponenzialmente più interessante. Quante probabilità ci sono che esca battaglia tra gli uomini di classifica a 150 km. dal traguardo? per chi si ritrovasse davanti rischierebbe di essere più una trappola che una opportunità, come ben intuirono Nibali e Roglic sul Manghen a 100 km. dal traguardo...
Poi certo, una volta ogni 50 anni ti può uscire il Froome che gioca il tutto per tutto sul Finestre a 80 km. dall'arrivo con 60 di falsopiani in mezzo, una volta ogni 50 anni, però.
Nella tappa della Val Gardena, Foscagno e Stelvio sono sul percorso perché di strada, non certo per deliberate scelte tecniche.
Poi secondo me in cima allo Stelvio arriveranno già ben caldi, dubito che dopo 22 km di salita arrivi freddo anche se la fai a ritmo moderato. Ma pure dopo i 6 km del passo d'Eira e gli altri 2 o 3 a salire al Foscagno ...
Si poteva partire da Malles o Silandro il giorno dopo?
Teoricamente sì, ma c'era qualcuno disposto a pagare la partenza?
Se anche vi fosse stato qualcuno disposto a pagare, sarebbe stato opportuno mettere più di 2 ore di pullman di trasferimento dopo la tappa di Livigno, che è una delle più dure del Giro, prima di un'altra tappona di salita?
Discutibile.
Assolutamente impossibile. Buio pesto.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:39Ma il tunnel in bici è proprio impossibile?lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:34herbie ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 14:46
ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.
Troppe occasioni perse negli ultimi 50 km. di molte tappe. Le salite e conseguenti discese lunghe e alte in partenza, poi, induriscono inutilmente il percorso, pesano psicologicamente sui corridori a rischio tempo massimo che poi fanno pressioni e col rischio di assideramento dei corridori come avvenuto sul Passo delle Radici e sul Sempione lo scorso anno. In caso di brutto tempo, una cosa è sapere di andare in alto già caldi e a un'ora o due dall'arrivo...un'altra è andare in alto, gelarsi, staccarsi, e avere ancora davanti 150 km. per tagliare il traguardo. Le località pagano per la partenza, ma non è solo una la località che pagherebbe per la partenza.
Concentrare le difficoltà nel finale non vuol dire per forza mettere pendenze monstre negli ultimi tre chilometri, significa metterci fantasia e difficoltà varie negli ultimi 60 km. senza indurire dove non serve. Lo Stelvio in quella posizione è una cosa inguardabile, se mi togli quello in partenza e mi metti tre salite che vanno a strappi, di 4 o 5 km. l'una, ( e c'era l'imbarazzo della scelta, in Italia c'è quasi sempre) negli ultimi 40 o 50 km. il dislivello complessivo risulta perfino minore , non ti possono dire che hai fatto un Giro duro, ma la tappa per lo spettatore diventa esponenzialmente più interessante. Quante probabilità ci sono che esca battaglia tra gli uomini di classifica a 150 km. dal traguardo? per chi si ritrovasse davanti rischierebbe di essere più una trappola che una opportunità, come ben intuirono Nibali e Roglic sul Manghen a 100 km. dal traguardo...
Poi certo, una volta ogni 50 anni ti può uscire il Froome che gioca il tutto per tutto sul Finestre a 80 km. dall'arrivo con 60 di falsopiani in mezzo, una volta ogni 50 anni, però.![]()
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Verissimo.
Immagina quella tappa di Monte Pana senza eira , Foscagno e Stelvio all' inizio, che sono inutili.
Avrebbero risparmiato ben 2000 inutili metri di dislivello iniziale e avrebbero potuto ridistribuirli tra metà tappa e il finale.
Non faccio l'elenco delle salite perché, come hai detto tu, avevano solo l'imbarazzo della scelta e avrebbero potuto pure stare abbondantemente sotto i 2000 metri, evitando pure ipotetiche rotture di c... da parte di Hansen e Salvato nel malaugurato caso di due gocce d'acqua, quel giorno.
Ok, Livigno perde la partita, ma non credo non avrebbero trovato una località in val Venosta o in alto Adige disposta ad accollarsela..
ops, m era sfuggito il riposo.lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:44Bè discutibile....jumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:11Dal punto di vista che discuti, il passo in avanti è stato fatto perché tutte le tappe che non sono pensate per la classifica sono abbastanza facili e non hanno salite e grandi dislivelli a metà percorso, al contrario della scorsa edizione (es. Salerno e Lucca).herbie ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 14:46
ho dato 5 solo perchè finalmente mi pare ci sia stata messa un po' più di fantasia nel cercare strade nuove e soluzioni nuove come avveniva regolarmente con Castellano e Zomegnan.
