Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Ho finito da poco "Le mille e una notte" nell'edizione curata e commentata da Abdolah, autore che - come più volte scritto anche qua - adoro.
L'opera è un capolavoro e le sue note aiutano a inserire i vari racconti in un contesto culturale preciso e ripercorrono lo strano percorso che ha portato a noi Le Mille e una Notte e come nel testo si mescolano (e a volte "litigano") tradizioni persiane, arabe e indiane.
Dopo questa lettura il mio interesse per l'oriente aumenta ancora di più (e ovviamente mi sono innamorato della bella Shehrazade ).
L'opera è un capolavoro e le sue note aiutano a inserire i vari racconti in un contesto culturale preciso e ripercorrono lo strano percorso che ha portato a noi Le Mille e una Notte e come nel testo si mescolano (e a volte "litigano") tradizioni persiane, arabe e indiane.
Dopo questa lettura il mio interesse per l'oriente aumenta ancora di più (e ovviamente mi sono innamorato della bella Shehrazade ).
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Mi sono spesso ripromesso di leggere questa raccolta ma ho sempre desistito
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
i racconti sono tantissimi e ogni raccolta di fatto è una selezione a sé ; questa, commentata, mi è piaciuta molto
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Vi avevo promesso un commento sulla trilogia delle falci, di Shusterman. Mi perdonerete se non è proprio brevissimo
«Immagino che sia colui che porta la torcia a proiettare le ombre più oscure.»
Costituita dai tre romanzi Falce, Thunderhead e Rintocco, questa è una trilogia distopica ambientata nel nostro futuro, quando una intelligenza artificiale chiamata Thunderhead governa l’umanità (spontaneo il rimando al Presidente di riserva dell’omonimo racconto di Dick. Ma Dick è citato praticamente senza soluzione di continuità, per esempio la riprogrammazione dei ricordi richiama alla mente Ricordi in vendita, noto al grande pubblico per l’adattamento cinematografico Total recall. Mentre il finale ricorda per alcuni aspetti un racconto giovanile dello stesso autore), cancellando malattie, morte e povertà, ma anche curiosità umana, libertà e umanità, come diceva Murakami ne L’uccello che girava le viti del mondo: “Se la gente fosse immortale, senza mai deperire, senza mai invecchiare, se potesse vivere eternamente su questo mondo in buona salute, crede che penserebbe ugualmente tutto il tempo a un sacco di cose come fa adesso? Insomma, noi chi più chi meno stiamo sempre a elucubrare su qualcosa, no? La filosofia, la psicologia, la logica... la religione, la letteratura... se non esistesse la morte, non crede che tutti questi pensieri difficili, questi concetti complicati, non sarebbero mai apparsi sulla faccia della Terra?”
Libertà e umanità che, in questo mondo immaginato da Shusterman, restano almeno in parte, confinate in pochi angoli ciechi (le falci, i loschi, i tonisti) nei quali il Thunderhead rinuncia a entrare.
Le falci sono un gruppo di persone, organizzate gerarchicamente e tollerate dal Thunderhead, che sono autorizzate a portare la morte, in un mondo che non ammette più la malattia e dove anche i morti per incidenti (a meno che i loro corpi non siano danneggiati da fuoco o acido) possono essere riportati in vita grazi alla tecnologia. Le falci, quindi, sono autorizzate a scegliere, con regole che scopriremo leggendo, chi deve essere sacrificato (la morte data dalle falci segue dei rituali, come i sacrifici umani dei popoli antichi) per evitare la sovrappopolazione del pianeta, dove (a differenza di altri distopici che trattano il tema del conflitto fra uomini e intelligenze artificiali) gli uomini continuano a riprodursi senza morire per cause naturali o accidentali.
Seguiamo nella trilogia due giovani, Citra e Rowan, che si dedicano ad apprendere l’arte di essere falce, inizialmente come apprendisti di una falce più anziana, e gli intrighi e l’azione legati ai conflitti fra i diversi modi di interpretare il ruolo di falce.
Il world building è superbo ed è anche eccellente il modo in cui viene svelato, senza noiosi infodump. Ci sono anche numerosi spunti legati al nostro, di mondo, talvolta scherzosi, altre volte più seri
“«C’è chi preferisce non vedere che ci sono dei problemi» rispose Marie. Per Anastasia era difficile crederlo… ma d’altra parte, il fatto di cercare facili capri espiatori per problemi complicati era un passatempo umano sin da quando la prima orda di cavernicoli aveva aggredito un loro simile a colpi di pietra.”
La narrazione si rivolge essenzialmente ai giovanissimi ma lo stile accattivante e coinvolgente, e la profondità delle riflessioni che se ne possono trarre, lo rende apprezzabile anche da un pubblico più maturo.
Ma alla fine il senso di questa saga è porre, in modo diverso e più moderno, con una venatura cyberpunk, e con la prolissità dei romanzi contemporanei (se Brown scriveva racconti di dieci pagine, Dick di cinquanta, i romanzi di un tempo erano di poche centinaia di pagine, qui siamo parlando di milleduecento pagine circa, sommando i tre volumi) la domanda dei classici della fantascienza, quello che in modi e con stili diversi si chiedevano Dick e Trevis
“E così la distinzione tra essere umani autentici vivi e strutture umanoidi andava a farsi benedire. In quell’ascensore del museo, pensò, sono sceso con due creature, una umana e l’altra androide...e ho provato dei sentimenti esattamente contrari a quelli che ci si aspettava. A quelli che sono abituato a provare... a quelli che mi si richiede di provare.”
