Considerazioni su squadre World Tour
Considerazioni su squadre World Tour
Leggendo una recente intervista pubblicata su Bici.pro a Mateo Jorgenson, a proposito del suo passaggio alla Jumbo-Visma, a me ha colpito questo passaggio:
"[...]Quali pensi siano le differenze fra la Movistar e la Jumbo Visma?
Non ne sono ancora sicuro, non facendo ancora parte della squadra. Alla Movistar negli ultimi anni ho visto Patxi Vila cercare di portare il cambiamento, ma in realtà non è riuscito a cambiare molto e adesso è tornato alla Bora-Hansgrohe. La squadra è gestita da persone in gamba che però sono ferme al ciclismo di vent’anni fa. Tutto quello che posso vedere della Jumbo-Visma è dall’esterno. Sono entusiasta di scoprirlo. La sensazione è che attuino una programmazione tipica più degli sport di squadra americani che del ciclismo. Curano tutti i dettagli, almeno da quello che raccontano i corridori che ne fanno già parte. La sensazione è che il rendimento sia la prima attenzione, dai gregari ai leader. [...]".
Al di là di certe considerazioni fatte e rifatte e chiaramente non tutte esplicitabili qui, mi ha colpito soprattutto la sensazione di "ciclismo sorpassato" espressa da Jorgenson, che inevitabilmente rimanda a tipologie di preparazione differenti.
Ovvio che poi qui si possono fare tutte le lecite considerazioni che si vogliono tra le varie squadre (estendendo, in caso, anche il discorso alle Professional).
"[...]Quali pensi siano le differenze fra la Movistar e la Jumbo Visma?
Non ne sono ancora sicuro, non facendo ancora parte della squadra. Alla Movistar negli ultimi anni ho visto Patxi Vila cercare di portare il cambiamento, ma in realtà non è riuscito a cambiare molto e adesso è tornato alla Bora-Hansgrohe. La squadra è gestita da persone in gamba che però sono ferme al ciclismo di vent’anni fa. Tutto quello che posso vedere della Jumbo-Visma è dall’esterno. Sono entusiasta di scoprirlo. La sensazione è che attuino una programmazione tipica più degli sport di squadra americani che del ciclismo. Curano tutti i dettagli, almeno da quello che raccontano i corridori che ne fanno già parte. La sensazione è che il rendimento sia la prima attenzione, dai gregari ai leader. [...]".
Al di là di certe considerazioni fatte e rifatte e chiaramente non tutte esplicitabili qui, mi ha colpito soprattutto la sensazione di "ciclismo sorpassato" espressa da Jorgenson, che inevitabilmente rimanda a tipologie di preparazione differenti.
Ovvio che poi qui si possono fare tutte le lecite considerazioni che si vogliono tra le varie squadre (estendendo, in caso, anche il discorso alle Professional).
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Considerazioni su squadre World Tour
Mi sembra abbastanza normale che ci possa essere una certa differenza per due motivi:Abruzzese ha scritto: ↑sabato 21 ottobre 2023, 17:32 Leggendo una recente intervista pubblicata su Bici.pro a Mateo Jorgenson, a proposito del suo passaggio alla Jumbo-Visma, a me ha colpito questo passaggio:
Al di là di certe considerazioni fatte e rifatte e chiaramente non tutte esplicitabili qui, mi ha colpito soprattutto la sensazione di "ciclismo sorpassato" espressa da Jorgenson, che inevitabilmente rimanda a tipologie di preparazione differenti.
Ovvio che poi qui si possono fare tutte le lecite considerazioni che si vogliono tra le varie squadre (estendendo, in caso, anche il discorso alle Professional).
1) Budget;
2) Mentalità della dirigenza.
Sul secondo aspetto è evidente che gli "esperimenti" ( parlo sempre di preparazione e tutto ciò che ruota intorno) sono più portati a farli quelle squadre con il budget più ampio che le altre, che pure avrebbero bisogno di provare a colmare il gap.
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Re: Considerazioni su squadre World Tour
Estendendo il discorso, la Ineos è già una squadra con una mentalità superata?
Fino a 5-6 anni fa era la squadra dominante, oggi non più. O secondo voi è un problema di budget, di preparatori ecc.?