Troppe occasioni perse negli ultimi 50 km. di molte tappe. Le salite e conseguenti discese lunghe e alte in partenza, poi, induriscono inutilmente il percorso, pesano psicologicamente sui corridori a rischio tempo massimo che poi fanno pressioni e col rischio di assideramento dei corridori come avvenuto sul Passo delle Radici e sul Sempione lo scorso anno. In caso di brutto tempo, una cosa è sapere di andare in alto già caldi e a un'ora o due dall'arrivo...un'altra è andare in alto, gelarsi, staccarsi, e avere ancora davanti 150 km. per tagliare il traguardo. Le località pagano per la partenza, ma non è solo una la località che pagherebbe per la partenza.
Concentrare le difficoltà nel finale non vuol dire per forza mettere pendenze monstre negli ultimi tre chilometri, significa metterci fantasia e difficoltà varie negli ultimi 60 km. senza indurire dove non serve. Lo Stelvio in quella posizione è una cosa inguardabile, se mi togli quello in partenza e mi metti tre salite che vanno a strappi, di 4 o 5 km. l'una, ( e c'era l'imbarazzo della scelta, in Italia c'è quasi sempre) negli ultimi 40 o 50 km. il dislivello complessivo risulta perfino minore , non ti possono dire che hai fatto un Giro duro, ma la tappa per lo spettatore diventa esponenzialmente più interessante. Quante probabilità ci sono che esca battaglia tra gli uomini di classifica a 150 km. dal traguardo? per chi si ritrovasse davanti rischierebbe di essere più una trappola che una opportunità, come ben intuirono Nibali e Roglic sul Manghen a 100 km. dal traguardo...
Poi certo, una volta ogni 50 anni ti può uscire il Froome che gioca il tutto per tutto sul Finestre a 80 km. dall'arrivo con 60 di falsopiani in mezzo, una volta ogni 50 anni, però.
Nella tappa della Val Gardena, Foscagno e Stelvio sono sul percorso perché di strada, non certo per deliberate scelte tecniche.
Poi secondo me in cima allo Stelvio arriveranno già ben caldi, dubito che dopo 22 km di salita arrivi freddo anche se la fai a ritmo moderato. Ma pure dopo i 6 km del passo d'Eira e gli altri 2 o 3 a salire al Foscagno ...
Si poteva partire da Malles o Silandro il giorno dopo?
Teoricamente sì, ma c'era qualcuno disposto a pagare la partenza?
Se anche vi fosse stato qualcuno disposto a pagare, sarebbe stato opportuno mettere più di 2 ore di pullman di trasferimento dopo la tappa di Livigno, che è una delle più dure del Giro, prima di un'altra tappona di salita?
Discutibile.
Jumbo tra Livigno e monte Pana c'è il giorno di riposo.
Avevano tutta la possibilità di fare un trasferimento da Livigno a Malles Venosta e dormire lì, senza grossi problemi. Se fai il tunnel del gallo, a Malles ci arrivi in meno di un' ora e mezza.
Si sono visti trasferimenti ben peggiori, anche recentemente, senza il giorno di riposo in mezzo.
Poi sono d'accordo che andava trovata un'altra località di partenza in alto Adige, ma non credo sarebbe stato un problema insormontabile.
Il discorso di Herbie sullo Stelvio e il Foscagno è giusto per me: non è un problema arrivare lassù caldo, il problema è che se cadono due gocce, o peggio, a scendere ti congeli e poi ti restano altri 140 km di corsa da fare, congelato e intirizzito.
Mica 40, che li fanno in un' ora e mezza, ti restano altre tre ore abbondanti da fare in quelle condizioni.
E a quel punto cosa vuoi che succeda?
Cose già viste: parte la protesta, con la motivazione della tutela della salute dei corridori e ciao Stelvio e compagnia.
Ci metto la firma: se quel giorno non splende il sole, i primi 75 km di tappa li tagliano senza problemi, con un bel trasferimento in pullman di due ore, tra l'altro![]()
Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....jumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:50ops, m era sfuggito il riposo.lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:44Bè discutibile....jumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:11
Dal punto di vista che discuti, il passo in avanti è stato fatto perché tutte le tappe che non sono pensate per la classifica sono abbastanza facili e non hanno salite e grandi dislivelli a metà percorso, al contrario della scorsa edizione (es. Salerno e Lucca).
Nella tappa della Val Gardena, Foscagno e Stelvio sono sul percorso perché di strada, non certo per deliberate scelte tecniche.
Poi secondo me in cima allo Stelvio arriveranno già ben caldi, dubito che dopo 22 km di salita arrivi freddo anche se la fai a ritmo moderato. Ma pure dopo i 6 km del passo d'Eira e gli altri 2 o 3 a salire al Foscagno ...
Si poteva partire da Malles o Silandro il giorno dopo?