“Mi pareva di vederli, gli uomini che in un remoto passato avevano deciso quale era il vero scopo dell’umanità sulla terra… Dovevano aver giudicato sé stessi uomini seri, impegnati… dovevano aver parlato spesso di «pietà» e di «preveggenza». … con i capelli bianchi e le maniche rimboccate e magari la pipa in bocca, e si passavano memorandum attraverso le scrivanie cariche di scartoffie e di libri, pianificando il mondo ideale per l’Homo sapiens, un mondo senza miseria, malattie, dissenso, neurosi e sofferenze”
“Una volta, tanto tempo fa, a New York c’erano i telefoni privati. Allora tutti si parlavano… magari da lontano, con voci rese esili e artificiali dall’elettronica, ma parlavano. Dei prezzi dei generi alimentari, delle elezioni presidenziali, del comportamento sessuale dei figli adolescenti, della paura del maltempo e della paura della morte. E leggevano, ascoltavano le voci dei vivi e dei morti che parlavano loro in un silenzio eloquente, in contatto con una marea così immensa di voci umane che doveva riempire la mente e induceva a pensare: «Io sono umano. Io parlo, e ascolto e leggo».”
(e sicuramente anche Asimov e molti altri che non ricordo abbastanza bene da cercare a colpo sicuro le citazioni come ho fatto per Pecore elettriche e Mimo), anche se la risposta di Shusterman è dal mio punto di vista troppo pessimistica e poco o per nulla condivisibile. La domanda che ci si pone, alla fine, è sempre la stessa: cosa voglia dire essere umani.
«Immagino che sia colui che porta la torcia a proiettare le ombre più oscure.»
Costituita dai tre romanzi Falce, Thunderhead e Rintocco, questa è una trilogia distopica ambientata nel nostro futuro, quando una intelligenza artificiale chiamata Thunderhead governa l’umanità (spontaneo il rimando al Presidente di riserva dell’omonimo racconto di Dick. Ma Dick è citato praticamente senza soluzione di continuità, per esempio la riprogrammazione dei ricordi richiama alla mente Ricordi in vendita, noto al grande pubblico per l’adattamento cinematografico Total recall. Mentre il finale ricorda per alcuni aspetti un racconto giovanile dello stesso autore), cancellando malattie, morte e povertà, ma anche curiosità umana, libertà e umanità, come diceva Murakami ne L’uccello che girava le viti del mondo: “Se la gente fosse immortale, senza mai deperire, senza mai invecchiare, se potesse vivere eternamente su questo mondo in buona salute, crede che penserebbe ugualmente tutto il tempo a un sacco di cose come fa adesso? Insomma, noi chi più chi meno stiamo sempre a elucubrare su qualcosa, no? La filosofia, la psicologia, la logica... la religione, la letteratura... se non esistesse la morte, non crede che tutti questi pensieri difficili, questi concetti complicati, non sarebbero mai apparsi sulla faccia della Terra?”
Libertà e umanità che, in questo mondo immaginato da Shusterman, restano almeno in parte, confinate in pochi angoli ciechi (le falci, i loschi, i tonisti) nei quali il Thunderhead rinuncia a entrare.
Le falci sono un gruppo di persone, organizzate gerarchicamente e tollerate dal Thunderhead, che sono autorizzate a portare la morte, in un mondo che non ammette più la malattia e dove anche i morti per incidenti (a meno che i loro corpi non siano danneggiati da fuoco o acido) possono essere riportati in vita grazi alla tecnologia. Le falci, quindi, sono autorizzate a scegliere, con regole che scopriremo leggendo, chi deve essere sacrificato (la morte data dalle falci segue dei rituali, come i sacrifici umani dei popoli antichi) per evitare la sovrappopolazione del pianeta, dove (a differenza di altri distopici che trattano il tema del conflitto fra uomini e intelligenze artificiali) gli uomini continuano a riprodursi senza morire per cause naturali o accidentali.
Seguiamo nella trilogia due giovani, Citra e Rowan, che si dedicano ad apprendere l’arte di essere falce, inizialmente come apprendisti di una falce più anziana, e gli intrighi e l’azione legati ai conflitti fra i diversi modi di interpretare il ruolo di falce.
Il world building è superbo ed è anche eccellente il modo in cui viene svelato, senza noiosi infodump. Ci sono anche numerosi spunti legati al nostro, di mondo, talvolta scherzosi, altre volte più seri
“«C’è chi preferisce non vedere che ci sono dei problemi» rispose Marie. Per Anastasia era difficile crederlo… ma d’altra parte, il fatto di cercare facili capri espiatori per problemi complicati era un passatempo umano sin da quando la prima orda di cavernicoli aveva aggredito un loro simile a colpi di pietra.”
La narrazione si rivolge essenzialmente ai giovanissimi ma lo stile accattivante e coinvolgente, e la profondità delle riflessioni che se ne possono trarre, lo rende apprezzabile anche da un pubblico più maturo.
Ma alla fine il senso di questa saga è porre, in modo diverso e più moderno, con una venatura cyberpunk, e con la prolissità dei romanzi contemporanei (se Brown scriveva racconti di dieci pagine, Dick di cinquanta, i romanzi di un tempo erano di poche centinaia di pagine, qui siamo parlando di milleduecento pagine circa, sommando i tre volumi) la domanda dei classici della fantascienza, quello che in modi e con stili diversi si chiedevano Dick e Trevis
“E così la distinzione tra essere umani autentici vivi e strutture umanoidi andava a farsi benedire. In quell’ascensore del museo, pensò, sono sceso con due creature, una umana e l’altra androide...e ho provato dei sentimenti esattamente contrari a quelli che ci si aspettava. A quelli che sono abituato a provare... a quelli che mi si richiede di provare.”
“Mi pareva di vederli, gli uomini che in un remoto passato avevano deciso quale era il vero scopo dell’umanità sulla terra… Dovevano aver giudicato sé stessi uomini seri, impegnati… dovevano aver parlato spesso di «pietà» e di «preveggenza». … con i capelli bianchi e le maniche rimboccate e magari la pipa in bocca, e si passavano memorandum attraverso le scrivanie cariche di scartoffie e di libri, pianificando il mondo ideale per l’Homo sapiens, un mondo senza miseria, malattie, dissenso, neurosi e sofferenze”
“Una volta, tanto tempo fa, a New York c’erano i telefoni privati. Allora tutti si parlavano… magari da lontano, con voci rese esili e artificiali dall’elettronica, ma parlavano. Dei prezzi dei generi alimentari, delle elezioni presidenziali, del comportamento sessuale dei figli adolescenti, della paura del maltempo e della paura della morte. E leggevano, ascoltavano le voci dei vivi e dei morti che parlavano loro in un silenzio eloquente, in contatto con una marea così immensa di voci umane che doveva riempire la mente e induceva a pensare: «Io sono umano. Io parlo, e ascolto e leggo».”
