Krisper ha scritto: ↑sabato 30 dicembre 2023, 11:24
Il discorso che accomuna l’antipolitica, permettetemi questo termine riduttivo, e la mancata fama di Nibali oltre il confine degli appassionati é stimolante.
Ovviamente, é banale dirlo, i fattori che hanno portato al mancato “fenomeno Nibali” sono molteplici e tutti più o meno giusti, ma quali sono quelli su cui é possibile lavorare per il futuro del ciclismo?
Antipolitica
Alla base c’è un cambio culturale profondo, di come interpretiamo la realtà intorno a noi: tempi di attenzione, strumenti di comunicazione e come riceviamo le informazioni (chi legge più i giornali?), payTV (Nibali era comunque in chiaro), narcisismo da social del pubblico, l’effimero come regola, ecc
La vera novità è il fenomeno Sinner, che ha portato indietro le lancette dell’orologio; cosa non riuscita a Tamberi, il più titolato atleta italiano della storia!
E se alla base ci sia la differenza tra Sport-Sport e Sport-Gioco?
Nel tennis, come in tutti i giochi, è più facile immedesimarsi nel Noi e Loro; nello sport pure, ma meno, il valore assoluto della prestazione rimane il cuore dell'attenzione.
Il Loro di Nibali era difficile da identificare da un pubblico non ciclistico (assenza di rivalità già citata).
Sinner è eccezione anche nel suo non essere “eretico” come lo furono Tomba e Pantani; e credo che questo a breve potrebbe spegnere il fenomeno. Poi dipende anche dai suoi futuri risultati e da come verranno trasmesse le partite, se in chiaro oppure no.
Il ciclismo, più del doping, paga il suo essere uno sport vecchio e spesso noioso. I suoi significati simbolici sono lontani dai “valori” della società contemporanea.
La sfida è riuscire a cogliere l’onda ambientalista e della ciclo mobilità.
Come abbiamo spesso scritto qui sul forum, più ciclisti su strada non significano più appassionati di ciclismo.
É su questo che UCI, organizzatori e, perché no, tifosi di questo sport devono lavorare; già ma come?
Ecco, domandarsi cosa si sarebbe potuto e dovuto fare per fare di Nibali un fenomeno mediatico di massa, é già un bel punto da cui partire.
Poi aggiungo una provocazione.
Nibali non è mai stato amato da molti appassionati di ciclismo italiano! Sul forum abbondano gli esempi.
Per me incomprensibilmente. Ci saranno molte ragioni, ma temo che una parte di odio, spero davvero piccola, sia perché lui è un “terrone”. Spero di sbagliarmi, ma questo dubbio l’ho.
Non è un caso forse che i fenomeni sportivi sono tutti del nord.
Nibali non ha bucato lo schermo, ma forse nemmeno un muro di diffidenza che ancora uno del sud deve superare per essere apprezzato. Oggi molto meno che in passato, ma è ancora presente uno sguardo obliquo da nord a sud.