Fino a 5-6 anni fa era la squadra dominante, oggi non più. O secondo voi è un problema di budget, di preparatori ecc.?
Re: Considerazioni su squadre World Tour
Secondo me è più un problema di corridori, per la Ineos.gampenpass ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 15:10 Estendendo il discorso, la Ineos è già una squadra con una mentalità superata?
Fino a 5-6 anni fa era la squadra dominante, oggi non più. O secondo voi è un problema di budget, di preparatori ecc.?
Faccio un esempio: se fosse plausibile il fatto che Brailsford e soci abbiano una mentalità superata, Ganna non sarebbe un top nel suo campo, ma una mezza pippa.
Quest' anno ha fatto notevoli miglioramenti tra l'altro.
Non voglio nemmeno pensare che, se fosse gestito da Plugge, sarebbe il nuovo Indurain.
Allo stesso modo, se si fossero rimbecilliti, non avrebbero portato Thomas sul podio del Tour 2022 e su quello del Giro 2023.
Possiamo criticare il loro modo di correre, ma non credo che siano diventati antidiluviani nei metodi di allenamento.
Semplicemente il loro leader e talento naturale per i GT si è quasi ammazzato e non ha più un osso sano, Thomas è vecchio, Van Baarle è andato via, Tao poteva vincere il Giro ma si è disintegrato un femore e poi se n'è andato, Carapaz si è dimostrato un ottimo corridore ma non un campione.
Il livello del team resta alto, ma se ti manca chi finalizza, non vinci.
Re: Considerazioni su squadre World Tour
Sicuramente ci sono squadre WT che lavorano meglio di altre e che hanno più risorse.
All'ultimo Giro d'Italia andando nella zona bus, mi hanno impressionato lo staff Ineos e Jumbo, ho visto un numero di personale dietro le quinte molto superiore a quello degli altri team WT.
A vederli dal vivo sembravano avere un organizzazione decisamente più professionale.
La Movistar negli ultimi anni è andata anche a peggiorare come roster, per esempio quest'anno hanno avuto come punta praticamente solo Mas e in parte Jorgenson, il resto sono buoni corridori che non possono ambire a vittorie di peso.
Il calo di risultati secondo me si spiega anche così.
L'anno scorso, il 42enne Valverde ha fatto 2° alle Strade Bianche, 2° alla Freccia Vallone, 7° alla Liegi, 11° al Giro d'Italia, 13° alla Vuelta, 4° al Giro dell'Emilia e 6° al Lombardia.
Quindi nel 2022 i metodi di allenamento Movistar funzionavano ancora con un Valverde quasi in pensione, quindi mi pare ci sia un problema principalmente di rosa.
All'ultimo Giro d'Italia andando nella zona bus, mi hanno impressionato lo staff Ineos e Jumbo, ho visto un numero di personale dietro le quinte molto superiore a quello degli altri team WT.
A vederli dal vivo sembravano avere un organizzazione decisamente più professionale.
La Movistar negli ultimi anni è andata anche a peggiorare come roster, per esempio quest'anno hanno avuto come punta praticamente solo Mas e in parte Jorgenson, il resto sono buoni corridori che non possono ambire a vittorie di peso.
Il calo di risultati secondo me si spiega anche così.
L'anno scorso, il 42enne Valverde ha fatto 2° alle Strade Bianche, 2° alla Freccia Vallone, 7° alla Liegi, 11° al Giro d'Italia, 13° alla Vuelta, 4° al Giro dell'Emilia e 6° al Lombardia.
Quindi nel 2022 i metodi di allenamento Movistar funzionavano ancora con un Valverde quasi in pensione, quindi mi pare ci sia un problema principalmente di rosa.
Re: Considerazioni su squadre World Tour
Comunque penso che a 42 anni Valverde seguisse il metodo Valverde
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Re: Considerazioni su squadre World Tour
Lo strapotere Jumbo nei GT non si mette in dubbio. UAE direi seconda forza.
Nelle gare di un giorno invece i valori sono più equilibrati. Nelle cronometro direi lo stesso.
Quanto di buono e innovativo fanno i Jumbo non è efficacie a 360 gradi? Oppure è solo questione di uomini che hanno quelle caratteristiche?
Nelle gare di un giorno invece i valori sono più equilibrati. Nelle cronometro direi lo stesso.