(e sicuramente anche Asimov e molti altri che non ricordo abbastanza bene da cercare a colpo sicuro le citazioni come ho fatto per Pecore elettriche e Mimo), anche se la risposta di Shusterman è dal mio punto di vista troppo pessimistica e poco o per nulla condivisibile. La domanda che ci si pone, alla fine, è sempre la stessa: cosa voglia dire essere umani.
-
- Messaggi: 5
- Iscritto il: lunedì 31 maggio 2021, 8:44
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
La tua riflessione colpisce nel segno. Shusterman utilizza la trilogia non solo come un mezzo di intrattenimento, ma come un'esplorazione critica delle implicazioni etiche dell'immortalità. Il suo approccio richiama la questione filosofica dell'essenza dell'essere umano. I personaggi di Citra e Rowan rappresentano due facce della lotta interna tra accettare il loro ruolo di falci o ribellarsi contro le convenzioni imposte dal Thunderhead. La narrativa invita i lettori a riflettere sulla loro moralità e sulle decisioni che definiscono l'umanità.Trullo ha scritto: ↑venerdì 19 aprile 2024, 19:17 Vi avevo promesso un commento sulla trilogia delle falci, di Shusterman. Mi perdonerete se non è proprio brevissimo
«Immagino che sia colui che porta la torcia a proiettare le ombre più oscure.»
Costituita dai tre romanzi Falce, Thunderhead e Rintocco, questa è una trilogia distopica ambientata nel nostro futuro, quando una intelligenza artificiale chiamata Thunderhead governa l’umanità (spontaneo il rimando al Presidente di riserva dell’omonimo racconto di Dick. Ma Dick è citato praticamente senza soluzione di continuità, per esempio la riprogrammazione dei ricordi richiama alla mente Ricordi in vendita, noto al grande pubblico per l’adattamento cinematografico Total recall. Mentre il finale ricorda per alcuni aspetti un racconto giovanile dello stesso autore), cancellando malattie, morte e povertà, ma anche curiosità umana, libertà e umanità, come diceva Murakami ne L’uccello che girava le viti del mondo: “Se la gente fosse immortale, senza mai deperire, senza mai invecchiare, se potesse vivere eternamente su questo mondo in buona salute, crede che penserebbe ugualmente tutto il tempo a un sacco di cose come fa adesso? Insomma, noi chi più chi meno stiamo sempre a elucubrare su qualcosa, no? La filosofia, la psicologia, la logica... la religione, la letteratura... se non esistesse la morte, non crede che tutti questi pensieri difficili, questi concetti complicati, non sarebbero mai apparsi sulla faccia della Terra?”
Libertà e umanità che, in questo mondo immaginato da Shusterman, restano almeno in parte, confinate in pochi angoli ciechi (le falci, i loschi, i tonisti) nei quali il Thunderhead rinuncia a entrare.tutto per aiutare a scrivere in https://tesiaccademica.it/
Le falci sono un gruppo di persone, organizzate gerarchicamente e tollerate dal Thunderhead, che sono autorizzate a portare la morte, in un mondo che non ammette più la malattia e dove anche i morti per incidenti (a meno che i loro corpi non siano danneggiati da fuoco o acido) possono essere riportati in vita grazi alla tecnologia. Le falci, quindi, sono autorizzate a scegliere, con regole che scopriremo leggendo, chi deve essere sacrificato (la morte data dalle falci segue dei rituali, come i sacrifici umani dei popoli antichi) per evitare la sovrappopolazione del pianeta, dove (a differenza di altri distopici che trattano il tema del conflitto fra uomini e intelligenze artificiali) gli uomini continuano a riprodursi senza morire per cause naturali o accidentali.
Seguiamo nella trilogia due giovani, Citra e Rowan, che si dedicano ad apprendere l’arte di essere falce, inizialmente come apprendisti di una falce più anziana, e gli intrighi e l’azione legati ai conflitti fra i diversi modi di interpretare il ruolo di falce.
Il world building è superbo ed è anche eccellente il modo in cui viene svelato, senza noiosi infodump. Ci sono anche numerosi spunti legati al nostro, di mondo, talvolta scherzosi, altre volte più seri
“«C’è chi preferisce non vedere che ci sono dei problemi» rispose Marie. Per Anastasia era difficile crederlo… ma d’altra parte, il fatto di cercare facili capri espiatori per problemi complicati era un passatempo umano sin da quando la prima orda di cavernicoli aveva aggredito un loro simile a colpi di pietra.”
La narrazione si rivolge essenzialmente ai giovanissimi ma lo stile accattivante e coinvolgente, e la profondità delle riflessioni che se ne possono trarre, lo rende apprezzabile anche da un pubblico più maturo.
Ma alla fine il senso di questa saga è porre, in modo diverso e più moderno, con una venatura cyberpunk, e con la prolissità dei romanzi contemporanei (se Brown scriveva racconti di dieci pagine, Dick di cinquanta, i romanzi di un tempo erano di poche centinaia di pagine, qui siamo parlando di milleduecento pagine circa, sommando i tre volumi) la domanda dei classici della fantascienza, quello che in modi e con stili diversi si chiedevano Dick e Trevis
“E così la distinzione tra essere umani autentici vivi e strutture umanoidi andava a farsi benedire. In quell’ascensore del museo, pensò, sono sceso con due creature, una umana e l’altra androide...e ho provato dei sentimenti esattamente contrari a quelli che ci si aspettava. A quelli che sono abituato a provare... a quelli che mi si richiede di provare.”