Teoricamente sì, ma c'era qualcuno disposto a pagare la partenza?
Se anche vi fosse stato qualcuno disposto a pagare, sarebbe stato opportuno mettere più di 2 ore di pullman di trasferimento dopo la tappa di Livigno, che è una delle più dure del Giro, prima di un'altra tappona di salita?
Discutibile.
Jumbo tra Livigno e monte Pana c'è il giorno di riposo.
Avevano tutta la possibilità di fare un trasferimento da Livigno a Malles Venosta e dormire lì, senza grossi problemi. Se fai il tunnel del gallo, a Malles ci arrivi in meno di un' ora e mezza.
Si sono visti trasferimenti ben peggiori, anche recentemente, senza il giorno di riposo in mezzo.
Poi sono d'accordo che andava trovata un'altra località di partenza in alto Adige, ma non credo sarebbe stato un problema insormontabile.
Il discorso di Herbie sullo Stelvio e il Foscagno è giusto per me: non è un problema arrivare lassù caldo, il problema è che se cadono due gocce, o peggio, a scendere ti congeli e poi ti restano altri 140 km di corsa da fare, congelato e intirizzito.
Mica 40, che li fanno in un' ora e mezza, ti restano altre tre ore abbondanti da fare in quelle condizioni.
E a quel punto cosa vuoi che succeda?
Cose già viste: parte la protesta, con la motivazione della tutela della salute dei corridori e ciao Stelvio e compagnia.
Ci metto la firma: se quel giorno non splende il sole, i primi 75 km di tappa li tagliano senza problemi, con un bel trasferimento in pullman di due ore, tra l'altro![]()
comunque può anche essere che Livigno paghi per avere il riposo.
se tagliano i primi 75 km, tagliano i km che stiamo criticando, quindi quasi quasi ci fanno un favore.
verissimolucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:53 Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....
già, ma il danno è che per quei 75 km. il finale è stato impoverito e lì certo non aggiungono niente.jumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:50ops, m era sfuggito il riposo.lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:44Bè discutibile....jumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:11
Dal punto di vista che discuti, il passo in avanti è stato fatto perché tutte le tappe che non sono pensate per la classifica sono abbastanza facili e non hanno salite e grandi dislivelli a metà percorso, al contrario della scorsa edizione (es. Salerno e Lucca).
Nella tappa della Val Gardena, Foscagno e Stelvio sono sul percorso perché di strada, non certo per deliberate scelte tecniche.
Poi secondo me in cima allo Stelvio arriveranno già ben caldi, dubito che dopo 22 km di salita arrivi freddo anche se la fai a ritmo moderato. Ma pure dopo i 6 km del passo d'Eira e gli altri 2 o 3 a salire al Foscagno ...
Si poteva partire da Malles o Silandro il giorno dopo?
Teoricamente sì, ma c'era qualcuno disposto a pagare la partenza?
Se anche vi fosse stato qualcuno disposto a pagare, sarebbe stato opportuno mettere più di 2 ore di pullman di trasferimento dopo la tappa di Livigno, che è una delle più dure del Giro, prima di un'altra tappona di salita?
Discutibile.
Jumbo tra Livigno e monte Pana c'è il giorno di riposo.
Avevano tutta la possibilità di fare un trasferimento da Livigno a Malles Venosta e dormire lì, senza grossi problemi. Se fai il tunnel del gallo, a Malles ci arrivi in meno di un' ora e mezza.
Si sono visti trasferimenti ben peggiori, anche recentemente, senza il giorno di riposo in mezzo.
Poi sono d'accordo che andava trovata un'altra località di partenza in alto Adige, ma non credo sarebbe stato un problema insormontabile.
Il discorso di Herbie sullo Stelvio e il Foscagno è giusto per me: non è un problema arrivare lassù caldo, il problema è che se cadono due gocce, o peggio, a scendere ti congeli e poi ti restano altri 140 km di corsa da fare, congelato e intirizzito.
Mica 40, che li fanno in un' ora e mezza, ti restano altre tre ore abbondanti da fare in quelle condizioni.
E a quel punto cosa vuoi che succeda?
Cose già viste: parte la protesta, con la motivazione della tutela della salute dei corridori e ciao Stelvio e compagnia.
Ci metto la firma: se quel giorno non splende il sole, i primi 75 km di tappa li tagliano senza problemi, con un bel trasferimento in pullman di due ore, tra l'altro![]()
decade un argomento forte, d'altra parte può essere che Livigno paghi per essere sede del riposo.
se tagliano i primi 75 km, tagliano i km che stiamo criticando, quindi quasi quasi ci fanno un favore.