Quanto di buono e innovativo fanno i Jumbo non è efficacie a 360 gradi? Oppure è solo questione di uomini che hanno quelle caratteristiche?
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Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Considerazioni su squadre World Tour
nei GT lo strapotere Jumbo va alla grandeSalvatore77 ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 17:30 Lo strapotere Jumbo nei GT non si mette in dubbio. UAE direi seconda forza.
Nelle gare di un giorno invece i valori sono più equilibrati. Nelle cronometro direi lo stesso.
Quanto di buono e innovativo fanno i Jumbo non è efficacie a 360 gradi? Oppure è solo questione di uomini che hanno quelle caratteristiche?
tre giri tre vittorie e l'ultima ridicolizzando il resto della concorrenza
hanno sicuramente qualcosa in più in termini di organizzazione e professionalità
il tema degli squadroni è stato più volte dibattuto su queste pagine
credo che sia deleterio per tutto il movimento l'accentramento dei corridori vincenti in due o tre squadre
e che si dovrebbe arrivare ad un ridimensionamento dei budget e degli squadroni in genere
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
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Re: Considerazioni su squadre World Tour
Che dovrebbe coincidere con quello Movistar.
Dal 2005 al 2022 Valverde ha sempre fatto di squadre dirette Unzue, sono cambiati gli sponsor Illes Balears, Caisse d'Epargne e Movistar, ma per 17 anni di fila il rapporto Valverde-Unzue è andato avanti, sicuramente c'è una grande stima reciproca.
Siccome si parlava di una Movistar con un management superato a livello di conoscenze tecniche e di metodologie, a me pare che il problema sia più negli uomini.
Per il 2024 hanno comprato parecchi giovani spagnoli, nella speranza che qualcuno di questi possa emergere, ma al momento non c'è stato un vero colpo di mercato.
In estate si era parlato di Carlos Rodriguez come nuovo acquisto e quello sì che sarebbe stata una mezza svolta perché insieme a Mas, avrebbero formato una bella coppia, capace di essere protagonista a tutti i livelli GT, corse di una settimana e corse di un giorno.
Poi non se n'è più saputo nulla, al momento Rodriguez non è stato annunciato da nessuno per il 2024, ma sembra che l'ipotesi Movistar sia tramontata e che resti in Ineos.
Questo avvalorerebbe la sensazione che il budget non sia dei più alti, in pratica alla prima controproposta economica Ineos, i Movistar si sono dovuti arrendere.
Re: Considerazioni su squadre World Tour
Che manchino gli uomini giusti è fuor di dubbio, sono sempre quelli che fanno la differenza. Però quello che volevo dire è che, a prescindere dai metodi della Movistar, Valverde credo seguisse i propri. Un atleta così esperto sicuramente si conosce benissimo e sa di cosa ha bisogno, senza necessità negli ultimissimi anni di carriera di cambiare approccio, anche se la sua squadra modifica la propria filosofia
Re: Considerazioni su squadre World Tour
Personalmente non sono molto stupito dalle parole di Jorgensen. La serie Netflix sulla Movistar mi aveva trasmesso l'idea di una squadra in cui le strategie di corse sono un po' improvvisate e non mi sarei aspettato particolari attenzioni all'aspetto della preparazione. Credo che questo dipenda dalla cultura del "si è sempre fatto così", difficile da superare, specialmente nei contesti con grande storia.
Come nel calcio, allenare i campioni o allenare le squadre di provincia è una cosa diversa, al campione è difficile imporre un metodo e Valverde è sempre stato uno che si allenava a modo suo (giustamente, visti i risultati). Più difficile è portare al suo massimo un corridore giovane o che ancora non ha esplorato il suo massimo rendimento. Immagino che in Jumbo e nelle altre squadre di vertice ci siano dei principi su cui viene basato tutto, ma anche grande personalizzazione in base a come l'atleta risponde. Non a caso, la Jumbo ora e la Ineos prima hanno tirato fuori i campioni a partire da atleti ancora molto grezzi: Froome, Roglic, Vingegaard, Bernal (grande talento, ma approdato giovane in Ineos). La Movistar aveva un grandissimo talento (Quintana) ma la mia personale impressione è che avrebbe potuto fare di più.