“Mi pareva di vederli, gli uomini che in un remoto passato avevano deciso quale era il vero scopo dell’umanità sulla terra… Dovevano aver giudicato sé stessi uomini seri, impegnati… dovevano aver parlato spesso di «pietà» e di «preveggenza». … con i capelli bianchi e le maniche rimboccate e magari la pipa in bocca, e si passavano memorandum attraverso le scrivanie cariche di scartoffie e di libri, pianificando il mondo ideale per l’Homo sapiens, un mondo senza miseria, malattie, dissenso, neurosi e sofferenze”
“Una volta, tanto tempo fa, a New York c’erano i telefoni privati. Allora tutti si parlavano… magari da lontano, con voci rese esili e artificiali dall’elettronica, ma parlavano. Dei prezzi dei generi alimentari, delle elezioni presidenziali, del comportamento sessuale dei figli adolescenti, della paura del maltempo e della paura della morte. E leggevano, ascoltavano le voci dei vivi e dei morti che parlavano loro in un silenzio eloquente, in contatto con una marea così immensa di voci umane che doveva riempire la mente e induceva a pensare: «Io sono umano. Io parlo, e ascolto e leggo».”
(e sicuramente anche Asimov e molti altri che non ricordo abbastanza bene da cercare a colpo sicuro le citazioni come ho fatto per Pecore elettriche e Mimo), anche se la risposta di Shusterman è dal mio punto di vista troppo pessimistica e poco o per nulla condivisibile. La domanda che ci si pone, alla fine, è sempre la stessa: cosa voglia dire essere umani.
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Tema trattato spesso in precedenza. Bradbury nel suo Fahrenheit sostituisce al concetto di immortalità i libri(anch' essi in realtà immortali sicuramente più degli esseri umani) e il percorso di redenzione del protagonista da braccio armato del potere a rivoluzionario è un inno alla lotta a prevaricazione, massificazione e dittatura sulla capacità di giudizio e libero arbitrio. Aspetto che nei tempi attuali sta assumendo sempre più contorni preoccupanti.
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Ecco, se Bradbury (come Travis e Dick) aveva un messaggio di fondo ottimista, quello di Shusterman è invece rassegnato, pessimista, senza speranza. Interessante il parallelismo ma anche le profonde differenze fra Spofforth di Travis e il Thunderhead di Shusterman, i due robot che di fatto dominano i rispettivi mondi distopici. Anche se non voglio dire troppo, per non guastare il piacere di leggere a chi fosse interessato
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Credo di aver letto, per fortuna in maniera trasversale, il più brutto libro di Grisham (s.m.) "Lo scambio". Forse è un po' come le serie, le prime stagioni sono le migliori (di solito).
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
.....e come darti torto. Opera attualissima ormai.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 23 aprile 2024, 16:29 Tema trattato spesso in precedenza. Bradbury nel suo Fahrenheit sostituisce al concetto di immortalità i libri(anch' essi in realtà immortali sicuramente più degli esseri umani) e il percorso di redenzione del protagonista da braccio armato del potere a rivoluzionario è un inno alla lotta a prevaricazione, massificazione e dittatura sulla capacità di giudizio e libero arbitrio. Aspetto che nei tempi attuali sta assumendo sempre più contorni preoccupanti.
- bicycleran
- Messaggi: 834
- Iscritto il: giovedì 4 marzo 2021, 16:42
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Libri preferiti primo quadrimestre 2024
Wajdi Mouawad - Come gli uccelli. Pubblicazione di un testo messo in in scena in Italia a partire dallo scorso ottobre. Storia di un amore drammaticamente impossibile tra un europeo di origine israeliana e un’amicana di origine palestinese. Scardina la sequenzialità temporale con un effetto suggestivo
Valentina Mira - Dalla stessa parte mi troverai.
La vicenda dimenticata di Mario Scrocca, morto in carcere, ingiustamente accusato di concorso agli omicidi di Acca Larentia. Ho apprezzato la ricostruzione degli eventi e soprattutto l’aperta presa di posizione sulla non specularità del neofascismo e dell'antifascismo militante
Baris Alakus, Katharina Kniefacz, Robert Vorberg - I bordelli di Himmler.
Non solo per le SS: i bordelli nei lager erano anche un premio per gli internati più meritevoli. Un’altra pagina agghiacciante; per giunta tenuta nascosta per molto tempo, per la presenza di prostitute di lungo corso tra le schiave sessuali, e per evitare di restituire un’immagine equivocabile della vita nei campi
Rabee Jaber - I drusi di Belgrado.
1860. Hanna, cristiano, venditore di uova nel porto di Beirut, è coinvolto per sbaglio in uno scambio di prigionieri, mischiato a un gruppo di drusi. Seguono dodici anni di disavventure nei Balcani, in cui l’uomo è ripetutamente a un passo dalla morte. Descrizioni stringate di una molteplicità di avvenimenti, personaggi, luoghi, culture
(Ri)scoperte
Carlo Levi - Cristo si è fermato a Eboli (1945)
Ali Smith - Autunno (2016)
Wajdi Mouawad - Come gli uccelli. Pubblicazione di un testo messo in in scena in Italia a partire dallo scorso ottobre. Storia di un amore drammaticamente impossibile tra un europeo di origine israeliana e un’amicana di origine palestinese. Scardina la sequenzialità temporale con un effetto suggestivo
Valentina Mira - Dalla stessa parte mi troverai.
La vicenda dimenticata di Mario Scrocca, morto in carcere, ingiustamente accusato di concorso agli omicidi di Acca Larentia. Ho apprezzato la ricostruzione degli eventi e soprattutto l’aperta presa di posizione sulla non specularità del neofascismo e dell'antifascismo militante
Baris Alakus, Katharina Kniefacz, Robert Vorberg - I bordelli di Himmler.
Non solo per le SS: i bordelli nei lager erano anche un premio per gli internati più meritevoli. Un’altra pagina agghiacciante; per giunta tenuta nascosta per molto tempo, per la presenza di prostitute di lungo corso tra le schiave sessuali, e per evitare di restituire un’immagine equivocabile della vita nei campi
Rabee Jaber - I drusi di Belgrado.