Inoltre lasciami aggiungere una cosa: io sapendo con anticipo del Giro ha Livigno mi sono prenotato il weekend lassù,per godermi la corsa e magari scroccare qualche foto durante il giorno di riposo (sperando di non menare sfiga perché quest' anno mi sono prenotato Aosta per vederli sul GSB nella stessa datajumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:54 In ogni caso lo Stelvio in quella data ripropone il problema del meteo. Il problema non è il tracciato ma la data. Il fatto che sia in una posizione "inutile" del percorso rende meno significativo il passaggio, ma anche l'incidenza sportiva dell'eventuale taglio.
verissimolucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:53 Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....
la questione del giorno di riposo cambia e di molto le condizioni del mio ragionamento di sopra.
Sì maggio a Livigno è bassa stagione, come ottobre/novembre. Non che in qualunque altra località di montagna normalmente toccata dal Giro le cose stiano diversamente...lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 16:27Inoltre lasciami aggiungere una cosa: io sapendo con anticipo del Giro ha Livigno mi sono prenotato il weekend lassù,per godermi la corsa e magari scroccare qualche foto durante il giorno di riposo (sperando di non menare sfiga perché quest' anno mi sono prenotato Aosta per vederli sul GSB nella stessa datajumbo ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:54 In ogni caso lo Stelvio in quella data ripropone il problema del meteo. Il problema non è il tracciato ma la data. Il fatto che sia in una posizione "inutile" del percorso rende meno significativo il passaggio, ma anche l'incidenza sportiva dell'eventuale taglio.
verissimolucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:53 Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....
la questione del giorno di riposo cambia e di molto le condizioni del mio ragionamento di sopra.).
Ti dico che trovare un albergo aperto non è stata impresa facilissima: il 19 maggio lassù è bassissima stagione e, in molti, mi hanno risposto che quel weekend saranno chiusi, anche se arriverà il Giro.
Puoi capire da questo dettaglio quanto indotto si aspettano lassù con la corsa rosa: chi si caga Livigno con il baraccone del Giro nel giorno di riposo, televisivamente parlando?
Nessuno.
Cosa fai a Livigno a metà maggio?
Non scii più, moltissimi negozi e ristoranti sono chiusi per ferie, gli impianti per le MTB sono chiusi perché c'è ancora neve sulle piste e andare in bici su strada... Bè se si alza una nuvola auguroni!
Poi , in quanti guarderanno la partenza della tappa successiva, sapendo poi che il resto è annacquato fino a pomeriggio inoltrato?
Stare lassù per quei giorni mi sembra uno spreco, a livello di promozione turistica, ma evidentemente avranno fatto i loro conti... Anche se sinceramente non li capisco...
Il weekend conclusivo di quale corsa Maìno?Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 19:27 Ho seguito un po'di tappe dal vivo nel weekend conclusivo, altro che hotel delle squadre. Australiani, inglesi, francesi... Quella tre giorni è molto sentita e appetibile per chi venderà pacchetti
Volevo dire weekend dell'ultimo riposo - del Giro.lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 20:31Il weekend conclusivo di quale corsa Maìno?Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 19:27 Ho seguito un po'di tappe dal vivo nel weekend conclusivo, altro che hotel delle squadre. Australiani, inglesi, francesi... Quella tre giorni è molto sentita e appetibile per chi venderà pacchetti
Bè ma sai, nel 2023 hanno fatto il riposo dove? erano praticamente sul lago di garda giusto?Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 21:52Volevo dire weekend dell'ultimo riposo - del Giro.lucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 20:31Il weekend conclusivo di quale corsa Maìno?Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 19:27 Ho seguito un po'di tappe dal vivo nel weekend conclusivo, altro che hotel delle squadre. Australiani, inglesi, francesi... Quella tre giorni è molto sentita e appetibile per chi venderà pacchetti
peròlucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:53
Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....
Capisci che ci siano ridotti a scegliere tra il male minore, a questo punto?nurseryman ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2023, 20:05peròlucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:53
Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....
se fanno foscagno e stelvio viene una tappa con fugone e gruppo che pascola a 15 minuti
senza potremmo vedere lo sprint in salita nell'ultimo km
io preferisco la prima perchè la lotta nei primi km per prendere la fuga non è male
lucks83 ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2023, 20:06Capisci che ci siano ridotti a scegliere tra il male minore, a questo punto?nurseryman ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2023, 20:05peròlucks83 ha scritto: ↑martedì 17 ottobre 2023, 15:53
Se tagliano quei 75 km da una parte potrebbero quasi farci un favore, dall' altra aumenta ancora di più il rimpianto e il giramento di maroni, perché la tappa diventerebbe completamente ridicola, col Pinei soft e la rampa di garage di 2 km di monte Pana....
se fanno foscagno e stelvio viene una tappa con fugone e gruppo che pascola a 15 minuti
senza potremmo vedere lo sprint in salita nell'ultimo km
io preferisco la prima perchè la lotta nei primi km per prendere la fuga non è male