Concordo su tutto. Non saranno al livello Jumbo, ma sono ancora una signor squadra per preparare i corridori. Penso che per Remco sarebbe stata molto adatta per raggiungere il massimo nei GT, ma va benissimo così per quanto mi riguarda.lucks83 ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 16:01 Secondo me è più un problema di corridori, per la Ineos.
Faccio un esempio: se fosse plausibile il fatto che Brailsford e soci abbiano una mentalità superata, Ganna non sarebbe un top nel suo campo, ma una mezza pippa.
Quest' anno ha fatto notevoli miglioramenti tra l'altro.
Non voglio nemmeno pensare che, se fosse gestito da Plugge, sarebbe il nuovo Indurain.
Allo stesso modo, se si fossero rimbecilliti, non avrebbero portato Thomas sul podio del Tour 2022 e su quello del Giro 2023.
Possiamo criticare il loro modo di correre, ma non credo che siano diventati antidiluviani nei metodi di allenamento.
Semplicemente il loro leader e talento naturale per i GT si è quasi ammazzato e non ha più un osso sano, Thomas è vecchio, Van Baarle è andato via, Tao poteva vincere il Giro ma si è disintegrato un femore e poi se n'è andato, Carapaz si è dimostrato un ottimo corridore ma non un campione.
Il livello del team resta alto, ma se ti manca chi finalizza, non vinci.
2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
Re: Considerazioni su squadre World Tour
Si, e credo che ci sia in giro molta gente che ha tirato un sospiro di sollievo, quando ha saputo che Remco non sarebbe andato in Ineos.il_panta ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 19:01 Personalmente non sono molto stupito dalle parole di Jorgensen. La serie Netflix sulla Movistar mi aveva trasmesso l'idea di una squadra in cui le strategie di corse sono un po' improvvisate e non mi sarei aspettato particolari attenzioni all'aspetto della preparazione. Credo che questo dipenda dalla cultura del "si è sempre fatto così", difficile da superare, specialmente nei contesti con grande storia.
Come nel calcio, allenare i campioni o allenare le squadre di provincia è una cosa diversa, al campione è difficile imporre un metodo e Valverde è sempre stato uno che si allenava a modo suo (giustamente, visti i risultati). Più difficile è portare al suo massimo un corridore giovane o che ancora non ha esplorato il suo massimo rendimento. Immagino che in Jumbo e nelle altre squadre di vertice ci siano dei principi su cui viene basato tutto, ma anche grande personalizzazione in base a come l'atleta risponde. Non a caso, la Jumbo ora e la Ineos prima hanno tirato fuori i campioni a partire da atleti ancora molto grezzi: Froome, Roglic, Vingegaard, Bernal (grande talento, ma approdato giovane in Ineos). La Movistar aveva un grandissimo talento (Quintana) ma la mia personale impressione è che avrebbe potuto fare di più.
Concordo su tutto. Non saranno al livello Jumbo, ma sono ancora una signor squadra per preparare i corridori. Penso che per Remco sarebbe stata molto adatta per raggiungere il massimo nei GT, ma va benissimo così per quanto mi riguarda.lucks83 ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 16:01 Secondo me è più un problema di corridori, per la Ineos.
Faccio un esempio: se fosse plausibile il fatto che Brailsford e soci abbiano una mentalità superata, Ganna non sarebbe un top nel suo campo, ma una mezza pippa.
Quest' anno ha fatto notevoli miglioramenti tra l'altro.
Non voglio nemmeno pensare che, se fosse gestito da Plugge, sarebbe il nuovo Indurain.
Allo stesso modo, se si fossero rimbecilliti, non avrebbero portato Thomas sul podio del Tour 2022 e su quello del Giro 2023.
Possiamo criticare il loro modo di correre, ma non credo che siano diventati antidiluviani nei metodi di allenamento.
Semplicemente il loro leader e talento naturale per i GT si è quasi ammazzato e non ha più un osso sano, Thomas è vecchio, Van Baarle è andato via, Tao poteva vincere il Giro ma si è disintegrato un femore e poi se n'è andato, Carapaz si è dimostrato un ottimo corridore ma non un campione.
Il livello del team resta alto, ma se ti manca chi finalizza, non vinci.
Anche per me era l' ambiente e il team giusto per tirare fuori il massimo delle sue potenzialità nei GT, insieme alla Jumbo ovviamente.