1860. Hanna, cristiano, venditore di uova nel porto di Beirut, è coinvolto per sbaglio in uno scambio di prigionieri, mischiato a un gruppo di drusi. Seguono dodici anni di disavventure nei Balcani, in cui l’uomo è ripetutamente a un passo dalla morte. Descrizioni stringate di una molteplicità di avvenimenti, personaggi, luoghi, culture
(Ri)scoperte
Carlo Levi - Cristo si è fermato a Eboli (1945)
Ali Smith - Autunno (2016)
Remco addict
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Vi aggiorno su Trust
Rousseau diceva che “ci sono sempre quattro versioni di ogni storia: la tua versione, la loro, la verità e ciò che è davvero successo”. Hernan Diaz lo prende alla lettera e scrive questo libro dove ci sono in realtà quattro racconti, diversi per stile e punto di vista, che raccontano la stessa vicenda. L'idea pur non originalissima (di fatto è un remake de La versione di Barney) poteva essere interessante, ma non è stata realizzata come mi aspettavo e come avrebbe meritato, secondo me chi gli ha dato il Pulitzer è stato generoso, e il confronto con il romanzo di Richler è impietoso
Stasera inizio la saga della Terra Spezzata, della Jemisin
Rousseau diceva che “ci sono sempre quattro versioni di ogni storia: la tua versione, la loro, la verità e ciò che è davvero successo”. Hernan Diaz lo prende alla lettera e scrive questo libro dove ci sono in realtà quattro racconti, diversi per stile e punto di vista, che raccontano la stessa vicenda. L'idea pur non originalissima (di fatto è un remake de La versione di Barney) poteva essere interessante, ma non è stata realizzata come mi aspettavo e come avrebbe meritato, secondo me chi gli ha dato il Pulitzer è stato generoso, e il confronto con il romanzo di Richler è impietoso
Stasera inizio la saga della Terra Spezzata, della Jemisin
- bicycleran
- Messaggi: 834
- Iscritto il: giovedì 4 marzo 2021, 16:42
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
In pratica Rashomon, 1950.Trullo ha scritto: ↑martedì 7 maggio 2024, 14:00 Vi aggiorno su Trust
Rousseau diceva che “ci sono sempre quattro versioni di ogni storia: la tua versione, la loro, la verità e ciò che è davvero successo”. Hernan Diaz lo prende alla lettera e scrive questo libro dove ci sono in realtà quattro racconti, diversi per stile e punto di vista, che raccontano la stessa vicenda. L'idea pur non originalissima
Remco addict
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Daniel Keyes, Fiori per Algernon. Ho sentito nominare spesso questo romanzo e questo racconto, e (seguendo le indicazioni degli appassionati conosciuti nei gruppi tematici) ho preferito leggere il racconto. Struggente e scritto da dio (con una tecnica narrativa che credo di non aver mai visto da nessuna altra parte), tocca il tema del ritardo cognitivo come punto di partenza affrontando molti argomenti, di grande attualità. Lo consiglio a tutti, è un capolavoro non solo della fantascienza ma in assoluto. Ho evitato di proposito di darvi informazioni sui contenuti, perchè se non lo conoscete possiate godervelo appieno. Credetemi, l'ora che dedicherete a leggere questo racconto sarà una delle più significative della vostra vita di lettori
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
segnato, grazie!Trullo ha scritto: ↑mercoledì 8 maggio 2024, 2:41 Daniel Keyes, Fiori per Algernon. Ho sentito nominare spesso questo romanzo e questo racconto, e (seguendo le indicazioni degli appassionati conosciuti nei gruppi tematici) ho preferito leggere il racconto. Struggente e scritto da dio (con una tecnica narrativa che credo di non aver mai visto da nessuna altra parte), tocca il tema del ritardo cognitivo come punto di partenza affrontando molti argomenti, di grande attualità. Lo consiglio a tutti, è un capolavoro non solo della fantascienza ma in assoluto. Ho evitato di proposito di darvi informazioni sui contenuti, perchè se non lo conoscete possiate godervelo appieno. Credetemi, l'ora che dedicherete a leggere questo racconto sarà una delle più significative della vostra vita di lettori
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Lo trovate facilmente in una raccolta, Le meraviglie del possibile, facile da reperire nell'usato, insiene ad altre pietre miliari del genere
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Bel saggio di un premio Nobel: Pensieri lenti e veloci di Kahneman: spiega come il nostro cervello utilizza intuito e razionalità.
«L'amore trionfa sempre sull'odio e sull'invidia» S.B.
-
- Messaggi: 353
- Iscritto il: martedì 25 maggio 2021, 20:36
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Imperdibile la trasposizione filmica di Francesco Rosi con Gian Maria Volonté (un regista e un attore per cui stravedo da più o meno sempre). Ne esistono due versioni: una più "breve" per il cinema e una, più lunga, divisa in due parti che uscì per la Rai (e che dovrebbe tuttora essere disponibile su RaiPlay). Ma probabilmente l'avrai già vista.
- bicycleran
- Messaggi: 834
- Iscritto il: giovedì 4 marzo 2021, 16:42
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Kahneman (recentemente scomparso) è stato tra coloro che hanno introdotto la psicologia nei modelli economici. Un approccio in un certo senso eterodosso che inizialmente è stato vsito con diffidenza dal mainestream, ma che oggi è sostanzialmente integrato. A mio modesto parere non spiega il funzionamento di macroeconomia e finanza, ma un libro come questo può essere utile ai trader improvvisati per non farsi prendere dalla foga del momento. Però non sono questi piccoli operatori che indirizzano i mercati.
Remco addict
- bicycleran
- Messaggi: 834
- Iscritto il: giovedì 4 marzo 2021, 16:42
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Ho molta stima di Rosi, che considero una sorta di Elio Petri in anticipo, più bravo e sottovalutato, ma sai che questo film non l'ho mai visto?martin eden ha scritto: ↑venerdì 10 maggio 2024, 14:07Imperdibile la trasposizione filmica di Francesco Rosi con Gian Maria Volonté (un regista e un attore per cui stravedo da più o meno sempre). Ne esistono due versioni: una più "breve" per il cinema e una, più lunga, divisa in due parti che uscì per la Rai (e che dovrebbe tuttora essere disponibile su RaiPlay). Ma probabilmente l'avrai già vista.
Remco addict
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Mi è parsa una lettura utile a tutti. Spiega in maniera facile e immediata come assumiamo le nostre decisioni.bicycleran ha scritto: ↑venerdì 10 maggio 2024, 15:01Kahneman (recentemente scomparso) è stato tra coloro che hanno introdotto la psicologia nei modelli economici. Un approccio in un certo senso eterodosso che inizialmente è stato vsito con diffidenza dal mainestream, ma che oggi è sostanzialmente integrato. A mio modesto parere non spiega il funzionamento di macroeconomia e finanza, ma un libro come questo può essere utile ai trader improvvisati per non farsi prendere dalla foga del momento. Però non sono questi piccoli operatori che indirizzano i mercati.
«L'amore trionfa sempre sull'odio e sull'invidia» S.B.
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Come anticipato, ecco il giudizio sulla saga della Jemisin
N. K. Jemisin, trilogia della terra spezzata
“Che noi non siamo umani è solo la balla che si raccontano per non sentirsi in colpa per come ci trattano.”
“Si sdraiava sul tetto erboso a mostrarle le stelle e a raccontarle che alcune civiltà scomparse si diceva avessero dato dei nomi alle stelle, ma nessuno se li ricordava”
“Non c’è bisogno di guardie quando puoi convincere le persone a collaborare alla loro stessa reclusione”
Se vi piace leggere, fatevi un regalo e leggetevi questa saga.
È’ composta da tre volumi (La quinta stagione, Il portale degli obelischi e Il cielo di pietra ) ma similmente al Signore degli anelli e differentemente da Harry Potter va visto come una narrazione unica, mancando la trama individuale di ciascun singolo libro, per cui la divisione in volumi è solo per motivi di maneggevolezza, per non vendere un libro di milleduecento pagine. Sfugge un po’ dalle classificazioni di genere. Fantasy e fantascienza intrecciate fra loro, ma anche una profondità e una tecnica narrativa che non hanno nulla da invidiare ai grandi della narrativa non di genere. E il richiamo ai capolavori di Tolkien e Rowling non è casuale da parte mia, non siamo a quei livelli ma ci siamo vicini, per complessità del mondo creato, profondità dei temi e dei personaggi, bravura narrativa.
Ambientata in un pianeta sconvolto da eventi geologici estremi che causano le cosiddette
“stagioni”, lunghissimi periodi in cui per varie ragioni il pianeta diventa inospitale (e ci viene lasciato intendere, pur senza dircelo chiaramente, che questo pianeta sia la Terra del futuro, un po’ come Tolkien ci lascia intendere che la Terra di mezzo sia il nostro lontano passato), unisce nei suoi scenari alcuni dei topoi della letteratura fantastica. Quindi nei vari momenti della storia ci troviamo in posti che via via ci ricordano Moria o Numenor, Hogwards o Mompracem oppure i pianeti dove i jedi si addestrano nella Forza o ancora gli scenari post apocalittici di King, Dick e McCarthy o l’atmosfera di mistero e magia dei manga sulle sirene della Takahashi, ma sempre evocando e mai copiando.
Iniziamo la storia conoscendo tre donne, Essun, Syenite e Damaya, appartenenti alla stirpe degli orogeni (creature di aspetto umano ma capaci di manipolare il terreno, provocando o prevenendo terremoti) ma a parte questo molto diverse fra loro, e seguendo le loro tre vicende, ambientane quando si è appena verificata una delle catastrofi che segnano l’apertura di una stagione. Il modo in cui viene descritto l’incontro delle tre donne denota una grandissima padronanza narrativa da parte dell’autrice. Autrice che riesce a usare diverse tecniche poco comuni, come la narrazione in seconda persona (come Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore) e altre che non svelo per non rovinare la sorpresa. Aggiungo un trigger warning, legato a violenza e durezza della trama, che sono sempre giustificate dalla storia e mai gratuite, ma che potrebbero disturbare alcuni lettori particolarmente sensibili
Sia il world building, sia il modo in cui viene svelato a poco a poco, sono eccellenti. Inoltre, come in Dick, troviamo un perfetto equilibrio fra la trama, originale (pur con spunti che richiamano altre storie, come ovvio, ma sempre ispirandosi e mai copiando) e costruita in modo superbo, e il messaggio ambientalista, pacifista, libertario e inclusivo (e, in aggiunta a Dick, che era uomo e che scriveva mezzo secolo fa, anche femminista e lgbt+) che emerge in maniera naturale e mai forzata. Quelli che sembrano punti deboli della narrazione trovano poi una motivazione chiara e il lettore comprende che erano fondamentali per la storia, una volta che le tre protagoniste si incontrano e la vicenda entra nel vivo.
In tutta la storia si respira il peso del passato, parzialmente ricostruito e noto ai protagonisti, ma con enormi buchi e misteri: cosa sono gli obelischi, misteriose costruzioni sospese che accompagnano il pianeta? Com’era il pianeta prima della più antica stagione nota? Da dove nasce il potere (e al tempo stesso la condanna, come abbiamo sempre fatto, con chi è in qualche modo “diverso”) degli orogeni? Chi sono i mangiapietra e i custodi? Ci viene dapprima lasciato intendere e poi via via raccontato come prima della fase caratterizzata da catastrofi e conseguenti stagioni, sul pianeta l’umanità avesse sviluppato una civiltà tecnologicamente avanzata (chissà, forse la nostra, se il pianeta è il nostro. O più verosimilmente una civiltà tecnologicamente avanzata a sua volta nata dopo la distruzione della nostra. Oppure una civiltà ancora diversa, se il pianeta non è il nostro, che però ha tantissimi punti in comune con noi)
Anche la caratterizzazione dei personaggi non fa una grinza, pur in un mondo così diverso dal nostro i caratteri e la crescita personale, col legame di ogni personaggio con ciò che ha vissuto e lo ha fatto diventare ciò che è in quel momento, sono perfettamente realistici e coerenti.
Una saga che ho trovato estremamente coinvolgente per l’insieme di tematiche e per il modo superbo (ancora come Dick, da far invidia ai maestri del giallo e del thriller) in cui la scrittrice sviluppa la trama e dosa i colpi di scena (anche se il lettore esperto può prevedere, o almeno intuire, alcuni di essi), mettendoci via via a conoscenza dei particolari. La mole è notevole, ma la storia è talmente coinvolgente che non pesa affatto seguire centinaia di pagine. Anche la caratterizzazione dei personaggi non fa una grinza, pur in un mondo così diverso dal nostro i caratteri e la crescita personale, col legame di ogni personaggio con ciò che ha vissuto e lo ha fatto diventare ciò che è in quel momento, sono perfettamente realistici e coerenti.
Una saga che, toccando vari temi e sfiorando vari generi pur senza appartenere appieno a nessuno di essi, può davvero coinvolgere chiunque ami leggere storie non banali, lunghe e profonde. Come te, che hai avuto la pazienza di leggere la mia recensione. Se la saga ti piacerà la metà di quanto è piaciuta a me, sarà una delle tue letture più belle
N. K. Jemisin, trilogia della terra spezzata
“Che noi non siamo umani è solo la balla che si raccontano per non sentirsi in colpa per come ci trattano.”
“Si sdraiava sul tetto erboso a mostrarle le stelle e a raccontarle che alcune civiltà scomparse si diceva avessero dato dei nomi alle stelle, ma nessuno se li ricordava”
“Non c’è bisogno di guardie quando puoi convincere le persone a collaborare alla loro stessa reclusione”
Se vi piace leggere, fatevi un regalo e leggetevi questa saga.
È’ composta da tre volumi (La quinta stagione, Il portale degli obelischi e Il cielo di pietra ) ma similmente al Signore degli anelli e differentemente da Harry Potter va visto come una narrazione unica, mancando la trama individuale di ciascun singolo libro, per cui la divisione in volumi è solo per motivi di maneggevolezza, per non vendere un libro di milleduecento pagine. Sfugge un po’ dalle classificazioni di genere. Fantasy e fantascienza intrecciate fra loro, ma anche una profondità e una tecnica narrativa che non hanno nulla da invidiare ai grandi della narrativa non di genere. E il richiamo ai capolavori di Tolkien e Rowling non è casuale da parte mia, non siamo a quei livelli ma ci siamo vicini, per complessità del mondo creato, profondità dei temi e dei personaggi, bravura narrativa.
Ambientata in un pianeta sconvolto da eventi geologici estremi che causano le cosiddette
“stagioni”, lunghissimi periodi in cui per varie ragioni il pianeta diventa inospitale (e ci viene lasciato intendere, pur senza dircelo chiaramente, che questo pianeta sia la Terra del futuro, un po’ come Tolkien ci lascia intendere che la Terra di mezzo sia il nostro lontano passato), unisce nei suoi scenari alcuni dei topoi della letteratura fantastica. Quindi nei vari momenti della storia ci troviamo in posti che via via ci ricordano Moria o Numenor, Hogwards o Mompracem oppure i pianeti dove i jedi si addestrano nella Forza o ancora gli scenari post apocalittici di King, Dick e McCarthy o l’atmosfera di mistero e magia dei manga sulle sirene della Takahashi, ma sempre evocando e mai copiando.
Iniziamo la storia conoscendo tre donne, Essun, Syenite e Damaya, appartenenti alla stirpe degli orogeni (creature di aspetto umano ma capaci di manipolare il terreno, provocando o prevenendo terremoti) ma a parte questo molto diverse fra loro, e seguendo le loro tre vicende, ambientane quando si è appena verificata una delle catastrofi che segnano l’apertura di una stagione. Il modo in cui viene descritto l’incontro delle tre donne denota una grandissima padronanza narrativa da parte dell’autrice. Autrice che riesce a usare diverse tecniche poco comuni, come la narrazione in seconda persona (come Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore) e altre che non svelo per non rovinare la sorpresa. Aggiungo un trigger warning, legato a violenza e durezza della trama, che sono sempre giustificate dalla storia e mai gratuite, ma che potrebbero disturbare alcuni lettori particolarmente sensibili
Sia il world building, sia il modo in cui viene svelato a poco a poco, sono eccellenti. Inoltre, come in Dick, troviamo un perfetto equilibrio fra la trama, originale (pur con spunti che richiamano altre storie, come ovvio, ma sempre ispirandosi e mai copiando) e costruita in modo superbo, e il messaggio ambientalista, pacifista, libertario e inclusivo (e, in aggiunta a Dick, che era uomo e che scriveva mezzo secolo fa, anche femminista e lgbt+) che emerge in maniera naturale e mai forzata. Quelli che sembrano punti deboli della narrazione trovano poi una motivazione chiara e il lettore comprende che erano fondamentali per la storia, una volta che le tre protagoniste si incontrano e la vicenda entra nel vivo.
In tutta la storia si respira il peso del passato, parzialmente ricostruito e noto ai protagonisti, ma con enormi buchi e misteri: cosa sono gli obelischi, misteriose costruzioni sospese che accompagnano il pianeta? Com’era il pianeta prima della più antica stagione nota? Da dove nasce il potere (e al tempo stesso la condanna, come abbiamo sempre fatto, con chi è in qualche modo “diverso”) degli orogeni? Chi sono i mangiapietra e i custodi? Ci viene dapprima lasciato intendere e poi via via raccontato come prima della fase caratterizzata da catastrofi e conseguenti stagioni, sul pianeta l’umanità avesse sviluppato una civiltà tecnologicamente avanzata (chissà, forse la nostra, se il pianeta è il nostro. O più verosimilmente una civiltà tecnologicamente avanzata a sua volta nata dopo la distruzione della nostra. Oppure una civiltà ancora diversa, se il pianeta non è il nostro, che però ha tantissimi punti in comune con noi)
Anche la caratterizzazione dei personaggi non fa una grinza, pur in un mondo così diverso dal nostro i caratteri e la crescita personale, col legame di ogni personaggio con ciò che ha vissuto e lo ha fatto diventare ciò che è in quel momento, sono perfettamente realistici e coerenti.
Una saga che ho trovato estremamente coinvolgente per l’insieme di tematiche e per il modo superbo (ancora come Dick, da far invidia ai maestri del giallo e del thriller) in cui la scrittrice sviluppa la trama e dosa i colpi di scena (anche se il lettore esperto può prevedere, o almeno intuire, alcuni di essi), mettendoci via via a conoscenza dei particolari. La mole è notevole, ma la storia è talmente coinvolgente che non pesa affatto seguire centinaia di pagine. Anche la caratterizzazione dei personaggi non fa una grinza, pur in un mondo così diverso dal nostro i caratteri e la crescita personale, col legame di ogni personaggio con ciò che ha vissuto e lo ha fatto diventare ciò che è in quel momento, sono perfettamente realistici e coerenti.
Una saga che, toccando vari temi e sfiorando vari generi pur senza appartenere appieno a nessuno di essi, può davvero coinvolgere chiunque ami leggere storie non banali, lunghe e profonde. Come te, che hai avuto la pazienza di leggere la mia recensione. Se la saga ti piacerà la metà di quanto è piaciuta a me, sarà una delle tue letture più belle
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Letto e ti ringrazio per il suggerimento.bicycleran ha scritto: ↑sabato 4 maggio 2024, 17:45 Libri preferiti primo quadrimestre 2024
Wajdi Mouawad - Come gli uccelli. Pubblicazione di un testo messo in in scena in Italia a partire dallo scorso ottobre. Storia di un amore drammaticamente impossibile tra un europeo di origine israeliana e un’amicana di origine palestinese. Scardina la sequenzialità temporale con un effetto suggestivo
Valentina Mira - Dalla stessa parte mi troverai.
La vicenda dimenticata di Mario Scrocca, morto in carcere, ingiustamente accusato di concorso agli omicidi di Acca Larentia. Ho apprezzato la ricostruzione degli eventi e soprattutto l’aperta presa di posizione sulla non specularità del neofascismo e dell'antifascismo militante
Baris Alakus, Katharina Kniefacz, Robert Vorberg - I bordelli di Himmler.
Non solo per le SS: i bordelli nei lager erano anche un premio per gli internati più meritevoli. Un’altra pagina agghiacciante; per giunta tenuta nascosta per molto tempo, per la presenza di prostitute di lungo corso tra le schiave sessuali, e per evitare di restituire un’immagine equivocabile della vita nei campi
Rabee Jaber - I drusi di Belgrado.
1860. Hanna, cristiano, venditore di uova nel porto di Beirut, è coinvolto per sbaglio in uno scambio di prigionieri, mischiato a un gruppo di drusi. Seguono dodici anni di disavventure nei Balcani, in cui l’uomo è ripetutamente a un passo dalla morte. Descrizioni stringate di una molteplicità di avvenimenti, personaggi, luoghi, culture
(Ri)scoperte
Carlo Levi - Cristo si è fermato a Eboli (1945)
Ali Smith - Autunno (2016)
Romanzo che riesce tenere insieme la descrizione di violenze quasi inumare (in realtà molto umane) e di piccoli e meravigliosi gesti di fratellanza.La cornice della decadenza dell'impero ottomano è affascinante e nelle pagine si incontrano tanti popoli e tante lingue - e a volte si fatica ad orientarsi - e ci si affeziona e si soffre insieme al protagonista, il povero venditore di uova di Beirut. Scritto molto bene, notevoli in particolare la descrizione delle città e dei luoghi. Consigliato anche se a tratti è complicato districarsi tra nomi e luoghi
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
- bicycleran
- Messaggi: 834
- Iscritto il: giovedì 4 marzo 2021, 16:42
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Prego!simociclo ha scritto: ↑venerdì 24 maggio 2024, 17:36Letto e ti ringrazio per il suggerimento.bicycleran ha scritto: ↑sabato 4 maggio 2024, 17:45 Libri preferiti primo quadrimestre 2024
Wajdi Mouawad - Come gli uccelli. Pubblicazione di un testo messo in in scena in Italia a partire dallo scorso ottobre. Storia di un amore drammaticamente impossibile tra un europeo di origine israeliana e un’amicana di origine palestinese. Scardina la sequenzialità temporale con un effetto suggestivo
Valentina Mira - Dalla stessa parte mi troverai.
La vicenda dimenticata di Mario Scrocca, morto in carcere, ingiustamente accusato di concorso agli omicidi di Acca Larentia. Ho apprezzato la ricostruzione degli eventi e soprattutto l’aperta presa di posizione sulla non specularità del neofascismo e dell'antifascismo militante
Baris Alakus, Katharina Kniefacz, Robert Vorberg - I bordelli di Himmler.
Non solo per le SS: i bordelli nei lager erano anche un premio per gli internati più meritevoli. Un’altra pagina agghiacciante; per giunta tenuta nascosta per molto tempo, per la presenza di prostitute di lungo corso tra le schiave sessuali, e per evitare di restituire un’immagine equivocabile della vita nei campi
Rabee Jaber - I drusi di Belgrado.
1860. Hanna, cristiano, venditore di uova nel porto di Beirut, è coinvolto per sbaglio in uno scambio di prigionieri, mischiato a un gruppo di drusi. Seguono dodici anni di disavventure nei Balcani, in cui l’uomo è ripetutamente a un passo dalla morte. Descrizioni stringate di una molteplicità di avvenimenti, personaggi, luoghi, culture
(Ri)scoperte
Carlo Levi - Cristo si è fermato a Eboli (1945)
Ali Smith - Autunno (2016)
Romanzo che riesce tenere insieme la descrizione di violenze quasi inumare (in realtà molto umane) e di piccoli e meravigliosi gesti di fratellanza.La cornice della decadenza dell'impero ottomano è affascinante e nelle pagine si incontrano tanti popoli e tante lingue - e a volte si fatica ad orientarsi - e ci si affeziona e si soffre insieme al protagonista, il povero venditore di uova di Beirut. Scritto molto bene, notevoli in particolare la descrizione delle città e dei luoghi. Consigliato anche se a tratti è complicato districarsi tra nomi e luoghi
Bello scambiarsi consigli
Remco addict
Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?
Vero! Interessanti tutti i quattro che hai nominato. Li cerco